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Il giro della verità
«E così, dopo 17 anni e 10 mesi vissuti più o meno da bravo ragazzo, si trovò davanti alla Questura dove indagavano per l’omicidio che aveva commesso.» Ma come è finito Lele in quella stanza e come ne uscirà? È nato e cresciuto in periferia ma il talento della scrittura lo ha portato a studiare in un liceo classico del centro dove si è innamorato di Serena, bella e irraggiungibile. Per avvicinarsi a lei esce con un gruppo che fa uso di ecstasy, la prova per non essere da meno e finisce per entrare nel giro. Ma un amico muore per una «pasta» tagliata male ed è solo l’inizio di una serie di eventi a cascata incontrollabili. Custode di un segreto inconfessabile e sottoposto a sfide più grandi di lui, il protagonista è costretto a crescere a marce forzate mentre attorno, in una trama che procede implacabile come un giallo, si svelano le verità nascoste degli amici e, in un intreccio inarrestabile, quelle dei genitori dei ragazzi. -
Il ladro di codici
MAGMA: chi si nasconde sotto questa sigla inquietante? È ciò che hanno deciso di scoprire Carlotta, Nina, Chiara e Lin, le quattro amiche, diverse ma affiatate, che si sono ritrovate compagne di camera nella scuola svizzera in cui imparano i segreti del coding. Impegnate nel progetto di fine corso, distratte dalle questioni di cuore e dai dispetti del malevolo Alain e di una nuova compagna ben poco simpatica, si ritrovano anche coinvolte in una partita pericolosa. I laboratori della scuola sono all’opera su un grande progetto, un videogioco collaborativo e «green», un’impresa in cui è stato arruolato anche il loro amico Rémi. Ma qualcuno rema contro, ed è disposto a mettere in cattiva luce le ragazze pur di avere campo libero. Per sventarne i piani, serviranno tutte le risorse e l’intelligenza di cui le amiche dispongono, per tacere di aiuti esterni, tra cui una misteriosa donna d’affari cinese. Fino a scoprire che l’alleato decisivo è anche il più imprevedibile. Le eroine del Codice delle ragazze tornano con una nuova avventura nel variopinto mondo del CRAC, il campus estivo più tecnologico e affascinate d’Europa. Una storia mozzafiato che mette in campo i sentimenti e i valori più importanti nella vita: l’impegno, la lealtà, l’amicizia. Età di lettura: da 11 anni. -
All'ombra del Vesuvio. Vita di Plinio
Il Vesuvio nella Storia naturale di Plinio il Vecchio è un'innocente montagna coperta di vigneti, bagnata dalle acque del fiume Sarno e visibile da Pompei. È una curiosa ironia della sorte che l'estensore dell'unica enciclopedia del mondo classico sopravvissuta fino a noi definisse così il vulcano che sarebbe stato responsabile della sua morte, nel 79 d.C. Allarmato da una nube «insolita per vastità ed aspetto», Plinio, di stanza a Miseno con la flotta imperiale di cui è ammiraglio, si mette in mare per osservare più da vicino il fenomeno. E per soccorrere i fuggiaschi, tempestati dalla pioggia di cenere e pomici e intossicati dai gas sprigionati dall'eruzione. Curiosità scientifica e senso del dovere lo spingono con la stessa intensità. Intanto, suo nipote lo aspetta a casa, scrivendo e lavorando, come lo zio gli ha insegnato. Ma Plinio il Vecchio non tornerà mai, e il Giovane vivrà il resto della sua esistenza perpetuando il ricordo e l'esempio dello zio che lo aveva allevato. Descrivendo a Tacito, in una delle sue Epistole, le circostanze che ne avevano determinato la morte, ci ha lasciato una preziosissima testimonianza diretta dell'eruzione che distrusse Ercolano e Pompei. Il Giovane, avvocato educato all'eloquenza da Quintiliano e cresciuto nel mito di Cicerone, percorrerà tutti i gradi del cursus honorum, fino al consolato nel 100 d.C. e al governatorato in Bitinia e Ponto nel 111, sotto il principato di Traiano. Non smetterà mai di interrogarsi su «cosa resta» di un uomo dopo la sua morte, cosa si può e si deve consegnare a futura memoria, dell'esperienza personale e di quella di chi ha compiuto cose degne di essere raccontate. Attraverso le vite di Plinio il Vecchio e Plinio il Giovane, intrecciate in una doppia biografia, Daisy Dunn ci guida con mano sicura al cuore della Roma imperiale. Non solo nei suoi aspetti storici e politici, di costume e vita materiale, ma anche, e più profondamente, nel cosmo morale e ideale in cui si inscrive la parabola di due testimoni d'eccezione. -
Il mio sogno americano. Una vita d'amore, famiglia e cucina
Per milioni di americani, Lidia Bastianich rappresenta da decenni la cucina italiana. Ne è stata infaticabile portabandiera attraverso i ricettari, i popolarissimi show televisivi, i ristoranti. Dietro il suo successo c’è una vicenda avventurosa e drammatica, che Lidia, con il suo ottimismo, il suo coraggio e la sua tenacia ha trasformato in una storia esemplare. Nata a Pola, vive un’infanzia felice: nel cortile della nonna apprende d’istinto il rapporto inscindibile che lega natura, cultura e cibo. Con l’annessione dell’Istria alla Jugoslavia, la sua famiglia è costretta a fuggire nel campo profughi della risiera di San Sabba. È tutto cupo, claustrofobico, ma la bambina non smette di sperare in un futuro migliore, che per lei ha un nome preciso: America. È lì la terra delle opportunità: istruzione, casa, lavoro. Finalmente, nel 1958, grazie alla Caritas, Lidia atterra a New York. Ha undici anni e tutta una vita davanti. I primi tempi sono duri, ma lei, sorridente e ostinata, cerca il suo posto nel mondo e comincia lavorando in una panetteria. E da qui si snoda la sua inarrestabile parabola ascendente: due ristoranti nel Queens, fondati insieme al marito Felice. Poi, nel 1981, la fortunata apertura del Felidia, a Manhattan. In questo libro, sincero e toccante, Lidia ci racconta la sua personalissima versione del sogno americano. La sua voce ci accompagna attraverso le difficoltà e le battaglie che l’hanno condotta alla costruzione di un vero e proprio impero. Ma anche a cucinare per due Papi, a svolgere un ruolo di primo piano nella comunità italo-americana, a diventare una madre e una nonna attenta e affettuosa. Senza mai smettere, lungo la strada, di regalare a milioni di persone il piacere insostituibile di un buon piatto da gustare con chi ami. -
Donne che sfidano la tempesta
Le donne. Perennemente inchiodate a quell'avverbio: «ancora». Ancora non sono alla pari, ancora non sono libere del tutto, ancora pagano il peso della storia scritta dagli uomini, ancora prestano la voce a chi non ha la forza di urlare, ancora fanno notizia se ottengono il posto che spettava a un maschio. Qual è oggi il posto che le donne occupano nella scacchiera della società? Con la pandemia del 2020 qualcosa è cambiato: un virus ha sbriciolato molte certezze ma ha portato in evidenza il ruolo fondamentale e il carattere unico delle donne. Scienziate come Ilaria Capua, grandi testimoni come Liliana Segre ma anche infermiere, cassiere, precarie, casalinghe, impiegate e molte altre. Tutte in prima fila contro un nemico invisibile, con molti oneri e pochi diritti. Myrta Merlino ne ha raccolto le voci di sofferenza e di ribellione, di ingiustizia e di speranza, di dubbi e paure, di vite rivoluzionate e capacità di resistere, componendo un racconto collettivo della condizione femminile. Per rilanciare la battaglia di un riscatto inevitabile e necessario. «Siamo sorelle che camminano insieme per sentirsi meno sole, che sentono le battaglie delle altre come fossero loro perché la generosità è contagiosa e spinge a lanciare cuore e cervello oltre l'ostacolo in una nuova stagione di affermazione e responsabilità.» -
Italiani e no. Dagli albanesi ai «taxi del mare». Storia di un paese a galla su trent'anni di paure
Dall'approdo della nave Vlora, che in un sol colpo portò ventimila profughi albanesi a Bari nel 1991, al grande naufragio del 2013 con 368 annegati davanti a Lampedusa. Dalle stagioni degli arrivi incontrollati nel 2015-17 fino ai blocchi in mare con le Ong sul banco degli imputati. Una ricostruzione lucida e rivelatrice di tre decenni di immigrazione, che abbraccia i mutamenti generati dalla paura dei migranti nel costume e nella politica italiana. La legge Martelli e i decreti Sicurezza, Jerry Masslo e Innocent Oseghale. Gli Sprar in borghi spopolati come Riace e la difficile convivenza tra autoctoni e stranieri in quartieri «etnici» come Tor Pignattara. Gli accordi di Minniti con i libici, i «porti chiusi» di Salvini, le ultime ondate di xenofobia legate al Covid-19. Nel suo nuovo libro Goffredo Buccini racconta la nostra storia attraverso storie vere e incredibili di viltà e coraggio, per capire cosa trasformi lo stereotipo sugli italiani, da «brava gente» a «razzisti intolleranti»: tra le inchieste sui Cara in mano alla mafia e le dure conclusioni della Commissione sull'accoglienza, lo sfruttamento dei braccianti nei ghetti e il rapporto con l'Islam negli anni degli attentati jihadisti. Il risultato è un grande affresco che ci narra come siamo diventati e perché, attraverso episodi e protagonisti di un fenomeno mal governato che è diventato emergenza perenne e, infine, uso distorto della nostra identità nazionale. Sullo sfondo, le ipocrisie occidentali verso la grande incognita del XXI secolo: l'Africa senza pace, inevitabile fonte di nuove, potenti migrazioni. -
La partita della vita
«Sono sempre stato un uomo difficile, che si esaltava negli scontri. Ma con certi avversari la battaglia è più dura.» A luglio del 2019 Sinisa Mihajlovic scopre di avere la leucemia e comincia la sua lotta in ospedale: tre ricoveri e un trapianto. Ma un mese dopo è di nuovo, coraggiosamente, in panchina. L'allenatore del Bologna è fatto così, mette sempre tutto se stesso in ogni cosa che fa: «Ho affrontato ogni partita come fosse la vita e la vita come fosse una partita». E in queste pagine si racconta per la prima volta senza reticenze al vicedirettore della «Gazzetta dello Sport» Andrea Di Caro ripercorrendo le tappe di una vita. Nato a Vukovar da madre croata e padre serbo, diventa calciatore e milita nella Stella Rossa di Belgrado con cui vince ventenne una Coppa dei Campioni, distinguendosi per un sinistro micidiale sui calci piazzati. Sono anche gli anni dell'inizio delle guerre balcaniche, degli orrori e del dolore vissuti in prima persona. Dal 1992 comincia la carriera italiana - con Roma, Sampdoria, Lazio e Inter - che lo porta a vincere due scudetti, quattro Coppe Italia e quattro trofei europei. Nel 2006 si ritira e inizia la carriera di allenatore all'Inter come vice di Roberto Mancini. Proseguendo poi con Bologna, Catania, Fiorentina, Nazionale serba, Sampdoria, Milan, Torino e di nuovo Bologna. Un racconto lungo trent'anni e ricco di aneddoti, personaggi, successi, fallimenti, polemiche, rivelazioni, partite oscure, gioie e drammi personali che scorrono in queste pagine tra sport, famiglia, politica e amicizie pericolose come quella con il criminale serbo Arkan. Con un filo conduttore che è stato sempre la sua forza: l'attaccamento ai valori, ma anche il coraggio di cambiare e di riscoprire una vita diversa dopo ogni battaglia. -
Quando nasce una donna. Come crescono le ragazze, diventando se stesse
Che cosa significa nascere femmina e diventare donna? Esiste un universale femminile, al netto di qualsiasi stereotipo di genere, che accomuna tutte, indipendentemente dall’appartenenza storica, sociale, geografica? Quali sono le tappe, i passaggi, attraverso i quali, ieri e oggi, una ragazza è considerata – o arriva a considerarsi – adulta? In un avventuroso viaggio tra il legame con il corpo e quello con la madre, il nome del padre e la natura dell’amore, la vocazione professionale e quella materna, lo sguardo dell’altro e quello sul futuro, Sofia Bignamini incontra donne di ogni età e intreccia le loro voci e le loro storie, assaporando ogni volta il momento magico in cui l’intimità cancella le differenze e si diventa anime unite nella stessa ricerca. Insieme a loro coniuga i verbi «generare» e «nutrire», «sedurre» e «star bene», si interroga sull’importanza del dolore e sulla rivoluzione della creatività, fa lo slalom tra i cliché di ieri e quelli di domani. Ed esplora i luoghi della sorellanza, dove respira il sentimento di un noi solidale cui poter attingere sempre, nello spiccare i voli della vita, nel cercare il proprio posto nel mondo. -
Una grande storia d'amore
Edith e Andrea, una giovane un po' trasgressiva e un capitano molto rigoroso, si incontrano per caso su un traghetto, tra Venezia e la Grecia. Un evento minimo dei tanti di cui è fatta la vita. Ma la loro cambia per sempre. Dapprima c'è il rifiuto: come possono, loro così diversi, sentirsi attratti una dall'altro? Poi le fasi alterne di un amore dapprima clandestino, le avventure di una lunga separazione, il pericolo di un segreto, una felicità inattesa e una grande prova... E infine l'isola, piena di vento e di luce, dove i due vanno ad abitare ristrutturando una vecchia casa abbandonata. L'isola dove ora Andrea si ritrova solo. I dialoghi veramente importanti, però, non si esauriscono mai: mentre la cura quotidiana del giardino e delle api dell'amata moglie lo aiuta a tornare alla vita, Andrea continua a parlare con lei. Le racconta, con tenerezza e passione, la loro grande storia d'amore. E le promette che ritroverà la figlia, Amy, che da troppo tempo ha interrotto i rapporti con i genitori. Forse è possibile ricominciare, riscoprirsi famiglia, nonostante i dispiaceri e le scomode verità? Una storia che ci pone domande fondamentali: sui legami che forgiamo tra le anime, sulla nostra capacità di cambiare, sul destino che unisce e separa. Quando ci sembra di aver perso la capacità di stupirci, cercare la luce, prenderci cura, è il cuore che tace o solo noi che non lo sappiamo ascoltare? -
Buone notizie dal Vecchio Mondo. Viaggio a due ruote lungo il Danubio
Quattro capitali: Vienna, Bratislava, Budapest, Belgrado. Decine di città, monumenti, ponti, palazzi e paesaggi. Centinaia di birre consumate in vivaci centri urbani o inquietanti osterie nella campagna magiara. Mille chilometri attraverso le tradizioni e le lingue. È un'avventurosa tappa del viaggio intrapreso dall'autore e dai suoi sodali «Forzati della strada» lungo l'antico Limes romano, a cavallo di una fedele «due ruote» vecchia di vent'anni, sulle tracce dei grandi viaggiatori - dagli antichi romani ai clerici vagantes medievali, dai poeti romantici all'autore più amato, Patrick Leigh Fermor. Da Vienna, la capitale dell'ultimo grande impero d'Europa, a Belgrado, teatro della sua ultima grande guerra, si susseguono scoperte e incontri: librai ambulanti, turisti sperduti, muse bionde, imperatori, contadini, patrioti e maghi. E diventano presente vivo gli scontri tra gli antichi romani e i popoli barbarici, i traumi mai guariti dell'invasione turca, i tristi resti del comunismo, le cicatrici dei conflitti balcanici. Intanto, le «cartoline» da un'infanzia di viaggi famigliari e sapori stranieri raccontano di Enrico in un altro passato ancora: quello che ha formato la sua anima girovaga. «Un viaggio nello spazio comporta sempre anche un viaggio nel tempo; si procede sempre sulle orme di chi è venuto prima di noi, e al suo stesso ritmo.» Il tempo è la storia di un'Europa ogni giorno conquistata. Lo spazio è quello attraversato con le ruote ma guadagnato con la mente. E il viaggio è una dichiarazione d'amore e d'appartenenza a un intero continente. -
Sul filo dell'acqua
Chiara era in auto, bloccata dalla piena. Giulia era nel negozio dei suoi genitori, ne sono usciti vivi per miracolo. Anna era a casa, ma suo marito era fuori con i soccorritori, purtroppo. Angela non era in città e non sapeva che anche a lei quel devastante diluvio avrebbe portato via qualcosa. Dal terribile 4 novembre in cui ogni argine ha ceduto e Genova è stata travolta dall’acqua è passato un anno. La sera in cui Chiara si scontra con Anna al ristorante, e Anna deve correre via perché Giulia sta per partorire, ognuna delle protagoniste si trova davanti alle conseguenze delle proprie scelte di quei mesi, e dei propri incontri. C’è Andrea che ha perso un amico, Enea che ha rinunciato a un amore, Marco che ha consumato un addio e Carlo che ha trovato... Giulia. E il cerchio si chiude. Otto vite si rincorrono, si mescolano, si scambiano come piccoli vortici, sul filo dell’acqua. Il nuovo libro di Sara Rattaro rende omaggio a una città, Genova, e a una grande dote umana, la resilienza. -
Il pianeta. Istruzioni per l’uso
Vincitore del Premio Internazionale di letteratura città di Como VIII edizione - Sezione A TemarnUn presupposto: il pianeta è bello ed è possibile salvarlo. Una consapevolezza: siamo esseri viventi inseriti assieme agli altri in un unico, grande ecosistema. Un viaggio: è quello che ci propone Licia Colò, attraverso i panorami di tutto il mondo e la complessità delle sue forme di vita. Partiamo dall'Australia, che pur devastata da terribili roghi offre riserve naturali simili all'Eden, come Kangaroo Island o le Blue Mountains. Ammiriamo l'Indonesia, le sue isole mozzafiato punteggiate di vulcani, patria di animali a rischio di estinzione come gli orangutan e i draghi di Komodo. Scopriamo l'Africa, la culla dell'umanità, un continente sterminato e favoloso ma devastato dalla deforestazione, dallo sfruttamento dissennato delle miniere, da pratiche di caccia crudeli. Ammiriamo il magico e virtuoso Nord Europa, con le sue avanguardie di bellezza ed ecosostenibilità, a partire dall'Islanda. E poi la Malesia, la Patagonia, l'Amazzonia... quanta meraviglia e quanto selvaggio spreco segnano il rapporto tra noi e la natura. Eppure, cambiare è possibile, come dimostrano tante esperienze generose e positive in ogni continente. Di fronte all'emergenza climatica, all'enormità delle catastrofi, alla complessità dei problemi, il rischio che corriamo, più ancora dell'indifferenza, è quello dell'impotenza, perché ogni cosa appare lontana dalla nostra possibilità d'intervento. Ma non è così. In questo libro avventuroso e battagliero, che attinge alle esperienze e ai viaggi di una vita, Licia Colò ci fa sognare un mondo migliore, e ci fa capire come possiamo aiutare a costruirlo. -
La milanese. Capricci, stili, genio e nevrosi della donna che tutto il mondo ci invidia
Il cane giusto (un bassotto con ""amici"""" selezionatissimi). Le vacanze giuste (una scelta di campo: Santa o Forte?). La scuola giusta per il figlio (in lingua straniera, of course). La festa di Natale giusta (verso metà ottobre, per battere l'affollamento di inviti festivi). E gli abbinamenti cromatici da evitare, il galateo delle comunicazioni via WhatsApp, gli indirizzi da avere in agenda, i quartieri dove cercare casa, i mestieri socialmente accettabili, la cura di sé tra estratti di verdure e indispensabile """"idratazione""""... mettetevi comode, perché essere milanese è un lavoro a tempo pieno. Infatti dura una vita: mai sentito parlare dello sciuraglam? Un'ironica guida allo stile per signore (anche di altre città), un manuale di autoaiuto per milanesi disperate, un'occasione per ridere assieme delle nostre piccole e grandi manie."" -
Guarda, stupisci. Viaggio nella canzone umoristica napoletana
«Il destino mi ha portato la musica, la grande tradizione napoletana e soprattutto le grandi canzoni umoristiche». Renzo Arbore nel cuore ha da sempre Napoli, il luogo che lo ha ispirato come cantautore e come intrattenitore nel corso della sua lunga e brillante carriera. In queste pagine racconta se stesso attraverso la più intensa delle sue passioni: la canzone napoletana. Ripercorre così origini ed evoluzione di un genere intramontabile grazie alla rievocazione di artisti (alcuni dei quali conosciuti direttamente) come Maldacea, primo grande interprete della macchietta napoletana, come Roberto Murolo e come Renato Carosone, che completa la triade dei maggiori autori e interpreti della canzone umoristica. Tra ricordi illuminanti e racconti ironici, Arbore spiega perché proprio a Napoli sia stato in qualche modo «inventato il buonumore italiano». Una narrazione autobiografica in cui la storia dell'autore s'intreccia con quella di eccezionali protagonisti della musica. -
Un mondo perduto. Nelle terre più remote del pianeta
Crateri infuocati e foreste incontaminate, isole perdute e popoli primitivi, fiumi e scogli leggendari, ghiacciai, savane e deserti sconfinati, paradisi nascosti. E poi, animali preistorici, leoni e coccodrilli, orsi e serpenti. I racconti di Walter Bonatti ci riportano al suo fianco, nei suoi fantastici viaggi ai confini della Terra. Le sue sembrano cronache di un altro secolo e di un altro mondo... e lo sono. Ma riescono ancora a raccontarci la meraviglia della scoperta e a risvegliare, oltre alla nostalgia, anche la voglia di cercare, incontrare, conoscere. Perché, come insegna Bonatti, «il bello dell'avventura è sognarla», e il viaggio è sempre anche alla scoperta di noi stessi. «In quelle severe solitudini ho vissuto paure e speranze, sconforti ed esaltazioni. Vi ho ascoltato gli assoluti silenzi, gli uragani, ho respirato i miasmi dei vulcani, gli umori delle giungle. La ricerca di questi ultimi frammenti di mondo intatto mi ha condotto in un viaggio a ritroso nel tempo, a contatto con l'anima selvaggia del pianeta.» -
Anche le pulci prendono la tosse
Raymond il poliziotto, Beatrice l’infermiera, Salvatore il piccolo imprenditore e Regina l’insegnante entrano nel tunnel del coronavirus con tutti gli altri, alla fine di febbraio a Adeago, in provincia di Bergamo. Ci entrano con le loro vecchie paure, frustrazioni, amori perduti e sconfitte, e con un carico di umana meschinità. Quando comincia il contagio, il poliziotto ne approfitta per defilarsi dalle indagini su un furto di macchine da cucire, l’infermiera simula un incidente per sfuggire al Pronto Soccorso sovraccarico, l’imprenditore pensa di fare soldi fabbricando e smerciando mascherine di dubbia qualità e l’insegnante elude le lezioni online per liberarsi di studenti svogliati e genitori aggressivi. Il tutto mentre i loro colleghi danno prova di un ben diverso impegno. Ma il virus non è solo un vento di morte, è anche un formidabile acceleratore di destini. E i loro deflagrano. Dalle feste per le vittorie dell’Atalanta si passa al deserto e poi al terribile corteo delle bare nei camion militari, e le storie dei quattro protagonisti si intrecciano e si coagulano intorno al vergognoso business delle mascherine finanziato da veri malviventi, alcuni con la pistola, ma i peggiori in giacca e cravatta. Nel momento più buio, uomini e donne che pensavano di non avere più niente da chiedere o da perdere si troveranno di fronte l’occasione per riscattare una vita spenta. Una storia d’amore e di dolore, in cui si ride a crepapelle e si piange disperatamente, che parla del nostro tempo, delle nostre scelte, della possibilità di capovolgere il proprio futuro. -
Il concerto dei destini fragili
Il dottorino, l'avvocato, la donna dell'Est che fa la domestica. Tre persone che potrebbero non incontrarsi mai, non hanno nulla in comune. L'avvocato è immerso in una vita da privilegiato e nel rimpianto di un unico amore perduto. La donna lotta per la sopravvivenza e per offrire un futuro migliore a sua figlia. Il dottorino vive per il lavoro, una vocazione che gli è costata il sogno di una famiglia. Fino a che la realtà non si capovolge e queste tre persone qualcosa in comune ce l'hanno. Una cosa piccolissima, invisibile. Che cambia le carte in tavola per ciascuno in modo diverso, portando in superficie la trasgressione, la disperazione, il coraggio. Questa è la storia dell'intreccio dei loro destini ma è anche molto di più: è una profonda ricognizione nel mistero della mente messa a confronto con l'amore e la paura, con la responsabilità e la morte. Le vite di questi tre personaggi sono le nostre e questa storia parla di noi. Dei dilemmi che segnano ciò che siamo, dei fantasmi che abbiamo dentro, della forza di cui siamo capaci quando decidiamo di affrontarli. -
Labirinto italiano. Viaggio nella memoria di un Paese
Finalista Premio Estense 2021Un percorso originale nella nostra storia attraverso ricordi, ricostruzioni di eventi, incontri, interviste a protagonisti (e non) di ieri e di oggi per interpretare un Paese, i suoi punti di forza e le sue contraddizioni.Dall'Italia del dopoguerra alle vittime delle stragi negli anni di piombo, dal delitto Lavorini al caso Calabresi, dalla tragedia di Vermicino al crollo del ponte di Genova, dalle mitiche figurine Panini alla lezione di Zavoli, dall'incontro con Fossati al ritratto di Bertolucci, da Morandi a Velasco, dai calciatori azzurri ai Mondiali del Messico al ferrarista Villeneuve, dai femminicidi alla centralità della cultura e della scuola in un Paese che sembra averle scordate, come è emerso in particolare ai tempi dell'epidemia: in questo libro Walter Veltroni parte da un vecchio elenco del telefono del 1946 per ripercorrere, anche in chiave personale, un labirinto di drammi e storie di speranza, di costumi e personaggi per illuminare un po' del nostro passato e immaginare il prossimo futuro tra crisi e speranze, ferite e grandi risorse. -
Questo bimbo a chi lo do. Come la depressione mi ha aiutata a diventare mamma
Desiderare figli è normale. Farli, a volte, è difficile. Ma è dopo che comincia il delirio: la tua vita, all’improvviso, non è più tua. A parte il corpo che si affloscia come la carta di una caramella – come se il pezzo migliore se ne fosse andato e restasse solo l’involucro –, ti sembra di avere addosso gli sguardi di tutti, e non sono sguardi benevoli. Non allatti? Tuo figlio diventerà un criminale. Allatti? Non sei produttiva. Sei serena? Incosciente. Sei depressa? Fattela passare. Ma soprattutto, come la mettiamo se sei tra quelle – e non sono poche – che per l’esserino urlante che ha preso in ostaggio la loro vita non riescono a provare un immediato trasporto? Pare brutto. E allora taci, ti fingi mamma adorante e felice. E sbagli, stavolta sì, sul serio. Perché quella tristezza, quella sensazione di sconfitta e solitudine, se non espressa, se non affrontata, può diventare una forma di depressione. Valentina Persia, che ha vissuto quella tristezza, testimonia come attraverso questa prova sia diventata una madre più soddisfatta e consapevole, oltre che amorevole, per i suoi due gemelli. Racconta a cuore aperto la gioia della gravidanza, le difficoltà dei giorni dopo il parto, la fatica e il buio, le incertezze nel ritorno al lavoro e poi la decisione di farsi aiutare, la risalita verso la vita e l’affetto. Queste pagine sono dedicate a tutte le donne che, quando ha parlato pubblicamente del suo periodo cupo, le hanno scritto: è così anche per me, ma non osavo dirlo. Ma dirlo bisogna, per uscirne insieme. Con un sorriso. -
Come la grandine
La mattina dopo la grande festa internazionale al Grand Hotel che apre le celebrazioni per il centenario dalla nascita di Federico Fellini, un famoso produttore viene trovato morto nella sua suite, in circostanze più che equivoche. Chiamata a indagare, la bella vice questore Costanza Confalonieri Bonnet, assieme ai suoi, trova subito la pista giusta, anche grazie all’aiuto di un ex corteggiatore che rispunta dal passato, con un tempismo quasi pari al suo fascino. Il clamore mediatico si accende sull’omicidio vip, ma fa notizia anche una sequenza di incidenti letali, troppo strani per essere solo fatalità: l’esplosione di una barca, una strana overdose, un omicidio stradale. Mentre la squadra rischia di perdere dei pezzi, tra pericoli mortali e dilemmi professionali, Costanza è alle prese con un’inquietudine mai sperimentata prima, oltre che con il matrimonio di Emerson Leichen Palmer Balducci e Cecilia Cortellesi, evento lieto ma sofferto almeno sul piano organizzativo. Quando poi ci si mette anche Giulio Cesare a complicare il quadro, l’unico che può dipanare la matassa è Orlando Appicciafuoco...