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I diari segreti
Questi diari inediti di Giulio Andreotti – che cominciano il 6 agosto 1979 e finiscono il 22 luglio 1989, quando l'autore assume la guida del suo sesto governo – diventano la storia dall'interno non solo del nostro Paese in un periodo cruciale, ma anche degli Stati Uniti da Carter a Reagan, dell'URSS da Breznev a Gorbaciov, della rivoluzione iraniana, dell'eterno conflitto in Medio Oriente, della tormentata costruzione di un'unità europea.Giulio Andreotti è stato presidente del Consiglio negli anni della solidarietà nazionale, della crisi economica e del terrorismo, culminati nel rapimento e nell'uccisione di Aldo Moro. Nel decennio seguente la sua attività politica assume una decisa connotazione internazionale, con la nomina a presidente della commissione Esteri della Camera e poi, con il primo governo Craxi, a ministro degli Esteri. Questi suoi diari inediti – che cominciano il 6 agosto 1979 e finiscono il 22 luglio 1989, quando l'autore assume la guida del suo sesto governo – diventano così la storia dall'interno non solo del nostro Paese in un periodo cruciale, ma anche degli Stati Uniti da Carter a Reagan, dell'URSS da Breznev a Gorbaciov, della rivoluzione iraniana, dell'eterno conflitto in Medio Oriente, della tormentata costruzione di un'unità europea. Allo stesso tempo, raccontano la vita quotidiana dell'uomo che per oltre mezzo secolo ha dominato la vita politica italiana. «Crediamo» scrivono i curatori Serena e Stefano Andreotti «che la lettura possa aiutare a comprendere meglio la figura di nostro padre, depurandola da alcuni luoghi comuni» Grazie al paziente lavoro dei figli – che hanno attinto anche ad altri documenti autografi – le personalità e gli eventi di un decennio prendono vita attraverso notazioni personali, giudizi pungenti, memorabili battute di spirito. Come nota Andrea Riccardi nella sua introduzione, questi diari rivelano il «segreto» dell'azione politica di Andreotti: «un'immensa tessitura di relazioni nella politica italiana, nella Chiesa e sullo scenario internazionale... Per questo il diario è un contributo originale alla storia e un testo appassionante che mostra da vicino la vita e l'impegno di un protagonista di quegli anni». -
Giovinette. Le calciatrici che sfidarono il Duce
Rosetta, con i suoi sedici anni e nell'animo il sacro fuoco del calcio. Giovanna, per cui l'avventura della squadra è anche un gesto politico. Marta, saggia e posata ma determinata a combattere per la libertà di giocare. E poi la coraggiosa Zanetti che dà il calcio d'inizio, la stratega Strigaro che scrive ai giornali, la caparbia Lucchi che stenta a vincere l'opposizione paterna... Sono le amiche che all'inizio degli anni Trenta danno vita al Gruppo femminile calciatrici milanese, la prima squadra di calcio femminile in Italia. Ma l'Italia di allora è fascista e man mano che il gruppo si allarga, diventa una vera formazione e comincia a far parlare di sé sui giornali, il regime entra in allarme. Certo, queste giovinette si sono date tempi di gioco più brevi e regole più leggere, assicurando di non voler compromettere la loro «funzione primaria» di madri. Scendono in campo con i calzettoni e la gonna nera per non offendere la morale. Ma sono comunque donne e il calcio è uno sport da maschi. Per tacere del fatto che Giuseppe, il marito di Giovanna, finisce nei guai con la polizia politica. Federica Seneghini racconta come un romanzo la storia di amicizia, di gioco e di lotta di queste pioniere del calcio, tra esaltanti vittorie, umilianti battute d'arresto, alleati inattesi e irriducibili nemici. Attentamente ricostruito e corredato da un saggio di Marco Giani, che ripercorre decenni di discriminazione femminile nel mondo del calcio, questo scorcio avvincente del nostro passato è anche una riflessione preziosa sulle ingiustizie ancora pericolosamente vive nel nostro presente. -
Ho scritto t'amo sulla tela. La storia dell'arte in dodici profili di donna
«La prima volta che mi sono innamorato è stato nel 1512. All'epoca vivevo a Roma e frequentavo la cerchia di Agostino Chigi, l'uomo più ricco del suo tempo. Allora ne ero convinto davvero, che le persone si potessero catalogare più o meno come le opere d'arte: capolavori, esemplari unici, brutte copie, multipli e falsi d'autore. Io sono un collezionista, e se avevo scelto Roma era perché lì c'erano più capolavori che da qualsiasi altra parte. Uno di questi si chiamava Agostino Chigi. Quell'anno lo stavo accompagnando a Venezia a riscuotere soldi dai suoi debitori, a vendere allume al doge, a fare un salto in qualche postribolo di lusso per poi tornare a Roma con un'avventura in più da raccontare. Non sapevo che da lì a breve mi sarei innamorato di una donna. La sua donna.» Comincia così il racconto del protagonista di questo libro, che reduce da una delusione sentimentale si pone la domanda più vecchia del mondo: perché mi sono innamorato? Per rispondere, decide di interrogare le figure femminili che nel tempo sono state capaci di colpirlo, ammaliarlo, infiammarlo: dalla Galatea di Raffaello a Dora Maar di Picasso, dalla Cleopatra di Tiepolo a Marina Abramovic', passando per il Ritratto della madre di Boccioni e la Venere degli stracci di Michelangelo Pistoletto. Ciascuna è un incontro, un carattere, un legame, una scoperta e una perdita. Insieme, sono il ritratto di oltre cinque secoli di storia dell'arte. Con uno stile che combina divulgazione e narrazione, Carlo Vanoni ci offre un punto di vista nuovo sui più grandi artisti della nostra cultura, sul mutare del gusto e degli stili, sulle sfaccettature e i significati della femminilità. -
Il piacere
In carne e ossa o di finzione, da Lilith a Maria Maddalena, da Simone de Beauvoir a Mata Hari, da Cleopatra a Marilyn Monroe fino all'autrice stessa, che ci consegna in filigrana la sua autobiografia erotica: Hesse traccia una mappa della sensualità femminile invitandoci tutte a scoprirne i segreti.Il Piacere può essere letto come un libro di storia, di mitologia, un libro illustrato o un diario segreto. Ma è, soprattutto, un atto d'amore. Rappresenta, attraverso parole e immagini, una strada tortuosa segnata da colpa, vergogna e ignoranza, verso il risveglio della sessualità femminile. Un percorso che María Hesse ha tracciato grazie a un'insaziabile curiosità e all'esempio di donne che hanno saputo esplorare il mistero e il potere dell'erotismo, rompendo i pregiudizi dell'epoca in cui sono vissute. Hanno così dato finalmente un nome a cose prima impronunciabili, illuminando la via che porta alla liberazione del corpo e alla consapevolezza del piacere che può generare, a beneficio delle donne che sarebbero venute dopo di loro. In carne e ossa o di finzione, da Lilith a Maria Maddalena, da Simone de Beauvoir a Mata Hari, da Cleopatra a Marilyn Monroe fino all'autrice stessa, che ci consegna in filigrana la sua autobiografia erotica: Hesse traccia una mappa della sensualità femminile invitandoci tutte a scoprirne i segreti. -
L' incredibile, prima di colazione. Strane storie per cominciare bene la giornata
Il giapponese che non si arrendeva mai e il ciclista che voleva la maglia nera. Il calcio in guerra durante i conflitti mondiali e la guerra del football del 1969. L'impiegata aggredita dai fantasmi e la brunetta che presentò Kennedy a un mafioso. Il picchiatore che voleva essere un artista e l'uomo che inventò il mostro di Loch Ness. Il più romantico dei matematici, la più inquietante delle scrittrici, il più diabolico degli psicologi. E poi suggestioni collettive e ribellioni individuali, inventori derubati e geni incompresi, casi curiosi e delitti irrisolti... ognuna delle storie di questo libro illumina una vita straordinaria, una vicenda inattesa, un personaggio ai confini tra verità e leggenda. Finalmente raccolte in un unico volume, le «strane storie» di Carlo Lucarelli sono un tesoro inesauribile di meraviglia e assurdo, conflitto e creatività, amore e rivoluzione; vicende note e meno note salvate per noi. Per parafrasare Lewis Carroll, possiamo credere ad almeno una cosa incredibile prima di colazione. Per dirla con Lucarelli, la realtà trova sempre il modo di superare la fantasia. E di regalarci il più umano dei piaceri, quello del racconto. -
L' ora più fredda
Marco, figlio di una famiglia piccolo-borghese cresciuto ai margini di un quartiere operaio, non è mai stato in montagna. Per questo, quando grazie a una gita dell'oratorio vive la sua prima notte stellata in alta quota, è potentissima la scoperta del profumo del bosco, delle stelle così vicine, di un senso di libertà mai provato prima. Una scoperta che continua negli anni, intrecciandosi all'amicizia con Martino, figlio di operai e talento naturale dell'alpinismo anche grazie al rapporto forte con il padre, fervente comunista e ancor più fervente scalatore. Il legame tra i due ragazzi si approfondisce di anno in anno e di cima in cima, dalle falesie del lecchese alle Alpi Retiche, al Monte Bianco, al gruppo del Brenta. Ma tra gli entusiasmi dell'adolescenza e i dilemmi della maturità si apre la voragine. Un evento traumatico che della montagna rivela il volto più duro, quello della fatalità che non lascia scampo. Per i due amici di sempre la scelta è ineludibile: lasciarsi travolgere, o stringere i denti e cercare una nuova vetta? Anche nell'ora più fredda si può trovare la forza di rinascere, un nuovo senso della vita, persino l'amore. Il primo romanzo di Paolo Paci, attraverso decenni e luoghi fondamentali per la nostra storia collettiva, racconta con mano lieve il mestiere di crescere: tra gli amici, tra le montagne. Disegnando un'educazione sentimentale, politica e alpinistica. -
Due sorelle
«Non sto molto bene in questo periodo» confessa Étienne. È in una serata come tante altre che comincia tutto. O tutto finisce: da quella domanda posta con leggerezza - «Tutto bene, amore mio?» -, da quella nube che Mathilde aveva notato sul viso di lui. Dopo cinque anni, il suo uomo all'improvviso se ne va, senza una spiegazione, e lei si sente morire. Non si può tenere a bada un dolore così: neanche il suo lavoro, insegnare letteratura, può salvarla, contrastare quel lento deperimento che la invade tutta, che rende sempre più incontrollate e incontrollabili le sue azioni. In questa vertiginosa caduta, la soccorre sua sorella Agathe, tanto vicina d'età da essere quasi gemella, offrendole riparo nel piccolo appartamento che divide col marito Frédéric e la piccola Lili. Ma il calore di quella semplice felicità famigliare si trasforma in una prigione in cui convivono vecchi fantasmi e nuove, inquietanti gelosie. Un nodo che si stringe ogni giorno di più e che sembra indicare un'unica via d'uscita. ""Due sorelle"""" è un viaggio nell'abisso che si spalanca dopo la fine di una storia. Un ritratto di donna che attraversa con sensibilità e precisione di sguardo gli stati di alterazione della sua coscienza, rivelandone la pervasiva e insospettabile doppiezza."" -
Gennaio
«La voce di Sara Gallardo torna a gridare» - El Culturalrn«Gallardo trasforma paesaggi e ambienti in uno specchio dove si riflettono e prendono forma i pensieri e gli stati d'animo» - il Manifestorn«Nefer è un personaggio messo a tacere. Una ragazza che non ha voce e nessuno è disposto ad ascoltare. Sara Gallardo mette le parole in quel silenzio» - Pedro Mairal, la LetturaQuando arriverà il raccolto, in gennaio, sarà troppo tardi. Tutti avranno saputo, quelli che siedono a tavola con lei, parlando della mietitura e della fiera del bestiame. Per ora, Nefer cova in sé il suo segreto, che si espande lento dentro di lei, come un fungo nero che si gonfia fino alla gola. Le si leggerà negli occhi, il suo seme triste che cresce senza pietà? «Sei ridotta pelle e ossa» le dice sua madre. E lei, logorata dalla nausea, ma ancora di più dalla paura e dalla vergogna, si contrae, desiderosa solo di sparire. Cosa può fare una ragazza, sola, quando davanti a lei si spalanca una campagna sterminata, tutta orizzonte, mentre le città sono un miraggio lontano? Dove potrà mai fuggire? Cosa potrà mai dire, in un confessionale? Quanto intensamente potrà pregare, o sfiancarsi a cavalcare, sperando che il seme si spenga dentro di lei? Nefer vorrebbe trasformarsi nella notte, svegliarsi radice, erba, fango. Aspetta un miracolo, che non verrà. E non verrà il Negro, a portarla via. Il Negro non sa niente di lei, è un miraggio, un sogno anche lui. ""Gennaio"""" fu pubblicato come opera prima nel 1958, quando Sara Gallardo aveva appena ventisette anni. Con una scrittura matura, plasma un paesaggio argentino di una bellezza selvaggia e disperata, dalla luce abbagliante, contro cui si profila la figura di una ragazzina, sottile come un filo d'erba. Un corpo da uccellino, ridotto a uno straccio, un corpo che non è mai stato e non sarà mai suo. Niente, in quella pianura sconfinata, le viene incontro. Niente le appartiene. Gallardo ci mette di fronte alla sua assoluta solitudine, e a un destino che la possiede in ogni sua cellula."" -
Miserere
Nella Milano del 1630 infuria la peste, ma Alma Osio non ha paura, è convinta che non morirà prima di aver compiuto la sua missione: vendicare sua madre e suo padre. Alma infatti è figlia della relazione proibita tra Virginia de Leyva, la Monaca di Monza, murata viva, e Giovan Paolo Osio, signore di Usmate, torturato e ucciso nelle segrete di un traditore. Dopo una vita di fughe e molti compromessi con il destino, oggi Alma è una donna libera e ricca che può permettersi il maggiore dei lussi, la verità. Per trovarla però dovrà scendere nell’anima nera della città, tra feste equivoche in palazzi nobiliari, intrighi di aristocratici e prelati alla corte del Borromeo, delitti di artisti avidi di sangue quanto di ispirazione, mentre il suo passato la insegue a sua volta. Al suo fianco Dulce, l’amica e amante conosciuta in una casa di tolleranza spagnola, e un coraggioso cacciatore di lupi e di uomini che lei ha salvato dalla morte. Marina Marazza firma l’ideale seguito del suo Io sono la strega, la vicenda di una donna decisa a placare la propria sete di giustizia. Intorno a lei, lo scenario straordinariamente vivido di una città travolta dal panico per un morbo che uccide senza distinzioni di classe o di censo. Personaggi di fantasia e figure realmente esistite si alternano in una Milano insieme manzoniana e incredibilmente contemporanea. -
Augusto e l’Alto Impero
Augusto realizzò un capolavoro politico-istituzionale con la creazione di un impero vastissimo e a prova di disgregazione. Lo rese possibile con l’incessante richiamo ai valori del passato, una continua ricerca del consenso, una strategia di comunicazione sviluppata su più fronti (affiancata a una grande opera riformatrice) che non tralasciò nessun aspetto della vita pubblica: la burocrazia, i lavori pubblici, il diritto, i commerci, l’esercito. Allo stesso tempo, riuscì nell’opera di pacificazione delle popolazioni più ribelli, assicurando a Roma la pace e la prosperità economica per quasi tre secoli. Alla fine di questo periodo, la struttura augustea dell’Impero non sarebbe più stata in grado di garantire simili condizioni di sicurezza sociale, economica e politica. Fu la fine del Principato e l’inizio di nuove forme di governo che segnarono gli ultimi secoli prima della crisi definitiva. -
La partita del secolo. Italia-Germania: 4 a 3. Storia di una generazione che andò all'attacco e vinse
Un incontro indimenticabile, combattuto allo spasimo fino alla vittoria. Una notte iniziata come una semifinale dei campionati mondiali di calcio a Città del Messico e continuata fino all'alba in Italia. Nelle strade, nelle piazze, nelle spiagge, ovunque fosse possibile festeggiare e sventolare la bandiera italiana. Nando dalla Chiesa ricostruisce quella notte indimenticabile, ne individua i momenti e i protagonisti ma approfondisce anche lo scavo narrativo su un ampio sfondo sociale. Quella partita tra Italia e Germania è stata il punto d'incontro di passioni e rivalità nazionali di più di una generazione ed è lo specchio ideale di un'epoca. Un vero e proprio romanzo di calcio intorno al quale si intrecciano ricordi di giovinezza ed eventi del passato, un racconto corale originale in cui emergono le figure di Riva e Rivera, di Burgnich e Boninsegna ma anche le tante figure anonime che diedero vita a un periodo senza il quale il celebre «quattro-a-tre» sarebbe rimasto un evento sportivo, e non un indelebile fatto di costume collettivo della storia nazionale. -
Stai attento alle nuvole. Un viaggio di vita e famiglia
All'improvviso, un vecchio baule: bell'inizio, per la storia di un attore. E in effetti il «tesoretto» di lettere e diari di sua madre Gigliola e di sua nonna Titina, ritrovato in una soffitta, si trasforma per Massimo Lopez in un vero e proprio viaggio, non solo nella memoria. Decide infatti di ricostruire tappa per tappa il passato della sua famiglia vagabonda, che girava di città in città seguendo il lavoro del padre. Cosa è rimasto delle case che ricorda? La villa di Napoli conserva ancora le tracce del passaggio della ragazza che era sua nonna e del suo amore per un giovane nobile inquieto? Nell'appartamento di Milano, tendendo l'orecchio, si possono sentire i gorgheggi di Gigliola che cantava sulle note di Paul Anka e Frank Sinatra, riordinando dopo l'ennesimo trasloco? Il palazzo di Roma in cui lui, da piccolo, si faceva invitare a pranzo da Walter Chiari sarà cambiato o è rimasto tutto come allora? Un memoir inatteso, on the road, che scintilla della vita di una famiglia molto speciale e illustra le vie bizzarre del destino: perché la professione di Massimo sarà anch'essa un viaggio, nei teatri e sui set televisivi di quelle stesse città e di molte altre, da solista o a fianco del Trio. Un racconto che attraversa i decenni... -
Il bambini e l'ambiente secondo il metodo Montessori
La casa, intesa sia come riparo fisico sia come luogo di protezione e difesa, è uno dei bisogni fondamentali di tutti gli esseri viventi. Ma è altrettanto fondamentale che i bambini imparino da subito a rispettare non solo la casa in cui vivono, ma anche quella che condividono con uomini e animali: la Terra. Oggi più che mai, l'educazione ambientale deve coinvolgere i più piccoli, affinché possano costruire il loro futuro in una società ecosostenibi-le. Questo libro, partendo dagli scritti di Maria Montessori, riflette sulla necessità e l'urgenza di promuovere una cultura del rispetto del nostro pianeta, di educare i bambini a un atteggiamento di tutela ecologica, coltivando in loro il sentimento di amore nei confronti del Pianeta, senza insegnare nozioni astratte sulla salvaguardia dell'ambiente ma, anche grazie a esercizi e laboratori pratici, facendo sentire i bambini parte di qualcosa di più grande. -
Le tre profezie. Appunti per il futuro dal profondo della storia. Nuova ediz.
Vincitore del Premio Speciale al Premio Biella Letteratura e Industria 2020I fenomeni climatici estremi e il corona virus con i suoi effetti sul rapporto tra gli Stati e l'economia globale ma anche la fine dell'inflazione e la resistenza del sovranismo: sono questi i temi che aggiornano e il saggio di Giulio Tremonti sul grande disordine che oggi investe le nostre vite. L'autore prende spunto da tre profezie che emergono dal profondo della storia. Quella di Marx sulla deriva del capitalismo globale, la previsione del Faust di Goethe sul potere mefistofelico del denaro e del mondo digitale, infine l'intuizione di Leopardi sulla crisi di una civiltà che diviene cosmopolita. Tre chiavi di lettura che l'autore, testimone diretto di tanti «misteri» della storia recente, intreccia con la personale esperienza di studioso e di protagonista della politica. La storia, che doveva essere finita, sta tornando con il carico degli interessi arretrati e la giovane «talpa» del populismo sta scavando il terreno su cui, appena caduto il muro di Berlino, è stata costruita l'utopia della globalizzazione. Oggi sembra di essere tornati agli anni '20 di Weimar, in una società stravolta e incubatrice di virus politici estremi. -
50 domande sul Coronavirus. Gli esperti rispondono
L'emergenza Coronavirus ha travolto il Paese e i media, suscitando reazioni opposte e diffondendo convinzioni a volte non in linea con i dati scientifici. Tra social, fake news e scontri di opinioni, è difficile capire a chi affidarsi, persino su qualcosa di così cruciale per la vita dei singoli e del Paese. Simona Ravizza, che ha seguito la cronaca dell'epidemia per il «Corriere della Sera», interroga sei autorevoli esperti, ciascuno dei quali si è occupato dell'epidemia nella sua attività clinica e di ricerca, ponendo domande che sono nella testa di ogni cittadino e riguardano la prevenzione, le cure, la logica dei provvedimenti di ordine pubblico. Ne risulta un volume agile con risposte chiare e documentate, che ci offrono finalmente un quadro completo del fenomeno che sta toccando la vita di tutti. -
Le 50 giornate di Milano. Diario semiserio di un barricato sentimentale
Ha cominciato a far danni nella Settimana della Moda, ha cancellato il Salone del Mobile e il rito dell’apericena: il Coronavirus, flagello globale, sembra uscito dall’incubo di un milanese. E ora che dovremo imparare a conviverci, da Milano può partire qualche considerazione su come ri-pensare il nostro stile di vita. Per esempio: lo smart working funziona solo se hai un armadio capiente dove rinchiudere i figli. Con il proprio coniuge è possibile parlare di persona e non solo a mezzo post-it attaccati sul frigo. E c’è un limite alla quantità di passeggiate che il cane è disposto a fare in un giorno. Enrico Bertolino (che resta a casa da tempi non sospetti, non essendosi mai mosso in tutta la vita dal quartiere Isola) racconta strategie, tormenti e risvolti filosofici della quarantena in una esilarante «cronaca virale»: dal decalogo del buon accaparratore da supermercato all’istituzione dello smart-apericena, dai dilemmi del look anticontagio alle crisi d’astinenza da Inter. Propone ardite soluzioni per ripartire con un nuovo slancio di solidarietà, come l’istituzione di trattorie etniche cinesi-milanesi (specialità: ravioli al vapore all’ossobuco). E con leggerezza invita alla resistenza civile, ora e in futuro. Non dimentichiamo le Cinque Giornate: Milano, come in generale l’Italia, ha sempre preso qualcosa di buono dai suoi invasori (dagli austriaci per esempio la cotoletta). Dal virus potremmo guadagnare un nuovo senso di comunità e di responsabilità gli uni verso gli altri. A parte i soliti pirla, ovvio: quelli resteranno pirla esattamente come prima. -
La paura ci può salvare
Un nemico invisibile e letale si è abbattuto su di noi obbligandoci a fare i conti con la paura. Ogni generazione si è trovata a combattere la propria battaglia collettiva: le principali vittime del Covid-19, che sono nate negli anni Trenta, hanno vissuto il dramma della guerra e del dopoguerra, le generazioni successive ricordano l'austerity e gli anni di piombo e raccontano ancora l'isteria scatenata dall'influenza asiatica. Tutti abbiamo assistito al crollo delle Torri Gemelle e all'affermazione del nuovo terrorismo. Le alluvioni e i disastri naturali dovuti ai mutamenti climatici ci hanno reso consci della nostra fragilità. Ma nulla ha imposto cambiamenti così radicali al nostro stile di vita come l'epidemia del Coronavirus: l'ampia copertura mediatica, insieme alle misure prese contro il contagio, hanno contribuito a portare in noi incertezza e instabilità. Il nostro cervello in questa situazione si comporta come una spugna che assorbe tutto e ci restituisce pensieri e comportamenti a volte incontrollabili. Ma siamo sicuri, si chiede nel suo nuovo libro il neurologo Rosario Sorrentino, che quella che sembra la nostra più grande nemica, la paura, che spossa la mente rendendoci più vulnerabili, non sia invece una risorsa a cui attingere? Una riflessione sugli effetti di un trauma collettivo che ha colpito il mondo intero e su come possiamo uscirne più forti di prima. -
Fare la pace. L'importanza delle parole nella riconciliazione
Rancore, superbia, esclusione. Sono alcune delle parole d'ordine della società in cui viviamo che portano a situazioni di conflittualità a ogni livello, da quello della famiglia a quello politico nazionale e internazionale. Nel suo nuovo libro Vittorino Andreoli parte proprio dalle parole capaci di promuovere pace o guerra per riscoprire il senso e la necessità della riconciliazione con se stessi e con gli altri. Un obiettivo di cui si sente sempre più il bisogno, liberatorio nei ritmi di una vita spesso frenetica. Abbiamo assaporato il gusto di un dibattito placato per qualche settimana in piena emergenza pandemica, ma in generale l'esigenza di una «tregua» della tensione relazionale e sociale cresce non appena si rialza il tasso polemico pubblico e privato. Al contrario del motto latino «Si vis pacem, para bellum», se si vuole la pace occorre anzitutto prepararla essendo pronti a evitare di enunciare la «verità», di rivendicare la «proprietà», di diffondere il «sospetto», di estremizzare la «passione». Pronti insomma a rinunciare a qualcosa per il conseguente bene proprio e di tutti. -
Le età della mente. Una guida al nostro cervello, dalla nascita all'invecchiamento
Un testo pieno di consigli che possono aiutarci a ridurre il rischio di malattie come l'Alzheimer e ad attivare il nostro cervello, sviluppando maggiormente la memoria e sfruttandone a fondo creatività e logica.«Se da una parte l'autore racconta in che modo il funzionamento del cervello ci rende umani, distinguendoci dagli animali, dall'altra fornisce preziosi consigli, adatti per ciascuna delle diverse ""età della mente"""", al fine di ridurre il rischio di malattie come l'Alzheimer e di attivare il nostro cervello, sviluppando maggiormente la memoria e tenendo allenate creatività e logica» - Annalisa Chirico, il Fogliorn Fin dal concepimento, e per buona parte della vita, il nostro cervello conosce processi che ne garantiscono lo sviluppo e l'aumento delle capacità attraverso l'apprendimento. Ma in ognuna di queste fasi può essere oggetto di aggressioni che possono comprometterne le funzioni: stili di vita scorretti, fumo, uso di droghe o abuso di alcol, alimentazione sbagliata. Per questo l'attenzione verso il cervello dovrebbe accompagnarci lungo tutto l'arco dell'esistenza, a cominciare dai comportamenti della mamma che porta una nuova vita in pancia per arrivare all'invecchiamento a cui dobbiamo cercare di giungere con un cervello «allenato» e buone capacità cognitive. In questo libro, Giulio Maira, con l'esperienza di affermato neurochirurgo, e Vira Carbone, con il linguaggio diretto di divulgatrice di salute, ci spiegano passo per passo il funzionamento dell'organo che più di ogni altro ci rende umani e ci guidano alla scoperta dei comportamenti più adatti per ciascuna delle diverse «età della mente»: un testo pieno di consigli che possono aiutarci a ridurre il rischio di malattie come l'Alzheimer e ad attivare il nostro cervello, sviluppando maggiormente la memoria e sfruttandone a fondo creatività e logica."" -
Ikigai in love. L'amore ai tempi di se stessi. Una via orientale al mondo che cambia
«La paura vive solo nel futuro, radicarci nel presente è l'antivirus per ogni preoccupazione che investe le nostre vite.» Una sentenza che è alla base dell'ikigai, termine giapponese che significa «qualcosa per cui vivere» e che è diventato lo slogan filosofico del terzo millennio. Il neuroscienziato Ken Mogi e lo scrittore Thomas Leoncini lo coniugano in queste pagine al tema universale dell'amore. Ogni relazione andrebbe vissuta al tempo presente, che si tratti dell'amore sentimentale, di famiglia o più semplicemente del prendersi cura dell'altro o del più debole. Ma come cambia da una cultura all'altra e come influisce l'ascesa vertiginosa del mondo digitale e dell'intelligenza artificiale? Un libro che è anche un dialogo audace tra Oriente e Occidente in un'era in cui la globalizzazione incentiva la tendenza a rinchiudersi egoisticamente in se stessi e ad affidare i sentimenti alla tecnologia.