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Venere
Venere è un progetto espositivo innovativo, che crea una panoramica dell'attivismo body positive generato sui social network negli ultimi anni, attraverso la figura della Dea Venus, dea della bellezza. Infatti negli ultimi anni, il concetto di bellezza vuole sempre più uscire dagli schemi imposti, diventare più inclusivo e senza limiti di peso, di età, di statura, di colore della pelle, di genere. Per questo le Veneri della Lazzaron sono principalmente curvy, ma non solo, e spesso sono attive come modelle e influencer sui social e su Internet. In Venere, Giulia Lazzaron riflette anche sull'evoluzione nel tempo della figura femminile e dei canoni estetici che l'hanno accompagnata, per arrivare quindi alle istanze del movimento ""body positivity"""", che promuove l'accettazione consapevole del proprio corpo. Attraverso le opere dell'artista, gli interventi letterari di Alisia Viola (curatrice d'arte e project manager) Francesca Baboni (storica, critica, e curatrice d'arte), Carmen Mastrangelo (attivista italiana body positive), e un'intervista a Laura Brioschi (modella e influencer curvy) e Paolo Patria si vuole abbattere totalmente qualsiasi tipologia di pregiudizio nei confronti del corpo umano e delle relazioni sociali ad esso correlate."" -
Realtà allo specchio
Una donna alienata dal mondo reale si precipita in uno spazio tecnologico con lacune di sogni che si ripropongono nella speranza di riaffiorare la sua propria realtà. ""Il vissuto forma la parte più importante della propria personalità e fortifica l'anima"""". Le radici sono radicate nella terra e lei è disposta a scoprirle nella loro intera profondità. """"Realtà allo specchio"""" è un viaggio onirico di realizzazione personale seguendo un percorso inconscio verso la consapevolezza."" -
Afrodite soggettiva
La bellezza è ufficialmente soggettiva! ""Afrodite Soggettiva"""" è un libro di saggistica illustrato in cui la tematica body positivity viene trattata attraverso differenti discipline socio-culturali: dall'arte contemporanea alla storia dell'arte, dalla filosofia all'attivismo, dalla psicologia alla danza movimento terapia, divenendo così manifesto di una nuova concezione estetica libera da stereotipi e pregiudizi. All'interno si troveranno le opere d'arte dell'artista Giulia Lazzaron, e gli scritti di Alisia Viola (curatrice d'arte e project manager), Francesca Baboni (curatrice e storica dell'arte), Carmen Mastrangelo (attivista body positive), Luca Siniscalco (filosofo e docente universitario), Moira Zappella (danza movimento terapeuta), e una parte del libro """"Ricordi Sogni Riflessioni"""" dello psichiatra e psicanalista Carl Gustav Jung, padre della psicanalisi successivo a Freud."" -
Stanze Arazzi Costellazioni (opere 2010-2020). Ediz. illustrata
Il volume, introdotto dalla storica e critica d'arte Cristina Casero, raccoglie le opere di Laura Di Fazio dell'ultimo decennio articolate in diverse sezioni: Stanze, Arazzi, Costellazioni familiari, Camere blu, progetti distinti tuttavia percorsi dalla medesima poetica. Nelle Stanze le pareti domestiche diventano stratificazioni di accadimenti e di voci familiari; si intravvedono vecchie tappezzerie, si intuiscono strappi e ricuciture. Nel ciclo degli Arazzi il segno inciso della puntasecca ricrea la stessa morbidezza di una trama con il suo ordito, ripreso successivamente nei dipinti di grande formato che guardano alla tradizione con una prospettiva contemporanea rivolta al ""pattern painting"""". La stessa volontà di recupero della memoria si esprime nelle Costellazioni familiari che narrano le relazioni e le storie di persone vissute in un tempo lontano, volti riscattati dall'oblio presenti sulle carte de visite, piccole immagini all'albumina agli albori della fotografia, raccolte e rielaborate dall'artista. Questa ricerca artistica trova un terreno ideale nelle edizioni Montabone e in alcune carte de visite realizzate nell'Ottocento dal fotografo Luigi Montabone a noti personaggi dell'epoca. Una delle sezioni del volume è infine dedicata alle Camere blu, camere animate dagli oggetti quotidiani, messi in posa e riscattati dall'indifferenza attraverso quello speciale blu reso dalla cianotipia. Un percorso di ricerca mirabilmente ricco di una artista che opera da oltre trent'anni: un'opera coerente pur nell'interazione fra tecniche diverse che offre esiti inattesi di una poetica della stratificazione in cui si tengono insieme storia dell'immagine e memoria personale."" -
AI Burn-out pandemia seguendo Le nove code. Ediz. italiana e giapponese
AIrobotto è un robot dotato di un'intelligenza artificiale. Per tutto il periodo della pandemia ""anno 2020"""" ha scovato, catturato, catalogato, archiviato, elaborato, tutte le vostre paure, i vostri ricordi, le vostre aspettative, sfogliando semplicemente i vostri post pubblicati sui vostri vulnerabili profili social. AI infine ha solamente condiviso le vostre parole ed ha elaborato uno short screen della vita di tutti voi, in soli IV atti. Performance artistica diretta e curata da Stefano Giglio. All’interno foto inedite di alcune opere realizzate dall’artista durante il 2020 nello studio in Italia presso il parco regionale dei Colli Euganei."" -
Al Burn-out pandemic!
Immagina un luogo tutto bianco, tutto quello che ti circonda è assolutamente bianco, un colore che non fa passare il tempo, che non dà scampo. È come stare in una salina dove incombe una luce incolore, ammagliante e all'improvviso, vengono catapultati in questo ambiente onirico i protagonisti. In questo luogo, a più dimensioni parallele, appare e scompare l'Uomo Volpe. È Lui, che con astuzia ed inganno guida Darma, un uomo di origini Indonesiane. Darma, l'origine del nome stesso lo identifica come una persona di natura particolarmente emotiva e ipersensibile, ma nello stesso tempo autoritaria, presuntuosa, impaziente e forse per questo che il suo destino è segnato ad essere un posseduto dallo spirito della Volpe. Ed infine Kate, una ragazza semplice, che improvvisamente viene catapultata in una ""nuova guerra"""" caratterizzata da privazioni. In una guerra convenzionale, se si è fortunati, si riesce a fare una vita normale e si sentono le bombe in lontananza, qui invece l'unica arma usata è la privazione delle più semplici azioni quotidiane. Ecco!!!! siamo in piena pandemia, Darma e kate si spostano in questo ambiente quasi catartico tra il Giappone, l'Indonesia, l'Italia, in una fuga verso una nuova libertà. Darma è guidato dall'uomo volpe, pende dalle sue labbra. Kate è spaesata, li segue, li studia, li insegue, ad un certo punto preferisce assecondarli, perché infine vuol solo cercare una sua dimensione, scovando con naturalezza, il modo di non abbandonare gli spazi che li sono stati rubati. Ma fuori, è sempre ancora tutto bianco, niente e nient'altro, niente luci colorate, brillantini, costumi, trucco e parrucco, niente di niente. Tutto quello che vedi forse non è poi la realtà."" -
Alienazione, fra poesia e mistero
Da sempre le Società Civili segregano l'alienazione nel variegato mondo della Pazzia, da cui non sempre si esce attraverso le cure. Da sempre la Società celebra l'Arte come il più nobile strumento di Umanizzazione. Da sempre, dunque, ""Alienazione"""" e """"Arte"""" sono realtà divergenti ed estranee: la prima, per l'ambiguità dell'Essere, precipita verso i limiti dell'occulto; la seconda, al contrario, si eleva verso gli estremi confini dell'Idealità, per la purezza e la bellezza delle forme, dei suoni e delle immagini. Eppure """"Alienazione"""" e """"Arte"""", paradossalmente, possono esprimere la stessa commozione del cuore e della fantasia. L'Artista, infatti, esprime le emozioni vissute nella realtà; l'Alienato esalta le emozioni vissute attraverso la fantasia delirante. Solo un poeta può cogliere l'essenzialità di un pensiero, così come un musicista può musicare l'armonia di un gesto o un pittore può intendere la policromia di un'immagine e creare un capolavoro. Questo lavoro nasce proprio dalla discutibilità di tale considerazione: solo all'Arte è dato scendere a caduta libera nei dismetrici abissi dell'immaginazione schizofrenica e delle visioni paranoiche cogliendone il senso più umano. """"Alienazione"""" e """"Arte"""" insieme, dunque, rendono ben visibile e trasparente ciò che è eluso agli occhi dei più e con l'aiuto essenziale della visione poetica portano alla luce ciò che da sempre è considerato """"l'altro mondo"""" ma che in realtà appartiene al nostro vissuto quotidiano. I personaggi hanno un nome di fantasia, in quanto non esistono nella quotidianità, ma rappresentano un disturbo ben preciso in cui la visione artistica ne ha evidenziata la profonda Umanità."" -
Due rose di...verse
Dal libero pensiero, ne nasce una sequela di quadri nascosti, ritrovati negli anni, chiusi nello scrigno di ricordi mai sopiti e ancora vivi. Scritti in libertà, uno spaccato di vissuto, a volte crudele, arido, senza pietà alcuna, pungente e realista, con la vita che sfugge fra le dita, guardata a volte con stucchevole disincanto e cinismo. Le mani non racchiudono più sogni, ma stringono speranze, dove l'impeto dello scrivere è ormai memoria. Le illusioni svanite nel tempo, lasciano solo strali nei ricordi, giocate crudelmente in versi ed ancor più nelle rime satiriche. Due anime svelate, che convivono fra loro con sarcasmo inquietante, sempre opposte e mai fraterne. La prima sentimentale, vocata alle emozioni e i ricordi ancora nitidi, la seconda giocosa, polemica nel descrivere utopie giovanili, ma entrambe figlie dello stesso cuore, in un'anima ribelle mai doma, sempre in lotta con il vissuto, con il vivere e con ciò che sarà. -
Parola? Presente!
"Parola? Presente!"""" è una raccolta di frasi e citazioni dei più disparati argomenti quali l'amore, la poesia, l'arte, la politica, il lavoro, la morte, la vita. Alcuni aforismi sono di natura autobiografica con uno spiccato accento umoristico attraverso i quali l'autrice si prende gioco di sé in antitesi ad altri in cui miete riflessioni più profonde che stimolano il lettore a porsi degli interrogativi. Sono mescolati in stile libero senza osservare alcuna catalogazione per argomento, ciò fa presumere che siano stati redatti di getto e senza costruzione. Il titolo esorta ciascuna lettera a collocarsi tra i banchi di scuola al fine di costruire una frase di senso compiuto, peculiarità di un aforisma." -
Il numero duale. Due storie d'amore diseguali
Due storie femminili. L'autrice focalizza la sua attenzione sull'universo femminile in ogni riga del libro, interpretata figurativamente dal disegno dell'artista Simona Sentieri, che con l'interpretazione grafica di Debora Costi, dà forma e sintesi al libro completandolo con le intense parole della quarta di copertina. Nella prima storia: "" Il soldato perduto"""", c'è tutta la nostalgia della perduta giovinezza, quando l'amore era meraviglioso e gentile. La seconda storia: """"Il numero duale"""", è un'intima riflessione sul doppio valore della parte femminile dell'umanità, in ogni momento della Storia e della vita."" -
Vai a quel paese. Origine e storia dei gesti osceni
Dal leggendario sovrano di Creta Minosse sino al filosofo Wittgenstain, passando per i famigerati imperatori Caligola e Andronico Comneno, la lotta tra il comune di Milano e Federico Barbarossa, l'epocale battaglia di Azincourt e persino i versi ispirati dalla Divina Commedia, questo saggio-storico-antropologico ripercorre la nascita e l'evoluzione di alcuni gestacci a noi fin troppo familiari, come le corna e il dito medio, tra inganni, vendette di sangue, novelle medievali e conversazioni oxoniensi. Ma questo divertissement è anche una riflessione filosofica intorno al potere comunicativo del gesto osceno, che ognuno di noi ha mostrato - chissà quante volte - nella vita. -
La civetta cieca
Scritta negli anni '30 del '900 mentre l'autore era in esilio volontario a Parigi e in Persia si consolidava il potere del contestatissimo shah Reza Pahlavi, ""La civetta cieca"""" è riconosciuta come l'opus magnum di Sadeq Hedayat. Il romanzo poté essere pubblicato in Iran solo nel 1941, dopo l'abdicazione del sovrano, e suscitò scandalo nella società persiana. Un'opera visionaria e di potente sottigliezza, dall'atmosfera oscura e insieme magnetica, in cui suggestioni simboliste ed echi kafkiani si mescolano all'esistenzialismo francese, alla cultura indiana e alla magia della grande tradizione letteraria persiana. Fra realtà e allucinazioni indotte dall'oppio, un miniaturista di portapenne racconta la sua tragica storia, il suo tormento, il suo desiderio di oblio. Seducente, intrigante e fortemente introspettiva, la scrittura di Hedayat avvolge il lettore in una spirale che lo trascina in un vero e proprio stato di ipnosi."" -
L' illusione della volontà cosciente
Siamo davvero padroni delle nostre scelte e delle nostre azioni? Fino a che punto ciò che facciamo è frutto della nostra volontà e non di meccanismi inconsci? Daniel Wegner, psicologo americano, prende parte al secolare dibattito tra determinismo e libero arbitrio. Smascherando i casi in cui crediamo erroneamente di avere il controllo sui nostri comportamenti, e in cui invece l'atto si oppone alla nostra volontà, Wegner esamina la questione da svariate angolazioni, fino ad addentrarsi nei seducenti territori dell'ipnosi, della scrittura automatica, dei disturbi della personalità e degli stati di trance. La sua conclusione è che la nostra volontà cosciente altro non è che un'illusione: l'uomo si convince di essere parte attiva nelle sue scelte, mentre in verità è privo di controllo sulle sue azioni, causate invece da meri processi neurologici. Ciò non toglie, sostiene l'autore, che questo abbaglio ammaliante sia per noi un bene, perché ci permette di sviluppare quel senso di responsabilità individuale indispensabile per vivere in una società civile. -
La tuffatrice
In un mondo futuristico in cui si vive per accumulare punteggi, le emozioni vengono misurate da un dispositivo applicato al braccio, le giornate scandite da iper-efficienza, ferree regole comportamentali e una dose prestabilita di esercizio fisico, Riva Karnovsky, campionessa di Highrise Diving, tuffandosi dai grattacieli è riuscita a diventare una celebrità con schiere di fan e contratti milionari. Eppure, nel suo lussuoso attico al centro della metropoli, un giorno decide di mollare tutto, senza una ragione apparente. Non si allena più, non parla, scompare dai social assetati di foto e notizie. Per rimotivarla viene chiamata una giovane e ambiziosa psicologa, Hitomi Yoshida, che dovrà sorvegliarla giorno e notte attraverso telecamere nascoste in ogni angolo della casa. Finché Hitomi si accorge di essere lei stessa una prigioniera... Julia von Lucadou costruisce una distopia claustrofobica e ossessionante, resa attraverso atmosfere asettiche e una scrittura asciutta che inchioda il lettore a una realtà virtuale da cui è difficile scappare, e che assomiglia terribilmente alla nostra. -
Il caravan
Scappata di casa per sfuggire a una famiglia disagiata e a una triste vita di provincia, Rayelle Reed, 23 anni, incontra un detective in viaggio sulle tracce di una serie di ragazze scomparse. Nel frattempo un'altra giovane donna, una serial killer lesbica, sta percorrendo quelle stesse strade... Ambientato nelle desolate aree rurali del Sud degli Stati Uniti, tra caravan park, cimiteri, motel, stazioni di servizio, Il caravan è la storia di una ragazza in cerca di se stessa. Un thriller cupo e conturbante, attraversato da una luminosa vena poetica, in cui Jennifer Pashley ci parla di madri e figlie, di violenza domestica, incesti, disagio sociale, lasciando emergere la povertà e la disperazione, ma anche la bellezza spoglia e tenace di luoghi e persone. Pashley affonda nella psiche dei protagonisti ed esplora i sottili grovigli delle relazioni umane, rileggendo con sguardo audace il rapporto tra il carnefice e la sua vittima. -
Il libro della creazione
Telma ha trent'anni e il cuore infranto. Disprezza il suo corpo e la sua vita, le imposizioni religiose, le riunioni familiari, le tradizioni, la routine a cui non ha il coraggio di ribellarsi. Ma una notte, dopo la morte della nonna, che aveva preso parte alla rivolta del Ghetto di Varsavia, Telma decide di fare il grande passo e creare il golem, l'uomo perfetto, modellato con le proprie mani dal fango del cimitero grazie a un rituale magico. Ci riesce: il golem è Saul, una misteriosa creatura che Telma può finalmente amare. Col tempo però scoprirà che la presenza del suo amante segreto ha sconvolto irrimediabilmente l'ordine della natura... Cupa, visionaria, trasversale, Sarah Blau attinge alla tradizione religiosa ed esoterica per approdare a lidi nuovi, inesplorati, forse inimmaginati. Con una scrittura antica e allo stesso tempo sfrontatamente moderna, ricca e provocatoria, travolge i canoni, così radicati in terra d'Israele, di religione, patria e famiglia, incluso il ruolo della donna, lasciando che lo spirito di un arcano mondo sotterraneo salga prepotentemente tra i viventi. -
Paravion
"Par avion"""" è una semplice dicitura che indica la posta aerea, ma gli abitanti del villaggio di Morea, nel Nord Africa, sono convinti che si tratti del nome della città da dove scrivono i compaesani espatriati. Paravion: la città dei grandi parchi, delle fanciulle emancipate, la terra dei sogni alla cui malia nessuno sa resistere. Così un giorno gli uomini del villaggio decidono di raggiungerla. Ingravidano le loro mogli, poi su dei logori tappeti prendono il volo verso quel luogo idilliaco. E mentre nella valle di Abqar l'unico maschio della nuova stirpe, Baba Baluk, viene iniziato alla vita e al sesso da una comunità interamente femminile, a Paravion gli uomini devono fare i conti con la disillusione verso un mondo a cui sentono di non appartenere. Scritto come una fiaba araba, Paravion è un romanzo immaginifico, pervaso di ironia. Bouazza lancia strali a una mentalità misogina e retrograda, ma anche alle contraddizioni della modernità, affrontando il problema attualissimo dell'integrazione in un Paese straniero e raccontando il dramma intimo dell'alienazione e della nostalgia." -
La città condannata
«Gli autori, forti di una scrittura fortemente evocativa, rendono alla perfezione l'atmosfera dell'infernale distopia, prima tappa di un viaggio che è solo all'inizio» - Marco Ostoni, La LetturarnrnrnA metà tra il Nord e il Sud, tra un insormontabile muro giallo e un precipizio, sorge una città da cui è impossibile uscire, dove il sole è un'enorme lampada che si accende e si spegne artificialmente. Gli abitanti partecipano a un Esperimento, su cui però non è dato sapere nulla. Tra loro Andrej Voronin, comunista emulo di Stalin, un nazista, un giapponese, un cinese, un americano, un agricoltore russo, un ebreo. Spronati ciascuno dal proprio Mentore, avanzano all'interno di quel perimetro inviolabile, mentre strani scenari cominciano a prendere forma... -
L' accordo. Era l'estate del 1979
«Il romanzo è una sorta di rissoso e interessante distillato, un memoriale atipico» - Orazio Labbate, La LetturarnEra l'estate del 1979. Paolo, finiti gli esami di maturità, parte con il gruppo dei Giovani Comunisti siciliani per partecipare a un raduno in Friuli. Per la prima volta si separa dal suo caro amico Andrea, un ragazzo tormentato, ingabbiato in una relazione travolgente con Anna, libera e indipendente fino alla sfrontatezza, e logorato dal rapporto problematico con il padre, Nino Algino, affermato imprenditore della comunità etnea. Il racconto di Paolo segue le ombre che cominciano ad addensarsi sulla giovinezza del suo amico, fino a un omicidio che sconvolgerà la sua esistenza e lo costringerà ad affrontare il proprio abisso. Il primo capitolo di una saga familiare che ricalca lo scorrere delle vite e delle coscienze in una narrazione accorata in cui la vita si intreccia alla morte, la disperazione alle istanze della ragione, il senso al vuoto. Sullo sfondo l'Italia dei fine '70 e i primi anni '80, il tramonto delle illusioni politiche e l'inizio del disimpegno. E le vette silenziose del monte Etna, rifugio di pace, dove si contempla l'assoluto con la consapevolezza che, se non per brevi attimi, la felicità rimarrà irraggiungibile. -
Buio
Dimessa da un sanatorio sul Baltico nel 1935, una donna senza nome giunge a Varsavia, accompagnata dal fratello maggiore Franciszek, per lasciarsi alle spalle il passato e iniziare una nuova vita. Eppure, tra i colori, i suoni e il chiacchiericcio dei caffè, i ricordi riaffiorano sempre più pressanti, riportando la protagonista al 1914, a Buio, l'unico luogo dove vorrebbe tornare: l'amata tenuta dove ha trascorso l'infanzia, e che è stata lo scenario della misteriosa morte dell'attrice Jadwiga Rathe, musa-amante del padre. A poco a poco i dettagli si sommano, i piani temporali si mescolano e si intralciano in un crescendo di dubbi, sospetti, rivelazioni, convergendo in un'unica, scioccante verità. Con una scrittura elegante e sinuosa, Anna Ka?toch ha costruito un romanzo audace, torbido e ipnotico che richiama le atmosfere di Irène Némirovsky, Thomas Mann, Anaïs Nin. Una storia di iniziazione sessuale che è anche un vertiginoso viaggio nei recessi della memoria; un labirinto psicanalitico che seduce e confonde, fino a spingerci ad accettare l'impossibile.