Sfoglia il Catalogo ibs014
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 8241-8260 di 10000 Articoli:
-
I fratellastri. Testo originale a fronte
La scomparsa del marito costringe Helen a lavorare in fattoria per mantenere i propri figli. Alla morte della figlia entra in depressione; e nemmeno sua sorella Fanny riesce a consolarla. La grave indigenza, unita al crollo finanziario, in una terra desolata come il Cumberland, sembra inevitabile, finché un giorno William Preston, ""uno degli agricoltori più ricchi del luogo"""", bussa alla porta e chiede a Helen di sposarlo, promettendole di prendersi cura anche di Gregory - il bimbo avuto dal precedente matrimonio. La gelosia che s'insinua nella mente dell'uomo nei confronti del figliastro manderà in cortocircuito l'idillio instaurato tra i due coniugi: Gregory sarà un ostacolo per il figlio nato dalla coppia, fino a quando. In appendice, due frammenti gotici non compiuti. Introduzione di Michela Marroni e postfazione di Mara Barbuni."" -
Anna allo specchio
La vita di una donna che attraversa mille difficoltà, nata durante la Seconda guerra mondiale in un paesino di campagna della provincia romana, Cervara, in una famiglia di contadini. L'autrice ci dona un affresco a tratti delicato a tratti crudo di una realtà oggi dimenticata, fatta di enormi difficoltà economiche e di usanze antiche spesso deleterie, che offendevano in particolar modo la vita delle donne di quei tempi. La forza interiore della protagonista, la sua fede salda e il suo orgoglio, la portano a salvarsi dalla disgraziata esistenza alla quale sembrava destinata: riesce a creare una sua famiglia, a vincere le resistenze oscurantiste del luogo natio per poi approdare a Roma. Nella capitale si costruirà una vita degna della sua persona. Ma dovrà affrontare nuove problematiche che arriveranno a turbare la sua stabilità interiore, proprio quando tutto lasciava presagire un futuro sereno per lei e la sua famiglia, dopo anni di sacrifici, in un'età ormai matura... -
La valchiria della pace. Bertha Von Suttner
Fu chiamata ""La Strega"""" e """"Furia della Pace"""". Odiatissima dalla stampa militare e maschilista, fu ammirata ed ascoltata dai più illustri personaggi dell'epoca: da Theodore Roosevelt ad Alfred Nobel; dallo Zar Nicola II di Russia fino a Lev Tolstoj. La Contessina Bertha von Kinski, cresciuta in ambienti militari, divenne la pioniera del Movimento Internazionale della Pace e lottò con tutte le sue forze per evitare lo scoppio della Prima Guerra Mondiale. Era uno spirito libero e rifiutò di sposarsi se non per amore. S'innamorò del figlio dei Baroni von Suttner, Artur, di 7 anni più giovane di lei. Fu uno scandalo. Bertha, costretta a lavorare come istitutrice delle loro figlie per coprire i debiti contratti al gioco dalla pur amatissima madre, fu cacciata dal palazzo. In cerca di lavoro, rispose ad un annuncio e si trasferì a Parigi come segretaria di Alfred Nobel, l'inventore della dinamite. I due rimasero legati da eterna amicizia, al servizio di una causa superiore: quella di far risplendere, inestinguibile, la torcia della verità, per un mondo senza più fame né guerra. Per un mondo di Pace."" -
Amori miei
«Per chi conosce la poetica di Franco Piol - così come il suo stile, il suo linguaggio, gli ideali che trasudano dalle sue opere - parrà audace, azzardato e quasi ""osceno"""" qualsivoglia accostamento tra l'autore del libro che state tenendo in mano e il Vate, Gabriele d'Annunzio. Cosa c'entrano i versi altisonanti e tronfi del pescarese con quelli leggiadri e umili dell'autore romano? Com'è possibile mettere a paragone l'universo valoriale del fonosimbolista (fatto di sapori decadenti, ricercatezza estrema e algida aristocraticità) con quello di Piol (sempre dalla parte degli ultimi e intento a celebrare le piccole cose)? Sembrerebbe impossibile, è vero. Eppure - non me ne voglia l'autore di Amori miei -, c'è un aspetto che, a mio avviso, balza prepotentemente all'attenzione leggendo questa sua ultima silloge di poesie e che fa tornare alla mente, senza via di fuga, uno dei più conosciuti tratti delle liriche di d'Annunzio: il panismo. No, siamo lontani dalla megalomane trasformazione in natura (o, meglio, Natura, con la """"n"""" maiuscola) che il Vate opera proprio ne La pioggia del pineto, ovvero quella vera e propria metamorfosi della carne (tanto dileggiata da Pirandello in una delle sue composizioni più riuscite, Meriggio) che porta l'abruzzese a far entrare il resto del creato dentro di sé, e a diventare creato egli stesso; e, ancora, siamo distanti anni luce dall' Übermensch, dal Superuomo che nasce da una tale fusione tra umano e ambiente circostante, di cui la critica ha tanto discusso negli ultimi 150 anni. Eppure, eppure... Eppure, credo di poter affermare con un certo grado di sicurezza, del panismo - nella opera omnia di Piol e, più specificamente, in questa raccolta - c'è. Ma si tratta di un panismo di tutt'altro genere da quello che studiamo a scuola. Colui che dice """"io"""" in Amori miei, infatti, non si unisce carnalmente alla natura, non trascende la sua umanità per arrivare a un livello superiore del suo essere sulla Terra, non vive egoisticamente il suo contatto col resto del mondo. Colui che dice """"io"""" in Amori miei, al contrario, opera un panismo affettivo, emotivo, sentimentale. Colui che dice """"io"""" in Amori miei, appunto, si fa carico del Male cosmico, del dolore universale, della sofferenza dei suoi, dei nostri' avi, ne esperisce fisicamente l'afflizione, tentando poi di lenire ferite che sono senza tempo, ancestrali quasi, con l'unica formula che conosce: l'amore...» (Dall'Introduzione di Selene Gagliardi)"" -
Un prato di margherite. Le Matricole del 1978
1921-2021: 100 anni dell'Università Cattolica del Sacro Cuore. -
Il nodo sublime. Ediz. italiana e inglese
Dal 21 marzo al 5 aprile 2009, presso il Museo Ideale Leonardo da Vinci (Vinci - Fi), in esposizione il tema de ""Il nodo sublime"""": attraverso le realizzazioni artistiche di Marco Nereo Rotelli, Al Mullah, Oliviero Rainaldi e Frederike Roozeveld Van Der Ven viene riproposta una lettura in chiave contemporanea dei """"nodi vinciani"""", elementi centrali e suggestivi dell'opera leonardiana. L'esposizione rappresenta non solo un importante momento artistico, ma anche l'occasione per mostrare l'importanza della connessione tra culture e arti differenti in un mondo globalizzato come quello attuale, attraversato da una profonda crisi di valori, di obiettivi e progetti a lunga scadenza. Le forme espressive di questi artisti provenienti da differenti parti del mondo si incontrano nello spazio espositivo per intrecciarsi tra di loro, come in un nodo. Un nodo che rappresenta il legame tra Oriente e Occidente, su cui lo stesso Leonardo da Vinci aveva attentamente riflettuto, sottolineando l'importanza del vicino Oriente, cerniera fondamentale tra le culture."" -
Christian Balzano. Luci del destino. Ediz. italiana, inglese e spagnola
Il volume è il catalogo della personale che il Padiglione di Belle Arti della Pontificia Università Cattolica Argentina e il Lu.C.C.A. - Lucca Center of Contemporary Art - coproducono (a Buenos Aires dal 5 al 25 maggio 2009 e a Lucca in dicembre). L'artista Christian Balzano offre una selezione di opere dal titolo ""Luci del destino"""". Balzano si sofferma sulla difformità tra il vivere la vita o tollerarla, tra l'essere protagonisti della propria esistenza o subire passivamente ogni situazione: """"Anche il corso della nostra vita può cambiare - afferma il pittore livornese -, sarebbe sufficiente scegliere. Stabilire così la differenza tra una vita subita e una vita vissuta"""". Il suo racconto esistenziale parte da un protagonista imprevedibile e affascinante come il toro, il quale diventa, attraverso combinazioni ardite e in certi casi provocatorie, un vero e proprio simulacro, una figura che raccoglie in sé indicazioni e simbologie. Toro e destino si incontrano a più livelli ed entrano in collisione su altri: """"Sembra che il toro, in certi momenti, abbia la capacità di incidere favorevolmente sul corso degli eventi quotidiani o del destino. Spesso è la vittima predestinata, ma non sempre è così!""""."" -
Gianfranco Zappettini. Tensioni nel colore. Ediz. italiana e inglese
Catalogo della mostra presso la Galleria di arte moderna e contemporanea Santo Ficara (Firenze, 16 maggio - 30 giugno 2009). Il maestro Zappettini è già attivo negli Anni Sessanta e all'inizio degli Anni Settanta si afferma a livello nazionale e internazionale grazie ai suoi lavori che, insieme ai contributi scritti, costituirono la base teorica della Pittura Analitica, intesa come un ritorno al lavoro del pittore e ad una riflessione sul linguaggio dell'arte figurativa. Nel 2003 il maestro ha dato vita alla Fondazione Zappettini per l'Arte contemporanea, istituzione che nelle sue sedi di Chiavari e Milano si dedica allo studio, alla ricerca e all'archiviazione della Pittura Analitica degli Anni Settanta, tramite l'organizzazione di mostre personali e collettive. Come scrive lo stesso Zappettini: ""Il processo artistico riflette il processo cosmogonico per cui, dall'indifferenziazione iniziale configurantesi come pura possibilità e testimoniata in alcune opere dai colori primari, giallo, rosso, blu stesi ai margini della tela, si organizza il cosmo che, come un tessuto, è foggiato da una trama e da un ordito""""."" -
Dependtendency
Catalogo di una suggestiva mostra presso il parco dell'isola di Certosa (Venezia, 4-7 giugno 2009): 10 opere sul tema della crescente interdipendenza tra nazioni e culture. Un evento collaterale non ufficiale della 53ª Biennale di arti visive di Venezia. -
Marcello Mori. Trans-formazioni. Ediz. italiana e inglese
Catalogo della mostra promossa dal Comune di Castelfiorentino in collaborazione con la Banca del Credito Cooperativo di Cambiano: dal 4 giugno al 21 giugno 2009 presso il Ridotto del Teatro del Popolo di Castelfiorentino l'artista Marcello Mori espone le sue opere. Per Mori l'atto creativo non si limita alla rielaborazione degli elementi percepiti, ma consiste nell'attivazione di meccanismi legati all'esperienza emozionale ed estetica: per il pittore toscano l'arte è, prima di tutto, la risposta a un bisogno, in quanto trasposizione dei sentimenti e della loro parte più profonda, ma è anche, come lui stesso la definisce, una specie di malattia a cui non può sottrarsi.Mori tende a rappresentare l'insieme più che i dettagli di ciò che ritrae, cerca di suggerire formazioni di volumi che vanno oltre ciò che il solo senso della vista potrebbe percepire: ""ad interessarmi è il discorso generale del dipinto, il quadro deve girare nel suo complesso, in esso si deve percepire la consistenza della figura, ma non i particolari"""" - scrive l'artista."" -
L' arte alabastrina
Volume sull'arte della lavorazione dell'alabastro, materiale che per secoli, in Italia e nel mondo occidentale, in termini di reperimento e di lavorazione, è stato prerogativa quasi esclusiva del territorio di Volterra. Minerale composto da solfato bi-idrato di calcio (corrispondente alla formula CaSO4-2 H2O) e classificato nella scala di Mohs con durezza 1/2-2, l'alabastro ha caratteristiche peculiari, oltremodo meritevoli di essere conosciute e approfondite. La storia del materiale, i metodi di reperimento, gli artigiani che lo lavorano, gli attrezzi utilizzati, gli oggetti prodotti: tutti questi aspetti sono affrontati nel dettaglio e corredati di immagini. -
Denis Riva. Made in Ganzamonio. Ediz. italiana, inglese e coreana
Il volume è il catalogo della mostra di Cento (Galleria d'Arte Moderna Aroldo Bonzagni, 5 settembre 2009 - 1 novembre 2009). Nell'immaginario di Riva la costruzione di un mondo e di un linguaggio in continua evoluzione legato al suo vissuto e al luogo che lo circonda è fondamentale. Il Ganzamonio è l'apice di questa struttura. Il Ganzamonio è una poesia di un amico, è la terra che lo circonda, lo spazio in cui si muove quotidianamente e che può essere racchiuso in un triangolo geografico dove i vertici sono rappresentati da Ferrara, Bologna e Modena. Luogo fisico e identificabile ma che diventa base dove cogliere fotogrammi e particolari da unire a vere e proprie visioni, fino a perderne il confine reciproco. Questa mostra, Made in Ganzamonio, nasce dalla necessità dell'artista di portare avanti nuove sperimentazioni e tematiche tramite specifici colori e materiali, come il lavoro su tela a cui si è accostato da pochi anni. Vi è anche un forte desiderio di valorizzazione del territorio che lo circonda tramite i suoi elementi tipici come gli animali, la campagna, la nebbia e le domeniche avvolte in un'assenza che concilia visioni ad occhi aperti. È per questo motivo che la suddivisione in cicli è cosi legata al territorio di Riva, dove si dipanano immagini tratte e ispirate al Ganzamonio in cui è immerso. -
Concetto Pozzati. La pittura come inventario. Ediz. italiana e inglese
Il volume è il catalogo, pubblicato in collaborazione con MOdenArte, della nuova mostra di Concetto Pozzati. Come scrive lo stesso Maestro: ""Memoria, ri-memoria, storia, ri-storia. Sono i quadri che ti guardano e che hanno gli occhi, oltre una loro oralità, anche dietro la nuca. Sono loro che si confrontano, si scelgono o si isolano individuando però il perché di quell'occhio sempre spalancato. Esiste sempre una dualità nell'opera come nell'occhio, che rispecchia da un lato in un sentimento amoroso e suadente e dall'altro la lancetta e la spia per il massaggio dell'intelletto. [...] Questa mostra raccoglie lavoro e """"resti"""", archeologicamente intesi, sparsi negli ultimi vent'anni e in ben dieci cicli. L'irrinunciabile pittura intesa come inventario""""."" -
Dentro. Ediz. italiana e inglese
Il volume è il catalogo della mostra collettiva ""Dentro"""" (San Gimignano Galleria Gagliardi, 12 settembre - 4 ottobre 2009, mostra che raggruppa sei artisti: Andrea Boyer, David De Biasio, Marica Fasoli, Paolo Tagliaferro, Michele Taricco, Luciano Ventrone. Pur distanti fra loro per età ed esperienza personale, essi risultano intimamente legati dalla stessa tenace aspirazione a rappresentare, il più fedelmente possibile, la realtà che li circonda: oggetti, luoghi e persone. Siamo di fronte ad un vero e proprio viaggio """"dentro"""" la realtà virtuale della tela dipinta e del foglio disegnato, affascinati dalla caparbia ricerca della fedele riproduzione post fotografica del reale. Le opere sembrano appartenere ad un lavoro di grande oggettività, ma ognuna di queste sembra più vicina ad essere il luogo privilegiato di un evento, l'altare scenico della rappresentazione quale centro dello stupore e dell'incanto, per chi ancora riesce a provare stupore ed incanto."" -
Gianni Dorigo. Il pianeta delle tempeste. Ediz. italiana, inglese e russa
Catalogo della personale che il maestro Dorigo mette in scena a Firenze (Galleria San Gallo Art Station, 23 ottobre 2009 - 6 gennaio 2010): il suo lavoro si può ben definire una ""traduzione"""" di sequenze cinematografiche concentrate nell'atto unico, al tempo stesso lentissimo e istantaneo, della pittura. Dorigo raccoglie la testimonianza del regista russo Tarkovskij e la utilizza come canone artistico, sorgente di immagini e visioni, icona da cui partire e a cui rivolgersi per giungere a una personalissima visione, trasfusa in un trascorso di tempo, tradotto ma prima intravisto. Egli è pienamente e intensamente un artista che usa la pittura, la scrittura, il colore, la fotocopia, l'immagine moltiplicata con tutta l'appassionata avidità di mezzi che può concedersi soltanto chi è in possesso di uno stile abbastanza forte da non scomporsi e non confondersi di fronte a qualunque avventura di linguaggio."" -
Alberto Di Fabio. CosmicaMente
"Dipingo in orizzontale. I lavori eseguiti in quella posizione sono come mantra. In ogni opera ci sono vari livelli di velature con l'acqua, quindi ci sono circa 10 passaggi di colore in ogni opera... Mentre lavoro faccio esercizi di yoga, meditazione e stretching"""". L'artista Alberto Di Fabio predispone il proprio corpo e la propria mente, li sottrae al rumore circostante, al nostro tempo e al nostro spazio. Dipingere è per lui un esercizio spirituale, che coinvolge tutto l'essere e la dimensione psicofisica. Il fine della ricerca di Di Fabio è quello di rendere visibile l'invisibile. Ma questo è, in ultima analisi, il fine dell'arte stessa, poiché, come insegna la fisica, l'immagine delle cose e la loro struttura interna non corrispondono. È estremamente suggestivo che Di Fabio torni alla radice del termine Cosmo nella doppia accezione di """"ordine"""" e di """"ornamento"""". L'immagine dell'oggetto più antico di cui disponiamo è quella della radiazione cosmica di fondo, che ha giocato un ruolo chiave in cosmologia fin dalla sua scoperta, a metà degli anni Sessanta. Di certo si tratta di un fenomeno straordinario." -
Accardi, Alviani, Castellani. Il linguaggio si fa spazio. Ediz. italiana e inglese
Il volume è il catalogo della mostra che inaugura la sede milanese della Galleria di arte moderna e contemporanea Santo Ficara (9 ottobre - 20 novembre 2009). Tre artisti partecipano con le loro opere a questo evento: un piccolo ciclo, se non un vero e proprio trittico, per Carla Accardi; tre cimeli della stagione che egli stesso ritiene la migliore della sua attività creativa per Getulio Alviani; due lavori bianchi e uno argento, colore ormai utilizzato soltanto per i veri compagni di strada, per Enrico Castellani. Accardi, Alviani e Castellani interpretano così, ciascuno con il proprio personale linguaggio, una ""ricerca della felicità"""", una soluzione visiva, oggettuale, comportamentale che l'arte può fornire al progetto di un """"nuovo mondo"""". Il linguaggio si fa spazio in una maniera specialistica e specializzata, concentrando cioè sul problema spazio l'intera percezione dell'universo."" -
OpenArtCode Paris. Ediz. francese e inglese
Il volume è il Catalogo dell'esposizione OpenArtCode Paris (Grand Palais, 3-9 novembre 2009) di un gruppo di artisti di formazione eterogenea e diversi per nazionalità, cultura e tecnica espressiva. Dall'unione dei loro talenti sono nate varie esposizioni, in Italia, Francia, Montecarlo e Messico. Adesso la loro energia si concentra nella promozione dei singoli lavori al prossimo Oper Art Code di Parigi. Gli artisti sono: Barbara Alcalde, Marely Becerra, Figen Begen, Leon Bosboom, Mary Brilli, Brenda Charles, Emilie Cummings, Marybel Gallegos, Shirley Garcia Cipullo, Marina Gavazzi, Juan Carlos Granados, Guti, Sumio Inoue, Betty Jonker, Margaret Karapetian, Margaret LaBounty, Arianna Luporini, Roy Lawaetz, Sinae Lee, Lina Moretti Nesticò, Catalina Ochoa, Marieta Reijerkerk, Enrique Garcia Saucedo, Naomi Sheed, Carlo Vitali, Karel Vreeburg e Amanda Ward Thomas. -
Alfredo Rapetti. Declinare l'infinito
In collaborazione con MOdenArte, la Carlo Cambi Editore pubblica il catalogo della nuova mostra di Alfredo Rapetti: declinare l'infinito. Le tele incrostate di scrittura dell'artista milanese conquistano il loro pubblico con semplicità e immediatezza. Le opere colpiscono i sensi e l'intelletto con simultaneità, fondendo insieme due campi abitualmente distinti: la scrittura e l'immagine. Ecco, infatti, quanto ha egli stesso dichiarato: ""Ogni opera che presuma di chiamarsi """"arte"""" deve da sola, autonomamente, poter comunicare l'emozione che intende esprimere. Contenere cioè in sé la capacità di trasmettere il proprio messaggio, senza l'ausilio di informazioni estranee al puro processo creativo"""". Facendo collidere la sfera del visivo con quella della scrittura Alfredo Rapetti ha creato, forse coscientemente, forse inconsapevolmente, una sorta di corto circuito tra i due apparati cerebrali. In questo modo ha inaugurato una nuova modalità che unisce """"visione"""" e """"lettura"""" e che fa sposare due ambiti abitualmente distinti a partire dalla loro origine fisiologica."" -
Christian Balzano. Uomo versus animale? Ediz. italiana e inglese
Il volume è il catalogo della nuova personale che il Lu.C.C.A. - Lucca Center of Contemporary Art (13 dicembre - 21 febbraio 2010) dedica all'originale artista Christian Balzano, che sceglie il toro come proprio marchio di fabbrica e lo fa traslando a suo piacimento il senso dell'icona: mai banalizzando, piuttosto imboccando la strada consapevole di utilizzare un simbolo forte e a suo modo ironico. Liberato da quell'univoca interpretazione direttamente legata alla forza fisica e primordiale dell'animale, la potenza taurina assurge a nuovi valori che affondano le proprie radici nella cultura e nelle credenze popolari rivisitate nella contemporaneità. Il vero soggetto è, oltre alla doppia natura umana in bilico tra brutalità e bellezza, quella doppia natura in qualche modo evocata nel titolo, il tema della superstizione e del misticismo, della predestinazione contro ogni tipo di volontà di cambiamento. Il precario equilibrio tra razionalità e istinto. Impariamo che dentro ogni forma si trova sempre l'essenza, all'interno di ogni fenomeno si trova sempre il cuore, nonostante la vita e la società facciano di tutto per farcelo dimenticare. In una stanza buia e piena di diversivi fastidiosi, è sufficiente chiudere gli occhi e andare laddove ci porta il cuore, seguendo la luce del nostro destino.