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La notte di san Giovanni. Testo tedesco a fronte
Estate del 1995: uno scrittore in crisi decide di scrivere un breve saggio sulla patata, in attesa che gli torni l'ispirazione per un romanzo. Parte per Berlino, da pochi anni riunificata, per compiere delle ricerche e finisce in un inquietante vortice di avventure proprio nei giorni in cui il Reichstag è avvolto nella magica atmosfera dei veli di Christo e Jeanne Claude. Riuscirà vagando per la città e incontrando improbabili personaggi (accademici spiantati, contrabbandieri di armi, barbieri inveleniti e persino un tuareg) a scrivere il suo saggio e, soprattutto, a spiegarsi il senso di quell'""albero rosso"""", le ultime parole pronunciate dallo zio prima di morire, quello zio tanto amato e capace di riconoscere dal sapore le più diverse qualità di patata? Scritto da Uwe Timm nel 1996, La notte di San Giovanni costituisce il primo capitolo della sua """"trilogia berlinese"""", cui nel 2001 farà seguito Rosso (pubblicato dalla nostra casa editrice nel 2005 e insignito dei prestigiosi Premi Napoli e Mondello nel 2006) e che si concluderà prossimamente con il romanzo a cui sta lavorando l'autore."" -
Galileo in Leopardi
Leopardi scopre Galileo negli studi scientifici giovanili. L'apprezzamento dell'opera di Galilei è un filo conduttore della sua maturazione filosofica e letteraria. Il libro individua la presenza di Galilei nelle letture leopardiane, negli scritti giovanili e nelle opere edite e inedite, con un'attenzione particolare allo ""Zibaldone"""" e alla """"Crestomazia della Prosa""""; riconosce in Galilei un modello di stile e di pensiero, ma scopre anche perché Leopardi ha difficoltà nell'affrontare la questione del processo allo scienziato pisano e nel rendergli pubblicamente quel posto centrale nella cultura italiana che privatamente riconosce. Emerge la sua scarsa propensione alla matematica, la sua ritrosia a seguire gli ideali liberali, ma anche un conflitto con il padre sulla legittimità del sistema galileiano, sull'accettazione o meno della centralità della fede cristiana rispetto alle verità sui filosofi. Due le appendici: la prima segue lo """"sguardo sul cosmo"""" di Calvino, tra Leopardi e Galileo; la seconda ripropone quel """"librettino molto importante di pensieri filosofici e belli"""" di Galilei che Leopardi aveva trascelto per la """"Crestomazia"""", prima antologia di prose galileiane."" -
Laghi e specchi d'acqua di Toscana. La prima guida turistica sui laghi di Toscana: alla scoperta di luoghi poco conosciuti per gite brevi di fine settimana
Una guida turistica per conoscere un altro aspetto della Toscana naturalistica: quella dei laghi. Sono presi in rassegna e descritti tutti i laghi, dai grandi invasi artificiali ai piccoli specchi d'acqua naturali, purché di interesse ambientale, paesaggistico o turistico. Per ogni lago sono descritti gli itinerari di visita, il modo per raggiungerlo, le caratteristiche, l'origine, la storia, le curiosità, i misteri e le leggende, oltre che notizie sui luoghi d'interesse artistico-ambientale dei dintorni e informazioni sull'ospitalità e la ristorazione. Una guida per rilassanti passeggiate di fine settimana, utile anche agli appassionati di pesca sportiva e a chi ama praticare sport acquatici, oltre a chi vuole farsi un bagno in acque dolci e pulite nelle calde giornate estive. -
Capire la mente cattolica
Questo libro esamina l'atteggiamento dei cattolici italiani. Ha due motivi per farlo. Il primo è che l'appartenenza alla religione cattolica sembra determinare, in ogni epoca, un rapporto difficile con la verità: cioè la necessità di mentire a se stessi e agli altri su cose molto importanti. Il secondo è che nell'Italia rimasta senza un partito cattolico, la Chiesa è diventata la prima agenzia di opinione che occorre corteggiare se si vuole gestire il potere. Se n'è accorta, e incoraggia atteggiamenti di ""devozione politica"""" che dalla Fede sono del tutto separati. Questo è possibile solo perché le verità di fede non sono più ai primi posti della sua agenda, che si è fatta decisamente pratica. Il libro affronta, con uno stile nudo, da prospettive quasi del tutto inedite, una quindicina di temi, fra cui il relativismo, il rapporto fra sesso e amore e quello tra fede e ragione, l'infallibilità del papa, la clientela dell'inferno, le richieste papali di perdono, il dialogo fra le religioni, la paura della morte per chi crede e per chi non crede, il senso che hanno sulla bocca di un essere umano le parole: """"credo che esiste Dio""""."" -
Le origini della bibliografia
Theodore Besterman è considerato l'ultimo bibliografo dell'età contemporanea. La sua fama fu consacrata dall'uscita dell'edizione francese di una tra le sue opere più note ""Les débuts de la bibliographie méthodique"""" (1950). Quella che viene proposta al pubblico italiano non è soltanto la prima traduzione di un classico della storia della bibliografia, ma una vera e propria edizione critica che ha tenuto conto delle precedenti edizioni inglesi. Se il lettore esperto potrà constatare il valore culturale de Le origini della bibliografia, il bibliofilo e colui che cerca una corretta informazione sull'argomento potranno apprezzare l'indiscussa autorità di Besterman in questo campo e lo stile sintetico e chiaro con cui è riuscito a trattare una materia così estesa."" -
Novale
Apparso per la prima volta nel 1925, a cinque anni di distanza dalla precoce ed improvvisa morte del suo autore, Novale è un libro per capire Tozzi, la sua poetica e la sua arte all'insegna del moderno. Si tratta delle lettere che il giovane Federigo indirizzò ad una sconosciuta signorina senese, Annalena, e poi a colei che dietro quel nome si celava, Emma Palagi, la donna destinata a diventare sua moglie. Novale testimonia le vicende di questa storia d'amore e la formazione dello scrittore, le sue letture, la sua cultura e le sue idee dall'ateismo e il socialismo inizialmente professati ad un inquieto ritorno di tipo borghese e religioso , fornendo per via epistolare prove copiose della sua scrittura formidabile: da quelli che potremmo definire i primissimi ""cartoni preparatori"""" di """"Con gli occhi chiusi"""" a pagine di intenso diarismo poi confluite in """"Ricordi di un impiegato"""". Il testo è riproposto nella storica """"nuova edizione"""" curata nel 1984 dal figlio Glauco, ora arricchito da un saggio introduttivo di Marco Marchi."" -
Il Chianti. Ediz. illustrata
Nel corso degli anni, molti e diversi per varietà sono stati i libri dedicati al Chianti: cosa può aggiungere di nuovo questo volume? Scorrendo l'indice dei capitoli di questo libro si vedono subito i caratteri di novità: una raccolta di testi di tre studiosi di discipline differenti per dare un'unica voce agli aspetti più diversi, attualizzandoli, di una terra che è diventata un mito nell'immaginario collettivo, nazionale e internazionale. Una summa degli studi dedicati al Chianti dai professori Gatteschi, Moretti e Rombai è stata qui raccolta da ciascuno dei tre studiosi in una stesura di piacevole lettura. Straordinario è il corredo fotografico che accompagna i testi. Le foto di Antonio Quattrone consentono di riconoscere e apprezzare nella sua varietà e attualità il luogo, l'edificio, la vigna, le attività produttive nella loro realtà e i cieli raramente tersi. I testi e le foto sono improntati a un'idea di grande novità, che si potrebbe sintetizzare in due parole: ""Chianti oggi"""", non una visione del passato, quindi, ma un territorio osservato e analizzato nella sua dinamicità e attualità."" -
Latrine
Il poema ""Latrine"""", scritto dal poeta osseto di lingua russa Kibirov nell'estate del 1990, alla vigilia del crollo dell'impero, racconta la realtà sovietica da un punto di vista decisamente insolito, nonché la personale vicenda dell'autore dall'infanzia alla maturità. Intrecciata a queste due storie è quella della letteratura russa. Un'immagine assai poco gradevole diventa metafora della poesia e pretesto per rievocare in modo assolutamente privato le proprie esperienze, dall'infanzia nella famiglia di un ufficiale sovietico, ai continui trasferimenti, alle prime esperienze sessuali, la scuola, l'università, il servizio militare in Asia Centrale. Il gabinetto è anche il luogo dove trova riparo chi sfugge a una rapina, a un omicidio (come ha detto pubblicamente anche Putin, riferendosi ai terroristi ceceni), o dove si può discutere del senso della vita, insomma una vera e propria metafora dell'esistenza umana."" -
L'occupazione italiana della Iugoslavia (1941-1943)
Fra il 1941 e il 1943 l'Italia fascista, grazie all'annessione diretta della Dalmazia e di parte della Slovenia, all'unione del Kosovo e della Macedonia nord-occidentale all'Albania, e alla creazione di una sfera di influenza in Croazia e Montenegro, fu protagonista indiscussa delle terribili lotte politiche e militari che sconvolsero i Balcani occidentali. Per oltre due anni soldati e ufficiali, diplomatici, funzionari e tecnici, furono presenti nei territori iugoslavi, al tempo stesso protagonisti e testimoni della guerra nell'ex-Iugoslavia, un dramma di proporzioni immani, che avrebbero impresso ferite mai del tutto rimarginate, e che avrebbe inoltre portato alla soppressione di gran parte dell'italianità adriatica orientale. Nonostante la sua eccezionale importanza, il tema dell'occupazione della Iugoslavia è rimasto a lungo trascurato in Italia. Questo volume, grazie all'uso di documentazione archivistica in gran parte inedita, ricostruisce con rigore e precisione le vicende e i principali problemi che caratterizzarono l'occupazione italiana. -
Shakespeare fra teatro e cinema
Questo libro vuole essere una guida alle versioni cinematografiche dei testi di Shakespeare. I suoi personaggi e i suoi lavori drammatici sono conosciuti in tutto il mondo, grazie anche alla settima arte: fin dal periodo muto gli adattamenti sono stati fedeli o infedeli, diretti o indiretti. Non solo Amleto, ma altre figure del Bardo continuano ad affascinarci, perché l'autore ha saputo legare ciascuna di esse a una qualità particolare, un'essenza psicologica e un ""colore"""" umano che non mutano nel tempo, rendendole quindi classiche, indelebili. Il cinema, arte della sintesi, se n'è appropriato spesso e volentieri. Il libro parla dei maestri - da Olivier, Welles, Kurosawa e Kozincev a Branagh, Zeffirelli, Nunn, Luhrmann e Taymor - offrendo un panorama dei film più convincenti o memorabili. Le parafrasi o i """"tradimenti"""", insieme alle letture tradizionali, formano un insuperato repertorio di soluzioni narrative e visive che, illustrando luci e ombre del teatro e del cinema, riescono a comporre la scissione fra palcoscenico e schermo."" -
Crackpot. La storia di Hoda
"Terrena, spudorata, pazzerella"""", così Margaret Laurence definisce Hoda, protagonista del romanzo, figlia di ebrei ucraini emigrati in Canada, bambina irruente e precoce, donna vitale nelle sue contraddizioni: è bella perché grassa, onesta perché prostituta, madre perché bambina, amante perché madre. Astuta e ingenua al tempo stesso, generosa, intuitiva, piena di voglia di vivere, dopo un'infanzia tumultuosa Hoda si avvia alla prostituzione diventando una leggenda nel villaggio di Winnipeg. Crackpot è la stessa Hoda, la pazza, l'anticonvenzionale, ma crackpot è anche, nella Kabbalah, il vaso rotto del creato, attraverso i cui frammenti solo chi ha conservato, come la protagonista, uno sguardo autentico e infantile può scorgere la luce divina." -
La società e i molti. Luoghi e percorsi della moltitudine
Il discorso sulla moltitudine si colloca tra gli interessi più significativi della riflessione sociologico-giuridica e filosofico-politica contemporanea, quale rappresentazione dei rapporti tra singolarità individuali, collettività sociali, dinamiche e istituzioni di potere. Nella prospettiva del presente saggio, l'analisi sulla moltitudine costituisce l'evocazione di una soggettività sociale unitaria e plurale, che si sostituisce alle idee di popolo e massa interpretando processi e strutture delle società orizzontali globalizzate. Un tentativo, dunque, di profilare una sociologia dell'orizzontalità e del transindividuale, del multiculturalismo e della tolleranza, nel cui disegno si situa il riconoscimento della centralità delle umane aspirazioni di autorealizzazione. -
Alfieri e Calzabigi
Il dibattito critico sulle tragedie alfieriane inizia ben prima della loro stampa, tale fu l'effetto che la loro forza innovativa produsse su chi ebbe la ventura di ascoltarne la recita, organizzata o tenuta dallo stesso autore. Ma solo dopo la stampa del 1783 si manifestarono numerose e ampie recensioni, a Roma, Pisa, Siena, Bologna, Firenze, Napoli. Il presente volume ripropone l'importante Lettera del Calzabigi sul primo volume dell'edizione senese delle Tragedie e la capitale Risposta di Alfieri al Calzabigi. Di quest'ultima si danno le tre fasi compositive: prima redazione in edizione critica, stampa del 1784 in riproduzione fotografica, ultima redazione (con commento: una delle novità di questo volume). Si è aggiunta l'inedita Lettera di Giuseppe Pelli Bencivenni al Calzabigi, scritta a difesa della Crusca (attaccata dal Calzabigi nella sua Lettera su ricordata). Il Calzabigi ribatté al Pelli nelle note, piene di sferzante ironia, di cui andava corredando il suo Poema La Lulliade (inedito fino al 1977). Con uno scritto di Giuseppe Pelli. -
Introduzione alla sociologia dei beni culturali. Testi antologici
Beni Culturali sono oggetto di molte discipline; manca tuttavia una prospettiva complessiva sui Beni Culturali come eventi della dinamica sociale e relazioni propriamente sociali. L'antologia che qui si presenta intende colmare uno spazio vuoto e porre i Beni Culturali al centro di una meditazione innovativa che restituisca la loro vicenda alla vitalità particolare delle collettività e alla coscienza pubblica in generale. Il testo, preceduto da una introduzione che intende fare il punto della situazione e porre le basi teorico-empiriche di un orientamento disciplinare inedito appunto la sociologia dei Beni Culturali, è distinto in varie sezioni, anch'esse precedute da introduzioni tematiche. Grandi autori e grandi opere, mediante brani selettivamente orientati, concorrono a disegnare non solo il contesto ma anche le atmosfere di un impegno conoscitivo motivato dalla esigenza di dilatare, soprattutto per il nostro paese, la base culturale dei Beni Culturali come presidio stabile e durevole della loro avventura carismatica, capace di sfidare l'ordine e il disordine della quotidianità. Un libro per professori, studenti e professionisti dei Beni Culturali. -
Sulla grazia
Il libretto tenta di descrivere l'esperienza fondamentale della vita spirituale, cioè l'esperienza di grazia. Grazia come luce, pace, che giunge all'uomo per così dire dall'alto, mutandone la natura egoistica e rinnovando profondamente la vita. Grazia come gioia, levità nel muoversi senza sforzo tra le persone e le cose, che tutte appaiono belle ed amiche, benevoli. Ma soprattutto grazia come libertà, propria dell'uomo distaccato, che non è più schiavo della volontà, delle sue passioni e dei suoi pensieri ""privati""""."" -
Diario dell'occhio
Un libro, amava dire Giorgio Manganelli, non è altro che il supporto della sua copertina. Dev'essere partito da una credenza simile, Marco Belpoliti, nell'ideare e realizzare la rubrica all'interno della ""talpa libri - della quale qui raccoglie cento numeri, pubblicati fra il 1998 e il 2003. Pezzi, non a caso sempre corredati da un'illustrazione a colori, che per la prima volta si proponevano di offrire, delle novità librarie di giornata, un'interpretazione in chiave """"visiva"""": a partire, appunto, dall'immagine e dalla grafica di copertina. Questo libro si può leggere in almeno due modi: da un lato come prontuario dell'immaginario grafico dell'editoria italiana in un tempo di trasformazione come il nostro; e in quanto tale, come osserva il grande grafico Italo Lupi nella prefazione, è un formidabile strumento di storia e sociologia live della nostra cultura del libro. Dall'altro, spiega bene Mario Barenghi nella postfazione, si pone a modello di una critica dell'immaginario che sia non solo e soprattutto non tradizionalmente """"letteraria"""" bensì attenta alle pieghe, ai margini e agli sconfinamenti tra retoriche della parola e dell'immagine."" -
Storia, Europa e modernità
Questa intervista a Ernst Nolte, uno dei massimi storici contemporanei nonché uno dei grandi protagonisti del revisionismo storico, rappresenta il tentativo di fornire una chiave interpretativa sui temi della modernità attraverso la sua lucida capacità di osservazione. Il tema ricorrente è quello dell'identità, soprattutto quella europea. Nolte critica fortemente l'attuale processo di unificazione perché avverte una tendenza generalizzata a considerare la ricchezza culturale come un problema che si tenta di superare espellendo le proprie radici, ma paradossalmente anche accogliendo una immigrazione di vaste dimensioni. In questo volume viene proposto un dialogo serrato sul liberalismo, sulla globalizzazione, sui temi della laicità, dell'etica, della guerra e del pacifismo. Conversazioni che sono dunque un lungo viaggio in cui scorrono con franchezza e semplicità, le testimonianze di un grande pensatore del nostro tempo. -
La vera storia dei cantucci e dei biscotti di Prato. Ediz. illustrata
Ci sono degli equivoci da risolvere anche nel panorama dei cosiddetti ""mangiari toscani"""" e riguardano una specialità che troviamo spesso sulle nostre tavole: i """"biscotti di Prato"""" non sono nati a Prato. In riva al Bisenzio hanno trovato dignità, successo e un nuovo nome, ma non vi sono nati. Così come non esiste """"la"""" ricetta dei """"biscotti di Prato"""", ma tante variazioni sul tema, a seconda della fantasia, dei gusti e delle mode del momento. E tanto meno i """"biscotti di Prato possono essere scambiati con i """"cantucci"""", i quali vantano una storia ben più antica e solo negli ultimi 150 anni hanno vissuto un'esistenza """"parallela"""" a quella dei dolcetti con le mandorle. Marco Ferri, l'autore di questa ricerca storicamente rigorosa e gastronomicamente seducente, spulciando documenti d'epoca racconta una storia che parte da lontano, dall'invenzione del pane, e giunge sino ai nostri giorni, fino alle nostre abitudini, come quella di """"sposare"""" questo prodotto così tipico a del vino liquoroso."" -
Destino e compito di un intellettuale in esilio
Destino e compito, finalmente presentato con un'attenta traduzione al pubblico italiano da Elena Sciarra, fu scritto da Thomas Mann durante il suo esilio americano, e più precisamente nell'estate del 1943 in occasione di una conferenza che avrebbe tenuto a Washington nell'ottobre successivo. Pubblicato tanto in inglese quanto in tedesco con versioni che mostrano significative discrepanze, il saggio affronta temi storici, politici e culturali fondamentali, dalla contrapposizione tra razionalismo e irrazionalismo fino alla ricerca di un nuovo umanesimo che sappia affrontare e superare il lato oscuro dell'esistenza umana. Come una sorta di filo rosso, questi temi attraversano tutti gli scritti manniani di quel periodo di grandi tormenti ed elaborazioni, gettando così una nuova luce sui suoi ultimi capolavori, dalla tetralogia di Giuseppe al Doctor Faustus. L'ampio saggio introduttivo di Sciarra permette di cogliere a pieno la portata e l'esemplarità delle questioni affrontate in Destino e compito, uno dei testi cruciali e più attuali benché fino a oggi meno studiati dell'ultimo Mann. -
Poesie d'amore
La raccolta riunisce alcune fra le più belle poesie d'amore di E.E. Cummings scelte fra le più espressive e sperimentali. Il poeta scardina e distrugge la sintassi, inventa neologismi, s'innalza in straordinari voli lirici, rivoluziona l'ambito poetico con un linguaggio non ancora del tutto compreso e spesso intriso di misticismo e di riferimenti filosofici che dà origine a un'infinita varietà di registri. Questa silloge vuole offrire l'opportunità di conoscere uno dei più straordinari poeti americani di tutti i tempi.