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Il senso e il nulla. Rispondere al nichilismo
La nostra epoca è posta di fronte ad un ineludibile problema: è ancora possibile parlare di un senso nell'età del nichilismo e del post-moderno? La presente opera intende rispondere affermativamente al quesito, ma a condizione di svincolare la sua prospettiva dalle ipoteche del soggetto idealistico e dalle richieste dell'ontologia. Il progetto mira a rilevare come l'offerta del senso sia insieme posta e trovata. Questa duplicità è affidata ad un'interpretazione della filosofia come teoria generale delle relazioni, in cui si compendia la sfida dei nuovi tempi per uscire dalla stretta del nichilismo. Questo saggio vuole essere un contributo a quest'apertura che vale insieme da promessa e da speranza per un'innovativa ricerca filosofica. A tale fine, la prima parte del libro segue un profilo teorico, in cui la rilettura di Nietzsche occupa un posto centrale; la seconda, più propriamente storica, ruota intorno alla figura di Whitehead, la cui filosofia è stata ripresa, in una prospettiva rigorosamente relazionistica, sul solco delle proposte speculative di Enzo Paci che qui si riprendono, inserendole però in un quadro progettualmente innovativo. Prefazione di Girolamo Cotroneo. -
Che cos'è la democrazia
Un compendio di riflessioni sulla democrazia e sulla crisi delle democrazie moderne, con ampi riferimenti alla realtà italiana attuale. I modelli storici e le ragioni di sempre di una democrazia della sorveglianza: risorse, proposte e nuovi strumenti istituzionali; verso un sistema democratico organico alla nuova realtà sociale ed economica. -
Dizionario biografico dei presidenti delle camere di commercio italiane (1944-2005). Vol. 4: Basilicata-Calabria-Campania-Molise-Puglia-Sardegna-Sicilia.
Con il volume sul Mezzogiorno e sulle isole si conclude il Dizionario biografico dei presidenti delle Camere di commercio italiane, un'opera che riunisce più di 1.900 profili biografici lungo un arco cronologico di 150 anni. Attraverso l'analisi dei vertici politici camerali è stata così completata una singolare storia del Paese e delle sue specificità territoriali, una storia che ha messo in luce anche la mutazione sociologica dei gruppi dirigenti al variare delle caratteristiche dell'economia italiana. Quest'ultimo volume dà conto delle trasformazioni intervenute nei ""Mezzogiorni"""" d'Italia a cominciare dall'immediato dopoguerra in virtù dell'azione modellatrice dell'intervento pubblico che attraverso la riforma agraria e la corsa del Mezzogiorno ha trasformato la struttura economica e sociale delle campagne creando le condizioni per il decollo di un'agricoltura capitalistica. L'altra """"grande trasformazione"""" delle regioni meridionali è stata scandita dall'industrializzazione, che si è realizzata attraverso le distinte fasi dei poli di sviluppo, dei patti territoriali e dei nuovi distretti produttivi, grazie al ruolo attivo delle Camere di commercio nel valorizzare i """"capitalismi dei territori"""" e i caratteri originali dello sviluppo locale."" -
Il dipinto mariano di Emanuele Paparo a Gerocarne. Storia, arte, culto e restauro
La Madonna del Rosario col Bambino e le Anime del Purgatorio nel dipinto di Emanuele Paparo è lo sguardo di Dio attraverso l'immagine. Le figure, i segni e i simboli impressi nell'opera si predispongono ad una lettura iconografica con riflessi storici, artistici e devozionali legati alla cultura dei popoli. Questo formulario interpretativo palesa lo straordinario splendore mostrato da un'elegante sobrietà specialmente dopo il recente restauro. Inoltre, l'inclinazione classicista e l'iconografia barocca di raffinata plasticità, narra anche la scena di un ""luogo non luogo"""", il Purgatorio con le anime, nel quale esse, mediante il fuoco dello Spirito, vengono purificate dalla loro umanità per essere santificate. Per questi motivi, il lessico della cultura artistica moderna ci induce a guardare l'arte come una rivelazione dello Spirito e a sottolineare che, se è percepita con lo sguardo genuino di chi confida nella """"bellezza universale"""", stimola a """"conoscere ciò che si ha e a conservare ciò che si è""""."" -
Etica. Le sfide della modernità. Per una morale sociale condivisa
Dopo una prima parte critica verso una visione filosofica che ci ha portati dalla ricerca di una morale provvisoria alla provvisorietà della morale, il presente lavoro analizza il problema dei valori morali sociali cercando di arrivare a una morale sociale condivisa. Si scoprono così una serie di presupposti irrinunciabili - come il lavoro, la persona, la responsabilità, il pluralismo, l'etica del conflitto, il diritto alla verità, il senso del limite, la fiducia sociale, la cittadinanza, la fratellanza e loro corollari: libertà, dignità, eguaglianza, giustizia, solidarietà, e altri ancora - che costituiscono i cardini di una vita sociale nella quale tutti possono realizzare le proprie più legittime aspirazioni. Tali valori sociali, in un clima di crescente sicurezza, consentono lo sviluppo dell'intelligenza e l'accrescimento della cultura, aspirazioni caratterizzanti della natura umana. Il libro si chiude con un brevissimo itinerario per un'analisi storica, canovaccio per ulteriori ricerche, nell'intento di sottolineare come, nonostante alcune ricorrenti visioni pessimistiche, il cammino dell'umanità sia costellato da un costante sforzo di miglioramento, anche se questo viene, a volte, infranto da frustranti e pericolose fasi di anormalità politica. -
Pezzi da 90. Storie mondiali
Luisito Monti, Omar Sivori, Roberto Baggio. Ma anche un arbitro, un poliziotto, un militare che distribuisce caffè. Passando per uno sceicco, Don Diego Maradona e Bora Milutinovic. Questi, e molti altri ancora, sono i personaggi che popolano il libro. Attraverso i loro occhi, le loro parole, a volte le lacrime, più spesso le incazzature, riviviamo la storia della Coppa del mondo di calcio. Dagli incontri con trecento spettatori presenti, alle dirette con centoventi telecamere e due miliardi di persone aggrappate allo schermo. Palloni che sotto la pioggia triplicavano di peso, e sfere perfette costituite da materiali scelti da un computer. Ma con traiettorie da umiliare un Super Tele. Furti, sviste, dittatori. Il Maracanazo e i gol di Fontaine. La punizione dal limite per il Brasile calciata da un difensore dello Zaire, evaso dalla barriera scattando come Jesse Owens. Tribune e spogliatoi. Ospedali e aeroplani. Storia e affabulazione si mescolano come vodka e succo d'arancia. Confessioni, dialoghi e ritratti di outsider e fuoriclasse. Per ricordarci com'è bello, ogni quattro anni, spararsi i Mondiali di pallone. -
I simboli del potere dell'imperatore Federico II
Ci sono testi che, nel secolo scorso, hanno segnato profondamente una mutazione nella percezione dell'epoca medievale e della sua cultura, è questo il caso dello studio di Schramm sulle insegne del potere di Federico II. La lucidità con cui lo studioso tedesco, per primo, affrontò il tema dell'autorappresentazione simbolica dell'autorità imperiale e regia {Staatssytribolik) - vedendo nel modo in cui essi si presentavano al mondo un segno della concezione del potere e dell'autorità che incarnavano -, e introdusse così nel dibattito storiografico, allora concentrato principalmente su temi di storia giuridico-istituzionale, prorompente, il tema della dimensione culturale di alcune manifestazioni umane e di alcuni monumenti storici. Egli permise così agli storici, che ormai sessant'anni fa lo lessero per la prima volta in lingua tedesca, di affrontare con una sensibilità storiografica nuova il tema della regalità in epoca medievale. Riproporre al pubblico italiano, oggi, a distanza di più di mezzo secolo, questo testo, che a tutti gli effetti si può definire un grande classico della storiografia novecentesca, significa permettere ai lettori italiani di andare direttamente alla radice di un modo di fare storia che ancora oggi, malgrado le scoperte susseguitesi negli anni, mantiene inalterato il suo alto valore metodologico e il suo carattere esemplare. -
Il cielo d'Italia si rispecchiò nelle acque del Danubio. L'Italia vista dai poeti ungheresi
In generale gli scrittori e i poeti ungheresi e l'Italia costituiscono un antico binomio. Se non scrissero dell'Italia, essi vissero spesso dell'Italia, ovvero trassero ispirazione dall'Italia. Nel Novecento l'Italia con le sue città, i suoi paesaggi, la sua arte, il suo passato e la sua cultura ha esercitato come motivo ispiratore in modo ancor più forte e diretto il suo influsso su gran parte dei poeti magiari. La presente antologia offre al lettore una selezione rappresentativa della poesia ungherese del Novecento (con l'eccezione dei poeti ottocenteschi Sándor Petöfi e László Arany) di ispirazione o d'ambientazione italiana. In una specie di tour d'Italie poetico il lettore italiano, ma anche ungherese (uno dei motivi per cui le liriche sono in versione bilingue) potrà ripercorrere un'Italia vista, pensata, sognata e immaginata dai poeti magiari interpretando le sensazioni che l'Italia ha sempre suscitato negli ungheresi siano essi intellettuali o meno. Le liriche presenti in questa antologia sono la testimonianza concreta di un amore e di una passione verso l'Italia non solo da parte dei poeti ma di tutto il popolo ungherese, amore e passione ininterrotti nel tempo e non interrotti neppure dalle cortine politiche. -
L' ultimo Hirschman e l'Europa. Esercizi teorici sull'«auto sovversione»
Molti sono convinti della necessità di ""cambiare l'Europa"""". Questo libro scaturisce da tale esigenza; e comincia a esplorare il modo di soddisfarla, muovendosi in più direzioni sulle orme di Albert Hirschman. Perché, negli anni successivi alla caduta del muro di Berlino, quest'ultimo promosse un suo """"rientro"""" nella vita politico-culturale tedesca dopo oltre mezzo secolo di assenza; e fu testimone privilegiato del processo storico che ha condotto all'unificazione della Germania, all'allargamento ad est dell'Ue, e alla nascita dell'euro. Tuttavia, com'è noto, quel grande processo di trasformazione su scala continentale ha finito per incepparsi; e per frustrare, infine, le grandi speranze di prosperità, di sviluppo della democrazia e di giustizia sociale che aveva inizialmente lasciato intravedere. Per riprender le fila dell'intera questione, Meldolesi discute alcuni aspetti economici e politici dell'elaborazione del grande scienziato sociale tedesco-americano da poco scomparso, per comprendere la logica della sua """"propensione all'auto-sovversione"""" (come strumento teorico di rinnovamento intellettuale volto a recepire e a promuovere il cambiamento), anche al fine di trarne numerosi insegnamenti rivolti al futuro: delle nostre realtà locali, dell'Italia, dell'Europa."" -
Se non ricordo male. Frammenti autobiografici raccolti da Domenico Monetti e Luca Pallanch
"Ho fatto il partigiano nelle valli bergamasche, ho preparato carte d'identità false per gli ebrei, ho venduto armi, ho bocciato le poesie di un giovane Pasolini, ho fatto da guida a Le Corbusier, ho incontrato Orson Welles, ho diviso la povertà con Marco Ferreri e i ricordi di guerra con Fenoglio, sono stato aiuto regista di Zurlini, Ettore Giannini e Rosi, ho lavorato nella famosa Lux Film di Gualino e Gatti, ho bocciato i provini della Loren e della Koscina... Ero il pupillo di Vittorini, pranzavo con Ferruccio Parri, Gassman e Rossellini, lavoravo di nascosto assieme ad Antonioni. Ho fatto coppia con il geniale Kim Arcalli, ho diretto Tomas Milian, Jean-Louis Trintignant, Gina Lollobrigida, Lucia Bosè... Sono scappato dall'Italia e ho vissuto nell'Isola di Baru, in Colombia, fraternizzando con Gabriel García Márquez... Ho girato il mondo con il folle produttore Daniele Senatore: abbiamo tirato coca nel bagno di Richard Burton, dormito nel letto della Loren a Central Park, aperto uffici a New York, Los Angeles e Cartagena... Un giorno mi sono ritirato in casa e ho cominciato a girare film da solo, con la videocamera, per la fantomatica casa di produzione Solipso Film..."""". Nel secondo Novecento il lucidamente appartato Giulio Questi è stato sempre presente, fra cinema e letteratura, realtà e mistificazione. E questo romanzo di formazione di un novantenne narra le sue avventure." -
Storia delle destre nell'Italia repubblicana
Per molti decenni il settore destro del sistema politico repubblicano è stato sostanzialmente ignorato dagli storici. Sia perché non è facile da studiare, sia perché gli studiosi erano più interessati ad analizzare quegli sforzi progressisti di trasformazione del paese rispetto ai quali la destra rappresentava soprattutto un elemento di freno, un ostacolo da superare. Anche per questo gli studi sulla vicenda politica repubblicana hanno in genere trattato la destra come un unico soggetto, un insieme indifferenziato le cui articolazioni interne erano o inesistenti o irrilevanti. Negli ultimi due decenni, pure sulla spinta delle trasformazioni politiche avviatesi in Italia all'inizio degli anni Novanta, questo quadro è mutato in profondità. La galassia delle destre nell'Italia repubblicana è stata esaminata in maniera più approfondita e si è rivelata molto più articolata di quanto non si pensasse, tanto da rendere impossibile parlare di ""destra"""" - """"destre"""" piuttosto, al plurale, molto differenti l'una dall'altra e anzi spesso duramente contrapposte l'una all'altra. Questo libro raccoglie saggi di alcuni fra i principali esponenti della nuova stagione di studi e ha l'ambizione di dar pienamente conto, con scritti agili e interpretativi accompagnati da un apparato bibliografico essenziale, di come fossero formate e di come siano evolute nel tempo le destre italiane dal 1945 a oggi."" -
Scienza della natura ed etica
È riscontrabile una precisa correlazione tra la rappresentazione dell'ordinamento naturale e quella dell'ordine etico, nel senso che alla razionalità del primo fa da pendant la razionalità del secondo, inversamente, alla irrazionalità del primo corrisponde la visione volontaristica del secondo. I contenuti, le modalità di questa correlazione variano a seconda dei quattro contesti storici in cui il percorso umano, sotto il profilo analizzato, è suddividibile: quello classico, quello medievale, quello moderno, quello contemporaneo. Il loro studio evidenzia l'avvicendarsi di due filosofie dell'esistente, di due umanesimi, di due filosofie della morale, dai contenuti opposti. La preminenza dell'uno o dell'altro dei due umanesimi condiziona significativamente il fine di conseguire ""un livello sempre più elevato di moralità, di conoscenza e di benessere"""". L'indagine si conclude con la delineazione di un sistema cosmogonico e cosmologico motivata anche dall'esigenza di contraddire la deriva nichilistica oggi dominante. Prefazione di Tonino Perna e postfazione di Fausto Cozzetto."" -
Scritti geografici. 1941-1976
Il libro si configura come una raccolta di articoli, saggi e appunti, di stampo prettamente geografico, scritti da Lacquaniti sulla Calabria. L'articolo di apertura dell'antologia dal titolo ""Nota sugli studi per la conoscenza geografica della Calabria"""" risale al 1941. Con esso Lacquaniti entra ufficialmente e definitivamente nel filone degli studi geografici dopo una decisa scelta di campo maturata tra il 1919 ed il 1939 in un ambiente culturale dominato dagli studi letterari e filosofici in cui la geografia era del tutto esclusa perché considerata scienza fisico-naturalistica. Con tale pubblicazione, Lacquaniti inizia la collaborazione con riviste storiche e geografiche specializzate e si segnala come il primo tra i calabresi a dimostrare interesse per la geografia a livello scientifico e a rompere una tradizione culturale di chiusura verso la disciplina geografica. Per Lacquaniti la regione calabrese solo in apparenza è compatta e uniforme perché nella realtà è un mosaico di geografie. Per queste sue complesse condizioni geografiche la Calabria si presta meglio ad essere studiata per regioni minori, con una metodologia duttile, così che il geografo possa liberamente ma razionalmente descrivere la realtà fisico-antropica ed interpretare criticamente i rapporti casuali tra natura e storia."" -
Calabria. Valorizzare con metodi moderni un'antica vocazione vinicola
La storia dell'agricoltura calabrese si intreccia con quella del vino sin dall'antichità. La presenza di vitigni autoctoni in Calabria, infatti, ha permesso alla civiltà contadina del territorio di accumulare, nel tempo, un patrimonio di conoscenze ed esperienze di inestimabile valore. Dedita alla coltivazione della vite da quattro generazioni, la cantina Librandi rappresenta una delle eccellenze all'interno del panorama enologico calabrese. In questo volume, l'azienda offre preziosi consigli a viticoltori e vinificatori desiderosi di confrontarsi con le varietà autoctone presenti nella regione. Lo scopo è quello di dare vita a vigneti che portino alla produzione di uve ""perfette"""". """"Un sogno ambizioso - ammettono gli autori - ma non una chimera""""."" -
Stato, terzo settore e welfare mix. Una lettura interpretativa del caso italiano e inglese
In una fase storica caratterizzata, tanto in Italia come in Inghilterra, da profonde riforme dei sistemi di welfare allo scopo di renderli più efficienti ed efficaci, il carattere delle relazioni esistenti tra Terzo Settore (TS) e Stato riveste una rilevanza strategica nel determinare l'estensione e la qualità delle politiche di intervento sulle forme contemporanee di disagio sociale nonché nel controbilanciare gli effetti negativi della crisi e delle forme tradizionali di solidarietà e di legittimazione delle istituzioni sul grado di coesione sociale e di partecipazione alla gestione del benessere pubblico. Questo testo cerca di avviare un percorso di riflessione sul terzo settore italiano, sulle sue caratteristiche e sul modo in cui si è intessuto il rapporto con l'attore pubblico determinando uno specifico modello di welfare-mix. Il confronto con il caso inglese, nel mettere a fuoco le profonde differenze con il contesto italiano, aiuterà a comprendere meglio come gli ordinamenti giuridici e le eredità culturali possono concorrere a definire l'assetto di welfare mix e il ruolo sociale attribuito al terzo settore nei due Paesi. -
Profili multilivello di diritto dei migranti
Il volume raccoglie i contributi su cui studiosi e studiose, che da tempo e con metodiche diverse si interrogano sui fenomeni migratori, hanno basato le loro lezioni nel Master di II livello in ""Migrazioni. Politiche, servizi sociali e buone pratiche"""", istituito dal Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell'Università della Calabria nell'ambito del Progetto FEI (Fondo Europeo per l'Integrazione) """"In rete - percorsi di formazione e di progettazione sulle migrazioni"""", annualità 2011. Sebbene, nell'opera, la condizione giuridica dello straniero nel contesto giuridico-politico italiano sia quella più trattata, non mancano riflessioni di natura comparatistica e/o maggiormente incentrate su profili di diritto internazionale, sovranazionale e comunitario. Il diritto e i diritti dei migranti, siano essi politici o economici, vengono qui trattati nell'unica prospettiva oggi possibile che è quella multilivello provenendo i tasselli di cui si compone lo status del cittadino migrante da fonti di diverso livello."" -
Fortuna e ironia in politica
Fortuna e ironia sono categorie classiche per descrivere l'esperienza più antica e fondamentale in politica: la consapevolezza che eventi e persone sono recalcitranti alla guida; che intenzioni e risultati delle azioni coincidono raramente; che il controllo di tutti i fattori rilevanti è impossibile. Il testo qui presentato tratta di questa esperienza e dei confini della sua conoscenza. Illumina l'incoerenza della politica, gli effetti perversi, i fatti imprevedibili, le mutevoli i concatenazioni che la rendono storia ""viva"""", ambito umano aperto e storicamente indeterminato. In quest'avvincente trama, tra necessità e libertà, emergono le risposte e le qualità di chi ha affrontato il rischio della politica e il senso ambiguo delle sue ragioni."" -
Bellezza e medicina. Ragioni dell'estetica in medicina
La bellezza è un'esperienza non lontana dall'attività di cura e in medicina l'arte e il bello hanno più di un compito. Per questo, tra medici, possiamo parlare di arte ma soprattutto possiamo parlare di epistemologia e di antropologia per un'estetica della medicina. -
Et net. La rete delle reti
Le telecomunicazioni, ma anche la nostra vita sociale, l'organizzazione aziendale, la politica, la cultura... si configurano come una ET_NET: rete di reti. Interrelazioni. Dinamiche. Interconnessioni. Tessuto vivo. Sviluppo. ET_NET è quello che gli studiosi di fisica definiscono ""sistemi complessi"""", qualcosa al di là della somma aritmetica dei singoli elementi. ET_NET è analisi, viaggio attraverso la storia, la teoria delle reti quali strumenti per lo sviluppo della democrazia e delle libertà intellettuali dei popoli: il loro svilupparsi. Con pagine veloci, sintetiche si passa dall'analisi delle reti delle civiltà del passato ad un focus dedicato alle reti delle comunicazioni anche nelle loro radici linguistiche. Razionalizzazione e sintesi. Le reti oggi non solo ci aiutano a cogliere approfondire il presente, ma intersecando moltitudine di punti di vista diversi, i nodi, ci aiutano nel progettare quale futuro ci potrà attendere. Non si può disgiungere la teoria delle reti dal senso dello Stato, valore etico dei non sudditi, pilastro del nostro sentirci cittadini veri di uno Stato reale consapevole del suo ruolo. La rete non è virtuale! essa è l'insieme di tutti noi, diritti e doveri, ma anche passioni, altruismo, desideri, spirito critico, onestà intellettuale, amare ed essere amati, mani che stringono altre mani. ET_NET: la Rete. Il punto di vista di una donna manager! Prefazione di Tonino Paris."" -
Il visionario alato e la donna proibita
Braccato senza sosta da ricordi dolorosi, Felix compie un viaggio tra i ""rocciosi"""" confini dell'Europa alla ricerca della perduta Ema e del suo tragico amore. Scritto in anni in cui l'Albania usciva vinta e mortificata da un regime totalitario, questo romanzo è il resoconto allucinato dell'inferno di un uomo travolto dalla storia, e di una donna vittima della dittatura. Scavando nelle proprie piaghe con l'acume della paranoia, il protagonista compone un ritratto della patria e dei suoi figli feriti, smarriti nelle città europee, attratti dalle insegne al neon e dalla falsa promessa di un'irraggiungibile libertà.""