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Il patriota giardiniere. Viaggio sulle strade della brigata Majella
Umberto, ventenne abruzzese, incontra per caso l’anziano reduce di guerra Francesco. Tra loro nasce una profonda amicizia e decidono di intraprendere un viaggio della memoria, partendo dall’Abruzzo, nei territori sconvolti dagli eventi bellici fra l’autunno 1943 e la primavera del 1945. A piedi ripetono il percorso dei patrioti abruzzesi della brigata Majella. Partono da Lanciano e passano per Casoli, Gessopalena, Pizzoferrato, Sulmona, Montecarotto, Pesaro, Brisighella e la via Emilia, arrivando a Bologna e oltre. Umberto, attraverso i racconti del vecchio, scopre le vicende che hanno portato alla nascita della repubblica. L’autore ricostruisce un periodo cruciale della storia del nostro paese tramite le vicende di un romanzo. -
Giorgio Luzzi. Un itinerario della parola tra etica e poesia
Giorgio Luzzi, valtellinese di nascita e torinese di adozione, riflette l’ibridismo geografico delle sue radici in una poesia addensata, ferrigna e scandita, intrisa di cultura mitteleuropea e oriunda. La sua è una voce lirico-narrativa (sia pure di una narratività elusa), plurilingue e plurisangue, la cui grana è un conclamato espressionismo dalle motivate “oscurità” di dettato e, al tempo stesso, carico di una forte tensione etica. I suoi versi, modellati da una fervida riflessione critica, accolgono un audace sperimentalismo linguistico e stilistico, mentre la studiata ironia rivela la lezione di Erba. La sua poesia evade così dal confine “lombardo” e si inserisce nel solco di quel robusto antisublime che altri maestri (da Sereni a Raboni, accogliendo anche le voci dei minori e persino dei minimi) hanno sviluppato in altre chiavi. -
È possibile un'altra scuola?
Riformare non è un processo semplice: spesso è un susseguirsi ininterrotto e inarrestabile di innovazioni a volte solcato da evidenti dinamiche problematiche, talora destabilizzanti. Questo è quello che sta accadendo anche nel sistema scolastico, chiamato a confrontarsi con necessità di cambiamento sia nella didattica che nell’assetto organizzativo. Il volume indaga alcuni aspetti del rapporto tra scuola e società nel corso del tempo, attraverso l’analisi dei principali elementi di novità introdotti negli ultimi anni, come l’interdisciplinarità, la sussidiarietà, la personalizzazione, la cittadinanza attiva, la valutazione, fino ad arrivare a una scuola orientata sulle competenze e sulla trasversalità dei saperi. -
L'arciere e la pittrice. Gabriele D'Annunzio e Romaine Brooks
Giovane, ricchissima ed eccentrica, l’americana Romaine Brooks incontra Gabriele D’Annunzio alla Capponcina, quando lo scrittore viveva da principe del Rinascimento sulle colline fiorentine mentre la giovane pittrice si dedicava ad approfondimenti nel mondo dell’arte antica e moderna. Si rivedranno a Parigi, a partire dal 1910, intensificando i rapporti e la corrispondenza. Nasceranno – da un rapporto anche amoroso, breve e burrascoso – progetti culturali comuni, in particolare intorno al tema del martirio di san Sebastiano, che riunisce artisti dell’avanguardia culturale. Romaine Brooks eseguirà anche ritratti del poeta, che diventeranno poi celebri rappresentazioni dell’uomo in esilio e dello scrittore soldato. Ma, oltre questi progetti puntuali, realizzati con la partecipazione di altri celebri rappresentanti della cultura europea, il carteggio svela altri aspetti di un’esistenza sempre inquieta, alla ricerca della perfezione artistica, che contraddistingue questi due spiriti liberi, destinati ad osservarsi da lontano. -
Homo ambiens
L’ambiente è il vero protagonista del processo educativo insieme agli uomini che, nel corso del tempo, lo hanno abitato e vissuto. Ciascun individuo fa esperienza e, dunque, apprende nel proprio contesto di riferimento. Partendo da una riflessione intorno al concetto di educazione all’ambiente, il testo offre un contributo alla formazione di un docente riflessivo, capace di applicare la ricerca alla didattica e di creare percorsi educativi trasversali, proponendo così un approccio adatto a formare soggetti in grado di muoversi in contesti complessi e pronti a collegare saperi per lo sviluppo di competenze critiche. -
Homo faber
Febbrile l'homo faber s'era dato a fabbricare pezzo dopo pezzo e senza mai riposarsi l'opus maximum, che avrebbe decretato il trionfo del suo genio. Se ne fece prendere tanto da non accorgersi di restarvi preso dentro anche in concreto, intanto che l'opera attorno a lui cresceva, fornendosi infine in una gabbia. Lo capì quando fu tardi. Ormai prigioniero, azionò lime per tentarne le sbarre, ma era stato artiere assai bravo ed impattò in trame così robuste da sentirsene vinto. L'ho fatta però forte, si consolò dicendo, grande e perfino comoda. E si mise a confortarla alacremente d'altri e molti conforti, lavorando senza mai fermarsi. Della lima - d'altra parte inservibile - s'era persa a quel punto ogni traccia. -
Francesco Lomonaco. Sondaggi
Di Francesco Lomonaco, studiato finora soltanto come un documento storico e non anche quale autore, in questo primo contributo, da leggere in contemporanea con il Discorso augurale, sono indagate alcune delle questioni significative che rimettono nella giusta luce la fisionomia intellettuale del letterato, medico e filosofo basilicatese. Attraverso la lettura diretta dei testi, recuperati nelle prime edizioni (e non in quella postuma di Ruggia), con rigore filologico e prospettive allargate al presente come storia, emergono forme (fisiognomica, biografia e saggio), tecniche narrative e figure retoriche, temi (religione, gloria, morte, censura catoniana, moralismo e satira), motivi (silenzio, natura-storia, il ‘genio’ e gli eroi), ideologie (armonia ed equilibrio, antilibertinismo e anticicisbeismo, stoicismo e scetticismo), immaginario mitologico (e non solo di Prometeo e di Medea), misoginia verso la “muliebre natura”, legami sociali nel mondo bonapartista, classici (Orazio, Tacito, Plutarco, Giovenale, Montaigne, Foscolo, Alfieri). -
Terra, pianeti e spirito. Il fenomeno geologico come simbolo di un fondamento immateriale
Questo libro mostra una inaspettata corrispondenza significativa tra i fenomeni geologici reali e i fenomeni spirituali secondo le antiche scritture indù quali i Veda, le Upanishad e la Bhagavad-Gita che sono le maggiori opere della spiritualità indiana in grado di fornirci i mezzi per avvicinarsi alla Conoscenza. Il testo mette in luce la necessità di un dialogo transdisciplinare tra scienza e filosofia, materia e spirito e tra Occidente e Oriente. Mentre le scienze naturali studiano aspetti particolari del mondo, analizzandolo in parti divise e indipendenti, la filosofia ha come oggetto lo studio della realtà nella sua interezza indivisa, per cui può comprendere meglio molte cose quali il senso del cosmo e della nostra esistenza. -
L'Italia di mezzo. Per una storia delle terre abruzzesi
Intervista di Umberto Dante. Si dovrebbe parlare di una conversazione più che di una intervista. Due storici di generazioni diverse riflettono sulla storia abruzzese. Ovviamente, non siamo in una situazione di parità assoluta. Dante si è formato sulla lezione di Colapietra, che definisce ripetutamente “maestro”. Dall’incontro cerca risposte a dubbi e domande che coltiva da tempo. Nasce da questo sforzo reciproco un testo non sintetico, non banalmente riassuntivo; semmai chiarificatore, metodologicamente rigoroso, talvolta decisamente innovativo e dirimente. Contrariamente alla gran parte degli studi esistenti, la riflessione di Colapietra non riduce l’oggetto ai confini territoriali dell’ente regionale abruzzese, ma costruisce un sistema politico e socioeconomico più ampio, più articolato, in cui entrano in misura decisiva Roma, Napoli, Firenze, la frontiera marchigiana, il Tavoliere. L’intervista finisce con l’approdare all’originale e feconda categoria dell’Italia “di mezzo”, in cui l’Abruzzo è parte decisiva di una cerniera che si articola tra Nord e Sud, molto identificandosi con le vicende, le difficoltà e le aspirazioni dello stato unitario. -
Cento merli per coda
Insediamento, attecchimento e declino di una piccola comunità di mezzadri in una desolata e irraggiungibile landa dell’Appennino centrale. Un iniziale pionierismo obbligato dalla miseria; l’orgoglioso florido proliferare e prosperare con alto senso di appartenenza, reputandosi un ombelico di mondo, anche se limitato, compiuto, finito; l’inevitabile decadenza e il finale crollo delle illusioni con l’aprirsi delle frontiere e la presa di coscienza della microscopicità del proprio universo. Un mondo perduto, un piccolo villaggio la cui disintegrazione, alla luce della “civiltà che avanza”, degli abbattimenti delle barriere, dello sfruttamento intensivo e della manomissione sistematica del territorio, delle guerre dilaganti, delle mutazioni climatiche, dell’affarismo ed efficientismo tecnologico, si fa metafora del destino prossimo futuro del nostro stesso pianeta. -
Ignazio Silone e Marcel Fleischmann. Amicizia e libertà
Ignazio Silone (Secondino Tranquilli) è stato uno degli scrittori e pensatori europei di maggior rilievo del Novecento. Per il suo attivismo politico è stato soggetto a durature controversie, ma resta innegabile il suo amore per l’Italia, dimostrato attraverso la sua lotta per la giustizia contro tutti i totalitarismi. Questo lavoro della Paynter ce lo fa conoscere meglio, attraverso una “visita” al suo mondo nel profilo biografico da lei tracciato e in virtù dello scambio epistolare con Marcel Fleischmann, durato dal 1934 fino alla sua morte nel 1978. -
Donne del Mediterraneo. Dinamiche di potere
Il potere è declinabile solo al maschile? I saggi contenuti in questo volume lasciano cogliere per certo un'idea: il potere femminile è complesso e multiforme, spesso determinante, talvolta salvifico. -
Musica e musicisti nell'opera di Gabriele D'Annunzio
In questo libro Paola Sorge esplora l'opera di Gabriele d'Annunzio in chiave musicale dimostrando che è impossibile comprendere pienamente la vita e l'arte del poeta senza conoscere il ruolo che la musica ha giocato nella sua produzione lirica, narrativa e giornalistica. -
Antologia sommersa. Catalogazione di 1232 scritti di Laudomia Bonanni su giornali e riviste: emozioni, appunti, note, sottolineature, scoperte, interviste, elzeviri e racconti
Un lungo e personale viaggio per la conoscenza, la diffusione e la valorizzazione dell’opera di Laudomia Bonanni, tra le penne più illustri del XX secolo. Giustizieri, in questo ultimo lavoro, apre l’ampio capitolo del binomio scrittore/giornalista nel quale la scrittrice abruzzese è collocata e rivela la scrittura meno conosciuta dell’articolista di terza pagina nei quotidiani più diffusi in Italia e dell’autrice di racconti nelle riviste letterarie più prestigiose. Elzeviri, racconti, cronache, itinerari di viaggio, tradizioni popolari, ambiente, gastronomia, attualità, personaggi e altro ancora riempiono un baule metaforico che il tempo non ha disperso e da cui emergono centinaia e centinaia di fogli pubblicati ma, forse, dimenticati. Terze pagine di giornali, dal formato del classico lenzuolo, al berlinese, fino al più moderno compact e tabloid, oltre le pagine giganteggianti delle riviste nazionali in bianco e nero della prima metà del ’900 e le più piccole di provenienza provinciale. -
Tutto in una valigia
"Tutto in una valigia"""" racconta una partenza, quella di Mario, appena quattordicenne, per l’Argentina alla ricerca di un lavoro che l’Italia non offre. In quella valigia sono custoditi i ricordi, i profumi, i sapori della sua terra, i volti delle persone care, che prepotentemente torneranno a emergere nel momento del disincanto, della solitudine, della disperazione, come un’ancora di salvezza. La storia di Mario, che è poi quella di tanti giovani emigranti di oggi, si snoda attraverso le lettere scritte al padre e alla sorella, che costituiscono l’asse portante del romanzo. In un’armoniosa sintesi di vero storico e invenzione, l’autore ricostruisce momenti della storia italiana tra la fine dell’800 e gli inizi del ’900, il dramma dell’emigrazione nella lontana Argentina. Ma racconta anche i pregiudizi e le paure immotivate verso gli italiani, guardati con sospetto da chi vedeva in loro pericolosi concorrenti in campo lavorativo. Un romanzo che ricostruisce ambienti, mestieri, tradizioni, atmosfere lontane, ma che invita anche a riflettere sui vichiani corsi e ricorsi della storia e offre l’opportunità di guardare, con occhi diversi, realtà analoghe e difficili del nostro tempo." -
Jane Austen. Silenzi, lacune, allusioni
Jane Austen è un classico non solo per quello che dice, ma anche per quello che non dice. La sua reticenza non è una figura retorica o un effetto del linguaggio. È qualcosa di più. È il metodo austeniano di leggere le cose del mondo. Rispetto a quello che vorrebbe raccontare, Austen dice molto poco perché nel piccolo cerchio delle sue storie è sicura di riuscire a ricavare lo spazio per poter dire tutto. Senza escludere neanche quello che non è giusto che dica perché - dal punto di vista del narrabile/visibile - ha imposto a se stessa di conservare invariabilmente un paesaggio ordinato, apparentemente senza asperità o crepe, focalizzabile ad occhio nudo e sempre disponibile ad essere scandagliato dal suo sguardo. In fondo, sa bene che il non detto, finzionalizzato nel modo giusto, è come dire due volte. Il presente volume raccoglie una parte degli atti di un convegno svoltosi nel 2017 presso l'Università del Molise (Campobasso), insieme ad altri contributi sul tema del silenzio. -
L'angelo del deserto. Saggio su Paul Bowles
Nella sua complessa articolazione di temi e suggestioni, l’opera di Paul Bowles denuncia, sin dal secondo dopoguerra, il sostanziale fallimento del modo di vita occidentale, del tutto incapace di superare egoismi e faziosità e, ancor più, sempre pronto ad esaltare il materialismo, l’accumulo di ricchezze e potere a detrimento della spiritualità, dell’abnegazione di sé e dell’altruismo. Da un altro versante, come alternativa alla vita frenetica e schizofrenica di New York, lo scrittore scopre nel deserto sahariano il “battesimo della solitudine” e la dimensione angelica del suo essere. Prendendo in considerazione la narrativa ambientata nel Maghreb, Francesco Marroni ripercorre il cammino bowlesiano dalle prime prove fino agli ultimi romanzi per analizzare il modo in cui lo scrittore, in polemica con l’Occidente, narrativizza un mondo islamico in cui le parole del Corano e la vita quotidiana formano un’unica e compatta entità nelle pratiche sociali. In pari tempo, le opere di Bowles definiscono anche le chiusure di un Islamismo che, nelle sue punte estreme, culmina nel fanatismo violento nonché nel totale rifiuto dell’Occidente e della cultura corrotta degli “infedeli”. -
Come un sogno rapido e violento. Gabriele d'Annunzio e Napoli (1891-1893)
Due anni di «splendida miseria». Così, tradizionalmente, viene definito il soggiorno a Napoli di Gabriele d’Annunzio. E molti, erroneamente, si concentrano solo sul secondo termine di questa folgorante espressione. Ma se è vero che all’ombra del Vesuvio il Vate patì la fame più nera, è altrettanto vero, però, che vi trascorse uno dei periodi più straordinari della sua vita. Gabriele d’Annunzio e Napoli si mescolarono, quindi, l’uno all’altra, «come l’anima si mescola al corpo, come il fuoco s’attacca al legno». E per entrambi, quei due anni ebbero davvero la forza sconvolgente di «un sogno rapido e violento». -
Pensare giustizia tra antico e contemporaneo. Ediz. per la scuola
Pensare giustizia: la tematica proposta in questo volume miscellaneo, che raccoglie in parte i contributi di studiosi che hanno dato vita all’omonimo Convegno Internazionale di Studi (Università “G. d’Annunzio” di Chieti-Pescara, maggio 2018), è stata concepita come sede di confronto, con chiara finalità interdisciplinare, tra opinioni di specialisti di ambiti diversi accomunati da un obbiettivo di partenza: scandagliare, a partire dalle origini della cultura e della civiltà occidentale, le manifestazioni di un immaginario della giustizia che appare sin dai primordi orientato a stabilirne e veicolarne una definizione. Si tratta di una definizione che, riguardando una componente ineliminabile di qualsiasi forma di vita associata, si fonda sull’interazione con due grandi categorie concettuali: una per così dire ‘alta’, l’etica, nel caso specifico l’etica della verità (un’esigenza primaria che la giustizia condivide con la storia, e la storiografia); e l’altra, frutto di una necessità storica, ineluttabile e in qualche modo ingombrante, la politica. -
La sedia nel giardino
Sono trascorsi dieci anni dalla morte di Massimo Vetta. ""La memoria/è acqua fra le dita"""" si legge in una delle poesie di questo libro. Tra un verso e l'altro riaffioreranno, per chi ha conosciuto Massimo, parole e immagini a lui care, pensieri ricorrenti e reconditi, e forse qualche aspetto della sua personalità risuonerà meno impenetrabile.""