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Diritto antidiscriminatorio e pari opportunità nel lavoro pubblico e privato. L'esperienza della consigliera regionale di parità in Calabria
Il volume approfondisce i temi della tutela contro le discriminazioni e delle pari opportunità sul lavoro, partendo dall'analisi dei casi che l'ufficio della consigliera regionale di parità della Calabria ha affrontato negli ultimi otto anni. Ne emerge un quadro dove ancora oggi la maternità rappresenta il primo fattore di discriminazione verso le donne, soprattutto nell'accesso al pubblico impiego, dove la PA si dimostra disattenta alle questioni di genere. L'obiettivo è quello di capire dove e perché il mercato del lavoro sia ancora ostile alle donne e immaginare un percorso di superamento degli ostacoli per il conseguimento di una reale parità. Le pronunce dei tribunali calabresi rappresentano, quindi, lo spunto per una riflessione più ampia sulle politiche di genere grazie agli autorevoli contributi degli autori, che spaziano dalla riforma del pubblico impiego sino alla quanto mai attuale questione della rappresentanza politica. Dalla Calabria all'Italia per affrontare con lucidità la questione del lavoro femminile. -
Io, il teatro. Arnoldo Foà racconta se stesso
Non è una biografia, nè un libro su Arnoldo Foà. È un piccolo libro su Arnoldo Foà attore di teatro, sulla sua idea di ""fare teatro"""", sul suo mestiere al servizio del teatro."" -
Il primato della politica. Dialogo sul potere, la fiducia, il rispetto
Il governo Renzi segna il ritorno al primato della politica? Parte da qui il dialogo intergenerazionale tra l'ex presidente della camera Luciano Violante e il giovane giornalista di Rai News 24 Mario De Pizzo. Un confronto aperto sul ruolo della politica, sulla sua missione. Il conflitto tra giovani ed élite, tra bisogno di innovazione e conservatorismi: policentrismo anarchico delle burocrazie e partecipazione oppositiva dei territori. La fiducia, i legami e il rispetto come base per una nuova politica e per la costruzione di nuovi partiti e di agenzie intermedie in grado di tenere insieme e rinnovare la società. Le riforme di cui il Paese ha bisogno per uscire dalla crisi. Sotto i riflettori, la crisi della politica e dei cittadini. In primo piano, le risposte da offrire per ricostruire il Paese. -
Morte dell'uomo e fine del soggetto. Indagine sulla filosofia di Michel Foucault
Filosofo, critico letterario, storico del pensiero e delle istituzioni, attivista politico, Michel Foucault è stato una figura cruciale nella cultura del secondo Novecento. Trovare un filo conduttore nella grande dispersione delle sue ""archeologie"""" e """"genealogie"""" è il fine di questo studio, che funge al contempo da chiara, sintetica ed efficace introduzione alla sua opera e da approfondimento dei concetti nodali di morte dell'uomo e pensiero antropologico, non solo in quel """"primo"""" Foucault in cui vengono affrontati esplicitamente, ma altrettanto in quello degli anni Settanta e Ottanta. Ne emerge come, tanto in sede """"teoretica"""" quanto """"pratica"""", Foucault riprenda il compito kantiano della critica, declinandolo però, di contro al trascendentalismo e soggettivismo di Kant, secondo l'idea di un a priori storico e di un'etica come pratica di libertà. Sono questi gli strumenti per affrontare l'intreccio dei saperi e dei poteri del mondo contemporaneo nel quadro strategico di un inedito illuminismo, quello che ci propone, ancor oggi, di """"esser governati di meno, nella prospettiva di non esser governati affatto""""."" -
Giuseppe Verdi e il Risorgimento
Il volume comprende gli Atti del Convegno su ""Il contributo di Giuseppe Verdi alla creazione del mito del Risorgimento"""" tenutosi, su iniziativa della Fondazione Giacomo Matteotti Onlus, in occasione del bicentenario della nascita del Maestro, l'11 ottobre 2013 presso la Sala del Refettorio della Biblioteca della Camera dei Deputati. A completamento degli interventi svolti durante il Convegno, presieduto da Carlo Ghisalberti, Professore Emerito dell'Università di Roma Sapienza, si è ritenuto di aggiungerne altri in arricchimento e in sintonia con il tema della ricorrenza. La Presidenza della Camera dei Deputati ha concesso il patrocinio allo svolgimento del Convegno al quale hanno partecipato numerosi studenti dei Licei """"Talete"""" e """"Visconti"""" di Roma e """"Peano"""" di Monterotondo. La pubblicazione del presente volume è stata resa possibile grazie anche al contributo concesso dal Mibact."" -
Cosa conta. Pubblici, modelli economici e metriche della televisione contemporanea
Molti dei significati che per oltre mezzo secolo abbiamo associato al termine ""televisione"""" sono radicalmente mutati. Proprio nel momento in cui si scommetteva sulla sua scomparsa, il medium televisivo si è totalmente ridefinito, sposando le modalità comunicative dei media digitali. Le profonde trasformazioni che hanno investito questo settore hanno messo in crisi le coordinate che tradizionalmente orientavano tanto le abitudini dei pubblici, quanto le strategie dei broadcaster e degli spender. Tutto ciò rende urgente una domanda: cosa conta nella televisione contemporanea? Questo libro è il risultato di un'attività di ricerca promossa dall'Istituto di Economia dei Media e della Fondazione Rosselli. In tal senso, sono state oggetto d'indagine le trasformazioni più rilevanti emerse in tre aree d'interesse: pubblici e consumi televisivi; modelli economici e organizzativi della televisione contemporanea; le nuove forme di rilevazione e misurazione degli ascolti televisivi nell'era dei social media."" -
Stranieri in Italia. Fonti e indicatori
In Italia esistono molte fonti di dati istituzionali come, ad esempio, le Anagrafi comunali dei residenti, gli Archivi dell'Inps, i Registri delle imprese della Camera di Commercio e altre ancora. Si tratta di archivi e banche-dati generate da procedure di natura amministrativa che s'implementano nel tempo, raccogliendo informazioni generalmente esaustive e omogenee a livello nazionale su vari aspetti della vita dei cittadini (la nascita, la composizione dei nuclei familiari, la scuola, il lavoro e perfino la morte). Ai fini di analisi secondarie, quindi, queste fonti di dati sono una risorsa importante da valorizzare. Il volume riporta l'analisi di alcune di queste fonti allo scopo di massimizzarne l'efficacia informativa per studiare il fenomeno dell'immigrazione. Sono quindi presentati ""metadati"""", indicazioni sul modo in cui i dati di ciascuna fonte sono stati originariamente prodotti, per valutare l'adeguatezza e la qualità informativa dei vari archivi. Infine, per ogni fonte è proposta una lista di indicatori per rilevare il grado di inserimento degli stranieri nella società di arrivo a livello provinciale o sub-provinciale."" -
Sibari. Storia mitica e miti storici
Gli storici antichi scrivevano che Sibari era la colonia più fiorente della Magna Grecia, ma le rimproveravano tutti i vizi e i mali del mondo. Elaboravano narrazioni inverosimili in modo da farle coincidere con la storia, attuavano un processo di storicizzazione degli eventi mitici, diventavano essi stessi creatori di leggende. I racconti su Sibari devono divenire oggetto di analisi non solo per stabilire cosa c'è di vero o falso, ma per capire le ragioni e l'ideologia di chi li scriveva. L'esagerazione di geografi, storici e filosofi sulla sua magnificenza era funzionale all'esigenza di demonizzarla. L'accusa nei confronti di Sibari era semplice ma efficace: i coloni greci che l'avevano fondata erano etnicamente puri, ma, diventata crocevia di popoli diversi, diventarono impuri. Con le loro scelte politiche e di vita i Sibariti avevano smarrito lo spirito greco, nella polis erano stati i Greci a trasformarsi in barbari e non viceversa. Società meticce come Sibari, senza onore e senza patria, avevano favorito il declino dell'Eliade. La decadenza delle città greche, dovuta a una perdita di posizione strategica e politica, obbligava gli storici a rivedere il concetto di patria e ad idealizzare un'identità forse mai esistita. -
Del Terroir e delle uve del Cirò. Ricerca e valorizzazione
L'azienda Roberto Ceraudo ha sempre avuto un solo e semplice obiettivo: mettere in atto ogni azione volta all'ottenimento di una produzione di alta qualità attraverso il massimo equilibrio tra l'opera dell'uomo e i cicli della natura. Per questa via, ha sposato e posto in essere da sempre le tecniche colturali dell'agricoltura biologica e della sostenibilità ambientale in tutti i processi produttivi, anche attraverso la piena autosufficienza energetica, escludendo l'utilizzo di diserbanti, trattamenti di sintesi penetranti o sistemici e viti geneticamente modificate, prediligendo, al contrario, l'utilizzo di vitigni autoctoni, lieviti indigeni e tecniche di difesa naturali, in aggiunta, naturalmente, alla vendemmia manuale senza ausili meccanici. Il libro che si va a presentare sublima il frutto di una terra, ricca di storia, di cultura, di tradizioni, di bellezze naturali, con la passione, la tenacia, la caparbietà, il voler e saper fare dei vignaioli. Infatti, condensa il frutto del lavoro e delle fatiche di quanti hanno voluto e saputo cogliere ciò che di meglio il territorio, la natura e i vitigni, offrono. Un noto aforisma dice che ""la qualità del vino si fa nel vigneto e si esprime in cantina"""", enfatizzando anche il ruolo importante che ha la tecnica enologica nel valorizzare al meglio il quadro compositivo dell'uva; per questo la ricerca ha incluso anche questo aspetto, riferito al Gaglioppo. Introduzioni di Michele Borgo e Luigi Bavaresco."" -
La grande riforma mancata. Il messaggio alle Camere del 1991 di Francesco Cossiga
A distanza di oltre vent'anni dal suo invio alle Camere, l'esame del Messaggio sulle riforme costituzionali del Presidente della Repubblica Francesco Cossiga tuttora in discussione consente di mettere a fuoco sia l'origine geopolitica della vicenda, sia lo svolgersi del dibattito che ne è seguito, sia il ritardo politico con cui l'Italia si è presentata e si presenta agli appuntamenti europei e globali. Protagonisti di ieri e di oggi, analisti o testimoni della vicenda, ribattezzata La Grande Riforma Mancata, si sono alternati durante un Convegno tenutosi nella Sala Zuccari del Senato della Repubblica nel marzo di quest'anno. È emersa una duplice linea di interpretazione del documento: perché esso aveva suscitato tante reazioni e fu messo da parte; perché e come il tema delle riforme costituzionali è oggi tornato ""di moda"""" e incontra tante difficoltà a concretizzarsi. Non è assente nelle analisi che si sono susseguite la vicenda della """"pazzia"""" di Cossiga """"picconatore"""" del sistema politico che tutti i partecipanti hanno respinto, anche sulla base della dettagliata ricostruzione da parte dei protagonisti su come la """"Fabbrica del Messaggio"""" si è svolta. Cossiga percepì prima di tutti che eventi epocali, come la caduta del Muro di Berlino e l'imminente firma del Trattato di Maastricht si calavano in un sistema politico privo di idee, in conflitto grave tra protagonisti e già pesantemente oggetto di disistima popolare, una combinazione esplosiva che poteva mettere il Paese in serie difficoltà."" -
Una chiesa nuova per una nuova città. L'esperienza del concorso per la concattedrale di Lamezia Terme
"Le pagine di questo libro, opportunamente posto sotto il titolo 'Una Chiesa nuova per una città nuova', mentre guidano alla lettura dei diversi elementi che contribuiscono a rendere bella e significativa la chiesa cattedrale, vogliono accompagnare il lettore, e quanti varcano la sua soglia, a sentirsi parte di quel 'regno di sacerdoti e popolo per il nostro Dio'. Per questo, ogni suo elemento è pensato e costruito per accogliere coloro che sono chiamati da Dio ad essere pietre vive in un edificio che deve crescere ben ordinato e compatto."""" (Dalla prefazione di mons. Nunzio Galantino)" -
Monte Sardo
È l'affresco di ciò che accade in un piccolo paese dell'Alto Jonio cosentino (la zona che Zanotti-Bianco e Isnardi chiamarono ""penisoletta"""" e """"Cenerentola"""") a cominciare dalla metà degli anni quaranta e fino ai nostri giorni. Una vita che si svolge tra carestie e frane, tra miseria e patimenti, a cui contribuiscono alcuni signorotti rendendo dolorosa l'esistenza di chi va avanti a stenti. Tommaso racconta la realtà della comunità tra incomprensioni, offese, abusi, perplessità ed entusiasmi, attraverso la sua sensibilità di ragazzo. Il """"coro"""" dei giocatori di tressette commenta ad alta voce le vicende del paese. In questo clima di soprusi e abusi arriva un maestro elementare, figlio di un sarto, che parla di socialismo, libertà e uguaglianza. La gente apre gli occhi e comincia a pensare, o se già pensava, comincia a credere di poterlo fare senza terrore, tra il succedersi degli eventi l'epidemia di diarrea, la voracità spietata della scrofa cannibale e i falò dei santi bruciati in piazza."" -
Chi ti obbliga. Mente, libertà e origine dell'obbligazione morale
Tra le maggiori difficoltà della filosofia morale e della bioetica, nata come disciplina negli ultimi decenni, c'è quella di stabilire una base comune di dialogo finalizzata alla risoluzione delle ""sfide"""" vecchie e nuove che fanno parte dello spazio del problema della Filosofia Pratica. In questo volume si vuole sottolineare come tale base comune sia rintracciabile nella tradizione sentimentalista, corroborata dai risultati delle ricerche nel campo delle neuroscienze e dell'etologia. Una morale deontologica può nascere dal sentimento, assicurando un approccio alle scelte morali meno gravato da ambiguità. Una visione di questo tipo è radicata nel cuore del messaggio evangelico, ma, sorprendentemente è presente, oltre che nella tradizione Humeana, in quella del pensiero libertario."" -
La vita oltre l'Euro. Esperienze e visioni di un economista pragmatico
Perché da sette anni l'economia dell'Italia va a fondo? Perché alcuni Paesi dell'Unione Europea crescono, mentre altri sono sull'orlo del fallimento? Perché Francesi e Inglesi sono arrivati al punto di immaginare un referendum per liberarsi di quest'Europa? Sono le domande che i politici - italiani ed europei - sono stati costretti a porsi, quest'anno, subito dopo gli choccanti risultati delle elezioni europee. Molti di questi politici, soprattutto in Italia e in Francia, oggi pensano che l'Europa e l'euro debbano essere cambiati, oppure l'Unione rischia di implodere. Già cinque anni fa, però, un imprenditore aveva previsto quello che sta avvenendo oggi: Ernesto Preatoni. Le sue teorie, esposte sui principali quotidiani italiani - allora, quando la stragrande maggioranza di politici ed economisti tifavano per la moneta unica - avevano raccolto aspre critiche. Oggi le sue opinioni sulla moneta unica e sugli eurovincoli sono oggetto di valutazione tra i politici eletti a Bruxelles, oltre che tema di dibattito tra economisti e opinionisti in Italia. In una vivace conversazione con il direttore del Giorno. Giancarlo Mazzuca, Preatoni - con l'approccio dell'economista pragmatico, che sa unire la visione dell'imprenditore a quella dello studioso dei fenomeni economici - spiega perché quest'euro non può funzionare - e non ha mai funzionato - per l'Italia e per l'Europa, perché gli eurovincoli rischiano di farci affondare. Prefazione di Paolo Savona. -
Senza paura. Per non perdere il bello di un mondo migliore
Siamo più ricchi, ma con la paura d'impoverirci. Viviamo in un mondo più aperto e libero, ma con la paura d'essere invasi. Ci siamo lasciati alle spalle la carneficina dei nazionalismi, ma timorosi di smarrire la sovranità. Dalla famiglia alla sessualità, dalle informazioni che ci arrivano all'ambientalismo, sembra che non sia consentita altra lettura che quella negativa e catastrofica. Penitenziale e colpevolista. La fine dei tempi paurosi ha fatto sorgere la paura del tempo che ci attende. Il tramonto delle ideologie ha fatto sorgere il vuoto delle idee. Eppure basta mettere il naso fuori dai luoghi comuni, dai buonismi privi di senso e dai cattivismi senza senno, per accorgersi che viviamo in un mondo migliore, con più opportunità. Basta guardare i numeri reali della nostra economia, per accorgersi che il dedinismo è una superstizione. Basta considerare i fondamentalismi per accorgersi della superiorità della nostra civiltà. Le paure possono trasformarsi in rancori, desideri di rivalsa, voglia di vendette sociali. Sprofondandoci. A dissolverle non servono ottimismi di maniera, ma documentati e razionali elementi della realtà. -
Sulla verità soggettiva. Esiste un'alternativa al dogmatismo e allo scetticismo?
Ci sono gli scettici che dicono che non esiste nessuna verità oggettiva. Non possono avere ragione perché la verità si presenta da se stessa nella storia della persona ed in quella della comunità umana. Senza verità non è possibile vivere. Chi vorrebbe vivere un grande amore che non è però un amore vero? Poi ci sono i dogmatici, quelli che la verità ce la hanno in tasca e sono sempre pronti a condannare chi non accetta a scatola chiusa la loro verità. Anche così non è possibile vivere perché la ricerca non finisce mai e la vita apre sempre nuove prospettive che mettono in questione quello che credevamo di sapere. Questo libro cerca di aprire una diversa prospettiva: dobbiamo essere fedeli alla verità che abbiamo conosciuto ma anche aperti alla verità che si è rivelata nella esperienza dell'altro uomo per camminare insieme verso una verità più grande. -
Memorie al confino. Pavese, Brancaleone e altri miti
Un canto di fedeltà quasi dolente, rivissuto dall'autore come una sorta di ""passo d'addio"""" verso la sua vecchia Brancaleone, ben lontana dalla """"volgarità del mondo in cui siamo, superficiale, corrotto, consumista, stoltamente tecnologico"""". Carteri, a suo modo, è un """"principe dell'esilio"""" - scrive Cesare Cavalleri, e """"riscopre la terra dove è nato, che per Pavese era """"confino"""", sia pure pittoresco e accogliente - come un Eden dal quale ancora e per sempre surgere linfa"""". Un amore carnale che si dilata nello studio degli autori più amati: Pavese, Costabile, Scotellaro, Calogero e, soprattutto, Alvaro. Arricchiscono il libro le pagine dedicate ai maestri che l'hanno fatto crescere, Vito Teti e Pascquino Crupi, riferimenti costanti di resistenza morale e di speranza feconda in una terra sempre in stato d'assedio, che ama poco la sua storia ed è sempre più vittima delle sue secolari tradizioni."" -
Atti della decima «Lezione Mario Arcelli» (Piacenza, 6 marzo 2014)
Questa collana di contributi ha l'obiettivo di rendere pubblici gli atti degli interventi che, nelle intenzioni, verranno proposti ogni anno nella giornata di studi intitolata alla memoria di Mario Arcelli. Le lezioni si tengono annualmente a Piacenza, presso il CeSPEM Mario Arcelli, centro studi dell'Università Cattolica, sede di Piacenza, e presso la Biblioteca Comunale ""Passerini-Landi"""". Lo scopo di questa iniziativa è quello di ricordare la figura di Mario Arcelli, economista di lontane origini piacentine, con una testimonianza di approfondimento scientifico che consenta di valorizzare al meglio la raccolta di volumi economici da lui lasciata alla città di Piacenza e depositata presso la Biblioteca Comunale """"Passerini-Landi"""", e di rendere possibile una maggiore divulgazione degli studi che verranno presentati annualmente. La decima lezione Mario Arcelli si è tenuta il 6 marzo 2014 presso l'Università Cattolica, sede di Piacenza."" -
Le maschere del saracino e altre storie
"Le maschere del Saracino"""" è una selezione di scritti giornalistici di Domenico Zappone apparsi tra il 1934 e il 1969 sulle Terze pagine del """"Giornale d'Italia"""", del """"Tempo"""" del """"Giornale dell'Emilia"""", della """"Gazzetta del Mezzogiorno"""" e di altre testate nazionali. Suddiviso in piccole aree tematiche il volume presenta fatti della vita reale e personaggi altrettanto veri, ma strambi, colti nei momenti in cui manifestano le loro stravaganze: estrosi barbieri, patetici pompieri esautorati sul campo per manifesta incapacità, """"rudi artieri"""" che disertano bettole e cantine per frequentare l'Università Popolare, il cocchiere che discetta di """"ermetismo"""" e dà il nome di 'Ungaretti' al vecchio cavallo, ladri di cocomeri, penitenti blasfemi, visionari in cerca di antichi tesori. Su di essi Zappone riversa la sua ironia e il suo umorismo da cui tuttavia trapela la pervasiva, insinuante e arruffata malinconia dell'autore alla disperata ricerca del tempo in cui l'uomo credeva alle favole e aveva altro cuore." -
En fabliaus doit fables avoir. Studi sui fabliaux
Il volume raccoglie alcune riflessioni su una tipologia di lesti singolare, i fabliaux, studiati attraverso un approccio geocritico e cognitivista. Lo studio dei titoli, la geografia dei testi, le metafore concettuali costituiscono gli ambiti attraverso i quali si opera un'analisi di tali componimenti, mettendo in luce la lunga ricezione, la particolare dimensione geografica (assai diversa da quella del roman), e infine, il linguaggio metaforico attraverso il quale si esprime l'amore e il sesso.