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The Commedia dell'Arte from Arlecchino to our times
Parlare di origine della Commedia dell'Arte significa chiedersi dove, quando e come è nata questa forma di teatro. Secondo le attuali conoscenze il termine non apparve fino al Diciottesimo secolo. Goldoni fu uno dei primi a dare un nome a questo tipo di commedia che era stato conosciuto fino ad allora in base al suo aspetto tecnico di improvvisazione. Inoltre, il volume indaga i motivi che hanno portato gli attori a privarsi di un testo scritto e cerca di scoprire le caratteristiche specifiche che costituiscono l'originalità di questo genere, che, dopo un periodo di esistenza estremamente vivace, ha subìto un processo di declino lento ma inesorabile, fino a scomparire del tutto, per riapparire soltanto sotto forma di una tecnica del dramma diversa. -
Mobilità dei mestieri del libro tra Quattrocento e Seicento. Convegno internazionale (Roma, 14-16 marzo 2012). Ediz. italiana, francese e spagnola
Il volume raccoglie ventuno relazioni tenute in occasione del Convegno su ""La mobilità dei mestieri del libro tra Quattrocento e Seicento"""", svoltosi a Roma nel 2012. La mobilità: fenomeno di grande rilevanza, esso non solo determina scambi di esperienze, ma testimonia sia disagi che speranze in una realtà mutevole e ricca di istanze di rinnovamento. Protagonisti della comunicazione scritta, gli artieri del libro fungono da albero di trasmissione delle idee, giacché consentono che il vero veicolo della conoscenza e della potenziale funzione democratizzante della stessa, il libro, assuma forma, sostanza e rilevanza. Il volume studia la loro mobilità, contribuisce a comprendere meglio modalità e flussi della circolazione delle idee e testimonia aspetti rilevanti del loro statuto professionale, evidenziando meccanismi e logiche lavorative, tensioni e misure di controllo, capacità e progettualità imprenditoriali modernissime."" -
Amico/nemico. Spionaggio, intrighi e sicurezza tra Ottocento e Novecento
Amico/nemico è un binomio concettuale che ha attraversato tutta la storia; esso viene qui utilizzato quale chiave di lettura per indagare o per reinterpretare figure e avvenimenti degli ultimi due secoli. Il volume apre alcune finestre sul ""lato oscuro"""" della storia, per svelare intrecci, per ricostruire fatti, per scoprire paure, per """"sbirciare"""" nell'animo degli uomini e nell'essenza delle cose. Scava nei rapporti tra Cavour e Garibaldi, ripercorre la genesi della guerra preventiva scatenata contro nemici veri o presunti, si sofferma poi sul significato di nemico interno nel mondo globalizzato. Nell'ambito della chiave di lettura amico/nemico viene anche affrontato il tema del rapporto tra uomo e ambiente, con saggi sulla politica di tutela dei beni ambientali e culturali, sulle paure collettive, sulla percezione e la reazione verso i disastri."" -
Tragedie. III. Ercole [Eteo]. Ediz. critica
Il volume che qui si presenta si aggiunge ai due, sempre a cura di Giancarlo Giardina e usciti nella stessa collana, dedicati alle tragedie di Seneca: il primo presenta ""Ercole"""", """"Le Troiane"""", """"Le Fenicie"""", """"Medea"""", """"Fedra""""; il secondo """"Edipo"""", """"Agamennone"""", """"Tieste"""", con un indice finale dei nomi e delle forme metriche che rendono più agevole la consultazione dell'intera opera. In questo """"progetto di lavoro"""", """"Ercole"""" [Eteo], opera di cui è incerta la stessa attribuzione a Seneca, viene pubblicato a parte, presentando questioni critiche difficili ed a lungo dibattute. La tragedia, tratta dalle """"Trachinie"""" di Sofocle, narra il mito della gelosia di Deianira che, per riconquistare Ercole, che si era innamorato di Iole, gli invia una tunica intrisa del sangue del Centauro Nesso, creduto un filtro d'amore ma in realtà un veleno mortale. Ercole, in preda al dolore, si fa costruire una pira sulla quale si fa bruciare. La tragedia si conclude con la sua risurrezione e apoteosi. Il volume presenta l'edizione integrale dell'opera con un ampio apparato critico che documenta una ricostruzione affidabile del testo."" -
Bernardino Telesio tra filosofia naturale e scienza moderna
Sul rapporto di Bernardino Telesio con la tradizione filosofica antica e sulla dimensione innovatrice del suo pensiero i più attenti studiosi hanno offerto un quadro ampio e documentato. Il faticoso lavoro telesiano di rielaborazione dei quadri teorici messi in uso nei suoi scritti, l'intenso confronto con i dispositivi dell'indagine naturalistica aristotelica, gli sforzi di rivisitazione critica del suo poderoso impianto argomentativo, il disegno ricompositivo degli assunti generali in esso presenti, in un quadro di parziale decostruzione della prospettiva cosmologica classica, ha consegnato ai suoi divulgatori contemporanei un compito assai impegnativo. Studiare il mondo fisico dal suo interno e non spiegandolo da presupposti metafisici si presenta sulla scena culturale e scientifica del tardo '500. Eppure questo modo nuovo di riconoscere la totale autonomia della natura e delle sue leggi in virtù delle caratteristiche proprie della natura-materia e di ciò che ne determina stabilità e continuità, pur contrapponendosi ai presupposti dell'impianto metodologico e metafisico aristotelico, non si discosta dalla logica espositiva propria dei peripatetici; anzi, aderendovi tenacemente, ne mette in risalto i punti deboli. Gli studi presenti in questo volume intendono approfondire alcuni di questi tratti dell'opera telesiana; di essi lambiscono alcuni versanti interpretativi, in particolare quelli affrontati dai divulgatori del pensiero telesiano. -
Lettere
Il volume raccoglie integralmente le lettere pariniane finora note, databili dal 1752 al 1798. Si tratta di sessantasei epistole, inviate a trentanove destinatari, i cui testi sono stati sistematicamente ricollazionati sugli originali, cosa che ha permesso di correggere sviste ed errori delle stampe anche più recenti. I documenti, accomunati dall'esteriore caratterizzazione epistolare, sono talora intimamente diversi l'uno dall'altro (per occasione, motivo, scopi, stile, struttura...), tanto da configurare una varietà tipologica che va dalla vera e propria familiaris alla supplica scritta in terza persona, dalla lettera ufficiale, anche redatta per incarico e a nome di tutto un corpo (""in nome de' Professori delle Scuole Palatine"""", n. 15), alla commendatizia, dall'accompagnatoria di altri testi fino al memoriale o a quella che oggi diremmo 'autocertificazione'. Le lettere gettano quindi luce sia sul ruolo pubblico del Parini, come intellettuale e funzionario, sia sugli aspetti più privati della sua vita, quelli legati all'amore, all'amicizia o alla salute, fornendo notizie e particolari spesso non ricavabili da altre fonti. Il corpus, corredato da un commento e, in alcuni casi, da un apparato critico-filologico che dà conto di correzioni d'autore, inserimenti e varianti, è preceduto da un'ampia introduzione e concluso da un ricco apparato di indici."" -
I testi etruschi su piombo
L'oggetto di questa ricerca è costituito da un gruppo di iscrizioni etrusche selezionate secondo un criterio predefinito e convenzionale: vale a dire, quello di essere realizzate su supporti in piombo. Viene richiamata e discussa tutta la letteratura che a queste iscrizioni sia comunque pertinente (ovviamente all'interno della linguistica etruscologica scientifica), in modo da fornire una sorta di 'stato dell'arte' sulle conoscenze che attualmente abbiamo su di esse e sui problemi che comportano; esso può costituire un punto di partenza per possibili future ricerche. Di ogni iscrizione viene fornita una descrizione dei contesti archeologici di rinvenimento (se noti) e delle caratteristiche grafiche, anche in funzione della datazione; infine si offre ampio spazio all'analisi linguistica, che parte dagli studi già effettuati per poi proseguire, dove possibile e opportuno, secondo nuove linee di interpretazione. -
Gli umbri in età preromana. Atti del 27° Convegno di studi etruschi ed italici (Perugia-Gubbio-Urbino, 27-31 ottobre 2009)
Oggi le indagini sul terreno, i materiali restituiti dalla ricerca archeologica e le speculazioni in campo epigrafico-linguistico e storiografico propongono un quadro etnico-culturale dell'Italia preromana dell'ultimo millennio a.C., cioè del periodo in cui nascono e si sviluppano i vari popoli italici, sempre più ricco di nuovi dati e di suggestioni. Fra questi popoli, gli Umbri ebbero una chiara coscienza della loro individualità etnico-culturale. Il convegno che qui si presenta, incentrato sul loro studio, offre agli studiosi numerose relazioni e comunicazioni che affrontano da vari settori (storico, linguistico, epigrafico, archeologico) la storia in periodo preromano di questo popolo, cercando di ricostruire un quadro dell'Umbria antica il più vicino possibile alla realtà storica e di schiudere nuove prospettive di ricerca. -
Urban encounters. Experience and representation in the early modern city
Il volume sottolinea i modi in cui la cultura della città, nella prima età moderna, sia un luogo di incontri, concentrandosi su ciò che, di recente, gli studiosi hanno descritto come una ""esperienza culturale vissuta"""": il senso in cui l'esistenza urbana sia stata vista come instabile o minacciosa, e la misura in cui questa percezione sia stata trattata nell'arte o nella letteratura. Oltre a studiare i modi e le figure utilizzate per la città della prima età moderna in opere di narrativa e arte, il volume esamina i confini sociali e culturali stabiliti in e tra le città, e anche i modi in cui la città stessa potrebbe essere considerata come un confine. Il libro è diviso in due parti che sottolineano il suo doppio tema: indagare i modi di rappresentazione e di percezione della città nella prima età moderna e la questione sui confini sociali e culturali emersi in questi spazi immaginati."" -
Gli economisti accademici italiani dell'Ottocento. Una storia «documentale»
L'opera - risultato di una ricerca trentennale condotta nell'ambito di numerosi progetti d'interesse nazionale (PRIN), coordinati dall'autore - è organizzata in forma di dizionario bio-bibliografico degli economisti italiani dell'Ottocento e del primo Novecento e si caratterizza come storia ""documentale"""" della scienza economica nel nostro paese. Essa è strutturata in due volumi. Il primo - diviso in tre tomi - comprende: la biografia scientifica, professionale e politica degli economisti, seguita da un inquadramento dei loro contributi più significativi e dalle principali informazioni storiografiche e archivistiche di riferimento; l'elenco della loro complessiva produzione; la bibliografia di tutto ciò che è stato pubblicato su di loro. Il secondo volume si articola in un complesso di indici che facilitano la consultazione dell'opera e gli approfondimenti tematici. Oltre all'indice dei nomi di persona citati nell'introduzione e nelle singole voci biografiche, esso contiene quello dei personaggi e degli argomenti trattati negli scritti dei nostri economisti, l'elenco delle case editrici e delle riviste che hanno pubblicato lavori della loro letteratura primaria o secondaria, l'indice degli autori di quest'ultima, nonché l'elenco degli archivi e delle istituzioni che custodiscono carte e carteggi dei nostri personaggi."" -
Dizionario degli editori, tipografi, librai itineranti in Italia tra Quattrocento e Seicento
Per azione di chi, dove e perché, con quali mezzi e con quali finalità sorgono le tipografie? L'itineranza, lo spostamento da un centro ad un altro agli esordi della stampa, soprattutto da parte dei tipografi, è cosa nota. Altrettanto note sono le vicende di stampatori che aprirono officine, avviarono attività libraria o editoriale, spesso su commissione, in più di un centro italiano e anche all'estero. In tale senso si è mossa la ricerca di cui questo Dizionario presenta i risultati: i soggetti presi in considerazione sono stati di tre tipi: soggetti individuali, soggetti-famiglia e soggetti costituiti da società tipografico-editoriali; essi assommano a 604 per un totale di oltre 750 singoli artieri. Il Dizionario ha consentito non solo di ricostruire biografie professionali, ma anche di verificare tappe, soste, attività e ragioni della mobilità dei 'professionisti' del libro. -
L' esodo giuliano-dalmata nella letteratura. Atti del Convegno internazionale (Trieste, 28 febbraio-1 marzo 2013)
Tra il 1944 e la fine degli anni cinquanta più di 250.000 persone dovettero abbandonare le città di Zara e Fiume, le isole del Quarnaro e la penisola istriana, finite sotto il controllo jugoslavo. La maggior parte dei profughi si stabilì in Italia, nella zona di Trieste e in quella di Gorizia. Questo volume studia la letteratura che ha tratto da questo esodo fonte d'ispirazione. Gli interventi evidenziano la rilevanza quantitativa e qualitativa di queste opere e l'interesse degli studiosi per un tema finora quasi censurato. Dal bisogno di smaltire i ricordi o dal rischio di dimenticare un mondo scomparso sono scaturiti poesie, racconti, romanzi e memorie. L'analisi dei testi letterari, condotta con varietà di metodi e angolature, ha dimostrato il valore di una produzione ancora non conclusa. Essa assume il senso di una dimensione ideale in cui continua l'esistenza di questi esiliati, che non hanno trovato tutela al loro diritto di vivere nella propria terra. -
Corinto. Luogo di azione e luogo di racconto. Atti del Convegno internazionale (Urbino, 23-25 settembre 2009)
Polis di lunga storia, ricordata nell'Iliade, celebrata da Simonide e da Pindaro e più volte menzionata da Bacchilide, le sue vicende erano ben conosciute anche da Simonide. Tucidide parla della sua ricchezza e prosperità, legate soprattutto alla singolare posizione geografica e all'ardire dei suoi commercianti. Tanti i problemi di ordine mitico, storico, politico, religioso, letterario che la riguardano. Nei vari contributi che il volume presenta si incontrano, di Corinto, molte definizioni legate all'approvvigionamento idrico, all'abilità nautica e commerciale dei suoi abitanti, alla manualità tecnicoartistica, alla perizia degli armatori, alle qualità militari. E al patrimonio religioso e mitico. Vengono illustrati gli aspetti politici e sociali delle vicende più significative cui la polis andò incontro fin dai primi secoli della sua storia; vicende che hanno lasciato un segno nella tradizione poetica e nella documentazione storiografica. -
Jacques Gaffarel between magic and science
Protetto dal cardinale Richelieu, Jacques Gaffarel (1601-1681) fu un dotto orientalista, stimato da autorevoli studiosi del suo tempo come Pierre Gassendi. Il suo libro più famoso e controverso, intitolato ""Curiositez Inouyes"""" (1629) e profondamente influenzato dalle dottrine rinascimentali della storia del mondo, la """"prisca theologia"""" e la cabala cristiana, tratta di talismani, di oroscopi e dell'astrologia attribuita agli antichi Ebrei. Il presente volume, costituito da sei saggi interdisciplinari, si propone di fornire la prima visione complessiva dell'opera e dell'influsso di Gaffarel, analizzando le sue concezioni sulla cabala, la magia, la filosofia naturale, la storia del mondo e altre dottrine in relazione al loro specifico contesto storico e intellettuale."" -
«L'amore aiuta a vivere, a durare». Bigongiari, Luzi, Parronchi cento anni dopo (1914-2014)
Il verso luziano che dà il titolo al volume è segno dell'amicizia che legava Piero Bigongiari, Mario Luzi e Alessandro Parronchi. Oltre alla poesia e all'interesse per la traduzione, soprattutto degli autori francesi, ciascuno dei tre poeti ha coltivato la passione per studi particolari: Bigongiari per la critica teorica, Luzi per la parola e il pensiero, Parronchi per la storia dell'arte. Questo volume intende onorare la memoria dei tre fiorentini, dei quali ricorre il centenario della nascita, attraverso dei saggi sulla loro opera, dalla poesia al teatro, alla critica, e con studi specifici sull'Ermetismo. In questo anno sono state numerose le iniziative in onore dei tre poeti e anche questo libro si propone come testimonianza del valore della loro poesia e del loro spessore intellettuale e culturale, oltre che come un affettuoso ricordo che ravviva la loro memoria anche attraverso testi inediti e rari. -
Katà korufèn fáos. Studi in onore di Graziella Fiorentini
I due volumi sono dedicati a Graziella Fiorentini, già Soprintendente archeologo per le provincie di Agrigento, Caltanissetta ed Enna, studiosa che all'indagine e alla tutela del patrimonio archeologico e ambientale siciliano ha dedicato tutta la sua competenza e la sua attività. I numerosi contributi ripercorrono i sentieri della ricerca seguiti dall'archeologa nel corso della sua quarantennale attività, dagli studi su Agrigento a quelli su Gela, da Himera a Camarina, da Enna a Paternò. Prendono in considerazione classi specifiche di materiali (ceramica, terrecotte architettoniche) e studiano le dinamiche insediative, le necropoli, i santuari di varie località siciliane, dalla tarda preistoria al primo medioevo. In un'alternanza di studi più settoriali e di maggior respiro storico, questi volumi offrono i dati più attuali e i risultati più recenti della ricerca archeologica in Sicilia. -
Paradossi delle notti. Dieci studi su Le mille e una notte. Ediz. italiana e inglese
Inizialmente tramandate oralmente, le novelle che compongono ""Le Mille e una notte"""" rappresentano probabilmente la più famosa raccolta di storie di tutta la letteratura e furono composte in epoche diverse, da vari autori, a partire da diversi nuclei tematici. Accanto ad influssi arabi e indo-iranici si riconoscono filoni minori, giudaici e greco-ellenistici. La ricerca storica e letteraria arabistica da tempo ha riportato questo testo al centro di interessi e dibattiti, collegandosi anche ad altre discipline e stimolando un confronto interdisciplinare delle Notti. Da qui nasce questo volume miscellaneo, i cui contributi affrontano il testo da vari punti di vista (linguistico, narrativo, storico, politico), presentando gli sviluppi più recenti degli studi e aprendo nuove prospettive di ricerca."" -
Il Santuario di Monte Li Santi. Le Rote a Narce. Scavi 1985-1996. Vol. 2: Catalogo.
Il secondo volume dedicato al Santuario di Monte Li Santi - Le Rote a Narce presenta il catalogo del materiale ritrovato nel corso delle varie campagne di scavo. I materiali sono divisi in diciassette categorie tipologiche precedute tutte da una introduzione contenente indicazioni sulla tecnica di lavorazione, sulla tipologia e sulla cronologia. Statue fittili, busti e teste isolati, statuette di figure umane e di animali, ex voto anatomici. La ceramica, divisa e studiata in riferimento alla classe e sulla base della forma, testimonia una presenza che va oltre l'arco di vita del santuario, dal periodo orientalizzante all'età medievale. Oggetti in bronzo, ferro e piombo. Infine, sono presenti numerosi frammenti di materiali di copertura e pochi frammenti di terrecotte architettoniche. -
I giovani per Bruno Gentili
Poco più di un anno fa ci ha lasciato Bruno Gentili, forse il più grande grecista italiano del Novecento, che quest'anno avrebbe compiuto cento anni. Una vita lunghissima, che ha abbracciato più di quattro generazioni di studiosi. Gli ""Appunti romani di filologia"""", che indagano aspetti e problemi della civiltà greco-latina, furono molto apprezzati da Gentili. La rivista ha voluto dunque dedicare un'iniziativa per ricordare chi ha fatto tanto per i giovani studiosi del mondo antico, italiani e non solo, e in questo numero ha offerto al professore undici studi sul mondo antico, in particolare su temi a lui cari per tutta una vita."" -
Affermare e negare nella storia dell'italiano
Sono numerosissime le modalità linguistiche di cui ci si è avvalsi, nella storia dell'italiano, per esprimere un concetto in modo affermativo o negativo: anche se ci si ferma alle sole unità lessicali specializzate in questa funzione - dunque a prescindere dai procedimenti grammaticali a cui è legata l'espressione dell'affermazione e della negazione -, le forme che grammatiche e dizionari menzionano dal Cinquecento a oggi sono realmente un centinaio. Nel presente volume si cerca di tracciare un quadro complessivo della distribuzione di queste forme in diacronia e in sincronia, concentrando l'attenzione soprattutto su quelle che appaiono a vario titolo più interessanti (Assolutamente, Affatto, Appunto, Infatti, Mai, Mica, Già). Vengono osservati le loro caratteristiche semantiche e il loro comportamento sintattico, con particolare riguardo alla posizione all'interno della frase. Nell'ultimo capitolo sono trattati in modo più sintetico altri moduli affermativi e negativi. Per quanto riguarda le motivazioni che sono alla base di questa indagine, alla volontà di documentare aspetti della grammatica che finora non sono stati indagati con l'ausilio degli archivi elettronici, si aggiunge l'intento di ricostruire la storia di avverbi il cui uso è spesso oggetto di dibattiti e di censure grammaticali.