Sfoglia il Catalogo ibs012
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 501-520 di 10000 Articoli:
-
La ferrovia faentina
Il 9 gennaio 1999 un treno speciale allestito per l'occasione, trainato da una locomotiva a vapore, partiva dalla stazione centrale di Santa Maria Novella diretto a Borgo San Lorenzo per inaugurare la riapertura della storica tratta ferroviaria Firenze-San Piero a Sieve-Borgo San Lorenzo della linea Faenza-Firenze abbandonata nel 1944 in seguito alle distruzioni belliche. Quel giorno si realizzava un sogno da tempo atteso perché la vicenda della ferrovia Faentina era stata oggetto di dibattiti e contese tra le amministrazioni locali e lo Stato fino al punto da coinvolgere un'ampia parte del territorio del Mugello che, da oltre una generazione, si era costituito in comitati popolari e movimenti di protesta. -
Roselle. La domus presso l'anfiteatro
Lo scavo pubblicato nel secondo Quaderno del Museo Archeologico e d’Arte della Maremma è un tassello importante per la conoscenza di Roselle: ne dobbiamo essere grati all’autore, uno dei maggiori conoscitori della città, di cui è stato a lungo responsabile come funzionario della Soprintendenza Archeologica della Toscana. -
Le figurine della Maremma
Grosseto e la Maremma per quello che sono: terra nuova, gente nuova e storie nuove.Questo album di figurine vuole rappresentare Grosseto e la Maremma per quello che sono: terra nuova, gente nuova e storie nuove. La Maremma come terra di crocevia e di cittadini invisibili, come terra anonima per anonimi, come terra di confine e di confino. Una terra aperta e meticcia che molto spesso nasconde, tra le colline e le pinete, centinaia di artisti, di faccendieri, di intellettuali e di criminali provenienti da tutto il mondo. Una terra e una comunità che, finalmente, vive solo nel buon ricordo del tempo futuro. -
Il proletario imbalsamato
È un lupo di macchia, mansueto, innamorato del suo borgo immerso nei boschi di Maremma. Dalla professione di geometra la passione del ‘creativo’ lo ha spinto verso la pittura e poi verso la scrittura, in un cammino carico di tensioni espressive. Suggestioni magiche del territorio di Tirli si mescolano ad invezioni noir e improbabili, sempre calate nell’aura della comunità che lo ha visto crescere e diventare ciò che è. La scrittura si inerpica in iperboli di fantasia, per poi ridiscendere attraverso un ruscello argenteo. Si perde nella narrazione come in un mondo parallelo che accompagna e insaporisce le nostre vite. -
Il tempo degli Etruschi
La misurazione del tempo presso gli Etruschi. In Italia è presente una civiltà che non ha niente da invidiare come fascino e conoscenze astronomiche alle più celebrate civiltà del passato e che merita di essere conosciuta appieno. Una indagine archeo astronomica di piccoli e grandi capolavori della prima civiltà italiana, l'ultima legata al mondo della Natura. -
Grisou
Un piccolo capolavoro che rivela una rara capacità dirndominare il mezzo letterario.Fondato su una tragedia nazionale della nostra storia recente (il disastro minerario di Ribolla nel maggio del 1954), il racconto Grisou ruota intorno al protagonista Tancredi, un reietto della società, che diventa eroe inconsapevole in quanto sopravvissuto a una sciagura collettiva. L’ambientazione, cruda ed essenziale come il paesaggio maremmano, è contrassegnata da detti popolari e proverbi che diventano spunti narrativi in perfetto stile verghiano, cornice appropriata della sciagura attraverso le cui vicissitudini il protagonista, dai contorni iniziali di essere subumano, conquista la piena umanità. -
Sovana città sacra degli etruschi. Dalle prime città alle città etrusche della media valle del Fiora
Sovana, città sacra degli Etruschi? L’interrogativo nel titolo è d’obbligo. Non c’è certezza, è solo un’ipotesi fondata su più indizi: il fatto che la cittadina non sia stata mai distrutta e, probabilmente, mai invasa e la varietà e la grandiosità dei monumenti funerari. L’imponenza di alcuni monumenti sembra dimostrare che, nelle necropoli furono inumati personaggi illustri che è difficile pensare siano stati presenti in questa città piccola e di scarso peso politico in epoca etrusca. Il dipinto della tomba François di Vulci, dove un partecipante allo scontro ha un nome sovanese, viene generalmente interpretato come la prova della partecipazione della cittadina alle guerre fratricide. -
Storie vere
Le storie riguardano persone normali alle prese con avvenimenti straordinari.Marco mette in luce l’orrore della guerra e la solidarietà del protagonista verso i commilitoni e quella di un ufficiale tedesco divenuto nemico. Le storie dei partigiani testimoniano il sacrificio e la lotta per la democrazia e i diritti delle persone. Vi sono poi delle vicende comiche e grottesche, alcune pagine autobiografiche, per finire con l’avventura di Pino cercatore d’oro in Brasile. -
Racconti
Racconti di storie vissute o immaginate. Vinicio Pagni, classe 1946, nato e vissuto fra le colline della Valdinievole, in un paese che si chiama Buggiano, circondato da altri borghi medievali, tutti con la loro bella chiesa Romanica, il palazzo del podestà in pietra e facciata adorna di stemmi anch'essi in pietra o ceramica. Gli ulivi la fanno da padrone; in basso, ad ovest, scorre la Cessana, un torrentello punteggiato da mulini. «La colpa non è solo mia, diciamo che sono responsabile per il 30%. Per il resto responsabilizzo la pandemia, (non amo i termini inglesi) che ha imposto un rallentamento al nostro lavoro, alla mia amata pesca. Così mi sono trovato a pensare ripercorrendo a ritroso la mia lunga vita. Ricordo che alle superiori le mie velleità di scrittura hanno più volte messo in criticità i ""prof"""", tanto che in alcuni casi hanno dichiarato l'indecisione se dare come voto uno zero o un dieci. """"Pagni sei incorreggibile, non si capisce se sei fuori tema o profondamente dentro"""" questo era il loro parere, tanto che dovevo spesso riscrivere tutto da capo. Tornando a noi, pandemia e ricordi hanno riacceso la passione per la scrittura. Qualora questi racconti fossero pubblicati sarò felice di sapere che qualcuno ha acquistato il mio 'libricino'. Ringraziando ad uno ad uno porgo loro anche l'invito, se magari passa dalle mie parti, per un buon caffè, accompagnato da un impareggiabile panorama.»"" -
Ignota latebat
Traduttrice e studiosa del filosofo inglese Edward Herbert di Cherbury (1582-1648) e delle fonti platonico-ermetiche del suo pensiero religioso, Gabriella Bartalucci si cimenta in questo saggio in una inedita spiegazione della figura simbolica di donna dalle tempie alate che compare nel frontespizio dell’edizione del 1744 della Scienza Nuova di Giambattista Vico. -
Dante tra Amiata e Maremma. Pretesti e contesti
Quelli di Dante furono tempi di grandi e confusi cambiamenti. La visione pessimistica del poeta sulla natura umana, influenzata dalle sue tristi vicende personali, lo portarono a guardare indietro, all'antico impero romano, piuttosto che avanti. Abbiamo evitato panegirici e ampollose apologie. Seguendo il Convivio, il Monarchia e la Commedia l'autore ragiona sugli accadimenti in Maremma e dintorni ai tempi di Dante, e sul loro significato, non solo per quanto ne citò in modo diretto, ma per i riflessi che quei tempi ebbero sui nostri luoghi. Così ci appare una periferia della Toscana assai inquieta, coinvolta nello scontro tra Guelfi e Ghibellini, papato ed impero mentre antichi casati nobiliari perdevano smalto e potere, corrosi da rivalità interne e sovrastati dalle maggiori forze in campo. Ciò che si scorge dietro l'angolo non è una nuova società economica e politica, ma una lunga e amara stagnazione. Quanto al poeta emerge una figura alta e la tempo stesso prigioniera delle contraddizioni dell'uomo del tempo: un Medioevo dove molte ombre oscuravano poche luci. -
L' orto metallurgico
«In questo libro descrivo alcuni dei lavori più interessanti che mi sono capitati durante la mia professione di artigiano dei metalli e studioso di archeometallurgia. I capitoli seguono un ordine cronologico che procede dallo studio dei manufatti più antichi a quelli più recenti. In ciascun capitolo una particolare riflessione artistica, ma non solo, segue la descrizione della ricostruzione sperimentale. Il metodo di studio dei manufatti antichi qui presentato è quello che uso normalmente, basato su confronti con i reperti archeologici e con le fonti documentarie, letterarie e iconografiche, e supportato, quando possibile, dalle analisi scientifiche. Tuttavia la stesura del libro è proceduta seguendo soprattutto ricordi e suggestioni, cercando di intonare le intuizioni dell’artigiano alla razionalità dell’analista.» -
Fata librina e le favole della buonanotte. Ediz. a colori
Alice e Giacomino sono due bambini birbantelli che la sera non vogliono mai andare a letto. Mamma Matilde e Babbo Felicetto sono sempre più stanchi, hanno bisogno di dormire! Per fortuna in loro soccorso arriva Fata Librina che per magia fa trovare loro il libro della buonanotte, contenente sette storie per sette giorni. Babbo e mamma non devono far altro che seguire le istruzioni della fata e credere nel potere delle storie. Solo così i bambini si addormenteranno sereni, magari all'ora giusta, sognano draghi sputa fuoco, gatti avventurosi, ranocchi poco parlanti, orsi e conigli che fanno la pace, tartarughe ecologiste, topi contadini e api svolazzine. E poi si sa, sognando si impara, parola di Fata Librina! Età di lettura: da 4 anni. -
Voglio che tu sia quello che sei
L’autore parla della tragica esperienza che ha cambiato la vita sua e della sua famiglia: la morte violenta della madre, Anna Costanzo, uccisa nel 2017 dal marito Alberto Novembri. Dopo una relazione durata molti anni, coronata da un matrimonio tardivo, Alberto ha ucciso la moglie, strangolandola con il cavo della stampante del computer. -
Experiri. L'esperienza dell'arte
Experiri è un progetto che coinvolge più sensi, più linguaggi ed è un esperimento sulla creatività nello stato di emergenza che stiamo vivendo.Artisti, poeti, musicisti, registi e fotografi lavorano assieme nella Sala delle Cariatidi in dialogo tra loro. Alla base di questo “fare” vi è il testo/manifesto Blu dialogue che il poeta Adonis ha scritto con Marco Nereo Rotelli e il poeta Yang Lian e che potremmo definire l’invito a un comune slancio oltre i binari del già visto e del già fatto. Experiri mira alla possibilità di un nuovo rapporto tra i linguaggi per guardare il mondo con occhi nuovi e mente fresca. -
Il chirone d'Achille. Kissinger, un realista tedesco nella città sulla collina
Chirone, famoso educatore di eroi, è il più sapiente dei centauri. Per la sua duplice natura, egli ben rappresenta un intellettuale come Kissinger, impegnato a far conoscere i suoi orientamenti di matrice europea alla cultura politica statunitense. La reazione d'intellettuali tendenzialmente orgogliosi del contesto eccezionale nel quale ritengono di operare non è stata di sostanziale accettazione di un'analisi delle relazioni internazionali che invita a non fare eccessivo e unico affidamento sull'intensità della luce proveniente dall'esperienza storica. Un Paese che pretende d'imporre un modello ritenuto vincente, perché illuminato dalla pretesa unicità della propria esperienza rischia di precipitare in una condizione di debilitante hybris. Kissinger invita a scendere dal piedistallo e fare dell'accettazione della normalità il presupposto per esercitare nel modo migliore il proprio ruolo, vissuto in una prospettiva di equilibrata multipolarità. -
Omnia tempus habent. L'agenda in latino
Omnia tempus habent è un'agenda completamente in latino che puoi cominciare a usare quando vuoi tu: scegli tu l’anno in cui utilizzarla. È un’agenda giornaliera strutturata secondo il calendario romano. I romani avevano quarantacinque giorni di feriae publicae e ventidue giorni di festività singole obbligatorie. Avevano, inoltre, dodici giorni di ludi singoli e centotre di ludi raggruppati su più giorni. Pur volendo considerare che alcune feste non fossero rigidamente osservate o che, in alcuni casi, coincidessero con altre festività, rimane il fatto che circa la metà dell’anno era non lavorativa. I Romani contavano i giorni non in riferimento al mese, ma alle Calende, alle None e alle Idi. Si contavano quanti giorni mancavano alla solennità successiva tenendo conto sia del giorno di partenza che del giorno di arrivo (invece di dire il 12 di marzo dicevano mancano quattro giorni alle Idi di marzo, ossia al plenilunio). Completano l’agenda due appendici, una di regole grammaticali e una di giochi (crucigrammi, anagrammi, rebus e altro), rigorosamente in latino. -
La filosofia del tressette. Sulle regole del gioco del mediatore, del tressette e dello scopone. Ediz. illustrata
Dopo una nota del filosofo Giuseppe Cacciatore, accademico dei Lincei e giocatore da sempre di tressette, sulla filosofia alla base del gioco del tressette si riportano in appendice gli scritti di chi da sempre è evocato come “maestro” del gioco del tressette, dello scopone e del gioco del mediatore, il misterioso Chitarrella con il suo ""De regulis ludendi ac solvendi in mediatore et tresseptem"""", in latino maccheronico, e la traduzione ottocentesca in napoletano di Luigi Chiurazzi """"Rèvole de jocare e pavare lo mediatore e lo tressette de llo sio chitarrella"""". Il volume contiene numerose tavole fuori testo sulle carte da gioco napoletane dell'Ottocento."" -
Coco optimo. Cuochi, briganti e brigate di cucina nell'antica Roma
È allegro, indefinito e caotico, il mondo dei cuochi nella Roma Imperiale. Furfanti geniali e creativi, controllati a vista dai ricchi patrizi che li prendevano 'a nolo' al mercato, erano ricercati e temuti e, nell'arco dei secoli, sono stati gli artefici invisibili di quelle celebrate bontà che noi oggi consideriamo ardite mescole. Quello dei Romani è un gusto per palati assai diversi dal nostro: noi siamo troppo abituati a cibi sorprendentemente estranei alla nostra terra, per apprezzare gli intingoli che mandavano in visibilio i Romani, per cui anche la sola capacità di versare la giusta quantità di garum nelle vivande, era un'arte. Per gli storici sembra quasi che i romani passassero la loro vita a tavola: li rappresentano come ghiottoni insaziabili, ma in realtà fino a sera facevano quasi a meno di mangiare e, per secoli, apparecchiarono le mense solo a giornata finita. Va chiarito che protagonista di queste pagine è una categoria professionale, anche se il nostro racconto inevitabilmente attingerà informazioni dalle fonti che si soffermano sui grandi mercati dell'Impero, dove era possibile reperire i cuochi più ricercati e in grado di lavorare i generi alimentari più rari. -
Ho visto i ricci fare la raccolta delle mele
Sono in pochi a sapere che, durante la prigionia, alcuni tra i più bei racconti dei Grimm furono tradotti da Antonio Gramsci, con la mente rivolta ai figli nipoti e ai suoi figli che non aveva più visto da quando avevano l'uno due anni e l'altro due mesi. Ventiquattro fiabe che chiamava ""novelline elementarissime"""", alle quali lavorava per amore, per combattere l'abbrutimento carcerario e perfezionare lo studio della lingua. Le lettere ai figli raccolte in questo volume rivelano la dimensione più intima e pedagogica di uno dei più importanti pensatori del ventesimo secolo. Gramsci era un padre che discuteva con i piccoli dei grandi scrittori, in particolare di Puskin, Gorki e Tolstoj in quella maniera dimessa e naturale che hanno le famiglie abituate a farne argomento di vita. Molto commovente la lettera in cui raccontava in riflessivo dettaglio le sue ventiquattro ore in una cella di tre metri per quattro e mezzo.""