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Un Natale
Due racconti toccanti, capaci di evocare il profumo magico e familiare dell'infanzia.rnDei numerosi racconti usciti dalla penna di Truman Capote, questo volume comprende due testi autobiografici di commovente dolcezza. Il primo, che dà il titolo al libro, rievoca un Natale malinconico e lontano che l'autore trascorse insieme al padre a New Orleans; in Un ricordo di Natale, invece, il piccolo Buddy e una sua anziana cugina si danno da fare con i preparativi della festa: cuociono trenta focacce, s'incamminano insieme nel bosco alla ricerca di uno «splendido albero», si regalano a vicenda un aquilone. Queste pagine vive e toccanti, dedicate alla festività più amata da adulti e bambini, si rivelano, per chi le legga, un vero e proprio dono di grazia e poesia. -
Io accuso
«La storia di un uomo accusato ingiustamente è sempre affascinante, ma anche molto attuale» – Roman PolanskirnNel dicembre 1894, a Parigi, il capitano Dreyfus viene condannato alla deportazione a vita: è accusato ingiustamente di tradimento, vittima dell'odio antisemita dei settori più reazionari della borghesia francese. Zola inizia a occuparsi del ""caso"""" nell'inverno 1897 pubblicando la Lettera ai giovani, dove sostiene l'innocenza del capitano. Seguono, nell'arco di un paio d'anni, la Lettera alla Francia, il noto pamphlet J'accuse!, durissima requisitoria contro i responsabili della deportazione, e la Dichiarazione al giurì. Questi quattro documenti straordinari costeranno a Zola un temporaneo esilio consacrando però il suo nome alla storia: perché la sua è la prima, indimenticata battaglia per l'affermazione, allora e in ogni epoca, di una stampa libera."" -
La bambina ribelle
È sera. La piccola Saira, giovane pachistana nata in America, ha gli occhi chiusi. Sua madre è seduta sul bordo del letto e le sfiora la fronte con la mano, tracciando parole di una preghiera del Corano, per placare i suoi incubi di bambina. Saira non le ha mai capite quelle parole, non le ha mai volute ascoltare. Sin da piccolissima, a differenza della sorella maggiore Ameena, ha sempre rifiutato con forza la tradizione. Era l'unica a indossare i pantaloni, a portare i capelli corti, a strapparsi il velo ogni volta che la obbligavano a metterlo. Sono passati anni da allora, anni in cui Saira ha lottato duramente per conquistare il bene più prezioso, l'indipendenza. Ma questa scelta si è portata dietro un prezzo, una colpa inconfessabile. Almeno fino a ora. Perché, quando la tragedia colpisce inaspettatamente la sua famiglia, Saira capisce di non avere alternative: deve tornare alle sue radici, ripercorrere la strada del passato e deve trovare, una volta per tutte, la forza di ascoltare quelle parole del Corano e guardare negli occhi coloro che sono venuti prima di lei. Ad attenderla, tra l'America alla vigilia del cambiamento e il Pakistan sull'orlo della violenza, ci sono segreti e tradimenti, bugie e sofferenze, sorprese e legami inaspettati. Solo affrontandoli Saira potrà saldare i conti con i propri errori mai espiati e potrà prendersi cura di chi ha veramente bisogno di lei. -
La sposa bambina. Nuova ediz.
Un debutto superbo, orchestrato con mirabile maestria, che segna la nascita di una grande scrittrice.rnrn""C’è un intero mondo dietro a questa copertina"""" - National PostrnrnrnVillaggio di Cholapatti, India, 1896. Nella camera tutto è pronto per la prima notte di nozze. La piccola Sivakami siede sul letto. Fuori della porta ha lasciato i giochi, i sogni, le fantasie. Ha lo sguardo pieno di paura e sta tremando sotto il sari e i gioielli. Ha solo tredici anni quando sposa Hanumarathnam, guaritore ed esperto di oroscopi. Così hanno deciso i suoi genitori. Da questo momento in poi nessuno si occuperà più di lei, ma sarà lei a prendersi cura degli altri, prima come moglie, sempre attenta a compiacere ogni desiderio del marito, e poi come madre. Ma la forza che Sivakami ha nutrito e scoperto in sé nei primi anni di matrimonio forse non è abbastanza per affrontare la morte di Hanumarathnam. Ora Sivakami è vedova, la condizione peggiore per la casta brahmanica di cui fa parte. Da adesso in poi deve rispettare le rigide regole che il suo stato le impone: tenere i capelli tagliati a zero, indossare il sari bianco, non uscire di casa, non avere alcun rapporto con il sesso maschile e non toccare nessuno dall'alba al tramonto, neanche i suoi figli. Crescerli, farli studiare, offrire loro una vita migliore pare impossibile in questa condizione. In bilico tra i conflitti inconciliabili della tradizione e la modernità che incalza giorno dopo giorno, Sivakami dovrà scegliere. Sarà l'amore incondizionato di madre a spingerla ad agire e a prendere una decisione drastica, che influenzerà il destino di tutti loro in maniera sorprendente e inaspettata."" -
Figlia del silenzio
Lexington, 1964. Sulla città infuria una tempesta di neve. È notte quando Norah Henry avverte le prime doglie: è impossibile raggiungere l'ospedale e suo marito David decide di far nascere il bambino con l'aiuto di Caroline, la sua infermiera. Norah partorisce due gemelli: il maschio, nato per primo, è perfettamente sano, ma i tratti del viso della bambina rivelano immediatamente la sindrome di Down. Travolto dalla disperazione, David affida la piccola a Caroline, ordinandole di rinchiuderla in un istituto. A Norah, sedata dall'anestesia durante il parto, dice che la bambina è morta. Ma Caroline non può abbandonare la piccola Phoebe. Con un coraggio che non credeva di avere, fugge in un'altra città, determinata a prendersi cura della bambina e a conservare un segreto che solo lei e David conoscono. Un segreto che nel tempo si farà sempre più insopportabile e, come una piovra, allungherà i suoi tentacoli sulla vita di David e della sua famiglia: lui, ossessionato dal senso di colpa, ma incapace di affrontare la realtà, Norah, inconsolabile per la figlia che crede morta, e Paul, il fratellino di Phoebe, che cresce in una casa piena di dolore. Intanto Caroline vivrà con gioia l'inaspettata maternità ma dovrà affrontare anche molte difficoltà: Phoebe è vivace e sensibile ma i suoi problemi e i pregiudizi che la circondano costringeranno Caroline a combattere una dura battaglia contro il mondo. Fino al giorno in cui i destini delle due famiglie torneranno a incrociarsi. -
Dolce come il cioccolato
Fin dal loro primo incontro, poco più che adolescenti, Pedro e Tita vengono travolti da un sentimento più grande di loro. Purtroppo, a causa di un'assurda tradizione familiare, per Tita il matrimonio è impossibile: ma per umana volontà e con la complicità del destino, lei e Pedro si ritroveranno a vivere sotto lo stesso tetto come cognati, costretti alla castità e tuttavia legati da una sensualità incandescente. Una storia d'amore in cui il cibo diventa metafora e strumento espressivo, rito e invenzione, promessa e godimento, veicolo di un'inedita comunione erotica. -
Tutto quello che dovresti sapere sul tuo bambino
Una guida per genitori e insegnanti, che semplifica senza banalizzare i grandi principi teorici e pratici del pensiero di Maria Montessori, rendendoli piani e accessibili a tutti coloro abbiano a cuore la gioia e la serenità dei bambini.rnrn""Questo libro riesce a diffondere una luce di semplicità su concetti spesso difficili da comprendere"""" - Maria MontessorirnrnNel 1939 Maria Montessori, in aperto contrasto con il regime fascista impegnato a chiudere tutte le scuole che portavano il suo nome, lascia l'Europa per il subcontinente indiano. Qui, in un esilio volontario lungo sette anni, è impegnata in continui viaggi e in corsi pubblici per formare nuovi maestri, diffondere il suo già celebre metodo e rafforzare l'universalità del suo messaggio. A partire da un ciclo di lezioni tenute in Sri Lanka nel 1944 nasce questo libro scritto in lingua inglese e per la prima volta tradotto in Italia: Maria Montessori esamina lo sviluppo fisico e psicologico del bambino nei suoi primi anni di vita, e affronta con chiarezza tutti i principi fondamentali del suo metodo. Il risultato è una guida per genitori e insegnanti, che semplifica senza banalizzare i grandi principi teorici e pratici del pensiero di Maria Montessori, rendendoli piani e accessibili a tutti coloro abbiano a cuore la gioia e la serenità dei bambini."" -
Babele. Le 20 lingue che spiegano il mondo
Unendo linguistica, storia culturale e gli spassosi alti e i bassi delle sue personali battaglie con lo studio del vietnamita, Dorren ci regala un racconto unico che cambierà per sempre il nostro modo di guardare (e ascoltare) il mondo.rnrn«Sorprendente e divertentissimo» – The Timesrnrn«Gaston Dorren è sia un eccelso linguista, sia uno scrittore meraviglioso» – Sunday Mailrnrn«Un autore che insegna e affascina. Un viaggio tra le lingue estremamente divertente» – Publishers Weeklyrnrn«Spiega in che modo le lingue si evolvono, si diffondono e sopravvivono» – Booklistrnrn«Una guida geniale e affascinante attraverso le curiosità delle lingue più parlate al mondo» – Kirkus ReviewrnrnSono oltre seimila le lingue vive in tutto il mondo, ma è sufficiente conoscere le venti descritte in «Babele» – alcune diffuse come il francese e lo spagnolo, altre misteriose come il malese e il bengalese – per poter conversare con oltre tre quarti della popolazione della Terra. Cosa rende così speciali queste ideali lingue franche? Gaston Dorren, che di idiomi ne conosce quindici, risale alle origini della loro – a volte sanguinosa – grandezza, porta alla luce infinite curiosità, e dà risposta a innumerevoli interrogativi: perché, per esempio, il Portogallo potenza coloniale ha generato una lingua diffusissima, ma lo stesso non è accaduto per l’Olanda? Perché in Giappone la lingua delle donne è diversa da quella degli uomini? Perché la lingua tamil utilizza pronomi diversi per indicare uomini e divinità? Unendo linguistica, storia culturale e gli spassosi alti e i bassi delle sue personali battaglie con lo studio del vietnamita, Dorren ci regala un racconto unico che cambierà per sempre il nostro modo di guardare (e ascoltare) il mondo. -
Il caso Rembrandt seguito da «Arte e morale»
Trovandoci davanti all'opera di un grande maestro, oltre ad ammirare la perfezione delle forme o interrogarci sul significato di ogni immagine, speriamo di scorgervi qualche indizio che getti luce su uno dei più affascinanti segreti delle attività umane: il processo creativo. Quali sono le condizioni perché scaturisca un'opera destinata a imporsi a livello universale? Qual è la relazione fra vivere e creare? Nel sollevare con discrezione il velo che avvolge questo mistero, Tzvetan Todorov sceglie come punto di partenza la storia del più famoso pittore del XVII secolo, Rembrandt: descrive la lezione umana che traspare dai suoi quadri e dalle sue incisioni correlandola con quanto conosciamo dei suoi rapporti con le donne, i figli, la famiglia, la vita. E ripercorre il secolare dialogo dell'arte con la morale e la realtà, per affermare idealmente, nelle parole della filosofa e scrittrice Iris Murdoch, che «la relazione dell'arte con la verità e con il bene dev'essere lo scopo fondamentale di ogni seria critica». -
Memoria del male, tentazione del bene. Inchiesta su un secolo tragico
Quale eredità ci ha lasciato il XX secolo? Da un lato ha fatto affiorare gli aspetti peggiori dell'essere umano. Ha visto la tragica affermazione del totalitarismo, con le sue due varianti, il nazismo e il comunismo, e gli errori di una democrazia pronta a usare le bombe atomiche contro i propri nemici o a intraprendere ""guerre umanitarie"""" senza curarsi della contraddizione. Insieme con il male, il XX secolo ha però conosciuto anche il suo opposto. Alcuni individui dal drammatico destino e dall'implacabile lucidità hanno illuminato questa epoca oscura con il loro esempio e i loro scritti: Vassilij Grossman, Margarete Buber-Neuman, David Rousset, Primo Levi o Romain Gary hanno dimostrato che è possibile resistere al male."" -
Dopo Babele. Aspetti del linguaggio e della traduzione
"Dopo Babele"""", oltre a tracciare una poetica generale della traduzione, si interroga sulla natura stessa del linguaggio, e sull’impossibilità delle teorie darwiniane di render conto della molteplicità dei linguaggi umani; tenendo ben presente che a guidarci e illuminarci può essere soprattutto la sensibilità di poeti e romanzieri.rn""""Dopo Babele"""", pubblicato nel 1975 (la prima traduzione italiana è del 1984), è ormai diventato un classico. Il saggio di George Steiner ha aperto la strada a un nuovo campo di discussione: ha costituito infatti il primo tentativo di situare la traduzione al cuore della comunicazione umana, e di esaminare come le costrizioni alle quali è sottoposta richieda un’indagine filosofica sulla consapevolezza e sul significato del significare.rnSteiner constata che la traduzione è formalmente e praticamente implicita in ogni atto della comunicazione: «capire» significa sempre «decifrare», anche quando la comunicazione avviene all’interno della stessa lingua." -
Heidegger
«La mia attività si è sviluppata soprattutto in tre ambiti. C'è quello delle interpretazioni tragiche dell'uomo e dei suoi rapporti con lo stato, che ha la sua duplice fonte nella tragedia greca e nell'episodio emblematico della morte di Socrate. Il secondo ambito è costituito dal complesso problema della natura e dello sviluppo del linguaggio, e in particolare delle possibilità e delle costrizioni presenti nella traduzione sia all'interno della propria lingua sia fra le lingue dell'umanità. Infine, nel terzo ambito, ho cercato di analizzare i nessi tra le interpretazioni di opere artistiche, filosofiche e scientifiche da un lato, e il totalitarismo politico del xx secolo dall'altro. Porre queste domande significa ritornare, forse ossessivamente, ai rapporti tra la cultura tedesca e il nazismo, un intreccio in cui la lingua tedesca – che Goethe e Kant, ma anche Hitler hanno usato da maestri – ha giocato un ruolo determinante. In ognuno di questi tre ambiti, ho trovato Heidegger presente in modo massiccio e rivolto a un ulteriore sviluppo della riflessione.» -
Un altro mare
«Questo viaggio non sarà una fuga, partire un po' morire, ma vivere, essere, stare fermi. Saranno le paure, le ambizioni, le mete a fuggire e a svanire.»rnrnAlle soglie della Grande Guerra, il giovane Enrico Mreule, grecista e filosofo, s'imbarca per il Sudamerica e va a fare il gaucho in Patagonia, dove sparisce nell'anonimato e nella solitudine. Abbandona la propria città, quella Gorizia ancora absburgica, col suo mosaico di culture diverse, e tra la fuga e il ritorno, tra la caduta dell'Impero e le tragedie della Seconda guerra mondiale e del comunismo, tra i grandi spazi d'oltreoceano e il caparbio ritiro immobile su uno scoglio dell'Adriatico, la sua esistenza si consuma interiormente in un'ansia di perfezione che la conduce al nulla, si brucia per troppa luce e si chiude in un acre e nostalgico diniego. In una narrazione asciutta e tagliente, scandita dall'incalzare dei fatti e affidata a una scrittura epica ed essenziale, Magris racconta la storia di un amore per la vita che approda all'impossibilità di vivere, una parabola che si richiama all'odissea di altri grandi fuggiaschi della letteratura e della cultura moderna. Prefazione di Roberto Barbolini. -
Grandi speranze
Le «grandi speranze» che danno il titolo al romanzo sono quelle che coltiva Philip Pirrip, detto Pip, un orfano di umili origini, e che illuminano il suo cammino dall'infanzia all'età adulta. Ad alimentarle è un misterioso benefattore che gli ha destinato una cospicua fortuna consentendogli di abbandonare il povero villaggio del Kent e il mestiere di fabbro per trasferirsi a Londra e ricevere l'educazione di un gentleman. Pip crede si tratti di Miss Havisham, una ricca ed eccentrica signora di mezza età di cui ha frequentato la casa invaghendosi della sua protetta, l'orgogliosa e sfuggente Estella. Quando scopre la vera identità dell'artefice del suo destino Pip comprende di essere stato vittima di un clamoroso equivoco: alla trepidazione dell'attesa subentra il tragico disincanto di aver visto svanire uno dopo l'altro i propri sogni. Pubblicato nel 1861, il capolavoro di Dickens è la storia di un'illusione destinata a segnare irreparabilmente l'esistenza del protagonista, ma anche del riscatto di chi, dopo sofferenze e delusioni, saprà trovare in sé la forza di riscoprire valori come l'amicizia e l'amore che aveva sacrificato all'ambizione e al successo. Introduzione e traduzione di Marisa Sestito. -
Il medico di campagna
Monsieur Genassis, medico parigino deluso e stanco della propria condotta dissipata, si è trasferito in un villaggio della Savoia dove ha indossato i panni del «missionario» e trasformato una massa di contadini poveri e disperati, sepolti in una vallata buia e malsana, in una comunità prospera e felice che lo ha ripagato della generosità eleggendolo sindaco. È qui che viene a cercarlo, guidato dalla fama del personaggio, un ex ufficiale napoleonico, Genestas, col recondito intento di affidare alle sue cure il figlio adottivo malato. Nessuno dei due sa chi è veramente l'altro, ma appare presto evidente che l'uomo di scienza e l'uomo d'armi sono fatti per intendersi e incarnano lo stesso bisogno di verità e di moralità. Attorno alle loro lunghe conversazioni, nelle quali si confidano ideali e momenti delle rispettive vite, ruota un testo praticamente privo di azione. Scritto nel 1833 e poi collocato nella ""Commedia umana"""", tra le Scene della vita di campagna, il romanzo offre a Balzac il pretesto per ricostruire il piccolo universo di un villaggio rurale, ma soprattutto per raccontare un esperimento di «buon governo», una fuga dalla società borghese che è in realtà una fuga dalla storia verso l'utopia. Introduzione di Ferdinando Camon."" -
La maledizione delle ombre
Con La maledizione delle ombre l’autore francese torna a scavare negli angoli bui dell’anima, dove si annidano paure e ossessioni che hanno radici troppo profonde per essere estirpate. rn«Un thriller che lascia il lettore senza fiato» - Le Parisienrn«Grangé è al suo meglio e ci consegna un romanzo dal ritmo incalzante, dove la tensione si mantiene alta fino all'ultima pagina. Da non perdere.» - Le Figarorn«Colpi di scena e false piste si moltiplicano, pagina dopo pagina, e fanno della ""Maledizione delle ombre"""" il thriller perfetto» - EllernIl male viene da lontano e non conosce confini.rnrnA Parigi è notte fonda. Per le strade non si scorge anima viva e i quartieri sono immersi in una spettrale immobilità. Tutti tranne uno. Nel X arrondissement, in uno dei night club più frequentati, si è da poco consumato l’omicidio di una ballerina, il cui corpo è stato orrendamente sfigurato. Il primo a raggiungere la scena del delitto è il comandante della Brigata criminale Stéphane Corso, convinto di trovarsi di fronte all’ennesima indagine di routine. Ma questa volta si sbaglia. Perché la ballerina è solo la prima vittima di un serial killer del tutto fuori dal comune: per i suoi crimini sceglie giovani donne con un passato segnato da violenze e abbandoni e con il suo modus operandi cerca di riprodurre alcuni dipinti del pittore Francisco Goya. Una mente difficile da decifrare, soprattutto se gli omicidi si moltiplicano e le prove si fanno così evanescenti da depistare la polizia. Corso e la sua squadra navigano in acque stagnanti, sempre più confusi e lontani dalla soluzione del caso, finché si fa avanti un anziano poliziotto che consegna a Corso un voluminoso fascicolo: contiene verbali di trent’anni prima che documentano un assassinio identico a quelli recenti e lasciano intravedere una nuova pista. Sulle tracce di un uomo che da presunto colpevole si trasforma ben presto in astuto antagonista, Corso affronta una progressiva discesa nel cuore oscuro dell’agire umano. Scoprirà che un assassino può nasconderne un altro e che la realtà può trasformarsi in un incubo senza fine."" -
Fast
In questa nuova raccolta - la più personale, coinvolgente e innovativa - Jorie Graham esplora i limiti dell'umano e le inquietanti seduzioni del post-umano.rnrn«Graham scrive liriche contagiose e coinvolgenti, dove la parola ritrova la sua eticità e spiritualità tendendo all'infinito» – Claudio Magrisrnrn«Per la poesia dopo il 1980, Jorie Graham è ciò che Bob Dylan rappresenta per il rock dopo il 1960. Entrambi hanno cambiato le regole dell'arte che hanno scelto» – The New York TimesrnrnEvocando una varietà di voci e prospettive diverse - dalla sacra sindone ai fondali oceanici - questi testi danno forma e urgenza alla sempre più rapida trasformazione da cui è investito il pianeta: tra cyber-vita, «vita» stampata in 3D, vita dopo la morte, vita biologicamente, chimicamente ed elettronicamente modificata, fast getta luce sulla nostra esistenza, sulla nostra individualità e su una specie che oggi sembra camminare costantemente in bilico sull'orlo di un burrone. -
Il seme del male
Cimitero di Grantchester, Cambridge. La tomba, diversa da tutte le altre ricoperte di fiori, è avvolta dall'edera e dalle erbacce e a stento si legge il nome sulla lastra. E quello di una donna: Rosemary Virginia Ashley. Alice Farrell, giovane pittrice in cerca di ispirazione, non sa perché è finita davanti a questa lapide. Non conosce quella donna, sa solo che la lapide la mette profondamente a disagio. Una sensazione strana, simile a quella che prova quando conosce Ginny, la nuova fidanzata del suo ex, Joe. Forse si tratta solo di gelosia. Eppure c'è qualcosa di oscuro in quella ragazza dalla bellezza eterea, con i capelli rossi e una passione per i quadri preraffaelliti che ritraggono donne uguali a lei. Cosa si nasconde dietro quegli occhi enigmatici e inquieti? E perché Ginny ogni notte fa visita alla tomba di Rosemary, seppellita cinquant'anni prima, ma lungi dall'essere dimenticata? La risposta forse è in un vecchio diario. Ma ormai passato e presente sono una cosa sola e Alice deve riuscire a distinguere tra sogno e follia, bugia e finzione. Perché ora quella che era solo una sensazione sta per trasformarsi in un'orribile realtà. Una realtà di orrore e morte, passioni oscure, sangue e vendetta. -
Le signore in nero
Madeleine St. John è una delle più grandi autrici del Novecento. È stata la prima autrice australiana candidata al Man Booker Prize. Da questo libro è stato tratto un film di successo. Il femminismo è il fil-rouge che attraversa tutti i suoi romanzi, precursori di un’epoca di cambiamento. rnrn«Frizzante, sofisticato e originale» - The New York Times Book Reviewrnrn«Una perla» - Voguernrn«Un piccolo capolavoro» - Sunday TimesrnrnrnSii più intelligente che puoi, è la cosa migliore che tu possa fare.rnrnSydney 1950. Sui manichini spiccano le gonne a balze e i corpetti arricchiti degli accessori più preziosi. Ma Goode’s non sono solo i più grandi magazzini della città, dove trovare l’abito all’ultima moda. Per quattro donne che lavorano sono anche l’unica occasione di indipendenza. Mentre con le loro eleganti divise di colore nero consigliano le clienti su tessuti e modelli, nel loro intimo coltivano sogni di libertà, di un ruolo diverso da quello di figlia, moglie e madre.rnLesley sogna di continuare a studiare, anche se il padre non ne vuole sentir parlare. Poi c’è Patty che solo sul lavoro sente di valere qualcosa, mentre a casa il marito la tratta come fosse trasparente. Anche per Fay andare al grande magazzino ogni mattina significa sentirsi meno sola. A sorvergliarle come una madre c’è Magda: le sprona a inseguire i loro desideri e a trovare il proprio stile nel vestire, a coltivare l’idea che una donna possa raggiungere qualsiasi obiettivo. Per tutte è in arrivo un tempo di grandi cambiamenti e opportunità inaspettate. Tra un party, un nuovo vestito e nuove consapevolezze, Lesley, Patty, Fay e Magda vivranno il momento magico in cui si decide chi si vuole essere davvero. rnMadeleine St. John è una delle più grandi autrici del Novecento. È stata la prima autrice australiana candidata al Man Booker Prize. Da questo libro è stato tratto un film di successo diretto da Bruce Beresford, regista di A spasso con Daisy. Il femminismo è il fil-rouge che attraversa tutti i suoi romanzi, precursori di un’epoca di cambiamento. Protagoniste delle sue storie sono le donne: donne forti che inseguono i loro sogni, donne che cercano il loro posto nel mondo, ieri come oggi. -
I muri che dividono il mondo
Non siamo mai stati così divisi. Ecco perché. Siamo tornati a costruire muri. Sono infatti oltre 6000 i chilometri di barriere innalzati nel mondo negli ultimi dieci anni. Le nazioni europee avranno ben presto più sbarramenti ai loro confini di quanti non ce ne fossero durante la guerra fredda. Il mondo a cui eravamo abituati sta per diventare solo un vecchio ricordo: dalle recinzioni elettrificate costruite tra Botswana e Zimbabwe a quelle nate dopo gli scontri del 2015 tra Arabia Saudita e Yemen, dalla barriera in Cisgiordania fino al mai abbandonato progetto del presidente Donald Trump al confine tra Stati Uniti e Messico. Non appena una nazione si appresta a far nascere un nuovo muro, subito i paesi confinanti decidono di imitarla: quello tra Grecia e Macedonia ne ha generato uno tra Macedonia e Serbia, e poi subito un altro si è alzato tra Serbia e Ungheria. Innumerevoli sono le ragioni alla base di queste decisioni spesso dettate da paura, disuguaglianze economiche, scontri religiosi. Reportage e accorata denuncia, questo libro diventa quindi una bussola per comprendere le ragioni storiche di quello che sta accadendo oggi con la rinascita di forti sentimenti sovranisti e nazionalisti, nella speranza che questa drammatica tendenza si inverta al più presto.