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Meglio non vivere senza libri
Immagina un mondo senza libri. Non sapresti niente del mondo, solo ciò che potresti imparare dai viaggiatori. Non conosceresti il passato, solo ciò che i cantastorie ricordano. Il libro è uno straordinario mezzo di archiviazione dei dati e nonostante ciò molti di noi lo danno per scontato. Scopri come si è sviluppato nei secoli e come è stato recentemente reinventato. Gli esperti consigliano: Puoi scrivere su qualsiasi superficie, non necessariamente sulla carta: vanno bene la pietra, l'argilla, le foglie e la pelle di animale. I libri scritti a mano sono molto belli, ma quelli stampati in versione economica rendono la cultura accessibile a tutti. A volte i potenti hanno tentato di distruggere i libri, ma non è facile distruggere le idee che essi contengono. I libri elettronici hanno molti vantaggi, ma quelli stampati non spariranno così presto. Età di lettura: da 8 anni. -
Fiume. Un racconto per immagini dell'impresa di D'Annunzio
A cent'anni dall'avventura dannunziana, Fiume rappresenta un passaggio decisivo nella storia dell'Italia tra le due guerre mondiali e segna l'inizio della crisi dello Stato liberale italiano. La marcia e i sedici mesi di vita della città-Stato si configurano per molti come un' irripetibile esperienza esistenziale, per altri come uno scenario ideale per futuribili assetti politico- istituzionali. Reduci della Grande guerra, arditi, studenti e futuristi vi partecipano con passione ardente. L' avventura militare per rivendicare alla madrepatria la città, abitata in maggioranza da italiani, darà rinnovata risonanza internazionale al poeta-soldato Gabriele D'Annunzio. Ma la sua creatura, la Reggenza Italiana del Carnaro, finirà soffocata nel sangue, nel gennaio del 1921. Di lì a poco sarà Mussolini a sancire la definitiva estinzione del complesso itinerario politico e umano del fiumanesimo, incanalandone miti e parole d'ordine nella pratica della violenza squadrista. Dal punto di vista iconografico i giorni dell'impresa fiumana sono tra i più documentati della storia recente e questo libro ne è una preziosa testimonianza. L'esperimento dannunziano è raccontato nelle sue tappe essenziali in oltre trecento immagini, individuate in archivi pubblici e privati, introdotte da un saggio che delinea i lineamenti di questo suggestivo e controverso momento di storia italiana. -
Uomini sotto il fuoco. Il problema del comando in battaglia
Addestramento ed efficacia nel combattimento della fanteria americana: l'introduzione di nuove tecniche migliorative dopo la Seconda guerra. S.L.A. ""Slam"""" Marshall fu un veterano della prima guerra mondiale e uno storico delle operazioni durante la seconda guerra mondiale. Nel 1947 fece sussultare il mondo militare e civile annunciando che, in una compagnia di fanteria media, non più di un soldato su quattro sparava effettivamente mentre entrava in contatto con il nemico. Le sue considerazioni si basavano su interviste condotte immediatamente dopo i combattimenti durante il secondo conflitto, sia in Europa che nelle zone di guerra del Pacifico. Per rimediare a questo squilibrio, Marshall propose modifiche all'addestramento di fanteria per garantire che i soldati americani nelle guerre future riuscissero a sparare di più sul nemico. I suoi studi durante la guerra di Corea dimostrarono che gli spari furono più che raddoppiati rispetto alla seconda guerra mondiale. Ma soprattutto, in questa prima edizione italiana di un classico della Seconda guerra mondiale, anche grazie al saggio introduttivo di Vittorio Andreoli, emerge il volto più crudele della guerra e il testo si trasforma in un inno ai valori della pace."" -
La grande rivolta dell'Illiria
Nel 9 d.C. tre legioni romane furono schiacciate dal generale tedesco Arminio nella foresta di Teutoburgo. Questo è un evento ben conosciuto, ma c’è un’altra rivolta, altrettanto impegnativa, che Roma dovette affrontare poco prima e che durò tre anni, dal 6 al 9 d.C. Questa ribellione scoppiò nei Balcani occidentali (nell’area che grossomodo corrisponde all’attuale Croazia, Bosnia Erzegovina, Slovenia, Montenegro e parte della Serbia e Albania) come naturale conseguenza del grave malcontento che si era creato per la cattiva amministrazione dei governanti, che avevano oppresso la popolazione con tributi troppo gravosi. Per tre anni quindici legioni combatterono nelle strette vallate e nelle falesie coperte di foresta dei Monti Dinarici in una spietata guerra di logoramento contro un altrettanto spietato e determinato nemico. Questo libro è considerato il primo resoconto fedele di questo conflitto che l’impero romano combatté per mantenere il predominio sulle sue provincie orientali più vicine e quindi più pericolose. Nel contempo fornisce un vivido affresco del mondo degli Illiri: pagina dopo pagina impariamo a conoscere la storia e la cultura di questo popolo misterioso, la storia di come Roma arrivò in questa regione pericolosa, e che cosa si trovò ad affrontare l’esercito romano in questi strazianti tre anni nei Balcani. Al termine della rivolta, l’area dell’Illirico e balcanica fu suddivisa in tre nuove province romane: di Dalmazia, di Pannonia e di Mesia. -
L' Italia contemporanea in 100 mappe
Descrivere un paese non è mai facile, ancora più difficile se è caratterizzato da enormi differenze. Ci sono riusciti uno storico e un geografo francesi che hanno saputo tradurre in immagini la loro doppia prospettiva su un paese, l'Italia, che si presenta agli inizi del XXI secolo particolarmente complesso sotto ogni punto di vista. Delpirou e Morlane descrivono un paese che oscilla tra tradizione e modernità, tra inerzia e rotture brutali, che lotta per rinnovare il proprio modello economico, ma che deve fare i conti con nuove divisioni sociali e territoriali. L'Italia viene vista come un territorio soggetto a numerosi vincoli, in balia di pericoli naturali, percorso da disuguaglianze di sviluppo, evidenziati sin dalla storia antica. La popolazione è posta di fronte a nuove sfide, crisi economica e crescita zero, nuova povertà e immigrazione massiccia, mentre lo Stato deve affrontare diffidenza diffusa e instabilità di governo che ha portato all'aumento del populismo. Grandi contraddizioni in un paese con una cultura millenaria, culla del patrimonio culturale europeo, che cerca di trovare un posto nel panorama geopolitico globale. A raccontare questa enorme complessità sono circa 130 mappe e documenti a colori. -
La guerra gallica
Negli anni dal '58 al '50 a.C. Caio Giulio Cesare conquistò la Gallia con una terribile guerra, guidato dall'ambizione e dalla ricerca del profitto. Il senato romano si oppose, ma Cesare dimostrò di essere un maestro nella tattica politica e scrisse una raffinata giustificazione indirizzata al pubblico romano: il ""De bello gallico"""". Schauer presenta il contesto storico, grazie anche alle fonti letterarie, in primis il """"De bello gallico"""", e fa luce sulla situazione politica di crisi della fine dell'età repubblicana che ha permesso a carriere come quella di Cesare di emergere. Spiega la genesi delle decisioni di conquista di Cesare, le campagne in Gallia e il trattamento nei confronti della popolazione locale: quasi un genocidio. Il libro si conclude con uno sguardo sulle drammatiche conseguenze della politica di Cesare nei confronti dello stato romano e sulla fama che l'opera letteraria di Cesare ha da 2000 anni."" -
Anzio e la battaglia per Roma
In questo libro di potente drammaticità l'autore ricostruisce in maniera magistrale le vicende a partire dallo sbarco alleato nel piccolo porto di Anzio il 22 gennaio 1944. La realtà di una delle più disperate campagne della Seconda guerra mondiale consisteva in un pessimo comando, incomprensioni, ordini mal coordinati e incerta leadership. Lo sbarco di Anzio divenne una trappola mortale per le truppe alleate, costrette a combattervi per quattro mesi. -
La storia dei Medici
Diversamente da altri centri italiani Firenze, incarnazione della città ""libera"""" e centro di fioritura della cultura e delle arti rinascimentali, non si mise mai nelle mani di un condottiero, finendo invece in quelle di una famiglia di semplici cittadini. A lungo nell'oscurità, sufficientemente abili per sopravvivere alle convulsioni di una città in preda a pericolosi disordini, i Medici unirono il loro destino a quello di Firenze, esercitando il potere con raffinatezza e violenza. Conflitti tra fazioni, corruzione, tumulti, assassinii, sentenze d'esilio politico e manipolazione del popolo: sono alcune dinamiche politiche nella Firenze medicea, tratteggiate con sapienza e rigore dall'autore, che ricostruisce una società complessa e affascinante, muovendo dal Duecento per giungere sino alla fine del XV secolo."" -
La storia dei Romanov
"La storia dei Romanov"""" è un'opera dedicata alla dinastia che ha regnato sull'Impero russo per tre secoli, dal 1613 al 1917. L'inchiesta, accompagnata da numerosi viaggi in Russia, tiene conto di scoperte e studi recenti, a volte ricchi di rimesse in causa o, al contrario, di revisioni, talvolta addirittura di riabilitazioni. Si tratta di capire in quale ambiente la storia dell'antica Russia sia oggi raccontata, spiegata, compresa, in un Paese che non cessa a tutt'oggi di volgere sguardi nostalgici al suo passato imperiale, troppo a lungo celato dall'oblio dell'ideologia e della propaganda. Il libro è un'ottima occasione di recuperare una memoria storica senza le imposture e la disinformazione seguite alla Rivoluzione, alla guerra civile e al totalitarismo. Da Pietro il Grande a Nicola II scorre vivace nella narrazione dell'autore la successione dei sovrani di Russia, che dominarono il più vasto Paese del mondo. Il destino dei Romanov, una famiglia riabilitata dalla storiografia, è descritto in un percorso orientato a seguire la costruzione della Russia imperiale e del suo ruolo nella storia mondiale. Pietro il Grande, Nicola II, Caterina la Grande e Alessandro II: sono i più celebri regnanti, i volti più noti di una dinastia che testimonia le complessità della storia russa e che trova nelle pagine di questo libro una collocazione in grado di mettere in luce tragedie e fasti nell'arco di tre secoli." -
Breve storia dell'umanità. Dall'homo sapiens all'homo oeconomicus
Parte dai primi passi dell'homo sapiens questa storia dell'umanità di Emmanuel Todd, maitrê à penser in grado di presentare nei più vari contesti storici e geografici l'istituzione cardine dell'esistenza dell'uomo, la famiglia, svelandone sfaccettature inattese, aspetti poco noti e permanenze nella lunga durata. Un'assoluta capacità di padroneggiare dati demografici e statistici, impostazioni storiografiche e scuole antropologiche, consente all'autore di evitare i passi falsi a cui oggi le élite intellettuali sono spesso indotte da una visione economicista dell'uomo e del mondo. È infatti anche al presente e al futuro che si dischiude con ampiezza di risvolti la prospettiva del libro, nel desiderio di porre al lettore domande ineludibili per chi voglia affrontare con lucidità il disordine del nostro quotidiano. La famiglia si pone così al centro di un discorso che intreccia sistemi educativi, crescita economica, crisi delle democrazie liberali e contraddizioni solo in apparenza inspiegabili. L'inattesa vittoria elettorale di Trump e la Brexit diventanto dunque dei modelli paradigmatici che è possibile interpretare alla luce di questo nuovo determinante contributo alla storiografia e all'analisi della contemporaneità. -
L' imperatrice Sissi
Come resistere a questa donna eccezionale? Certo, Sissi fu imperatrice d'Austria e regina d'Ungheria. Un'immagine esatta ma del tutto incompleta, perché Sissi fu anche una gran donna, una delle più belle d'Europa e una delle più sorprendenti. Sconcertante con i suoi capricci, toccante con la sua semplicità, commovente con i suoi entusiasmi, influente con le sue visioni politiche, estenuante con i suoi viaggi, sconvolgente con la dignità mostrata nel dramma, tale fu la sovrana. Un personaggio dalle moltissime sfaccettature che non può lasciare indifferenti. In poche parole, un'eroina appassionante. Ma perché questo libro? Un altro? Non si sa già tutto? Non si è detto tutto e tutto scritto su questa icona talvolta zuccherosa e un po' datata? Il valzer viennese sarebbe diventato un ritornello? Sinceramente, non lo credo. (...) Si aprono archivi, si confidano testimoni, parlano i discendenti. A poco a poco, persone e avvenimenti sono rischiarati dall'implacabile luce del dettaglio. Idee recepite e stereotipi possono essere confermati o, al contrario, confutati. Questo libro si propone di ricavare un bilancio delle conoscenze attuali, facendo il punto sulle ricerche più serie, arricchite di molteplici dettagli rimasti per lungo tempo segreti. Resta soltanto una preoccupazione, quella di far rivivere la sovrana ricostruendo, nel modo più dettagliato possibile, la sua vita straordinaria, poiché questa rappresentazione dell'Europa di ieri, oggi a brandelli, appartiene alla nostra memoria. Prima di azzardare un giudizio, questa vita occorre conoscerla. Ho tentato di ricostruirla passo passo, lasciandola immersa nel suo contesto». -
Claretta. L'ultima amante del duce
L'avventura sentimentale tra 'Ben e Clara' non ha generato vera felicità, bensì morte, anche se non si è trattato di una morte pianificata e organizzata. La colonna sonora più indicata per questo libro potrebbe essere lo Sturm und Drang della musica preferita di Clara e Mussolini, la settima sinfonia di Beethoven, a volume alto in sottofondo. Scrive l'autore: «Ho raccontato la mia storia. O dovrei forse dire che è stata Claretta a raccontare la sua? È lei, infatti, la vera narratrice del mio libro: molte delle parole che ho trascritto sono sue. Le ho prese dal diario e dalle lettere che con costanza, ostinazione, convinzione in ciò che stava facendo, ossessione e persino isteria scriveva. Ho aggiunto, laddove necessario, il materiale desunto dai numerosi messaggi che Mussolini le inviava, soprattutto nel periodo 1943-45, e dalla corrispondenza che i membri della sua famiglia, capeggiata da Myriam, l'ambiziosa sorella più piccola, erano sempre pronti a scrivere e inviare al Duce. Con l'aiuto di queste ricche e preziose fonti ho rappresentato una storia d'amore unica nel suo genere, in pagine che registrano i piaceri, le scenate isteriche, gli svenimenti, i malori, la rabbia, la gelosia, la possessività, l'amore e l'odio, la musica, la poesia, le letture e l'arte, e non da ultima la politica. Pagine che gettano luce sul 'privato' con la stessa forza con cui rischiarano l'aspetto 'pubblico'. Richiamano l'attenzione su aspetti quali il cattolicesimo, il familismo, locale e romano, la borghesia, il personale, mostrando al contempo (nonostante la profonda avversione suscitata da Claretta e dalla sua famiglia nei fedelissimi della RSI) il lato fascista, anche nella sua versione più radicale. Entrando nel mondo di Claretta Petacci e della sua famiglia, il lettore dovrà fare i conti con un'Italia 'reale', un'Italia che non era solo 'legale' o ideologica. La storia di Claretta potrà anche mancare della profondità tragica, ma nella propria struttura umana, nella dedizione e contraddizione, come nella rappresentazione tutta al femminile dell''amore' e del sesso nelle alte sfere del potere, è degna di una profonda e dettagliata riflessione». -
Venezia nella tempesta. 1499-1599, la crisi della Serenissima
Il Cinquecento rappresenta il secolo della grande svolta nella storia veneziana: la Repubblica perde egemonia marittima e peso politico in Italia e in Europa. Durante il secolo la Serenissima affronta tre conflitti contro l'impero Ottomano, uscendone sempre sconfitta. La Guerra della Lega di Cambrai, poi, rischia addirittura di distruggerla. Assieme al dominio del mare, però, evaporano l'identità e la cultura marittime costruite nei secoli. Non si tratta soltanto di dover spartire traffici e rotte navali, prima esclusivi, ma della crisi della civiltà sulla quale Venezia ha edificato sé stessa e la propria fortuna, avendo fallito, nel corso del Quattrocento, nello sforzo di dotarsi di una dimensione territoriale adeguata alle nuove sfide. La Venezia della renovatio urbis da Andrea Gritti serve solo a mascherare sotto una splendida veste architettonica la realtà della decadenza: non più potenza marittima, Venezia si dimentica d'essere anche solo uno stato marittimo e si ripiega nella ""neutralità armata"""", che alla fine le risulterà fatale."" -
Atlante delle stranezze. Scopri le meraviglie e la varietà del mondo in cui viviamo
Ti piacerebbe fare il giro del mondo? Questa volta non servono 80 giorni e la tua valigia supererà qualsiasi check in. Riempila solo di curiosità e parti con me. Ci sono più di 7 miliardi di persone che potremo conoscere, posti meravigliosi, laghi, montagne, fiumi, mari, deserti, foreste, canyon e tanti animali da accarezzare o da guardare da lontano. Ho in mente 8 tappe: Europa, Asia, Africa, America del Nord e centrale, del Sud, Oceania, Artide e Groenlandia e Antartide. Ti farò assistere ad un concorso di bellezza per cammelli ad Abu Dhabi, visiteremo la prima pista di atterraggio per UFO e se lo vorrai potrai farti tagliare i capelli da un parrucchiere in equilibrio sulla sua testa. Sei pronto? Se sei avventuroso e ti piace viaggiare, sto aspettando proprio te. Età di lettura: da 8 anni -
La Grande Guerra sul fronte dell'Isonzo
Questo libro parla di guerra, in particolare di quella combattuta sul fronte dell'Isonzo dal maggio 1915 al novembre 1917. La guerra è un atto di forza con il quale si vuole piegare la volontà degli avversari, verranno, quindi, doverosamente analizzate le tattiche militari adottate da tre popoli, italiani, slavi e tedeschi, confrontatosi in un territorio di confine, il Carso e nella terra attraversata dall'Isonzo. Questo lavoro non dà, però, solo un contributo alla ricostruzione della storia militare, non fornisce solo dettagliati ragguagli tecnici, bensì prende in esame la propaganda, l'uso delle popolazioni civili, dell'intelligence, del controspionaggio, l'adozione di nuove armi e lo spirito identitario provato dai combattenti di entrambi i fronti. Parla di uomini che hanno combattuto uniti dal medesimo ardore, che non hanno risparmiato energie e non si sono sottratti al sacrificio e alla morte e di alcuni, gli sloveni, che proprio nelle trincee del Carso hanno scoperto una patria da difendere. Tutti aspetti determinanti per una guerra di carattere totalizzante come quella in esame e da non sottovalutare se si è compreso che la guerra è anche la continuazione della politica. Antonio Sema ci permette di comprendere meglio il dopoguerra politico e nazionale nella Venezia Giulia e compie anche una revisione di giudizio sulle ultime operazioni militari italiane nella tarda estate del '17. Tramite un attenta documentazione, inoltre, fornisce spiegazioni capaci di rimettere in discussione convenzioni pregiudiziali e convincimenti ideologici spesso costruiti a posteriori. -
Gengis Khan. La nascita del mondo moderno
L'esercito mongolo condotto da Gengis Khan soggiogò, in soli 25 anni, più terre e popolazioni di quante ne avessero conquistate i Romani in 400. Quasi ogni Paese venuto a contatto con i Mongoli beneficiò di una crescita senza precedenti delle reti culturali e commerciali. Di gran lunga più progressista rispetto alle sue controparti europee o asiatiche, Gengis Khan abolì la tortura, garantì la libertà universale di culto e smantellò i privilegi aristocratici della civiltà feudale. Dalla storia della sua ascesa nella cultura tribale della steppa all'esplosione innescata dall'Impero mongolo, quest'opera altro non è che l'epico racconto di come è nato il mondo in cui viviamo. -
Zita l'ultima imperatrice d'Austria-Ungheria
Zita di Borbone-Parma (1892 - 1989) è stata l'ultima imperatrice d'Europa e una delle più influenti personalità della storia novecentesca. Molto in lei ricorda la leggendaria figura dell'imperatrice Sissi, ma al contrario di Sissi, Zita non si è tenuta mai lontana dalle questioni politiche, affiancando sempre il marito, l'imperatore Carlo 1(1887 - 1922). Ciò le procurò simpatie ma attirò anche delle critiche: gli ammiratori la consideravano la principessa della pace, i detrattori le imputavano il crollo della monarchia. Chi è stata realmente questa donna affascinante sulla quale i giudizi sono ben presto divenuti divergenti? Tamara Griesser-Pecar ricostruisce la verità storica sull'ultima imperatrice d'Austria-Ungheria attraverso le conversazioni dirette con Zita, i colloqui con altri esponenti della casa d'Asburgo, lo studio accurato dei documenti d'archivio. L'autrice descrive minuziosamente le aspirazioni della giovane coppia imperiale che nel 1916, alla morte dell'imperatore Francesco Giuseppe, era salita al trono dell'impero multietnico d'Austria-Ungheria, per il quale il massacro insensato della Prima guerra mondiale stava rapidamente preparando la fine. Naufragavano così i tentativi, perseguiti anche senza l'alleato tedesco, di raggiungere un accordo di pace, e si rimproverava all'imperatrice Zita il tradimento. Costretti all'esilio, alla caduta della monarchia nel 1918, Zita e Carlo restarono politicamene attivi, perfino pianificando un'azione rocambolesca per restaurare il potere reale in Ungheria. Alla fine della Seconda guerra mondiale Zita, che mai era venuta meno al suo attaccamento all'Austria e alla legittimità della corona d'Asburgo, fu in prima linea nell'organizzare l'invio di aiuti al Paese che usciva dal conflitto. Quando nel 1982, dopo sessantaquattro anni, Zita entrò di nuovo in territorio austriaco, ricevette dalla popolazione un'accoglienza trionfale, tributata non soltanto alla donna battagliera, risoluta e politicamente acuta, ma anche all'ultima, grande rappresentante di un'epoca ormai passata, ma che rimane indissolubilmente legata alla storia della cultura dell'Europa intera. -
1796 La campagna d'Italia di Napoleone
Carl von Clausewitz (1780-1831) è noto per il suo capolavoro di teoria militare Della guerra, che è però solo una frazione dei suoi studi pubblicati. I rimanenti, dedicati alle guerre europee tra 1789 e 1815, sono i testi attraverso i quali Clausewitz andò costituendo la sua struttura teorica e affinando un inconfondibile stile dialettico. Tra essi, il più importante è con buona probabilità quello dedicato alla campagna d'Italia di Napoleone del 1796, che segue il generale corso nella lotta trionfante con austriaci e piemontesi. Passando attraverso strategia, ricostruzioni di battaglie e analisi delle tattiche, il testo mette in risalto il genio di Clausewitz insieme a quello napoleonico, in una carrellata di lucide riflessioni sulle manovre militari di entrambi gli schieramenti. -
Roma dopo Silla. Una storia in quindici vite
Il passaggio dalla res publica al principato fu un'inesorabile sequenza di episodi di contrapposizione sociale e ideologica, guerre esterne e interne, colpi di stato, cospirazioni, omicidi politici, clamorosi procedimenti giudiziari, rivolte di schiavi, azioni di contrasto alla pirateria, scandali religiosi, crisi di valori e smarrimenti interiori. Il processo iniziò nel 133 a.C., con l'uccisione di Tiberio Sempronio Gracco, tribuno della plebe, padre di una riforma agraria; si alimentò delle rivalità tra Mario, Silla, Pompeo, Cesare, Antonio e Ottavio; si concluse nel 27 a.C., con l'investitura di Ottaviano quale princeps e il conferimento del titolo di Augustus. Prima di quell'epilogo, Cesare aveva compiuto un colpo di stato, aveva vinto la Seconda guerra civile, era stato dittatore a vita ed era stato assassinato e poi divinizzato; mentre Ottaviano, figlio adottivo di Cesare, aveva vinto la Terza guerra civile, inclusa una guerra esterna, contro Cleopatra VII. ""Roma dopo Silla"""" ripercorre la storia politica dei primi anni della transizione, quelli che vanno dalla morte di Silla alla pretura di Giulio Cesare, e che hanno alimentato il cambiamento e creato le condizioni del primo triumvirato. Questo libro mette in luce il ruolo pubblico, la vita privata, i complessi legami familiari e gentilizi, e l'interazione reciproca di quindici protagonisti, e di una serie di comprimari e comparse del dramma collettivo della tarda res publica, con particolare riferimento alla prima generazione del I secolo a.C. """"Roma dopo Silla"""" va al di là del mero racconto biografico, per rievocare le dinamiche politiche, le rivalità e i conflitti instauratisi tra individui, famiglie e clan."" -
Soldato fino all'ultimo giorno
La parabola umana di Albert Kesselring è scandita dai grandi e turbinosi eventi della prima metà del Novecento: ufficiale di artiglieria nella Prima guerra mondiale e durante la Repubblica di Weimar nella Reichswehr, ai vertici dell'Aeronautica al momento dell'invasione tedesca della Polonia. Quando la Seconda guerra mondiale divampa in Europa come un indomabile incendio, Kesselring ne diviene un protagonista - come pochi altri comandanti nazisti - su tutti i fronti. Non senza un malcelato compiacimento, egli ripercorre in queste memorie le principali tappe del conflitto battendo l'accento sul suo ruolo di alto esecutore, fedele al codice di obbedienza agli ordini dei superiori. La ricostruzione si fa più serrata col mutare dello scenario bellico: da un teatro di guerra che comprende l'intero Mediterraneo (e che per un periodo lo vede a capo di tutte le forze militari aeree e di terra), fino alla lunga resistenza all'avanzare delle forze angloamericane in Italia e alla ritirata finale condotta dal feldmaresciallo bavarese. Dopo 1'8 settembre, nelle valutazioni di Kesselring irrompono i giudizi lapidari e acrimoniosi sul ""carattere"""" degli italiani, quelli sferzanti sul nostro esercito e sulla lotta partigiana, così come balza all'evidenza il tono di autoassoluzione riguardo alle vicende più controverse o efferate in cui fu coinvolto. Il libro tuttavia conserva il valore di importante fonte storica in grado di dissipare a tratti la nebbia della guerra e apre una nuova prospettiva al mai compiuto viaggio in un'epoca di tenebra e tra i suoi oscuri artefici.""