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Il Quisisana. Biografia del Grand Hotel di Capri
Il grand hotel Quisisana e l'isola di Capri sono luoghi che non possono essere vissuti pienamente se non attraverso la coscienza della loro storia e la percezione della loro anima segreta. -
Quando la mattina scendevo in piazzetta
Quando la mattina scendevo dalla mia casa sotto il Monte Solaro per andare in Piazzetta a comprare i giornali, sapevo di trovarli invariabilmente lì, gli ex ragazzi, isolati o in gruppo, e sempre disposti a fare due chiacchiere. Parlare con loro era per me distensivo. -
Il mistero dei pantanelli
Due tragedie misteriose accadute tra Sorrento e Positano, trasportano il lettore in una Costiera non ancora contaminata dal turismo di massa. Su tale sfondo si stagliano la personalità di Joseph e la serenità di Nelly, che s'incupisce progressivamente fino a raggiungere il punto di non ritorno. -
Guida illustrata alla flora di Capri. Storia, vegetazione, percorsi. Ediz. illustrata
Il volume unisce ad una solidissima base scientifica e storica un ricercato approccio divulgativo che si declina anche attraverso le numerosissime foto che accompagnano il testo, in maniera tale da agevolare la comprensione e l'individuazione di fiori, alberi e piante dell'isola. Il libro è, inoltre, una vera e propria guida che ci introduce in un universo vegetale sorprendente, ricco di esemplari rarissimi ed affascinanti. -
Capri, un'altra utopia
Un agile pamphlet su Capri come patria di una nuova utopia architettonica, una collezione di immagini illustrano un racconto singolare per chi voglia visitare questa isola inesauribile costruendosi un altro percorso senza accontentarsi della vasta letteratura esistente. -
Pan per padelle e Venere sui fornelli
Dopo aver letto con sommo gusto questo manualetto, diverrete ipso facto una Pallade Atena dei fornelli, nell'iconografia ufficiale morbidamente appoggiata ad una cucchiarella dal manico lungo o ad uno spiedo che in fin dei conti è molto simile ad una lancia, abito lungo, plissettato, demodè forse ma sublimante di omero e collo, una divinità dalle mani lunghe e affusolate che il cibo lo accarezzano e non lo manipolano, sono gli uomini che vanno manipolati, da mani che mai puzzeranno di pesce nemmeno dopo il fasto satrapico di una gloriosa bouillabesse o l'umile corvèe della bottarga, tutt'al più sapranno di mare, una Minerva dallo sguardo autorevole, rassicurante, che comunichi una gran quiete interiore ma soprattutto la certezza che quello che sta arrivando nel piatto possiede tutti i requisiti della perfezione. -
Almanacco caprese. Vol. 14
Fondato da Benito Iezzi, l'Almanacco Caprese è una raccolta di scritti e brani inediti e rari sull'Isola di Capri. -
Le alghe di Posillipo
La voce che scandisce in prima persona il racconto, benché tutta tesa a registrare le proprie risonanze interiori e a captare gli arcani segnali che giungono dal mondo del mito, risulta in egual modo attenta alla realtà tra le cui sponde la storia si dipana. E allora, insieme agli interrogativi, alle curiosità, alle angosce, alle emozioni dell'infanzia e della prima adolescenza, ecco le convenzioni e convinzioni di una famiglia laica e ""liberal"""" arroccata in un palazzo seicentesco di Pizzofalcone, ecco una galleria di ritratti accigliati o ridenti, dolenti o festosi, tutti assolutamente inediti, ecco ancora la Napoli """"altra"""" delle serve devote e dei """"saponari"""" incantatori, dei supportici intriganti e dei bassi ingrommati di morte, ecco, infine, soprattutto, la natura: i giardini, il mare, le grotte, gli scogli, i percorsi iniziatici scavati nella memoria e nel tufo. Uno scenario incomparabile, affabulante, da rimpiangere con strazio, ora che per sempre è perduto."" -
Lettere da Capri. Descrizioni, appunti, riflessioni in epistolari originali dal 1826 al 2007
Le lettere raccolte in questo libro sono passate realmente per gli sportelli dell'ufficio postale di Capri: lettere non romanzate, ma vere e proprie, scritte sull'isola e dall'isola spedite in tutto il mondo. (Solo la prima e l'ultima lettera si scostano da questa regola). Sono lettere buttate giù con entusiasmo, con delusione, con odio o amore - o con tutto questo insieme. Lettere dettate dalla spontaneità di un impatto immediato, felice o sofferto con l'isola delle isole. Tra gli scriventi ci sono non solo i grandi e rinomati personaggi del mondo caprese, ma anche persone normali, senza pretese; ci sono delle lettere già pubblicate (ma tradotte qui per la prima volta in italiano) e ci sono anche numerose lettere inedite fino ad oggi, provenienti da archivi e collezioni private. Ci sono lettere di persone provenienti da tutto il mondo, ma anche lettere che furono scritte da persone nate sull'isola, che non l'abbandonarono mai per tutta la vita. Così questa selezione mostrerà un altro aspetto, un'insolita faccia dell'inesauribile lette ratura caprese: l'inizio - saremmo tentati di dire - di una storia epistolare dell'Isola. -
La mia Capri
Claretta Wiedermann Cerio, nipote di quell'August Weber arrivato a piedi dalla natia Germania a Capri per passarvi un'intera esistenza, ha vissuto, prima nella mitica Strandpension di Marina Piccola fondata dal nonno, e poi accanto allo scrittore Edwin Cerio, tre decenni della vita isolana ricchi di esperienze singolari, incontri straordinari, rapporti intensi. Questa opera non è una semplice raccolta di ricordi, né tantomeno un ripiegamento nostalgico e personale verso una mitica âge d'or, ma è un esempio di come la rielaborazione del passato possa, attraverso una continua interferenza con il presente, trasformarsi da esperienza individuale in sentimento condiviso e collettivo. -
Sorrentomovies. Il cinema in costiera
Il libro ci introduce nel vero e proprio universo cinematografico legato a Sorrento sia attraverso le numerosissime pellicole che hanno avuto come set la cittadina e le vicine località della penisola, sia attraverso i registi, gli attori e le comparse di questi film, sia, infine, attraverso la storia della nascita dei ""luoghi"""" del cinema e degli eventi legati a questo mondo. Registi, attori e film famosissimi, come """"Pane, amore e..."""" con una folgorante Sophia Loren, o protagonisti, film minori e documentari che vedono solo poche sequenze girate a Sorrento; tutti, comunque, vengono descritti e analizzati; tutti, comunque, hanno contribuito a rafforzare il mito e la notorietà internazionale di Sorrento."" -
Le grotte di Capri. Guida ad una meraviglia della natura
Natura e storia hanno fatto di Capri un'isola del mito. L'imporsi di Capri nell'immaginario mondiale è anche, in non piccola parte, legato alle sue grotte. Ad una in particolare, quella che oggi è universalmente nota come la Grotta Azzurra. Esplorare le oltre 70 grotte capresi, sia di mare che di terra è, insieme, un'esperienza naturalistica, turistica ed estetica... Il lettore vi troverà ogni elemento utile per identificare nelle grotte, lungo le coste e sul territorio, testimonianze della complessa storia geologica dell'isola: segni di terremoti, eruzioni e variazioni del livello marino. Ed anche della presenza dell'uomo in queste cavità, dalla preistoria ai tempi dell'imperatore Tiberio. La Guida è divisa in due parti. Nella prima viene suggerito il percorso da compiere per l'esplorazione delle singole cavità marine, quindi per quelle di terra. La seconda fornisce, a chi voglia approfondire l'argomento, ragguagli sulla genesi delle grotte capresi quale risultante di remoti fenomeni geologici e climatici dell'isola, nonché riferimenti archeologici e letterari. -
Sorrento «la casa madre». Antonio Biasucci e Mimmo Paladino. Ediz. illustrata
"La casa madre"""" è un'installazione d'arte contemporanea, eppure potrebbe diventare un manifesto politico. Pensata per Villa Fiorentino, a Sorrento, da Antonio Biasiucci e Mimmo Paladino, l'opera site specific è un progetto di accoglienza reciproca e una possibilità di abitare che scarta l'individuale e sceglie le possibilità del """"noi"""". Per Sorrento, un progetto completamente diverso dal passato. Una scelta lungimirante e coraggiosa: la sfida a riabitare l'accogliente privato trasformandolo, rendendolo aperto e migliore, con l'utopia dell'arte che ridisegna le possibilità di un'accoglienza pubblica. Un'idea che introduce, per non rimanere fine a se stessa, uno scarto culturale e politico, un modo nuovo di concepire il bene collettivo e lo spazio pubblico: dunque, dove il privato si fa pubblico, e il pubblico è interesse del privato. Come la montagna di sale, meno eclatante e più ordinaria, l'arte elaborata dalla relazione tra Biasiucci e Paladino ci consegna una possibilità di speranza condivisa, iscrivendosi nella casa, quindi nello spazio che ci vede ognuno protagonista quotidiano dell'abitare il mondo." -
Tracce dell'isola 1936-1956. Arti visive cronache e letteratura tra Capri e Anacapri
Capri, l'isola azzurra. Capri, l'isola bella. Luogo d'incontri e di scambi. Scambi di frivolezze, di impressioni passeggere, ma anche di sentimenti più veri e fecondi come, ad esempio, le affettuose amicizie tra intellettuali ed artisti italiani e stranieri, sorte negli anni immediatamente precedenti al secondo conflitto mondiale, quando l'isola, come già alla fine del secolo precedente, fu palcoscenico privilegiato proprio di costoro. Anacapri, arroccata sul monte, offriva forse a quei particolari visitatori e voyageurs un più idoneo rifugio, una più accogliente dimora per coltivare quelle idee e quelle intuizioni che si trasformarono in azioni artistiche: musiche, films, romanzi, poesie, disegni, dipinti... Moravia, Malaparte, Palma Bucarelli, Corpora, Mafai, la Morante, De Chirico, Castello, Prampolini, Capogrossi, Novelli, Guttuso, autori, questi ultimi di opere che ritraggono l'isola, proprio quando registi come Comencini, Rossellini, Shavelson, Godard, cominciano a trasformare tutta l'isola in un set cinematografico: da ""L'imperatore di Capri"""" del 1949, a """"Viaggio in Italia"""" del 1951, fino a """"La Baia di Napoli"""" e a """"Il Disprezzo"""" girato in larga misura a Villa Malaparte."" -
L'arte del dettaglio. Sulle rocce di Capri, Van Gogh, Pan ed Egon Schiele
"Seguire le peripezie avventurose del pensiero di Salomon Resnik nello scritto L'arte del dettaglio - come in genere nella sua opera - significa accogliere il suo invito alla commensalità o al conversare, ad aprirsi ad una """"estetica della vita quotidiana"""" per cui rocce e reperti archeologici, fenomeni atmosferici e tempeste emotive, capolavori artistici e phantasieren psicotico convergono, come potenziali interlocutori, nel tentativo di misurarsi con quello che Hölderlin chiamava Abgrund der Menschen, la dimensione abissale dell'umano. Rispetto alla ricerca del vero significato di un oggetto o di un prodotto, l'ermeneutica di Resnik è un """"sapere del possibile"""", un'interminabile ricerca del vero da parte di chi sa di non poter mai approdare alla verità. In tal modo la sua iconologia non ha alcuna presunzione classificatoria: mostra una irresistibile propensione a porre domande, ma ha la saggezza di astenersi dal formulare risposte, muovendosi lungo quell'incerto confine tra sensorialità e pensiero, tra dicibile e indicibile, tra presenza e assenza che caratterizzano l'aspetto eternamente aurorale della poiesis."""" (dallo scritto introduttivo di Alberto Panza)" -
Vitigni del mondo. Catalogo ragionato delle principali varietà di uve da vino
"Vitigni del mondo"""" è un ampio catalogo di uve da vino che non vuole essere un'opera di ampelografia scientifica, ma un lungo racconto che porta il lettore nelle zone vitivinicole di tutto il mondo e che ne racconta la storia in pillole, completandola con aneddoti e curiosità. Un libro dedicato non solo agli addetti ai lavori del settore, ma soprattutto a chi si avvicina al mondo del vino con curiosità e passione." -
Il giorno che Viola vide il mare
Troppo spesso sono le donne a subire ciò che, in altre vite e in altre ""storie"""", non si è voluto o saputo raccontare. Troppo spesso, così, le donne devono vivere vite negate, monche e pagare per segreti e colpe familiari rimossi. Le """"storie"""" di Melina e Costanza, due donne molto diverse per età e posizione sociale, si intrecciano, si sovrappongono, si dividono. Queste due donne, comunque, sono unite da una forte volontà di raccontare la loro vita e dare voce alle """"storie"""" di chi le ha precedute e le ha amate: loro sanno che solo così riusciranno a rompere l'incantesimo di chi, in un certo giorno e in una certa ora, ha creduto di bloccare tutti in una eterna, muta e immobile attesa. Solo così le due donne potranno raccontare la favola di Viola che, lottando contro orchi e difficoltà d'ogni genere, volle vedere il mare, il mare della libertà."" -
Per l'isola. Itinerari nella storia, nella natura, nelle tradizioni e nei segreti di Capri e Anacapri
L'isola di Capri è un'isola ""complessa"""", non solo per la sua storia, i suoi miti, le sue stratificazioni archeologiche, i suoi monumenti, le sue emergenze naturali, ma anche per le dinamiche sociali ed economiche che ne hanno plasmato la società e il territorio."" -
Prampolini. I taccuini capresi 1946-1948. Ediz. illustrata
Riprese in pose e atteggiamenti ordinari, le figure ritratte da Prampolini nei taccuini capresi appaiono sempre nell'atto di trasformarsi; ma il principio di quest'intrinseca metamorfosi, attraverso la quale l'artista, con il suo sguardo divertito, ce le restituisce, non risponde più solo a ragioni d'ordine formale, non appare più guidato da un'impalcatura linguistica preordinata alla loro trascrizione, sembra invece partire dall'interno, dallo stupore che loro stesse emanano e da cui sono colte nel momento del loro apparire sul palcoscenico della quotidianità. Distese sugli scogli, a passeggio lungo le strade dell'isola, oppure direttamente davanti al nostro sguardo, tra stupore e autorappresentazione, incredulità e messa in posa, ognuna di queste figure mostra il tratto di una teatralizzazione dell'ordinario. Capri, che fino a questo punto è stata testimone e incubatrice delle diverse svolte creative che hanno segnato il percorso dell'artista emiliano, diviene teatro di un accadere minimo e ordinario, registrato con immediata partecipazione. -
Attori si nasce. Protagonisti e grandi famiglie del teatro napoletano
Il primo protagonista che compare nelle pagine di questo libro è Eduardo Scarpetta, l'autore di ""Miseria e Nobiltà"""" con la sua famiglia allargata, i figli con licenza di chiamarlo """"papà"""", Vincenzo e Maria, e quelli per i quali l'appellativo consentito era """"zio"""", Titina, Eduardo, Peppino De Filippo, ed i loro due cugini col cognome mutato in Passarelli, Eduardo e Pasquale; e con la nipote Dora, che realizzò l'unione con un'altra stirpe di attori, sposando Vittorio Viviani, figlio del grande Raffaele (...) Seguono subito i Carloni, che Lina Wertmüller definì """"una tribù"""", nove fratelli e sorelle tutti attori, due dei quali, Pietro e Adelina avevano sposato Titina e Peppino De Filippo. Spicca poi la figura di Tina Pica, straordinaria caratterista in teatro e sullo schermo - figlia di un famoso interprete della maschera di Tartaglia che da giovane affrontava personaggi drammatici (...) E non manca Totò, anche lui all'inizio dichiarato imitatore di qualcuno(...) E tante altre figure che in vari modi hanno contribuito dal palcoscenico all'evoluzione del Teatro napoletano, che da fenomeno localistico ha conquistato una precisa identità nazionale.""