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Scelte
Non è detto che le scelte avvengano sempre e solo tra termini esclusivi l'uno dell'altro; si danno anche opzioni tra dimensioni che possono conciliarsi. Liliana Segre, in senso diverso Antonia Pozzi, taluni tra quanti ho riunito sotto il titolo di ""Cristianesimo profetico"""" si sono trovati di fronte ad aut aut che mettono in gioco decisioni che impegnano valori """"ultimi"""", morali, etico-politici, esistenziali: senso e non senso, empatia ed estraneità, coinvolgimento e indifferenza, qualità del vivere e del morire. Possono per converso, e talvolta devono, fecondarsi a vicenda doti umane e abilità tecniche, professionalità ed empatia, bello e non bello, musica e filosofia, meditare e agire. Quali si ritrovano nei capitoli dedicati a eventi estetici e artistici. Somiglianze delle scelte: un ossimoro che è falso."" -
Napoli e la giunta rossa. Atti del convegno «Il volto della città di Napoli e l'attività dell'Amministrazione Valenzi (1975-1983)» (Napoli, 13-14 febbraio 2020)
Il volume raccoglie gli atti del convegno ""Il volto della città di Napoli e l'attività dell'Amministrazione Valenzi (1975-1983)"""", organizzato dalla Fondazione Valenzi a Napoli il 13 e il 14 febbraio 2020. In queste due intense giornate di studio si sono confrontati storici, urbanisti e sociologi. Molteplici gli ambiti tematici: dalla crisi economica e sociale della città alle politiche territoriali della giunta, dai tentativi di buon governo alla configurazione del personale politico locale, all'andamento elettorale e alla cesura del terremoto. Filo conduttore è la riflessione sull'identità della città negli anni Settanta, letta attraverso il rapporto tra la stagione delle giunte Valenzi e la storia di Napoli nel lungo dopoguerra repubblicano. Di interesse le testimonianze dei politici: leader locali e nazionali, assessori della giunta, componenti dello staff del sindaco. Emerge, infine, una disamina puntuale della figura di Maurizio Valenzi, esponente di spicco del PCI che, oltre a essere stato sindaco di Napoli dal 1975 al 1983, ha ricoperto la carica di senatore della Repubblica e di Parlamentare europeo."" -
Siamo in guerra. L'anno che per poterci curare non andammo da nessuna parte
Non si tratta di un libro sulla pandemia ma di una proposta analitica della realtà allo scopo di interrompere il fluire di un discorso assolutizzato. L'alternativa a un discorso non egemonico e declinato al maschile si cela dietro la possibilità di smascherare le scelte retoriche, politiche, culturali attuate in ragione di un sistema di genere che ribadisce nella contingenza dell'emergenza sanitaria la sua ineluttabilità. La guerra è una possibilità, non l'unica via possibile e tantomeno non necessariamente la più appropriata. Ciò che l'emergenza sanitaria da Covid-19 ha posto definitivamente in evidenza è l'affermazione oppositiva di guerra e cura, di warfare e welfare a giustificazione dell'esistente, del regime di genere e potere. Un intreccio tanto sinergico quanto riproducibile nella misura in cui si pone come immune da qualsiasi confronto dialettico. L'analisi a monte e a valle di tale struttura sociale e di potere è al centro dei contributi presenti in questo volume. -
Il quarto concerto di Beethoven. Come invito all'opera del pensiero
L'ascolto del Quarto Concerto per pianoforte e orchestra di Beethoven può essere vissuto come un invito musicale ad assistere all'opera del pensiero, così come viene svolta ad esempio all'interno del sistema filosofico schellinghiano. La profonda affinità tra la musica di Beethoven e la filosofia di Schelling si mostra nella loro incessante aspirazione all'assoluto. Pur con diverse modalità, la loro opera consiste essenzialmente nel cercare di ricostruire la storia trascendentale dell'essere, di raccontare musicalmente e filosoficamente l'avventura del divenire o del farsi dell'universo. In questo caso, poi, la loro reciproca speculazione fa sì che la musica illustri e illumini sonoramente il travagliato percorso della filosofia, e la filosofia chiarisca e spieghi i sublimi sviluppi della musica. La musica beethoveniana infatti ""si può definire idealistica e la filosofia schellinghiana un idealismo estetico. Ciò significa, in altre parole, che la musica di Beethoven risulta più comprensibile se si pone in relazione con il modello dialettico della filosofia idealista e [...] la filosofia di Schelling risulta meno oscura e notturna se la si considera in parallelo alla forma sonata o alla forma concerto beethoveniana, in particolare al Quarto Concerto"""". Ben presto, però, l'accettazione di quell'invito ad assistere a quella duplice opera si rivela un'esortazione a mettersi all'opera, a cimentarsi, a disporsi a pensare, a partecipare assieme ad altri studiosi all'attività dei due autori."" -
Un corpo tra altri corpi. La danzamovimentoterapia espressivo-relazionale
Già mezzo secolo prima della scoperta dei neuroni specchio, Marian Chace scriveva che ""un corpo è un corpo tra altri corpi"""" e che """"l'immagine del corpo è primariamente una creazione sociale"""". In questo processo di costruzione relazionale dell'identità a partire dall'organizzazione sensomotoria, la Danzamovimentoterapia (Dmt) si inserisce come esperienza di profonda riconnessione e di evoluzione creativa. Il testo illustra i fondamenti della metodologia espressivo-relazionale (Dmt-ER®), i suoi riferimenti alle scienze del movimento e alla gruppoanalisi, le sue proiezioni applicative, perfino in un'epoca di massiccia limitazione dell'incontro sociale. Insostituibile strumento di lavoro per i professionisti e gli studenti del settore, il volume risulta di grande interesse anche per clinici, educatori e operatori sociali."" -
Il laboratorio segreto dell'anima
Facendosi prendere per mano dal grande direttore d'orchestra e compositore statunitense Leonard Bernstein, qui nei panni di un Virgilio immaginifico, acuto esegeta della storia della musica, l'autore ci invita a compiere un voyage musicale e filosofico che, a partire dall'analisi della stanza da lavoro di Beethoven, percorre la via che porta al romanticismo di Brahms e al tardoromanticismo di Richard Strauss, fino alla speciale inventiva stravinskijana, alle atmosfere novecentesche della musica di Sostakóvic? e di altri compositori e alla musica americana. Il testo si compone infine di un intermezzo filosofico sulla natura della creatività, di una nota sulla contemporaneità musicale, le cui radici affonderebbero, secondo l'autore, nella musica classica tardoromantica, e di un'incursione sulla nostra attualità artistica e sociologica. -
Estetica della performance. Il metodo Voxechology nell'alta formazione artistica musicale e nei percorsi relazionali
Calcare le scene della vita. Sentire le modulazioni della diversità. Includere e non escludere. Cogliere la bellezza del contrasto. Reclamare il diritto all'unità e alla differenziazione. Ricercare la puntualità condivisa. Disporre i petali della flessibilità. Celebrare la precarietà dell'intesa e abbracciare la complessità. Chiedere cornici di senso. Rendersi disponibili alla critica alternanza. Contrapporre principi estetici. Ascoltare la rigidità e le sue molteplici risonanze. Riflettere Echo. Riflettere Narciso. Una serie di tematiche indiscutibilmente umane in un piccolo saggio stravagante, pensato per istruire alla buona riuscita di una performance, che da critica esposizione di sé diventa anche nuovo addestramento alle relazioni d'aiuto. Una condotta utile agli artisti del cambiamento, perché possano realmente imparare a desiderarlo. Prefazione Carlo Sini. -
Museo è contemporaneità
Il mondo è negli occhi di chi guarda. Abbiamo bisogno di occhi nuovi e di parole nuove per costruire il presente. Il museo non può sottrarsi a questa responsabilità, a cui lo sguardo a un tempo museologico e museografico vuole sperare di contribuire. La contemporaneità non definisce un'epoca, ma caratterizza il presente, qualunque esso sia. Da questa idea connessa allo scorrere del tempo deriva il tema del cambiamento che ogni museo può coraggiosamente affrontare, riconoscendo a ognuno il diritto di porsi al suo interno come se fosse ogni volta il primo visitatore. Così il museo si trasforma in una realtà viva e dinamica, capace di interpretare il presente nel contesto storico di riferimento, sapendo illuminare lo sguardo della persona che ne attraversa gli spazi, suggerendole l'esperienza dell'opera d'arte o del frammento esposto, non solo in senso genericamente conoscitivo o estetico, ma personale. -
Le matrici della natura. Tredici quesiti su letteratura e realtà
Il secondo dopoguerra, questa è l'osservazione generale che si potrebbe fare, ha accelerato un processo già messo in atto dalla fine dell'Ottocento da quei pochi romanzieri e artisti capaci di critica radicale e atteggiamento libero: la liberazione progressiva dalle pastoie della letterarietà, dallo spiritualismo, dal progressismo, dal soggettivismo, dal moralismo, anche dall'impegno sociale esibito e dalla stessa ideologia libertaria. Un'operazione di drastica riduzione all'essenziale, del resto simile a quella che si sta compiendo nel campo delle neuroscienze sulla base del modello di coscienza neurale proposto da Tononi ed Edelmann, una sorta di potatura dell'albero delle comuni certezze sulla mente umana. -
David Fincher. La polisemia della sguardo
Ha senso parlare di autori nel cinema odierno, in un momento storico in cui la serialità è norma e il consumo dei prodotti audiovisivi non è più esclusivo della sala cinematografica? Può apparire obsoleto il termine ""autore"""", ma, al contrario, si vuole dimostrare che è ancora possibile utilizzare tale definizione per alcuni registi contemporanei. È il caso di David Fincher, che cela la propria autorialità in una polisemia che ricorre sia nella forma sia nei contenuti, combinando un'estetica originale di sguardo e di senso. La filmografia del regista americano è in grado di interpretare una società fluida attraverso una poetica che reinventa il mondo stesso, restituendo una visione ancora più realistica del reale. In un rispecchiamento metaforico, la polisemia del cinema fincheriano è (re)interpretata nella pluralità dei saggi che compongono il presente volume, fornendo nuovi significati allo spettatore curioso e attento."" -
Mino Ceretti. La pittura come destino
Mino Ceretti è stato fra i pionieri del cosiddetto Realismo esistenziale e figura importante fra le ricerche di nuova figurazione del secondo dopoguerra a Milano. Il presente volume, pubblicato in occasione dei suoi novant'anni, dà conto di questo lungo percorso da molteplici prospettive: un viaggio dentro e intorno alla pittura, vissuta non solo come un mestiere, ma anche come un destino. -
L' ombra della notte. Riflessioni sulla bilancia
Un libro che parla di alchimia cercando di condurre alla comprensione della sua dimensione universale. Un testo che si può considerare il momento finale - ma ogni fine è un inizio - di un percorso che, da tempo, ha occupato Guido Buffo e Andrea Zucconi in una ricerca volta al Sé più profondo, in cui si sono impegnati per fornire gli strumenti più consoni: se non per raggiungerlo, almeno per avvicinarglisi. Per questo motivo non è un testo facile. Non lo è in quanto richiede al lettore una diretta partecipazione, un sentire cum, che non è di tutti e per tutti. Non certo per le difficoltà delle parole e del pensiero - tutto sommato superabili, almeno per chi ha ""desiderio"""" e volontà - ma perché richiede di """"calarsi"""" nella notte. Richiede di """"diventare"""" notte, di introiettare ciò che la notte, simbolicamente, rappresenta: vivendola sino in fondo. D'altronde, il percorso esoterico che gli autori richiamano è tutto nella notte. Notte che, a scanso di equivoci, non coincide con le tenebre che tutto avvolgono e tutto inghiottono. Prefazione di Claudio Bonvecchio. Nota introduttiva di Antonino Salsone."" -
Fata Morgana Web 2021. Vol. 2: discorsi, I.
Che cosa è accaduto dal punto di vista culturale in questo 2021? Che cosa abbiamo visto? Che cosa abbiamo letto? Quali sono le opere, i temi e le questioni che il nostro presente ci ha posto? E quali i ""nomi propri"""" importanti per leggere l'oggi? A tali domande vuole rispondere quest'opera, suddivisa in due volumi (Le visioni e I discorsi), che raccoglie quanto di più significativo la rivista """"Fata Morgana Web"""" ha pubblicato quest'anno, integrandolo con due ampi testi d'apertura scritti da Roberto De Gaetano e Felice Cimatti sulle parole chiave (tecno-sociale e trauma) che hanno segnato il presente. L'anniversario delle Torri Gemelle, quello del PCI, la questione del """"biografico"""" sono alcuni dei focus che articolano questo secondo volume, insieme alle grandi figure del pensiero pedagogico, alle tradizioni culturali nazionali (Italia, Francia, Stati Uniti), nonché alla crisi pandemica. Studiosi di fama internazionale leggono l'attualità e fanno di quest'opera un importante strumento per chi vuole continuare a pensare il presente."" -
Non ci sono demoni. Primo Levi, il Doktor Pannwitz e due figure mitiche
Auschwitz, 21 o 22 luglio 1944. Un laboratorio. Due uomini parlano di chimica in tedesco, si chiedono entrambi se quello che hanno davanti è un uomo. Così Primo Levi racconta, nel suo libro più famoso, il suo esame con il Doktor Pannwitz. E per dire l'orrore, affinché gli altri possano comprendere, nell'intreccio di testimonianza e racconto evoca due figure mitiche, due antichi demoni: la Sfinge di Edipo e il Minosse di Dante. Ma non ci sono demoni: ""gli assassini di milioni di innocenti sono gente come noi, hanno il nostro viso, ci rassomigliano. Non hanno sangue diverso dal nostro, ma hanno infilato, consapevolmente o no, una strada rischiosa, la strada dell'ossequio e del consenso, che è senza ritorno"""". Questo lavoro sonda il rapporto di Levi con i classici e ne scopre il talento di scrittore e ri-scrittore, maestro nell'appropriarsi di archetipi e modelli altrui, adoperandoli come dispositivo narrativo e intertestuale non soltanto nella testimonianza ma anche nella sua intera opera."" -
Un lungo grido di corno
Governato da un'accesa musicalità, che gode dell'influsso soprattutto dei compositori romantici, da una malinconia persistente, da una ricchezza figurale spesso estrosa, Nelligan, poeta di atmosfere, si immette senz'altro nel filone dei simbolisti in lingua francese (Baudelaire, Verlaine, Rodenbach, ecc.) o, se si vuole, del loro capostipite in lingua inglese Edgar Allan Poe, dei quali non è tuttavia un semplice epigono. Senso della morte, del disamore e della religiosità: soprattutto di questo è condita la poesia di Nelligan, per il quale il poeta è un ""rêveur"""", che sogna di fare versi celebri, un incompreso."" -
In-verse. Poesia femminile dal Sudafrica
Terra, casa e madrepatria; lingua, espressione e corpo; genealogie, antropologie e archeologie poetiche; traduzioni, letture e performance: come si intrecciano, si sciolgono, si complicano questi nessi nel panorama della poesia femminile sudafricana in inglese e afrikaans? Quali racconti e quali suoni ricompongono la memoria lacerata delle donne, riscrivono la Storia/le storie da nuovi punti di vista, riconciliano passato, presente e prospettive future? Questo saggio offre uno sguardo su un corpus di testi di autrici sudafricane per lo più inedite in Italia e qui raccolti secondo un criterio che non intende appiattire le differenze per costruire un quadro univoco ma, al contrario, esaltare le caleidoscopiche rifrazioni di un'arte, quella della parola poetica, che germogliata da antiche radici e tradizioni presenti nel paese, anche di matrice europea, si apre ai temi relativi a genere e identità, all'impegno politico, e ai nuovi media. -
Zapruder. Rivista di storia della conflittualità sociale. Vol. 56
Il Medioevo è un'età definita per assenza, alla quale ci si riferisce solitamente attraverso un immaginario irrazionale, arretrato, immobile, oscuro e spesso violento. La sua strumentalizzazione nella discussione pubblica - tanto per fini politico-propagandistici quanto per alimentare la cultura pop - continua a privarlo della dovuta complessità, restituendo un'epoca svuotata delle contraddizioni, delle lotte sociali e, in fondo, delle dinamiche che caratterizzano ogni fase storica. L'obiettivo di questo numero di ""Zapruder"""" è mostrare come il mondo medievale possa essere integrato nel dibattito odierno, a patto di superare l'immagine caricaturale di cui spesso è vittima. Ritornare al Medioevo quindi, ma presentando risultati, prospettive e problemi della ricerca storica, e decostruendo concetti e preconcetti. Un modo per riflettere sull'età di mezzo senza farne strumento di autoassoluzione, propaganda o alibi per le barbarie contemporanee."" -
Orson Welles e la new Hollywood. Il caso di «The other side of the wind»
Nel novembre 2018 la piattaforma Netflix ha reso disponibile ai suoi abbonati la visione di The Other Side of the Wind, un film a cui Orson Welles aveva dedicato le sue energie dal 1970 al 1985, anno della sua morte. In vita, il cineasta statunitense non era riuscito a portare a termine il progetto a causa di una serie incredibile di traversie, compresa la Rivoluzione Iraniana del 1979, che ne avevano impedito l'uscita nelle sale. Orson Welles e la New Hollywood è il racconto appassionato di un progetto cinematografico iniziato da Welles durante i primi anni della New Hollywood. Per raccontare questa incredibile storia produttiva, Massimiliano Studer ha consultato i documenti inediti dell'archivio Welles del Museo Nazionale di Torino, della University of Michigan e della Cinémathèque française. Il volume è inoltre impreziosito dalla prefazione di Esteve Riambau, considerato il più autorevole studioso europeo del cinema di Welles. -
Trame nascoste. Teorie della cospirazione e miti sul lato in ombra della società
Le teorie della cospirazione hanno guadagnato negli ultimi anni un crescente spazio nel linguaggio quotidiano e nella comunicazione dei media e della politica. Come l'altra faccia di una stessa medaglia, le notizie di cronaca si accompagnano alle fake news, la verità alla post-verità, l'informazione alla contro-informazione, i discorsi delle istituzioni alla dietrologia. Se ""tutto il mondo è un palcoscenico"""", come già insegnava Shakespeare, le teorie della cospirazione sono il racconto del suo retroscena: ogni società, non importa quanto illuminata ritenga di essere, ha il proprio lato in ombra popolato da nemici, reali o immaginati. È un antimondo che si cela dietro la realtà che ci è più familiare. Attraverso lo sguardo di studiosi di diverse discipline, questo libro porta alla luce le """"trame nascoste"""" al centro delle molte teorie della cospirazione che circolano oggi in Italia, da quelle dei no-vax e dei negazionisti della Shoah a quelle sui cambiamenti climatici e sui contatti con gli alieni, da quelle dei terrapiattisti e dei romanzi di Umberto Eco fino a quelle sulla sostituzione etnica dovuta alle immigrazioni e sui rischi per la salute legati all'alimentazione. Queste teorie, sostenute con convinzione o aspramente criticate, sono un fenomeno sociale e culturale sempre più rilevante che anima l'immaginario collettivo, crea movimenti di protesta, indirizza l'opinione pubblica. Il cospirazionismo è ormai uno dei grandi miti della contemporaneità, un patrimonio di narrazioni controverse e alternative che riflettono le paure, i dubbi e le aspettative del nostro tempo."" -
Krisis. Genesi, formazione e sgretolamento dell'ordine economico statunitense
Il declino relativo degli Stati Uniti è un fatto riconosciuto da centinaia di esperti di diversa estrazione e provenienza e destinato a ridisegnare gli equilibri di potere planetari. Questo libro indaga gli aspetti economici che hanno caratterizzato la parabola egemonica statunitense, dalla prorompente scalata della gerarchia del potere mondiale intrapresa nel XIX secolo al lento ma inesorabile decadimento a cui si assiste attualmente. Pur rimanendo la principale potenza planetaria, gli Stati Uniti non sono più in grado di fungere da unico centro coordinatore di un ordine internazionale, nonostante manifestino una spiccata ostilità a prenderne atto e trarne le debite conclusioni. In tali condizioni, la translatio imperii sarà tanto meno rischiosa quanto più rapidamente i decisori di Washington svilupperanno un'adeguata capacità di adattamento al nuovo scenario multipolare in via di definizione.