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Parabola di un filo d'erba
Il Poeta libertino, l’Inviato contadino e l’Attrice consumata declassata a doppiare brusii: tre personaggi, un’anima sola, di fronte al grande totem della vecchiaia, intesa come insieme di anelli di giovinezza e di compresenze, ogni anello un debito col divenire. Tutto si svolge nei mesi che precedono l’esplosione della pandemia di Covid-19 in Italia, in una specie di inconsapevole conto alla rovescia, con disincanto e humour, tra scorribande e spiritualità, all’insegna di un vissuto che resiste anche senza promesse, nel contrappunto generazionale, in asse con la Storia. Un romanzo on the road colto ed erotico, attraversato da una venatura satirica, politicamente scorretto e poeticamente molesto. -
La sconosciuta della Senna
“La sconosciuta della Senna” è la maschera mortuaria realizzata a Parigi alla fine dell’Ottocento sul cadavere di una giovane suicida che si diceva annegata nella Senna (probabilmente invece una ragazza morta di tubercolosi). Il suo sorriso enigmatico ha affascinato decine di scrittori e artisti, tra cui Rilke, Camus e naturalmente Horváth, che la inserì nel suo mondo di quotidiano squallore, in una città senza nome che sembra Vienna, attraversata da un fiume sempre senza nome che – a dispetto del titolo – sembra il Danubio. La sua sconosciuta è senza un soldo in tasca, dorme su una panchina e va mendicando e raccontando bugie sul suo misero stato; crede nell’amore «che fa bene e male» e s’innamora a prima vista di un protagonista maschile (Albert) che ha tutta l’aria di volersi ammazzare, e al quale lei, curiosamente, decanta la bellezza della vita. Intorno, un ambiente da bassifondi abitato da figure innocenti ma non troppo, in cui tutti sono pronti a levare il dito accusatore sul più debole, e che nel teatro sociale di Horváth è sempre terreno fertile del nascente nazismo. Una commedia scritta nel 1933 che è uno spaccato sociologico con slarghi di “realismo magico”, tassello imprescindibile del recupero editoriale di questo immenso autore. -
Luigi Luzzatti. Scritti e interviste 1919-1927
Luigi Luzzatti è stato protagonista di una intera stagione politico-istituzionale, economica e sociale che lo ha visto anche Presidente del Consiglio, ma soprattutto una delle personalità più significative e influenti di un intero ciclo. Ha fondato il sistema delle Banche Popolari in Italia e la sua Associazione Nazionale, oltre che la rivista «Credito popolare» (in cui si formarono Luigi Einaudi e Luigi Albertini). L’opera di questo statista, allergico al formalismo e al dogmatismo e mai slegato dagli aspetti della vita associata, compresi quelli religiosi e politici, a 180 anni dalla nascita ha ancora molto da insegnare all’Italia del 2021, che si appresta a una ricostruzione tanto storica quanto imponente. Prefazione di Corrado Sforza Fogliani. Postfazione di Gianfranco Astori. -
Il villaggio di Stepàncikovo e i suoi abitanti. Dalle memorie di uno sconosciuto
«Sono convinto, come di un assioma, che questo romanzo abbia grandi pregi e che sia la mia migliore opera. L’ho scritto in due anni. L’inizio e la parte finale sono stati elaborati con cura, il finale, invece, è stato scritto affrettatamente. Ma vi ho messo la mia anima, la mia carne e il mio sangue […]. In esso vi sono due grossissimi caratteri tipici, creati e studiati nel corso di cinque anni, elaborati (secondo me) alla perfezione, caratteri russi in tutto e per tutto e mai rappresentati finora nella letteratura russa». Da una lettera di Dostoevskij al fratello Michaìl, 1859 «Un lettore vuole lasciarsi incidere da quello che legge, conservare un graffio nella memoria che gli permetta un giorno di mostrare la sua conoscenza attraverso un nome, un titolo, un personaggio. Foma Fomič, garantisco, ottiene questo risultato, guadagnandosi posto e piedistallo nel museo delle cere del lettore.» (Dall'Introduzione di Erri De Luca.) -
Piccole indecenze. Un amore pericoloso di Ugo Foscolo
Milano, 1801. Una passione segreta si consuma tra Ugo Foscolo e la Contessa Antonietta Fagnani Arese. Il coniuge della signora incarica il vetturino di casa di indagare gli eventuali rendez-vous clandestini per evitare ogni scandalo. Giosuè Greco, uomo di fiducia e maldestro investigatore, viene però folgorato dallo spirito appassionante di Foscolo: un veneziano altero, giunto da poco in Lombardia con il criptico servitore. Gli incontri illeciti proseguono così senza intralci tra i due amanti, fino a quando un’amica della Contessa le rivela una vecchia tresca con Foscolo. La confidenza fa impazzire Antonietta fino al clamore: nella Milano del tempo è lecito collezionare concubini ma non indecenze. E il Conte Arese detesta i pettegolezzi. Allontana perciò sua moglie dal palazzo e spedisce Foscolo a Bergamo per una missione diplomatica, mettendo alle sue calcagna il solito vetturino. La narrazione procede tra inganni e delittuose azioni. Riuscirà Foscolo a riabbracciare la Contessa? -
Bianco, rosso e (più) verde. Gli italiani e la transizione ecologica
Troppo spesso le cronache quotidiane raccontano dell’oltraggio compiuto ai danni dell’ecosistema del nostro Paese. Oltre alle persistenti violenze nei suoi confronti – che coinvolgono attori pubblici e privati, singoli cittadini e organizzazioni – si stanno però facendo strada anche “pratiche ecologiche” non estemporanee, che molti cittadini e molte aziende hanno deciso di seguire senza clamori e senza superficialità: un’Italia “verde”, che queste pagine indagano attingendo al patrimonio informativo garantito da Ipsos, società leader nell’ambito delle ricerche demoscopiche. Ne emerge un ritratto che, da un lato, restituisce un Paese consapevole e costruttivo, lontano dagli stereotipi che continuano a dar conto del rapporto tra italiani e ambiente; dall’altro, mostra le sfide da vincere per raggiungere l’obiettivo di una strutturale transizione ecologica. Introduzione di Lorenzo Biagi. -
Antropocentrismo non dispotico. Implicazioni antropologiche ed educative della «Laudato si’» di Papa Francesco
Nell’enciclica “Laudato si’” Papa Francesco descrive le gravi conseguenze dell’agire dell’uomo moderno sulla natura e sul clima, e critica con forza la forma di antropocentrismo dispotico che sta alla base del cosiddetto “antropocene”. Anche il suo è un antropocentrismo, ma ecologico e illuminato. Martin Lintner ne elabora il significato, evidenziando come, suo tramite, si possano mediare il diritto degli uomini, e dei poveri, a svilupparsi e le esigenze ecologiche del pianeta. Mauro Mantovani declina l’antropocentrismo di Papa Francesco secondo la nozione di “nuovo umanesimo”, mettendola in relazione con il “Patto Educativo Globale” e con il sistema educativo di Don Bosco. Ne deriva il “nuovo umanesimo integrale ed educativo”, una proposta formativa e culturale di ampio respiro, caratterizzata dalla cura delle relazioni, dal protagonismo dei giovani, dal dialogo transdisciplinare e intergenerazionale, dal dono di sé e dall’apertura ad un “noi” inclusivo. Introduzione di Michele Marchetto. -
Dignità intangibile. Un percorso giusfilosofico
Come in un prisma, esistono concetti che hanno bisogno di essere messi a fuoco nelle loro plurime sfaccettature, per cercare di arrivare a una comprensione della loro semantica essenziale. Il principio della “dignità umana” appare prismatico e polisemico: dai classici alla contemporaneità, infatti, si delineano diverse visioni della dignità, che si alternano fra due poli semantici. Da un lato, una dignità universale, riconosciuta a ogni essere umano, indipendentemente da luogo e condizioni di vita; dall’altro, una dignità tributata per capacità, ruolo o merito. Quali dei due significati prevale oggi? Quali ulteriori, possibili sfumature emergono nella concretezza dell’umanità fragile? Un breve percorso giusfilosofico per una semantica della “intangibile dignità” di ogni vita umana. -
Renato Caccioppoli. Vita di un matematico napoletano
Soprannominato “’o genio”, Renato Caccioppoli è stato un uomo di ingegno straordinario, capace di eccellere in più campi del sapere, dalla matematica alla musica, dalla cinematografia alla letteratura, alla filosofia. Poliglotta ed europeista convinto, si è battuto perché l’università fosse un’officina etico-scientifica, attirandosi le antipatie dei colleghi conservatori. Per via del suo impegno politico come Partigiano della Pace e del suo polemismo beffardo, è anche finito nel mirino della polizia in quanto sospettato di “contrabbando di idee”. L’autore – che ne ha studiato attentamente la vita intervistando chi lo ha conosciuto, sostenitori e detrattori – immagina i dialoghi tra Caccioppoli e le personalità per lui significative, di cui Évariste Galois, Mauro Picone, Michail Bakunin, Claude Debussy e Pablo Picasso sono solo alcune. I riferimenti storici, biografici, i vezzi e le curiosità restano invece il frutto di un’analisi accuratissima delle fonti. -
La ribellione di Michele Albanese
Che vite sono le vite sotto scorta? Qual è il rapporto con la paura di chi sa di essere nel mirino della criminalità? Che Paese è quello in cui chi fa il proprio dovere è costretto a una vita di restrizioni? Sono alcune delle domande rivolte a Michele Albanese, giornalista minacciato dalla ’ndrangheta e dal 2014 sotto scorta. «Ho perso la libertà. Ma non ho rimorsi. Rifarei tutto quello che ho fatto. E scritto». Una storia di resistenza, un viaggio nelle emozioni che l’accompagnano, Albanese racconta la sua vita senza più quotidianità, la notorietà non cercata, l’amore per la sua terra, il sogno di una Calabria libera dalle mafie. Prefazione di Carlo Verna; Con interviste a Federico Cafiero De Raho e don Luigi Ciotti. -
Anja ed Esther. Un dramma romantico in sette tableaux
Dramma in sette atti pubblicato nel 1925, “Anja ed Esther” è la prima pièce di Klaus Mann, scritta all’età di diciotto anni e accolta con scandalo per le allusioni all’amore lesbico. La vicenda prende luogo in un antico monastero divenuto riformatorio che conta soltanto sedici pazienti-bambini; i quattro più grandi sono Anja, Esther, Jakob e Kaspar, che abitano quel mondo isolatissimo e malinconico come un guscio, un mondo poetico intessuto di relazioni umane più o meno torbide. Tutto cambia quando il guscio si rompe, e il mondo di fuori fa il suo ingresso nella persona del ballerino Erik, di cui Esther non può che innamorarsi. L’esordio a teatro di Klaus Mann è fulminante, e reso indimenticabile dai suoi quattro giovanissimi protagonisti. -
In Praga. Romanzo di una città
Un viaggio alla ricerca di una città perduta e ritrovata, attraverso i molteplici fili dipanati dalla storia, dalla cultura e dall’esperienza di un io narrante che alterna la pura narrazione di viaggio dentro la città alle storie di alcuni suoi abitanti. L’autore ritorna nella città vltavina, dopo venticinque anni di assenza, con il preciso intento di riannodare i fili di un discorso sospeso ma mai veramente interrotto, in cui s’intrecciano i destini dei suoi abitanti con quello dei luoghi e delle architetture. Non nella Città d’Oro, nella Praga magica del mito letterario, ma in quella reale, quotidiana, vi è la ragione di questo libro, il suo porsi al di là del mito che aveva spinto l’autore a giungere per la prima volta a Praga. -
Scelti per te. Come gli algoritmi governano la nostra vita e cosa possiamo fare per difenderci
Ogni giorno, su internet, facciamo delle scelte. La gran parte di queste decisioni si basa su suggerimenti che ci vengono proposti attraverso un algoritmo; ma sappiamo in che modo le piattaforme selezionano per noi i contenuti? “Scelti per te” racconta come funzionano i principali algoritmi che organizzano la nostra vita, dall’informazione all’intrattenimento, fino allo shopping, al turismo e alla ricerca di lavoro. Come sono progettati? Quali dati raccolgono su di noi? Come mai hanno conseguenze non previste, come la diffusione di odio o fake news? Non possiamo ricostruire ogni selezione operata da un algoritmo. Possiamo però scegliere di sapere, di essere educati, di essere formati a un uso consapevole della tecnologia. -
Pensare l'ebraismo. Jacques Maritain e Simone Weil
Sullo sfondo della Seconda Guerra Mondiale, Jacques Maritain e Simone Weil hanno riflettuto profondamente sulla natura e la rilevanza dell’ebraismo. Se Maritain immagina un inedito rapporto col cristianesimo, leggendo paolinamente l’(in)fedeltà di Israele, Weil auspica una purificazione dell’Occidente dalle tradizioni culturali inautentiche, di cui l’ebraismo partecipa in larga parte, alla ricerca di quei legami che custodiscono l’umano. Emanuele Pili interpreta originalmente due anime assai diverse ma accomunate da un forte senso di responsabilità politica, che sfocia in un impegno di lotta convinta contro i totalitarismi. In appendice, la prima traduzione italiana delle “Basi per uno statuto delle minoranze francesi”, uno dei testi più controversi dell’intera opera di Simone Weil. -
Nietzsche. Fenomenologo del quotidiano
Tanto inattuale quanto figlio del proprio tempo, Nietzsche è uno spettatore acuto dell’ethos moderno nello stesso momento in cui emette sentenze lapidarie. I famosi e sagaci aforismi che le fanno risuonare non sono in realtà che il deposito di sguardi comunque attenti, ravvicinati e ripetuti, di una ricchezza osservativa e tematica, di un lavoro fenomenologico, per così dire, di cui Nietzsche stesso lascia traccia, e che va restituito – testi alla mano – per non perderne senso, logiche e itinerari. Il suo rapporto con il quotidiano è la sfida ermeneutica di una ricerca che, mentre ricalibra orizzonti interpretativi, nel dialogo con le tesi più note recupera e toglie dalle periferie molti frammenti e passaggi. Ne esce un Nietzsche insolito, a tratti inedito, che traffica con la città e i suoi abitanti, le loro vite e il loro convivere: con le loro domande di ogni giorno, che sono forse un po’ anche le nostre. -
Sofferenza, terapia, incontro. Etica e crisi della medicina
La deriva funzionalistica, spersonalizzante e burocratica della medicina va di pari passo con una crisi di vocazione. Di qui un cahier de doléances che nasce osservando luoghi e modi della pratica medica: sanità standardizzata e ospedali, operatori sanitari e orari di lavoro, specialismo e anonimato. Gabriel Marcel lancia un appello al recupero dell’anima umanistica della medicina: del rapporto diretto medico/paziente; dell’ammalato che è persona più che un caso fra tanti; della terapia che è pure un incontro. Il vissuto e il racconto del malato riguardo la sua sofferenza non sono irrilevanti per la serietà scientifica della medicina. -
La ripresa della vita. Pratiche di resilienza e forme di esistenza per una religione senza confessione di una comunità interiore
Non è la presenza che manca, ma la persona, i suoi legami, poiché nessuno è libero da solo. La ripresa oggi è possibile, richiede però di mettersi fuori dell’ordinario, fare l’impossibile: avere il coraggio di vivere la separatezza come il legame di cura della vita. Ogni legame salva una separazione, quando ne ha cura; ogni legame è significante del grado di senso del legame più importante, quello fra il mondo e la vita, fra gli uni e gli altri, fra io e Dio, fra il noto e l’ignoto. Siamo in cammino sulla via di una religione senza confessione, in uno Stato senza Costituzione, per una Scuola senza interrogazioni e ciò richiede una comunità interiore, vissuta in una responsabilità personale, fin qui rimasta ingarbugliata nella complessità sociale e nell’isolamento individuale. -
Scolpire il tempo. Memorie di una vita
Jacqueline Schulhof, un’esistenza attraversata dall’orrore della guerra e della deportazione. Internata a diciassette anni nei campi di Poitiers, di Drancy e di Pithiviers, nel 1942 riesce ad essere rilasciata grazie all’intervento del padre, Raymond Schulhof. La mattina del 4 gennaio 1944, però, parte della sua famiglia – la madre, il padre, la nonna, il fratellino Georges – viene arrestata dai tedeschi. Nessuno di loro tornerà da Auschwitz. La storia di Jacqueline e quella della sua famiglia diventano, così, emblematiche di una delle tante, terribili, tragedie della Shoah: il tentativo di annientamento, da parte dell’occupazione nazista, dell’intera comunità ebraica di Amiens. I ricordi e gli avvenimenti raccolti in queste pagine da Annalisa Comes tracciano una narrazione che rimane fedele alle imperfezioni della memoria, e che nasce dal dialogo fra due donne legate da un grande affetto. Un libro di testimonianza in cui il racconto delle vicende familiari di Jacqueline si intreccia a quello del suo percorso artistico di scultrice, iniziato relativamente tardi ma, per lei, profonda affermazione di vita. -
La qualità umana
Manager per aziende come Fiat e Olivetti, partigiano di Giustizia e Libertà, studioso attento delle dinamiche economiche e sociali, Aurelio Peccei non ha mai disgiunto l’azione concreta dall’analisi del presente e dalla progettazione del futuro. La qualità umana, pubblicato per la prima volta nel 1976, è la sua singolarissima autobiografia intellettuale, un’“avventura dello spirito” in cui l’esperienza personale diventa il filo sul quale tessere una riflessione sullo stato dell’umanità e sulla necessità di un mutamento profondo. Un testo profetico e innovativo, le cui parole risuonano ancora dopo più di quarant’anni, che pone le basi del dibattito sulla crescita, sullo sfruttamento dell’ambiente e sul cambio di rotta che l’umanità è chiamata a intraprendere. Prefazione di Roberto Peccei; Introduzione di Gianfranco Bologna. -
Mi hanno inoculato il vaccino sbagliato. L'insostenibile solitudine del virus
Un’anticipazione di cosa sarà la nostra vita futura. La scuola, gli autobus, gli aerei e i treni, i bar, i cinema e i teatri, i giovani, gli anziani, il Sud, il green-pass: con questi racconti brevi, Marco Mottolese restituisce una fotografia limpida della pandemia affinché non si debba mai dimenticare lo sconvolgimento che ha recato il virus nelle nostre vite. Tante storie per un unico punto di vista, la lettura a tappe di un romanzo distopico che però siamo noi, oggi. Prefazione di Silvestro Serra; Nota introduttiva di Davide Desario.