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Il mare traverso
Il Mediterraneo è da sempre il grande specchio della storia. Un mare traverso, ovvero attraversato, lungo i secoli, da pescatori, mercanti, avventurieri, corsari, soldati, re e miserabili. Una via traversa, trasversale, che incrociando altre vie ha permesso all'Est e all'Ovest, al Nord e al Sud, di incontrarsi e fondersi. Ma il Mediterraneo è un mare traverso anche perché talvolta ostile, malevolo, sfavorevole alla sorte degli uomini. Su questo palcoscenico si svolge la storia di Giuseppe, un libraio salentino con la passione per il mare, e Francesca, una ragazza che cerca in tutti i modi di raggiungere Nisrin, il giovane siriano di cui è innamorata e che sta scappando dall'orrore della guerra. Francesca chiede a Giuseppe, uomo generoso e profondo conoscitore del mare, di accompagnarla a Creta a bordo del Cygnus, un peschereccio che il libraio ha ereditato da uno zio pescatore. Lì, ad attenderla, dovrebbe esserci proprio Nisrin, partito su uno dei tanti barconi che solcano le acque in cerca di salvezza. Tra appuntamenti mancati e incontri salvifici, ""Il mare traverso"""" narra di un viaggio che è un'avventura nutrita di attese, coraggio, sofferenza e speranza. Un viaggio che, come le onde, rimescola il vissuto di chi lo compie e insegna l'importanza di credere nel futuro, nel prossimo e nella possibilità di essere felici, nonostante i venti avversi"" -
Poesie scelte. Testo albanese a fronte
Jozef Radi rappresenta i poeti albanesi della sua generazione che sono nati e cresciuti nei gulag comunisti, luoghi di terrore e di morte. Una generazione sconvolta dalla follia umana sin dal grembo materno, prima ancora di nascere, senza avere nessuna colpa. ""La mia infanzia cammina nella notte, non ci sono strade, né sentieri di luce, La mia infanzia si rispecchia nei giorni uccisi"""". Così ricorderà il giovane autore la sua adolescenza trascorsa nel Campo di Internamento di Savër, dove ha scritto i primi versi. A Savër, Jozef ha trascorso anche la gioventù lavorando come operaio quasi due decenni nella pianura melmosa dì Tërbuf: """"Pianura immensa, piena di catapecchie e di appelli sino al dolore"""". I versi di Jozef sono carichi di dolore, rabbia e denuncia: """"Nessuno conosce la mia verità"""", grida il poeta. Ma nessuna risposta al suo grido, che durò """"mezzo secolo di terrore e di fango"""". In questa antologia, che comprende testi scelti dalle sue raccolte, non potevano mancare i versi teneri e struggenti che cantano all'amore proibito, al senso dell'esistenza e ai sogni spezzati di una generazione cresciuta nei recinti di filo spinato."" -
Le febbri
In un arco temporale che va dagli anni Quaranta ai giorni nostri, nei racconti che compongono la raccolta """""" Oriente e Occidente s'incontrano, si scontrano, s'intrecciano e a volte si separano, oppure s'innestano. Vite quotidiane, come quella di Giulia, studentessa italiana di sitar a Mumbai che riflette sulla dipendenza del desiderio; oppure Hitendra, che vive in India e guarda i film di Lino Banfi in italiano; o ancora Tack, donna tailandese che studia italiano con un maestro indiano e ha trovato la serenità in sogno; e Cherry, prostituta di Bangkok, che si sente figlia della sua città immensa e bestiale, punita da un cliente lacrimoso per un gesto d'affetto sbagliato. I protagonisti di questi racconti vivono inseguendo il viaggio, la verità e se stessi a qualsiasi-costo, perfino a rischio della vita. Sullo sfondo, l'Asia in tutto il suo splendore e il suo orrore, raccontata così com'è: nuda e cruda, senza esotismi. Racconti attuali e molto umani, irrimediabilmente umani, intessuti di piccoli miracoli e illuminazioni improvvise. Racconti sul significato dell'incontro e della diversità, anche quando a incontrarsi sono solo due fantasmi."" -
Eritrea. Fine e rinascita di un sogno africano
L'Eritrea è ancora il luogo della multietnicità e della diversità, e in essa convivono pacificamente cultura cristiano-copta e islamica. Asmara e Massaua, pur essendo a soli sessanta chilometri di distanza, appaiono come due mondi a sé stanti. Le due principali città eritree sono agli antipodi sia per le difficoltà del percorso sia per le opposte condizioni climatiche. Hanno stagioni invertite: l'ecosistema eritreo è molto complesso e le diversità climatiche che ne caratterizzano il territorio hanno determinato la necessità dello scambio e del contatto tra i diversi gruppi umani. Questo spiega l'attitudine alla varietà culturale e l'amichevole rapporto con gli altri tipici della società eritrea. Alla bipolarità tra coltivatori e nomadi che abitano rispettivamente l'altopiano e le zone costiere, si deve aggiungere ovviamente anche il terzo elemento costituito dal mare: sulle distese piatte e nei suoli madreporici delle Dahlak l'uomo è riuscito anche nel miracolo di raccogliere la rugiada marina alimentando cisterne di acqua purissima, con tecniche antiche che ricordano quelle introdotte dagli islamici a Pantelleria e nel Mediterraneo. -
L' ultimo re
È il 1859. Mentre in tutta la penisola si susseguono i profondi mutamenti che porteranno all'unità d'Italia, da Taviano, piccolo centro della terra d'Otranto, il giovane artigiano Duilio parte per Napoli in cerca di un lavoro dignitoso, morendo però di lì a poco in un incidente. Dopo la sua morte, la moglie Elda - che era rimasta ad aspettarlo a Taviano - viene assunta dalla sorella del marchese Caracciolo e a palazzo incontra don Alfonso Marinelli, un aristocratico napoletano. Quando scopre che l'uomo deve partire con urgenza perché richiamato nella capitale, Elda decide di cogliere l'occasione per andare a Napoli, dove è sepolto Duilio. Qui comincerà una nuova vita, entrando come ricamatrice nella corte di re Francesco II e scoprendo il nascere di un amore ricambiato per Alfonso. Un amore che sarà però interrotto quando l'uomo riceverà da parte del Real Ordine Militare di San Giorgio la chiamata a partecipare come infiltrato alla spedizione dei Mille. ""L'ultimo re"""" offre una lettura alternativa della storia d'Italia, fuori da ogni retorica risorgimentale: chi era davvero Garibaldi e perché davanti al nemico l'esercito borbonico sembra ritirarsi quasi senza combattere?"" -
Almeno per cominciare
Nelle quattro storie qui raccolte, Muschg riesce a definire con brevi tratti i destini più dolorosi, a far comprendere verità scomode ma comuni a tutti gli uomini. La sua prosa ritrae eventi apparentemente casuali, momenti di vita quotidiana che rimandano però con insistenza a un ""oltre"""", a una totalità di senso che è compito del lettore ricostruire e rielaborare. Nel microcosmo del matrimonio o della famiglia, queste storie ci mettono davanti la sostanziale solitudine dell'uomo, l'impossibilità di instaurare rapporti autentici fra le persone. Muschg sa scrutare con spirito critico quei segni impercettibili, quelle sfumature delle angosce nascoste dietro l'apparente armonia giornaliera. Tutte le piccole, imponderabili trasformazioni operanti nel vivere umano, che ne compromettono il naturale corso e ne distruggono l'elementarità e la spontaneità, sono registrate minuziosamente. L'irrompere della verità a lungo taciuta costringe i protagonisti di questi quattro racconti a un momento di terrore e, insieme, di puro disinganno, di assoluta onestà."" -
Kalem
In un paese da sogno, in un tempo senza tempo, Kalem ama Jalah, una giovane ""dalie labbra del sapore della nespola"""". Quando Jalah parte inaspettatamente per la radura degli unicorni alla ricerca della sua """"verità"""", Kalem decide di raggiungerla. I due innamorati affrontano separatamente un cammino pieno di imprevisti e incontri in un clima avventuroso che incanta e coinvolge il lettore, prima di ricongiungersi là dove l'agognato colloquio con il """"vecchio saggio"""" li avvia a penetrare il mistero della vita, dell'amore e del divino. Avvolto in dolci e affascinanti atmosfere oniriche, il romanzo, grazie a una scrittura poetica e misurata, giunge a toccare le più profonde corde del cuore."" -
La tua pelle che non c'è
Daniel è un adolescente, vive a Londra e non ha mai conosciuto suo padre. Dopo la morte della madre, è stato affidato a uno zio, assolutamente incapace di fargli da genitore. Vittima di episodi di bullismo, il ragazzo cade nella trappola di un uomo che lo trascina in un mondo torbido e pericoloso, una dimensione di vuoto totale, carnalità e vizio. Solo nel blu della piscina dove ogni mattina all'alba va a nuotare, Daniel riesce a evadere da quella realtà: lì, sott'acqua, con la musica nelle orecchie, i mostri non ci sono più e si può rinascere, puliti e trasparenti. La voglia di sfogare il proprio disagio e di reagire, per Daniel passa anche dalla rete, dove affida i suoi pensieri a un blog e dove un giorno - inviando una richiesta di amicizia su facebook - riesce a mettersi in contatto con Fran, una vecchia amica di sua madre che oggi vive a New York e fa la discografica. Davanti a uno schermo e a una tastiera, Daniel e Fran si scambiano ricordi e confessioni e, nel raccontarsi, gli anni, i chilometri, le assenze si azzerano, mentre ognuno dei due è lì per restituire qualcosa, per colmare un tassello che manca nella vita dell'altro. Un romanzo pieno di musica (quella degli Afterhours), che fa da colonna sonora a un'amicizia capace di superare distanze geografiche e generazionali. -
I migranti pionieri. La prima generazione di emigrati pugliesi
Il volume rappresenta un omaggio ai migranti pugliesi della prima generazione che attualmente sono residenti in molte nazioni d'Europa e del mondo ma che conservano un legame profondo con la Puglia. Nel libro si mette bene in evidenza l'importanza del contributo allo sviluppo economico e sociale della regione da parte di questa generazione che oggi è diventata anziana e in parte è scomparsa. Attraverso il racconto autobiografico di ventisei emigranti pugliesi che hanno vissuto in varie parti del mondo, il volume si pone come una narrazione corale destinata alla lettura da parte di tutti i pugliesi, soprattutto i più giovani, che non hanno avuto esperienza diretta della grande epopea migratoria. -
Crocevia. Scritture straniere, migranti e di viaggio (2018). Vol. 20: fiabe dei Carpazi, Le.
Il sottotitolo ""Scritture stranieri, migranti e di viaggio"""" indica le tre direzioni privilegiate: le letterature straniere ad amplio raggio; i valichi di frontiera tra culture e modi di stare al mondo, espressione di un migrare e frontiere tra culture e modi di stare al mondo, espressione di un migrare e ridefinirsi che è simbolo della condizione umana; il rapporto tra geografia e fantasia, movimento e pensiero."" -
Colpo di stato nella San Marino rossa
Mario Balducci è oggi un anziano come tanti, che vive la sua vecchiaia in un residence, in Francia, fra solitudine e noia. Proprio lì, un giorno, viene raggiunto da una telefonata che riporta a galla un passato fatto di ricordi dolorosi, quando Mario fu dirigente della Repubblica socialistacomunista di San Marino e visse in prima persona i fatti di Rovereta del 1957, con il colpo di Stato che portò al rovesciamento del governo della Sinistra. Quella telefonata spingerà Mario a prendere il primo autobus per tornare in Italia e incontrare Aurelio, in passato compagno e quasi fratello, diventato poi il traditore che cercherà di prendere il suo posto in politica e nel cuore dell'amata Adelaide. Il viaggio in Italia e l'incontro con l'amico che lo tradì coincide con un viaggio a ritroso nella giovinezza rivoluzionaria di Mario, in un passato costellato da rimorsi e illusioni, dubbi e interrogativi, ma anche nella storia di un popolo che lottò per la propria indipendenza. -
Balkan Pin-up
Un'immersione nella storia recente dei Balcani, dal 1947 (anno di nascita dell'autore) ai giorni nostri. Un'immersione che non ha il freddo distacco degli annali storici, piuttosto è scandita dalla carica emozionale dei racconti di vita vissuta in prima persona. Lontano dalla retorica ufficiale, Man Velnovie racconta un'altra faccia di quella che fu la Jugoslavia di Tito, sgretolando l'immagine di società alternativa che — pur fra innumerevoli contraddizioni e storture — il paese propagandava al mondo. Le piccole catastrofi dell'infanzia, lo slancio rivoluzionario della giovinezza, il sarcasmo disincantato della maturità si ricompongono in questo libro costruendo un vivido mosaico i cui dettagli svelano la fragilità di ogni ideologia. -
Dalle Alpi alla Basilica di San Pietro. Lungo la via Francigena. Un mondo pellegrino
Questa storia si apre con un viaggiatore che, dall'alto del Passo del Gran San Bernardo, osserva nel buio della notte la discesa in Italia e immagina la grandezza dell'Impero. Qui inizia l'altra metà della storia, quella nel ramo più affascinante e rappresentativo della Via Francigena, l'arteria percorsa per millenni dai pellegrini e che continua ancora oggi a custodire e a narrare i vissuti dei viandanti che la percorrono. Lungo mille chilometri di antichi sentieri, l'autore costeggia i ru della Valle d'Aosta, discende nelle assolate risaie piemontesi e nella Lunigiana, rivela i misteri delle pievi emiliane, si inoltra nelle foreste teatro della lotta partigiana, visita incantevoli borghi intatti da secoli e percorre la dolcezza dei poggi toscani, sempre seguendo il richiamo della voce che attrae ogni pellegrino al Sepolcro di Pietro, a Roma. Partito da Canterbury, Roberto Montella racconta in questo nuovo volume del diario di viaggio Lungo la Via Francigena le tante sfaccettature di un'avventura collettiva intrisa di spiritualità e condivisione, di cui tutti siamo autori e testimoni. Un cammino che è un'immersione continua nell'arte, nella cultura e nella memoria del nostro paese, ma che si inserisce nella contemporaneità con le tragiche immagini del terremoto nel Centro Italia del 2016. Una narrazione che amplifica la sua umanità negli incontri con i viaggiatori provenienti da tutto il mondo e incrociati sulla strada, ciascuno espressione del filo nascosto che ci connette, del significato che tutti cerchiamo un passo alla volta. -
Il cielo sopra Belgrado
Un racconto in presa diretta, un diario intimo e toccante che scava nelle storie di chi visse da vicino il bombardamento di Belgrado ad opera della Nato, nella guerra portata avanti nel 1999 contro la Repubblica Federale di Jugoslavia guidata da Milosevic. Coraggio e sofferenza per una verità a lungo negata dai media sono i fili conduttori di queste pagine in cui Tijana M. Djerkovie - serba d'origine, italiana d'adozione - racconta la guerra che squarciò la sua patria. -
Manfredo Camperio. Storia di un visionario in Africa
Esplorazioni, viaggi, avventura, cosmopolitismo. Ma anche politica, patriottismo. Questo libro si focalizza sulla storia delle esplorazioni italiane in Africa, e in particolare sulla figura di Manfredo Camperio, solido uomo dell'Ottocento e patriota appassionato che cresce in un contesto internazionale e rappresenta l'Italia alla cerimonia inaugurale del Canale di Suez (1869). Insieme a Cesare Correnti, presidente della Società Geografica Italiana, Camperio è uno dei principali artefici della svolta ""africanista"""". L'Africa, considerata """"una vocazione commerciale italiana"""", sarà al centro degli interessi di Camperio e della rivista """"L'Esploratore"""" da lui fondata (1877), cui seguirà la nascita della Società d'esplorazione commerciale in Africa (1879). Entrambi saranno strumenti utili a promuovere le prime esplorazioni nel Continente Nero, secondo un modello di """"colonialismo commerciale"""" pacifista, alternativo alle occupazioni militari. Il volume riproduce la storia di quegli anni, lungo un percorso che lascia ai lettori un fascino evocativo del tutto particolare. Le lettere, gli appunti, le relazioni e i diari di viaggio, le gesta degli esploratori italiani in Africa, le loro speranze e le loro tragedie, permettono di penetrare quel mondo apparentemente lontano ma in realtà sempre attuale e prezioso per comprendere le realtà africane e lo """"scramble for Africa"""" tuttora in corso."" -
La piramide degli spiriti
Un romanzo che è una satira dell'Albania degli anni Novanta, la parabola di un paese che dopo l'uscita dal comunismo cerca disperatamente di arricchirsi e di far parte dell'Occidente. Sorta di ""antipoema"""" dove non ci sono eroi, tutt'al più antieroi, """"La piramide degli spiriti"""" racconta la storia del manager americano-albanese Mark Mara, che dopo esser finito in carcere a causa di operazioni finanziarie poco pulite arriva in Albania, la terra dei suoi antenati. Quello di Mara è un viaggio dal significato anche spirituale, l'approdo in un paese che lui immagina povero e ancora immune dai vizi del consumismo. La realtà, però, è ben diversa dalla sua immagine idealizzata: in Albania brulicano le piramidi finanziarie e anche Mara decide di creare la propria, salvo poi finire travolto dal caos in cui precipita il paese quando quelle piramidi crolleranno una dopo l'altra. Per il protagonista questo sarà l'infrangersi di un sogno o l'occasione di partire per un'altra avventura non prevista?"" -
La donna che mangiava
Con ""La donna che mangiava poesie"""" Zdravka Evtimova dimostra di sapersi muovere agilmente tra la lingua bulgara e quella inglese, evocando altri grandi scrittori dell'Est Europa quali Milan Kundera e Vladimir Nabokov, e regalando al pubblico una raccolta di racconti che ruota attorno alla magica e violenta città di Pernik. L'autrice dipinge una terra rurale e periferica, dove impera il giallo feroce dei campi, le nuvole sono isteriche e incostanti, soffocando sogni e speranze. La Bulgaria della Evtimova è una dimensione fatata e miserabile, dove le donne girano con i coltelli sotto le gonne per proteggersi dagli uomini rozzi e voraci e dai malefici delle passioni; i crepuscoli sono sanguinari, le notti scandite dall'acquavite scadente e dai versi di gufi e lupi. Tutto è vero, descritto nelle sfumature esistenziali più disgraziate, eppure il regno del fantastico sussurra a ogni pagina. In questi racconti brilla il realismo magico di Salman Rushdie e di Gabriel Garda Marquez, ma in chiave bulgara, con quel pizzico di ironia e sfrenatezza che contraddistingue le culture dell'Est Europa. La scrittura è potente, a volte scarna e ruvida, altre languida e sensuale, lirica. Alla fine di ogni racconto, è come se tra le mani restasse un po' di polvere e di poesia, una magia che corrode il corpo e il cuore."" -
Virna Lisi. Un'attrice per bene
Quello che più sorprende in Virna Lisi è la duttilità — davvero non comune nel cinema italiano — di un'attrice capace di affrontare con identica immedesimazione commedie e melodrammi, passando dal confronto con Jack Lemmon in ""Come uccidere vostra moglie"""", dove Richard Quine la sceglie come """"nuova Marilyn Monroe"""" per una parte da """"svampita"""" tra il comico e il brillante; al tenero ritratto di Milena, la giovane cassiera innamorata che Pietro Germi le disegna addosso in Signore e signori; alla Wilma Malinverni della Cicala di Alberto Lattuada, che va apparentemente contro la sua bellezza, invecchiandola, per farle meglio esprimere una disperata vitalità. Dopo mezzo secolo di indiscusso """"predominio del regista"""", oggi si torna a interrogarsi su chi sia l'autore di un film, sottolineandone gli aspetti di opera collettiva, cui molti talenti e molte professionalità devono contribuire per garantirne il successo. In questa prospettiva, ripercorrere la straordinaria carriera di un'attrice come Virna Lisi può suggerire una delle possibili risposte."" -
Scritto a matita
Il 13 luglio 1636 Fulvio, Principe di Colle Anchise e Preside della città di Lecce, uccise nella sua casa la moglie Beatrice colta nell'atto di scrivere un biglietto amoroso. L'evento realmente accaduto dà il via al racconto di una storia tristemente attuale per le modalità con le quali si ripete. Una storia d'amore e di introspezione alla ricerca delle sfaccettature della libertà: quella del sapere, quella del vivere e in ultimo quella della verità. Nelle pagine di questo romanzo si intrecciano la parte peggiore e quella migliore della natura umana per dare forza o scardinare il senso della vita. I personaggi agiscono in un incrocio di destini che si realizzano come un disegno già stabilito e scritto a matita. -
L'ultima generazione
Alla fine dell'Ottocento, la Tunisia diventa protettorato francese e la Francia avvia lo sfruttamento minerario del paese, costruendo grandi opere pubbliche e infrastrutture. L'ingente richiesta di manodopera richiama in Tunisia decine di migliaia di emigrati provenienti dal Sud Italia, in particolare da Sicilia, Calabria e Sardegna. È un esercito di agricoltori, braccianti, operai e povera gente che sale su un barcone sperando in una vita migliore. Comincia così l'avventura di quella che diventerà la comunità italiana in Tunisia. Un'avventura che termina nei primi anni Sessanta, con la fine del protettorato francese e l'indipendenza del paese, costringendo quella generazione di emigranti a tornare nella terra da cui cento anni prima padri e nonni erano fuggiti in cerca di fortuna. È la storia dell'ultima generazione, quella costretta a tornare da emigrante nella sua stessa patria, in una diaspora che lacera identità, legami e famiglie. Una storia che Marcello Bivona conosce bene perché è la storia della sua stessa famiglia, qui raccontata per testimoniare la fine di un mondo in cui la convivenza fra i popoli era ancora considerata una grande ricchezza.