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Racconti (1840-1857)
“Racconti” raccoglie la narrativa breve di una delle maggiori scrittrici dell'Ottocento inglese, colei che è riuscita a entrare nelle grazie di Charles Dickens e a dare voce a una moltitudine di personaggi - non solo figure riprese dalla nobiltà ma anche uomini recuperati dalla periferia umana, storie di reietti, di esclusi. La scrittura breve ha accompagnato Elizabeth Gaskell per tutta la vita, dal suo esordio fino alla morte improvvisa avvenuta durante un tè nel suo salotto, nel 1865. Pubblicati sulle maggiori riviste dell'epoca, i suoi racconti hanno entusiasmato generazioni di lettori. La modernità con cui Elizabeth Gaskell riesce a investigare all'interno dell'animo umano non ha pari nella storia della letteratura vittoriana. Le sue storie ci coinvolgono da vicino, ci toccano e alla fine ci disarmano. -
Le pause della vita
Abbandonata dal padre e costretta a separarsi dal fratello - che parte per il fronte del primo conflitto mondiale -, Paola Mazzei si ritrova a vivere nelle campagne di San Gersolè con lo zio Federigo e la madre Tina, donna severa e autoritaria, con la quale non riesce a comunicare. Quando alla morte dello zio ottiene un impiego precario presso l'ufficio delle Poste, Paola non riesce a integrarsi con le colleghe, frivole e invadenti. La giovane trova conforto solo nei libri che legge durante le pause dal lavoro, in particolare in un romanzo che si diletta a tradurre dall'inglese, e negli incontri con Matteo, ex compagno di scuola con il quale ha intrapreso una relazione. Da semplice passatempo la traduzione si converte in un'occupazione appagante e coivolgente, al punto che assieme al desiderio di dare alle stampe il testo, la protagonista matura ambizioni di scrittrice. La guerra è finita. Quando tutto sembra volgere al meglio, una serie di eventi spinge la protagonista a trasferirsi a Firenze. Qui si troverà a fare i conti col passato e sarà costretta a tirare le somme sulla sua esistenza. Il progetto di recupero delle opere di Maria Messina è a cura di Salvatore Asaro. -
Primavera senza sole
Pubblicato a puntate su «L’Orma» di Napoli nel 1920 e accolto con grande consenso da parte della critica, Primavera senza sole ruota attorno alla figura di Orsola Armenis. La giovane protagonista, romantica e a tratti naïve, spera un giorno di diventare insegnante; ma intanto vive la sua esistenza attraverso il filtro dei romanzi che legge e degli amori più o meno clandestini delle sue compagne di scuola. Il padre è debole e demoralizzato, la sorella minore è frivola e immatura, e per questa ragione l’economia domestica ricade interamente su di lei e su sua madre. A causa della gestione sbagliata del patrimonio familiare, entrambe le donne si arrabattano per cercare di nascondere lo stato di semipovertà in cui gli Armenis sono costretti a vivere. In un pomeriggio di calura, con malcelata ritrosia, Orsola accetta le lusinghe dell’amore e allora inizia a temere di non riuscire più a realizzare i sogni di sempre – la ragazza dovrà ora scegliere se abbandonarsi alla voluttà o se continuare a spendere i suoi giorni nell’innocenza. Con un linguaggio modulato, Maria Messina dà forma a un universo apparentemente immobile ma in realtà colmo di riflessioni e punti di vista. Quelli che emergono da questo romanzo stratificato sono i tormenti e le rinunce di una ragazza che si appresta a diventare donna. -
Delitto di una notte buia
"Delitto di una notte buia"""" appare a puntate per la prima volta tra il gennaio e il marzo del 1863 tra le pagine del periodico «All the year round» grazie all’entusiasta approvazione di Charles Dickens. Ford Bank è una cittadina nella quale Edward Wilkins esercita la professione di avvocato come il padre prima di lui. La capacità affabulatoria e l’acuta intelligenza gli permettono di avvalersi della simpatia dei nobili locali benché questi ultimi non considereranno mai l’avvocato un loro pari. Sconvolto per la morte della moglie e della secondogenita, Mr. Wilkins riversa ogni attenzione nei confronti della figlia maggiore, Ellinor. La vita della ragazza sembra perfetta: è innamorata del giovane Mr. Corbet, uno studente di Giurisprudenza brillante e ambizioso; tutto le sorride, al punto da non accorgersi dell’evidente stato di decadenza del padre, il quale, sentendo il peso dell’inadeguatezza sociale e del proprio fallimento, riversa i suoi malumori in vizi, lussi e alcolici. Tutto si ferma una notte, una notte buia durante la quale Ellinor assiste a un delitto. E sarà proprio questo evento a sconvolgere drasticamente la sua vita ribaltando l’ordine di ogni cosa." -
Un fiore che non fiorì
Pubblicato nel 1923, ""Un fiore che non fiorì"""" è il capolavoro di Maria Messina. Il romanzo narra le vicende di Franca Gaudelli la quale, con la migliore amica Fanny, frequenta feste mondane, gioca a tennis e s'intrattiene con i ragazzi. A causa del lavoro del padre, lascia la sua amata Firenze per trasferirsi in un paesino siciliano. Qui incontra un vecchio amico, Stefano. Quest'ultimo, che in passato aveva soggiornato in Toscana, aveva già avuto modo di intrattenere un'avventura con Franca. Ma le antiche abitudini della ragazza non sono ben viste in Sicilia e non sono compatibili con la morale del luogo né con quella della famiglia di Stefano. Soggiogato, il ragazzo, che pure dentro di sé la ama, decide di escluderla dalla sua vita, perché non vuole impegnarsi seriamente con una giovane troppo libera e indipendente. Franca decide quindi di cancellare la sua modernità dando alle fiamme le lettere e le foto testimoni del suo passato, e prova a recuperare un modello tradizionale di donna. Il destino della Gaudelli non è differente da quello delle altre protagoniste messiniane: ogni suo tentativo di porre rimedio alla sua esistenza è vanificato. Franca non può esimersi dall'analizzare la sua vita, le sue scelte. E i suoi interrogativi coincidono con quelli della scrittrice: può una donna essere moderna senza dover rinunciare all'amore, al matrimonio, alla maternità?"" -
Un comandante alla corte di Walt Disney. La carriera di Roberto de Leonardis leggenda del doppiaggio
Il doppiaggio è un'arte affascinante che tenta, spesso con successo, di trasfondere in un'altra lingua la parte parlata di un'opera audiovisiva. Si doppia in molti paesi del mondo ma l'Italia si è sempre distinta per la cura dei suoi lavori. Questo volume vuole essere un affettuoso omaggio alla carriera di colui che, a detta di tutti, è stato il più bravo tra coloro che hanno adattato in italiano dei copioni per il doppiaggio: Roberto de Leonardis. Adattatore di fiducia di Walt Disney e collaboratore di artisti, registi e personalità come Fellini, Chaplin, Truffaut, Kubrick, Ken Russell, John Huston, Orson Welles, è stato un poeta delle sale di doppiaggio, anche paroliere di successo per tutte le canzoni dei musical di cui ha curato l'adattamento. Ripercorrendo la sua carriera si ripercorre, in gran parte, la storia del cinema. -
Transgender
In questo romanzo, visionario e insieme fortemente realistico, l'autrice racconta la storia di un ""vizietto"""" infantile trattato come un gravissimo caso psichiatrico da una cultura bigotta quanto perversa. Il protagonista, distrutto dalle cure, recupera la propria integrità di transgender, coinvolgendo le due donne a lui più care in una allucinante vendetta realizzata nel cyberspazio. Ma le cose non andranno come previsto. Romanzo a più voci dirette da una sapiente regia che muta continuamente la prospettiva dei fatti e il gioco delle emozioni."" -
Asja
Iniziato a scrivere nel 1857, durante un soggiorno tedesco, ""Asja"""" viene pubblicato sulla rivista """"Sovremennik"""" nel ’58. La storia narra le vicende di Asja, una giovane russa dallo sguardo languido, in vacanza in Germania. Per caso, durante una festa in paese, la ragazza conosce N.N., un tipo semplice recatosi all'estero per """"vedere il mondo"""". Il protagonista instaurerà una profonda amicizia con Gagin, il fratello di lei. Ma la dichiarazione d’amore di Asja, improvvisa e audace, ai limiti della decenza, comprometterà ogni rapporto. Come si sa, il tempo aiuta la riflessione, ma quando questa giunge, per N.N. sarà troppo tardi. """"Asja"""" rappresenta un nodo importante dell’opera di Ivan Turgenev. Contiene infatti alcuni degli elementi più salienti che caratterizzano la sua scrittura, tra cui la natura onnipresente come sfondo di azioni cariche di emotività, l’amore possibile che però non trova la sua realizzazione e, soprattutto, quella figura femminile dotata al tempo stesso di semplicità e mistero che ritroveremo in altri suoi testi."" -
Neve, strenne e storie di Natale
Le maggiori firme della letteratura mondiale vengono qui raccolte in un ricco volume a cura di Mara Barbuni. Dieci scrittori raccontano la loro storia: dagli affetti del focolare domestico alla solitudine di una stanza vuota, dalla mondanità degli studi cinematografici al profondo e riflessivo rispetto della tradizione. Un'antologia che si pregia di numerosi inediti, in cui i nomi più importanti della letteratura mondiale - Grazia Deledda, Emilia Pardo Bazán, Maria Messina, Ralph Henry Barbour, Francis Scott Fitzgerald, Mary Elizabeth Braddon, Beatrix Potter, Anthony Trollope, Luisa May Alcott, John K. Bangs ed Edith Wharton - si rincorrono per intrattenere il lettore senza mai smettere di commuoverlo e di emozionarlo. Insomma, una galleria narrativa di grande valore, che intende non solo toccare il cuore di chi legge, ma anche rendere il Natale un giorno ancora più magico. -
Il denaro della mia signora
Mentre la casa è in fermento per via del malore di Tommie, un turbolento quanto viziato scottish terrier, a Lady Lydiard, una graziosa bambolina ""pericolosamente vicina ai sessant'anni"""", viene rubata una banconota da cinquecento sterline. Al momento del furto, assieme alla vittima, sono presenti la dama di compagnia, Isabel Miller, e il nipote piombato all'improvviso in visita alla zia che non vedeva da anni, Felix Sweetsir; oltre al fidato maggiordomo, Robert Moody, e al nobile Alfred Hardyman - chiamato sul momento per prendersi cura del cane -, entrambi segretamente innamorati della giovane Isabel. Per quanto la ragazza lo rifiuti a più riprese, quando i sospetti ricadono su di lei, il fedele Moody coinvolgerà nella faccenda il laido avvocato con velleità da detective, il vecchio Sharon, affinché si riesca a stanare il vero colpevole. Mentre è ancora tormentata dalle accuse di furto, Hardyman si fa avanti e chiede alla ragazza di sposarlo. Nell'alveo del """"sensation novel"""", Collins in questo romanzo riesce non solo a ricreare una delle situazioni a lui più congeniale - un furto misterioso consumato all'interno dello spazio claustrofobico di una villa piena di sospettati -, ma anche a dare vita a una variegata serie di personaggi femminili che rivendicano una propria voce e che scardinano ogni modello dettato dalla società."" -
Confini di pelle
"In 'Confini di pelle', attraverso otto storie, ci conduce in una esternante realtà quotidiana, dove appare evidente come l'umanità abbia perso totalmente la sua unità di specie. [...] I personaggi raccontati da Maurizio Valtieri sono arroccati entro i propri confini di pelle, per difendersi, per nascondersi o semplicemente perché non hanno altra scelta, in una sorta di inferno sartriano, che altro non è che la cosiddetta e troppo spesso invocata normalità della vita quotidiana. Sono famiglie in fuga dalla guerra, folli in conflitto con meschine personalità latenti, mariti con segreti, ragazzi in lotta con i loro coetanei e donne che hanno riposto la propria fiducia in uomini sbagliati. Sono terribilmente umani i personaggi, fatti persone nell'accezione etimologica del termine, ovvero maschere, che escono dall'immaginazione di Valtieri, pur nulla conservando di immaginario. Ciò che si legge è semplicemente vita narrata e non importa quanto sia lunga una storia, perché anche una breve può emozionarci, farci riflettere o sognare. Basta saperla raccontare e Valtieri lo sa fare. Lo sa fare così bene che anche a voi lettori, come è successo a me, verrà voglia di rileggerlo e di farne un livre de chevet."""" (dalla Prefazione di Antonio Veneziani)" -
Le confessioni di Mr Harrison
"Le confessioni di Mr Harrison"""" è un romanzo pubblicato a puntate sul mensile «The Ladies’ Companion» tra il febbraio e l’aprile del 1851. Durante una pigra sera d’inverno, William Harrison e il suo caro fratello, appena rientrato da un lungo viaggio a Ceylon, chiacchierano spensieratamente davanti al fuoco crepitante del caminetto in pietra. Charles è scapolo e chiede a William, medico affermato e padre di famiglia, di dispensargli qualche consiglio su come conquistare una donna. Così Mr Harrison inizia a rievocare la sua giovinezza da apprendista medico in un villaggio dell’Inghilterra rurale. Al resoconto delle difficoltà e alle soddisfazioni della sua professione fa da cornice un vivido ritratto della borghesia di provincia, le cui trame – come spesso accade nei romanzi gaskelliani – vedono le donne quali instancabili tessitrici e interpreti. Il giovane si troverà al centro dei loro interessi amorosi, invischiato in una trama di pettegolezzi e ambiguità." -
Flashback. Vol. 2
"Avevo perduto quel corpo inventato in quel tratto di deserto dietro una duna che mutava come una brezza leggera e di fronte alle sponde gialle di quella notte fredda il cielo mandava una stella sopra la vecchia tenda della tribù isolata..."""" (da """"Cielo arabo"""")" -
Mamma Natale. Racconti di scrittrici tra Otto e Novecento
Raccontano il Natale otto scrittrici che si inseriscono, tra Ottocento e Novecento, nel dibattito culturale e letterario del proprio tempo: dall'Italia abbiamo Serao, Marchesa Colombi, Deledda, Messina e dal contesto mondiale Gaskell, Pardo Bazán, Lagerlöf, Alcott. Tra queste compare, come extra bonus, una cartolina natalizia di Beatrix Potter. Tutte firme testimoni di un mutamento nell'industria editoriale, che vede l'incremento del pubblico e delle occasioni di lettura. Queste scrittrici si fanno interpreti della realtà della loro regione, delle tradizioni di ogni singolo Paese e raffigurano bambini e anziani, padri e figli nel complesso tessuto dei rapporti familiari. I loro racconti di Natale offrono uno sguardo sui percorsi che i personaggi compiono verso una revisione della propria vita. La storia può svolgersi nell'arco della giornata natalizia o lungo un iter più esteso, che in quella giornata trova scioglimento, perché è l'unico spazio narrativo in cui è naturale il superamento dei conflitti sociali e psicologici: compete al Natale la percezione del bene, la realizzazione di azioni sostenute dai buoni sentimenti. E l'inverno favorisce una più acuta riflessione. Evoca la ricerca di calore, ma anche il suo contrario- una presa di coscienza sull'assenza degli affetti, sul senso di esclusione della comunità. -
I miei angeli
"Come prima o poi capita a tutti in un determinato momento della vita, Glenda Massaccesi ha incontrato un ostacolo. Un grosso ostacolo. Lo ha superato. Lo ha superato con grande coraggio e forza d'animo dovendo pagare un alto tributo di sofferenza. Ma Glenda ha voluto dare un senso, un valore a questo suo tributo di pena, proponendosi di renderci partecipi della sua vicenda con questo suo scritto, il cui realismo è semplicemente sconvolgente e che, drammaticamente, riesce nell'intento di associare il suo dolore personale alla triste esperienza vissuta da tante altre mamme. Credo sia questo il suo maggior pregio, dovuto all'immediatezza e alla sincerità con le quali è riuscita a esprimere i sentimenti e le riflessioni che ha suscitato in lei una prova così dolorosa. Ritengo infatti che l'autrice sia riuscita, narrando in modo così lucidamente vivo i particolari della sua vicenda, a inviare un messaggio di coraggio, speranza e, soprattutto, di amore a tutte le donne e mamme. È lo stesso messaggio che raggiunge e conforta quanti, per motivi d'affetto o di dovere professionale, le sono stati accanto nella prova e per i quali, spesso, il bisogno di coraggio e di determinazione è altrettanto forte, a volte disperato e che, per questo, ora le dicono: «Grazie Glenda»"""". Dottor Lionello Calauti. Prefazione di Giovanna Scassellati." -
A dimora le rose. Storie di donne infedeli al destino
Con grande versatilità linguistica, l’autrice riporta alla luce cinque storie esemplari di donne nate in epoche e contesti diversi e dà loro voce facendoci udire il suono del loro più profondo sentire in poemetti teatrali in forma di monologo o di dialogo. A Cleopatra, la regina egiziana che sedusse Roma, dà la parola per farci conoscere la passione vissuta con Cesare, suo “unico grande amore”. A Marie Madeleine D’Aubray e Olimpia Mancini, protagoniste del periodo conosciuto come “Affare dei veleni” ai tempi del Re Sole, lascia spazio per dibattere sulle condanne per stregoneria e avvelenamenti. A Plotina, moglie dell’imperatore Traiano, offre un dialogo con “la donna del tempo” sulla morte del marito e la scelta di far nominare imperatore il figlio adottivo, Adriano. A Ipazia, la prima donna a dare un contributo concreto allo sviluppo della matematica, dà l’occasione di scrivere una lettera al padre Teone in cui spiega: “saprò sacrificare la mia vita, se necessario, per la verità e la conoscenza. […] Vedi, Padre, ho scelto la solitudine e l’infertilità per essere madre di tutti e figlia del dubbio che mi tormenta”. -
La moglie giapponese
Kiko è una spia giapponese che sposa un professore che sta lavorando su delicati studi scientifici di interesse mondiale. Igor è un russo, fuggito da bambino dalla sua patria con il padre: anche lui è un agente segreto. Kiko e Igor si incontrano a Roma, in missione, e le loro vite si intrecciano, fino ad unirsi indissolubilmente, in una cornice pittoresca che solo l'antica capitale riesce a concedere, tra le sue mura aureliane, i suoi vicoli antichi e i suoi locali caratteristici. Funge da trait d'union nell'intreccio narrativo un bar che diventa protagonista della vicenda, il Jonathan Café, un luogo ammantato di mistero, che nasconde segreti e accompagna il lettore con una incessante colonna sonora di musica jazz. -
Un contadino turco
"Un contadino turco"""", di cui si offre qui la prima traduzione italiana, viene pubblicato a Parigi nella «Revue des deux mondes» in tre parti, tra il novembre e il dicembre del 1857. Si tratta di uno dei racconti ambientati in Asia Minore e pubblicati da Cristina di Belgiojoso al suo ritorno in Francia dopo aver trascorso cinque anni in Turchia, a stretto contatto con la civiltà islamica. Reduce da anni di impegno politico, viaggi in tutta Europa, esperienze di vita assolutamente anticonformiste, la """"principessa rivoluzionaria"""", la musa romantica di tanti artisti e intellettuali del tempo, osserva con spirito critico e con grande lucidità la realtà turca, l'esistenza delle donne e dei giovani, i condizionamenti sociali e culturali. La vita della campagna, modulata su ritmi naturali e contrapposta al degrado delle città e degli harem intesi come luoghi di dolore e prevaricazione, induce a una riflessione sulle dinamiche della società contemporanea non solo turca, ma anche europea. Su questo sfondo si definiscono i ritratti dei due protagonisti: Sarah, una donna moderna che acquista gradatamente consapevolezza dei suoi diritti e della sua condizione, guidata dal buon senso e dal sentimento, e Benjamin, un giovane la cui formazione e maturazione diventa emblematica dell'importanza della civiltà e della conoscenza che vincono pregiudizi radicati. Lontano dall'immagine idealizzata trasmessa da tanti viaggiatori europei, l'Oriente di Cristina emerge in tutte le sue contraddizioni e mostra i limiti di una società corrotta, che solo attraverso il contatto con la natura e la ragione può riacquistare una dimensione umana e civile." -
Lo scrigno di Mr Wray, ovvero la maschera e il mistero
"Lo scrigno di Mr Wray"""", l'unica storia natalizia scritta da Collins, nasce dalla collaborazione con Charles Dickens avviata nel 1851, lo stesso anno di pubblicazione di questo romanzo. La storia ruota attorno alla figura del vecchio Reuben Wray, un attore di second'ordine che ha vissuto un'esistenza di privazioni, rischiarata solo dall'affetto della nipote Annie e dalla venerazione per due figure idealizzate: l'attore John Philip Kemble, che considera suo mentore, e William Shakespeare. Assieme ai ricordi di Kemble, Wray idolatra il grande Bardo, traendo energia dalle sue opere nei momenti di difficoltà. Eccentrico e ossessivo nelle sue manie, Wray si trasferisce nella cittadina di Tidbury-on-the-Marsh per cominciare una nuova vita assieme alla sua famiglia, formata da Annie e dal goffo Martin Blunt, un giovane falegname di scena soprannominato """"Giulio Cesare"""" a causa di una maldestra performance attoriale. Oltre al teatro, i componenti del gruppo condividono una condizione di miseria, da cui cercano di risollevarsi unendo le forze. Rispetto alla tradizione, il formato natalizio proposto da Collins presenta aspetti originali. """"Lo scrigno di Mr Wray"""" infatti non ripropone temi e figure natalizie consolidate, ma vi innesta elementi di novità che determinano insieme un effetto straniante nel lettore. La distanza dalla tipica """"Christmas story"""" è data per esempio dal fallimento della giustizia umana e dall'assenza di figure soprannaturali che favoriscano la conversione dei peccatori." -
Tutte le novelle
«Ha una bravura e una grazia speciale nel troncare i suoi racconti, che veramente non finiscono mai di raccontare»: questo giudizio di Antonio Baldini ci aiuta a illuminare il percorso novellistico di Maria Messina. Una scrittrice che esordisce facendo propria in tutta la sua profondità la lezione di Verga (e apparendo in questo ""scolara"""" ben più scaltrita di quanto potesse immaginare Borgese), per poi aprire la trama del suo narrare a un'incompiutezza pienamente novecentesca. Dopo aver seguito un modello fedele al tracciato del """"maestro"""", ella approda a una modalità di racconto in cui alla maggiore fragilità dell'intreccio si accompagna una più acuta analisi della psicologia dei personaggi femminili. Tuttavia, anche nel momento in cui, per ambientazioni e storie prescelte, la sua narrativa sembra allontanarsi dalla stella polare verghiana, il richiamo dei nuclei primari e delle immagini fondanti di quel mondo è pronto a riaffiorare. Di questo dialogo fatto di consensi e dissensi, all'insegna di una visione dell'esistenza come transito, dove il tempo segna parole e corpi di vinti """"vecchi"""" e """"nuovi"""", danno prova i testi qui raccolti, comprendenti la novellistica """"maggiore"""" della Messina, da «Pettini-fini e altre novelle» (1909) fino all'ultima silloge «Personcine» (1921), con un'appendice di racconti mai apparsi in volume.""