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Storia popolare del calcio
Pur tra molti aspetti controversi, il calcio continua a suscitare un incredibile entusiasmo popolare. Unisce ogni giorno milioni di giocatori e giocatrici che si danno alle gioie del pallone. Organizzato in società di quartiere o di paese o improvvisato sull'asfalto delle città e sui terreni di campagna, ""colpire il cuoio"""" è un'esperienza quasi universale. Ed è proprio all'altro calcio, il meno mediatico, che si interessa quest'opera. Al contrario delle critiche radicali a questo sport, che descrivono senza mezzi termini il calcio come un nuovo """"oppio del popolo"""" e guardano con superiorità i milioni di appassionati considerati una massa indistinta di alienati, questo libro invita alla scoperta di ciò che c'è di sovversivo nel calcio e di tutti coloro che ne hanno fatto un mezzo di emancipazione. Durante la storia e nei quattro angoli del mondo, il calcio è in effetti stato il crogiolo di resistenze all'ordine stabilito, patronale, coloniale, dittatoriale, patriarcale o tutti insieme. Ha anche fatto emergere nuovi modi di lottare, divertirsi, comunicare: in breve, di esistere. Viene dunque esplorato questo immenso campo di lotta che è il """"pianeta calcio"""", da Manchester a Buenos Aires, da Dakar a Istanbul, da San Paolo al Cairo, da Torino a Gaza... Con una forza sinuosa e frammentaria, questa storia popolare del pallone passa anche la parola ai protagonisti dell'epopea, nelle tribune del Barça sotto il giogo del franchismo cosi come sui campi sudafricani durante il periodo oscuro dell'apartheid, nelle società operaie francesi nel periodo tra le due guerre, ma anche nelle comunità zapatiste del Chiapas negli anni 2000. Prefazione di Bruno Pizzul."" -
La grande strategia dell'impero asburgico
L'impero asburgico fu la potenza europea che più di tutte si trovò a fronteggiare nemici pericolosi durante la propria esistenza, contando su ben pochi dei vantaggi che solitamente si trovano alla base degli imperi vittoriosi. I suoi eserciti non erano rinomati per le capacità offensive, le sue finanze erano spesso ridotte e la sua popolazione era frammentata in oltre dodici etnie. Eppure l'Austria sopravvisse agli ottomani, ai russi, a Federico il Grande e a Napoleone. Ad essere descritta e analizzata in queste pagine è proprio la grande strategia dell'impero asburgico, dalla Guerra di successione spagnola del primo Settecento fino alla sconfitta per mano prussiana nel 1866. Ne emerge un percorso in cui rispetto alla potenza militare prevale la capacità di manipolare il fattore temporale nelle competizioni geopolitiche, attraverso lo sviluppo di un ""grande gioco"""" che condusse nel lungo termine a una benevola egemonia nelle turbolente terre dell'Europa centrale."" -
Caracalla. Una biografia militare
Tra i più discussi imperatori romani, Caracalla è stata raffigurato a tinte davvero fosche, con una reputazione assai negativa. Molti antichi storici gli furono veementemente ostili, ed Edward Gibbon lo qualificò come ""nemico dell'umanità"""". Eppure il suo regno vide anche dei grandi successi per Roma: se da un lato l'imperatore si macchiò di massacri e omicidi (inclusi quelli di suo fratello, dell'ex moglie e della figlia), egli fu comunque popolare con i soldati, che videro aumentate le paghe e lo sentirono particolarmente vicino nella sue campagne dalla Retia alla Partia. Ecco dunque uno studio che osserva con imparzialità la figura di Caracalla al di là delle mode storiografiche e delle immagini distorte accumulatesi, per esaminare gli eventi reali e in particolare le campagne e le riforme militari, così da offrire una visione più completa del suo regno alla vigilia della crisi del III secolo."" -
Venezia, offensiva in Italia. 1381-1499. Il secolo lungo di San Marco
La pace di Torino, che mette fine alla Guerra di Chioggia nel 1381, vede Venezia in ginocchio: è stremata sotto il profilo umano, finanziario e militare e ha dovuto subire gravi amputazioni territoriali. Lo Stato da Mar, però, le è rimasto fedele. In breve, la repubblica recupera forza economica e politica. Nel 1402, la simultanea scomparsa del padisa ottomano, Bayazed I, e del duca di Milano, Gian Galeazzo Visconti, le offre un'incredibile opportunità: può diventare egemone sia nel Levante che in Italia, evento in grado di trasformarla nell'unica superpotenza mediterranea. Sono le premesse di un secolo di conflitti durante i quali la Serenissima conquista Veneto e Friuli, si espande in Lombardia, Trentino, Romagna, Puglia, valle dell'Arno e sembra poter unificare la Penisola. Un obiettivo che Venezia fallisce. L'insuccesso, proprio mentre l'impero Ottomano è in pieno sviluppo, scatena il primo grande conflitto europeo del Cinquecento, la Guerra della Lega di Cambrai. Allora sarà Venezia nella tempesta. -
I dieci millenni dimenticati hanno cambiato la storia
Per il 99% della sua storia, l'uomo è stato cacciatore, pescatore e raccoglitore. Dodicimila anni fa, gli uomini, poche centinaia di migliaia, erano nomadi, isolati in piccoli gruppi. Ora stanno per diventare nove miliardi e, quasi tutti sedentari, popolano la Terra. La società che hanno costruito è oggi molto diseguale, poiché circa 1'1% di loro possiede la metà della ricchezza mondiale. Come siamo arrivati qui? Cosa è successo in questi dieci millenni, troppo spesso assenti nel nostro bagaglio culturale? Un'invenzione decisiva in molte parti del mondo: quella dell'agricoltura e dell'allevamento. Grazie ad essa, la popolazione umana è cresciuta rapidamente, ha preso il controllo del pianeta e ha eliminato un gran numero di specie biologiche. La continua espansione demografica ha portato alla creazione delle prime città, dei primi Stati e, infine, della scrittura e della storia. Questa ""rivoluzione neolitica"""" ha visto l'introduzione di pratiche che esistono ancora oggi: lavoro, guerra e religione. Jean-Paul Demoule le esplora con il punto di vista dell'archeologo e dell'appassionato divulgatore, proponendo una nuova visione della preistoria e della nostra relazione con il mondo così com'è, o come potrebbe essere."" -
Geopolitica dell'Impero romano
Come fu possibile la costruzione e il mantenimento secolare di un impero che annoverava popoli diversissimi, frontiere estese lungo 17.000 chilometri, e la cui sicurezza era fornita solo da una trentina di legioni che, con i loro ausiliari, arrivavano appena a 250.000 uomini? Quest'opera analizza le condizioni politiche, militari, economiche e ideologiche che permisero a una piccola città del Lazio d'imporsi all'Italia e all'intero bacino del Mediterraneo. Lo studio consente di comprendere come, secolo dopo secolo, il pragmatismo di generali e imperatori permise loro di impiegare al meglio i mezzi di cui disponevano e di sfruttare le più varie condizioni geografiche che si presentarono sui diversi scenari, assicurando l'espansione e la difesa territoriale. Dalle guerre puniche alle invasioni barbariche, passando per gli scontri contro germani o persiani, e per la difesa degli pseudo-limes, quest'opera ci offre un'appassionante scoperta delle fonti all'origine della potenza romana. -
I profeti dell'arte. Ediz. illustrata
I profeti dell'arte si danno appuntamento, come per un mistero, all'inizio di ogni secolo: in quei frangenti, ecco uno scarto rispetto al passato che fa intravedere il futuro. Una profezia, appunto, che interpreta il presente, ma soprattutto anticipa la sensibilità popolare o più raffinata a venire. Vittorio Sgarbi parte da questo assunto e risponde a una serie di quesiti, scelti per elaborare un percorso tematico denso di sorprese. Il libro ripercorre così un millennio di storia e critica dell'arte, individuando dieci figure di artisti - minori, finanche sconosciuti, e maggiori che hanno sovvertito la sensibilità di ogni secolo nascente. Così accanto a Giotto e a Andy Warhol troviamo Wiligelmo e Diego Velàzquez, Ercole de' Roberti, Masaccio e Pablo Picasso. Una lectio ricca di suggestioni e sorprese, gag e irriverenti digressioni aritstico-politiche. Con una nota di Adriano Ossola. -
Le guerre di Napoleone. Arte della guerra e biografia militare
In un mondo segnato dalla permanenza dei conflitti fin dalla più alta antichità, la storia ha perpetuato solo i nomi di pochissimi signori della guerra che furono talmente esperti nel loro campo da lasciare il segno nei vertici più alti di quella che è stata considerata una scienza, se non un'arte. Lo stesso Napoleone ne individuò un certo numero: Alessandro, Annibale, Cesare, Gustavo-Adolfo, Turenne, il principe Eugenio di Savoia-Carignano, Federico II. Alcuni generali straordinari, stimati da Napoleone, hanno lasciato una formulazione più o meno completa, più o meno priva di artifici, della loro manière. Napoleone lo fece, ma in modo piuttosto parziale, nei suoi scritti di Sant'Elena e in una certa misura nei Bulletins de la Grande Armée. E dunque necessario ritrovare il nucleo essenziale della sua scienza e della sua arte della guerra nello studio preciso degli esempi tratti dalle sue campagne militari e dalle battaglie. Lo scopo di questo studio non è tanto quello di stabilire una nuova storia delle guerre napoleoniche, ma piuttosto quello di far comprendere più da vicino, attraverso l'esame delle sue principali campagne o battaglie, l'evoluzione e il carattere della scienza militare di Napoleone. -
Alessandro Magno. Una biografia militare
Comandante dal fascino ineguagliato, Alessandro Magno fu l'incarnazione del genio militare: già dall'ascesa al trono in giovane età la Storia sembro accelerare e piegarsi alla sua volontà di conquista, che lo portò ad avviare una serie spettacolare di battaglie che avrebbero messo fine all'impero persiano. Asia Minore, Fenicia, Siria, Egitto, Mesopotamia, Persia, le rive dell'Indo... ogni tappa delle campagne di Alessandro è seguita attentamente in questo libro, grazie anche all'ausilio di mappe, illustrazioni e ricostruzioni che permettono al lettore di comprendere gli aspetti strategici e tattici delle operazioni militari. Allo stesso tempo, la brillante narrazione restituisce appieno la storia dell'artefice di un impero che non sarebbe sopravvissuto ai suoi 32 anni, la cui fama avrebbe però percorso intatta i millenni. -
Pirati in Oriente 811-1639
Temuti in tutto l'estremo Oriente, i pirati erano noti come ""demoni neri"""" o """"dragoni dell'inondazione"""". Per secoli, i rapporti tra il Giappone, la Corea e la Cina si svolsero sul triplice piano della guerra, del commercio e della pirateria. Quest'ultimo elemento combinava le caratteristiche degli altri due e, con le sue implicazioni violente ma allo stesso tempo politiche e militari, costituisce il soggetto di questo originale volume. Stephen Turnbull ricostruisce il mondo e la vita quotidiana dei pirati, dalle loro attività pacifiche nel settore della pesca alle incursioni, spesso condotte a grande distanza e con un consistente impiego di mezzi. Il libro fa rivivere le basi, i castelli e le navi dei pirati attraverso relazioni dell'epoca che, abbinate a un notevole apparato iconografico, riportano il lettore a un periodo brutale ma affascinante."" -
Cartagine in guerra. 264-146 a.C.
Una panoramica su Cartagine e i suoi eserciti al tempo del conflitto con Roma. La città signora del mare impiegava soldati assai differenti per etnia, specializzazioni e motivazioni: dagli stessi cittadini cartaginesi a mercenari reclutati in varie aree del Mediterraneo, che con l'andar del tempo divennero la componente principale delle forze di Cartagine. Il testo esamina con attenzione le unità militari cartaginesi e, muovendosi sapientemente tra le fonti antiche e impiegando numerose immagini a colori, ripercorre la vita del guerriero cartaginese da reclutamento all'equipaggiamento, dalla campagna militare alle esperienze di battaglia. -
Storia globale dell'ambiente
Gli uomini hanno affrontato questioni ambientali a partire dalla preistoria, e l'insostenibilità di alcune pratiche umane è spesso stata un fattore decisivo rispetto ai principali mutamenti storici, anche se non sempre in modo evidente. Le misure adottate da stati e società per stabilizzare i rapporti tra uomini e natura hanno ironicamente esse stesse finito per contribuire a ripetute crisi ambientali nel tempo. Il libro ricostruisce gli obiettivi sempre crescenti delle azioni sull'ambiente nel corso della storia: cominciando dalle iniziative di singoli villaggi e città, le politiche ambientali sono diventate la prima preoccupazione globale. Gli sforzi per armonizzare le necessità dell'uomo alle risorse naturali sono sempre stati complessi, a seconda delle particolarità dei contesti culturali e politici. La storia dell'ambiente diventa dunque in queste pagine una storia delle speranze e delle paure dell'uomo. -
Viaggio nei paesaggi storici italiani
Con padronanza espositiva l'autore conduce i lettori in un viaggio attraverso i paesaggi storici italiani, in aree celebri e sconosciute: dalle rovine di Ostia alle grotte degli Appennini, dalla laguna veneta a Siracusa. Dall'antichità al XX secolo l'incomparabile varietà di paesaggi italiani viene ripercorsa in un invito continuo all'esplorazione, attraverso le strade romane e le vie dei pellegrini, oltre le scarpate dell'Etruria e al di là delle vie fluviali. Raccontare nel presente una storia del paesaggio vuol dire anche trasmettere al lettore il fascino della ricerca tra fonti documentali e archeologiche, gli indizi letterari e storico-artistici che hanno aiutato a comporre quest'affascinante ricerca, un inno alla bellezza e al rapporto tra uomo e natura. -
1942. L'arresto della Wehrmacht
Per Hitler e l'esercito tedesco, il 1942 fu un punto di svolta fondamentale della Seconda guerra mondiale, poiché la Wehrmacht, ancora efficiente e letale, sostituì alle brillanti vittorie e alle enormi conquiste territoriali stalli e ritiri strategici. In questa importante rivalutazione di quell'anno cruciale, che segnò la morte di un modello antichissimo e tradizionale di fare la guerra perché incapace di affrontare le sfide del ventesimo secolo, l'autore spiega che le difficoltà emergenti dell'esercito tedesco erano radicate tanto nella sua dipendenza dalla ""guerra di movimento"""", quanto nella gestione profondamente sbagliata della guerra da parte di Hitler. Il Terzo Reich passò quindi dalle travolgenti vittorie operative di Kerch e Kharkov in maggio alle catastrofiche sconfitte di El Alamein e Stalingrado. Nel volume sono esaminate tutte le principali campagne e battaglie nei teatri russi e nordafricani per tutto l'anno, al fine di valutare in che modo un esercito, votato a vittorie veloci e decisive, non ha saputo adattarsi e reagire di fronte a inaspettate difficoltà. Citino ricostruisce anche la visione della guerra dei generali tedeschi e di come abbiano sofferto sotto il controllo di Hitler e del capo dello stato maggiore generale Franz Halder."" -
Il grande orso in guerra. L'esercito russo e sovietico dal 1917 a oggi
Dal caos della guerra civile alle manovre politiche della Guerra Fredda, le forze armate russe hanno segnato non solo il futuro del Paese ma anche quello di numerosi Stati del mondo. Il libro esplora lo sviluppo e le lotte dell'esercito sovietico (e poi russo) dal 1917 ad oggi, attraverso i numerosi conflitti che l'hanno visto protagonista. Vengono approfondite con cura le diverse tappe dell'Armata Rossa, specialmente nel corso della Seconda guerra mondiale e della Guerra Fredda, ma trovano ampio spazio anche i momenti in seguito alla caduta del comunismo, quando la Russia si trovò a ridefinire priorità e sfere d'influenza. Il passaggio dal vetusto esercito post-sovietico all'attuale forza armata all'avanguardia è esplorato con cura, attraverso le controverse campagne in Cecenia (1999-2009), Georgia (2008) e Ucraina (dal 2014). La narrazione è poi arricchita da una panoramica esaustiva su equipaggiamento, uniformi, addestramento, condizioni di servizio e armamenti lungo l'ultimo secolo, anche attraverso dettagliate immagini a colori. -
L' esercito di Roma
La figura del legionario romano ci è familiare oggi quanto lo era ai cittadini - e ai nemici - dell'Impero romano duemila anni fa. Questo libro, superando gli stereotipi più diffusi, vuole mettere in evidenza ciò che l'esercito dí Roma fu dal costituirsi della prima milizia cittadina, all'inizio della Repubblica, fino all'eccellenza della legione imperiale, e ancora oltre, nel momento delle mortificanti sconfitte subite per mano dei Goti e degli Unni nel Basso Impero. Ricostruendone l'evoluzione di tattiche, armamento e addestramento, l'opera ci permette di conoscere a fondo le forze che consegnarono a Roma il più grande impero che la storia ricordi. Il volume, tuttavia, non si limita a ripercorrere i mutamenti di questo formidabile apparato militare attraverso i secoli, ma si sofferma anche sull'eccezionalità degli uomini che condussero quei soldati in guerra, in particolare nella rievocazione delle grandi battaglie, quali Canne, Farsalo, Adrianopoli. Corredato di illustrazioni, fotografie e mappe dettagliate, L'esercito di Roma è un fondamentale testo di riferimento sulle forze armate romane dall'VIII secolo a.C. fino al V secolo d.C., dopo la caduta dell'Impero romano d'Occidente. -
Erwin Rommel
Il Generalfeldmarshall Erwin Rommel, la leggendaria ""volpe del deserto"""", è uno dei più famosi generali della Seconda guerra mondiale. Audace ufficiale di fanteria durante il Primo conflitto mondiale, nei primi mesi del Secondo assunse il comando di una divisione Panzer, guidandola in una delle aree più critiche dell'offensiva tedesca a Ovest. Fu con l'incarico di comandante dell'Afrikakorps dal 1941 che combatté le sue battaglie più famose e giunse sul punto di cacciare i britannici dall'Egitto. Sconfitto da Montgomery a El Alamein, condusse poi le forze tedesche nella battaglia per la Normandia nel 1944 ma, dopo essere stato coinvolto nel complotto contro Hitler, fu costretto a suicidarsi. Esaltato dagli storici britannici del dopoguerra come rappresentante di tutto ciò che di positivo era presente nella tradizione militare tedesca, Rommel viene valutato in questo libro nel suo ruolo di comandante sul campo di battaglia e ne sono analizzati punti di forza e di debolezza."" -
Guerra e pace in Europa 1648-1763
1648-1763: centoquindici anni densi di conflitti, di trattati di pace, di ricerca di nuovi equilibri. Il tiro a due è rappresentato dai Borbone e dagli Asburgo, le dinastie più illustri del tempo. All'inizio della vicenda che fa seguito a Westfalia si può dire che il Theatrum Europaeum sia una diarchia, al momento della pace di Parigi (1763) al tavolo dei protagonisti si sono aggiunti Inghilterra, Russia e Prussia e la pentarchia dinastica è convinta di avere davanti a sè un lungo periodo di stabilità (quello che realmente accadrà esula dal quadro della presente narrazione). Nella produzione colta del tempo il richiamo all'Impero di Roma diventa un leitmotiv nelle pagine di Montesquieu, di Gibbon e di Hume: quando Richelieu e Mazzarino ragionano per iscritto sulla Francia (già Hexagone) spesso usano il termine Gallia. E un'Europa energica, bellicosa (anche verso gli altri continenti), avviata a una superiorità tecnologica che non sempre le gioverà (cannocchiali e caduta dei gravi diventeranno ben presto strumenti bellici), manierata nelle costumanze sociali, attentissima alle oscillazioni diplomatiche, soprattutto quando assumono sembianza matrimoniale. Questo compendio vuole rappresentare un quadro leggibile e ordinato degli avvenimenti di tale periodo. -
Pompeo. Una biografia militare. Nuova ediz.
Gneo Pompeo Magno celebrò il suo trionfo con una lunga serie di successi sul campo, all'età di 24 anni; a 35 aveva raggiunto i vertici di comando della Roma repubblicana, salutato come l'Alessandro Magno romano. I suoi exploit contro i seguaci di Mario, poi le sue campagne nella penisola iberica, contro i pirati nel Mediterraneo, e ancora le sue grandi vittorie in Oriente contro Mitridate e altri avversari contribuirono a estendere in notevole misura le frontiere di Roma. Nessuno poteva vantare analoghi successi militari nella tarda età repubblicana, ma il suo posto nella storia è stato sancito da quanto scrive Cesare nei suoi commentarii: questo libro offre al lettore un ritratto imparziale e completo delle campagne belliche di Pompeo e delle sue qualità di comandante. -
Farsalo 48 a.C. Cesare e Pompeo. Uno scontro fra titani. Nuova ediz.
Nel 48 a.C. il palcoscenico era pronto per lo scontro finale dei due titani del mondo romano. Le probabilità erano a favore di Pompeo, grazie alla superiorità numerica del suo esercito. Con i pronostici contro di lui, il genio militare di Cesare fu messo duramente alla prova. In una brillante esibizione di abilità nel comando, quest'ultimo sbaragliò l'esercito avversario, più numeroso, che si ritirò inseguito da quello di Cesare sino a quando alla fine si arrese. Si Sheppard descrive con efficacia gli eventi che accompagnarono la campagna di Farsalo, e le sconvolgenti implicazioni del confronto decisivo fra i due più importanti generali dell'epoca.