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Sulla liturgia della parola. Meditazioni per la comunità parrocchiale
"Sulla liturgia della Parola. Meditazioni per la comunità parrocchiale"""" è una risposta alle sollecitazioni di papa Francesco a considerare la Bibbia il libro del popolo di Dio, non un testo per pochi privilegiati, un invito ad aprire la mente per comprendere le Scritture, soprattutto il Vangelo. San Girolamo asserisce che ignorare il Vangelo significa ignorare Cristo, perciò il Pontefice ha istituito la Domenica della Parola, fissandola alla terza del Tempo ordinario: una opportunità per riflettere sul fatto che la fede biblica si fonda sulla Parola viva, non su un libro. Nella lettera apostolica """"Aperuit illis"""" Francesco ne spiega le finalità: riflettere sul mistero pasquale: «cioè, secondo il progetto eterno del Padre, Gesù doveva patire e risuscitare dai morti per offrire la conversione e il perdono dei peccati; e promette lo Spirito Santo che darà... la forza di essere testimoni di questo Mistero di salvezza»." -
Napoli ad occhi aperti
Il volume intende ripercorrere, in forma antologica e in una veste destinata al grande pubblico, uno spaccato del percorso che la letteratura e il dibattito politico italiano di fine Ottocento hanno dato relativamente alla definizione dell'identità geografica e culturale di Napoli e del Mezzogiorno come territorio di frontiera e realtà problematica, su cui si sperimentavano i limiti di un intervento ancora tutto da sviluppare da parte del nuovo Stato Unitario. L'origine del dibattito si fa risalire al libro dello storico Pasquale Villari Lettere meridionali (1875): il meridionalismo di Villari, indubbiamente nutrito di una forte dimensione analitica, di una volontà di disamina dei problemi di un mondo arcaico in termini sociali ancor prima che economici, fece scaturire l'idea di una nuova testualizzazione della città che condusse, per sollecitazione e sostegno dello stesso studioso, alla pubblicazione della Miseria di Napoli (1877) di Jessie White Mario, singolarissima e spesso misconosciuta documentarista inglese, e di Napoli a occhio nudo (1878), opera ben più nota del verista toscano Renato Fucini. -
Quattro novelle
Scrittrice tra le più significative della grande e prestigiosa tradizione narrativa britannica dell'Ottocento, Elizabeth Gaskell (1810-1865) riuscì del pari nella composizione del romanzo di grande respiro, come Mary Baston (1848), North and South (1855), Sylvia's Lovers (1863), e del racconto breve, come testimoniano le quattro novelle che qui si propongono alle lettrici e ai lettori italiani, e nelle quali non si sa se ammirare di più l'armoniosità del ritmo narrativo, la capacità di delineazione del personaggio o il controllo dell'intreccio narrativo. -
Le amanti: La grande fiamma-Tramontando il sole-L'amante sciocca-Sogno di una notte d'estate. Ediz. integrale
Quattro racconti in cui la Serao esplora i rapporti di coppia. Quattro storie in cui i rapporti di coppia non sono mai deteriorati da un solo evento, ma da una serie di fattori e hanno come tratto distintivo il protrarsi nel tempo, anche in presenza di un accadimento prorompente più o meno destabilizzante quale la scoperta di un tradimento. Un malessere che dura nel tempo e, nonostante il desiderio di cambiamento, i tentativi di risolvere i problemi non hanno mai un esito positivo ma si trasformano in dinamiche ripetitive che alimentano il problema anziché risolverlo, facendo crescere così lo stato di disagio, di pesantezza del clima relazionale. Ed è in questa fase che uno dei due, o entrambi, cerca un aiuto esterno facendo capitolare il tutto: solo in pochissimi casi questo aiuto riesce a riportare indietro il tempo. -
C'era una volta storybrooke. Quattro lezioni di Semiotica del testo
Pensato per la didattica dei corsi di Semiotica e Semiotica del testo, il volume sviluppa alcune nozioni teoriche utili a descrivere un testo narrativo audiovisivo. Per esemplificare la trattazione sarà presa in esame la serie televisiva Once upon a time (C'era una volta). Nelle quattro lezioni verranno introdotti i principi base della narrazione e della verosimiglianza, il ""Viaggio dell'Eroe"""", la traduzione intersemiotica, il """"quadrato semiotico"""" e gli archetipi dei personaggi."" -
L'arte della persuasione. Marketing della politica e retorica greca
Esiste un’arte della persuasione per il demos contemporaneo? Tra i tanti motivi di crisi della democrazia, c’è anche quello della costruzione del consenso in epoca di disintermediazione, di comunicazione sulla rete e sui social, di diffusione inquietante di fake news e di odio. Eppure in Grecia, duemilacinquecento anni fa, era nata una teoria della persuasione politica basata sul logos, sulla conoscenza, ma anche sulle emozioni e sulle virtù del politico: la retorica. Il testo esamina, con un approccio innovativo, il tema del marketing della politica – cioè la retorica moderna – confrontandolo con il pensiero dei sofisti, di Platone, di Aristotele. L’obiettivo è quello di costruire una nuova teoria della persuasione che abbia nel logos, nella ragione, il suo centro e il suo obiettivo. -
Aspettando la vigilia. Dieci racconti di Natale
Dieci racconti di dieci grandi scrittori italiani quali sono Camillo Boito (Notte di Natale), Contessa Lara, alias Evelina Cattermole (Miracolo di Natale), Emilio De Marchi (Due scarpe vecchie), Carlo Dossi (Il Natale), Evelyn, alias Evelina Franceschi Marini (Strana vigilia di Natale), Luigi Pirandello (Natale sul Reno), Marchesa Colombi, alias Maria Antonietta Torriani (Chi prima non pensa in ultimo sospira), Cordelia, alias Virginia Tedeschi Treves (Da un Natale all'altro), Giovanni Verga (Il Carnevale fallo con chi vuoi, Pasqua e Natale falli con i tuoi), Luciano Zuccoli (Il Miracolo), sempre con un solo filo conduttore: il Natale. Nell'intreccio di significati e codici stilistici che danno forma alla nostra antologia di racconti, la Vigilia di Natale impregna di sé l'intera narrazione, illuminandosi secondo le sfumature della poetica di alcuni scrittori dell'età del Realismo e del primo Novecento. Piccoli racconti, o appena un po' più estesi, disseminati come tanti cortesi e miti inviti a soffermarsi e a pensare ad una ricorrenza che sempre più, nelle nostre società, indossa gli stessi abiti della crisi dell'umano. -
Le filosofie del soggetto. Saggi su etica, storicità e comunità
Dalla psicologia all'antropologia filosofica, dall'etica alla storia della filosofia i contributi di questo volume consentono di gettare uno sguardo sulla laboriosa attività di Cantillo, contrassegnata dal continuo confronto con i suoi principali punti di riferimento teorici (Hegel, Jaspers, Troeltsch, Dilthey, Cassirer, Rosmini, Piovani, Masullo, Guardini) e dalla delineazione di nuove e originali prospettive di ricerca. Due appaiono le linee principali, tra loro strettamente correlate, che Cantillo sviluppa in questi suoi lavori: da un lato il tema della soggettività, dall'altro quello di un'etica attiva in grado di costruire una comunità. -
Lineamenti di didattica delle attività motorie speciali
Il volume si propone di offrire indicazioni teoriche, metodologiche e didattiche utili alla progettazione di attività fisica e motoria che rispondano ai bisogni speciali di movimento nelle diverse fasce di età e nei diversi contesti di apprendimento. Partendo da una sintetica disamina delle caratteristiche evolutive della persona e delle opportunità e limitazioni che si riscontrano nell'azione e nella partecipazione alle attività motorio-sportive a carattere educativo, nel testo vengono delineati i principi metodologici che dovrebbero orientare la progettazione e la didattica delle attività motorie in presenza di condizioni ""speciali"""", che richiedono specifici adattamenti, individuando alcuni modelli di pratica motorio-sportiva che rispondono a tali principi e focalizzano l'attenzione sul corpo in movimento e valorizzano in chiave fenomenologica l'esperienza senso-percettiva e motoria."" -
I diari di Henry Ryecroft
Grazie a un considerevole risveglio d'interesse che ebbe inizio alla fine degli anni cinquanta, George Gissing fu finalmente riconosciuto, assieme a Thomas Hardy, come uno dei maggiori romanzieri inglesi del diciannovesimo secolo. I diari di Henry Ryecroft è il racconto in prima persona di un penoso fallimento letterario, un fallimento letterario nel quale molti contemporanei, con giudizio troppo frettoloso, ravvisarono quello di Gissing stesso (al quale Ryecroft indubbiamente somiglia per molti aspetti). È vero che le angustie dell'attività letteraria di Gissing richiamano tanto quelle di Ryecroft. Pur vero, però, è che, grazie a una modesta rendita assicuratagli per lascito testamentario da un amico, Ryecroft può permettersi di porre termine a una fallimentare carriera di scrittore, per passare il resto dei suoi anni nel quieto ritiro delle colline del Devon. Gissing, invece, nei penosi anni in cui la critica lo snobbò o gli fu ostile, perseverò nel dare vita a un corpus letterario di elevato valore, guadagnandosi la stima dei suoi colleghi, che lo considerarono uno dei migliori romanzieri del suo tempo. -
I moribondi del palazzo Carignano
I Moribondi del palazzo Carignano sono l'opera più rappresentativa del giornalista e romanziere Ferdinando Petruccelli della Gattina (Moliterno, 1815 - Parigi, 1890) e raccolgono in volume la versione italiana delle corrispondenze che l'autore fece uscire in francese sul giornale parigino «La Presse» tra 1861 e il 1862, nel periodo in cui fu membro del neonato Parlamento italiano. L'opera ebbe straordinario successo, esaurendo dieci o dodici edizioni, diventando un best seller del tempo. Il pubblico, infatti, vi poteva osservare dall'interno la vita e i personaggi della prima Assemblea legislativa italiana, inaugurata a Torino da Vittorio Emanuele II all'indomani dell'Unità. Petruccelli, come l'occhio di un'impietosa webcam puntata nell'Aula di Palazzo Carignano, ne rappresentò vizi e virtù - più i primi in verità -, delineando i ritratti dei protagonisti della vita politica italiana senza filtri e senza sconti per nessuno; fatto che determinò un vespaio di polemiche e diede motivi per almeno un paio di sfide a duello verso l'autore. Dal suo banco dell'estrema Sinistra Petruccelli riconosceva la coerenza, l'eroismo, il sacrificio di avversari e compagni di lotta tanto quanto evidenziava le debolezze, le ingenuità, l'inettitudine o la corruzione diffuse, fin dalla prima legislatura postunitaria, in entrambe le ali dell'emiciclo, soprattutto al centro, in verità, ed ancor di più, presso i rappresentanti di quel Meridione, liberato dall'assolutismo borbonico, ma non dai vizi delle sue classi dirigenti. -
A' Vita nova. Testo napoletano
Dante non è mai stato a Napoli, questo lo sapevamo, anche se in un passo della sua Commedia vi accenna, in riferimento al luogo di sepoltura di Virgilio. Da oggi però entra a far parte della letteratura napoletana con questa inedita traduzione de 'A vita nova, realizzata da Carlo Avvisati. Dint' a cchella parte d''o libbro d''e ricorde mieie, ca primma 'e tanno poco se putarria lèggere, ce sta nu nomme 'e libbro screvuto cu gnosta rossa ca dice: «'A cca accummincia cchesta Vita Nova». Sotto a chisto nomme stanno signate 'e pparole ca tengo ntenzione 'e mettere dinto a stu libbretiello; e si nun tutte, ammacaro 'o ccuntenuto lloro - recita il primo brevissimo capitolo del ""libello"""", come Dante stesso lo definisce, in cui si enuncia il tema dell'opera e il proposito di voler narrare gli eventi della sua gioventù registrati nel """"libro della memoria"""", rigorosamente in lingua napoletana questa volta."" -
Stabia. Memorie storiche ed archeologiche (rist. anast. Castellamare di Stabia, 1890)
Nella prima parte dell'opera Cosenza si sofferma sulla storia della Campania, sull'origine di Stabiae e sul suo territorio sino all'eruzione del Vesuvio del 79 d.C. Nella seconda parte descrive la storia degli scavi, i monumenti rinvenuti. In appendice vi è una discussione sulla morte di Plinio il Vecchio con il testo delle lettere di Plinio il Giovane a Tacito, e un'analisi topografica del golfo stabiano. -
Questioni d'amore. Poesie, lettere e racconti sull'amore della letteratura italiana
Una piccola e non esauriente guida tra le infinite sfumature dell'amore, inteso ora come amicizia e condivisione di ideali, ora nel suo carattere di passione violenta e inarrestabile, ora come forza in grado di annullare tempi e distanze. Dalla lettera alla pagina di diario, alla poesia, emerge l'amore come atto di profonda sovversione individuale o affermazione di sè, in grado di ribaltare tutti i codici e le ideologie con cui si confronta, e di promuovere un rinnovato protagonismo femminile. Un modo originale di festeggiare la festa degli innamorati senza triti cliché contemporanei. -
L' eredità segreta dei Burley
Una fortuna sterminata, accumulata nel tempo attraverso attività criminose o moralmente riprovevoli, diventa eredità ambita e contesa. Ma funge anche da cartina di tornasole con la quale l'autore mette a nudo le contraddizioni e gli pseudo valori dell'Inghilterra tardo-vittoriana. Questa è la prima traduzione in italiano. -
Futuro anteriore. Alla ricerca di nuovi paradigmi
«Sono le idee, non gli interessi costituiti, che sono pericolose nel bene o nel male» così Keynes. Abbiamo cominciato a comunicarci idee, progetti, esperienze positive e negative, in un dialogo che è divenuto via via più profondo, sincero, intenso. Il gruppo ""Futuro Anteriore"""" è nato così, dalla voglia di alcuni/e semplici cittadini/e di riflettere, sperimentare, partecipare, alzando lo sguardo verso un orizzonte, oltre la cronaca spicciola, senza cedere alla rassegnazione, allo scoraggiamento. Ci accomunano passione, impegno, ma tante sono le differenze tra noi, che si colgono facilmente anche dal taglio dei vari contributi, molti dei quali scritti durante il primo lockdown. La diversità può essere un limite. Noi vi abbiamo scoperto soprattutto una grande bellezza e l'abbiamo vissuta come un vero arricchimento reciproco. Idee, pensieri, qualche progetto, piccole esperienze, alla ricerca di nuovi paradigmi per una ripartenza: l'inizio, senza pretese, di un libro incompiuto. Le pagine finali, bianche, sono un invito al lettore ad andare avanti nella scrittura..."" -
Antiche leggende e tradizioni che illustrano la Divina Commedia (rist. anast. 1865)
«Nel principio di questo secolo, si pubblicava a Roma la Visione d'un frate Alberico, monaco di Montecassino, e subito si vide accapigliarsi l'irrequieta moltitudine dei comentatori. Da un lato si voleva, in quella strana leggenda, trovar la prima idea del poema sacro; e dall'altro, si gridava allo scandalo contro chi poteva veder somiglianza tra le divine immagini del poeta, e i sogni puerili d'un frate ignorante. Ma questa battaglia cessò presto, e non si seppe mai chi aveva ottenuto la vittoria. Gli avversari sembravano stanchi d'aver tirato dei colpi in aria, senza risultato; il pubblico non capiva, perchè uno scritto così povero sollevasse tanto rumore; e per un pezzo non s'è udito più ragionar di frate Alberico. In questo mezzo, però, si trovava nelle letterature straniere un gran numero di simili leggende, che parevano avere colla Divina Commedia i medesimi rapporti. Storici ed eruditi, come Ozanam, Labitte, Wright e tanti altri, non esitarono punto a dire, che Dante ritrovò l'idea del suo poema in tutto il secolo; che la Francia, la Germania, tutta l'Europa avevano contribuito in qualche modo alla Divina Commedia.» Questo l'incipit del volume, che racconta alcune tra le più note leggende medievali d'oltretomba, dalla Navigazione di San Brandano al Purgatorio di San Patrizio alla Visione di Tundalo. La passione risorgimentale e l'ansia di rinnovamento civile, filtrate dall'insegnamento desanctisiano, fecero coesistere in Villari, con eguale calore di partecipazione, la tradizione laico-mazziniana con quella manzoniana e neoguelfa. Villari accetta l'antitesi, cara agli storiografi liberali, di un'irriducibile estraneità del mondo latino, armonioso e organizzatore, al mondo germanico, mistico e irrazionale. L'antitesi trovò una singolare verifica, nel caso di Dante, nel riconosciuto divario tra le cosiddette fonti della Commedia e l'uso che ne fece il poeta. -
Racconti di Natale. Sette storie per l'Avvento
Al caldo di un camino o su un marciapiede innevato, pieno di regali o spoglio come un albero, tra la folla degli amici o nella solitudine della natura, a una tavola imbandita o tra le briciole cadute a terra, colorato di palline o bianco come vuole la canzone: non c'è festa che come il Natale abbia ispirato, in ogni tempo, le storie e le voci più diverse. Perché, se è vero che a Natale si celebrano soprattutto l'amore e la bontà, è anche vero che il giorno più atteso dell'anno non è mai soltanto questo. Tra doni e tavole imbandite si rincorrono, da sempre, sogno e incanto, gioia e dolore, amarezza e mistero... -
Diarium. L'agenda perpetua in latino. Ediz. integrale
"Diarium"""" è un’agenda giornaliera completamente in latino e perpetua, cioè scegli tu l’anno in cui utilizzarla! La struttura dell’agenda è doppia, segue il nostro calendario ma anche quello romano: i giorni quindi sono contati in riferimento al mese, ma anche alle Calende, alle None e alle Idi. Come era solito al tempo dei Romani, viene indicato con una sigla in alto a destra la qualità del giorno: F (Dies fastus), N (Dies nefastus), C (Dies comitialis), FP (fastus prima parte diei), EN (endotercisus intercisus) o NP (nefastus prima parte diei); i primi propizi consentivano lo svolgimento dell’attività pubblica (perché appoggiati dagli dei) e dei lavori agricoli; nei secondi questo era in parte proibito; i dies comitiales erano fasti ma davano anche la possibilità di riunire i comizi (le assemblee popolari) e così via. In vendita in un elegante astuccio insieme a un taccuino dedicato a Virgilio di ben quarantotto pagine." -
Caro amore mio. Le lettere degli amanti nella letteratura italiana
«È vero che vuoi ch'io ritorni? Come una bambina di dieci anni. È vero che mi aspetti? Rivedere la luce d'oro che ti ride sul volto. Tacere insieme, tanto, stesi al sole d'autunno. Ho paura di morire prima. Dino, Dino! Ti amo. Ho visto i miei occhi stamane, c'è tutto il cupo bagliore del miracolo. Non so, ho paura. È vero che m'hai detto amore! Non hai bisogno di me. Eppure la gioia è cosi forte. Non posso scriverti. Verrò il 19. dovunque. Il 14 resterò qui; a Firenze andrò poi per un giorno. Son tua. Sono felice. Tremo per te, ma di me son sicura. E poi non è vero, son sicura anche di te, vivremo, siamo belli. Dimmi. Io non posso più dormire, ma tu hai la mia sciarpa azzurra, ti aiuta a portare i tuoi sogni? Scrivimi.» Così scrive Sibilla Aleramo in un lettera a Dino Campana. Proviamo a riscoprire la bellezza delle lettere, di amori che hanno presupposti oggi quasi sconosciuti: la distanza, il segreto, l'attesa. Per gli amanti lontani la lettera era il tentativo di mantenere vivo un legame sfidando le distanze e l'attesa della risposta; per quelli vicini diventava il luogo in cui confessare le paure, i bisogni, ciò che un tempo a voce spesso non si poteva dire. Lettere che raccontano l'amore coniugale, quello che si ferma sulle soglie dell'amicizia, quelle infiammate di passione o avvelenate dalla gelosia, quelle dolorose della rinuncia, dell'abbandono, del distacco. Da Luigi Pirandello, Giacomo Leopardi e Grazia Deledda a nomi quasi sconosciuti, l'abbiamo selezionato lettere non solo di scrittrici e scrittori ma anche di politici, partigiani, compositori, cantanti e pittori.