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Novecento... Roma nel pallone. Il calcio romano di una volta
Er pupo cresce e gioca a più non posso, se sposa e, presto, nasce 'na famija con Fortitudo e Alba, in giallorosso primi colori de la meravija. Cor tempo se farà maggica Roma, farà sognà là sotto ar Cuppolone. Maggica, sì, pe gnente zitta e bbona, cor sor Venditti e co la sua canzona che la vorrà còre de 'sta città. Già 'nata granne resta 'na pischella, ""capocciona"""", sì, ma che granne ha dda restà. Roma pe li Romani è sempre bella!"" -
Il sugo di matti. Ovvero il lamento di madre terra
L'argomento è coinvolgente? Lo potrà essere solo per coloro che attraverso la lettura vorranno sintonizzarsi con le vedute strane dell'autore, che si permette di parlare di tutto ciò che gli viene in mente ricorrendo ai miti, alle streghe, agli dei, ai folletti, alle astronavi-draghi e, in primis, all'""Amore"""". È, certo, meno coinvolgente se letto guardando il mondo odierno (secondo il mio parere specchio del Sugo di matti), come se il mondo odierno fosse sano; come se i sani, i cosiddetti normali, si comportassero da """"normali uomini di buonsenso"""" e non simili ai folli..."" -
Perielio
Come fini rami sottili che nel rigoglio festante della rinascita si librano in aria, intrecciandosi, screziando i tersi cieli di primavera così i nostri incontri s'addensano cadenzati al suono d'una vecchia campana paesana e improvvisi, come i fremiti di risa che ridisegnano il tuo volto... -
Il testamento. Un'eredità morale
"Il destino e il mio errato volere oggi sembrano tutte parole al vento, diverse e pur simili a quelle che vado scrivendo: sono io che lascio o è l'avventura folle della vita che lascia me? La reggia dell'Eden, rimasta tale come quella biblica, non fu mai abitata, divenne il ripostiglio, l'archivio, la biblioteca, la pinacoteca, il rifugio dei miei sogni, tutto tranne la gioia di essere una casa per una famiglia amorosa, saggia, confortevole, e confortante per un nucleo affiatato di animali parlanti...""""" -
Chamaeleo. Raccolta di racconti
Ricordo con rimpianto quando qua sotto tutto era pieno di vita. Non dovevo far altro che affacciarmi e restare a osservare per far sì che la mia monotona giornata si riempisse di storie e curiosità. L'immobilità alla quale il destino mi ha ormai costretto non mi concede alcuna tregua e adesso, che sono rimasto solo, i giorni e le notti si alternano senza interruzione in una danza eterna e senza scopo. Ore rapide come minuti e minuti eterni come ore scandiscono la mia vita, lasciandomi impantanato in una snervante attesa senza fine. Vivere o morire sembra non fare più molta differenza e il mio presente altro non è che una progressiva e inesorabile marcia verso la decadenza... -
Smeraldina. Dialogo virtuale
Ci sei? Che forma hai? Se sei del 1939 sei come me, rimbambita poiché io lo sono, rimbambito e pazzo, dicono. Dunque sei Smeraldina? Va bene, ti accetto al mio fianco... Ma, dimmi, con quale scopo giungesti qui? Va bene, non ti piace parlare troppo... allora proverò a farti scrivere. Tieni, prendi la penna e la carta, scrivi, scrivi i perché e i percome sei giunta qui; da dove vieni, dove desideri andare a ottant'anni, compiuti come me; di quale segno zodiacale sei, dove hai trascorso i primi ottant'anni, se non ti avevo mai veduta né immaginata; se già conosci gli uomini; se sei anche tu animale parlante... oppure sogno, illusione... -
La parola dei geni. Croce e delizia dell'evoluzione
"Mi rendo ben conto che tutte queste mie parole non toccheranno minimamente i cervelli di coloro che, animali parlanti o leggenti, cercheranno di ricavarne un indirizzo, una meta impossibile, poiché inesistente, da raggiungere, ma servono a me e probabilmente a tutta l'umanità per dedurne che il sembrare di vivere, temendo la morte, fa solo parte dell'ignoranza chiamata vita, che ogni morte sa racchiudere, ridendo di sé stessa...""""." -
Pandemia. Diario pandemico 2020 tra sogni e realtà
Bussano alla porta. Perché non suonano il campanello? Chi sarà? Apro l'uscio. «E lei chi è? Non la conosco, mi spiace, no, non può entrare, non spinga, questa è casa mia! Ma si può sapere chi è?» È muta, non sa parlare? Veste un lungo abito rosso. Con gli occhi bene spalancati, mi guarda e sorride: «Ciao! Son Pandemia». «Ciao, ma chi ti conosce? cosa desideri da me?» «Ciao sono Pandemia, come fai a non conoscermi? Tutto il mondo è attrezzato, basta un piccolo televisore o una radio... Sono Pandemia, unica figlia di Pandemonio, che avendo avuto un litigio con Yen Ming Tao, nella città di Wuhan, mi ha mandato a rappresentarlo in giro per il mondo. Mi fai entrare!» -
URG CAT URG. URGentissima CATarsi URGe
"Ma è tutto già scoperto! Forse la Scienza troverà il vaccino e sia gli Americani sia gli Europei sia i Cinesi potranno salvarsi, potranno non morire per Pandemia; forse, ma certo non saranno eterni come te, mio Dio unico... Che ne dici? ... Ma lui, il mio Dio, ora non mi risponde, sarà stato assorbito dalla Pandemia? Prima che io mi mettessi in questa assurda storia, il papa, il rabbino, i buddisti, gli animisti... si sono riuniti per pregare affinché la Pandemia non distrugga l'illusione di sembrare dell'umanità. Possibile che tutti gli Dei uniti e personali non rispondano come il mio, ora?""""" -
Loro, Del Reno. Racconto semiserio tra la via Emilia e il West
Oddio! Non credo ai miei occhi... Mi fermo, sono immobile, ipnotizzata, sto guardando una delle opere più belle che io abbia mai visto. Mi riferisco al Das Nibelungenlied, conosciuto anche come Il Canto o la Canzone dei Nibelunghi. Ed è proprio amore a prima vista. Ma... non tutto è come sembra, nemmeno le persone. E quando meno te lo aspetti, tutto appare differente, anche il sentiero che avevi imboccato. Come se un viandante dispettoso avesse rimescolato i segnali, così che non sono più in grado di capire quale sia la realtà e quale ""l'altro mio mondo"""". Mi guardo intorno, la scena è straziante: da ogni parte giacciono cadaveri... gli eroi si sono battuti, le dame si sono scontrate, tutti contro tutti. Ecco... sono giunta alla fine, sì, proprio alla fine di tutto. È stato tutto così terribilmente coinvolgente, così orribilmente straziante, ma così tremendamente bello. E il silenzio """"rimbomba"""" ovunque. Ma è proprio in quel preciso momento che tutto precipita..."" -
Delitto al cimitero
Sarà Clelia a scoprire, dopo un processo sbagliato e ingiusto, dovuto al polverone mediatico che aveva nominato il crimine con il titolo omonimo del romanzo, ""Delitto al cimitero"""", che il vero colpevole è il compagno Enrico, aiutato dallo stesso padre di Clelia, in un complotto osceno e cinico che aveva provocato due vittime: Walter e un testimone oculare di origini filippine. Tuttavia il mistero s'infittisce. Solo alla fine del racconto, dopo che il padre ed Enrico sono stati smascherati da Clelia, si capisce che è tutta una farsa coperta da un oscuro segreto..."" -
Amnèsia. La dimenticanza
Leonardo, ragazzo introverso e riflessivo, ha vissuto la sua giovane età in un piccolo paesino di provincia, Amnèsia. Quando sceglie di intraprendere gli studi universitari è costretto ad allontanarsi dalle sue origini. Non essendo dotato del dono della scrittura per descrivere la sua storia, decide di affidarsi a un misterioso personaggio. Nella lontananza dal suo luogo nativo, fra i ricordi degli amici Carmelo e Andy, e l'amore ""infinito"""" per Cecilia, Leonardo racconta allo scrittore il percorso del suo cambiamento, nel sogno del ritorno. Riuscirà a rivedere i profili delle dolci montagne Amnèsiane? Riuscirà a far rifiorire nuovamente nel suo """"essere"""" l'amore? Riuscirà a cogliere la """"dimenticanza""""?"" -
Have a drink on me
"Have a drink on me"""" non racconta una storia qualunque, ma tra le sue pagine si celano le parole che l'autore ha sentito l'esigenza fisica di esternare, riguardo a un demone che ancora invade il corpo e l'anima di troppi giovani come lui: l'alcol. È una storia vera, cruda, fredda dove, senza mezze misure e senza più nascondersi, l'autore narra il viaggio della propria vita con l'alcol e poi, finalmente, il viaggio contro di esso. Una battaglia atroce contro un avversario ostico ma definitivamente battuto con l'impegno, la costanza, la tenacia e soprattutto l'aiuto delle persone a lui care." -
Era primavera. Eravamo i migliori? Antologia in lockdown
... In tanti avevano il desiderio di esprimersi, di lasciare una testimonianza di quella terribile esperienza dall'esito, in quel momento, non scontato. Ricorderemo tutti i bei momenti di suggestione collettiva con canti, slogan, suoni e voci che si diffondevano da balcone a balcone, da finestra a finestra; i cortili dei grandi complessi cittadini, dove il silenzio era la prassi anche imposta dai regolamenti condominiali, in rispetto della quiete pubblica, improvvisamente animati dove ciascuno poteva vedere il volto del dirimpettaio, fino a quel momento sconosciuto, con cui poter discorrere di persona. Ma affacciarsi al balcone o alla finestra non era, per sempre e per tutti, appagante, pure nella bella suggestione del momento... -
Malatempora. Poesie in acrostico sul «coronavirus»
Gli argomenti scelti si riferiscono ad un solo tema quello della pandemia che ha colpito l'intera umanità. Per questo, pur a suo modo, il testo di Rondello può essere considerato d'interesse universale perché coglie situazioni e aspetti che non sono propri di questa o quella regione, ma di tutte le località in cui si è diffuso il coronavirus. Il punto di vista dell'autore è quello di chi si trova di fronte a una tragedia di dimensioni immani e che è consapevole delle difficoltà di vita, e facilità di morte, in cui si trova avvolto e non sa come uscirne. E il modo socio-letterario di trattare gli argomenti è quello dello scrittore impegnato sui temi dei diritti alla salute, al lavoro, dei diritti alla vita. -
Collezione d'emozioni
Dico bugie per sopravvivere e rubo amore. Sono ladro di cose che però non porto via. Le lascio dove sono. Le tocco e guardo. Ne godo per un po'. Rubo la bellezza del mondo e delle donne, ma essa rimane tuttavia incollata alle strade e sui volti gentili. -
Vivi nascosto. Lathe biosas
"Sulla parete rocciosa che si trovava dietro il carro era scolpita una curiosa immagine: un Unicorno il cui corno si trasformava nelle volute di un labirinto di forma ovale che lo circondava completamente. Sotto l'immagine c'era un'iscrizione in caratteri sconosciuti che assomigliavano a quelli di qualche alfabeto indiano. L'archeologo la fotografò e chiese al computer di decifrarla, cosa che questo fece in qualche minuto, dato che la cifratura era molto semplice ed era limitata alla sostituzione di ogni lettera dell'alfabeto con un carattere inventato. La difficoltà consisteva solo nello scoprire la lingua dell'iscrizione, che il computer identificò rapidamente come italiano...""""" -
Ribalta
Sulla scena mi son dato In sacrifizio e, nell'attesa Dell'ultimo boia, sorrido All'Unico Spettatore in galleria. -
Pareidolie
In questa raccolta il lettore troverà molte poesie scritte durante il confinamento (Ci siamo guardati, E tutto diventa stretto, Loro raccontano, Chiesi più volte, Libero arbitrio), in cui un IO poetico destabilizzato e smarrito cerca di abbandonarsi senza remore alle tensioni degli avvenimenti, senza alcuna ricerca di un ""senso"""", piuttosto nella consapevolezza che ogni momento è intriso di una vitalità disarmante e che la vera lotta sta nel non farsi derubare di questa capacità di immaginare qualcosa di altro rispetto a ciò per cui apparentemente si è programmati."" -
A.D. MMXX (2020 d.C.)
La mascherina è pesante, si suda, se si parla (poco a dire il vero per quel che mi riguarda) si respira il proprio alito che ci restituisce qualche elemento conoscitivo in più sul nostro corpo. Vorremmo toglierla, la smania ci prende, allentiamo l'elastico per riprendere aria esterna (così ci pare, non considerando che sempre di aria esterna si tratta), giriamo gli occhi per trovare conforto nello sguardo degli altri, vorremmo parlare, avvicinarci, ridere... urlare la nostra voglia di piangere per una situazione che non vede la fine! Ce la prendiamo con tutti, con i cinesi in particolare che riteniamo responsabili di tutto questo calvario e non consideriamo che se facessimo proprio così, e cioè se ci avvicinassimo agli altri, ci togliessimo le mascherine, e incominciassimo a parlare, a inveire contro il nemico, non faremmo altro che amplificare il nostro malessere; ma confido, confortata da una frase di Giovanni Falcone (mi perdonerà per questo) che la pandemia ""come tutti i fenomeni umani ha un principio, una sua evoluzione e avrà quindi anche una fine"""".""