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Le bocche inutili
Questo volume ospita la traduzione italiana dell'unica opera teatrale di Simone de Beauvoir, ""Les bouches inutiles"""" (1945). Le """"bocche inutili"""" sono le donne, i bambini, i vecchi, i malati, i pazzi, espulsi dalle città assediate e abbandonati al nemico allo scopo di garantire cibo per chi aveva la forza fisica di difendere quelle città con le armi. La problematica è presentata e discussa nei termini del pensiero esistenzialista in un dramma medievale che assomma le infinite tragedie di """"bocche inutili"""" nella storia. Il distacco temporale doveva permettere alla de Beauvoir di evadere la censura vigente nella Parigi dell'occupazione nazista. Ma la fame appartiene anche al vissuto della scrittrice, come le """"bocche inutili"""" appartengono al contesto della Seconda Guerra Mondiale in cui donne incinte, bambini, vecchi, malati, pazzi vengono emarginati e sterminati nei campi di concentramento."" -
Tutto è uno. Ellam onru. Testo indiano anonimo del XIX secolo. Insegnamento dell'Advaita Vadanta
"Il benessere che deriva dalla conoscenza che """"Tutto è Uno"""" non può essere ottenuto per mezzo di una conoscenza frammentaria che separa le cose e gli esseri. Colui che pensa: io sono separato, tu sei separato, egli è separato, si comporta in un certo modo verso se stesso e in maniera diversa verso gli altri. Al contrario, una persona che guarda a se stessa alla stessa maniera in cui guarda gli altri, e gli altri come guarda se stessa, non potrà che essere onesta e giusta"""". Queste esortazioni incisive e chiare alla luce dei problemi che il mondo contemporaneo sta attraversando, sono state invece scritte da un anonimo indiano nel 1800. La loro fortuna si deve a Sri Ramana Maharsi, il grande saggio indù che visse negli stessi anni di Gandhi e che consigliava """"Tutto è Uno"""" come uno degli strumenti migliori per raggiungere la salvezza e la liberazione. Il testo è una sintesi dell'Advaita Vedanta, il Non Dualismo, la conoscenza esperienziale che costruisce il cuore dell'induismo. Che ci sia davvero, in questa visione pur così antica, qualcosa di profondamente moderno? Qualcosa che sa rispondere al vuoto spirituale creato dalla corsa moderna verso materialismo e individualismo?" -
Strindberg. La scrittura e la scena
Questo libro indaga in profondità e in una larga ottica comparativa l'arte poliedrica e dagli interessi circolari di August Strindberg (1849-1912), un maestro del teatro moderno e in assoluto del modernismo. Partendo dal presupposto che la vastissima produzione letteraria del grande autore svedese richiami in continuazione il problema della scena e dell'attore, che s'innerva, a sua volta, nelle peculiarità della sua drammaturgia, Strindberg viene posto in stretta relazione, tra gli altri, con Euripide, Swedenborg, Schopenhauer, Zola, Ibsen, Nietzsche, Craig e Fuchs. Ne emerge il ritratto inedito, ricco d'implicazioni culturali inusitate, di un intellettuale sommamente inquieto e mai distante dall'utopia audace di un teatro di ricerca. -
Il cinema di Gabriel Garcia Marquez
Il libro mette a fuoco la passione cinematografica e il rapporto con il cinema del Premio Nobel colombiano da una prospettiva inedita: non soffermandosi sull'adattamento delle sue opere letterarie, ma indagando direttamente la sua attività di scrittore per il cinema, le modalità, l'evoluzione e i risultati del suo essere sceneggiatore. Emerge così l'importanza del cinema per la formazione del suo stile negli anni giovanili, in cui sognava di realizzarsi artisticamente proprio scrivendo per il cinema, e la continuità della sua attività di sceneggiatore, con più di venti film scritti in quattro decenni. Per la prima volta delineato e approfondito il quadro dell'opera filmica di García Márquez: film in cui spesso sono evidenti alcuni dei tratti caratteristici della sua opera, ma in cui si possono anche scoprire lati meno noti e appariscenti della sua strabiliante inventiva. Si scoprono così le favole e gli incubi, i miti, i destini tragici, le storie d'amore e di denuncia, i sogni e la poesia che popolano l'immaginario di un García Márquez ancora poco conosciuto: appassionato di cinema e scrittore di film. -
Spazio. Ediz. multilingue
Nei tre frammenti di ""Spazio"""" vi è un portentoso tentativo di rappresentare la totalità della poesia: non la poesia tutta, ma il suo carattere totale, assoluto. Spazio è infatti un poema totale, assoluto, indubbiamente una cima della poesia del novecento, forse anche della poesia universale. Il poeta compie qui l'estremo sacrificio: farsi egli stesso poesia, divenire poema. """"Gli dèi non ebbero maggior sostanza di quella che ho io"""". Io, come loro, ho la sostanza di tutto il già vissuto e di tutto quel che resta da vivere. Io non sono solo presente, ma fuga torrenziale da cima a fondo. E quel che vedo, da una parte e dall'altra, in questa fuga (rose, resti d'ala, ombra e luce) è solo mio, ricordo e ansia miei, presentimento, oblio. [...] Non ti appena lasciarmi? E perché devi andar via da me, coscienza? Non ti è piaciuta la mia vita? Io che ti ho cercato la tua essenza. Quale sostanza possono mai dare gli dèi alla tua essenza che non le possa dare io? Te lo dissi all'inizio: 'Gli dèi non ebbero maggior sostanza di quella che ho io'. E devi andar via da me tu, tu per integrarti in un dio, in un altro dio diverso da quel che siamo mentre tu sei in me, come di Dio?""""."" -
Asia. Il teatro che danza
Il racconto del teatro in Asia sottende un ineludibile riferimento al divenire del contesto culturale in cui è nato e, quindi, analizzarne lo sviluppo significa anche studiare la genesi di quel contesto in una prospettiva storico-antropologica. Il manuale adotta uno sguardo trasversale che consente di affrontare sincronicamente alcuni macro temi sui quali, al di là del tempo e dello spazio, l'intelligenza teatrale asiatica si è misurata proponendo risposte sempre diverse a questioni al fondo comuni: la trasmissione dei saperi, il corpo che danza, ombre e marionette, maschere e trucco, il comico. Gli aspetti teatrali considerati sono stati indagati iniziando dalle culture che li hanno visti nascere: un fenomeno teatrale asiatico non può essere studiato utilizzando (esclusivamente) paradigmi culturali occidentali, ma adottando un punto di vista interno alla cultura osservata (senza abiurare del tutto quella di appartenenza), nella convinzione che solo il relativismo culturale possa essere la struttura di lettura corretta in tutti i campi del sapere. -
Il re e la regina
Guerra di Spagna. Nella Madrid assediata, un gruppo di miliziani occupa un palazzo ducale e v'insedia il proprio quartier generale. Impatto emozionato fra uomini pressoché analfabeti e la raffinatezza della dimora aristocratica. Ricordo personale e leggenda collettiva: spunti preziosi per un romanzo che coniuga felicemente vocazione sociale e politica e alta qualità estetica. Ramón José Sender, esiliato da dieci anni, affronta il tema angoscioso della guerra civile con piglio sicuro, con un taglio studiatamente obliquo che gli consente una grande ricchezza di sfumature; e innesca, fra la duchessa rimasta celata nella torre e il suo giardiniere, una trama morbosa che è anche una storia di dominazione. Fra il bene e il male si perdono i confini; alla luce del parco subentra l'oscurità rotta dai tracciati delle contraeree che delineano spaventosi splendori nella volta notturna. All'antica bellezza si sostituisce un orrore che svela una nuova, inedita bellezza. -
Altro Novecento
Le splendide lettere d'amore di Tozzi alla fidanzata e le ""cifre del comico e della confessione"""" dell'immoralista Palazzeschi, la centralità di Ungaretti nel quadro della lirica del Novecento e il poliedrico Malaparte direttore di una rivista di rilievo come """"Prospettive""""; e ancora la poesia di Luzi e Caproni, Gatto, Sereni e Parronchi, Cattafi e Raboni, ma anche la narrativa di Gianna Manzini e il magistero critico di Luigi Baldacci. Questi e altri - da Carifi a Trinci, dalla Bettarini a Riccarelli - i personaggi di un secolo di letteratura italiana sconfinante nell'oggi che Marco Marchi torna a interrogare. Una nuova serie di """"sondaggi"""" che è un'intensa esperienza di """"ascolto"""": ascolto di testi in grado di rispondere ad un'unica richiesta comunicativa, espressiva e dialogica, in difesa di quei valori che legano da sempre alla parola il destino dell'uomo nel mondo. Una dinamica e propulsiva sinergia scrittura-lettura che torna a farsi colloquio, fiducia in una possibile riqualificazione umana: """"Perché leggere, nel nostro tempo - come scriveva Tozzi un secolo fa e come Marchi invita ancora a credere -, è specialmente esistere""""."" -
La porta
La porta è la raccolta di poesie più recente di Margaret Atwood pubblicata nel 2007. Le cinquantuno poesie scandagliano il mistero della creatività, il passaggio del tempo e la consapevolezza della mortalità. Coraggioso e compassionevole The Door - La porta interroga le certezze che faticosamente costruiamo intorno alle nostre vite. L'opera consacra Atwood tra i maggiori e più amati poeti contemporanei. La porta è punteggiata da riflessioni sul corpo femminile e sulla sua vulnerabilità, soprattutto verso gli effetti del tempo, che sono registrati con una buona dose di ironia e di sarcasmo. Molto spazio è dedicato alla fatica, alla stanchezza, ma anche alle vessazioni della vita di una celebrità. Tutte le poesie sono piene di passaggi, di soglie spesso avvolte dall'oscurità, come quelle che si aprono e si chiudono con lo scorrere implacabile del tempo nell'ultimo componimento. Il ruolo del poeta si rivela cruciale, in quanto è l'unico ad avere familiarità con il buio e con il mondo delle ombre. -
Da Einstein a Mandelbrot. La filosofia degli scienziati contemporanei
Giuseppe Gembillo ripercorre, in questo volume, il cammino che ha condotto gli scienziati contemporanei a operare una rivoluzione profonda nella tradizionale immagine del mondo. La prima tappa di questo percorso è rappresentato dal dibatttito scientifico e filosofico suscitato dalla fisica quantistica che ha condotto alla crisi della fisica classica e della visione della natura come meccanismo. I passi successivi hanno condotto prima alla storicizzazione della natura e poi a una visione organicistica di essa. Tutto ciò ha comportato il sorgere di un nuovo linguaggio matematico imperniato su una descrizione formale ed esterna degli oggetti. L'autore ha ricostruito il percorso storico teoretico che ha condotto a tale esito tracciando una serie di profili dei più autorevoli scienziati del Novecento, con particolare riferimento a Einstein, Bohr, Heisenberg, Schrödinger, Jordan, Prigogine, Lovelock, Mandelbrot. -
Il territorio magico. Comportamenti alternativi nell'arte
Proponiamo con questa nuova edizione il primo libro di Achille Bonito Oliva, l'eccentrico critico d'arte, saggista e fondatore della Transavanguardia: Il territorio magico. Con questo volume, ormai introvabile e ricercato da tutti, traccia un profilo dei radicali mutamenti che hanno interessato il campo artistico tra anni Sessanta e Settanta, mettendo in luce le componenti chiave - poetiche, filosofiche, antropologiche - di un momento fondamentale della nostra vicenda culturale. In una scena artistica in cui il post minimalismo e l'Arte povera avevano fatto da poco il loro ingresso, Bonito Oliva propone una lettura dei fatti artistici distante dall'accento sui materiali e i processi naturali e concentrata invece sulla dimensione culturale, sulla relazione antropologica tra corpo, linguaggio, comportamento e spazio. Il luogo dell'azione artistica si è trasformato appunto in un ""territorio magico"""": uno spazio condiviso in cui viene tendenzialmente annullata la distanza opera-spettatore e l'artista stesso si espone in qualità di """"materiale""""."" -
Voce viva. Canzoni, stornelli, proverbi, riti e feste di popolo. La tradizione educante
Perché ancora oggi si canta ""Donna Lombarda""""? Sotto una plateale condanna affiora la comprensione per una donna che tenta di cambiare il suo destino. Il rito agrario grano, non carbonchiare ricorda un popolo - gli Etruschi - giunto da noi inseguito da una carestia, mentre il nome stesso di Firenze richiama quello di una divinità che fa """"fiorire"""", maturare il grano. Cinquant'anni di ricerche permettono di presentare in modo nuovo le canzoni, gli stornelli, i proverbi e i riti agrari del Maggio e del ciclo del grano, scegliendo fra i più belli e significativi giunti fino a noi. Sono voci che a ogni passaggio si rinnovano, dimostrando quanto sia tenace e attuale, per qualsiasi popolo, l'impronta tradizionale. Questa ricerca - testo di base per gli studi - grazie a confronti e analisi di nuovo conio, si è sviluppata nei corsi di aggiornamento per insegnanti e nei seminari universitari, che Fornari svolge da anni, mostrando che la tradizione educante offre agli insegnanti un inquadramento nuovo e qualificato. Di tutto ciò è testimone questo libro, che si muove fra tradizioni - allegre o serie - sempre vivaci e intriganti."" -
Le funzioni del museo. Arte, museo, pubblico nella contemporaneità
Forse più di ogni altro luogo contemporaneo i musei rendono visibili i meccanismi simbolici, i dispositivi comunicativi, le tendenze e le aspettative dell'attuale panorama culturale. Alle problematiche comuni alla creazione artistica e al museo nello scenario contemporaneo è stato dedicato il convegno internazionale ""Le funzioni del museo"""", svoltosi a Roma nell'aprile del 2009, che ha visto confrontarsi nel corso di due giornate artisti, studiosi, critici e curatori. Questo volume raccoglie e amplia il ventaglio delle riflessioni avanzate in quell'occasione, offrendo ai lettori un panorama delle posizioni teoriche più significative, insieme a una selezione di testi teorici d'artista, """"storici"""" e recenti. Le sue pagine permettono di ricostruire, dalle sue prime manifestazioni alla fine degli anni sessanta sino a oggi, l'evoluzione della Institutional Critique, la tendenza artistica che ha messo l'istituzione-museo al centro del lavoro di creazione, e forniscono gli strumenti critici indispensabili ad affrontare criticamente i """"dilemmi"""" teorici, estetici e sociali che i musei si trovano oggi ad affrontare."" -
Diletta moglie, amati figli. Disposizioni e sentimenti nei testamenti della Trieste asburgica
Un ricco commerciante lasciava il suo ingente capitale costituito da palazzi colmi di mobili e argenteria alla moglie che era stata sposa affettuosa e madre esemplare, un contadino destinava alla moglie che lo aveva assistito e lavorato sempre al suo fianco un piccolo campo con vigna. Uomini e donne appartenenti a tutti i ceti sociali, etnie e fedi religiose nella consapevolezza che la morte poteva carpirli ad ogni momento, scrivevano con l'aiuto di un notaio o di proprio pugno le loro ultime volonta. Le voci dei testatori si susseguono a formare una collana di madri e spose virtuose, padri autorevoli e responsabili, di figli amati e obbedienti, a volte interrotta da storie di mogli maltrattate, di marito traditi nelle loro aspettative, di figli disobbedienti. I testamenti scritti alla fine del Settecento e nell'Ottocento parlano di sentimenti, ma descrivono anche una città cosmopolita come Trieste dove l'illuminata legislazione austriaca aveva reso uguali nella successione i maschi e le femmine. -
Marisa Fabbri. Lungo viaggio attraverso il teatro di regia. Con CD-ROM
Marisa Fabbri è stata una protagonista delle scene italiane del secondo Novecento. Fiera sostenitrice di un teatro d'arte mai disgiunto dall'impegno politico nel segno di Brecht, nella sua lunga esperienza, l'attrice ha saputo coniugare il ripensamento della tradizione del grande attore con una sincera adesione al teatro di regia. Fondamentale la sua collaborazione con alcuni tra i più prestigiosi registi italiani, primo fra tutti Luca Ronconi di cui negli ""anni di piombo"""" è stata il più intelligente alter ego artistico. Il volume ricostruisce il percorso artistico e intellettuale dell'attrice e, attraverso questo, conduce una ricognizione critica sulla storia della scena italiana degli ultimi settant'anni, dalla tardiva nascita della regia all'approdo all'orizzonte postregistico. Si analizza così il contributo di Marisa Fabbri alla """"riforma"""" del ruolo del caratterista, avvenuta attraverso lo strutturalismo più intransigente e secondo le regole della «scrittura vivente» ronconiana, passate però al vaglio degli insegnamenti di Gramsci e Lukàcs."" -
Mario Luzi. Le stagioni del giusto (1935-1960)
Questo libro è il resoconto di una capillare ricognizione testuale degli spazi e dei tempi della prima stagione poetica luziana (1935-1957). ""La barca"""" (1935), """"Avvento notturno"""" (1940), """"Un brindisi"""" (1946), """"Quaderno gotico"""" (1947), """"Primizie del deserto"""" (1952), """"Onore del vero"""" (1957) scandiscono una vicenda della parola e della sintassi poetica in intima sintonia con una tensione etica e conoscitiva che sollecita incessantemente un fervido dialogo con le voci della contemporaneità e del passato."" -
É vostra la vita che ho perso. Conversazioni e interviste (1964-1995)
Dall'anno dell'esordio pubblico, il 1963 in cui le prime poesie escono sul ""Menabò"""" di Vittorini presentate da Pasolini, al 1995, un anno prima della sua tragica morte, Amelia Rosselli ha accompagnato i suoi anni operosi con numerose interviste rilasciate a giornali, riviste, radio e televisioni. Due giovani rosselliane DOC, Monica Venturini e Silvia De March, le hanno rintracciate tutte, in molti interessanti casi restaurandone i """"tagli"""" editoriali del tempo. Non mancano episodi di grande ampiezza: registrazioni da seminari, lezioni e pubbliche conversazioni nelle quali è stata opportunamente conservata, nella trascrizione, l'impronta vocale così caratteristica di una personalità che mai ha cessato di interrogarsi. Perché """"scrivere è chiedersi come è fatto il mondo: quando sai come è fatto forse non hai più bisogno di scrivere. Per questo tanti poeti muoiono giovani o suicidi"""". Quella continua interrogazione era stata - alla lettera - questione di vita o di morte."" -
Dopo le guerre
Chi era veramente Rudolf Leupold? La circostanza della morte del padre impone alla figlia di affrontare questa domanda, nel tentativo di comprendere una personalità enigmatica e tormentata, e di definire il senso del loro difficile rapporto. In questo percorso a ritroso, il racconto autobiografico ci porta dapprima nel mondo evocato dai ricordi d'infanzia della figlia per passare poi all'analisi dei documenti, dei diari e degli abbozzi letterari paterni. A poco a poco emergeranno elementi tali da gettare ulteriori ombre sulla personalità del padre. Dalla vita di provincia nella Germania del miracolo economico, il romanzo si spinge a indagare la storia di un uomo cresciuto tra le due guerre mondiali e che fu coinvolto politicamente nei destini del sistema nazista. Attraverso un affascinante impiego di diversi piani stilistici, che implicano una riflessione sul valore stesso della scrittura, il romanzo cerca di ricomporre i frammenti sparsi di un rapporto familiare. Ma Dopo le guerre narra anche la storia di due intere generazioni tedesche: quella dei padri, che hanno vissuto la seconda guerra mondiale, e quella dei figli, toccati dai riflessi dolorosi di questo passato. -
Introduzione alla museologia. Storia, strumenti e metodi per l'educatore museale
«Il sapere è frutto della meraviglia», sintetizzava Platone. Chi può meglio sperimentare l'indicazione del filosofo greco se non un educatore museale? Partendo dalle origini della didattica museale in Italia e nel mondo anglo-sassone, questa Introduzione alla museologia intende offrire strumenti e metodi a quanti intendano intraprendere la professione di educatore museale, attività ancora poco sviluppata in Italia ma destinata ad un sicuro sviluppo nel prossimo futuro. Articolato in cinque capitoli, il libro racconta la storia del rapporto tra un oggetto conservato in un museo, o un monumento, e i suoi destinatari. Prendendo le mosse dal dibattito post-unitario e giungendo fino alla recente Carta delle professioni museali, il testo analizza la grande rivoluzione comunicativa e organizzativa che dagli anni '90 in Italia che ha investito, e continua ad investire, le istituzioni museali e il patrimonio nel suo complesso. -
La «filosofia spontanea» di Tommaso Landolfi
«Se è vero che non esiste una «meditazione picana» comparabile a quella «milanese» di Gadda, l'intensa speculazione landolfiana non può tuttavia essere considerata né espressione aleatoria né vezzo teorico marginale. Sin dai suoi primi scritti critici di slavista, poi nelle sue recensioni, nei suoi diari, nelle sue narrazioni e poesie, Landolfi percorre e ripercorre una rete di concetti [...] che tracciano in filigrana le coordinate di una vera ontologia. Un'ontologia novecentesca, che si crea distruggendosi, che si dice negandosi, ma che nondimeno, nel suo fingere di non essere, è. Ricreare le apparenze procedendo per deviazioni minime, riaccendere, nella lingua, il luogo comune, rifondare i presupposti morali, estetici e logici della realtà alla luce della singolarità e della contingenza, accogliere in una dimensione più estesa del reale tutto ciò che la ragione ordinaria considera come impossibile, sono soltanto alcuni aspetti di un'indagine ben più ampia i cui fondamenti teoretici ed etici sono, pur nell'erranza di un discorso «spontaneo», coscientemente ed esplicitamente assunti dall'autore» (dall'Introduzione). Il volume raccoglie una serie di studi che filosofi e letterati dedicano alla dimensione filosofica dell'opera di Tommaso Landolfi.