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Una come un'altra
"... si vede scorrere il fiume della vita raccontando luoghi, persone, esperienze che danno un senso compiuto a ciò che è avvenuto e un altro ancora a coloro che raccolgono, in mutate circostanze, l'eredità di una cultura di vita, di una passione vissuta, di un credo politico, religioso famigliare. L'amore per la terra natia incide la propria storia nel cuore nostalgico di chi ha conosciuto il mondo della scienza, dell'arte, del lavoro professionale severo e benefico. Sembra una biografia ma diventa la biografia di tanta gente che ha vissuto gli stessi eventi e li ha interpretati in modo corretto e dignitoso da additare come esempio per il futuro."""" (Dalla prefazione di Salvatore Iannizzi)" -
Vino et lustris. Il rito del simposio. Soprintendenza e guardia di finanza a tutela del patrimonio archeologico del territorio. Ediz. illustrata
"Si è voluto organizzare un'esposizione per portare all'attenzione degli abitanti di Ladispoli e dei turisti i risultati dell'attività di scavo, da parte della S.B.A.E.M. (Soprintendenza Beni Archeologici dell'Etruria Meridionale), e di repressione degli illeciti e recupero del nostro patrimonio archeologico dal vergognoso mercato clandestino di opere d'arte da parte del Gruppo Tutela Patrimonio Archeologico della Guardia di Finanza. E si è scelto, come filo conduttore, il simposio, un rito antichissimo, collegato al consumo del vino e che ha attraversato trasversalmente tutte le civiltà antiche del Mediterraneo, sia pur nella diversità degli usi, ma nel comune intento di favorire la socializzazione, la comunicazione fra gli uomini, il confronto delle opinioni. La diversa capacità di arricchire il proprio bagaglio di conoscenze: questo, sì, l'unico vero e reale elemento discriminante fra gli uomini di tutte le epoche."""" (Francesco L. Porcaroli)" -
Recondite armonie a Ronchamp. Tutta un'altra storia generativa. Ipotesi di un «ascolto». Ediz. illustrata
Il testo sviluppa il suo lavoro lungo un percorso nel quale viene disvelata l'intima essenza dello spazio architettonico della chiesa di Ronchamp progettata da Le Corbusier e l'attenzione posta dal progettista verso le sonorità e l'ascolto. Il primo capitolo è dedicato all'analisi dei luoghi, alla descrizione della nuova costruzione, mettendole anche in relazione con il pensiero di Le Corbusier, infine nell'ultima parte vengono analizzate alcune delle più importanti analisi condotte dai maggiori critici del mondo. Nella prima parte del secondo capitolo viene indagato l'altare con tutte le sue implicazioni iconografiche e simboliche, alla luce della dottrina cattolica e delle intenzionalità del progettista. In questa direzione risulta particolarmente significativo il ruolo del dipinto di William Blake (1757-1827) raffigurante la scala di Giacobbe secondo il celebre brano della Genesi, in cui la scala sale verso l'alto. La parte centrale di questo capitolo affronta complessi problemi relativamente al rapporto tra il modulo impiegato nella progettazione dell'altare e altre simbologie, derivanti dal sogno di Giacobbe. In conclusione di questo capitolo viene affrontato il tema simbolico e allegorico delle porte della cappella, oltre ad altri elementi di arredo come i banchi, lo spazio sacro e i campanili, che in questa opera svolgono un compito centrale nella costituzione dello spazio interno ed esterno della cappella. -
Alexander «Sasha» Sergeeff. Ediz. italiana e inglese
Alexander ""Sasha"""" Sergeeff è nato a Mosca, Russia, nel 1968. Ha cominciato a dipingere all'età di 5 anni. Ha frequentato il Liceo Artistico di Mosca ed ha studiato e successivamente lavorato presso l'Accademia delle Belle Arti di Mosca. Dal 1993 vive e lavora a Roma. Le sue opere sono state esposte in numerose mostre tra Mosca, Roma, Milano, Parigi, New York ed in altre città del mondo. Lo stile dell'artista e il suo modo di lavorare è rimasto rigorosamente ottocentesco."" -
La nascita di Pomezia. Testimonianze orali e fonti d'epoca
Un interessante intreccio di storia ufficiale e vita personale, si è cercato, quando è stato possibile, di non correggere errori nelle date, omissioni frutto di chiare rimozioni, reiterazioni quasi maniacali di ricordi che sono divenuti memoria condivisa (Trovammo persino i fiammiferi in cucina!), consolidatisi in altri luoghi e situazioni, spesso istituzionali. Le interviste con i discendenti dei coloni hanno a volte (sono esclusi, infatti, particolari casi), andamenti poco compatti, spesso la successione cronologica dei racconti non è rispettata, sovente l'urgenza di narrare un dato fatto interrompe e travolge la restituzione lineare dei ricordi. È agevole osservare che quasi in tutte le interviste appaiono episodi dilatati rispetto alle proporzioni temporali, che assumono natura esemplare, riassumendo addirittura il senso di una vita: essi sono sovente una fuga, un'offerta, una sorpresa, un furto, una perdita, una svolta inaspettata, un abbandono, un ritorno. Dunque alcuni fatti hanno avuto per i testimoni una particolare importanza ed anche se si citano eventi non del tutto obiettivamente, ciò indica la violenza di un impatto: ne è un palese esempio il ricordo della cerimonia di inaugurazione di Pomezia dell'autunno del '39, alla quale in duce dedicò poco più di due ore. -
Un quaderno di voci. Libere conversazioni con artisti, poeti, amici (e nemici) dell'arte
Nel quaderno sono raccolti i colloqui più stimolanti che l'autore ha intrecciato, a cavallo dei secoli, con alcuni personaggi dell'arte, della poesia, della critica interdisciplinare. La sincerità è un chiodo fisso dell'autore. La sincerità, secondo Ghirardi, è l'unico strumento valido per captare gli umori e i rumori delle voci singole o delle masse corali - alias mode o correnti - alle quali le voci appartengono o sono appartenute. La sincerità non è sempre premiata in quanto gli atteggiamenti legati alla fama non permettono al personaggio di proiettare se stesso al di fuori dell'ufficialità anche se l'intervista, scritta o trascritta, è un episodio provvisorio, legato al momento e alle scale mobili della cultura che non sta mai ferma, nel bene e nel male. Cosí vuole la vita, anzi la storia. Ecco perché le conversazioni ghirardiane aprono le porte agli interrogativi intriganti, ai dubbi, ai sospetti di chi segue con attenzione le evoluzioni e le involuzioni dei processi creativi e riflessivi. Tante cose vengono dette e smentite. Ma c'è sempre un testimone che ascolta e annota, che condanna e perdona gli sbalzi di umore e di pensiero. Anche l'artista al di là delle mitizzazioni ereditate dai secoli recenti è un uomo, ora umile ora superbo. Ghirardi è un intervistatore onesto, attento agli aspetti umani, graditi o sgraditi. -
La lunga marcia dell'Islam politico
L'Islamismo rivendica legittimità, basandola sulla profondità della propria Storia. Al di là delle contingenze, delle effimere vicende politiche correnti, rappresenta un riferimento necessario e permanente, pur nella ricerca di soluzioni tra loro eterogenee, con tutto il suo carico di formazione del pensiero, di lotte, di scontri, di contraddizioni e conferme, di cadute e resurrezioni. L'intento dell'autore è quello di presentare i protagonisti di un filone di contropotere e rinnovamento islamico, sempre presente nella Storia dei Musulmani. Queste correnti ""anticonformiste"""" e protestatarie hanno attraversato l'intero svolgimento della Storia politica islamica, anche e soprattutto quando il potere istituzionale era o è gestito da governanti musulmani. In questo senso l'Islam politico è sempre chiamato alla mobilitazione, specie quando forze cinicamente utilitaristiche, apertamente o subdolamente antagoniste, si frappongono tra il messaggio della Rivelazione e il compimento del suo destino storico."" -
Gli Stati Uniti e il risorgimento d'Italia (1848-1901)
Nel corso dell'Ottocento intellettuali, politici e combattenti per la libertà considerarono il Risorgimento un momento di importante trasformazione per le sorti del liberalismo e nella costruzione dello Stato-nazione. Tra costoro spiccavano di certo cittadini e rappresentanti degli Stati Uniti d'America che videro nel Risorgimento un'ideale continuazione del percorso liberal-repubblicano avviato con la guerra d'indipendenza americana. Questo volume prende in esame gli ultimi cinquant'anni del secolo nel contesto transnazionale, quando gli Stati Uniti rivolsero alle vicende italiane un'attenzione particolare che ha pochi eguali nella storia dei rapporti tra i due paesi. A seguire gli eventi e a coinvolgersi in essi non furono solo uomini di cultura e politici radicali ma anche gli apparati del governo federale e gli stessi funzionari di stanza in Europa. Il sacrificio di tanta gente comune insieme alle gesta di Garibaldi e alle sottigliezze di Cavour, attirarono un interesse che, come scrisse un diplomatico al culmine dell'esperienza della Repubblica romana del 1849, non consentiva di 'rimanere spettatori indifferenti di fronte a una simile lotta""."" -
Il divenire dell'Europa. Idee architettoniche, creative ed artistiche per la conservazione del futuro dell'Europa. Ediz. italiana, inglese, cinese
La pubblicazione dei progetti che seguono costituisce una testimonianza degli intendimenti su esposti, oltre che un riconoscimento per quanti hanno aderito al concorso internazionale (oltre 100) e sono stati selezionati - vincitori, menzionati e altro - in quanto meritevoli di essere qui inclusi. In ultima analisi il presente volume vuole documentare la prima tappa di un percorso che, negli auspici di quanti a vario titolo hanno contribuito all'iniziativa, ne prevede altre, tutte orientate verso il Divenire dell'Europa, attore del dialogo tra le culture del mondo. -
Stefano Maderno scultore 1571 ca.-1636. I maestri, la formazione, le opere giovanili. Ediz. illustrata
La produzione giovanile dello scultore romano Stefano Maderno, che va dai primi suoi esordi all'inizio degli anni '90 del Cinquecento fino alla Santa Cecilia per l'omonima basilica romana (1600 ca.), costituisce un capitolo finora totalmente negletto dagli studi storico-artistici. Questo contributo si propone di riconsiderare in toto tale fase dell'attività del maestro con l'intento di evidenziarne i debiti nei confronti di una delle botteghe di scultura più attive ed operose a Roma alla fine Cinquecento, quella a cui capo fu lo scultore fiammingo Nicolò Piper d'Arras. Tale revisione si è avvalsa di un'indagine sistematica delle fonti documentarie (per lo più inedite) riguardanti i rapporti intercorsi tra il giovane apprendista Maderno e il suo maestro Nicolò Piper. Da essa emerge una realtà alquanto complessa e non priva di frizioni di carattere professionale tra i due, di cui precedentemente non si era a conoscenza. Per quanto riguarda invece la Santa Cecilia, finora erroneamente considerata la prima opera del Maderno, essa viene presentata sotto una nuova veste interpretativa che la vede non più come fedele immagine del corpo della santa martire ritrovato sotto l'altare della chiesa di Santa Cecilia in Trastevere il 20 ottobre 1599 da parte del cardinale Paolo Sfondrati, bensí come il risultato di una personalissima rielaborazione dell'artista di un motivo figurativo d'ispirazione antiquariale impiegato in ambito raffaellesco. -
Genoese way of life. Vivere da collezionisti tra Seicento e Settecento
Tra XVI e XVII secolo, l'investimento immobiliare compiuto dall'oligarchia della Repubblica di Genova assume una misura direttamente proporzionale alla ricchezza frutto della posizione egemone conquistata sulle piazze finanziarie d'Europa. Un dinamismo segnato da novità e spunti di aggiornamento, percepito e rilanciato da Pietro Paolo Rubens (1622-26), a Joseph Furttenbach (1627), sino ai viaggiatori del Grand Tour. Genoese Way of Life ha provato a trovare una strada attraverso taluni aspetti della cultura materiale e visuale della casa genovese tra Sei e Settecento, intesa come strumento d'interpolazione tra agiografia pubblica e magnificenza privata. Il ruolo giocato dall'ambiente domestico, insieme alla famiglia circondata da determinati mobili, quadri e apparati decorativi - spesso decisi in piena coerenza con le scelte sperimentate all'esterno di quelle mura, nelle cappelle e nelle chiese gentilizie - dimostrano una consapevolezza di marca continentale in linea con i brillanti e contemporanei risultati economici. Ricchezza e immagine, articolazione e identità del casato di appartenenza, caratteri autoctoni delle pratiche decorative e degli stili artistici e architettonici, modelli di acquisizione degli oggetti, attributi dell'aristocratico lifestyle, sono tutti elementi in grado d'intersecarsi, garantendo una lettura 'altra' rispetto a quella (certo celebre ma ormai storicizzata) di Francis Haskell che, nel grande affresco dedicato a Roma e a Venezia in Età barocca... -
Collezionismo e spazi del collezionismo. Temi e sperimentazioni
Porre l'attenzione sui termini spazio e collezionismo è sembrato particolarmente stimolante alla luce degli studi che nell'ultimo trentennio hanno legittimato il consolidarsi di una accezione locale - pur nel quadro di una koiné internazionale, cosí consono a una classe di potere ""europea"""" - del termine barocco applicato alla cultura artistica e alla qualità di vita dell'aristocrazia dominante nella Repubblica di Genova. Proprio la ricchezza con la quale i due termini si sono venuti a configurare nella cultura e nella socialità di uomini e donne nei secoli del barocco spinge a considerare in piena libertà, senza vincoli di sudditanza a tradizionali consuetudini accademiche, la categoria di spazio e le modalità di collezionismo, tradotte anzitutto in senso antropologico, come """"circostanza"""" del vivere di quei personaggi. Lo spazio del collezionismo quindi dovrebbe in prima istanza configurarsi come spazio culturale del collezionista e la tessitura della collezione come prova visiva, oggi, di una potenzialità di lettura della realtà, allora. Questo primo volume di studi collettaneo, unito al secondo monografico, raccoglie i risultati del gruppo di lavoro attivo intorno al progetto finanziato dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca """"Collezionismo e spazi del collezionismo a Genova nel XVII e nel XVIII secolo""""."" -
Quartiere mondo
Ci parlano della crisi, tutti i giorni, a tutte le ore. Ce la raccontano come se non ne sapessimo già a sufficienza... Ma noi già sappiamo tutto quello che c'è da sapere. Perché abbiamo trent'anni, perché facciamo lo slalom in questa vita normale, ma mai abbastanza. Potremmo essere tutti un po' protagonisti del secondo romanzo di Antonio Errigo. Perché così come Luca, giornalista sulla soglia dei trenta che recensisce film per un quotidiano importante, capelli arruffati e barba incolta, siamo spesso ostaggi di noi stessi. Viviamo una quotidianità senza sussulti osservando le vite cariche, compatte, traboccanti e dinamiche di chi ci circonda. Ma, nella forma di un romanzo intenso ed essenziale, Antonio Errigo ci racconta i risvolti di una storia dai sapori reali che inizia in un anonimo e affascinante quartiere romano per arrivare, attraverso la forza straordinaria delle parole, l'allegria di nuovi incontri, l'incoscienza di un autostop, la potenza dirompente della casualità, dritta-dritta nelle braccia del mondo. Roma, Barcellona, Alicante, Lisbona e Parigi, per Luca non saranno solo delle nuove città da scoprire, saranno nuove palpitazioni, saranno teneri brividi, insolite scosse, inedite sensazioni. Forse, saranno anche l'amore... ""Esisti? Esisti! Te lo ordino... Esisti. Ti avverto... Esisti. Te lo consiglio... Esisti... ti imploro..."""""" -
Manoscritto Voynich e Castel del Monte. Nuova chiave interpretativa del documento per inediti percorsi di ricerca. Ediz. italiana e inglese
"Sono rimasto colpito dalla interpretazione che Fallacara e Occhinegro danno dei disegni contenuti nel folio 85r-2 come meta-progetto di Castel del Monte: se si assume questa chiave di lettura, tutto sembra andare al suo posto nella realizzazione architettonica, disvelando il complesso programma simbolico, scientifico, esoterico e funzionale che ne fu alla base: la complessa """"macchina idraulica"""" federiciana, unico esempio del medioevo occidentale, composta intrinsecamente di tubazioni, canalizzazioni, sanitari, docce, camini ed altro sembra essere a tutti gli effetti la trasposizione reale e concreta di ciò che viene """"descritto"""" nelle pagine del Manoscritto Voynich."""" (Claudio D'Amato)" -
Le piante nella Bibbia
Leggendo il Sacro Libro si incorre sovente in citazioni botaniche che accompagnano il flusso dei discorsi storici, delle cognizioni o delle parabole. Da queste emerge, ora di sfuggita, ora con rilevante evidenza il mondo delle piante che fu proprio dell'epoca cui le vicende bibliche si riferiscono. Tali vicende sono state oggetto, per la loro importanza religiosa e storica, di numerose ricerche. Gli aspetti della botanica, estrapolati dal racconto biblico, vogliono formare l'oggetto del presente studio, per evidenziarlo rispetto al testo biblico, onde sottoporlo all'attenzione di studiosi o più semplicemente di amanti della lettura della Bibbia. Gli autori (Maria Grilli Caiola, Paolo Maria Guarrera, Alessandro Travaglini) animati da eguale passione hanno cercato di redigere con dovizia di notizie e di documenti questo studio di ricerca e di esposizione che essi sottopongono con modestia, quando non con umiltà, al sereno giudizio dei lettori e in primo luogo con gratitudine per i tanti veri esperti della ricerca biblica che hanno voluto aiutarli. Opera di questi tre botanici italiani è il frutto di un lavoro di erborizzazione tra le pagine della Bibbia nella ricerca della piante presenti nella terra di Israele ai tempi biblici e attuali e il loro significato. Il libro si compone di 208 pagine, con testo, 110 schede relative alle piante descritte, 110 figure a colori delle piante riportate nelle schede, piante intere, foglie, fiori, frutti, semi, 170 referenze... -
I rapporti tra Roma e Madrid nei secoli XVI e XVII: arte diplomazia e politica. Ediz. illustrata
Il tema dei rapporti artistici tra Roma e Madrid è stato affrontato inizialmente soprattutto in termini stilistici, concentrando l'attenzione, in particolare per quanto concerne il Seicento, sui rapporti tra Caravaggio e Velázquez. Negli ultimi decenni si è sviluppato un filone di studi che, senza trascurare il problema del linguaggio artistico, ha dedicato attenzione a molti altri pittori, ma anche a scultori e architetti e a problematiche come quelle della committenza, del collezionismo e dei rapporti tra arte, politica e diplomazia. Questo volume, che vede la partecipazione non solo di storici dell'arte, raccoglie i frutti più maturi di questo percorso. L'approccio interdisciplinare, che caratterizza i saggi qui pubblicati, mette in luce la complessità e ricchezza dei rapporti tra i due paesi. Nell'ambito delle sfaccettate relazioni tra l'Italia e la Spagna in epoca moderna, Roma e Madrid furono certamente i luoghi privilegiati degli incontri e degli scambi. Il volume, ricco di novità, getta nuova luce su un mondo affascinante, con originali scoperte, che arricchiscono la nostra conoscenza dei rapporti tra le due corti. -
Il «Presepe» della Galleria Corsini. Un enigma guercinesco. Ediz. illustrata
Attribuito inizialmente al Guercino. Le indagini riflettografiche e quelle radiografiche hanno rilevato una realizzazione tutta alla prima, con molti cambiamenti in corso d'opera e pentimenti finanche nella composizione, spostando o addirittura cancellando alcuni dei protagonisti dell'Adorazione dei pastori e non solo di dettagli minori. -
Tripoli. Medina Mediterranea-Tripoli. A Mediterranean Medina. Ediz. bilingue
Il libro parla di città mediterranea, della composita struttura urbana di Tripoli. Racconta le condizioni di fragilità comuni a tante altre città del mediterraneo. Parla delle strategie di sopravvivenza messe in atto per far fronte a queste condizioni. Parla di contaminazioni, molto evidenti nella vicenda urbana della città libica: contaminazioni di linguaggi, di stili, di gruppi sociali in conflitto fra loro. Tripoli più di altre è stata città degli scambi e della mescolanza e ""l'inconsueta apertura delle case con balconi e finestre"""" rivela quanto possa essere stato trasgredito il codice arabo-islamico, pur nel reciproco """"patto di cooperazione"""" fra morfologia urbana e tipologia insediativa di cui scrive l'autore. Il libro affronta anche il tema del progetto. La trasformazione della città verso una dimensione metropolitana e globale crea una forte discontinuità con la lenta sedimentazione dei tessuti urbani del passato. Ma al tempo stesso apre alla scala del paesaggio e della geografia. Il grande vuoto del deserto alle spalle ed il mare di fronte ritornano ad essere gli elementi con cui confrontarsi."" -
L' architettura dei Carmelitani Scalzi in età barocca. La «Provincia Romana». Lazio, Umbria e Marche (1597-1705). Ediz. illustrata
La vicenda evolutiva delle fondazioni secentesche dei Carmelitani Scalzi entro i confini dello Stato Pontificio ne inquadra il primo fertile ciclo insediativo fuori dal mondo iberico d'origine, rappresentando, per l'intensità del fenomeno, una sorta di reviviscenza in area romana dell'eroica epopea vissuta tra il 1562 e il 1582 da Teresa d'Avila e Giovanni della Croce. L'esplorazione della genesi e formazione di questi complessi porta alla luce, al di là degli specifici processi esecutivi, significati aggiuntivi collegati allo sviluppo dei contesti di inserimento e alle particolari condizioni sinergiche - ovvero conflittuali - in ragione dei cangianti equilibri tra le alleanze o le inimicizie di attori e detentori di interessi diversi, già identificati dalla storiografia come protagonisti essenziali delle dinamiche urbane e della loro rilettura esegetica. Una miriade di alleati, comprimari, cardinali protettori, vescovi promotori, ammiratori devoti, eredi di nobili casate o principi designati di corone europee si confrontano e si fronteggiano in queste pagine con altrettanto numerosi religiosi di Ordini differenti, proprietari confinanti, amministratori di spazi pubblici e privati, spesso in delicati tessuti storici consolidati, lasciando tuttavia un raggio d'azione da assoluti protagonisti ai più o meno anonimi esponenti carmelitani. -
Sillabe indipendenti. Aria di prosa
Il libro è ripartito in due raccolte. Le poesie numerate ricordano le sonatine del tempo che fu. La seconda raccolta ha il ritmo/non ritmo delle riflessioni domestiche.