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Stato di eccezione. La forma giuridica del neoliberismo
Il testo di Rafael Valim ripercorre i contributi più tradizionali della teoria dello stato di eccezione, operando un'inversione critica dell'apparato epistemologico schmittiano e andando oltre le riflessioni di Agamben sull'argomento. Partendo dall'analisi della situazione politica brasiliana che ha portato alla destituzione della presidente Rousseff e all'incarcerazione dell'ex-presidente Lula da Silva, Valim analizza in modo innovativo il carattere strutturale dello stato di eccezione, cogliendone le radici nelle viscere dello stato liberale e i suoi rapporti costitutivi con una base sostanzialmente economica. L'edizione italiana di quest'opera, fondamentale per la comprensione della realtà politica contemporanea brasiliana, è arricchita da un contributo del curatore che propone un approfondimento critico e congiunturale della presidenza Bolsonaro e dei principali gruppi sociali che la sostengono. -
Silenzio di bosco, rumore di sé. Correre per inventariare il dolore
Per alcune persone il silenzio non è un luogo dorato, semmai un lusso che non riescono a permettersi. Quando la sofferenza è forte, lo si cerca come uno spazio edenico irraggiungibile, laddove si farebbe senz'altro meglio ad accettare il proprio rumore e a cercare di conoscerne la provenienza. Quando la terapia psicologica incontra uno sport di endurance, le due discipline si possono fare luce a vicenda. Perché non vi è differenza tra la sopportazione di un dolore fisico e di un dolore psicologico. Così, di chilometro in chilometro, gli strumenti guadagnati grazie all'analisi trovano nel raccoglimento della corsa di lunga distanza un modo per misurarsi con l'inconscio e col suo brusio di fondo, con le sue urla, coi suoi richiami. Incrementando a ogni lunghezza raggiunta la capacità di accettare il proprio chiasso e perfezionando lo sforzo di concertarlo a favore di sé e mai più contro. -
Il populismo russo. Vol. 3: Dall'andata nel popolo al terrorismo.
Il contributo del grande storico Franco Venturi allo studio del populismo russo è stato tra i più rilevanti. In quest'opera in tre volumi, Venturi offre una mirabile ricostruzione del movimento rivoluzionario che, intorno alla metà dell'Ottocento, lottò per l'emancipazione delle masse contadine e per porre fine all'autocrazia zarista. Questo terzo e ultimo tomo indaga la spaccatura che si venne a creare all'interno del movimento tra chi privilegiava la tradizionale attenzione al mondo contadino ""Zemlja i volja"""" e chi si rivolgeva a metodi terroristici """"Narodnaja volja""""."" -
I fondamenti biologici della filosofia. La natura simbolica del DNA, della psiche e del linguaggio
Da quando la rivoluzione scientifica ha messo in crisi i vecchi paradigmi del sapere, la filosofia ha guardato alle conquiste della fisica e delle altre scienze basate su modelli fisico-matematici come se esse offrissero il metodo ideale con cui indagare e affrontare i problemi. E, infatti, negli ultimi due secoli numerose domande filosofiche sono state affrontate direttamente dalla scienza. Da Newton ai grandi geni della meccanica quantistica, tutto ciò che esiste - lo spazio, il tempo, la materia e l'energia - ha trovato spiegazioni affascinanti da parte di questi studiosi. Ma qualcosa deve cambiare. Poiché la riflessione filosofica e la ricerca scientifica sono il prodotto di organismi dotati di linguaggio (gli esseri umani), la ricerca dei fondamenti filosofici (ontologici ed epistemologici) deve mutare direzione dai paradigmi più astratti di natura fisico-matematica verso i paradigmi più realistici e complessi che caratterizzano la vita biologica e la dimensione psichica degli esseri viventi. La riscoperta delle basi biologiche che sorreggono la nostra mente e la nostra cultura apre una nuova prospettiva filosofica che si fonda sulla dimensione simbolica dei codici che strutturano la vita nel nostro universo. -
Nietzsche. L'antifilosofia. Seminario 1992-1993. Ediz. critica. Vol. 1
Questa edizione critica completa la traduzione italiana del ciclo seminariale tenuto da Alain Badiou presso l'École Normale Supérieure fra il 1992 e il 1996, dedicato al tema dell'antifilosofia e articolato attraverso l'indagine delle figure di Nietzsche, Wittgenstein, San Paolo e Lacan. Ogni lezione del seminario è incentrata sul dispiegamento e sulla costruzione di alcuni problemi che abitano il cuore dell'opera e dell'esistenza di Nietzsche. Le argomentazioni di Badiou s'impegnano a dipanare e sviluppare progressivamente l'intreccio di filosofia e antifilosofia tessuto dai testi nietzscheani per mezzo di un'interrogazione che concerne l'essenza filosofica («in che senso Nietzsche è filosofo? E lo è? [...] Se Nietzsche è un filosofo, quali conseguenze ne derivano per la filosofia?»), la topica («da quale luogo procede, da dove s'enuncia il testo nietzscheano?») e la storia («c'è stato qualcosa di essenzialmente nietzscheano nel XX secolo?») del suo pensiero. -
Lezioni da un secolo di vita
Quanto si può imparare dell'esistenza in cento anni? Edgar Morin ha attraversato gran parte del Ventesimo secolo e ancora oggi continua a solcare il Ventunesimo come un marinaio del pensiero. Nato a Parigi nel 1921 da famiglia ebrea sefardita originaria di Salonicco, il filosofo e sociologo francese ha condiviso con gli altri esseri umani peregrinazioni e speranze, crisi e turbamenti di una fase storica senza precedenti. Questo libro custodisce uno straordinario patrimonio di esperienze, riflessioni e incontri. La testimonianza unica di un intellettuale che non ha mai separato la sua opera dalla sua vita, la sua riflessione teorica dal suo impegno per i popoli. -
Nella selva. XII tesi
La selva è tornata dagli scritti danteschi sia come immagine e immaginario, sia come realtà: l'Italia è oggi un paese forestale. Nel solco di questa tesi convergono studi appartenenti a diversi campi di lavoro, quali letteratura, geografia, architettura, giurisprudenza, arti, sociologia che, autonomamente e confrontando le proprie voci, guardano un ""fuori"""" dimenticato. Sei segmenti di possibili attraversamenti guidano un percorso accidentato e accennano vie tutte biforcate, il disegno che ne consegue non è chiaramente un dogmatico viale urbano ma ricalca l'incipit della forma di una radice da proseguire. I sei cammini sono disegnati dentro l'architettura, i suoi strumenti e linguaggi, le sue regole del gioco."" -
Fatti non foste a viver come bruti. Brevi e imprecisi itinerari per la filosofia della conoscenza
Fatti non foste a viver come bruti rimedia alla scarsa attenzione tributata in Italia all'epistemologia contemporanea, una disciplina presidio della filosofia. Centrali nel volume sono le variegate modalità con cui la teoria della conoscenza è affrontata dai migliori filosofi internazionali, modalità tutt'ora largamente sconosciute al e nel Bel Paese. In Fatti non foste a viver come bruti non solo si viene guidati con attenzione attraverso i problemi epistemologici centrali, ma vi vengono anche discusse con diligenza le principali soluzioni proposte ai disarmanti quesiti da questi sollevati. Se questo volume sarà studiato con attenzione, lettrici e lettori si troveranno nella condizione di potersi orientare al meglio in una delle più avvincenti aeree della filosofia contemporanea, e s'avventureranno così in un viaggio arricchente, stimolante, entusiasmante. -
Matematica e senso
In un mondo imbevuto di tecnologia e di scienza come quello in cui ci troviamo, la matematica è considerata la conoscenza per eccellenza di ciò che è astratto, oggettivo e vero: perno su cui basare ogni sapere e tribunale per distinguere l'utile dall'inutile, il reale dall'illusorio. Tuttavia, la matematica non è la disciplina inerte e assoluta che si è soliti rappresentare: è figlia di una storia e di un percorso che ne rivelano una dinamica più inquieta e meno scontata, dove le tante alternative offrono un'immagine completamente diversa non solo della matematica stessa, ma anche del mondo e della scienza che di questo si può avere. Il libro ripercorre alcuni passaggi recenti di questa storia, dando voce a quelle possibilità che dentro la matematica cercano di ribadire l'importanza del senso, del gesto, di un rapporto fluido e osmotico con il reale. Vero e proprio manifesto di una matematica ""minoritaria"""", il libro di Giuseppe Longo restituisce alla scienza per eccellenza un volto più umano e quindi più libero."" -
Tensione polare e lettura del reale. Il contributo di Georg Simmel
In questo volume si intende offrire un'interpretazione plausibile della modernità a partire dal particolare contributo di Georg Simmel. La portata ontologica della sua riflessione è colta alla luce di un particolare ""ritmo"""" che innerva, dal di sotto e dal di dentro, il reale, vale a dire la tensione tra poli diametralmente opposti. Il dinamismo che scaturisce da tale """"opposizione"""" non si presenta come un tertium quid, o come una sintesi tra due elementi, ma come tensione relazionale capace di offrire uno spazio nuovo e abitabile d'esistenza, dentro il quale interpretare il senso che sottostà a tutto ciò che è. Il """"tra"""" relazionale è per Simmel non soltanto un nuovo oggetto di conoscenza per interpretare i fenomeni sociali, ma anche il luogo per cogliere il dinamismo tensionale presente nell'essere stesso. Il punto di partenza della riflessione è certamente il luogo della società, colta non come """"fatto"""" statico, ma come dinamismo della realtà che, in quanto evento conoscitivo, è capace di orientarsi costantemente verso il soggetto che indaga."" -
Scritti sull'inventiva. Saggi e dialoghi
Questo libro raccoglie saggi e dialoghi di Massimo A. Bonfantini che hanno come oggetto di studio il pensiero inventivo, il suo più originale contributo filosofico e semiotico. Il tema dell'inventiva, la capacità di trovare ""stratagemmi e procedure"""" per """"sopravvivere in un ambiente che fa materia di problema"""", deriva dalla sua interpretazione del modello semiotico di Charles S. Peirce, che trova nell'abduzione e nel pragmatismo, così come nelle nozioni correlate di interpretante e di abito, i suoi fondamenti. Allo studio dell'inventiva Bonfantini ha dedicato anche le attività del Club Psòmega, l'associazione culturale che lo ha impegnato per trent'anni, parallelamente all'attività di professore universitario. I curatori si augurano che la raccolta possa far comprendere meglio la rilevanza e la problematicità della """"semiotica pragmaticista"""" di Bonfantini, semiotica che negli anni ha seguito con coerenza il proprio percorso, anche se le vie battute sono state spesso sentieri solitari o territori di esplorazione."" -
Il codice gestuale nella Commedia e altre cose dantesche
Punto centrale di questa raccolta è l'indagine sulla comunicazione non verbale, ossia sul codice gestuale e prossemico nella Commedia. Si tratta di un tema solo marginalmente toccato dalla critica, che tuttavia può fornire utili indicazioni per illuminare sotto una luce nuova aspetti non trascurabili della poesia di Dante, senza dimenticarne i valori estetico-culturali e il senso della sua attualità. L'analisi si avvale di una metodologia fondamentalmente semiotica, ma che contamina liberamente categorie ermeneutiche a sfondo psicologico, antropologico e linguistico. Cimini inoltre fornisce un'interessante lettura dell'XI canto del Paradiso e fa alcuni interventi che insistono sulla ricezione della Commedia nella cultura italiana ed europea del secondo Ottocento. In particolare si mette a fuoco la cosiddetta interpretazione esoterica del poema, con un'attenzione precipua alle teorie del suo maggiore sostenitore, Gabriele Rossetti. -
Rivista internazionale di studi leopardiani (2020). Vol. 13
La RISL, Rivista Internazionale di Studi Leopardiani, è l'unico periodico scientifico dedicato specificatamente a Giacomo Leopardi. Fondata nel 1999 da Emilio Speciale e da lui diretta fino alla sua prematura scomparsa nel maggio 2017, la RISL prosegue ora le sue pubblicazioni sotto la nuova direzione di Tatiana Crivelli e Patrizia Landi, grazie prima alla collaborazione con l'editore Cesati di Firenze e ora con la casa editrice Mimesis di Milano. La rivista intende rispettare la linea editoriale inaugurata dal suo fondatore e continuerà dunque ad accogliere e proporre «con la massima apertura ideologica, interventi critici scelti esclusivamente in base alla loro scientificità, cercando di porsi come sede di discussione problematica, informativa e vivace» su uno dei maggiori poeti e pensatori italiani, non solo dell'Ottocento. -
La poesia, ancora?
Perché ancora la poesia, se la poesia c'è da sempre, da quando gli esseri umani - gli animali parlanti - hanno percorso la terra, e sempre ci sarà finché le mutevoli lingue umane genereranno la sfera della loro esistenza? Perché questo ancora, dunque? Perché il trionfo dell'""infosfera"""" sta portando verso una visione del linguaggio distorta e impoverita nella dimensione comunicativa, alla quale la poesia pare adeguarsi, dimenticando un'eredità poetica di millenni. Perché antropologia e neuroscienze raccontano oggi un'altra vicenda, nella quale la lingua è costitutiva della sfera dell'esistenza, e la comunicazione solo un suo aspetto; e di più: la prosodia, il suono delle parole e la voce del parlante sono sostanza del pensiero, del sentire e del percepire. Questo ancora significa avere nuove domande e inseguire le risposte nella lingua e nella tradizione poetica, riconoscendo allo strumento della scrittura e alla storia del libro il loro effettivo ruolo di primaria importanza."" -
Poesie (1932-1991)
Roberto Rebora, anche se poco conosciuto, è uno dei maggiori poeti europei del Novecento. Da molti anni le sue opere sono accessibili solo ai bibliofili e agli studiosi. Con questa edizione si rende disponibile la quasi totalità dei testi poetici editi in libri, riviste ed edizioni rare. Pur non essendo stato allievo di Antonio Banfi, Rebora è il più degno rappresentante per la poesia della ""scuola di Milano"""". La sua scrittura nella dimensione essenzialistica, che guadagna negli anni, in un'operazione di scontorno e di distillazione, attraverso la parola, qualità sensibili e affettive, è vicina a una prospettiva neo-fenomenologica per l'attenzione ai temi del silenzio attivo, della temporalità, del dato di coscienza, della corporeità senziente, del rilievo della percezione e degli enigmi della Natura, per il rigore etico e il riserbo umano."" -
Deleuze. Il non-tutto in immagine
Il pròbleme che l'immagine del cinema moderno pone è lo stesso di fronte a cui si trova la filosofia della differenza del grande libro del 1968, ""Differenza e ripetizione"""": uscire dalla tutela del Tutto-Uno, sottrarsi al percorso verticale e gerarchico della rappresentazione, produrre un differente rapporto tra """"io, pensare, essere"""". La filosofia deve pensare con i propri strumenti, i concetti, un essere che è un terreno di differenze senza gerarchia, un io che esce dai canoni del soggetto trascendentale, un mondo che non è un tutto-uno e che il pensiero non è più in grado di pensare nemmeno come il proprio orizzonte. L'arte (il cinema come arte) affronta lo stesso problema: la frattura del tempo narrativo tradizionale, la singolarità non integrabile in un intero, l'interstizio reso visibile, la dissociazione tra il visivo e il sonoro. Allora, che cosa può pensare il pensiero nelle sue differenti forme? In che cosa consiste la sua potenza, se non può pretendere l'onnipotenza e se l'idea del tutto non può nemmeno più essere il suo orizzonte?"" -
La lingua nella storia della psichiatria moderna e contemporanea, Da Pinel agli anni Duemila
Tra le discipline che hanno dialogato con la psichiatria nel corso della storia, la psicopatologia del linguaggio ha ricoperto uno dei ruoli più cruciali e, allo stesso tempo, ha però avuto meno fortuna. A distanza di oltre due secoli dai primi studi condotti in materia dai clinici di Montpellier e nonostante il corposo spazio dedicatole dai trattati psichiatrici tra il XIX e il XX secolo, l'analisi della lingua dei pazienti in ambito psichiatrico sembra infatti ancor oggi mancare di una solida legittimazione scientifica, anzitutto a causa dell'assenza di una tradizione conosciuta e condivisa che ne ricostruisca i fondamenti storico-teorici. È propriamente questa lacuna che intende contribuire a colmare il presente volume che, grazie all'analisi dei testi (trattati, saggi, manuali, articoli, tesi) che, da Pinel fino agli anni Duemila, hanno inteso studiare la lingua della malattia mentale, si presenta come il primo contributo organico sulla storia delle teorie linguistiche in psichiatria. -
Colonialità e culture visuali in Italia. Percorsi critici tra ricerca artistica, pratiche teoriche e sperimentazioni pedagogiche
Il volume analizza la persistenza d'immaginari coloniali nelle culture visuali contemporanee in Italia e la politica amnesica e afasica riservata al colonialismo italiano. La ricerca approfondisce la relazione tra l'Italia e l'Africa così come venne istituita all'epoca dell'impresa coloniale italiana, i suoi assetti ideologici nonché la posterità di immaginari tossici, consciamente o inconsciamente condivisi e riprodotti dalla ""comunità immaginata"""" della nazione italiana. I saggi di ricercatori e ricercatrici qui riportati analizzano il ruolo della produzione culturale nella costruzione ideologica di narrative razziali legate a questa storia, attraversandole criticamente. Il lavoro teorico portato avanti nel volume si affianca alle pratiche di artisti italiani e artisti africani che, a partire da posizionalità diverse e complementari, hanno saputo intessere una maglia di riflessioni sull'eredità contemporanea di un lungo periodo storico ampiamente dissimulato."" -
Il milite ignoto. Alle radici dell'identità italiana
Il volume rappresenta, con il contributo di studiosi appartenenti a varie Università e strutture accademiche, un momento di riflessione - a cent'anni dall'evento sulle vicende e sulla traslazione del Milite Ignoto con la definitiva sepoltura all'Altare della Patria. L'intento, sviluppato attraverso prospettive di analisi provenienti da varie discipline, è precipuamente quello di sottolineare la valenza simbolica del Suo sacrificio quale archetipo contemporaneo dell'identità italiana di cui il momento solenne della traslazione da Aquileia a Roma è risultato essere elemento concreto e qualificante. -
Take five. Cinque contributi su Fichte e la filosofia trascendentale
Take Five. Sull'onda del classico di Paul Desmond, una suggestione e un invito a considerare la prospettiva di una filosofia trascendentale come proposta attuale per il presente e per il futuro. A partire dal pensatore che più radicalmente ne ha delineato i contorni, nell'età dell'idealismo tedesco che egli stesso ha contribuito a inaugurare: J. G. Fichte. Cinque contributi, secondo il privilegio che Fichte ha accordato alla forma della quintuplicità, che tentano di coniugare scavo filologico e approfondimento teoretico, scritti nell'arco di quasi vent'anni e che sono stati scelti come tappe di una ricerca tuttora in corso, volta a delineare una filosofia trascendentale all'altezza del contemporaneo.