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Bartleby, lo scrivano
Il giovane Bartleby lavora come scrivano per un avvocato di Wall Street e, osserva Emanuele Trevi nella prefazione, è «il più strano degli esseri umani». Non ha passato né famiglia, non ha casa, non mangia quasi nulla, non esce mai a prendere una boccata d'aria, non spende soldi, non manifesta sentimenti, non parla, non spiega. Soprattutto, è uno «scrivano che preferisce non scrivere». «Preferireidi no» è il rifiuto che invariabilmente oppone alle richieste che gli vengono rivolte: una frase che non è mossa da alcuno spirito di ribellione, una frase che non significa nulla e accompagnerà Bartleby in una inarrestabile spirale di autoannientamento. Proprio da questa insignificanza, che ha «il rigore di una legge di natura e di una necessità estetica, discende tutta intera l'abbagliante bellezza del racconto di Melville». Prefazione Emanuele Trevi. -
1989. Storia della primavera europea
Nel 1989, anno fondamentale per le sorti del nostro continente, Timothy Garton Ash è l'eccezionale testimone di momenti epocali: è a Varsavia il 4 giugno, quando si svolgono le prime elezioni parzialmente libere dalla seconda guerra mondiale che portano alla nascita di un governo non comunista in Polonia; è a Budapest dodici giorni dopo, quando possono finalmente tenersi i funerali di stato dell'ex primo ministro Imre Nagy, giustiziato trentun anni prima dopo l'invasione sovietica dell'Ungheria; è a Berlino quando cade il muro; ed è a Praga dietro le quinte del Teatro della Lanterna Magica, dove Václav Havel organizza la sua rivoluzione di velluto. Questo libro, arricchito oggi da un nuovo capitolo in occasione del trentesimo anniversario degli eventi descritti, è il resoconto dettagliato di quei giorni concitati di euforia ed emancipazione, il racconto in prima persona di un mondo che collassa e di un nuovo ordine che da quelle macerie nasce ricco di speranza. -
Poesie (1979-1998)
Questo volume raccoglie quella parte della produzione poetica di Toti Scialoja che non ricade nell'ambito della poesia per bambini e del nonsense: da Scarse serpi (1983) fino alla raccolta postuma Cielo coperto, passando per Violini del diluvio (1991), Rapide e lente amnesie (1994) e Le costellazioni (1997). Scialoja - che ebbe tra i suoi lettori più attenti Calvino, Manganelli, Arbasino e Porta - prende le parole, le scompone, le accoppia, le ribalta, le fa scomparire e riapparire, le mette in scena e in movimento in tutti i modi possibili. Geniale riciclatore e rivitalizzatore di tutti i metri della nostra tradizione, arriva alla fine della propria parabola di poeta a scoprire un metro barbaro. Parallelamente, sulla iniziale felicità della scoperta del non-senso s'impone una sottile e adulta malinconia, in un viaggio alla conquista di sempre più mature sofferenze e inquietudini. Prefazione di Giovanni Raboni. -
La certosa di Parma
Ambientate in un un'Italia ottocentesca in parte fantastica, in parte reale, le avventure di Fabrizio del Dongo si snodano in una serie di incontri e peripezie al termine dei quali si trova il luogo del silenzio, lo spazio simbolico dell'isolamento e della rinuncia: la Certosa di Parma.rnrnIl giovane Fabrizio del Dongo sogna la gloria e l'amore. Dopo Waterloo, smaltita l'infatuazione per Napoleone, si rifugia a Parma presso una zia, la duchessa di Sanseverina, che lo ama di un sentimento non del tutto innocente e gli rivela le ipocrisie della politica e le astuzie del cortigiano. Inviso alla corte dispotica e oscurantista che governa la città, l'indomito Fabrizio abbraccia la carriera ecclesiastica senza abbandonare quella di libertino e senza rinunciare alla ricerca della felicità, trascinato in un vortice di avventure – tradimenti, veleni, condanne, evasioni – che si placherà alla fine nel silenzio della certosa, dopo aver scoperto e perduto con Clelia l'amore vero. «Il più bel romanzo del mondo», come lo definiva Calvino, fu dettato da Stendhal nel 1838 in soli 52 giorni. È l'opera della maturità che riassume, attraverso quelle del protagonista, passioni e nostalgie dell'autore: il mito dell'Italia, gli ardenti e illusori entusiasmi della giovinezza, la sconfitta delle aspirazioni nel confronto con la realtà gretta e ottusa. -
L'ospite e il nemico. La grande migrazione e l'Europa
«La prima domanda che il cittadino si pone dinanzi alla Grande Migrazione è: che cosa sono i nuovi arrivati? Chi sono? Sono destinati a restare e a diventare come noi oppure sono e rimarranno estranei? Sono ospiti o nemici?» La storia ricorderà i nostri anni come gli anni della Grande Migrazione, cioè quel processo attraverso cui milioni di persone in fuga dall’Africa e dall’Asia si sono messe in marcia verso il continente europeo sperando di trovarvi salvezza e benessere. Mai nella storia si era avuto un flusso tanto imponente e inarrestabile. Per quanto sia difficile stabilirne la portata complessiva, è evidente fin d’ora che esso costituisce uno dei tratti salienti del nuovo mondo che la globalizzazione sta modellando. Per l’identità europea, questa ondata (quasi interamente islamica) comporterà differenze difficilissime a assorbirsi e ancor più a integrarsi: punti di vista drasticamente difformi su temi-chiave per l’Occidente (la laicità, l’uguaglianza uomo-donna, l’amministrazione della giustizia, la separazione tra Stato e fedi), concezioni religiose talvolta aggressive, idee premoderne sullo Stato. Irresponsabilmente, l’Europa ha lasciato entrare queste masse senza avere alcun piano di azione comune, consegnando così l’intera questione alle destre. La pubblica opinione, per parte sua, si è divisa tra chi vede nello straniero che attraversa il mare un ospite da accogliere e aiutare e chi invece lo addita come un pericoloso nemico. Il libro di Raffaele Simone assume questa contrapposizione e l’analizza fino in fondo. Distinguendo la retorica politica dai fatti, intrecciando una scrupolosa cura dei dati con originali elaborazioni concettuali, dando nomi e definizioni alle nostre paure quotidiane dinanzi al diverso e sfidando i rischi del Politicamente Corretto, Simone offre una riflessione dura, pungente e libera da ideologie, e propone categorie e criteri per capire che cosa è, cosa significa e cosa comporterà la Grande Migrazione per il Vecchio Continente. -
Il volo delle cicogne. Nuova ediz.
Un thriller dal ritmo incalzante che attraversa le moderne megalopoli e la natura più selvaggia, fino alla scoperta di una verità inaccettabile.rnrn«Grange si conferma grande narratore e attento costruttore di meccanismi dove suspense, colpi di scema e percorsi paralleli tengono legato il lettore» – Bruno Cortona, DiariornLouis Antioche viene assoldato da un misterioso ornitologo preoccupato dal mancato ritorno delle cicogne dall'Africa: Louis deve aiutarlo a scoprire perché. Ben presto intuisce che dietro la scomparsa dei grandi uccelli migratori si nasconde una trama ben più inquietante. Deciso a risolvere l'arcano, il giovane si trova coinvolto in un'incalzante avventura, costellata di morti misteriose e atroci mutilazioni, che lo porterà in un campo di zingari in Bulgaria, verso l'incubo della giungla centroafricana, in un kibbutz nel deserto all'interno dei territori occupati da Israele... Questa frenetica rincorsa potrà fermarsi solo a Calcutta, nel cuore della tenebra. -
Il concilio di pietra. Nuova ediz.
La legge del Concilio di Pietra: quella dello scontro originario tra l'uomo e l'animale.rnrn«Uno stile nitido ed elegante... descrive le scene più macabre senza volgarità e senza allentare neanche un momento la tensione» – Giuseppe Scaraffia, Il Sole 24 Orern«Una trama dall'intreccio implacabile, che non concede tregua al lettore» – Publisher's WeeklyrnrnDiane Thiberge ha 29 anni. È una single bionda e bella, specializzata nello studio degli animali da preda. Quando decide di adottare in Thailandia un bambino di cinque anni, Lu-Sian detto Lucien, non sa che per lei sta cominciando un incubo. Lucien, ferito in un incidente automobilistico, cade in coma e, intorno al bambino, si sussegue una sequenza di morti misteriose. Diana inizia a cogliere i contorni di un terribile complotto e per salvare il bambino e se stessa dovrà riuscire a scioglierne il mistero. La pista che segue, indizio dopo indizio, è un viaggio nel passato, verso le origini dell'umanità. -
Billy Budd, marinaio
Nell'estate del 1797, il ventunenne Billy Budd viene arruolato a forza su una nave della marina militare inglese. È bello e ignaro del male quanto basta per venire in odio al maestro d'armi Claggart, individuo perfido e maniaco della disciplina, che fa di tutto per rendere la vita impossibile al marinaio. Il pugno omicida con cui il giovane reagisce alla falsa accusa di insubordinazione conduce la storia al suo tragico epilogo. Diviso tra ansia di giustizia e rispetto della legge, l'integerrimo capitano Vere assolve moralmente il marinaio ma è costretto a condannarlo: verrà impiccato al pennone di maestra, come un Cristo immolato sulla croce. Il racconto di Melville, scritto poco prima della morte e pubblicato nel 1924, commuove come una favola triste ma ha la solennità della parabola; ci rivela che un uomo può odiare senza ragione un proprio simile fino a distruggerlo, un innocente può essere ucciso «secondo giustizia» e un giusto può riconoscere l'innocenza e insieme annientarla: un intreccio orribile e assurdo che per Melville assomiglia molto alla vita. Introduzione di Nemi D'Agostino. -
Aurora. Pensieri sui pregiudizi morali
"Aurora"""" è «il mattino e il riscatto che attendono l'uomo talpa dopo il suo lungo perforare, scavare e scalzare». In quest'opera della maturità, scritta tra il 1879 e il 1881, Friedrich Nietzsche tratteggia la propria visione della condizione umana, e in primis la propria critica ai pregiudizi morali, in una raccolta di quasi 600 aforismi: in questa forma espressiva, forse più che in ogni altra, Nietzsche riesce a condensare e a dare voce al proprio pensiero, raccogliendo in brevi ma fulminanti immagini il precipitato della propria riflessione filosofica. Questa edizione, introdotta e commentata da uno dei più accreditati studiosi nietzscheani, Sossio Giametta, fa luce con chiarezza su una delle opere forse meno lette, ma ugualmente significativa, del grandissimo filosofo." -
Il cuore segreto delle cose
Madeleine St John è ormai un’autrice di culto. Dopo il grandissimo successo delle Signore in nero e di Una donna quasi perfetta, in vetta alle classifiche, arriva un nuovo romanzo su una donna e il potere dirompente dell’amore. Su una donna che cerca per la prima volta di camminare da sola. Perché bisogna stare bene con sé stessi per poter amare ed essere amati davvero.«""Il cuore segreto delle cose"""" è perfetto per chi cerca un libro da leggere tutto d’un fiato, che non permetta di staccare gli occhi dalla pagina, che scaldi il cuore dopo una rottura e che spieghi come ricominciare. Il racconto di una rottura che invece di frantumare la protagonista la ricompone.» – Carla De Rosa per MaremossoLe case basse e colorate di Notting Hill le sfilano accanto. Nicola è uscita per comprare le sigarette – solo pochi minuti – ma quando rientra in casa tutto è cambiato. Jonathan, il compagno di tanti anni, sembra lo stesso uomo che l’ha salutata poco prima, se non fosse per il suo sguardo e quelle parole: dovremmo separarci. Quando Nicola capisce che non si tratta di uno scherzo, ma dell’amara realtà, lascia l’appartamento e si trasferisce da un’amica. Ognuno, accanto a lei, ha una diversa versione dell’accaduto: per genitori e conoscenti, naturalmente, il problema è che non sono sposati e non hanno avuto figli. Le motivazioni della rottura sembrano chiare a tutti tranne che a Nicola. Lei non ha avvertito alcun segnale. Capisce allora che, a volte, è come se le donne indossassero degli occhiali speciali che mostrano loro la vita come vorrebbero che fosse. Ma non come è realmente. Non mostrano il cuore segreto delle cose. Nascondono la loro essenza, in cui risiedono la magia dell’amore e le ragioni della sua fine. Quello che Nicola deve capire è se quella fine è un nuovo inizio e, per farlo, non le serve alcun consiglio: deve sentirlo dentro di sé. Perché ora che ha tolto quegli occhiali tutto intorno le appare pieno di mille colori."" -
Una donna quasi perfetta
Un’autrice di cui la letteratura aveva bisogno e che ora approda in libreria con un altro gioiello. Una storia in cui tre donne hanno il coraggio di anteporre ciò che desiderano dalla vita a ciò che il mondo si aspetta da loro. Una scelta che, per una donna, non è mai scontata, in qualunque epoca e a qualunque età.rnrn«Un’autrice imperdibile.» - Alessia Gazzola, TTT - La Stamparnrn«Un’autrice che il mondo sta riscoprendo.» - Marta Cervino, MARIE CLAIRErnrn«La St John ha un’ironia diffusa, uno stile leggero, ma ricco di intuizioni argute.» - Liana Messina, «F»rnrnLondra. Attraverso le grandi finestre si scorgono sontuosi salotti, tovaglie ricamate e, immancabile, un servizio da tè in fine porcellana. Intorno a quei tavolini elegantemente apparecchiati, con una tazza in mano, le donne si confidano le une con le altre, si danno manforte, si studiano tra mezzi sorrisi e cenni d’intesa.rnÈ così anche per Flora, Gillian e Lydia, tutte e tre convinte di avere una vita quasi perfetta. La prima ha un marito che ama e due splendidi bambini. Gillian ha una relazione con un uomo sposato che spera possa trasformarsi in qualcosa di più. Infine Lydia è sicura di poter vincere la medaglia di “amica dell’anno”. Quando le loro strade si incrociano, però, capiscono che non sempre le cose vanno come si desidera: è il momento di scegliere che persone vogliono essere, che tipo di donna vogliono diventare. Al di là di quello che la società richiede loro. Al di là di quello che si aspettano gli uomini che hanno accanto. Perché, per quanto sia più semplice avere qualcuno vicino che ci consigli che cosa dire e che cosa fare, e prendere decisioni non convenzionali possa fare paura, Flora, Gillian e Lydia stanno per scoprire che è la sola strada verso la libertà. -
Europa. I primi cento milioni di anni
Intrecciando abilmente la storia della natura con quella degli uomini, in questo libro l'esploratore e scienziato di fama mondiale Tim Flannery racconta come improvvisi mutazioni atmosferiche hanno trasformato l'Europa, quanto sia stato decisivo l'impatto umano sulla flora e sulla fauna, e restituisce il ritratto senza precedenti di un continente che esercita ancora una enorme influenza sul pianeta, e che non smette mai di stupirci.«Un viaggio affascinante a ritroso nel tempo» – Riccardo de Sanctis, Il Manifesto«Svela un mondo ricco di sorprese, descrivendolo con brio» – Literary Review«Un'illuminante ricostruzione storica e un avvertimento per il futuro» – Kirkus Review«Questo superbo libro ci mostra che l'Europa è una terra resiliente dall'eccezionale dinamismo» – The GuardianQuesta storia inizia 100 milioni di anni fa, quando dalla collisione tra continenti emerge un arcipelago di isole tropicali che diventeranno l'Europa attuale. Molta parte di ciò che ha plasmato il mondo moderno ha avuto origine nel vecchio continente. Già al tempo dei dinosauri l'Europa presentava particolari caratteristiche che hanno condizionato l'evoluzione dei suoi abitanti e che tuttora non smettono di esercitare la propria influenza: luogo dall'eccezionale diversità e dall'altissima energia vitale, è stata letteralmente il crocevia del mondo e ha accolto lungo i millenni innumerevoli ondate di migrazioni; ha visto nascere le prime barriere coralline; ha ospitato alcuni tra i più grandi mammiferi mai vissuti sulla Terra. Intrecciando abilmente la storia della natura con quella degli uomini, in questo libro l'esploratore e scienziato di fama mondiale Tim Flannery racconta come improvvisi mutazioni atmosferiche hanno trasformato l'Europa, quanto sia stato decisivo l'impatto umano sulla flora e sulla fauna, e restituisce il ritratto senza precedenti di un continente che esercita ancora una enorme influenza sul pianeta, e che non smette mai di stupirci. -
Difetti di famiglia
Con Difetti di famiglia, la penna tagliente e amara di Jole Zanetti scava ancora una volta nel cuore di una donna per dar voce ai tormenti e alle frustrazioni dell'animo femminile. E per far risuonare, come un grido d'aiuto, un bisogno di riscatto che si scontra con la ferocia della vita e l'ineluttabilità del destino.rnrn«Jole Zanetti conosce l'animo femminile e lo sa indagare con una scrittura capace di scolpire i sentimenti nelle loro mille sfumature». - Silvana Mazzocchi, la Repubblicarnrn«Jole Zanetti racconta con realismo e fermezza le scelte dei suoi personaggi senza giudicarli». - Ida Bozzi, Corriere della serarnrn«Una scrittura senza sbavature, netta, da referto, che nulla concede al contorno e mette psicologicamente a nudo le relazioni, le ambiguità, i misteri, le contraddizioni dell'animo femminile, quando non riesce a vivere libero». - Corriere AdriaticornrnrnrnIl crepuscolo sta calando e le ombre annunciano la fine di un'altra giornata. Una come tante. Né memorabile né straordinariamente ordinaria. Proprio come la quotidianità di Eva, che da tempo vive in un limbo tra il desiderio di cambiare e l'incapacità anche solo di provare a farlo. Ha paura di sconvolgere un fragile equilibrio. Quello che è convinta di aver trovato nel matrimonio con Marco, l'uomo che ha saputo darle ciò che durante l'infanzia non ha mai conosciuto: affetto e una famiglia. Eva ha sempre creduto nella loro unione. Finora. Dopo tredici anni di vita insieme, si è resa conto che la sollecitudine di Marco nasconde una gelosia soffocante che ha lentamente trasformato la loro relazione in una prigione. In un inferno di monotonia da cui Eva sa di dover fuggire al più presto, prima che il grigiore di un'esistenza sempre uguale a sé stessa la inghiotta. Così, una notte, mentre Marco dorme, esce di casa per concedersi una boccata di fumo e di libertà e vaga per il quartiere in cui abita da quando è sposata, pensando a cosa fare della propria vita, a come riconquistare uno spazio di autonomia. Ma non ne ha il tempo. Quel quartiere, che le era sembrato accogliente e ideale per una nuova famiglia, nasconde un'anima nera proprio come il suo rapporto con Marco, e le mostra il suo volto più crudele e violento. -
I bambini di Svevia
Un romanzo che dà voce a una pagina dimenticata della nostra storia. Una protagonista alla ricerca dell’unica verità che può salvarla.rn«Alternando con abilità passato e presente, l’autrice recupera una pagina tragica e dimenticata della nostra storia e ci offre un affresco potente e documentato di una pratica che è andata avanti, nelle terre da cui lei stessa proviene, sino alla Seconda guerra mondiale» - Robinsonrn«Stupendo, dal titolo fino all’ultima parola. Una storia di libertà selvaggia e di coraggio salvifico. Un romanzo che ha anche il pregio di portare alla luce una storia vera sconosciuta ai più, e lo fa con una scrittura raffinata e piena di grazia.» - Ilaria Tuti""Farò di tutto per mantenere la nostra promessa. Perché non è bastata una vita per dimenticare""""rnrnrnrnrnrnProtetta dalle mura di una casa nascosta dal rampicante, Edna aspetta un segno. Da sempre sogna il giorno in cui potrà mantenere la parola data. L’unico a farle compagnia è Emil, un pappagallo dalle grandi ali blu. Non le è mai servito altro. Fino a quando una notizia la costringe a uscire dall’ombra e a mettersi in viaggio. È arrivato il momento di tener fede a una promessa a lungo disattesa. Una promessa che lega il suo destino a quello dell’amico Jacob, che non vede da quando erano bambini. Da quando, come migliaia di coetanei, furono costretti ad affrontare un terribile viaggio a piedi attraverso le montagne per raggiungere le fattorie dell’Alta Svevia ed essere venduti nei mercati del bestiame. Scappati dalla povertà, credevano di trovare prati verdi e tavole imbandite, e invece non ebbero che duro lavoro e un tozzo di pane. Li chiamavano «bambini di Svevia». In quel presente così infausto, Edna scoprì una luce: Jacob. La loro amicizia è viva nel suo cuore, così come i fantasmi di cui non ha mai parlato. Ma ora che ha ritrovato Jacob, è tempo di saldare il suo debito e di raccontare all’amico d’infanzia l’unica verità in grado di salvarli. Per riuscirci, Edna deve tornare dove tutto ha avuto inizio per capire se è possibile perdonarsi e ricominciare. Lungo antiche strade romane e sentieri dei pellegrini, ogni passo condurrà Edna a riscoprire la sorpresa della vita, ma al contempo la avvicinerà a un passato minaccioso. Perché anche la fiaba più bella nasconde una cupa, insidiosa verità. rnI bambini di Svevia è un romanzo indimenticabile. Per la capacità di leggere l’animo umano con profondità ed empatia. Per il coraggio di far luce su un capitolo poco conosciuto della storia italiana, quello dei bambini che, per tre secoli e fino alla seconda guerra mondiale, venivano venduti dalle famiglie per lavorare nelle fattorie dell’Alta Svevia. Per la protagonista, Edna, un personaggio vivido e coinvolgente. Una storia che è un tuffo in un mondo in cui la natura dice più delle parole e in un passato dimenticato che chiedeva di essere raccontato."" -
Bla bla bla
E se un giorno uno di noi scegliesse la libertà assoluta, abbandonando tutto e tutti? Se uno di noi, improvvisamente, rifiutasse le sicurezze e le frustazioni, gli affetti e le incomprensioni, il lavoro e il divertimento forzato? Il protagonista di 'Bla Bla Bla' decide di perdersi nel flusso della metropoli, nel caos ruvido della realtà. Intraprende un viaggio alla scoperta del lato oscuro del mondo dove viviamo, verso il buio dove sprofondano le illusioni. Come un urlo, come un lungo mormorio solitario, come un fiotto di sangue, la sua voce racconta la propria silenziosa e allucinata ribellione. -
Poesie ritrovate
Un bibliofilo segnala presso un antiquario fiorentino il manoscritto autografo del primo libro di Mario Luzi (La barca, 1935), che l'autore credeva perduto, arricchito di altri inediti. Acquisito al Centro Studi «La barca» di Pienza, il prezioso documento mette in campo anche una trentina di poesie giovanili (anni 1933-35) ora pubblicate a quasi settant'anni dalla loro composizione, senza ritocchi da parte dell'autore, ri-lettore di sé stesso, a così tanta distanza di tempo. -
Un eterno imperfetto
"Quando dormivo/ nel ventre suo/ e al suo cordone/ ombelicale/ lento bevevo/ mai non piangevo/ero protetto/ ero imperfetto."""" Giovanni Borrelli è autore di romanzi, testi teatrali, saggi critici, e ha composto diverse raccolte poetiche." -
Autoritratto
Questo ""Autoritratto"""" è l'ultimo libro al quale si è dedicato Mario Luzi, un testamento ampio e completo per tutti gli appassionati di poesia. In queste pagine infatti il poeta fiorentino ha raccolto una serie di testi chiave, sia in prosa sia in poesia, che permettessero di seguire le tappe essenziali del suo percorso poetico. È lo stesso Luzi a condensarlo nella sua introduzione: """"Del mondo, della vita che da sempre in te hanno premuto perché tu le esprimessi, per essere detti e comunicati ai tuoi fratelli. Che cosa è rimasto delle tue molte pagine? [...] un sentimento di sconforto ininterrotto e alternato da una conquista dell'anima e della conoscenza: che la piccolezza consentita all'uomo rispetto alla grandezza impensabile della vita sia sentita misericordiosamente e accettata con umiltà"""". Ad accompagnarci lungo questo percorso di conoscenza e di bellezza curato da Paolo A. Mettei e Stefano Verdino, un'ampia antologia critica, con testi di Ennio Antonelli, Achille Silvestrini, Gianfranco Ravasi, Anna Mitrano, Massimo Cacciari, Sebastiano Grasso, Giorgio Pinchiorri e Annie Feolde, Mario Specchio, Stefano Verdino, Vincenzo Vitiello e Sandro Lombardi."" -
Lasciami, non trattenermi. Poesie ultime
"Mario Luzi ha scritto nuove poesie fino agli ultimi giorni della sua vita, con un'energia e una luminosità invidiabili. Dopo """"Dottrina dell'estremo principiante"""" (Garzanti 2004) Luzi stava cominciando a dare un qualche assetto a questi suoi ultimi versi e aveva fatto trascrivere a Caterina Trombetti, in sezioni distinte, trentacinque poesie, che costituiscono l'ultima serie di testi ordinata dall'autore, di cui si è avuto qualche anticipo su riviste e nell'antologia personale, allestita da Paolo Andrea Mettel in """"Autoritratto"""" (Garzanti 2007). Insieme a questo gruppo """"Lasciami, non trattenermi"""" (incipit della sua probabile ultima poesia) presenta altri inediti assoluti, scritti nell'ultimo anno, che si possono considerare in qualche modo """"approvati"""": si tratta di vari testi, recuperati tra dattiloscritti e autografi - con evidenti segni di rilievo e di evidenza d'autore - e anche di una """"parlata"""", ovvero una sorta di monologo, intimo e dolente, sulla propria vicenda coniugale, all'indirizzo della propria sposa, nel momento della sua irredimibile vecchiezza; una poesia, composta sul valico del 2002-2003, che - per mio tramite - volle affidare al figlio Gianni, con implicita destinazione postuma."""" (Stefano Verdino)" -
Il dono di Asher Lev
Asher Lev è un ebreo osservante che, a dispetto delle circostanze più avverse, è diventato un pittore di fama internazionale. Quando muore un amato zio, deve intraprendere il viaggio di ritorno con la moglie e i due bambini da Parigi a New York. Asher Lev sente che ""qualcosa di strano sta accadendo a Brooklyn... una vaga sensazione di venire risucchiato"""" e quasi subito deve fronteggiare lo sdegno e l'animosità che le sue opere suscitano nell'ambiente d'origine e le difficoltà che causano alla propria famiglia. Dolorosamente, si ritrova al centro dei conflitto tra la cultura in cui è nato e la cultura che ha forgiato per se stesso e che vent'anni prima l'aveva spinto all'esilio.""