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Dante e la «caligine del mondo»
«Alla fine del Canto XII del Purgatorio il lieve sorriso affettuoso, l'autorevolezza e la dolcezza di Virgilio rincuorano e incoraggiano il viandante, gli infondono fiducia e serenità nel suo lungo e variegato percorso. Queste e altre consimili caratteristiche e doti sono ciò di cui tutti abbiamo bisogno anche nel nostro tempo per contrastare la ""caligine del mondo"""", la potenza dei tanti mali che ci riguardano, per ritrovare fiducia in noi stessi, negli altri, nelle qualità, capacità ed energie umane, nelle ragioni della convivenza, di una nuova etica e civiltà planetarie.»."" -
Per la soppressione dei partiti politici
Se la macchina del partito appare alla nostra pensatrice come una formidabile trappola per la libertà di pensiero, la consegna alla volontà dello Stato le appare invece un errore madornale. L'unica strada possibile è allora quella rappresentata dal gesto anarchico dell'uomo che pensa, che ha il coraggio di alzare la voce e dire no. Simone Weil, che nella vita amava l'incendio, dimostra che la via del pensiero è spesso traversa, ellittica, divergente. Ai più può sembrare indugio indebito o addirittura perdita di tempo, ma nel futuro immancabilmente ci si avvede di come portasse dritta al traguardo. -
Quanti filosofi. Circumnavigando Helgoland
Lo scritto di Patrizia de Capua appartiene a una specie drammaticamente in via di estinzione: si tratta di un libro che fa venire voglia di leggere un altro libro - cui costantemente si richiama - e che, nel farlo, costeggia le dorsali di un continente perduto, entro il quale filosofia e scienza erano ancora sorelle, figlie predilette di stupore e curiosità. Patrizia de Capua circumnaviga Helgoland, fortunato volume del fisico Carlo Rovelli, ma, con un gesto che splende di sapienza antica, dialoga con il testo, senza alcuna presunzione veritativa, lasciandone respirare le pagine, attraversandole con leggiadria e, ad ogni riga, spalancando mondi (Mauro Trentadue). -
Rosa Luxemburg
La pensatrice francese dedica una appassionata nota di lettura alle ""Lettere dalla prigione"""" di Rosa Luxemburg, nella quale traspare una simpatia umana inossidabile e una vicinanza emotiva molto rara nell'intera opera weiliana. Mettendo a fuoco i tempi evocati dall'epistolario della filosofa polacca, Simone Weil osserva l'incredibile dono di pulsare allo stesso ritmo del mondo, la vertiginosa capacità di stupirsi della bellezza di essere vivi, di gioire di un tramonto, del canto di un'allodola, del concerto solista di un usignolo perfetto."" -
Esistenzialismi
In questo scritto si rintraccia un'elaborazione che può costituire ancora una risorsa preziosa per chi oggi vuole avvicinarsi alla filosofia esistenzialistica o per chi, già conoscendola, ha particolari esigenze di chiarificazione teorica o, più semplicemente, intende ripercorrerla. È vero che ora possiamo disporre in merito di più studi critici idonei allo scopo e di traduzioni che facilitano la lettura, ma ciò non rende inattuale la riflessione filosofica di Franco Fergnani, tutt'altro. È altrettanto vero, infatti, che il suo approccio problematizzante e sempre aperto a nuove direzioni di ricerca prepara in un certo senso il terreno anche all'ampliamento della prospettiva critica proprio perché rifugge da conclusioni con pretesa di assolutezza date una volta per tutte. -
Pensieri sulla proprietà
Henry David Thoreau ritiene che gli uomini si siano fabbricati da millenni una falsa idea del piacere, che viene erroneamente immaginato come coestensivo all'abbondanza, consustanziale rispetto al lucore ambrato della moneta. Le società occidentali sono vittime di una svista macroscopica: accumulano denaro, beni, proprietà di ogni tipo come se fossero questi stessi dei fini, mentre - ovviamente - la loro funzione dovrebbe essere quella di rendere possibile una vita felice, allontanando lo spettro del bisogno; la moneta dovrebbe essere sempre un mezzo e mai il fine ultimo dell'umano operare. Thoreau, nel pieno del diciannovesimo secolo, osa l'impensabile e mette in questione il dogma del capitalismo occidentale, ovvero l'equivalenza e la costante implicazione reciproca di felicità e possesso. -
Femminile, plurale. Simone de Beauvoir, Azar Nafisi, Simone Weil, Rachel Bespaloff, Rosa Luxemburg. Vol. 2
«Come aveva brillantemente osservato la pensatrice marocchina Fatima Mernissi, ""le donne disturbano non appena appaiono là dove non ce le si aspetta"""". Così, molto spesso, la carica rivoluzionaria del loro pensiero viene annacquata e descritta soprattutto in via difettiva. Simone Weil mancherebbe, allora, di una visione sistematica, Simone de Beauvoir - ridotta a semplice rifrazione di Sartre - sarebbe dunque carente di originalità e autonomia, mentre, sorprendentemente, Rosa Luxemburg - che la rivoluzione l'aveva fatta davvero - sarebbe addirittura priva di realismo politico. Incontrare queste donne significa, invece, fare un'esperienza purtroppo sempre più rara in filosofia, ovvero quella di incrociare forme di pensiero davvero originali: non semplici compilazioni di pallide citazioni epigonali, ma autentiche visioni del mondo. L'unica controindicazione risiede nel fatto che possano, in effetti, creare dipendenza.»"" -
Heidegger
«Quando Franco Fergnani teneva i suoi corsi su Heidegger all'Università Statale di Milano - e appuntava, nel suo stile inconfondibile, le riflessioni sul pensatore tedesco che qui assumono una veste definitiva - i temi e soprattutto il lessico di Essere e Tempo si stavano avvicinando verso un sicuro quanto equivoco successo. Dalla metà degli anni Settanta in poi, e per oltre un ventennio, Heidegger rappresenta uno spartiacque della scena filosofica europea, una sorta di frattura fra il prima e il dopo.» -
Chiedo notizie o di vita o di morte. Lettere a Don Giovanni Rossi cappellano militare nella grande guerra
Il libro raccoglie una selezione delle lettere indirizzate a don Rossi, cappellano militare nel corpo dei Granatieri durante la Grande Guerra. La richiesta di ""notizie di vita o di morte"""" da parte di parenti e conoscenti è il denominatore comune di questi documenti, conservati dal sacerdote. """"Di questo documento collettivo a molte voci si possono dare due letture, non alternative, perché tutte due valide e reciprocamente in grado di completarsi"""", scrive Mario Isnenghi, autore di un'ampia prefazione. La prima """"scorrerà queste pagine doloranti come un reliquiario di vittime: corpi trafitti e devastati, angosce vissute, speranze coltivate sino all'estremo, una terribile contabilità e serialità di figure, situazioni e ruoli, che tornano ogni volta a profilarsi come unici accanto a ogni 'caduto'"""". La seconda lettura è più propriamente storica: """"Ciò che vediamo in atto è un altro rilevante capitolo di delega dello Stato e della società alla Chiesa, o di supplenza cattolica. Stavolta ciò che viene affidato alle cure di vescovi, parroci, cappellani non è buona parte del tempo libero del soldato, cioè il corpo e l'anima del militare da vivo; sono il corpo e l'anima del militare da morto""""."" -
Dalla lontana infanzia di guerra
Il volume presenta una memoria autobiografica della campagna di Russia vista e raccontata da Alim Morozov, un ragazzo che vive la sua infanzia nel tempo della guerra e dell'occupazione straniera. Nel 1942 Morozov ha dieci anni e la sua città, Rossoch, viene abbandonata dai reparti dell'Armata Rossa in ripiegamento e per qualche mese diventa sede del comando del Corpo d'Armata alpino, fino al successo dell'offensiva sovietica e alla ritirata delle truppe italiane. Le pagine di Morozov sono improntate ad una profonda pietà, senza indulgenza verso la prepotenza inumana e distruttrice della guerra. Prefazione di Mario Rigoni Stern. -
Dalle trincee alle nubi (1915-1918)
Mario Ceola (Pergine 1894 - Rovereto 1969) è stato personaggio determinante nella storia del Museo della Guerra di Rovereto, di cui fu direttore dal 1924 per quasi vent'anni. Autore di numerosi contributi storici, fu un infaticabile ""costruttore"""" della memoria, anche attraverso l'opera appassionata a favore dell'Ossario di Castel Dante. Questo libro presenta il racconto autobiografico degli entusiasmi, degli amori, delle delusioni e degli eroismi di un giovane volontario di guerra: dalle battaglie interventistiche come studente irredento a Torino, all'arruolamento e all'apprendistato militare sui monti delle Giudicarie, al culmine drammatico dei combattimenti sull'altopiano di Asiago, nei mesi cruciali della primavera-estate 1916. Dopo qualche mese di inquieta convalescenza nelle retrovie, viene infine per l'autore il tempo della guerra aerea, l'avventura delle rischiose missioni come osservatore nei cieli del Trentino. In appendice il testo originale del diario, del quale Dalle trincee alle nubi è un'elaborazione."" -
Diario 1943-1945. Il tempo delle bombe
Edizione introdotta e commentata di un diario di don Antonio Rossaro, l'artefice della Campana dei Caduti di Rovereto e vivace animatore culturale e ideatore di iniziative commemorative. Il diario documenta, per appunti frammentari e convulsi, la vita quotidiana a Rovereto dal 25 luglio 1943 ai primi giorni del maggio 1945, quelli che videro la ritirata dei tedeschi sconfitti, l'arrivo degli alleati, il rinascere di una vita democratica. Il testo è la cronaca di una città occupata e di un tempo stravolto, scandito dalle sirene e dalle campane degli allarmi. -
Libia. Una guerra coloniale italiana
Catalogo della mostra che il Museo della Guerra di Rovereto ha allestito tra il 2011 e il 2012, in coincidenza con il centenario della guerra italo-turca, dedicata ai lunghi scontri che l'Italia condusse in Tripolitania e in Cirenaica per sottomettere le popolazioni ivi residenti (tra il 1911 e il 1931). Il volume raccoglie tre saggi, accompagnati da una ricca selezione di materiali iconografici: i primi due sono dedicati alle vicende militari (Nicola Labanca, La guerra di Libia del 1911-1912 vista dal 2011. Considerazioni su parole, immagini, luoghi comuni; Gabriele Bassi, Una colonia per l'Italia. Italiani e libici dalla guerra italo-turca alla ""pacificazione"""" della Cirenaica 1911-1931), il terzo saggio analizza l'immagine della Libia, dei libici e della guerra diffusa dalle cartoline illustrate nel 1911-12 (Enrico Sturani, """"Un saluto da Tripoli italiana"""". Le cartoline della guerra di Libia 1911-1912)."" -
Sui campi di Galizia (1914-1917)
Il volume raccoglie interventi di studiosi di diverse nazionalità dedicati al fronte orientale nella Prima guerra mondiale e dell'esperienza degli italiani d'Austria arruolati nell'esercito asburgico. La prima parte è dedicata alla storia della Galizia, regione dell'Impero austro-ungarico posta sul confine con l'Impero russo; la seconda, analizza la vicenda della vasta piazzaforte di Przemysl, simbolo del fronte orientale, analogo per numerosi aspetti a quello che Verdun rappresentò per il fronte occidentale; la terza parte è dedicata ai soldati trentini e triestini che fin dal 1914 combatterono in divisa austro-ungarica contro i Russi nelle pianure galiziane e sulle aspre montagne della catena carpatica, e ai prigionieri dispersi nell'immenso impero zarista. L'ultima sezione è imperniata su una accurata ricerca che cerca di accertare il numero dei caduti trentini nella Prima guerra mondiale. -
Tra il Pasubio e gli altipiani. Ricordi della Resistenza
Scritte a tanti anni di distanza dagli avvenimenti, queste pagine costituiscono una testimonianza ricca di spunti sulla lotta di liberazione in Veneto e in Trentino. L'autore, militare di professione, fu ufficiale degli alpini dal 1931 al 1970. Alla scelta resistenziale giunse dopo aver combattuto nella campagna di Russia ed essere passato attraverso la tremenda ritirata. Partigiano ""non politico"""" nella garibaldina Garemi, Donà fu protagonista e testimone di tante vicende significative, alla cui ricostruzione il libro porta il contributo di tasselli vividi della memoria, anche attraverso la rievocazione di una vera e propria folla di personaggi."" -
Cronache della guerra in casa. Scritture dal Trentino e dal Tirolo (1914-1918)
Il volume raccoglie gli atti del convegno promosso nel dicembre 2018 da Museo Storico Italiano della Guerra, Accademia degli Agiati, Fondazione Museo storico del Trentino e Tiroler Geschitsverein. I saggi presentano un ampio inventario di ""cronache"""" (diari, libri di famiglia, memoriali, lettere) prodotte negli anni della guerra e documentano la complessità e la varietà degli """"sguardi"""" di donne e uomini provenienti da diverse aree geografiche e di diversa estrazione sociale. I documenti analizzati descrivono le privazioni, le requisizioni, la militarizzazione della vita civile, la progressiva soggezione politica e registrano la """"guerra in casa"""": lo stanziamento di truppe, la militarizzazione del territorio, la presenza di prigionieri, le distruzioni e i bombardamenti. Gli autori si interrogano sulle motivazioni e sulla modalità di queste scritture, spesso poco note e raramente edite, e che costituiscono una fonte ricchissima ancora da esplorare in profondità."" -
I disarmati. Profughi, prigionieri e donne del fronte italo-austriaco-The Disarmed. Refugees, prisoners and women of the austro-italian front. Ediz. bilingue
Durante la Grande Guerra il fronte austro-italiano era considerato secondario. A lungo la storiografia internazionale ha dedicato a questo teatro d'operazioni meno attenzione rispetto ad altri fronti, così come ai margini delle grandi riflessioni storiografiche sono rimasti i ""disarmati"""": prigionieri, profughi, donne e civili. Il volume propone un'analisi delle loro vicende attraverso un approccio transnazionale e con un'attenzione specifica agli aspetti culturali. Le esperienze di prigionieri e profughi vengono studiate attraverso le testimonianze dal basso dei protagonisti e di chi si faceva carico dell'assistenza. La convivenza tra popolazione locale e profughi e quella tra prigionieri e civili porta alla luce percezioni incrociate, modifiche nell'organizzazione sociale e nelle modalità di coabitazione. Dei civili rimasti nelle vicinanze del fronte si analizzano le trasformazioni della vita quotidiana, dei circuiti economici e dei rapporti con l'amministrazione militare. Il volume raccoglie le relazioni, in inglese e in italiano, presentate al convegno """"En guerre sans armes: Réfugiés et prisonniers du front austro-italien (1915-1918)"""", tenutosi a Parigi il 2 e 3 febbraio 2017."" -
Un secolo di storia, cent'anni di storia. Museo Storico Italiano della Guerra 1921-2021
Il 12 ottobre 1921 a Rovereto viene inaugurato il Museo Storico Italiano della Guerra, alla presenza simbolica del re d'Italia Vittorio Emanuele III, in un contesto cittadino profondamente segnato dagli anni della Prima guerra mondiale. Ad un secolo di distanza, il Museo prova a ricostruire i passaggi che portarono alla sua nascita e che contribuirono al processo di costruzione di una memoria collettiva del conflitto. Il volume ripercorre anche i decenni successivi e offre al lettore una ricca selezione di immagini che permettono di cogliere anche visivamente le profonde trasformazioni che hanno interessato il museo. La pubblicazione è stata realizzata con il contributo finanziario di Comune di Rovereto, Comunità della Vallagarina e Provincia autonoma di Trento. -
Immersa nel caos
La storia che viene espressa è variopinta, ricca di suspense, di continui colpi di scena immersi nella realtà quotidiana di una giovane ragazza, nella quale è semplice immedesimarsi. La voglia di riscatto e la speranza di trasformare il presente in un futuro migliore coesistono e si scontrano con il trepidante timore del ""non essere abbastanza"""". I temi trattati si dispiegano in diverse situazioni; tracciando un'ideale ricerca della verità all'interno degli eventi e nelle interiorità dei diversi personaggi del romanzo. È una trafila umana interessante quella in cui ci imbattiamo; le personalità messe in scena sono ben strutturate e poliedriche. Si può quasi azzardare dicendo che la vera protagonista del testo è la vita stessa; una vita che si manifesta con lucidità a trecentosessanta gradi, senza guardare in faccia solo le angosce e l'incomunicabilità."" -
Il principio di legalità
Il giovane penalista Pasquale Poerio presenta un volume di diritto penale, dal titolo ""Il principio di legalità"""", nel quale tenta in modo chiaro e brillante di illustrare determinati elementi del complesso sistema penale italiano. Il testo nasce come risposta ad una forte passione dell'autore per la materia, il quale si pone l'obiettivo di individuare una norma regolatrice del sistema penale, sempre tenendo in considerazione il principio fondamentale della giustizia """"Ius ars boni et aequi"""". L'autore procede analizzando il principio di legalità in generale, per poi esaminare i suoi sottoprincipi: la riserva di legge, la tassatività e la irretroattività. In tal modo l'autore vuole offrire uno spunto di riflessione su queste tematiche, con il proposito di interpretare in modo originale alcuni concetti cardine del campo giuridico, ponendosi delle domande e provando a darsi delle risposte, e soprattutto utilizzando una semplicità terminologica che permette di destinare la lettura sia agli esperti del settore, sia agli studenti universitari che si accingono per la prima volta allo studio della materia.""