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I suoni del tempo. Campane e campanari della Valchiusella
Una valle e i suoi campanili, un popolo e le sue campane: la Valchiusella raccontata attraverso il suono dei sacri bronzi. Di paese in paese alla scoperta e... all'ascolto di quelle voci argentine che per secoli, attraverso un linguaggio sonoro codificato, hanno comunicato gioia ed esultanza, lutto e consolazione, allarme e pericolo alle comunità radunate attorno alle rispettive torri campanarie. Dalla memoria degli antichi campanari alla testimonianza di quanti, ancora al giorno d'oggi, fanno risuonare dai campanili valchiusellesi le soavi armonie campanarie con la speranza di affidare alle nuove generazioni un patrimonio artistico e musicale di inestimabile valore. -
Le marmotte del Nivolet
All'inizio dell'estate un piccolo gruppo di marmotte che abitano la bassa Valle dell'orco intraprende una lunga marcia per raggiungere i pascoli del Rosset, un luogo di incomparabile bellezza, ma non privo di pericoli e di insidie di ogni genere. Ora aiutati, ora ostacolati, dagli altri ""inquilini"""" del Colle, le marmotte di Musco e di Rovo vivranno straordinarie avventure e dovranno ricorrere a tutta la loro astuzia e alla loro esperienza per sopravvivere e difendere il territorio appena conquistato. Una storia immaginaria per ragazzi e non solo, ambientata in una zona alpina autentica e bellissima. Età di lettura: da 8 anni."" -
I giorni di Elisa. Storia di una madre e di una figlia adolescente
Elisa, grazie a un colloquio con una psicologa, scopre che la figlia diciassettenne Federica ha grossi problemi, tenuti ben nascosti dietro la facciata di studentessa e ballerina modello. Sentendo di non poter contare sull'aiuto di nessuno, dopo alcuni tentativi falliti miseramente, Elisa intuisce che solo un drastico cambiamento rispetto alla routine quotidiana può aiutarla. Decide di rifugiarsi con Federica in una casetta di montagna. Iniziano così giorni duri e decisivi nella vita delle due protagoniste. Giorni di passeggiate nei boschi, litigi, risate, lacrime, accuse reciproche, bicchieri di latte rovesciati e torte finite sul pavimento. Elisa non si arrenderà alle difficoltà e continuerà ad inseguire il suo obiettivo, ma prima dovrà trovare il coraggio di affrontare un segreto del suo passato. -
Come e perché
Luigi Drago, originario di un paese del Monferrato, torna a casa per salutare l'ultima volta il padre morente. Riprende così contatto, in pieno inverno, con la sua gente, da cui il suo lavoro di giornalista l'ha allontanato. La serenità del padre di fronte alla morte lo porta a farsi domande sulle sue scelte esistenziali e politiche. Nelle vigne e nei boschi coperti di neve Drago fa il suo esame di coscienza confrontando le sue radici contadine con l'impegno in città a fianco degli operai, convinto che l'ingiustizia sociale è all'origine di tutti i mali nel suo paese come nel mondo. Attraversando i luoghi della sua campagna in piena solitudine, gli tornano alla mente storie del passato a volte di sangue e di cupi delitti commessi nell'arcaica comunità contadina, a volte storie di follia e di ingegnosità visionaria. -
Vangeli per Elisa
"Il presepe riusciva sempre a stupirmi anche perché nell'allestirlo ero coinvolto in prima persona: la ricerca del muschio a figurare l'erba, la collocazione strategica dei personaggi, le montagne, il fiume, lo stagno con le oche e le straduzze di segatura"""". Ma il Vangelo, nella sua interezza, non è solo magia natalizia: ogni pagina è una mappa per indicare all'uomo di ogni tempo un sentiero che si snoda attorno alla più pazza delle novità: vogliatevi bene, siete fratelli. Sullo sfondo, l'ombra inquietante di una Croce e il mistero di un Sepolcro vuoto, un sepolcro che non si è svuotato per escludere o per mandare al rogo qualcuno, ma per fare spazio a tutti. Lasciando ai filosofi le profonde riflessioni e ai teologi l'enigma dei dogmi, l'autore - con linguaggio semplice ed essenziale - intende regalare una manciata di pensieri alla sua nipotina Elisa, quasi un testamento spirituale." -
Alla corte di Omar. Sivori e la Juventus, i compagni e gli avversari. Figurine, curiosità, statistiche del calcio di mezzo secolo fa
"Quando Tiziano Passera mi ha consegnato la bozza di questo libro, mi si è squarciato, perché potessi ritornare dentro a esso, un grande passato, quando il giornalista e amico dei campioni e i campioni stessi si fidavano reciprocamente l'uno degli altri, anche se magari di segno calcistico contrario, nemico, quali eravamo Omar e io... Ho, se si vuole, conquistato Sivori (tra gli juventini più emblematici di tutta la grande storia bianconera) come terapeuta, spedito da Tuttosport per i reportages paracurativi su di lui quando andava da solo in ritiro terapeutico, in qualche posto calmo del Piemonte, a lasciar diluire una qualche sua artistica follia """"eseguita"""" in maglia Juve contro un arbitro o un giocatore rivale..."""" (dalla prefazione di Gian Paolo Ormezzano)" -
Ultimo appiglio
Un gruppo di quattro amici, vecchi compagni di liceo, si ritrova periodicamente per la partita di poker. Ricordi di gioventù si intrecciano a questioni di soldi, di interessi, di potere e prestigio. Finché una breccia si apre nella solidità del loro legame. Una giovane donna scalza il più riflessivo dalle sue monolitiche certezze e questo porta al disgregarsi di una complicità forse fasulla. Poco dopo, un incidente di montagna avvierà un meccanismo perverso di odio, vendetta e rimorso tale da intaccare ogni fiducia nell'amicizia e nell'onestà. Sospeso fra Torino e le valli alpine, si sviluppano azioni spietate che pareggeranno torti subìti e abusi commessi - come spesso capita nella vita - per condurre al finale. -
L' albergo della gatta verde. Giorni intensi nella Torino anni '50
Sotto l'insegna della Gatta Verde, un'osteria con alloggio alla periferia di Torino, negli anni dell'immediato dopoguerra si svolge la vita comune di una famiglia, ma anche quella meno comune di tre giovani donne che la durezza dei tempi ha indotto a uscire dai ranghi della vita normale. Sfila tutta una galleria di personaggi, dai più scialbi ai più stravaganti, in una varietà di vicende che va dalla monelleria al delitto. Tutto questo sotto gli occhi della giovanissima Claudia, apparentemente timida e distratta, in realtà, come dice l'ispettore di polizia, con gli occhi aguzzi e le orecchie diritte. Un grande romanzo nei giorni intensi della Torino anni Cinquanta. -
Imago. Il tesoro dei templari
Una sacra reliquia, custodita da un cavaliere templare nel 1306 e poi perduta, viene cercata in Piemonte da un gruppo di archeologi tedeschi dell'Ahnenerbe negli anni della Seconda guerra mondiale. Quale segreto cela l'oggetto chiamato Imago Charitatis? Dov'è nascosto? Chi era il soldato del Tempio incaricato di conservare il sacro reperto? Qual è stata la sua avventura? Dal cilindro letterario di Silvano Nuvolone un romanzo, sospeso fra realtà storica e fantasia, dove il lettore si troverà coinvolto in un viaggio di ricerca; al suo fianco una presenza inquietante che, forse, potrà essere d'aiuto. Unico indizio il nome di un luogo: «acqua che corre veloce...». -
Autobiografia felina
La gatta Luna - protagonista e narratrice - racconta dal proprio punto di vista i fatti, gli incontri, i cambiamenti, le emozioni che hanno scandito la sua lunga vita. Lo speciale rapporto che si crea con la donna che l'ha trovata tremante nel cortile rappresenta una costante imprescindibile, ma altri personaggi - umani e animali - si affacciano via via nel dipanarsi della storia, con ruoli di comprimari o di semplici comparse, tutti però significativi per le esperienze della protagonista. Il libro sfata il mito secondo cui i gatti si affezionano non alle persone ma alla casa: Luna dimostra, con il suo racconto, che i felini sanno diversificare il modo di relazionarsi a seconda delle persone, sono capaci di grande affetto ma anche di gesti vendicativi, e ugualmente amano o detestano i contesti abitativi secondo i propri criteri individuali. -
Compagni. Racconti di vita in fabbrica
Anni di lavoro insieme, alla Morando e al Comau, poi il distacco sindacale richiesto dalla CGIL si è intromesso come un disegno del destino, per mettere alla prova quelle motivazioni maturate nel corso del tempo, piegando tubi e installando attrezzature sofisticate. Ci si era persi di vista, ma un giorno di molti anni dopo, in Camera del Lavoro, ritrovo Fausto. Un incontro fortuito, di quelli che ti lasciano il cuore gonfio di emozioni. Un tempo troppo breve, però, per restituirci ciò che gli impegni ci avevano tolto. Così, per la sera stessa, un invito a cena, a casa mia. È la storia del mondo: complici la gioia di essersi ritrovati e il buon cibo, si passa dai «...ti ricordi?» all'enfasi dei giorni trascorsi in fabbrica, al lavoro, di come le cose siano cambiate travolgendo tutti. Poi, a notte fonda, la promessa che avrei scritto di quella esperienza, un po' anche per raccontare il sogno di una vita. -
Mai visto il mare
Tra gli anni '50 e '60, l'Alta Langa era un luogo fuori del tempo: piccole frazioni, nascoste tra roveri e castagni, dove si viveva come all'inizio del secolo, seguendo ritmi antichi e riscaldando una sola stanza. Vinx, figlio di contadini, e Mara, trovatella presa in affido per il sussidio - come ancora accadeva, tra quelle colline - sono uniti e complici, più che fratelli, in un ambiente che ignora talenti e aspirazioni. Giovanissimi, dopo un fatto che li coglie di sorpresa e li sconvolge, prendono strade diverse. Lui viaggia, diventa un artista. Lei, a Torino, cresce un figlio con un difetto fisico, vive le lotte in fabbrica e un faticoso riscatto, attraverso il femminismo. Vite che si perdono e si rincorrono in una grande storia d'amore. -
Giovanni Tibaldi. Vita di un medico condotto
La vita del Dottor Giovanni Tibaldi, ricostruita in un romanzo liberamente ispirato dai ricordi della vedova Rosa Gastaldo Tibaldi. Non un racconto ordinato ma un insieme di ricordi legati insieme dal fil rouge della memoria di Rosina. L'infanzia a Serravalle Langhe, poi gli studi e il raggiungimento dell'agognata laurea in Medicina e Chirurgia. Le chiamate improvvise, a qualsiasi ora, che lo portavano nelle più sperdute cascine a risolvere situazioni insolite che lui stesso avrebbe faticato a credere se raccontate da altri. Giovanni Tibaldi ha svolto la professione di medico condotto, a Cavallermaggiore, dal 1923 al 1965 in un periodo di profondi cambiamenti nel campo della medicina. Sempre umano e professionale nei confronti dei pazienti, ha lasciato un segno indelebile nel cuore della sua Città. -
Torino dimenticata. Ricognizioni tra memorie e luoghi di un tempo
Di una via spesso conosciamo l'ubicazione e non sempre il nome. In altri casi sappiamo che in quello specifico quartiere della nostra città le vie si raggruppano per categorie: i navigatori, i musicisti, i militari... Le percorriamo distrattamente, per necessità o per piacere, ma raramente conosciamo il titolare indicato dalla targa viaria. Non di rado si vive o si lavora una vita intera in una certa via, corso o piazza ignorando, o sapendo a malapena, chi ci sia dietro quel nome che contraddistingue luoghi significativi della nostra quotidianità. Questo libro si propone di tirar fuori dal dimenticatoio, se non dall'assenza di memoria, una serie di personaggi che hanno dato il loro nome, e in alcuni casi la vita, alla nostra Torino. Ad altri non si è dedicata una via ma l'avrebbero meritata e per questo son qui ricordati per ciò che hanno donato alla città attraverso il proprio operato. Garibaldini, pittori, santi sociali, medici, scienziati, sindaci, architetti, il ""Re Galantuomo"""" coi suoi fedelissimi, letterati e molti altri ancora......Torino prende vita, si popola non di fantasmi bensì di anime viventi rese tali dalla rievocazione del loro passato."" -
I soli stanno soli e fanno luce
Una polifonia di voci, diventata una testimonianza scritta e fotografica che ha coinvolto gli ospiti di una residenza per anziani, in questo particolare anno 2020 del nostro Paese. Ne è nato un dialogo tra interno ed esterno, con il coinvolgimento di scrittori, medici, insegnanti, filosofi, architetti, poeti, farmacisti, ecc., ricco di significati profondi: una conversazione che non verte sulla virulenza del virus ma sulle risonanze emozionali di persone differenti per esperienze e per età, in questo difficile momento storico. Una raccolta di scritti e fotografie non separati dalla vita, dal tempo che passa: raccolta semplice, cordiale, spontanea tra amici, a volte con un pizzico di velata malinconia ma piena di speranza e che ci ricorda le nostre vere identità. Una lucerna, per rischiarare il buio del presente. -
La luna e i falò
Iniziato nel settembre 1949 e finito in soli due mesi, «La luna e i falò» - ultimo romanzo dell'autore - è una ricapitolazione finale di tutti i temi pavesiani, scritto in una sorta di esaltazione creativa. Dai racconti orali del Nuto (al secolo Pinolo Scaglione), l'amico e mediatore che lo riconcilia con la realtà contadina, Pavese attinge a piene mani, reinventa e trasfigura. Così le Langhe della storia, della guerra civile, della miseria e della fatica dei contadini, diventano le Langhe senza storia e senza tempo del mito. Anche le credenze sulla luna possono apparire superstizioni a chi ha girato il mondo. Ma prima di giudicare, bisogna ridiventare contadino come Nuto raccomanda ad Anguilla perché «un vecchio come il Valino non saprà nient'altro ma la terra la conosceva». -
Voci dalle Langhe. Interviste inedite a Lidia Beccaria, Placido Canonica, Ugo Cerrato, Margherita Faccenda, Davide Lajolo, Augusto Manzo, Franco Piccinelli, Nuto Revelli, Mario Rigoni Stern, Pino...
Dieci interviste, dieci racconti di vita di grandi personaggi che con il territorio di Langa hanno avuto uno stretto rapporto, o per via di nascita o per amicizia. In queste pagine la narrazione fluisce fresca, limpida. Emergono aspetti sconosciuti sulle vite di Beppe Fenoglio (grazie ai ricordi di Placido Canonica, Ugo Cerrato e Margherita Faccenda, quest'ultima mamma di Beppe) e di altri grandi scrittori come Nuto Revelli, Davide Lajolo, Franco Piccinelli e Lidia Beccaria. Pinolo Scaglione - il Nuto de «La luna e i falò» - si sofferma sulla sua amicizia con Cesare Pavese. Augusto Manzo racconta le sue partite di pallapugno, di cui è stato grandissimo campione, e di quel che ci girava attorno. Mario Rigoni Stern, che di Revelli è stato amico, rivela alcuni spunti della vita di famiglia sull'altopiano. Tra le pagine trovano spazio bellissime fotografie di Bruno Murialdo - la cui famiglia è originaria di queste colline - scattate tra gli Settanta e Ottanta del secolo scorso: volti e situazioni in grado di farci percepire le atmosfere di quegli anni. -
Gatti in città. L'amica ritrovata
In un piccolo paese di montagna vive una bella colonia di gatti. All'improvviso Anteria, la loro giovane amica-madre umana si allontana inspiegabilmente. In seguito a sofisticate osservazioni e deduzioni, sei gatti più un cane partono alla sua ricerca. Singolarmente o a piccolo gruppi, dopo viaggi avventurosi, si ritrovano a Torino nei giardini di un grande ospedale. E in questi luoghi ora notturni, ora solari, magici ai loro occhi, accoglienti e insieme paurosi, tra il giardino degli alberi di Natale in pensione, la magnolia dalle grandi foglie che piangono pioggia, il ponticello di legno che scavalca grosse tubature argentate e lo stabulario inquietante, i gatti montanari incontrano la nutrita colonia del posto: il temibile Charlie che ne è l'incontrastato sovrano, i due spiriti gai Pavel ed Eros, il piccolo e intrepido Puck, sua sorella Ariel e tanti altri, ciascuno con un proprio carattere. Gatti che vivono ancora o sono realmente vissuti. Riusciranno i nostri amici gatti, con l'inseparabile Ringhio, a ritrovare Anteria? E quale segreto nasconde la sua improvvisa partenza? -
Una veggente per il re. L'imbarazzante affaire di Carlotta Cerino (1831-1837)
A Torino, nei primi tormentati anni del regno di Carlo Alberto, esplode il caso della veggente Carlotta Cerino, umile popolana accolta a Corte dove trova benevola udienza dal Sovrano, facendosi interprete della persona ormai defunta di Maria Clotilde di Savoia, la Venerabile... Inconsapevole strumento di esponenti conservatori? Intraprendente truffatrice? Comunque sia, conquista il suo quarto d'ora di fama. Condannata per sacrilegio, è spazzata via dalla vita come dalla Storia ufficiale del Regno. Un personaggio intenzionalmente occultato riportato alla luce. In appendice, altre due vicende di mistici: un monaco, asceta o impostore, e una suora visionaria, additata quale causa dell'infelice condotta bellica di Carlo Alberto nella Prima Guerra di Indipendenza. Tre storie che gettano luce sul rapporto dei potenti con l'occulto. -
Il fonditore di spade. Una vicenda di 3000 anni fa tra Canavese e Lago di Viverone
Lo spunto per questa storia è il ritrovamento, a Piverone, all'inizio degli anni Trenta, di due stampi di spade, risalenti a tremila anni fa. Abbiamo immaginato che dall'incontro di Mael, il palafitticolo fonditore di spade, con Kila, la ragazza del popolo dei coltivatori di semi che viveva sulle colline attorno al lago, sia stato fondato un regno di pace e di comunione con la natura. Questo regno di pace i nostri eroi hanno dovuto però conquistarselo, con una disperata lotta contro le forze del male, incarnate dallo stregone Padraick. Questa storia può essere considerata una anticipazione visionaria di quello che accadrà, proprio in Canavese, tremila anni dopo: la commistione dell'operosità industriale con la saggezza contadina. È in Canavese, infatti, che gli Olivetti hanno tentato di realizzare il sogno della fabbrica ideale: rispettosa dell'uomo e della grande madre Terra. Età di lettura: da 7 anni.