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Dopo. Storie da un terremoto negato
Tra l'agosto del 2016 e il gennaio del 2017 una serie devastante di scosse di terremoto ha raso al suolo la zona appenninica dell'Italia centrale, con trecento morti e decine di paesi completamente distrutti. Il tempo si è fermato e non è più ripartito: dopo il lutto e lo sconforto, dopo i riflettori dei media e le attenzioni internazionali, il territorio a cavallo tra le Marche, l'Umbria, il Lazio e l'Abruzzo ha continuato a sopravvivere nell'ombra. Racconto, reportage, inchiesta: in questo libro si racconta un «dopo» che, come scrive Silvia Ballestra nella sua introduzione, è in realtà «l'eterno durante di un paese senza». Amatrice come simbolo di un'umanità forse sconfitta ma mai arresa, l'Abruzzo dimenticato tra i dimenticati, lo scandalo del centro commerciale di Castelluccio. Una collezione di istantanee catturate in presa diretta dal cronista in due anni e mezzo passati ad attraversare in lungo e in largo i luoghi del terremoto, alla ricerca di volti e luoghi che si nascondono. -
Sana'a e la notte. Il tempo fra l'incanto e la distruzione
Un giorno si dice pentita perché ora è a quel figlio che deve quotidiane cure amorose, a quel figlio a cui cucina poco cibo, che porta a scuola con sé perché non saprebbe a chi lasciarlo; e poi, se quel figlio mai dovesse morire, lo vuole avere con sé, che almeno questo accada tra le sue braccia. La guerra ti porta a fare pensieri orribili, e nulla è più inaccettabile dell'immaginare la morte di un figlio. Ma l'averlo messo al mondo in guerra è già segno che sangue, polvere e immondizia, se non fertili quanto il letame, comunque alimentano il pensiero del futuro. -
La vedova scrive lettere in segreto
L'unica cosa che veramente le premeva era mantenere il segreto. Temeva che quel costante via vai in casa sua destasse qualche sospetto. Il numero delle studentesse era presto aumentato, le stanze del suo appartamento assomigliavano sempre più a delle aule scolastiche, affollate di giovani innamorate, che riempivano il corridoio di lacrime di dolore. Temendo lo scandalo, anche le ragazze esigevano la massima segretezza poiché il contrario avrebbe segnato inequivocabilmente la fine per tutte loro. -
Intervista a Fellini. Un sognatore per vocazione
In questa intervista-conversazione protrattasi nel corso di diversi incontri tra il 1990 e il 1992, Fellini narra episodi della sua vita e del suo lavoro soffermandosi su ricordi e riferimenti inediti a riguardo dei suoi film, viaggi, sogni e delle sue inquietudini esistenziali, nonché su alcune particolari esperienze 'iper-reali' che avevano segnato sin da bambino il suo mondo percettivo e immaginario e che elaborerà nella sua opera cinematografica. Un contributo essenziale per la comprensione delle sue motivazioni profonde, la sua ricerca di risposte ai limiti dell'esoterico e la grande umana e fabulatrice curiosità che ha determinato le sue scelte, il suo operato di regista e la sua resa cinematografica di una realtà nel contempo lucidamente osservata e traslata in metafore visionarie e simboliche. -
La settima sigaretta
La trentenne Nadia riflette sulla propria infanzia e adolescenza in un momento molto particolare della sua vita e del suo Paese, un periodo storico alquanto instabile ed incerto. Attraverso i ricordi della protagonista l'autrice ci accompagna pian piano nella quotidianità del piccolo mondo di Nadia: dalle ore trascorse a cucinare assieme alla nonna quando era una bambina, per arrivare agli uomini che ha amato e perso, fino alla relazione con il padre e la madre assente, ed alla cauta partecipazione alla rivoluzione egiziana. In una narrazione dai toni intimi e intervallata dalla cronaca della partecipazione di Nadia ai 18 giorni di Tahrir, l'autrice riesce a focalizzare la provenienza e il background dei giovani che hanno fatto la rivoluzione del 2011, portando il lettore a vivere insieme a loro le grandi speranze che li hanno guidati, la tragica frustrazione che li ha colpiti e la sensazione di aver lasciato qualcosa di incompiuto, da terminare. -
Il soggetto lacaniano. Tra linguaggio e godimento
Questo libro presenta la teoria del soggetto radicalmente nuova che Jacques Lacan ha sviluppato nella sua opera. La profonda conoscenza del lavoro teorico e clinico di Lacan consente a Bruce Fink di guidare con sicurezza il lettore nel labirinto fatto di nozioni come L'Altro, oggetto a, l'inconscio strutturato come un linguaggio, alienazione e separazione, metafora paterna, godimento e differenza sessuale. Attraverso il riferimento costante della teoria lacaniana alle questioni cliniche, Fink offre una prospettiva equilibrata, complessa e acuta, di grande valore per gli esperti come anche per coloro che si avvicinano per la prima volta a Lacan. -
Donne e caporali
Il Laboratorio della Memoria è uno dei ""luoghi di incontro"""" dell'Università Popolare Auser di Cisternino. Concepito per creare un ponte fra le generazioni, consente un importante interscambio culturale. I Testimoni del tempo raccontano le loro storie e le loro esperienze, di cui si fa tesoro, traendone pubblicazioni per preservare la memoria e trasmettere la consapevolezza delle proprie radici."" -
Elogio dell'indifferenza
È senz'altro uno dei principali compiti della filosofia la messa in discussione delle ovvietà, dei significati dati per scontati. Analizzando con attenzione il significato dell'indifferenza, confrontandolo con gli eventi, le dinamiche a cui può venir riferita, vedremo che l'indifferenza non è soltanto ciò che con ""indifferenza"""" generalmente s'intende. Già in Storia dell'indifferenza Sebastiano Ghisu ha mostrato che l'indifferenza non è ciò che con questo termine generalmente s'intende. Lo conferma in questo Elogio dell'indifferenza che dell'indifferenza prospetta il presente o il possibile futuro. Ne emerge che essa è parte essenziale della critica: rinunciando a guardare il mondo, non si guarda quella parte del mondo che acceca il nostro sguardo. Se poi da una parte l'indifferenza si colloca al di qua del bene e del male, dall'altra risulta essere ciò che rende oggi possibile la tolleranza e istituisce in tal modo un'etica che nel nostro tempo non può che presentarsi come indifferente a ogni forma di identità."" -
Racconti thailandesi
I racconti riuniti in questo libro articolano un percorso simbolico e reale che va da un villaggio contadino perduto nella piana dell'Isaan a Bangkok, e ritorno. Lo stesso percorso è stato in parte vissuto dall'autore che lasciò il suo villaggio nativo all'età di quattordici anni per diventare accolito in un tempio buddhista e vi ritornò come scrittore. L'opera è anche intrinsecamente un lavoro simbolico, in quanto incarna tutto il movimento centrifugo di quella Thailandia rurale, sempre più impoverita, da cui specie i più giovani fuggono. Essi si lasciano alle spalle la siccità e gli oscuri riti propiziatori per la pioggia, la potenza dei Signori, per perdersi nel labirinto della città, la Bangkok della prostituzione e di una inevitabile rinnovata voglia di fuga: quella della prostituta che aspetta l'occidentale che la sposi e la porti via, quella del novizio che alla fine lascia il tempio per ritornare al villaggio. Con tocchi lievi, piccole frasi, dialoghi essenziali, pause frequenti che danno spessore e profondità a quella ""semplicità"""" di superfìcie, Pira Sudham è capace di far rivivere con uguale freschezza la danza sotto la pioggia dei bambini scalzi nelle risaie all'arrivo del monsone, come pure schizzare in pochi tratti i sentimenti di un travestito di Bangkok."" -
Cappuccetto rosso
È il dettaglio ad aumentare la percezione, nelle vite sbagliate come nelle favole. Un dettaglio lega Marija, una ragazza croata in viaggio verso Zagabria, sua zia Olga, anziana scienziata sopravvissuta alle atrocità della guerra e il tassista Vinko, perseguitato da un gruppo di strozzini pronti a tutto e a sua volta lupo cattivo deciso a derubare le due donne per rifarsi del suo debito. Il riferimento esplicito a una delle fiabe europee più popolari del mondo, Cappuccetto rosso, è al contempo il titolo e l'innesco del romanzo più inquieto di Jurica Pavicic. Un thriller che evoca la grande tradizione dei narratori di storie e in cui tutti i personaggi sono sia vittime che carnefici. La loro ambivalenza è lo specchio di un'umanità al bivio, nel labile confine tra crimine e responsabilità morale. Lo scrittore croato trascina i lettori in fondo al lato oscuro dei suoi personaggi. I luoghi che essi attraversano, pagina dopo pagina, sono il dettaglio che li spinge alle estreme conseguenze, oltre un punto di non ritorno. -
La gioia e il potere. Musica e danza in India
Una ricerca sulla musica e la danza che restituisce a queste arti la centralità che avevano nel pensiero e nella società dell'India di tutte le epoche. Questo libro offre al lettore una visione d'insieme circa il percorso storico nella musica e nella danza dell'organismo sociale indiano: la musica vedica della casta sacerdotale, che sottolineava e dava forza ai vari momenti dei riti sacrificali; le esecuzioni orchestrali e le danze nelle splendide corti dell'India - da quelle antiche, buddiste o indù, a quelle musulmane e poi inglesi - dove musica e danza erano affidate alle donne ma erano praticate anche dai re e dai guerrieri; musica e danza nei templi medioevali e moderni, i palazzi degli dei attorno ai quali ruotava la vita delle città; la scena cittadina, con le processioni sacre e regali e le varie forme di intrattenimento. Ma queste pagine sono anche un'analisi delle idee estetiche che le arti dello spettacolo dovevano esprimere e veicolare: le ragioni e le finalità delle arti, il rapporto con le cosmogonie e l'analogia con i culti e le pratiche spirituali. E, ancora, il rapporto delle arti con le forme naturali, in particolare quelle della vita vegetale ed un'esposizione degli elementi grammaticali fondamentali e delle principali forme musicali e coreutiche. -
Humus
Scritto in forma di diario negli ultimi anni della prima guerra mondiale, ""Humus"""" può essere definito come un """"libro dell'inquietudine"""" in cui si traccia la complessa geografia dell'animo umano con uno stile e una struttura narrativa che risentono dell'influenza dei grandi romanzieri del '900, da Pirandello a Musil fino a Pessoa. Sullo sfondo di un paesaggio rurale dominato da una natura rigogliosa e a volte crudele, si muovono personaggi comici ma anche tristi, angosciati e grotteschi: le loro storie sono un'occasione per riflettere sulle eterne contraddizioni dell'esistenza e sul rapporto dell'uomo con la vita e con la morte. Pubblicato per la prima volta nel 1917, """"Humus"""" è uno dei romanzi più letti e amati da intere generazioni di portoghesi, ma ancora poco noto fuori dai confini del Portogallo. Un'opera che andrebbe riscoperta come uno dei tesori sepolti della letteratura europea del secolo scorso."" -
Spiriti inquilini. Le case «infestate» fra palcoscenici e tribunali
Nel 1907 la Pretura di Napoli si occupa di una risoluzione di contratto di affitto. Nulla di strano, se non che l'inquilina, la Duchessa di Castelpoto, non intende pagare la proprietaria, la baronessa Englen, a causa delle inquietanti manifestazioni medianiche insediate nella casa. Sulla natura di questi spiriti molesti e sui diritti degli inquilini disserta il difensore della duchessa, l'avvocato Francesco Zingaropoli. Accanto ai brani più felici delle ""Case infestate dagli spìriti"""" di Zingaropoli (1917) si affiancano le note sulle case fantomatiche del grande Cesare Lombroso, il celebre autore di Delitto, genio e follia, alle prese con un'osteria infestata di Torino. Una straordinaria pagina di costume """"pre-Eduardo"""", di una società divisa fra sedute spiritiche, spettacoli medianici, tribunali."" -
Il segreto del gelso bianco
Un segreto, confidato da una bambina prima a un albero di gelso bianco e poi affidato alle pagine di un diario, fa palpitare il cuore di questo romanzo che attraversa con passo leggiadro l'intero arco del XX secolo, in un viaggio immaginario fra la Murgia pugliese, gli Stati Uniti d'America e la città di Torino. Al centro c'è la storia di Marianna, della sua famiglia e di un paesino che vive l'inevitabile evolversi dei tempi, pur restando sempre legato alla propria essenza rurale. Un'intensa saga familiare che intreccia sentimenti e affanni quotidiani, gioie e sofferenze sullo sfondo di un mondo velato dalla religiosità e dalla superstizione, ma non privo di una sottile ironia. -
Cronaca di una vita in silenzio
La morte di un uomo buono e i segni che lascia negli animi di quelli che restano, soprattutto quando i legami tra le persone hanno la solidità patriarcale della famiglia Cialliku. Come fissati nel tempo, i protagonisti di questo romanzo si trovano tutti muti, contriti nella casa di Meta, detto Lala, e di sua moglie Ija: sono questi nonni il fulcro che tiene unita una famiglia che ha attraversato la storia balcanica degli ultimi cento anni e ne ha vissuto sulla pelle le convulsioni politiche. La casa di Meta e Ija è stata il teatro di tante vicende umane e politiche raccontate da più narratori: le nove persone riunite nel cordoglio sono le voci che animano il romanzo prendendo silenziosamente la parola, ciascuno svelando il proprio monologo interiore. Storia familiare, cronaca politica, confessione intima, breviario di un popolo sotto il tallone, tutto fa di questo romanzo una specie di ""Cent'anni di solitudine"""" balcanico, in cui Spanjolli oppone al fiammeggiante barocco di Garda Marquez una scrittura """"popolare"""" di registro basso, senza per questo rinunciare all'epico e al fantastico."" -
Pareti di cristallo
"Pareti di cristallo"""" è un'autobiografia e nel contempo un libro sulla traduzione. Barbara Lanati, una delle più note e raffinate traduttrici di letteratura anglo-americana, ci accompagna attraverso le grazie e le insidie della parola tradotta: un viaggio fatto di piccole violenze e di ostinato rigore, di lunghi assedi e di rese precipitose. Ma è anche un viaggio nell'universo di quattro grandi autori tradotti: Gertrude Stein, Henry James, Angela Carter, Emily Dickinson. Come scrive la stessa autrice, questo libro """"non ha nulla a che vedere con un manuale, né contiene indicazioni pratiche, né suggerisce facili scappatoie ai trabocchetti più frequenti che un testo letterario nasconde per chi lo voglia tradurre. Piuttosto si cerca di capire come aggirare un testo, come ascoltarne il ritmo, i silenzi, come cercare di controllarlo senza soffocarlo; farlo trasparire - nella lingua di arrivo senza dissolverne le sfumature, senza aggiungerne""""." -
Gente dell'ombra. Transe e possessioni
Una ricerca e un viaggio fra i corpi e il sapere della transe della gente dell'ombra, ai margini dell'Occidente: i santuari tunisini, la macumba brasiliana, i suoni del tarantismo, le pratiche estatiche delle confraternite marocchine, il culto dei santi... Uno strumento utile per orientarsi fra i mille rituali della cultura mediterranea, solare ed oscura al tempo stesso, alla ricerca continua di una riconciliazione con i demoni che la possiedono e di una terapia. -
Carlo Verdone. L'insostenibile leggerezza della malinconia
Carlo Verdone da trent'anni è un detective arguto e garbato della nostra società. Esplora il linguaggio quotidiano, plasma tipologie, costruisce personaggi memorabili, formatta tic e fragilità, sfrontatezza e timidezze, ingorghi lessicali e bradisismi emotivi. È un autore. Un virtuoso della comicità. Un architetto della messa in scena e della battuta. Lo spettatore davanti ai suoi film si vede riflesso come in uno specchio: riconosce, nei personaggi di Verdone e in se stesso, l'iperbole e la malinconia, la dolcezza degli affetti e la tenerezza della commedia umana. -
Racconti e leggende popolari norvegesi
Al centro dei racconti di Peter Christen Asbjørnsen ci sono credenze popolari e leggende su fate e folletti, giganti e valchirie, abitanti non sempre silenziosi di un mondo nascosto, celato nelle viscere della Terra o all'interno di una montagna. In tempi e momenti magici, questi esseri portentosi - troll dal naso lunghissimo e sirene ammaliatrici (huldrer) la cui bellezza è deturpata da una malcelata coda di mucca - escono allo scoperto, pronti a irretire gli esseri umani con le lusinghe della bellezza o con il miraggio di una ricchezza facilmente a portata di mano. Così gli uomini si avvicinano al ""popolo dei monti"""" e stringono con esso patti e legami, salvo poi tornare alla realtà inevitabilmente delusi, segnati nel corpo e nello spirito da un'esperienza soprannaturale, per lo più diabolica. In grado di dileguarsi all'istante come gomitoli grigi che rotolano via, non a caso troll e huldrer sono messi in fuga dal suono delle campane o dall'invocazione del nome di Gesù, né possono manifestarsi davanti a chi si protegge con il santo segno della croce. Superstizioni, incantesimi e pratiche magiche tipiche della tradizione popolare compongono il fascino di questa raccolta di racconti che conduce il lettore nell'universo dei miti nordici."" -
Le Isabelle. Dal Teatro della Maddalena alla Isabella Andreini. Vol. 1
Una raccolta di scritti di studiose, giornaliste e drammaturghe che rivelano l'origine delle istanze teatrali femministe che portarono alla fondazione del Teatro della Maddalena e, dopo quasi vent'anni, a un rinnovato desiderio di lavoro di gruppo, con più attenzione alle espressioni teatrali rappresentate da ciascuna aderente alla nuova iniziativa. In quest'ottica nacque l'idea di intitolare l'associazione all'attrice Isabella Andreini, donna e artista dalle singolari qualità. Nel presente volume vengono ricostruite alcune delle manifestazioni promosse dall'associazione ""Isabella Andreini"""", di cui si riportano il singolare statuto e i testi, sia di tipo saggistico che drammaturgico. Attraverso gli apporti delle socie della """"Isabella"""" emerge una società teatrale di donne che non avvertono più come esigenza primaria la denuncia della loro condizione sociale, ma vogliono imporre nel teatro le proprie qualità artistiche e critiche.""