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Pensieri e parole
La nuova raccolta di Luigina Gabriele affonda la propria riflessione non solo nei meandri dell'io, ma si propone di addentare la realtà, al fine di enucleare alcuni concetti fondamentali che possano permettere di superare lo stallo di una umanità sempre più sola e in bilico tra salvezza e perdizione. Emerge un'opposizione alla nullificazione che tanto in voga sembra essere oggi, e ciò avviene attraverso la ripresa di quanto più saldo possa trovarsi: credere nella giustizia e nella pace non solo a fini personali, ma soprattutto ad un livello sociale. Accanto agli ideali non mancano la religiosità e la fede. Quest'ultimo aspetto, infatti, è di fondamentale importanza nell'opera, quasi una sorta di guida che spinge ad apprezzare la realtà fattuale e dona speranza. -
Non sono aforismi
Il libro di Elena Miceli è composto in gran parte da brevi liriche, che l'autrice, differentemente dal titolo, nella sua nota introduttiva chiama aforismi, in quanto esprimono pensieri e concetti improntati a grande saggezza. Sarebbe però riduttivo definirli soltanto con tale termine, perché i suoi ""aforismi"""" rivelano, anche e soprattutto, il grande afflato poetico con cui l'autrice esprime la sua visione della vita. Tema di fondo di """"Non sono aforismi"""" , come lei stessa fa notare, è l'Io, scritto con la maiuscola, e ciò fa intendere che siamo in presenza di un'opera dai connotati filosofici: è un Io che esprime illusioni, gioie, dolori, visti però al di là del particolare e del provvisorio, in una dimensione universale. È anche un Io che non è chiuso in se stesso a consumare le sue ansie, ma esce fuori di sé per porsi in un rapporto continuativo e dialettico con la Natura e le cose."" -
Amore quale amore per...
Riuscire a raccontare, togliendo il superfluo, è quanto cerca di fare Ferruccio Gemmellaro in questo flusso di ricordi che diventano trascrizioni inverse di sequenze attraverso una criptazione, che spesso serve a lasciare libero chi scrive di intessere il vecchio e il nuovo della propria vita, senza dover rispettare la continuità degli eventi che hanno portato o inspirato la narrazione. Così permette di filtrare e ritoccare, quando possibile, l'estetica del passato per adattarlo ad una lettura e comprensione contemporanea. -
Sant'Agnese fuori le mura. Il complesso monumentale sulla via Nomentana
Il lavoro, che costituisce una pietra miliare nello studio del complesso monumentale di Sant'Agnese fuori le mura sulla via Nomentana a Roma, analizza la compagine architettonica dal punto di vista storiografico e archeologico, rivolgendosi progressivamente alle prime tracce della Basilica, al cimitero paleocristiano, alla Basilica Costantiniana, al Mausoleo di Santa Costanza e alla Basilica Onoriana, nonché agli edifici che completano l'insieme. Ne emerge, quindi, una ricognizione ampia e articolata, che scandaglia nella sua interezza uno dei complessi più affascinanti della Roma cristiana. -
Il ritorno di Girolamo (Continuazione de «Il treno della speranza»)
Quale continuazione de ""Il treno della speranza"""", il romanzo racconta la parte conclusiva della vita di Girolamo, trascorsa quasi in sordina, senza eventi eclatanti, ma vissuta in una quotidiana spontaneità, fatta di gioie e di dolori sia fisici che psichici, con una finale presa di coscienza di un trascorso né da vinto né da vincitore."" -
Tutto in un verso (saggio di poetica)
«Essere poeta è un Essere e non un Fare!». Non si potrebbe trovare migliore espressione in questo saggio di Roberto Barbari per comprendere non solo l'entità del testo stesso, ma anche la ricerca che sta alla sua base. È rilevabile quanto la poesia per l'autore sia una sorta di «imitazione creativa» che ha un legame con la realtà, ma di questa non è descrizione ma interpretazione. A ciò si aggiunge un avvicinamento alla sostanza delle cose e dell'uomo che va al di là della semplice razionalizzazione, alla quale la società moderna è sostanzialmente legata facendone un modo di esistere. Razionalizzare il creato significa, difatti, banalizzare l'uomo, non cogliere quell'oltre che c'è in lui e in quello che lo circonda. -
A ciel sereno
L'autrice vuole far notare attraverso la sua poesia che quando il cammino diviene doloroso non si smette di pensare. Sono pochi i pensieri espressi, un'infinita piccolezza rispetto ai tanti che popolano la sua mente dal momento in cui si trova a lottare contro una malattia che l'ha segnata profondamente. -
La moderna tragedia
Ponendosi dichiaratamente come eco moderna della ""Commedia"""" di Dante Alighieri, l'opera prende spunto dall'attuale situazione di emergenza sanitaria: il poemetto inizia proprio con la constatazione da parte del protagonista, l'autore, della """"noia flemmatica"""" dei giorni trascorsi in quarantena. Egli si affaccia alla finestra e vede il paesaggio deserto, una pianura ricoperta di sola selva, che al contrario di quella dantesca non è oscura, ma """"reca gioia"""". Immerso in questa dolce contemplazione immagina la """"festa dei ritorni"""", quando le persone potranno riabbracciarsi."" -
Le ore del meriggio
Gandolfo Cascio raccoglie in questo taccuino intellettuale, e sentimentale, dei saggi dedicati ad alcuni autori della nostra tradizione moderna e contemporanea - da Marino a Foscolo, da Borgese a Morante, da Rosselli a Grasso -. Attraverso la lettura di alcune loro opere viene verificata la scoperta di squisite proprietà, ma pure si riprendono questioni tutt'altro che pacifiche, come la prassi metrica, la vitalità del mito, la mediocrità del personaggio novecentesco, il tema supremamente borghese della roba, la poetica romantica messa in rapporto con l'identità italiana; o anche esperienze della dimensione letteraria apparentemente secondarie e che invece si rivelano espressioni sostanziali per l'indagine del mondo e delle cose, quasi ""conversazioni"""" che evidenziano le relazioni e le influenze del romanzo e della poesia con il cinema o la pittura. Oltre a ciò, però, il volume vuole essere una riflessione sul metodo e sulla dignità dell'invenzione del critico: quell'uomo ardente e temerario che tende a divenire """"artifex oppositus artefici""""."" -
False corde. Atto unico
Un noto cantante lirico, Salvatore De Matis, avendo avuto qualche problema alle corde vocali, si trova in una fase decrescente della sua splendida carriera. Il suo agente, Alex, sa che questo creerebbe un danno economico. Entrambi allora, nel tentativo di mantenere la gloria conquistata senza molte perdite, ordiscono una messinscena dai risvolti imprevedibili, coinvolgendo i mass media ed alcuni amici, per giungere ad un comico cinismo che svela quanto a volte si nasconda dietro il successo di un artista. -
Zastava 999. Goli Otok: viaggio all'inferno
A Goli Otok, conosciuta anche come Isola Calva, già sede di un disumano campo di concentramento, vivono in malsana simbiosi gli esponenti di tre generazioni frutto della dittatura Titina e della guerra dei Balcani: Goran, Darko e Katica. L'arrivo dei turisti italiani Riccardo e Milena, che trascinano un matrimonio stanco e ormai prossimo a scadenza, funge da innesco per l'esplosione di inimmaginabili e devastanti tensioni. L'aspro confronto tra gli schizofrenici fantasmi della guerra, lordi di sangue e di violenza, e le vacue lusinghe del più esasperato consumismo, non potrà che sfociare in un finale tanto imprevedibile, quanto tragico. -
In due nel deserto. Aspettando Godò (con l'accento sulla o). Vicenda in dodici quadri
Una freschezza di linguaggio e una sfrenata fantasia, ricca di suggestioni, si alterna in questa pièce teatrale ad un continuo spezzare le tensioni ricorrendo a richiami e modalità brechtiane con il frequente uso dello straniamento, tanto da fare di questo lavoro una eccezionalità; uno spettacolo che propone, con una chiarezza stupefacente che va ben oltre il solito cliché, temi e situazioni al limite del possibile, giocando sul fil rouge di vero-verosimile-assurdo. -
Le chiese di Linguaglossa e il Santuario di Vena
Con la pubblicazione della ricerca di Alfio Emmi (Linguaglossa 15 dicembre 1907 - 11 ottobre 1996), ricerca condotta negli anni 1946-47, si rende omaggio alla prima analisi completa e non parziale sulle chiese di Linguaglossa, in provincia di Catania. Il saggio ha il merito di consegnarci una testimonianza attiva e personale della forza di reazione intellettuale alla sciagura storica della seconda guerra mondiale con il pregio di restituirci anche collegate memorie locali e narrazioni raccolte, in dialetto, dalla viva voce di anziani testimoni e trascritte da Alfio Emmi per la prima volta. Con questa pubblicazione a stampa si rende omaggio al lavoro originale di uno studioso linguaglossese sulla propria piccola e grande Patria e nello stesso tempo si fa opera di giustizia, restituendogli testimonianza pubblica della sua primazia cronologica su un tema che gli è appartenuto dall'origine. -
Il profumo dei fiori di tiglio
"Di per sé il profumo dei fiori di tiglio, che ispira la raccolta di Rosa Maria Di Salvatore, è una poesia stagionale della natura, non solo per la delicatezza e dolcezza della sua fragranza, ma anche per il suo sostrato mitico e simbolico. L'autrice ne è consapevole, ma ne fa emergere una dimensione variegata che con la pianta in questione ha un legame particolare. La presenza naturale, infatti, diviene segnale dell'Io, sulla quale si proietta (o nella quale s'immedesima, addirittura) l'anima. È così che si sprigiona una voglia inesausta di primavera.""""" -
Esuli del tempo
"Le emozioni di Vittorio Buccarello, in questa raccolta di liriche, si trasfigurano nell'archetipo dell'uomo del Sud che sa abbracciare il proprio destino, colmo di pietas cristiana e civile, accettando ogni sfida e lanciando uno sguardo aperto all'incanto e alla meraviglia di fronte a paesaggi, fiori, tramonti, al mare e alla terra. Le sue parole manifestano una naturale vocazione alla poesia, che si scioglie in versi teneri e struggenti, per comporre un canto di stupore e di ringraziamento verso la vita che gli ha dato tanto.""""" -
Clessidre capovolte
È sufficiente scorrere i testi della raccolta di Elena Varriale, ""Clessidre capovolte"""", per rendersi conto dell'orizzonte entro il quale l'autrice si muove, tra vecchie e nuove presenze mitologiche, alcune classiche, altre prelevate dal mondo non-occidentale, altre ancora, seppur in parte minima, prestate dalla contemporaneità. Difatti, la clessidra capovolta è la metafora di un tempo che scorre diversamente dal consueto e che condensa in sé gli opposti. Se da un lato, infatti, è vero che le figure mitologiche sono modelli, espressioni o rappresentazioni dai confini ben definibili, dall'altro lato emerge il valore civile della scrittura, cioè il suo volere stare nella realtà, attraverso dei simboli altrettanto importanti."" -
Respiri introspettivi
Respirare è un atto vitale per l'uomo, quello di incamerare ed espellere aria continuamente, in definitiva un movimento che in sé prevede l'insinuazione di qualcosa all'interno. Se a ciò si aggiunge che i respiri sono ""introspettivi"""", come recita il titolo della raccolta di Maria Concetta Solmona, l'attività stessa si carica di un'introiezione soggettiva che va al di là di un certo realismo. A ben considerare, inoltre, il fiato si modifica in relazione agli stati d'animo, anzi è espressione esso stesso di una condizione fisica, psicologica e sentimentale ben precisa. Tutto ciò testimonia la propensione lirica della raccolta, che si concentra sulla dialettica dell'Io e sulla possibilità di conciliare l'ossimoro dell'esistenza."" -
Pinocchio. La fiaba del legno e del bambino
In questo nuovo libro l'autore torna ad analizzare con cura vari aspetti e figure del capolavoro di Carlo Lorenzini, in arte Collodi, in rapporto alla sua vera genesi e alla personalità complessa dello scrittore fiorentino con un riferimento anche a Totò. In realtà Pinocchio è un burattino/bambino ed è proprio il bambino in quanto archetipo junghiano a muovere e sviluppare segretamente le ""Avventure di Pinocchio"""" fino alla metamorfosi finale. Pinocchio in Toscana significa proprio pinolo - che ha un rivestimento ligneo così come di legno è il burattino dal lungo naso e al suo interno nasconde il seme edule. Cioè il grande cuore del bambino... che nel finale viene alla luce. Un meraviglioso messaggio per tutti: piccoli e grandi."" -
Crisantemo (Atto unico)
Antonio Intelisano negli anni Cinquanta scrive la prima stesura dell'atto unico teatrale ""Crisantemo"""". A distanza di circa sessant'anni l'opera è stata rivisitata dalle figlie Danila e Marina. Quattro uomini in un carcere si raccontano attraverso le colpe commesse: gretti e deliranti, hanno tracciato solchi profondi tra loro e l'umanità facendo propria una visione deformata della vita. Tra realtà e paradosso, tra cinismo e ironia, tra conscio e inconscio, anche il più disgraziato degli uomini può rimanere sepolto sotto quintali di pensieri, visioni e azioni folli e oscure, o può cogliere un tenue raggio di coscienza."" -
Dalla Sicilia alla Francia. Nell'Ars poetica di Pietro Nigro
"Frutto di una intensa collaborazione ed amicizia, il saggio di Isabella Michela Affinito presenta, attraverso la disamina puntuale ed articolata delle numerose pubblicazioni fatte da Pietro Nigro, la sua figura di poeta, scrittore, saggista e docente. L'autrice, immaginandosi per un momento allieva in un tempo passato dietro il banco di una sua classe di Liceo, attenta a percepire le sue emozioni e i suoi pensieri, a seguire i suoi viaggi e l'esplorazione di un mondo personale attraverso le vibrazioni della sua voce, propone alla fine un'ampia intervista che permette di conoscere non solo il letterato Pietro Nigro, ma soprattutto l'uomo"""". (Giuseppe Manitta)"