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Elegiaca vento di ricordi
"Dove soffia il vento dei ricordi? Intorno a noi, dentro di noi. È impossibile ignorarlo, trasporta con sé i profumi legati all'infanzia o ad altri momenti della vita, vissuti nel passato. Agita, mescola, diventa un suono naturale che ognuno di noi dovrebbe avere dentro. Fluttua nell'aria che è vita, si insinua nei nostri pori, entra nella nostra intimità, attiva la clessidra del tempo che ha un doppio flusso: uno rivolto al passato, l'altro al futuro. Il respiro del vento vola sul tempo delle esperienze passate ancora presenti e su quelle attuali e future, porta le voci di chi ci ha tenuto per mano, di chi ci ha amato, facendocene rivivere l'abbraccio e la presenza. Nel gioco altalenante della vita, le delusioni e le speranze chiudono e riaprono percorsi vecchi e nuovi che si imprimono in noi con la solitudine per un sofferto distacco o con la leggerezza di un sogno. È il mondo in cui ci porta Emanuela Belardi con la sua opera: """"Elegiaca - Vento di ricordi""""."""" (Marisa Sarno)" -
Quando i pensieri e il cuore... 'O 'mbruoglio
Se, prima di immergerci nell'ultima opera di Benedetta Tiseo, ci concentriamo sul titolo, è possibile delineare alcuni tratti fondamentali che caratterizzano la scrittura dell'autrice. In primo luogo il sottotitolo dialettale ""'O 'mbruoglio"""" che, come si ricorda nella nota introduttiva, è un piatto tipico di riuso, e quindi da un punto di vista letterario ci riporta ad una sorta di commistione, di varietà ispirativa. Forse il caso più noto su questa linea, con le dovute differenze ovviamente, è l'origine della satira latina da 'satura lanx', un piatto complesso di molteplici elementi. A ciò dobbiamo aggiungere i due termini che costituiscono il titolo principale: 'pensieri' e 'cuore'. Dunque, già dai pochi appunti tracciati comprendiamo come all'interno del testo vi sia una congerie di temi legati alla sfera sentimentale e riflessiva. Ma un altro aspetto deve destare l'attenzione del lettore: i puntini di sospensione. La pausa (ovvero la capacità di concentrarsi su un attimo ben preciso che si sta vivendo oppure, ancora, su ciò che si ricorda o che si osserva) costituisce il centro fondamentale del libro."" -
Zibaldone siciliano
"Zibaldone Siciliano"""" è un'opera che tratta argomentazioni di vario genere, nelle quali evoco momenti ed esperienze di vita vissuta: dalla fanciullezza alla maturità. Una sequenza di idee che maturano e mutano nel tempo, aperture di sipari di vita che in ogni stagione hanno lasciato un'impronta indelebile, avvenimenti penosi, sconcerti davanti a teorie filosofiche sconvolgenti la naturalità della persona, esortazioni a non scindere la libertà dalla verità o viceversa, simpatie coinvolgenti, affetti familiari, l'amore per la mia città natale e per la donna della mia vita. È un'opera di ampio respiro, pur se scritta in lingua siciliana (con traduzione a fronte): lingua madre riconosciuta dall'Unesco come patrimonio, che, pur tuttavia, rispetta la metrica classica dell'endecasillabo sciolto." -
Gnisin. Ricordi, racconti e qualche leggenda
«Il libro di Costantino Ottone, ""Tino"""", (con disegni dell'artista Giada, sua figlia) verrà letto in un baleno dalla prima all'ultima pagina, ma volendo anche dall'ultima alla prima: i racconti sulle ventotto località, da Anagni a Zuccarello, sono autonomi, ma anche interconnessi. Li lega il desiderio curioso di scoprire luoghi e personaggi poco o affatto conosciuti: come una ciliegia ne tira un'altra e si è già in fondo al volume con il desiderio di andare a visitare località che prima forse non s'erano mai messe nel programma delle gite.» (dalla Presentazione di Gianni Cometti)"" -
Stille d'autunno
C'è un sentimento autunnale in questa silloge di Roberto Barbari, così come richiama una delle sezioni interne che dà il titolo all'intera raccolta: Un giorno dovrai pur aprire gli occhi e Stille d'autunno. Si tratta, cioè, di un senso ossimorico, sofferente, doloroso della vita, di abbandono alle volte. In ognuno di questi casi si esprime un dolore diverso e una solitudine diversa, come si scrive. Nonostante in più punti si scorga un lato umbratile, dunque, c'è costantemente la possibilità di scoprire la propria realtà. Essa si materializza, inoltre, in due concetti fondamentali: libertà e solitudine. La metafora autunnale, inoltre, sta proprio nella caduta. Non è un caso che si associ l'uomo all'angelo caduto, ma è proprio in questo spostamento che si può prendere coscienza. In una tale posizione l'unica via percorribile che conduce alla salvezza è la ricerca continua. -
L' energia buona ci salverà
Nella poesia di Danila Marchi esistono concetti chiave che permettono di seguire una lettura privilegiata, ovvero di tracciare una linea di pensiero riconoscibile che guida l'interpretazione. Ciò accade sin dal titolo della raccolta, ""L'energia buona ci salverà"""", nel quale, accanto ad un desiderio soteriologico vero e proprio, si attesta un vocabolo fondamentale: energia. Essa è quella del cosmo, di Dio, quella che muove e smuove ogni cosa, che dà dignità e amore, che infonde speranza, ma al contempo rappresenta un cerchio entro il quale i versi si sviluppano."" -
Il medico di coppie malate
Il tema pedagogico è al centro del dialogo tra i vari personaggi della commedia, i quali mostrano opinioni diverse nel tentativo di arginare la violenza sulle donne, sulla natura e sui figli, che hanno bisogno invece di una guida sicura che possa educarli alla correttezza morale. Il presupposto di una famiglia sana diviene essenziale affinché anche la società sia sana, diventando nucleo protettivo e di educazione alla libertà. -
Cose strane e meravigliose
L'autore riadatta tradizionali storie, aneddoti curiosi o fatti tradizionalmente noti, come le peripezie della mela da Adamo a Biancaneve o il modo con cui Archimede sia stato ingannato dai cartaginesi; oppure simpatici personaggi come Nero Wolfe, noto investigatore, che si trova impelagato suo malgrado in un omicidio proprio mentre si svolgeva un convegno di scrittori, il piacevole Alonso Navarro che va alla ricerca del gruppo sanguigno N, Noè e il diluvio universale. Tra giochi matematici e grattacapi scientifici, le storie rendono accessibili a tutti anche alcuni complessi concetti scientifici. -
L' oste ubriaco e altre storie
Una serie di sedute spiritiche, una svista all'uscita del casello autostradale, un ubriaco incontrato in osteria, l'avventura con un fantomatico tassista, le ferie estive durante l'infanzia o l'adolescenza, una capatina a Venezia con amici finita tra rabbia e delusione, sono alcuni dei temi dei 22 racconti che, attraverso il filo della memoria, ripercorrono l'esperienza del protagonista che sa raccontare se stesso e descrivere situazioni e caratteri di svariati personaggi con un linguaggio avvincente e lineare. -
Terrorismo acido. Una storia vera nella Milano degli anni di piombo
"Terrorismo acido"""" è un libro-testimonianza che affronta una serie di vicissitudini accadute a una famiglia italiana nella Milano degli """"anni di piombo"""". Una famiglia normale, che vive le cose di tutti i giorni, con le ansie, le paure, le gioie e i sacrifici quotidiani. Eppure, due dei suoi componenti hanno fatto parlare di sé. Primo in ordine di pubblico interesse è Angelo Ferlicca, uno dei quattro figli di Mimmo e Valeria, un ragazzo votato al prossimo che ha sviluppato un'intensa coscienza politica al punto di appartenere alla colonna delle Brigate Rosse Walter Alasia e quindi di abbracciare la lotta armata, che ha avuto per Angelo risvolti drammatici. Poi c'è la madre di Angelo, Valeria, che dopo avere sopportato il dolore di un figlio rinchiuso in galera si deve assoggettare al proprio tragico destino. Infatti, per circostanze occasionali, ingerisce, senza volerlo, del vino al metanolo (altro grave fatto di cronaca che ha coinvolto molte persone negli anni Ottanta), sfiora la morte, si salva in extremis, ma rimane completamente cieca." -
Pensieri in movimento
La nostalgia della giovinezza passata, l'amore, il ricordo della madre e del tempo vissuto con lei, la consapevolezza delle brutture del mondo, la fede in Dio percorrono la mappa tematica della silloge ""Pensieri in movimento"""" fra dolore e rimpianto. Ma la poetessa è viva, continua ad amare e a sognare, la vita tuona in lei maestosa, seppur nell'età che avanza. Si ribella a ciò che le avviene intorno, vuole volare oltre, ove l'oltre è l'amore, quell'amore che colora di rosso le sue notti, di baci caldi fra le fredde lenzuola, di piedi incrociati fra le gambe che riscaldano il ventre, lo stesso amore che conduce per mano verso la luce. La poesia che apre la silloge è stata ispirata dal quadro di Antonino Scarlata che fa da prima di copertina."" -
Mentre guardi il mare
"Già dal titolo si evince la grandezza dell'autrice nell'abbracciare le varie tematiche che riguardano la vita di ogni lettore. Leggendo """"Mentre guardi il mare"""", ci fa immaginare di essere seduti su una battigia con davanti l'andirivieni delle onde e un orizzonte che a seconda dell'umore, l'immaginazione o lo stato sentimentale della poetessa, lascia vedere un'alba o un tramonto, la fine di un giorno o l'inizio di uno nuovo"""". (Luigi Bulla)" -
Il candore della luna
Il carattere visionario, derivante dallo stato psichico del narratore, è ciò che immediatamente colpisce in ""Il candore della Luna"""", tale da condizionare persino la struttura del romanzo. Se è vero, a ragion veduta, che ogni capitolo ha come indicazione quella di """"racconto"""", è chiara la relazione tra questi spazi narrativi, apparentemente chiusi, a una struttura più ampia. Non si tratta però di una cornice di giunzione delle parti, ma di una vera e propria guida, cioè della storia principale con protagonista il narratore, nella quale tutti i tasselli alla fine andranno a confluire. Quando si incontrano i vari personaggi, ognuno di loro ha una identità ben definita, siano essi ragazzi italiani che vanno all'isola di Wight o veterani della guerra del Vietnam. Si passa dalle prime avvisaglie degli anni di piombo, con la strage di Gioia Tauro, sempre del 1970, agli amori liberi, ai disagi giovanili (compresa l'omosessualità e la sua repressione), ai discendenti delle famiglie ebree vessate negli anni mussoliniani, agli esperimenti del superuomo ariano intentati dalle direttive tedesche. Tutti elementi che, con i loro effetti, condizionano le varie vite, ma che permettono di scovare delle linee sotterranee che le legano. Una di queste è costituita dal profumo e dalle fragranze, siano esse immaginarie o reali. Anzi, sarà proprio la poesia delle essenze a permettere che la matassa si sbrogli un po'."" -
La riviera
"La riviera"""", che prende il nome dal tratto di mare di Scoglitti nei pressi di Vittoria, in Sicilia, diventa il luogo metaforico dal quale si sviluppano ricordi personali e storici. Dall'infanzia all'adolescenza, dai primi amori alle memorie belliche relative alla seconda guerra mondiale, per giungere alla coscienza dell'antimafia e agli anni della contestazione giovanile. Siamo di fronte ad un flusso che tutto coinvolge e travolge e che permette di leggere una terra e i suoi uomini." -
Come le gru
"Le poesie della Tartufoli, come le mani di un artigiano, afferrano essenzialità e forgiano ciò che resta presente. Si scorge il costante affiancarsi alla natura, che segna le sensazioni con i suoi odori e le sue forme perfette anche nel ricordo: riconoscimento, natura, sensualità semplicemente goduta, fatta di gesti fermati nel compiersi del loro destino, che perdura nel tempo e ad esso chiede significato.""""" -
Pascalotto e Franchinotto. (Perché gli animali si affezionano e in che modo scelgono la persona a cui affezionarsi)
Il rapporto privilegiato tra uomo e animali ha un ruolo importante nella letteratura. Basti pensare ad Argo e a Ulisse o, per arrivare in tempi più recenti, alla tigre di Sandokan, che è sua spalla e amica fidata. Nel caso di Pascalotto e Franchinotto, i protagonisti costituiscono un tutt'uno e attraversano una serie di peripezie, nelle quali i due ruoli sono non sostituibili. «Pascalotto era un omone atticciato, tarchiato, di corporatura massiccia e imponente», ma buono; Franchinotto, il suo fedele amico, era «un bardotto romagnolo, con il mantello grigio sorcino, il muso bianco con estremità scura e l'addome tendente al bianco». Entrambi lottano per la loro amicizia, aiutandosi, comunicando attraverso un linguaggio particolare, ma allo stesso tempo hanno un forte spirito di idealità. Si tratta, in pratica, di due corpi che hanno una sola coscienza e la sfruttano, alla fine, per il bene altrui. -
Dalla parte di Aue. Una lettura delle «Benevole» di Jonathan Littell
Che cosa vuole dimostrare l'ufficiale nazista Maximilien Aue con il suo fluviale racconto in prima persona? È la domanda alla quale tenta di rispondere Leonardo Rossi con una nuova lettura del romanzo ""Le Benevole"""" di Jonathan Littell, il caso letterario del 2006 che a suo tempo sollevò feroci polemiche nel mondo della cultura. C'è indubbiamente il tentativo di discolparsi dei crimini commessi, non solo con distorsioni e reticenze, ma anche con il coinvolgimento del lettore in una sorta di chiamata in correità. Eppure le tre figure-guida ideate da Rossi - il rondò del pensiero, la casella dell'inumano, la perversione del logos - ci portano in direzioni imprevedute, in un territorio inesplorato in cui i confini tra realtà e finzione, tra Bene e Male, si assottigliano e si confondono, fino a capovolgersi. Quello di Rossi è un viaggio nella letteratura denso e affascinante, e ad essere illuminato in una prospettiva inedita non è solo Littell, ma anche Dante, Flaubert, Lermontov, Dostoevskij, Beckett, Primo Levi, Malaparte... E ben presto appare chiaramente la vera protagonista di questo libro: la parola, con il suo potere misterioso e terribile."" -
Strisce rosso magenta
La silloge vuole essere un viaggio nella memoria, una sorta di diario visto attraverso la dimensione di un colore: il rosso, che non è riducibile a una sensazione, a una percezione, ma è prima di tutto un'astrazione, un modo con cui, attraverso le parole, la prassi sociale organizza una visione del mondo, assume una dimensione affettiva, scandaglia il fuoco del quotidiano e quelle minime vicissitudini che riguardano un'umanità marginale, sospinta alla periferia della Storia. Di fronte alla mutevolezza del reale che crea spaesamento, disequilibrio, si tende attraverso la poesia a ritrovare, a scoprire ciò che permane nelle cose oltre la loro fugace apparenza. -
La vita e l'anima
"La vita e l'anima"""", cioè pagine di vita e pagine di anima. Insieme, in un legame indissolubile che cristallizza l'uomo, ogni uomo, nella sua unicità e lo rende partecipe del divino. E in questa sesta pubblicazione di Natale Maugeri questo legame inscindibile, questa dualità composita, a volte dissonante e a volte in perfetta armonia, viene scandagliata e messa a nudo dall'arte della scrittura. Una scrittura ineffabile, quella di Natale Maugeri, che coglie con la sua delicatezza poetica la realtà della vita vissuta non solo col corpo ma primariamente con l'anima, e che si esprime ugualmente nella prosa come nella poesia, nonché nella magistrale commistione di entrambe. (Giada Di Pino)" -
Le eroine nelle opere di Donizetti
Le figure femminili, rappresentate da Donizetti e intrise di accenti indimenticabili, formano un'incomparabile galleria di eroine, che non hanno confronto nel mondo musicale. Il saggio e un omaggio e nello stesso tempo un'analisi di tutte quelle figure di donne (protagoniste delle opere liriche o attrici che le hanno interpretate) che il compositore ha saputo far vivere e palpitare sui palcoscenici di tutto il mondo, infondendo loro vita, sentimenti, passioni, desideri, delusioni, dolori, rinunce, e facendo emergere tutta una gamma di indimenticabili destini, modellati da partecipata ispirazione, felici o infelici che siano.