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La sfinge pittrice. Lucy Flannigan, un mistero di Capri
Chi era veramente Lucy Flannigan? La giovane pittrice statunitense sbarca a Capri agli inizi del Novecento per rimanervi fino alla morte avvenuta nel 1933, abitando sempre nello stesso alloggio: la famosa pensione sulla spiaggia di Marina Piccola, La Strandpension, del “poeta-filosofo” August Weber. Claretta Cerio dedica alla pittrice americana un’attenta e appassionata ricerca biografica che la conduce a delineare un personaggio a volte misterioso e contraddittorio teso da una parte verso un’algida e ricercata solitudine ma che, nel contempo, assume un ruolo centrale in particolari ambienti della Capri di quegli anni; una personalità complessa, quasi insondabile, che sembra decidere, fin dal primo giorno del suo volontario esilio, di “parlare” attraverso la luce e i colori di Capri. -
La giustizia di Afrodite. Aphrodite's Justice. Ediz. bilingue
Anche se gli antichi Greci la chiamavano la Dorata e la Sorridente, Venere è in primo luogo ""portatrice di tentazioni che trasgrediscono l’ordine etico e prescindono dalla giustizia"""", spiega Hillman in questo saggio profondo, pieno di sorprese, illuminato da un ininterrotto fuoco di immagini e intuizioni. I seguaci di Afrodite, coloro che le fanno da seguito e portano i suoi doni, che """"imprimono a ogni momento della giornata il segno di Venere nel loro modo di fare, parlare, vestire"""", sono stati relegati troppo a lungo, nella nostra civiltà, """"a un rango inferiore e banale, né serio né morale""""."" -
L'isola di Capri in età angioina (secoli XIII-XIV-XV). Società, istituzioni, economia, territorio e difese
Nello studio della Capri medievale si doveva, da tempo, porre l'accento sul periodo angioino, ricco di fatti ed avvenimenti che interessarono l'isola ed esponenti della sua popolazione nel contesto dei più vasti scenari politici, militari ed economici del regno di Sicilia tra i secoli XIII, XIV e XV. -
Amori et dolori sacrum. Capri, un'infinita varietà. 1905-1923: l'isola di Jacques Fersen
Il libro ""Amori et dolori sacrum"""" fu pubblicato nel 1990 e raccoglieva, tradotte in italiano dai professori Romano Paolo Coppini e dal compianto Rolando Nieri, a cui questo libro è dedicato, le poesie di Jacques d’Adelswärd Fersen ed una serie d'immagini fotografiche del poeta, di Nino Cesarini e della loro dimora caprese, Villa Lysis. La riproposizione, oggi del libro, ampiamente modificato e arricchito di immagini, di nuove poesie e d’inediti documenti, si rende necessaria per vari motivi, primo tra tutti per la capacità di alcuni personaggi di continuare ad emanare una sorta di vitalità postuma, che potremmo definire anche “energia perdurante”, foriera sempre di nuove scoperte, nuove aggregazioni, nuove prospettive sulla loro stessa vicenda esistenziale e sul loro ambiente"" -
Le vestali del fuoco (Vestal fire)
La via regia della letteratura “caprese” – una letteratura che, a onta della risibile estensione geografica del luogo che l’ha originata, è abbondantissima – ha in ""Vestal fire"""" una ineludibile pietra miliare. Pochi libri interpretano con pari brillantezza e vivacità l’autentico spirito del tempo; e questo, più dello stesso """"South wind"""" di Norman Douglas, che lo precede di un decennio esatto (1917-1927), è forse il romanzo “caprese” per eccellenza: leggero, arguto, deliziosamente impertinente; un piccolo capolavoro di britannica perfidia, degno di figurare in un canone ideale accanto alle opere “mediterranee” di Somerset Maugham ed Evelyn Waugh. Se """"South wind"""" fu una sorta di manifesto della libertà mediterranea, e rappresentò un irresistibile richiamo per un’intera generazione di più o meno divini fuggiaschi; se fu dunque un libro della sostanza eminentemente “filosofica”, """"Vestal fire"""" rimane l’autorevole documento di un’epoca, e insieme la prima compiuta formalizzazione letteraria di una mentalità, di un costume, di una moda che per lunghi anni hanno avuto in Capri il loro preciso referente."" -
L'approdo
"L'approdo"""" rappresenta l'ideale chiusura di una sequenza di romanzi """"capresi"""" a chiave iniziata nel 1909 da Jacques Fersen con """"E il fuoco si spense sul mare..."""", continuata nel 1916 da Norman Douglas con """"Vento del Sud"""" e nel 1928 da Compton Mackenzie con """"Le Vestali del fuoco"""", terminata nel 1930 appunto da Cerio: in tutte queste opere – di scrittori che si conoscevano, si amavano o si disprezzavano – si svolge un singolare gioco di sottintesi, allusioni e richiami con, al centro, lo pseudonimo o il nome dell'eterna e sovrastante protagonista di tutti e quattro i romanzi – l'isola di Capri – chiamata di volta in volta Sirene, Nepente, Apragopolis o semplicemente Capri. Il gioco, con questo vero e proprio oggetto del desiderio, sottende, di volta in volta, passione, rabbia, nostalgia o delusione verso l'Isola, luogo di realizzazione di sogni, aspirazioni e speranze o, viceversa, teatro di terribili disillusioni e sconfitte." -
C'eravamo tanto odiate (Callas e Tebaldi, eterne rivali)
Maria Callas e Renata Tebaldi: la rivalità tra le due maggiori cantanti d'opera del secondo dopoguerra non fu un fenomeno fine a se stesso, ma un sostanziale contributo a quel ""miracolo nel miracolo"""" che portò l'Italia delle Arti e della Cultura al recupero nel mondo della sua immagine finita tra le macerie della guerra. Erano 21 le nazioni che puntavano contro di noi l'indice accusatore dall'altra parte del tavolo della pace, ancora aperto a Parigi nel febbraio del 1947. Ma già ad ottobre dell'anno precedente la musica aveva pacificato gli animi dei cittadini d'Inghilterra, capofila dei paesi vincitori, con il San Carlo di Napoli trasferito al gran completo a Londra - solisti, orchestra, coro, tecnici - per riaprire la Royal Opera House Covent Garden dalle mura illese, ma decimata nelle sue forze-lavoro. Vi si tenne una intera stagione d'opera, con 9 titoli tutti italiani e 45 rappresentazioni sold out. Poi vi arrivò anche La Scala, mentre il San Carlo a Parigi celebrava l'anniversario verdiano con al centro della Compagnia la sua primadonna: Renata Tebaldi."" -
Dizionario filosofico napoletano. Detti, motti e proverbi
Attraverso la declinazione alfabetica di aforismi, antichi detti popolari, proverbi e usi linguistici comuni l'autore racconta la storia e le storie, i riti, le superstizioni e le tradizioni, l'alto e il basso di un popolo. In una sorta di necessario ""saper vivere"""" per il napoletano di qualsiasi ceto sociale, perché è forte a Napoli, e da secoli, la contiguità di dominatori e dominati, re, regine, cortigiani e popolo, lazzari e signori. Ma esegue altresì un incomparabile, lieve e ironico, colto e sentito ritratto di una città particolare, che questi abitanti contiene; città dalla cultura vasta e dalla complessa e variegata storia, dotata soprattutto di una sua eccentrica, inespugnabile filosofia."" -
Malovento. Storia del tempo fuggito
Una giornata di scirocco, una sposa che fugge dalla chiesa, una donna inquietante vestita di nero che l’aspetta sulla strada, un giovane morto anni prima sulla scogliera e un maresciallo in pensione che si appassiona a quello che pensa sia un cold case. I protagonisti di questa storia vivono nell’ombra di un tempo inesorabilmente fuggito che li ha bloccati per sempre in un preciso momento della loro esistenza, facendoli dolorosamente vivere in attesa che, infine, la verità riemerga dall’esilio cui era stata confinata. -
Almanacco caprese. Vol. 16-17
L'Almanacco Caprese è una raccolta di scritti e brani inediti e rari sull'Isola di Capri. In questo numero, pubblicato in occasione dei trent'anni dalla fondazione delle Edizioni La Conchiglia: Un mare colorato di Libri di Riccardo Esposito e Ausilia Veneruso La breve ma intensa stagione di Fortunato Depero a Capri di Giuseppe Paciarotti ""Esala dalle rovine un sottile veleno…"""" di Carlo Knight Capri disegnata dalla musica di Bach di Francesco Canessa Ordini monastici, monti e congreghe a Capri in età moderna (Secc. XVI-XVII) di Enzo Di Tutti L'isola delle fiabe. Tradizioni narrative popolari sull'isola di Capri di Dieter Richter Le """"Camerelle"""" di via Camerelle di Domenico Oliviero Il Fondo INA-CASA di Capri presso l'Archivio Storico INA Assitalia di Roma di Carmelo G. Severino Abitare a Capri: Giovanni Battista Ceas di Rachele Nunziata Tracce di Maurizio Calvaruso con un ricordo di Renato Esposito Aggiornamento catalogo Edizioni La Conchiglia anni 2015-2018 di Paola Maddaluno."" -
L'isola che c'è. Capri raccontata ai ragazzi
Capri è famosa in tutto il mondo per i Faraglioni, la Grotta Azzurra, la Piazzetta e per i vip che ogni estate la frequentano. Ma è un posto unico anche perché in uno spazio ristretto raccoglie un’infinità di storie, leggende e misteri. Una brevissima vacanza, anche di soli due-tre giorni, può così trasformarsi in una straordinaria esperienza, quasi in un… viaggio nel tempo, in una coinvolgente lezione di storia “dal vivo”, tra sorprendenti testimonianze del passato, scenari mozzafiato, fantastiche credenze popolari. Basta volerlo, e non fermarsi solo agli appuntamenti in piazzetta, alle “vasche” tra negozi e boutiques, alle serate in discoteca. Questo volume non ha alcuna pretesa letteraria, ma si propone come un “manuale” rivolto ai più giovani, ed illustrato da giovani capresi perché sappiano che lì dove ora si accendono i flash per attori, calciatori e veline, nei secoli si sono avvicendati re, imperatori, pirati, generali, scrittori, poeti ed altri personaggi che hanno fatto la storia. -
De Sade. Capri nel «Voyage d'Italie». L'isola del «Divino Marchese» e di altri viaggiatori del Settecento
Donatien Alphonse François, marchese de Sade, aristocratico francese considerato a volte come scrittore, altre come filosofo, poeta, drammaturgo, saggista, criminale, politico, rivoluzionario, ed altro ancora, autore di numerosi classici di una letteratura etichettata come ""erotica"""" in modo a dir poco semplificativo, fu soprattutto un illuminista estremamente attento nel testimoniare i costumi del suo tempo. Condannato a morte in contumacia per libertinaggio si rifugiò in Italia nel 1774 insieme alla sua cognata ed amante Anne-Prospère de Launay per tentare di sfuggire all'arresto; rientrato in Francia nel 1775 tornò poco dopo in Italia sotto il falso nome di """"conte de Mazan"""" iniziando a raccogliere notizie per un futuro """"voyage"""" accompagnato dal pittore Jean-Baptiste Tierce che avrebbe dovuto eseguire i disegni illustrativi da mettere a corredo del libro. Fu in questa occasione che raggiunse Napoli rimanendoci nei primi cinque mesi del 1776 e lasciandone una descrizione crudamente disincantata degli usi e costumi locali oltre che del suo patrimonio artistico e culturale; negli ultimi tempi di questa permanenza visitò quelle località dei dintorni, tra le quali naturalmente Capri, che ritenne di maggior interesse archeologico, artistico e naturalistico al fine di descriverle poi nel suo Voyage."" -
Memoria difensiva per Mariano Stinga 1751-1814. Accusato di veneficio del Bey di Tunisi e decapitato per questo
"Questo libro racconta la storia di un giovane nato in una famiglia di marinai. Marinaio suo padre, i suoi zii ed egli stesso marinaio; pesca coralli nel Mediterraneo, sui banchi del Nord Africa. Catturato in una delle ricorrenti razzie piratesche viene condotto schiavo nella roccaforte di Tunisi. Riesce, grazie alla sua audace intraprendenza, a introdursi nel palazzo del Bey dove, notato dal Sovrano, non tarda ad entrare nelle sue grazie fino a diventarne segretario personale e consigliere fidato per oltre venti anni. Omaggiato da ministri e consoli stranieri è invidiato dai principi e dai dignitari di corte, si muove fra intrighi e trame occulte, estromissioni e pretendenti al trono, accuse e congiure, condanne e decapitazioni. Ci sono, in questa storia, tutti gli ingredienti per farne la trama di un avvincente romanzo di avventura. Il protagonista si chiama Mariano Stinga, nato il 10 settembre del 1751 in un borgo rurale della Penisola Sorrentina; chiuderà la parabola della sua vita il 20 dicembre del 1814 decapitato fra i marmi lucenti del Palazzo del Bardo""""." -
Meglio Capri. Ovvero la strana e misteriosa vicenda del testamento Farace
Marta è una splendida ventottenne orfana di entrambi i genitori. Un giorno, mentre è al lavoro a Milano, riceve una mail inviata da Capri per informarla che è improvvisamente deceduto lo zio, Salvatore Farace, forse l’ultimo suo parente ancora in vita, e che entro un paio di giorni il notaio leggerà il suo testamento. Marta si precipita nell’isola dov’è nata ed ha vissuto fino a 18 anni, ma il testamento le riserverà un’amara sorpresa: Salvatore ha lasciato tutto il suo ingente patrimonio alla sorella e niente a lei, pur avendola considerata quasi come una figlia. Marta, sconvolta, si ritira nella villa di Salvatore abbandonandosi ai ricordi della sua adolescenza. Ma, scavando tra i libri e le cose di Salvatore, verrà a scoprire poco per volta la verità che cambierà per sempre la sua vita. -
Another Capri. Ediz. italiana e inglese
Questo libro, compatto, rilegato, raccoglie 112 fotografie in bianco e nero a piena e doppia pagina realizzate da Umberto D'Aniello. -
Donnacrapa catoblepa
Un caleidoscopio di taglienti ironie su di un'isola, che si prende troppo sul serio, tradotte in versi. -
Il libro del vino e del mangiar antico nell'isola di Capri. Cronache, racconti, personaggi e segreti di locande, osterie e di altri luoghi della felicità
In questo libro si parla di incantamenti, come quello di cui fu vittima inconsapevole Axel Munthe, il celebre autore de La Storia di San Michele, davanti al sorriso di Annarella e al vinello prodigioso del parroco. Ma la stessa magia aveva già colpito altri, prima di lui. Nel corso dei lunghi anni in cui l’Isola passò da un’economia basata sulla pesca e sull’agricoltura ad una sempre più legata al turismo, infatti, l’epifania del genius loci – improvvisa quanto irresistibile – sembra essersi ripetuta in un numero imprecisabile ma elevatissimo di occasioni. Molte volte l’incantamento aveva inizio mentre l’ignaro viaggiatore sedeva ad un tavolo, intento a bere un bicchiere di vino o ad assaggiare una pietanza delle più semplici: una fresella condita con sale e olio, una fetta di caciotta salata, dei fichi serviti da un oste bonario o da una sorridente ostessa. Questo è il motivo per cui queste pagine sono animate anche dai sorrisi dalle varie Carmelina, Costantina, Lucia, Gemma e tante altre, che sirene non erano, ma incantatrici spesso sì, e che queste magie compivano tutti i giorni nelle loro locande, vinerie e osterie. -
L'esule di Capri
La biografia romanzata di un personaggio ""dannato"""" che dopo gli scandali parigini si rifugia, da esule ed in compagnia del suo amato Nino, a Capri dove costruisce la sua bellissima dimora. Questo celebre romanzo viene riproposto in una versione aggiornata ed integrata da foto e documenti che aiutano a fornire del barone Jacques Fersen un'immagine più reale e collegata ai fenomeni della sua epoca."" -
La storia di San Michele
Sono oramai passati più di novant’anni dalla prima edizione de ""La Storia di San Michele"""". Era il 1929, un momento di crisi mondiale, povertà e disoccupazione. Per merito dell’editore inglese, John Murray, che ebbe il coraggio di proporre una visione di speranza — questa proposta dovette sembrare incongrua e anacronistica perfino allora — fu davvero considerata “la storia di un altro modo di vivere”. I critici letterari, nonostante l’autore fosse un personaggio già famoso, espressero in vario modo la loro sorpresa: definirono questo libro «unusual» ossia fuori dal comune, sottolineando la difficoltà di collocarlo come autobiografia, come libro di memorie mediche o filosofiche, come libro di viaggio, o solamente come romanzo. Ma qualunque fosse la categoria a cui apparteneva, il suo messaggio era sconvolgente! Divenne un best seller e da allora continua ad essere tradotto in tutte le lingue del mondo. Novant’anni, eppure oggi ci troviamo nel mezzo di un’altra crisi mondiale, col rischio per le nuove generazioni di precipitare nel baratro dell’indifferenza, dell’intolleranza aggressiva, pericolosa e ignorante — una miseria questa volta, della mente e dello spirito."" -
Della presunta morte di Pan, della fantomatica isola Leukotea e di altri enigmi a Capri ai tempi di Tiberio
Nella parte iniziale di questo libro si approfondiscono i collegamenti, più o meno evidenti, fra tre episodi, o meglio fra tre racconti ambientati in aeree geografiche ed epoche diverse: racconti lontanissimi che, però, si palesano, dopo un approfondimento, connessi da rapporti, analogie più o meno fitti e da un elemento comune: la Voce che viene emessa da un individuo, sia esso personaggio storico o mitologico, declinata in parole e suono. Da uno dei tre episodi, il racconto su Pan, contenuto all’interno di un testo dello storico e sacerdote Plutarco, il De Defectu oracularum, e da una serie di problemi interpretativi ad esso connessi, si irradieranno una pluralità di questioni o domande anch’esse più o meno direttamente collegate, attraverso percorsi alquanto labirintici, al ferale annuncio. Le questioni, e i tentativi di risposta, finiranno per comprendere non solo la natura segreta della Voce e le fonti e le ragioni che portarono ad una singolare e rischiosa sovrapposizione tra il dio caprino e la figura di Gesù Cristo, ma anche le motivazioni che indussero l’imperatore Augusto a scegliere Capri e le cause del secessus da Roma e delle inquietudini vissute da Tiberio.