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La governance societaria: società per azioni e cooperative a confronto. Una interpretazione economica
A partire dagli anni '80 l'attenzione sulla corporate governance è crescita in modo esponenziale, non solo a livello accademico e istituzionale, ma anche di opinione pubblica, conquistando spesso la prima pagina dei media, specie di fronte all'insorgere di scandali aziendali. Dopo avere ripercorso l'evoluzione di questo processo con riferimento alle società per azioni, l'autore si chiede se le stesse regole (best practices) valgano anche per le cooperative, concludendo che la diversa configurazione dei diritti di proprietà implica regole diverse. In conclusione si sollecita la cooperazione a compiere uno sforzo in questa direzione, fornendo suggerimenti basati su casi reali, rifuggendo dal rischio di una imitazione acritica di pratiche proprie delle società per azioni, basandosi più sui presupposti teorici della Stewardship Theory e non dell'Agency Theory. -
Sono Chiesa anch'io. Il ruolo dei laici e il rinnovamento
Nonostante se ne parli sempre di più, i laici mantengono un ruolo marginale all'interno dell'ordinamento della Chiesa cattolica, che si identifica pienamente con i chierici. La partecipazione dei laici alla vita della Chiesa è una partecipazione tutt'al più vicaria ma mai piena e consapevole come invece avrebbe voluto lo stesso Concilio Vaticano II. Eppure la forma di Chiesa che conosciamo e che sembra così difficile da riformare (pensiamo solo al grande dibattito interrotto su un maggiore coinvolgimento e partecipazione delle donne) non è l'unica forma che sia mai esistita. In questo saggio, don Ubaldo Cortoni, monaco camaldolese e storico della Chiesa, dimostra come, attraverso lo studio attento delle fonti storiche e attraverso una rivalutazione priva di pregiudizi degli stessi movimenti ereticali, sia possibile rinvenire nel passato della Chiesa alcune soluzioni a problemi che sembrano invece nuovi e inattesi: dal rapporto tra laici e clero, al ministero delle donne, dalla pluralità della riflessione teologica alla compresenza di forme liturgiche diverse. -
Accanto al meno. Un'ipotesi nell'arte contemporanea
Le rivoluzioni nella cultura del Novecento hanno avuto il risultato di una tangibile dispersione, diventata ormai parte integrante della ricerca artistica. A tutto ciò si è risposto con un rigore che a molti oggi appare inutile disciplina. Accanto al meno insinua una serie di ritratti di artisti: Gregorio Botta, Cesare Berlingeri, Lucilla Catania, Elvio Chiricozzi, claudioadami, Giulio De Mitri, Giulia Napoleone e Roberto Pietrosanti che hanno scelto la difficile via dell'intensità. La rarefazione, sebbene inevitabile nei linguaggi attuali, è confrontata con l'universalità dell'arte, ottenendo risultati che aprono la strada a nuove geminazioni estetiche. -
Jacques Maritain e Igor Stravinsky
Jacques Maritain stringe diverse amicizie con i musicisti della sua epoca, tra cui Georges Auric, Arthur Lourié, Manuel de Falla ed Erik Satie. Ma è l'incontro con Igor Stravinsky che segna in particolare una metafora luminosa della reciproca influenza tra la riflessione sull'estetica del filosofo francese e il suo mutuo intrecciarsi con le esperienze dirette e concrete della composizione musicale. La relazione intellettuale tra Stravinsky e Maritain nasce durante la presenza del compositore in Francia e continua dopo il suo trasferimento in America. La loro corrispondenza, anche se costituita da poche lettere, è una fonte preziosa che documenta un rapporto tra i due molto più familiare e profondo di quanto si sia pensato fino ad oggi. Per Stravinsky, Maritain non è solo un filosofo di riferimento, ma un amico fraterno con cui avere uno scambio intellettuale, anche se complesso e un po' tormentato. Il volume analizza la genesi e lo sviluppo di questa amicizia, che raggiunge il vertice nelle Lezioni sulla poetica musicale, tenute dal compositore alla Harvard University nel 1939. -
Naufragi nella modernità. La navigatio di Carl Schmitt tra rivoluzione e controrivoluzione
Quella di Carl Schmitt è stata, senza dubbio, una delle intelligenze più contestate del '900. Sulla considerazione del personaggio ha pesato, infatti (anche giustamente), l'episodio della sua inattesa conversione al nazismo del '33. Un evento che ha contribuito a plasmare l'icona di un intellettuale opportunista e senza scrupoli. Questo saggio prova a gettare nuova luce sulla figura di Schmitt prospettando i tratti di un pensatore attraversato e travagliato dalle svolte della storia. Un giurista cattolico e tradizionalista gettato suo malgrado sull'onda inquieta della modernità. La sua navigazione costellata di tragici azzardi (come quello del '33) diviene in un certo senso l'emblema stesso dell'esperienza moderna, un'esperienza che si presuppone aperta e, per questo, esposta anche al rischio del naufragio. -
Sulle congiure
Il tema delle congiure ricorre con frequenza nelle opere di Machiavelli. Ad esso ha dedicato uno dei capitoli più famosi dei ""Discorsi"""", composto inizialmente alla stregua di un trattato autonomo. Ma storie di intrighi e cospirazioni ricorrono di continuo nelle """"Istorie fiorentine"""" come nei suoi scritti di natura diplomatico-cancelleresca. Si parla diffusamente di trame e macchinazioni politiche nel """"Principe"""" (nel capitolo XIX) come nei suoi testi storico-politici minori. Diversamente da altri autori classici, a partire da Sallustio, Machiavelli non si è però limitato alla descrizione di singole congiure. Di questa particolare ed estrema forma di lotta politica ha offerto una vera e propria teoria, mai tentata prima da altri pensatori. Ha classificato le congiure, ne ha individuato le diverse varianti storiche, ne ha messo in luce la dimensione tecnico-operativa, ne ha illustrato le fasi e le modalità di svolgimento, le motivazioni ideali, le giustificazioni d'ordine materiale e le matrici sociologiche. Soprattutto ne ha offerto una chiave di lettura eminentemente storico-politica, mentre per lungo tempo ci si era limitati a ragionare sulla psicologia dei congiurati. In questo volume si trovano raccolte - e ampiamente commentate - tutte le pagine che Machiavelli ha dedicato alle congiure. È il libro che non ha mai scritto, ma al quale ha probabilmente pensato per tutta la vita: di grande profondità e di straordinaria attualità."" -
Le metamorfosi della città. Saggio sulla dinamica dell'Occidente
Nel momento in cui l'Europa attraversa una crisi che appare al contempo politica e spirituale, Pierre Manent propone agli europei un illuminante percorso attraverso i momenti fondatori, i concetti orientativi e i più autorevoli interpreti della loro storia. Per riportare alla luce le ondate che accompagnano invisibilmente la turbolenta navigazione dell'uomo moderno, Manent esamina l'esperienza originaria della polis greca, il perdurante enigma delle trasformazioni di Roma e il rapporto tra le città degli uomini e la questione di Dio ravvivando imparzialmente il dialogo con Omero e Aristotele, Cicerone e Agostino, Machiavelli e Montesquieu, Montaigne e Rousseau. Per ritrovare i termini esatti del problema umano, il filosofo francese rinnova la discussione del nesso tra l'universale e la mediazione, la scienza e l'azione, l'uomo e il cittadino. Si tratta per Manent di considerare la dinamica occidentale e la situazione presente alla luce della più completa comprensione del comune e del governo degli uomini. La successione e la dialettica tra le forme politiche (Città, Impero, Chiesa e Nazione) che questo libro ricostruisce delineano così una prospettiva in cui l'incessante movimento dell'umanità odierna è ricondotto all'interno della più ampia e adeguata questione della vera comunità universale, o delle fonti e dei criteri dell'operazione umana: le metamorfosi della città sono a ben vedere le esperienze in cui l'umanità ha pensato, governato e realizzato se stessa... -
Carlo Cattaneo e lo spirito italiano
"L'Europeo - ha scritto Carlo Cattaneo -trovò l'America e l'Australia in quello stato in cui pare che l'Asiatico trovasse l'Europa"""" dei tempi dei tempi. Eppure, come è noto, le cose andarono diversamente, perché da noi nacque allora """"l'incivilimento"""" italico, europeo, occidentale. Seguendo le orme della riflessione cattaneana (che parla in proposito di quaranta secoli) e confrontandole con le conoscenze attuali riguardo all'evoluzione antica di regioni e zone della nostra parte del mondo, questo libro esplora alcune radici della nostra civilizzazione e ne scopre la logica dell'associazione e della pluralità, dell'ammansire la barbarie preservando l'indipendenza, del vivaio di città generatrici di città, dell'interazione di cooperazione e di emulazione... È un viaggio nel lontano passato motivato dalle esigenze dell'oggi. Esso suggerisce, infatti, di non perdersi d'animo, d'aguzzar l'ingegno, di puntare sull'autonomia e sulla libertà, di moltiplicare le iniziative, le capacità di direzione e le responsabilità di governance. E quindi di abbandonare il centralismo che ostacola la rinascita del Paese, e di avviare al suo posto un federalismo democratico che corrisponda all'unisono al meglio dell'esperienza internazionale, ed al meglio dello spirito italiano: d'ogni tempo." -
Terra, acqua, mani, fuoco. Ceramica popolare in Calabria
Tra le produzioni più significative, nell'ambito della cultura materiale, figura la ceramica, nella quale è possibile rinvenire diverse funzioni, da quella d'uso all'estetica, dalla simbolica alla documentaria, ecc. A ciò si aggiungano le non sorprendenti analogie strutturali tra vaso e corpo umano, se si tiene presente che Adamo deriva etimologicamente da ""adamah"""", argilla, la materia utilizzata per plasmarlo, e che la prima coppa, ritenevano i greci, era stata modellata sul seno di Eva. Per questo, come è stato felicemente sostenuto, più che le case in cui l'uomo abita, più che le armi con cui combatte, più che qualsiasi altro utensile o gioiello la ceramica ha uno stretto legame con la collettività che la crea e l'adopera, riflette anzi la sua personalità molto più fedelmente di qualsiasi espressione materiale della cultura di un popolo. """"La Calabria - sostiene Renato Peroni - è la prima regione della penisola in cui furono introdotti l'uso del tornio da vasaio, la cottura in forni ad alta temperatura di vasi di argilla depurata con decorazione dipinta, la lavorazione del ferro"""". Il volume affronta per la prima volta il tema della ceramica popolare in ottica storico-antropologica, evidenziando usi e costumi connessi alla produzione e all'uso; elenca tutti i centri ceramici, a partire dalla più remota antichità; propone la complessa trama delle denominazioni dialettali; offre un variegato, sorprendente mosaico delle tipologie corredato dalle necessarie didascalie."" -
La solitudine della libertà. Benjamin Constant e i dibattiti politico-costituzionali della prima restaurazione e dei cento giorni
Tornato a Parigi all'indomani della caduta di Napoleone e dopo 12 anni di volontario esilio, dall'aprile 1814 al giugno 1815 Constant si batté con determinazione perché la Francia imboccasse finalmente la strada del costituzionalismo liberale. Una battaglia rilevante per la messa a punto delle sue teorie politiche e che lo porterà, nel periodo della prima Restaurazione, ad appoggiare il nuovo regime di Luigi XVIII e poi, durante i Cento Giorni, a collaborare addirittura con Bonaparte per la stesura di una nuova costituzione. Il volume fornisce una puntuale ricostruzione storica e teorica dei dibattiti politico-costituzionali ai quali Constant partecipò in questa cruciale congiuntura, opponendosi tanto ai nostalgici dell'Ancien Régime, quanto ai repubblicani e ai bonapartisti. Emergono così con chiarezza le sue intransigenti battaglie per la libertà, ma anche il suo marcato isolamento e le sue incaute opzioni politiche, delle quali sono ripercorse le motivazioni sia personali che teoriche. -
La politica della società. Ferdinand Tönnies lettore di Thomas Hobbes (1879-1932)
Il libro ricostruisce l'interpretazione del pensiero di Hobbes fornita da Ferdinand Tönnies nel corso di più di un cinquantennio. Il filosofo inglese è per il sociologo tedesco la più compiuta espressione della modernità politica, ma anche il pensatore nel quale se ne prefigura già il superamento. L'eredità insuperabile della sua filosofia, tuttavia, consiste nel problema del rapporto fra gli individui e l'ordine sovrano: la ""politica della società"""" diventa il compito specifico di un'epoca in cui la politica è totalmente inscritta nella logica dei rapporti sociali. Nello scarto fra politica e società si determina la produttività della sociologia come disciplina politica."" -
Autobiografia di un cattolico marginale
Giovanni Franzoni racconta, per la prima volta in modo non episodico, la sua vita, dandoci modo di riflettere sulle circostanze che hanno influito sulle sue scelte. Oltre ottant'anni, cruciali nella storia del nostro Paese e della Chiesa cattolica, scorrono sotto i nostri occhi attraverso i ricordi di un protagonista. Dopo l'età giovanile trascorsa a Firenze nel periodo fascista e dela guerra, completa i suoi studi a Roma e nel 1950 entra nel Monastero benedettino di S. Paolo. Divenuto abate nel 1964, partecipa alle ultime due sessioni del Concilio Vaticano II, del quale ricorda fatti poco noti e personaggi importanti. Di questi ultimi sono riportate in appendice lettere inedite, accanto alla testimonianza toccante delle zie, che, a Firenze, seguivano ""dal basso"""" le sue travagliate vicende. Infatti, quei """"profeti di sventura"""" che Giovanni XXIII aveva temporaneamente messo a tacere, rialzano presto la testa e vedono nelle scelte sue e di altre chiese locali, una pericolosa deriva radicale. Seguiamo quindi i retroscena del suo strano """"processo"""", al termine del quale è costretto a rassegnare, nel 1973, le dimissioni e a trasferrirsi in modesti locali lungo la Via Ostiense con la Comunità nel frattempo costituitasi attorno a lui e che tuttora opera cercando di testimoniare un modo """"altro"""" di essere Chiesa."" -
Il realista delle distanze. Reinhold Niebuhr e la politica internazionale
Nel corso del XX secolo, Reinhold Niebuhr (1892-1971) mostra i lineamenti inconfondibili che distinguono la figura misteriosa del ""realista delle distanze"""". Il teologo protestante rappresenta il principale esponente dell'agostinismo politico nel Novecento, che mostra il fecondo rapporto tra cristianesimo e Relazioni Internazionali. Inoltre, egli aiuta i propri contemporanei a vedere in primo piano le cose lontane, a scorgere la politica internazionale in tutta l'estensione del suo significato. Tra gli anni Trenta e gli anni Sessanta del secolo scorso, senza alcuna intenzione di prevedere o anticipare il futuro, Niebuhr sviluppa il """"realismo cristiano"""". Un approccio che, non cedendo all'opposto rischio del cinismo o dell'utopia, esprime una concezione della natura umana, della politica e della storia che vuole testimoniare l'urgenza della moderazione e della responsabilità nell'esercizio del potere, oltre che la necessità del controllo morale della dimensione politica all'interno di un mondo imperfetto. A più di quattro decadi di distanza dalla sua morte, il pensiero di Niebuhr risulta ancora attuale, proprio perché egli mostra e promuove uno sguardo critico sulla realtà politica in grado di offrire un utile contributo alla comprensione delle trasformazioni e all'analisi delle dinamiche internazionali del sistema globale contemporaneo."" -
Sanità a 21 velocità. Come garantire ai cittadini italiani il diritto alla salute in un sistema federalista
A distanza di più di un decennio dall'introduzione del federalismo in Italia emerge dal libro un quadro con luci ed ombre sugli impatti che ha avuto nel suo principale campo di applicazione, la sanità. In un quadro italiano e internazionale in forte mutamento demografico, epidemiologico ed economico, il trend prevalente nel settore sanitario sembra essere quello di relegare la definizione delle scelte strategiche - anche delle autonomie locali - a valutazioni di contenimento dei costi. Al tempo stesso l'autonomia regionale senza una forte cabina di regia nazionale - porta a una forte divario territoriale della spesa sanitaria e delle possibilità di cura dei cittadini. In questa cornice, il governo del sistema sanitario necessita di una profonda revisione per poter rispondere adeguatamente alle mutevoli esigenze della popolazione-paziente. -
Il turismo congressuale tra competizione globale e modelli organizzativi territoriali. Prospettive per la Toscana
Le nuove sfide competitive della globalizzazione e l'attuale crisi economica hanno riportato al centro dell'attenzione i grandi aggregati territoriali, che ritornano a esser individuati come i principali artefici dello sviluppo economico. In passato il concetto di competizione veniva utilizzato soprattutto per le imprese ed era considerato un cardine dell'economia di mercato. Il processo di globalizzazione ne ha dilatato il significato, estendendolo anche ai territori, intesi come sistemi economico-sociali più o meno capaci di creare al proprio interno le condizioni per lo sviluppo economico. Nel turismo congressuale, per sua natura, la dinamica competitiva tra territori è ancora più accentuata che in altri settori industriali e richiede una significativa capacità di coordinamento a livello di sistema territoriale al fine di valorizzare e rafforzare i fattori locali di vantaggio competitivo. In quest'ottica il convention bureau coordina i diversi soggetti della filiera per sviluppare sinergie e creare le condizioni per l'attrazione di segmenti di domanda, di sponsor e investitori. Un convention bureau regionale per la Toscana - elemento distintivo di questo volume - avrebbe dunque l'obiettivo di inserirsi all'interno di un territorio vocato al turismo, armonizzando l'offerta congressuale che proviene dalle diverse realtà locali. Premessa di Gabriele Piccini ed Enrico Rossi. -
I pericoli della solidarietà
Con il suo acume, la sua cultura e la sua ironia, Ricossa ci offre la possibilità di esplorare un principio, di cui si parla molto e che è stato fatto proprio anche da talune carte costituzionali. Ci fa capire che cosa sia la solidarietà e quale funzione essa svolga nella convivenza fra gli uomini e nel rapporto fra governati e governanti. Affrancandoci dai tanti luoghi comuni quotidianamente spesi, Ricossa ci aiuta a rispondere alle nostre domande, soprattutto a quelle che potrebbero sembrare scomode o ""impertinenti"""". Il metodo utilizzato è quello caro all'autore, che richiama costantemente la nostra attenzione sugli esiti positivi e negativi generati dalle nostre azioni. Ricossa si sofferma dapprima sulla solidarietà volontaria. E spiega che pure il nostro più spontaneo desiderio di aiutare gli altri """"esige un patto anticipato fra almeno due persone"""", chi propone e chi accetta. Come avviene in ogni altro rapporto intersoggettivo, amicizia e amore compresi, c'è nella solidarietà uno """"scambio"""", in cui devono essere presenti la disponibilità a dare e la disponibilità a ricevere. Ricossa """"esplora"""" le relazioni interne alla famiglia, i rapporti fra colleghi e varie altre situazioni. E alla sua lente non sfuggono """"gli abbracci ostentati, le pacche sulle spalle, i """"regali"""" prestigiosi"""", che precedono l'""""invito ad aderire a reti di connivenze e omertà"""", le """"cricche"""" solidaristiche, alle quali """"bisogna saper dire di 'no' al momento giusto"""". Prefazione di Lorenzo Infantino."" -
Breviario di un liberista eretico
"Ancora non vedo niente di meglio che la continuazione del sistema della proprietà privata per mantenere quelle condizioni che rendon possibile la conservazione delle libertà politiche, che per me sono un aspetto essenziale della civiltà moderna [...] E non son disposto a consentire ad alcuna restrizione di esso, se non riesco a vederne chiaro il vantaggio sociale. L'ideale della società ordinata come i formicai delle termiti non mi soddisfa affatto"""". Questo era Ernesto Rossi. Questo il suo pensiero: praticità e ragione al servizio della libertà. Il Breviario ne vuole essere un'introduzione. Per non dimenticare un grande della politica, certo; ma molto più per guardare con occhio realmente nuovo, realmente diverso, eretico appunto, all'Italia. Alle sue miserie e alle sue opportunità." -
Il pugile polacco
Nel libro ""L'angelo letterario"""", durante l'incontro con lo scrittore Andrés Trapiello, a Madrid, Eduardo Halfon accenna a un misterioso pugile polacco. """"Il tuo cognome, Eduardo, da dove viene? Libano, risposi. Mio nonno era un ebreo libanese identico ad Alfred Hitchcock. E il tuo nonno materno? Polacco. Anche lui ebreo? Sì, anche lui ebreo e gli parlai un po' di Lodz, di Sachsenhausen, di Auschwitz, del pugile. Guarda, amico, esclamò alzandosi per rispondere al telefono, tutto questo o lo scrivi tu o lo scrivo io. Spero che lo scriva lui"""". Da allora, e attraverso altri personaggi, come un filo ininterrotto si susseguono e si intrecciano altre storie. Quella di un poeta indigeno immerso in un mondo avulso; quella di un accademico nordamericano esperto di Mark Twain; quella di una hippie israeliana in viaggio per il Centroamerica; quella segreta, unta di jazz, di un pianista serbo; quella di un ragazzo imprigionato in una realtà che non lo comprende; quella di un regno sottomarino ormai privo di vita; quella di una madre che cerca di sopravvivere al suo dolore. Da tutte queste storie quella del pugile polacco inizia a germinare, a imporsi, a chiedere di essere scritta da un nipote che a sua volta vorrebbe non scriverla. E che però sa che dovrà farlo. """"Voi ebrei, mi disse Andrés sedendosi, nascete con un romanzo già scritto sotto il braccio."""""" -
Partitocrazia
"Che cos'è la democrazia? O meglio in cosa si è trasformata la democrazia oggi? Questo libro cerca di rispondere a questa domanda. E non lo fa in modo teorico, bensì calandosi, con sguardo ironico e spietato, nella realtà della moderna società occidentale. Cos'è diventata la democrazia ai nostri occhi e agli occhi dei politici? I luoghi comuni e meno comuni, la noia e la boria della vita politica vengono qui descritti e analizzati con lucidità fino a rivelare una sola, sconcertante verità: la democrazia non è altro che la maschera dell'oligarchia, il modo più efficace che la classe dirigente abbia trovato per dominare le nazioni senza poter essere scacciata dal popolo o tacciata di tirannia. 'Partitocrazia' è stato scritto nel 1911 ed è una descrizione della vita politica inglese di quel periodo. Eppure la forza profetica di questo libro è indiscutibile."""" Prefazione di Cecil Edward Chesterton." -
Ermeneutica ed economia. Spiegazione e interpretazione dei fatti economici
Economia ed ermeneutica. È la storia di un incontro precario, segnato da dure polemiche e logorato da imperdonabili equivoci. Una disputa intensa, sviluppatasi a partire dagli anni Settanta, che ha visto filosofi ed economisti scontrarsi duramente sullo statuto epistemologico della scienza economica. Raccogliendo la giusta intuizione degli interpretative economists, questo libro vuole dimostrare come l'ermeneutica possa rappresentare uno dei più efficaci strumenti nella ""cassetta degli attrezzi"""" dell'economista, a condizione che si abbandoni quella diffusa ed errata concezione antiscientifica dell'ermeneutica e si accetti l'idea secondo la quale il """"circolo ermeneutico """" di H.-G. Gadamer e il metodo """"problemiteorie-critiche"""" di K.R. Popper, descrivono, con linguaggi diversi, il medesimo procedimento per la scoperta di conoscenze oggettive. Sulla base di questa impostazione risulta evidente come l'adozione della prospettiva interpretativa in ambito economico non solo non comporta una rinuncia all'oggettività, ma consente invece una più efficace applicazione del modello di spiegazione causale, permettendo di migliorare gli standard di scientificità delle teorie economiche.""