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Sensazioni
Come durante un viaggio in treno, gli occhi del passeggero sono catturati dal susseguirsi dei diversi panorami al di là del finestrino, mentre la mente, cullata dal regolare andamento del convoglio, è finalmente libera di abbandonarsi a riflessioni e ricordi, così attraverso lo scorrere dei componimenti poetici di questa silloge, il poeta conduce il lettore attraverso i paesaggi, fisici ed emotivi, che riempiono il bagaglio con cui sta viaggiando. I luoghi che lo hanno visto prima bambino, poi ragazzo e infine uomo, sono lo sfondo su cui si proiettano pensieri, fantasie o ricordi d'amore, nelle sue varie accezioni. L'amore riconoscente che da sempre lo lega ai genitori. L'amore protettivo verso i suoi figli. L'amore carnale e spirituale tra uomo e donna. Amore filiale, paterno e sensuale. Amori immaginati o vissuti, amori consolatori o strazianti, amori nascenti o perduti, declinati in un angolo versiliese di lago, spiaggia e cielo, sospeso tra le Apuane e il mare. -
La casa matrioska
Irena è una giovane donna costretta a migrare, a causa della crisi economica del suo paese natio, a Lubiana, città ricca di storia, vivace e piena di attrazioni. Determinata a cogliere ogni opportunità per una nuova vita, trova un buon lavoro e si trasferisce al civico 15 di Ulica Kristanova. Parrebbe l'inizio di un futuro idilliaco finché terribili incubi cominciano a tormentarla ogni notte. Dall'invasione di sangue nella sua casa a voci misteriose che recitano versetti dell'Apocalisse, sommovendo forze archetipe primordiali, alla ricerca di un'entità diabolica menzognera e astuta, che cerca di trascinare l'uomo verso il mondo degli inferi, passando per le antiche glorie di ordini monastici e un inquietante passato della città in riva alla Ljubljanica, Irena si inoltrerà nel passato, avvalendosi di medium, preti, consulenti geo-biologici e burocrati, indomita, decisa a tutto per salvarsi dalla possessione. Amori dannati, fulminanti manoscritti, donne temibili e ambigue, omertosi silenzi, visioni spaventose e malefici attraversano la storia di Lubiana, apparentemente ignara di quanti tormenti si annidino nelle sue viscere, nei suoi territori carsici scavati dall'acqua, tra le sue graziose stradine, i suoi caffè, le sue passeggiate all'ombra di signorili case ottocentesche. -
Come le onde
"Come le onde"""" narra la vita di due donne, dei loro stati d'animo, della loro quotidianità. Con un denominatore comune: la ricerca dell'essenza che autentica sentimenti, passione, entusiasmi e gioie. Ginevra, vedova sessantenne, una nipote da accudire e un figlio con cui ha poco da dirsi. Ex cuoca dei baroni Tripisi, si occupa del podere ereditato dal marito impenitente dongiovanni e guarda la tv rigorosamente ad audio spento. Agata, baronessina quasi quarantenne, vive in uno stato quasi vegetativo dopo l'abbandono da parte dell'amante che l'ha derubata di quasi tutte le sue sostanze. Come le onde che susseguendosi mutano, assumendo nuove morfologie, profumi e colori, così le due protagoniste, le cui storie si intrecciano con le quotidianità di altri personaggi, riusciranno a deviare la propria prospettiva di esistenza divenuta ormai circolo vizioso, stagnante, confortante circostanza di non cambiamento che segna il passo della loro vita. Una metamorfosi, un sortilegio dentro al cuore che mostrerà a entrambe, in un orizzonte in costante cambiamento, un inatteso futuro fatto di consapevolezze non convenzionali, di nuove esperienze, di speranze e nuove realtà, di situazioni e tempi diversi che invaderanno le loro vite." -
La maledizione del divieto infranto
Molti anni sono trascorsi da quando il valoroso re Manno sconfisse il Nemico relegandolo dall'Altra Parte, oltre il fiume Silenel a cui è fatto divieto a ognuno delle Genti di oltrepassare pena il risveglio del male. Il principe Torwe, primogenito dell'anziano re Balin, si prepara a prendere il comando della Marca di Confine. Insieme al fratello Norwe si concede nell'attesa un'ultima caccia, durante la quale purtroppo infrangono il divieto. La loro trasgressione permette al Nemico di risvegliarsi e riorganizzarsi: nulla sembra più in grado di fermare l'Ombra di Mal'Harran e delle orride creature generate dalla sua voce e dal suono dell'arpa elfica; l'Ombra è pronta a invadere le terre di Confine delle Genti. Presto tutto ciò che striscia, nuota o cammina, tutto ciò che muove le ali nella terra di Confine ritornerà a essere suo. Sarà Norwe a dover contrastare l'avanzata devastante del Nemico, lui causa del risveglio del Nemico, costretto a lasciare per punizione la sua casa e a diventare errante. Al contrario di suo fratello Torwe, che cerca di scrollarsi di dosso il peso della trasgressione in battaglia, Norwe è ingenuo, gentile, sognatore, dubita di essere lui quello di cui parlano gli Antichi Libri, colui cioè che ingannerà il Nemico e lo sconfiggerà. Con l'aiuto di uno sciamano, di una bella e intrepida principessa e del valoroso Selfaad, egli attraverserà le terre delle Genti alla ricerca del Molto Antico, il libro che contiene il segreto che permetterà di vincere la magia del Nemico. Fino al colpo di scena finale. Come sempre il bene e il male si fronteggiano, ma non è detto che sia necessario il coraggio per vincere. -
Due a due
Luana è una giovane fiorista, entusiasta e innamorata della vita. L'approssimarsi del Natale rallegra Luana anche se quest'anno segna un triste anniversario, quello della nascita al cielo della sua amatissima nonna Teresa, donna scavata da dolori e attese, forte e fiduciosa. Teresa ha insegnato prima a sua figlia Maria, mamma di Luana attesa per nove anni, e poi a sua nipote, che ogni donna può divenire madre partorendo tutti i sogni che custodisce nel cuore. La vita in sé è desiderio di Dio, di tenere vivo il mondo e l'umanità; i desideri dell'uomo concorrono a fare della vita un cammino perfetto, contro ogni paura, con coraggio e accoglienza verso ogni occasione donata. È stata lei a raccontare a Luana la verità sulla morte del padre avvenuta quando aveva solo due anni e mezzo e della sua scelta di donare gli organi che ha fatto della morte un'occasione di vita. Una mattina qualsiasi, entra in negozio Alessandro, un ragazzo cardio-trapiantato, per acquistare una composizione di fiori e... In un birichino gioco di timori e coincidenze, aspettative e speranze, il destino riafferma la sua ineluttabilità. ""Due a due"""" sono le storie narrate, legate da un filo invisibile a testimonianza che la vita è un dono meraviglioso e merita di essere vissuta con amore e gratitudine, soprattutto mai da soli. Ognuno ha la potenza di fiorire, come i bucaneve fanno nella neve."" -
È come guidare una Ferrari. Storia di una bipolare
Betty è affetta da una sindrome di disturbo bipolare. È stata testimone di un inaspettato episodio di violenza e, da allora, ha passato un terzo della sua vita oscillando tra momenti di depressione profondissima, annichilita in stati di inattività e di assoluto buio esistenziale, e periodi di esaltazione divampante - come quella che si può provare su una Ferrari, appunto - posseduta da un'energia selvaggia e ingovernabile, che hanno spesso messo in pericolo di vita lei e chi le stava intorno. Lidia Mingrone, esperta psicoterapeuta, raccoglie con pazienza e attenzione la storia di una ragazza sfortunata, ma determinata a combattere e a non lasciarsi straziare da una malattia devastante: nelle pagine di ""È come guidare una Ferrari"""" descrive il doloroso processo di riconoscimento di uno stato psicotico dalle caratteristiche tanto particolari da essere ancora in corso di codifica: il trauma scatenante, le prime crisi, la sempre crescente alterazione delle percezioni, la distruzione di un sistema di relazioni sociali, i ricoveri via via sempre più frequenti; fino al punto in cui Betty, in mezzo al caos del suo stato, riesce a maturare la necessità di un tentativo di controllo di se stessa, e attraverso quello, di profondo riscatto personale."" -
Poesie di un immigrato
La silloge è un viaggio dell'eroe contemporaneo che scopre se stesso nei suoi flussi di emozioni e pensieri. Immigrato è colui che scrive, immigrato è colui che legge, immigrato è l'eroe mosso da un'urgenza interiore a fluire in un percorso sinuoso che non è di liberazione, ma di consapevolezza e manifestazione. Le prime due liriche che compongono la silloge ""Stella cadente"""" e """"Il cuore in gola"""" ben rappresentano questa spinta iniziale. Il leitmotiv di tutta la raccolta è dunque l'immigrazione, tematica che coinvolge le vicende attuali globali, ma che allo stesso tempo emerge come condizione umana ineluttabile. Essere in costante bilico, in costante metamorfosi fa sentire ognuno immigrato nella e per la propria vita. A questo si può far ricondurre l'amore bramoso e rinnegato, il dualismo tra vitalità, speranza e morte, tra le proprie radici e le proprie aspirazioni. La struttura delle singole liriche è svincolata da qualsiasi schema preconfezionato, i versi sfacciatamente liberi si rincorrono, lasciando ampio respiro a pause e spazi. """"Poesie di un immigrato"""" invita a sperimentare le emozioni, a cercare la bellezza, a conoscere gli orrori della vita, accettare gli ostacoli, per ritrovare il contatto con l'ambiente circostante."" -
Il viaggio dell'alba. Storia di Giambattista e dei suoi amici
Giosuè, Ciocorì e Maria Sole, tre adolescenti liceali, si ritrovano un po' per caso, tra uno sciopero e un'assemblea scolastica, nella bottega di un libraio frequentata da un vecchio maestro ormai in pensione. Egli, facendo breccia nella noia e nella confusione dei loro giorni di scuola, lentamente li attrae e conquista, raccontandogli la storia di altri ragazzi vissuti nella Napoli del Seicento, ma come loro alla ricerca di avventure e amori, come loro alle prese con lo studio e i libri. Il maestro sostiene che la storia di Telemaco, Giambattista e Soledad è da lui appresa dalla lettura di un vecchio libro ritrovato nella bottega. L'autore si professa essere addirittura Giambattista Vico che racconta la sua infanzia e i suoi anni di studi e di amori, in questo manoscritto apocrifo, rimasto sconosciuto ai più. Non si tratta infatti della sua ufficiale autobiografia, ma di un libro che pure riporta in forma a volte strana e favolosa episodi o noti o sconosciuti della sua vita di adolescente bruciato dall'amore, dalla gelosia, dalla sete di un sapere che rifiutava forme rigide e scolastiche. La finzione narrativa del manoscritto e la sua lettura nella bottega fanno da base a quello che accade e che travolge le vite dei ragazzi di ieri e di oggi. Telemaco, in un Seicento infuocato e a tratti mitico e favoloso, uccide suo padre; i ragazzi dei nostri giorni, in un presente incerto e senza bussole, ritrovano un bambino tra i rifiuti e sperimentano la violenza e la ricerca, spesso muta, di un senso, di una presenza, che illumini i loro voli feriti di adolescenti. La possibilità di ascoltare una storia, di esserne parte viva permette a Giambattista e ai suoi amici di ieri e di oggi di cominciare il loro viaggio nell'oceano della vita. Di cercare l'alba. -
La banda dei pensionati
Il solitario rientro in Italia per Silvestro Lega, Silver per gli amici, è motivo di meditazione e di bilancio della propria vita. La famiglia allargata in cui vive in Spagna è fonte di preoccupazione e costante impegno, anche per la presenza di un figlio, ormai adulto, con forti ritardi mentali. La ragione del viaggio è la partecipazione alla festa di fine anno organizzata dal gruppo di pensionati della banca dove ha lavorato per diversi anni. Un'occasione per rivedere gli amici e un mondo che pareva dimenticato. Lentamente riaffiorano ricordi che credeva sepolti e il rientro in Spagna ha un sapore agrodolce. Ben presto, però, è contattato da una misteriosa organizzazione, interessata a recuperare alcuni documenti ancora custoditi nei vecchi locali della sua banca. Parrebbe trattarsi di documenti rinvenuti dai carabinieri nel covo dove era stato imprigionato l'onorevole Aldo Moro, e presi in consegna da un generale. In un crescendo di emozioni, Silver dovrà affrontare servizi segreti e delinquenza comune, supportato da una banda di ex colleghi. -
I pesci non urlano
Indecifrabili, immobili nella loro fissità espressiva, comunemente ritenuti insensibili alle emozioni. I pesci non emettono suoni e dunque, per assioma, non provano dolore. Nella sua superficiale lettura antropomorfa del mondo, l'uomo si arroga il diritto di decifrarne i complessi meccanismi. E finisce in tal modo per dimenticare non solo la sofferta portata del silenzio ma soprattutto che i pesci che non urlano siamo noi, perché la nostra voce è troppo flebile o perché il rumore di fondo è talmente assordante da soffocare ogni voce, soprattutto quella dei più deboli, dei più piccoli, dei più umili. Veronica Manghesi si pone in ascolto del mondo che la circonda, ne carpisce le emozioni, le sensazioni tutte e le riversa in una poesia melodica e prosodica. Un viaggio lirico e sensuale dominato dal tema dell'Amore, sfaccettato in ogni declinazione, intrapreso senza timore alla misterica scoperta della propria identità di donna e di essere umano. -
Il crivello di Eratostene
È sera e don Mario sta per confessare l'ultimo penitente, convinto che si tratti di una pecorella del suo gregge che cerca di prendersi gioco di lui. A causa del buio, non riesce a distinguere il volto del buontempone attraverso la grata del confessionale ma decide comunque di assecondarlo. La confessione che ascolta tuttavia lo lascia basito: non solo il peccato per cui viene chiesta l'assoluzione non è ancora avvenuto, ma l'uomo dichiara che ucciderà il vescovo di Lucca. Che fare? Don Mario è vincolato al segreto della confessione e non può consigliarsi con nessuno. Davvero gli è stato rivelato in anticipo un atroce piano omicida magari perché egli riesca a fermarlo in qualche modo? Una sorta di richiesta in extremis di aiuto da parte di una mente confusa. Oppure gli è stato più semplicemente fatto uno scherzo blasfemo? Dopo averci riflettuto, aggira il vincolo del sacramento confessandosi a Sua Eminenza che decide di interpellare il questore di Lucca, soprattutto in vista dell'approssimarsi delle celebrazioni del Natale. Il questore, sensibile alle dinamiche sociali e alle sue possibili ricadute, affida pertanto il compito di presenziare, in modo discreto ma attento, alla messa della Vigilia, al commissario Iannone, giovane napoletano trapiantato da alcuni anni in lucchesia. Nonostante la polizia sia allertata però, il ventiquattro dicembre, l'assassino riesce a entrare nel duomo di Lucca, avvelenare il vino eucaristico e sparire nel nulla, senza lasciare la benché minima traccia. È l'inizio di un incubo per la città di Lucca, i cui maggiori esponenti religiosi, politici ed economici iniziano a ricevere messaggi di morte firmati C.d.E. -
Valerio Altomonte, consulente spirituale
Valerio Altomonte riesce a vedere i fantasmi: ci parla, li comprende e loro lo cercano, chiedono il suo aiuto, lo rendono partecipe delle proprie sofferenze, spettatore delle loro vendette. Sfruttando il suo dono (maledizione?), Valerio si è scelto un lavoro particolare: per gli spiriti è l'unico consulente che li può aiutare a risolvere i loro problemi; per i vivi è l'unico professionista che può districare le loro complicate situazioni ectoplasmatiche. L'insanabile conflitto tra un uomo e una donna che perdura anche dopo la morte; la triste storia di un editor; il fato di uno scrittore a corto di idee; il dramma esistenziale di un'infermiera frustrata; la persecuzione di uno spettro che naviga sul web; un mistero che proviene dal passato; la nascita di un terribile serial killer; la terribile maledizione di una moglie abbandonata; i deleteri effetti di una strana dieta e i misteriosi poteri di un antico talismano. Valerio non fa distinzioni tra vivi e morti, il lavoro è lavoro, ma quando i vivi si rivelano più pericolosi dei morti la faccenda si complica. Tuttavia cosa sarebbe la vita (e la morte) senza un po' di brivido e di pericolo? Sarebbe molto più semplice e tranquilla, ma è quello che Valerio non può proprio permettersi. E che forse lo annoierebbe a morte. -
Le armi dei vinti
Dalla cattedrale di Santiago di Compostela è misteriosamente scomparso un tesoro, il Codex Calixtinus, pregiato libro quasi millenario. Molto strano questo furto, quasi incomprensibile, dal momento che un simile volume è talmente prezioso da non poter avere alcun mercato. A meno che esso non contenga, magari, un segreto. C'è qualcosa infatti che lega Hector, il principe troiano che solo si oppose per dieci anni alle schiere degli eroi Achei, e Hruodlandus, il paladino cantato dai grandi poeti del Rinascimento, il prediletto di quel Karolus che fu capace di mettere ai propri piedi tutta l'Europa. Qualcosa che in un passato ormai lontano ha significato grande potere, e che può significarlo di nuovo. Per risolvere il caso, l'ispettore Juan Riveiro ha una carta da giocarsi: la competenza e l'intuizione di suo fratello, appassionato e irriverente professore universitario di Salamanca. Jorge Riveiro, affidandosi alla sua curiosità meticolosa e un po' scanzonata, si mette sulle tracce del libro. Affrontando anche pagine amare del proprio passato personale, presto si addentrerà in un enigma nascosto in quella piega un po' oscura dove la storia va a fondersi con il mito. -
Colophon
All'indomani della liberazione di Terezin, il tragico ghetto modello dove i nazisti hanno radunato artisti e intellettuali ebrei, il giovane Tsvi giunge a Praga. Ha con sé un segno del suo recente passato, un tetro carro funebre, e uno di ciò che sarà il suo futuro, un carico di volumi dal grande pregio. Sarà nella passione per i libri, ispirata nello splendido monastero di Strahov, che fonderà se stesso diventando uomo. Alla fine degli anni Sessanta è Parigi, il Colophon, un elegante negozio di libri antichi nei pressi della Senna dolce dei bouquiniste, a dare rifugio al suo desiderio di normalità. Il mondo sta cambiando, un fermento veemente di idee per una società nuova, solidale e corretta, attraversa la Francia e l'Europa. A scuotere l'esistenza di Tsvi, fatta di lavoro meticoloso, tranquille abitudini ripetute, poche amicizie raffinate e sensibili, è la visione sfuggente di una ragazza tedesca che indossa con disinvoltura dei pendenti preziosi, gli orecchini inconfondibili appartenuti a sua madre. Una traccia si apre sul passato e sulle risposte che a Tsvi mancano. Il ricordo per lui è un mostro oscuro, pronto sempre a trascinarlo nel dolore: i genitori, gli amici, il primo amore fragile, ogni cosa distrutta da un irriducibile orrore. Ma ora che ha imparato a viverci accanto, non mancando mai di sondarne il profondo, Tsvi deve fare un passo in più per colmare gli interrogativi che da esso ancora affiorano, e trovare la pace. -
Io non credo ai fantasmi. Una nuova avventura di Cora Ester Milano
Cora Ester Milano riacquista la vista grazie a un trapianto di cornea. L'emozione è grande e fornisce una prospettiva nuova agli eventi che le sono accaduti a partire dall'incidente che la rese cieca fino all'attrazione che ha scoperto di provare per la giovane di origini albanese, Sarin Cushi, recente star dei mondiali di calcio femminili appena conclusi. Il ritorno della vista, grazie a un donatore anonimo, porta con sé però un dono che Cora non sa come gestire: riesce a vedere anche i morti. Nel tentativo di razionalizzare quanto le sta accadendo, decide di provare a rintracciare il donatore. Intanto, l'incontro apparentemente casuale con una sua ex compagna di scuola la coinvolge in una dolorosa vicenda famigliare. Quando l'amica appena ritrovata muore in circostanze misteriose e la problematica figlia adolescente è affidata a lei, Cora è catapultata nel sottobosco della prostituzione minorile, della droga e del traffico di opere d'arte. Lungi dal tirarsi indietro Cora, con coraggio e un pizzico di follia, affronta avversari spietati decisi a ferirla con ogni mezzo. Ancora una volta Franco Sorba si conferma fine conoscitore dell'animo umano e attraverso il suo personaggio più riuscito, l'affascinante ex bancaria torinese, coglie l'occasione per delineare un quadro impietoso di quella società attenta alle apparenze e dedita ai piaceri più effimeri. -
Modelle per Egon Schiele
Breve, forte e ardente è la vicenda di Egon Schiele catturata in queste pagine. L'Europa del primo Novecento, gonfia di tensioni represse, sta per collassare, e la crisi della società è il riflesso della crisi individuale: ognuno è in bilico su un abisso di mediocre passività. Il perbenismo asfissia la fantasia, l'immaginazione è lasciata preda della più cinica ottusità. Lo Schiele di Gaetano Cinque, descritto lungo tutta la propria parabola artistica rivoluzionaria e scandalosa, rifugge le stantie formule accademiche, distanti dall'uomo. Arriva a consumare se stesso verso un ideale di arte che non si distacchi mai dalla sua unica vera fonte di ispirazione, la vita, piena, cruda, feroce e languida di eros, forza primigenia che ogni cosa domina e a cui ogni spirito deve cedere. I suoi quadri grondano di sferzante desiderio e di inesprimibile tragicità. Ma questa figura di Schiele non è ben definibile se non messa in stretto rapporto con quelle che della sua ispirazione sono imprescindibili muse, un po' amanti, un po' amiche, un po' tiranne e un po' schiave. La torbida sorella Gerti, le tante donne di strada, la celebre Wally che già aveva conquistato il grande maestro Klimt, e poi l'enigmatica Edith, che diviene sua moglie e che porta all'estremo il suo conflitto interiore tra una libertà assoluta a cui non può abdicare e una armonia borghese che può dargli stabilità e protezione. Una ambiziosa ricostruzione letteraria, che privilegia non tanto il puro dato biografico bensì la sfumatura interpretativa più intima e sfuggente della personalità dell'immortale artista austriaco. -
Meridiana
Una quieta valle alpina ha assistito, impassibile nelle sue atmosfere cristalline, a un delitto. Beatrix, bella ragazza belga nota per il suo carattere particolare, sembra scomparsa. Angelo, un montanaro burbero e fragile, sa che la donna giace morta in una buca tra gli abeti, occultata da un lungo inverno. Ma questa è una verità che egli deve a ogni costo nascondere. A tutti: in primis alla moglie Clara, donna dai tanti silenzi enigmatici, poi ai rocciosi abitanti del suo borgo, e naturalmente alla polizia che allertata da François, equivoco fratello della vittima, arriva a indagare. Ma il passato custodito tra quelle sfavillanti montagne è carico di segreti, e il loro intrecciarsi rende la vicenda molto più ambigua di quanto non appaia. Negli occhi del commissario Giovanna Altamura, meridionale pratica e dalla acuta sensibilità, prendono a svilupparsi i contorni di un enigma feroce e sottile, i cui protagonisti strisciano nei risvolti di inquietanti tortuosità psicologiche. Sentimenti in apparenza domati nelle grigie pieghe di un rapporto consolidato si destano improvvisamente e chiedono con veemenza una rivalsa. Nelle arie leggere della montagna si crea allora un delicato equilibrio di sospetto e di minaccia, che in un meccanismo perfetto finisce per serrarsi sui protagonisti, avviluppandoli in un crudele triangolo criminoso. La caratterizzazione dei personaggi, la trama affatto scontata e la narrazione in cadenze sapienti regalano un romanzo elegante e complesso. -
Ciancianese Football Club
Leonardo è il giovane capitano e il leader della Ciancianese, squadra di calcio che milita nel campionato dilettanti, sempre in fondo alla classifica negli ultimi tre anni. Eppure, astro nascente del calcio giovanile, se non fosse stato vittima di un incidente alla viglia di un provino importante, Leonardo oggi calcherebbe ben altri palcoscenici. Ma, come si ripete spesso, inutile lottare contro la sfortuna: a ogni cosa bella corrisponde sempre un evento negativo. La convinzione di essere perseguitato dalla sorte, tuttavia, non gli impedisce di godere a pieno della vita anzi lo sprona a ricercare sensazioni ed esperienze talvolta al limite. Con i suoi compagni di squadra, simpatici ma ognuno alle prese con le proprie difficoltà esistenziali, condivide la passione per l'alcool e le prostitute generosamente messe a disposizione dal presidente del club che gestisce anche l'unico pub della piccola cittadina di provincia. Così il suo rimpianto per una carriera da calciatore di serie A si combina con le aspirazioni artistiche, le avventure erotiche, un sofferto coming out, un amore ai limiti del proibito degli amici con cui si allena giorno dopo giorno. Intere vite lasciate scorrere con tanta, troppa superficialità. Leonardo dovrà trovare un compromesso con se stesso e con le sue aspirazioni mancate il giorno in cui sua moglie gli ricorda che non si può vivere i trent'anni con l'incoscienza dei venti. Un romanzo agrodolce, in cui l'autore tratteggia le esistenze disastrate di alcuni giovani uomini. -
Hotel Paraiso
Attratta dal miraggio di una natura primordiale, la protagonista della storia si imbarca per le Galapagos. E in realtà subisce subito l'incanto delle isole rese celebri da Darwin. Non per niente il nome con cui le chiamavano gli antichi marinai spagnoli era Encantadas, anche se il termine significava più propriamente Stregate, per la loro prerogativa di apparire e scomparire all'improvviso tra le nebbie del Pacifico. A bordo della piccola nave, che emblematicamente si chiama proprio Darwin, ben presto l'ignara turista viene coinvolta, suo malgrado, anche in discussioni, pettegolezzi e conflitti, che serpeggiano tra i suoi occasionali compagni di viaggio. E soprattutto si ritrova immersa nei misteri di una truculenta storia, realmente accaduta molti anni prima in una delle isole maggiori dell'arcipelago. Parallelamente alle bellezze delle isole in cui sbarca, scopre così antiche vicende in cui s'incrociarono avventuriere fatali, studiosi con simpatie naziste, megere vendicative, amori multipli, morti sospette, sparizioni improvvise e cadaveri mummificati restituiti dal mare. Il viaggio intanto continua, con l'approdo della piccola nave ogni giorno in un nuovo Eden. Ma la magia inquietante delle Encantadas ormai sembra dilagare a bordo, tra i viaggiatori, come un contagio, lasciandosi dietro molti dubbi irrisolti e qualche constatazione amarognola. -
Celeste, la bella
Romanzo d'esordio che si ispira a una vicenda realmente accaduta a Pisticci, piccola cittadina in provincia di Matera, nella seconda metà dell'800. Francesco Coriglione, avvisato dell'imminente morte del padre, don Pietro, rientra al paese da cui mancava da molti mesi. I rapporti tra i due non sono stati dei più sereni, ma nonostante le colpe che Francesco attribuisce al genitore, è consapevole di non essere immune da responsabilità in una vicenda che ha segnato le vite di entrambi. Mentre gli porge l'ultimo saluto, tra le mani del padre intravede la miniatura di una giovane donna e viene riportato a un passato lontano che aveva cercato di dimenticare per molti anni. Maggio del 1862, da pochi mesi il Paese è stato riunificato sotto la spinta della spedizione dei Mille. Mentre Francesco è dedito agli studi che gli permetteranno di affiancare il padre e lo zio come speziale nella farmacia di famiglia, non nasconde la sua simpatia per Vittorio Emanuele II. Con l'ingenuità tipica della gioventù è convinto che il mondo stia progredendo verso un futuro in cui non c'è spazio per ridicole convenzioni e pregiudizi. Per questo, innamoratosi della bellissima Celeste, confida che le resistenze del padre alla loro unione possano venire meno e che dopotutto anche gli attriti tra le due famiglie, i motivi venali che le tengono lontane, possano dissolversi. L'amore, è convinto Francesco, può sistemare ogni cosa. Ma a vent'anni, se è facile sognare, è anche facile perdersi. E una parola non detta, una critica gratuita, una maldicenza stizzosa, possono mutare il corso di un'esistenza.