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«L'immagine di me voglio che sia». Guido Gozzano cento anni dopo. Atti del Convegno
Il volume contiene gli Atti del Convegno internazionale organizzato a Torino dal Centro Studi ""Guido Gozzano-Cesare Pavese"""" in occasione del centenario della morte di Guido Gozzano. Molte le linee nuove di ricerca emerse, destinate a produrre risultati fino ad oggi insospettabili e dei quali si sono già avute importanti anticipazioni. Il logo è stato creato dall'artista Ugo Nespolo per tutti gli eventi del centenario realizzati dal suddetto Centro Studi."" -
«Questo strano lunghissimo viaggio». Cristina Campo tra dialogo epistolare e bellezza liturgica. Ediz. critica
"Una scrittrice remotissima, pur se novecentesca, si trova al centro di questo volume, nel suo «umbratile filtrato viaggio nell'esistenza», secondo le parole di Ceronetti. È Cristina Campo. Dagli splendidi paesaggi, nelle Lettere a Mita, alla volontà di riscatto epistolare dalla solitudine, dalle fiabe delle Mille e una notte ai Vangeli, nella cornice elegante e sapiente degli Imperdonabili, si coglie la tensione alla perfezione, come velata dalla sprezzatura. Il destino, una delle parole tema nella scrittura di Cristina, rappresenta il nesso tra il disegno del favoloso orientale, il «tappeto» e la Bibbia, attraverso la mediazione liturgica, riscoperta più che scoperta da Cristina, insieme alla fede delle origini. Ma lo stesso motivo riaffiora in un altissimo esperimento di lettura, o forse di riscrittura, dei Promessi Sposi, in cui soltanto alcuni personaggi appaiono a due a due, nella polarità di «erme a due facce». Ed è infine l'universo ieratico della ritualità bizantina a nutrire la lirica religiosa di Cristina, su cui si chiude il volume. La scrittrice aderisce alla vocazione liturgica che, nella nostra poesia sacra, devota o mistica, (...)""""." -
«Dirò de l'altre cose ch'io v'ho scorte». Pound lettore di Dante. Ediz. critica
È un paradosso soltanto apparente che uno dei grandi autori del Modernismo quale Ezra Pound abbia fatto risuonare e rivivere nei suoi versi la voce dei poeti del passato, tra cui in particolare Dante, e vada perciò annoverato anche tra i massimi esponenti del Medievalismo. Appassionato studente di letteratura medievale, Pound ne è stato per qualche tempo anche insegnante, ma soprattutto ha continuato ad amarla per tutta la vita, professandola con le parole del poeta, secondo la vocazione di un genio e di un magistero artistico capace di rendere nuova la tradizione dei cosiddetti ""secoli bui"""" e di (...)."" -
Quintus Horatius Flaccus, in nòster amìs. Dieci più dieci ludici esperimenti di traduzione dal latino in dialetto monferrino e in dialetto mandrogno (con qualche aggiunta extraterritoriale)
"Ma quali possono essere i rischi connessi con il passare al dialetto (nelle due varianti monferrina e 'mandrogna') venendo addirittura dal latino? Ludica quanto si vuole, ma non sarà un'operazione troppo spericolata e velleitaria? Sia consentito rispondere che la saggezza oraziana, pur nutrita da presupposti etici filosoficamente elaborati (specialmente quelli stoico-epicurei e peripatetici), è per certi aspetti alquanto vicina al buon senso comune (o, come si dice, alla riserva sapienziale) della società contadina che nei nostri dialetti si è espressa: il che, permettendoci di accreditare consonanze extralinguistiche, ci fa sentire il venosino un po' anche come monferrino e come mandrogno, sì da conferire un senso un po' più profondo, o meno superficiale, alla nostra operazione.""""" -
Lai du trot, Lai de l'espervier. Testi e tradizioni narrative. Ediz. critica
"I due Lais (canti) qui editi e tradotti, il Lai du Trot e il Lai de l'Espervier, appartengono alla più feconda stagione di composizione di questo genere letterario della letteratura medievale d'oïl, quella che intercorre tra la fine del XII secolo e l'inizio del XIII, quando, sul modello dei Lais di Maria di Francia, un alto numero di questi racconti venne redatto nelle zone della Francia settentrionale (specie in zona piccarda) e forse dell'Inghilterra meridionale governata dai Normanni (e dunque di lingua francese). A fronte della maggior parte di questi, Trot e Espervier si distinguono per il ricorso a un particolare tipo di tradizione culturale-letteraria. Se infatti la gran parte dei Lais rifonde solo di rado narrazioni """"dotte"""" (per lo più provenienti dalle Metamorfosi ovidiane, Lai de Narcisus et Dané, Lai de Pyramus et Tisbé, Lai d'Orphey), (...)""""." -
Storia del Tibet. Monarchia e impero nel VI-XI secolo. Ediz. italiana e tibetana
"Negli ultimi trent'anni gli studi tibetologici hanno visto la pubblicazione di un numero crescente di testi tibetani di varie epoche. Anche in ambienti culturalmente qualificati l'atteggiamento nei confronti del Tibet ha tuttavia spesso privilegiato gli aspetti magico-religiosi di quel mondo rispetto ai suoi caratteri economici, sociali e storico-politici e troppo spesso la storia del Tibet è stata per questa via ridotta alla storia del Buddhismo tibetano. È parso perciò utile apportare un piccolo contributo agli studi storici sul Tibet prescindendo dalle suggestioni sopra evocate. La storia del Tibet è in realtà assai più complessa di quella descritta dai testi canonici ed è opportuno riconoscere la mitologizzazione insita nella produzione storiografica uscita dai monasteri. Volendo contribuire a una meno parziale storia del Tibet è parso opportuno dedicare il saggio iniziale al periodo dell'Impero Tibetano, prima della conversione buddhista del Paese, documentando l'attuale estensione dell'informazione disponibile e proponendo qualche modesto tentativo di sintesi e qualche prudente formulazione di opportune riflessioni critiche.""""" -
Commentare un testo poetico. Strumenti, metodi, forme
"Corredare di un apparato esegetico un testo letterario, di qualsiasi genere ed epoca, è un'operazione tutt'altro che scontata: i meccanismi esplicativi e interpretativi che entrano in gioco sono estremamente complessi e diversificati. Di fondamentale importanza nella tradizione critica italiana, il commento trova posto sia nelle pubblicazioni erudite, sia nella divulgazione a più ampia diffusione, sia nelle antologie scolastiche, svolgendo a vari livelli il suo ruolo di intermediario volto a colmare una più o meno marcata distanza cronologica e culturale fra testo e lettore. La stessa istituzione di un canone è strettamente connessa alla pratica esegetica: il commento costituisce una forma significativa di riconoscimento del valore di un testo, che tende ad avere effetti anche a lungo termine. Il volume propone uno studio del tipo testuale 'commento', inteso come forma ormai canonica in cui interagiscono due componenti fondamentali, che si articolano intorno a un testo letterario assumendo funzioni esplicative e di approfondimento: il cappello introduttivo, che offre del testo una panoramica complessiva, unitaria, e le note...""""" -
Il tempo e i luoghi della poesia. Riflessioni sulla traduzione di testi in lingua inglese. Ediz italiana e inglese
"Il tempo e i luoghi della poesia"""" si propone come raccolta di pensieri sugli aspetti filologici, linguistici e culturali della traduzione di scritti poetici e come selezione di riflessioni su esperienze traduttive offerte non come modello o guida per altri lavori di traduzione, ma come stimolo per nuovi ragionamenti. Frutto di un comune interesse degli autori per il testo poetico in ragione della sua qualità estetica, ma anche e soprattutto della sua rilevanza culturale, la miscellanea presenta una scelta di contributi in grado di rispecchiare, almeno parzialmente, la multiforme natura dei componimenti poetici in lingua inglese, il ventaglio di fasi storiche e varietà che ne contraddistingue la lingua, la densità delle stratificazioni culturali e la complessità dei relativi problemi di decodificazione che implicano la messa in gioco di molteplici competenze da parte del traduttore-mediatore. Muovendosi nel tempo e nello spazio, la raccolta posa uno sguardo sul passato e uno sul presente, con un orizzonte di prossimità e uno di grande lontananza. Dall'Inghilterra dell'undicesimo secolo alla realtà odierna dell'isola caraibica di Saint Lucia." -
Décimas. Ediz. critica
Escluse dai commenti degli antichi e assai neglette anche da quelli moderni, le décimas di Luis de Góngora (1561-1627) formano un corpus a tuttoggi poco indagato, anche a causa dell'ingeneroso giudizio che ne dette, a suo tempo, Jorge Guillén. Composizioni brevi, forgiate sul metro della décima espinela e di tonalità perlopiù giocosa, esse abbracciano un periodo ventennale della produzione del grande poeta di Cordova e ne forniscono una sorta di controcanto arguto e mondano. La distribuzione simmetrica dell'argomento, la condensazione semantica, la concettosa pointe caratteristiche del repertorio si prestarono a registrare, commentare e giudicare la piccola e la grande storia. Ne emerge il ritratto di una personalità vivace che, ritagliato sullo sfondo di una società variegata, interessata, a volte impietosa, offre numerosi spunti di riflessione sia allo storico che al letterato. Poesia apparentemente minore, lontana dallo stile sublime del Polifemo e delle Soledades, le décimas gongorine costituiscono in realtà uno dei tanti tasselli dell'eclettica produzione lirica del cordovese, oltre che uno strumento particolarmente utile per comprendere aspetti ed episodi (..)'. -
Corone di spine. Letterarietà e narrazione nelle agiografie di Pietro Aretino
Il volume si presenta come la prima monografia dedicata al corpus agiografico di Pietro Aretino (Vita di Maria Vergine, Vita di Santa Caterina, Vita di San Tommaso). Abile manipolatore dei generi tradizionali, Aretino si cimenta nello schema dellagiografia imprimendovi un forte marchio di letterarietà, di cui sono prova per esempio le interferenze con gli altri suoi scritti, più chiaramente letterari: le Sei giornate e i poemi cavallereschi, tra gli altri. La lettura che qui si propone illumina le dinamiche letterarie delle tre opere, tanto più interessanti quanto maggiori sono i vincoli impliciti nelle prose agiografiche. La voce dell'autore non può risuonare né attraverso i personaggi inventati dei dialoghi e del teatro, né attraverso il personaggio autobiografico delle lettere. L'inventio è costretta entro il perimetro dei fatti noti della vita del santo. Il debito verso il marchese d'Avalos impone che si trovi modo di tessere l'encomio della sua casata all'interno dell'opera.' -
Saggi di grammatica «laica». Ediz. critica
Si propongono 13 saggi su problemi teorici e descrittivi dellitaliano, organizzati in 5 sezioni: a) ""Per una teoria 'laica' del linguaggio"""", b) """"Per una teoria dell'errore"""", c) """"Sintassi"""", d) """"Varietà dell'italiano"""", e) """"Lessicografia d'eccellenza"""", accomunati tutti da un approccio """"laico"""", ovvero descrittivista e anti-purista, in cui il problema della """"norma"""" e dell'""""errore"""" definito 'uso linguistico, con proprie regole, variamente diffuso, ma giudicato errato', non è però scartato, ma affrontato sulla base di criteri espliciti, in fitta interazione e confronto con analisi alternative, tenendo conto degli usi reali, scritti e parlati, dei parlanti. L'approccio 'laico' è teorizzato, oltre che nel cap. I con gli eserghi/epigrafi degli autori della sezione a), soprattutto nella sezione b) """"Per una teoria dell'errore"""", nei capp. II (""""Grammatica 'clericale' vs Grammatica 'laica'""""), III (""""La grammatica degli errori"""", esemplificata col periodo ipotetico nelle lingue romanze), IV (""""Errori dei parlanti ed errori degli insegnanti""""), V (""""L'insicurezza linguistica degli italiani""""). L'ottica 'laica' è quindi al centro delle analisi negli altri capitoli della sezione (...)'"" -
(As)saggi di grammatica «laica»
«I 18 capp. di grammatica italiana, alcuni più ampi (""saggi""""), altri decisamente più brevi (""""assaggi""""), sono organizzati in due sezioni - """"Il genere grammaticale"""" e """"Lessico e formazione delle parole"""" - tra loro variamente interrelate. Tutti i testi condividono un approccio """"laico"""", ovvero descrittivista e anti-purista, che privilegia gli usi reali, scritti e parlati, dei parlanti, in fitta interazione e confronto con analisi alternative in testi istituzionali (soprattutto dizionari e grammatiche). Accanto a saggi di carattere generale (cap. I """"Il genere femminile""""; cap. II """"la teoria sessista della lingua""""; cap. XI """"Gli avverbi di modo o maniera""""; cap. XV """"Rianalisi""""), altri prendono le mosse dall'analisi di singoli lessemi o sintagmi apparentemente anomali, per affrontare quindi problemi di carattere generale, così nel caso di Sosia (cap. III), Diabete (cap. IV), Casa del diavolo (cap. V), Architrave (cap. VI), Errata(-)corrige (cap. VII), Grillotalpa (cap. VIII), Fine settimana / weekend (cap. IX), Palcoscenico (cap. X), (...).»"" -
L' eroe imberbe. Les enfances nelle chansons de geste: poetica e semiologia di un genere epico medievale
Come nasce e cresce un eroe? Quali sono gli esordi della sua carriera? Spinti dallappetito narrativo del pubblico feudale-cortese, i trovieri delle chansons de geste cercarono di rispondere a queste domande componendo poemi sulle primissime imprese degli eroi più popolari del Medioevo francese. Ma la nascita e la gioventù dell'eroe divennero presto temi pressoché obbligatori in tutte le chansons che raccontavano la biografia degli antichi cavalieri di Carlo Magno: un'infanzia travagliata, spesso più fiabesca che epica, diventa segno e sinonimo di eroismo. Questi racconti sull'iniziazione dell'eroe sono noti al pubblico medievale e ai filologi moderni come enfances. L'eroe fanciullo o alle prime armi si presenta in varie forme nell'epica francese medievale: come tema generico, come motivo episodico, come protagonista di testi interamente dedicati a lui. I fini dell'eroe imberbe sono principalmente tre - l'investitura cavalleresca, la conquista di un feudo e quella di una donna (...)'. -
Il participio russo. Teoria ed esercizi con soluzioni
Il volume è concepito come uno strumento di lavoro per gli italiani che studiano la lingua russa: gli studenti universitari di Laurea Triennale (classi L-11 e L-12) e di Laurea Specialistica e Magistrale (classi L-37 e L-38) in Lingua russa; e può essere adottato anche per la preparazione alla Certificazione Internazionale di Lingua russa (????) dei livelli B2 e C1. Il libro si apre con un'agile introduzione teorica alla formazione e all'uso dei participi, a cui seguono cinque capitoli di esercizi, uno per ciascuna forma participiale più uno di riepilogo finale. Gli esercizi contenuti in ogni capitolo presentano difficoltà gradualmente crescenti, dai più semplici (formazione dei participi e costrutti participiali), all'analisi dell'uso talvolta anche peculiare del participio nella frase russa, giungendo fino alla traduzione di periodi complessi nei quali il participio può essere reso in più modi, dall'italiano in russo e viceversa. Il manuale può essere usato sia con il docente, sia per la preparazione indipendente: alla fine del volume sono fornite le chiavi per gli esercizi ""tecnici"""" il cui scopo è sviluppare le capacità di formazione e uso di base del participio."" -
Polis ekkletos. Scritti scelti su Atene antica
In occasione del suo ritiro dallinsegnamento, questo volume vuole essere omaggio a Silvio Cataldi, titolare della cattedra di Storia greca dal 1986 al 2017 presso l'Università di Torino e fondatore di questa collana. Sono qui raccolti venti saggi scelti, e curati nella riedizione, dall'editore e dai suoi allievi, che ora li propongono organizzandoli intorno ad alcuni nuclei molto significativi delle ricerche di Silvio Cataldi su Atene antica. Anzitutto i rapporti interstatali fra poleis, rispetto ai quali lo studioso ha contribuito a dimostrare come questi fossero connotati da una precisa forma giuridica, intesa non soltanto in termini di trattati di alleanza, ma anche di accordi economici e di procedure per la gestione dei contenziosi connessi, soprattutto in materia creditizia. Da questo angolo di visuale Silvio Cataldi ha quindi condotto studi sull'imperialismo dell'Atene del V secolo a.C., sul tentativo di sviluppo di una sua egemonia verso Occidente e in particolare in Sicilia, sull'esperienza democratica anzitutto intesa come espressione del potere del demos e sulla storiografia che ne è testimonianza.' -
«Spossato dalla bellezza». L'Italia nella scrittura di Jaroslaw Iwaszkiewicz. Ediz. critica
In linea con la più genuina tradizione umanistica, per Jaroslaw Iwaszkiewicz - uno dei maggiori intellettuali polacchi del Novecento - il viaggio in Italia non rappresentò soltanto unesperienza totale, occasione per plasmare la propria individualità artistica ed educarsi a conoscere ed esprimere il mondo. Dai piccoli centri come San Gimignano e Monreale alle grandi capitali culturali (Roma, Firenze, Venezia, Palermo), l'Italia costituì per lo scrittore il tentativo di un radicamento nello spazio mitico di una patria di adozione, dove poter affermare, attraverso la rievocazione dei luoghi e delle età della propria vita, l'unità indissolubile dell'Europa e la fondamentale europeità della cultura polacca. Attraverso le Novelle italiane, le pagine dei Diari, le tante poesie composte nell'arco della sua lunga esistenza, le traduzioni della lirica italiana, il libro propone un'analisi approfondita dell'immagine e del mito dell'Italia nella multiforme scrittura di uno dei protagonisti della letteratura polacca del XX secolo.' -
La Calisto
Cieco dai primi giorni di vita, Luigi Groto (1541-1585) fu uno scrittore infaticabile, tuttora poco studiato. Poeta lirico e celebre oratore, fu molto attivo nell'ambito teatrale, con commedie e tragedie (famosa è l'Adriana). Come attore interpretò, fra l'altro, il ruolo di Edipo nell'Edipo tiranno che inaugurò il Teatro Olimpico di Vicenza nel 1585. Interessato alla magia naturale, compensava la cecità con la profezia: nel 1569 suggerì ai Veneziani il punto esatto dove scavare un canale (oggi Taglio di Po) per deviare il corso del Po, che inondava di continuo campagne e paesi. Qui si pubblica una sua pastorale, che la lunga gestazione e le precoci messe in scena prima della stampa nel 1583 rendono precedente all'Aminta tassiana. Groto riprende, ibridandolo pesantemente con l'Amphitruo plautino, un mito ovidiano pochissimo frequentato nella letteratura volgare, il solo che alluda all'amore fra donne. -
Max Aub: apocrifi e maschere letterarie
"Max Aub (Parigi 1903 - Città del Messico 1972), spagnolo d’adozione, è stato narratore, drammaturgo, poeta, critico e sceneggiatore cinematografico. La sua ingente e diversificata produzione letteraria abbraccia un ampio ventaglio di testi apocrifi, tra cui figurano monografie d’arte, biografie, sillogi poetiche, raccolte di racconti e di microracconti, pièces teatrali e falsi opuscoli. Con queste ‘maschere letterarie’, l’autore coniuga la perenne militanza politica e sociale che emerge nelle sue opere realiste – si ricordi, fra tutte, il ciclo narrativo de 'El laberinto mágico' – con una vocazione ludica e ironica, solo all’apparenza disimpegnata, che si rivela invece una modalità alternativa per esprimere quanto veicolato dalla produzione più ‘seria’. I falsi creativi di Max Aub non si esauriscono mai nel puro divertimento ma contemplano una molteplicità di strategie letterarie derivanti da un complesso lavoro di sperimentazione formale e semantica, di ibridazione dei generi e di manipolazione del reale. Ciò le rende opere aperte e suscettibili di sempre nuove interpretazioni. [...]"""". Prefazione di Veronica Orazi." -
Le vite de' più eccellenti pittori scultori e architettori. Vol. 2
La presente edizione delle Vite, prevista in cinque volumi, ripropone al pubblico il testo della «Giuntina» del 1568 accompagnandolo con un nuovo commento. Questo secondo volume riproduce le vite degli artisti che Vasari comprese sotto la periodizzazione di seconda parte o età, gli artisti che intorno al XV secolo risolsero i maggiori problemi di rappresentazione dando delle regole classicistiche alle arti. Dopo l'importante Proemio, sono presentate le biografie degli artisti da Iacopo della Quercia a Luca Signorelli; all'interno di questo percorso più vasto, Vasari traccia altre linee di sviluppo: se scarse sono le notizie che riesce ad avere delle scuole veneta e ferrarese del Quattrocento, risulta chiara la sua volontà di individuare in Brunelleschi, Donatello e Masaccio i fondatori di quella scuola toscana del disegno che avrà il suo culmine in Michelangelo. Di fronte a questa linea risulta minoritaria e perdente quella che guarda all'eredità del gotico internazionale (da Gentile da Fabriano a Pisanello) e che trova in Toscana. -
Spagna contemporanea. Semestrale di storia e bibliografia dell'Istituto di studi storici «Gaetano Salvemini» di Torino (2017). Vol. 53
Spagna Contemporanea è una pubblicazione dell'Istituto di studi storici ""Gaetano Salvemini"""" di Torino, promossa nell'ambito della sua attività di ricerca e di studi di storia internazionale.""