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Carlo Rambaldi. Una vita straordinaria
Carlo Rambaldi non è solo il ""mago"""" degli effetti speciali, tre volte premio Oscar e papà di personaggi ormai cult come """"King Kong"""", """"Alien"""", e """"E.T. l'extraterrestre"""". Carlo Rambaldi è un artista che ha fatto della propria arte una ricerca continua, ossessionata, verso un'idea: è il movimento che crea emozione. Questa appassionata biografia ripercorre le tappe più salienti della sua straordinaria carriera cinematografica. Dai promettenti inizi come pittore e scultore, agli studi sull'animazione di pupazzi, ai """"trucchi"""" per il cinema prima in Italia e poi a Hollywood, Carlo ridefinisce in modo netto e originale il fantastico mondo degli """"effetti speciali visuali"""", ai quali conferisce un'artigianalità e un genio tipicamente italiani, quasi rinascimentali. Le sue sculture meccaniche non sono opere computerizzate, ma veri e propri esseri cibernetici, all'interno dei quali batte un cuore umano, quello del suo creatore, capace di divertire e commuovere intere generazioni per molti anni a venire."" -
La Santa Sede e l'Europa centro-orientale nella seconda meta del Novecento
Questa indagine ha lo scopo di inquadrare in una prospettiva storica quella che è stata chiamata la Ostpolitik vaticana, impersonata, come negoziatore, da monsignor Agostino Casaroli. Egli stesso ce ne ha lasciato un compiuto resoconto e ora è stato anche pubblicato un volume documentario tratto dalle carte del suo archivio personale. È questa certamente una fase importante della politica della Santa Sede in difesa del principio della libertà di religione, e nel caso specifico di quella cattolica, nel periodo seguente la Seconda guerra mondiale, quando essa è stata più direttamente minacciata e soffocata in quasi tutti i paesi della cosiddetta fascia cattolica dell'Europa centro-orientale (Lituania, Polonia, Slovacchia, Austria, Ungheria, Croazia e Slovenia), che merita un'attenta considerazione da parte della storiografia. -
Metamorfosi sociali. Attori e luoghi del mutamento nella società contemporanea
Il mutamento sociale costituisce un universale dell'esperienza umana che ha alla radice attori e luoghi strategici. In particolare, gli attori su cui si concentrano gli studi presentati in questo volume sono le giovani generazioni e la classe politica. Si intrecciano così due prospettive teoriche normalmente divergenti: quella generazionale e quella elitista. L'altro fuoco analitico prescelto ha a che vedere con i luoghi che si ritiene fungano da catalizzatori del mutamento nell'Europa contemporanea. Anche su questo versante si individuano una base e un vertice. I fermenti delle comunità locali trasformano il quadro societario dalla base. Al vertice, nell'attuale congiuntura storica, l'Unione Europea si configura come l'arena istituzionale che più di ogni altra ha contribuito a ridisegnare la distribuzione del potere e ad attivare vincoli-opportunità emergenti, introducendo nuovi diritti, nuove regole e nuovi confini di azione sociale, politica ed economica. Il volume è dedicato a Gianfranco Bettin Lattes, traendo ispirazione della sua vasta e originale attività scientifica a cavallo tra sociologia generale, sociologia politica e sociologia del territorio. -
Potere. La dimensione politica dell'azione umana
Al pari di tante altre, la parola ""potere"""" viene utilizzata nella comunicazione di tutti i giorni. Ognuno di noi la pronunzia e l'ascolta senza lasciare trasparire dubbi di sorta. Ma si tratta di una parola che evoca molte cose e che delimita un territorio della cui identità non siamo affatto certi. Questo volume svolge una funzione chiarificatrice. Con appropriata scelta metodologica, il fenomeno del potere viene """"scomposto"""" e ridotto ai suoi elementi più semplici. L'analisi prende avvio dal rapporto intersoggettivo. È così che viene individuato il momento in cui, conferendo agli attori differenziati gradi di autonomia, la sovraordinazione e la subordinazione prendono corpo. Quel che viene dapprima """"decifrato"""" è quindi il potere infrasociale, quello che nasce dalle relazioni interindividuali. Il che costituisce la base per giungere al potere pubblico, che è il potere esercitato dai governanti sui governati. Il suo processo generativo viene """"disaggregato"""". Con l'aiuto di una letteratura sovente trascurata, vengono isolati i """"fotogrammi"""" indispensabili alla comprensione del fenomeno. Ne emergono ragioni, abusi e mistificazioni. Tutti gli orpelli che rivestono il potere vengono in tal modo strappati, il suo volto oscuro illuminato. È all'opera una teoria tramite cui le posizioni sociali conseguite mediante il confronto vengono nettamente separate da quelle occupate per mezzo della simulazione e il sostegno delle strutture coercitive."" -
L' insulto del silenzio. Stato moderno come amministrazione
I territori dell'Europa occidentale continentale più colpiti dalla crisi economica e sociale dell'ultimo lustro, soprattutto le penisole iberica e italiana, coincidono, forse non a caso, con quelli non rappresentati alla firma della pace di Westfalia la sera del 24 ottobre 1648 a Münster. Non come altri hanno percorso, infatti, la parabola dello Stato moderno o semplicemente Stato, fatto e fenomeno di amministrazione pubblica, organizzazione e attività, civile e militare, fiscale e giudiziaria, che nei secoli XVI-XVIII si è determinato sotto legittimazioni di lunga durata. I tratti essenziali della vicenda effettiva nelle aree decisive, inglese, francese, tedesca, risultano ormai recuperati anche in Italia nei primi anni Settanta, quando certa storiografia, non solo locale, ancora convinta di una propria competenza generalista, anziché affrontare il problema, sceglie di declassare lo Stato a concetto e dichiararne la morte presunta, prima di abbandonarsi all'insulto estremo del silenzio. -
La crisi dell'economia italiana. Cause, responsabilità, vie d'uscita
L'economia italiana è colpita dalla più grave recessione avutasi dal dopoguerra a oggi. Aumenta la disoccupazione, le imprese quando non chiudono investono poco, si riduce il potere d'acquisto delle famiglie, cadono i consumi della popolazione. Le cause di breve periodo della crisi sono da ricercarsi nelle politiche di austerità imposte dal dissesto del bilancio pubblico e dall'ingente debito pubblico accumulato negli ultimi trent'anni. Le cause più remote vanno attribuite alla politica e alle istituzioni come sono state governate nel tempo. La nostra adesione alla moneta unica europea non ci aiuta a superare le difficoltà economiche. L'euro è stata una sfida non pienamente percepita dal ceto politico. Per superare la crisi occorrono riforme profonde nei mercati, nelle istituzioni, nei partiti. È un cimento difficile, che non ammette scorciatoie. Non serve recriminare contro l'egoismo di altri Paesi dell'Eurozona, contro i Paesi forti come la Germania. -
Onora la madre. Storie di 'ndrangheta al femminile
Come è cambiato il ruolo della donna nella 'ndrangheta dai primi del Novecento a oggi? Da questa domanda prende le mosse il libro che mette in luce come a una iniziale presenza femminile, a un iniziale coinvolgimento nei processi, sia seguita la sua scomparsa dagli atti giudiziari sino ad arrivare al suo recente ritorno. Quello che si compie è un viaggio in quella Calabria sconosciuta che si declina al femminile, attraverso i documenti, i riti, le tradizioni, la fede, le parole dei pm, degli storici, della gente, per arrivare ad affermare che la donna, da sempre, è asse portante della 'ndrangheta perché, nei decenni, nascosta all'ombra delle case, è lei che ha nutrito, tramandato, gestito una delle organizzazioni criminali più potenti del mondo. -
Fedi e globalizzazione cercando valori condivisi
Un testo sperimentale, teso a configurare un itinerario che consenta l'individuazione di valori condivisi, condizione di possibilità indispensabile all'odierno convivere dell'umanità. La globalizzazione, infatti, riducendo le distanze geografiche e culturali, ha messo a stretto contatto fedi religiose e/o percorsi di pensiero un tempo lontani e praticamente capaci di ignorarsi a vicenda. A differenza di chi li interpreta come destinate ad un'esclusione reciproca nella nebulosa del relativismo, il presente saggio, immergendo il lettore nella specificità di ognuno di questi orizzonti, rivela la prospettiva della costruzione di un futuro di intesa, faticoso ma non impossibile, attorno alla coscienza dell'impreteribile dignità della persona umana, affermata solennemente nella Dichiarazione dei Diritti Universali dell'uomo del 1948. A questa analisi è pensata seguire, in prossime pubblicazioni, una rivisitazione dell'etica giuridica, economica e delle istituzioni, a partire dalle norme morali condivise, entro le varie fedi, capaci di offrire contenuti materiali all'impianto formale della menzionata carta delle Nazioni Unite. -
La moneta del mondo. I progetti di riforma del sistema monetario internazionale dal crollo del gold standard alla crisi dell'euro
Speranze e ambizioni di sviluppo, equilibri economico-sociali faticosamente costruiti, assetti di potere politico e la stessa tenuta delle istituzioni di un paese possono essere travolti in poche ore per effetto di una crisi valutaria. Negli ultimi due decenni la frequenza delle crisi valutarie e la loro capacità di propagarsi rapidamente hanno richiamato l'attenzione sulle caratteristiche istituzionali del sistema monetario internazionale riavviando il dibattito sulla necessità di una riforma, resa oggi ancora più urgente dalla grande recessione iniziata nel 2008 e dalla crisi dell'euro. Questo lavoro si propone di offrire una sintesi dei progetti di riforma del sistema monetario internazionale, elaborati nell'arco di un secolo, mettendoli in relazione con i diversi approcci analitici a loro fondamento. La ricostruzione del dibattito teorico e delle soluzioni oggi più praticabili è delineata nel quadro dei concreti interessi politici ed economici che reggono l'assetto delle relazioni monetarie internazionali. Presentazione di Paolo Savona. -
Altre stelle uruguayane
Sauro, ex turista, sopravvive in Sudamerica grazie a un lavoro che mai gli consentirà di tornarsene a casa. In un villaggio amazzonico conosce il Brujo, un vecchio barbone che gli racconta la sua avventurosa storia. Sotto quei panni puzzolenti si cela Nesto Bordesante, un uruguagio che, trascorsa l'infanzia in orfanotrofio e l'adolescenza nella pampa, diventa calciatore. Grazie al cognome italiano rubato al suo migliore amico, viene ingaggiato dalla squadra voluta da Mussolini e diventa uno strumento di propaganda del regime. Dopo il ribaltone, a causa dei trascorsi fascisti, mondo del pallone e società civile lo mettono al bando. Riparte da zero e, alla guida di una squadretta di periferia, sa conquistare l'ambiente che lo aveva ripudiato. Ma il gioco d'azzardo e una morale discutibile lo mettono nei guai: c'è una taglia sulla sua testa. Coi sicari ormai alle calcagna, Nesto approfitta di un capriccio del destino e si mette in salvo. Tutti lo credono morto. Ma lui, nell'ombra, s'inventa una nuova vita. -
Nella terra estrema. Reportage sulla Calabria
La Calabria ha nei media un'immagine condizionata dalla mancanza di approfondimento dei motivi sociali e politici che stanno alla base della sua attuale condizione. È molto più semplice e spettacolare porre l'accento sulle organizzazioni criminali e la 'ndrangheta anziché esaminare i problemi storici, civili e sociali di una regione che possiede nella sua storia, nella sua cultura, nelle sue tradizioni qualità che meriterebbero di essere fatte conoscere e apprezzare e che per molti aspetti sono rimaste ancora ai margini del dibattito politico e intellettuale. Questi scritti di Giovanni Russo permettono di gettare luce sulle cause profonde del mancato sviluppo e di capire le ragioni di insanabili contraddizioni. -
Scilla e Cariddi
Francis Wey è un viaggiatore che accarezza con sguardo particolarmente profondo natura, uomini e cose che gli sono intorno, sguardo che gli consente di mettere a fuoco e mostrare particolari che nessun altro avrebbe notato e descritto. Sostenitore entusiasta dell'arte fotografica che in quegli anni muove i primi passi, chiosa il ""mondo"""" calabrese con grande precisione e chiarezza, spinto da arguta curiosità nei confronti di un mondo arcaico e per lui inconsueto che intende rappresentare fedelmente. Egli osserva e compone la realtà con parole immediate, ne consegue una """"scrittura fotografica"""" garanzia di oggettività, contro il metodo riflessivo della """"scrittura pittorica"""" che avrebbe finito inevitabilmente col modificare il carattere d ario di viaggio in Calabria troviamo descrizioni capaci di fermare il reale in fotogrammi che riprendono vita sotto gli occhi del lettore. Così si rinnovano la pelle olivastra che tendeva al bronzo di una donna dal collo liscio e perfetto come quello della venere di Milo; i fianchi delle montagne di colore giallo metallico come la tinta dell'oro o del rame annerito da macchie acide; le acque di una palude dense come metallo, quasi piombo e stagno fusi insieme dai raggi del sole. La scrittura di Francis Wey si muove sullo sfondo sempre presente dell'eredità culturale classica, gioca con lo spirito caustico della sua """"francesità"""" e sempre rispetta l'umanità con cui viene a contatto."" -
Il parco nazionale del Pollino. Guida storico naturalistica ed escursionistica
Il Pollino, con i suoi oltre centottantamila ettari di estensione e con più di centosettantamila abitanti, è il più vasto, articolato e composito parco nazionale d'Europa. Un mondo fatto, innanzitutto, di forme variegate del paesaggio: panorami sconfinati, vette e crinali alpestri, boschi fitti, alberi monumentali, valli e conche ariose, gole strette ed incassate, canyon, cascate, laghi, monumenti di roccia. Ma composto anche da tanti e diversi massicci montuosi, da tante e diverse vallate. E poi i cinquantasei paesi, che cingono le sue montagne come un rosario. L'autore racconta il Pollino in tutte le sue sfaccettature, ne ripercorre la storia plurisecolare, ne descrive le bellezze, indica oltre centocinquanta percorsi a piedi per raggiungere gli angoli più suggestivi del parco, accompagna il lettore con consigli pratici, mostra, in oltre seicento fotografie, i luoghi in tutte le stagioni dell'anno, con ogni condizione atmosferica. Per offrire a chi voglia visitare e conoscere il parco uno strumento ricco e nello stesso tempo agevole. Ma anche per donare, agli stessi residenti, un compendio di memoria e bellezza, su un territorio, un ambiente, una grande comunità di natura e cultura da conservare, proteggere e valorizzare. -
Extra moenia. Il controllo del territorio nelle campagne e nei piccoli centri
Le polizie, il controllo del territorio, da sempre sono in primo luogo un fatto cittadino. E inevitabilmente gli studi sull'argomento hanno privilegiato la città. Con ""Extra moenia"""" si è invece voluta portare l'attenzione in primo luogo sulle campagne e sui piccoli borghi, ma anche sulle grandi vie di comunicazione di terra e di acqua, nonché sugli spazi marini, dove le forme del controllo, diverse e speciali, sono sempre state importantissime. Individuati i singoli spazi, sono qui esaminate alcune delle infinite scelte operate dalle comunità umane per conseguire quell'obiettivo, sempre agognato e mai raggiunto, di garantirsi la sicurezza. Il lettore incontrerà forme tradizionali e antiche di difesa del territorio, ancorate alla coesione sociale del gruppo e alla sua capacità di produrre sistemi di autodifesa, come pure forme più strutturate e stabili di difesa, a volte esito dell'impegno organizzativo di un governo locale, altre volte espressione di volontà più alte e lontane. Il tutto in una molteplicità di contesti e di situazioni, di cui vengono offerte le principali tipologie, sia dal punto di vista dell'organizzazione e dei costi, sia da quello delle funzioni svolte."" -
Atlante delle mafie. Storia, economia, società, cultura. Vol. 2
I saggi del secondo volume dell'""Atlante delle mafie coprono"""" un ampio spettro di problemi: le descrizioni delle rappresentanze territoriali delle mafie nel Centro e nel Nord, uno studio sulla Basilicata, il racconto delle mafie fatte da alcuni giornali, Tv e magistrati, ed altri temi che comprendono i movimenti antimafia, il cosiddetto """"partito della mafia"""", il riciclaggio, le donne. Sono spaccati che consentono di penetrare ambiti nuovi o già conosciuti, ma riletti con un'ottica nuova, per comprendere le """"ragioni di un successo"""", preoccupazione analitica che continua a caratterizzare la scelta dei testi ospitati in questa seconda pubblicazione. Il saggio introduttivo dei curatori, in particolare, si sofferma sul fatto che il successo delle mafie anche nelle regioni del Centro-Nord obbliga a rivedere i canoni interpretativi con cui l'opinione pubblica nazionale ha seguito l'evoluzione dei fenomeni mafiosi, partendo dal convincimento che non sarebbe seria oggi una storia delle mafie senza includere ciò che è avvenuto negli ultimi trent'anni in quei territori dove il fenomeno delle infiltrazioni mafiose """"è giudiziariamente quasi inesistente"""", almeno secondo le risultanze giudiziarie di quelle regioni."" -
La fabbrica delle illusioni. Il falso sapere degli economisti smascherato nella storia dell'idea di capitale
È notorio che affermazioni e previsioni degli economisti sono normalmente inaffidabili, ma le ragioni dei loro insuccessi non sono altrettanto chiare. Per individuarle, il libro svolge un'approfondita indagine sulla storia dell'idea di ""capitale"""" dalla sua comparsa nel XII secolo tra i mercanti genovesi fino ai dibattiti tra i teorici del XX secolo, tanto astrusi che i più consapevoli tra di loro ammettono di non capire nemmeno su che cosa di preciso si sta litigando. Da una tale prospettiva si distinguono bene le ragioni dello stato disastrato delle attuali teorie economiche ed emerge, ad esempio, quali sono i punti forti e quelli deboli della dottrina di Keynes. Viene pure in luce che per le società umane esiste un limite fisiologico per la possibile velocità di crescita dei consumi pro-capite. È un elemento nuovo che, oltre a rivelare le cause finora oscure dei cicli economici, permette di valutare bene quanto fuori strada sono finite le costruzioni degli economisti i quali, con l'eccezione di Thomas Malthus, non ne avvertono la presenza."" -
La Grillonomics
Nel programma economico sta la parte migliore del pensiero globale cui si ispira Grillo e il suo Movimento Cinque Stelle. Pensiero che, soprattutto nel web, sembra caratterizzato da un populismo aggressivo: un nemico assoluto contro cui combattere, un agglomerato eterogeneo di soggetti sociali come platea elettorale, l'irrilevanza di una classe di professionisti della politica, il ruolo decisivo in assoluto di una leadership carismatica. Ma si commette un errore nel sovrapporre questa egolatria alla Grillonomics. Nella quale ritroviamo valori propri, oggi come ieri, della ideologia di sinistra: sobrietà, eguaglianza, democrazia, regole per un mercato non affidato al liberalismo sfrenato. E soprattutto spazio all'utopia, sguardo al sistema capitalistico con la vista lunga di chi crede di poterlo cambiare nei suoi tratti fondamentali, come l'incompatibilità tra sviluppo e ambiente e il mancato controllo di una crescita illimitata. Al di là di analisi sui comportamenti di governo da parte del Movimento di Grillo, c'è da apprezzare e valorizzare uno sforzo di ""andare oltre"""", comune alle diverse generazioni e trasversale alle differenti ideologie."" -
Pasquale Saraceno. Un progetto per l'Italia
Nato in Valtellina in una famiglia di origini meridionali, Pasquale Saraceno (1903-1991) è stato un tecnico prestato alla politica. Laureatosi in economia presso la Bocconi, dove insegnò per poi passare all'Università Cattolica e, infine, alla Ca' Foscari, fu portato da Donato Menichella all'IRI, divenendo uno dei massimi dirigenti dell'Istituto. Superando semplificazioni ancora correnti, in particolare l'immagine stereotipata di economista ""statalista"""", il volume ricostruisce il percorso che dagli anni della sua formazione, a contatto con l'intellighenzia dell'IRI e con i giovani cattolici del Movimento Laureati, è giunto alla maturazione del progetto storico da lui tenacemente perseguito per tutta la vita: il completamento del processo risorgimentale, attraverso l'unificazione economica della nazione. Soluzione degli squilibri territoriali e piena maturazione civile del paese erano possibili attraverso un modello di economia mista, in grado di regolare il mercato in funzione degli obiettivi sociali. Tale progetto trovò la sua sintesi ideale nel Codice di Camaldoli, di cui Saraceno fu il principale redattore assieme a Sergio Paronetto. Il suo impegno meridionalista fu sempre declinato in una prospettiva nazionale, rappresentando il filo conduttore della sua azione nel secondo dopoguerra: i piani ricostruttivi, l'intervento straordinario, lo Schema Schema Vanoni, il centro-sinistra, la programmazione economica. In questi passaggi il suo apporto fu determinante."" -
Genova nell'Ottocento. Da Napoleone all'Unità 1805-1861
Tra il 1805 e il 1861 Genova venne annessa all'Impero napoleonico e, dal 1814, al Piemonte sabaudo. Fu un trauma profondo per entrambi: l'una perse definitivamente la propria secolare indipendenza e l'altro dovette trasformarsi in uno Stato marittimo. Il volume ripercorre in cinque capitoli gli eventi di questo lungo arco di tempo, denso di snodi cruciali come il Risorgimento e la spedizione dei ""Mille"""", coronati dall'Unità d'Italia. La ricostruzione fattuale, che si sofferma particolarmente sul 1848-1849 e il decennio cavouriano, è condotta intrecciando gli aspetti economico-demografici, urbanistici, politico-sociali e culturali, in stretta connessione con le dinamiche del Regno sabaudo, degli altri Stati italiani e internazionali. Seguendo e sviluppando i suggerimenti di precedenti studi 'revisionisti', si mettono apertamente in discussione i principali 'luoghi comuni' radicati nella tradizione storica cittadina."" -
Matite appuntite. Giornali satirici per disegnare l'Italia
Attraverso le pagine di questo testo si è compiuto un excursus nella satira italiana dal 1848 agli anni Trenta del XX secolo, soffermandosi sulle riviste più rappresentative del periodo, dall'Arlecchino alla Rana, dal Pasquino al Capitan Fracassa, fino al Bertoldo e al Marc'Aurelio. Depositari di una tradizione illustre che affonda le sue radici nel mondo classico, a partire da Aristofane e Plauto, i giornali satirici conobbero un nuovo impulso proprio nell'Ottocento, quando la libertà di stampa rese possibile l'espressione di una critica, anche feroce e irriverente, al potere. Ecco quindi che accanto alle analoghe esperienze europee, inglesi e francesi in particolare, sorsero le prime riviste satiriche italiane, la cui analisi consente di delineare un percorso di ricerca parallelo all'approccio storiografico, attento al costume e alla società dell'epoca, in grado di ricostruire fedelmente la temperie culturale e politica del nuovo Stato unitario. Le vignette e le caricature delle testate satiriche segnano le tappe di uno spassoso viaggio in punta di penna nelle nostre vicende nazionali, grazie alla testimonianza di intellettuali, scrittori, artisti e disegnatori animati dall'eterna esigenza di irridere il conformismo e moralizzare la vita civile; in tal senso il connubio fra giornale e satira appare perfetto.