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Dentro, fuori e intorno alla gabbia
Matilde cerca di superare un passato difficile e un presente confuso, mentre Gaetano fa i conti con un'affettività instabile. Si ritrovano, quasi forzatamente, a conoscersi e a comprendere quanto sia facile, nella vita, con la persona giusta, abbattere i muri che vengono alzati per autodifesa. Tra dibattiti e confronti, pregiudizi e scontri, i due si trovano all'associazione Gay Troop: è Virginia la direzione giusta per Matilde? Gaetano è in grado di amarsi e di amare? -
Otto. Tutti siamo tutti
Otto è il simbolo dell'infinito e questa storia parla delle infinite potenzialità della vita e della sua forza primigenia, l'amore. I protagonisti di questa lunga favola sono due, anche se si ritrovano, a loro insaputa, a rivestire i panni di otto vite diverse, amandosi costantemente attraverso i secoli. Prima sono Philippe e Olympia durante la Rivoluzione Francese: un libertino e una rivoluzionaria. Diventano Gabriel e William, due poeti romantici dell'800, poi Milena e Greta in un lager, per finire ad amarsi come Giacomo ed Elena, un uomo e una donna in posizione scambiata rispetto ai ruoli di partenza. Una sorta di ""Orlando per 4"""" in salsa di Encyclopedie, una favola sull'amore, sulla passione, sulla resilienza. Prefazione di Giovanni Mastrangelo."" -
All'ultimo momento
"All'ultimo momento"""" appare per la prima volta il 27 novembre del 1858 su «Household Words», la rivista diretta da Charles Dickens con cui Elizabeth Gaskell aveva iniziato a collaborare nel 1850. La trama ruota attorno alle vicende di Margaret, una giovane donna di Edimburgo dal carattere forte e dallo spirito indomito, e al suo amore per James Brown, promettente dottore in medicina che gode di grande popolarità nei migliori salotti della capitale. Tuttavia si conosce poco del passato del ragazzo, soprattutto non si hanno notizie dei suoi legami familiari, se non che ha perso la madre «prima di iniziare l'università». Una tale incerta biografia genera sorpresa e scontento nei parenti della ragazza all'annuncio del fidanzamento. Il Professor Frazer, zio e tutore della protagonista, sebbene consapevole di non poter imporsi sulla nipote, ormai maggiorenne, prova a dissuaderla da un matrimonio svantaggioso. Ferma nella sua decisione, Margaret sposa James Brown e lo segue a Londra, dove il dottore comincia a farsi strada nella professione medica. Insieme alle ristrettezze economiche, con il matrimonio arrivano nuove ombre a minacciare la felicità della coppia, legate a un passato che James aveva cercato di tenere nascosto ma che torna a perseguitarlo. Appartenente al genere della crime story, su cui sono innestati ingredienti di diverse tradizioni letterarie, """"All'ultimo momento"""" restituisce l'immagine di una scrittrice consapevole, che guarda alla narrativa breve quale laboratorio in cui sperimentare nuove forme di scrittura." -
The wizard of RA. Vs Artificial Intelligence
The wizard of Ra è un romanzo apparentemente surreale che cela un messaggio di sensibilizzazione: il futuro dell'intelligenza artificiale nella società contemporanea e la difficile condizione giovanile di oggi. Lo scritto si muove tra narrativa classica, la modernità del cinema americano, sensibile a temi fantascientifici e tecnologici, e il mondo poco esplorato degli adolescenti, sempre più isolati nel loro rifiuto dei modelli offerti dai genitori e dalla scuola. In un tempo in cui l'intelligenza artificiale sta prendendo il sopravvento sull'umanesimo, mettendo a rischio la felicità dell'essere umano, togliendogli lavoro e la speranza nel futuro, tre ragazzi entrano in guerra per combattere con le loro armi questa deriva sociale. -
Quondam. Il tempo che non ritorna. Vol. 2
A Riccardo Riki non interessa la banale concorrenza dei premi letterari e la distinzione, posizione od opposizione tra gruppi artistici; a lui interessa soltanto l'orgoglio di raggiungere l'obiettivo contenuto in un'idea produttiva. La sua scrittura è un procedere lento, elaborato, fatto sempre di aggiunte e varianti fino allo sfinimento: distruttore e ricostruttore dei suoi lavori poetici che lo portano all'annullamento e alla riedizione di versi profondi nel loro significato ma semplici nella loro esposizione sintattica. Attualmente è impegnato su alcune future pubblicazioni che riprenderanno importanti lavori tra il poetico e il filosofico che ha scritto in età giovanile: sessanta anni di esperienza letteraria che rimarranno a disposizione degli studiosi del terzo millennio. -
Un contrastato amore. La mia famiglia attraverso i secoli
Volgendo lo sguardo al passato si ha la sensazione di vedere annullati, dalla metamorfosi della società, tutte le tradizioni che ci legano agli anni trascorsi; questo significherebbe annullare tutti i ricordi personali vissuti dai nostri antenati; ma anche oscurare il passato, non riconoscere il patrimonio, i valori, il costume, le usanze, i sentimenti che ci legano al tempo trascorso; creerebbe una spaccatura fra generazioni, cessare di trasmettere ai giovani tanti insegnamenti di vita vissuta in particolari famiglie di consolidate tradizioni trasmesse da generazioni in generazioni, particolarmente per le tante famiglie del sud, che ereditavano principi e tradizioni di vita patriarcale, annullare un sentito rispetto verso i genitori i quali, con uno sguardo, facevano comprendere ai figli cosa era possibile fare, e anche verso la società che annulla alcuni valori. -
Cristina
Uscito in volume nel 1908, Cristina appartiene all'ultima fase della narrativa di Matilde Serao, quella definita ""aristocratica"""". Cristina è una storia che inizia come tante ma termina con un finale a sorpresa. Nel racconto, ambientato in un paese della provincia napoletana, una giovane di buona famiglia viene corteggiata da uno squattrinato ragazzo del luogo, che però rifiuta. Così il giovane, assumendo gli atteggiamenti melodrammatici da amante infelice, si trasferisce a Napoli dove si avvicina all'attività politica e al giornalismo. Pur ripetendo alle amiche, e a sé stessa, di non nutrire alcun interesse per lui, la protagonista, attraverso alcuni gesti, lascia trapelare che il ragazzo non le era affatto indifferente. E anche se nel frattempo accetta la proposta di matrimonio di un ricco bottegaio del luogo che inizia ad amare «con un'affezione calma e sicura», Cristina dimostra di essere ancora interessata all'altro ragazzo seguendone le notizie sul giornale locale. E l'inatteso ritorno di lui stravolgerà tutti i piani stabiliti. Qui la scrittrice tratteggia con grandi capacità ritrattistiche la provincia napoletana a cavallo fra Ottocento e Novecento, e due interessantissimi personaggi: quello di una ragazza fin troppo corriva al volere della famiglia e quello di un giovanotto inquieto e affascinante."" -
Experience
Experience è un romanzo al femminile in cui le protagoniste si raccontano a cuore aperto. Erica lavora in una comunità terapeutica e riabilitativa dove ha conosciuto Maurizio, il suo compagno. La sua storia si intreccia con quelle di alcune donne che incontra sul posto di lavoro, storie che l'appassionano e le donano un'esperienza di vita preziosa. Eugenia, Emma, Eva: donne diverse con storie diverse che però rappresentano perfettamente, tutte insieme, ogni sfaccettatura di quel caleidoscopio con mille colori che è di fatto l'animo femminile. L'autrice non si lascia sfuggire niente quando racconta il percorso delle sue protagoniste permettendo al lettore di vivere l'altra faccia dell'amore, quella attraversata dall'oscurità dell'inconscio di ogni donna, a volte tormentata da indomabile passione altre da tragica rassegnazione. -
Il diario di Anne Rodway. Testo inglese a fronte
Pubblicato sulla rivista dickensiana «Household Words» nel 1856, ""Il diario di Anne Rodway"""" si distingue nel panorama della narrativa vittoriana perché Wilkie Collins presenta come protagonista la prima donna detective di un genere - la narrativa poliziesca - che avrebbe sempre più conquistato l'attenzione del pubblico. Questa crime story, strutturata come un diario, narra la vicenda di Anne Rodway che, per amore della sua più cara amica, morta in seguito all'aggressione violenta per mano di un bruto senza nome, si trasforma in una detective fredda e metodica alle prese con una Londra notturna e inquietante. Malgrado la polizia proceda all'archiviazione del caso come morte accidentale, la protagonista decide di svolgere la sua indagine sul campo convinta di poter scoprire il colpevole e di farlo condannare. Chi ha ucciso Mary Mallinson, la diciottenne cucitrice verso la quale la diarista nutre un affetto profondo? La risposta giungerà dal diario di Anne Rodway. Sensibile e generosa, la diarista è una donna controcorrente: il suo razionalismo e il suo impegno nella risoluzione del mistero non corrispondono affatto al ritratto femminile comunemente accettato dall'ortodossia ottocentesca."" -
Sguardo scarlatto
Sguardo scarlatto inchioda alla pagina il lettore e lo fa volare in liberi cieli per riportarlo poi alla carne e al corpo del quotidiano ed è questo che deve fare la vera poesia. L'autrice di questa silloge non fa troppe concessioni al lettore; certo, come tutti gli artisti, cerca complici. Teme il tempo, ma prova a leggerlo condividendo ogni più piccola annotazione. Le parole di questo libro - che è un vero e proprio poema - sono sensoriali, sono fotogrammi in bianco e nero. Raffaella Lanzetta racconta il mondo e la sua anima con una lingua che è appiglio e desiderio. -
Il giardino dei Grìgoli
Pubblicato a puntate sul «Corriere dei Piccoli» e poi in volume da Treves nel 1922, ""Il giardino dei Grìgoli"""" costituisce la miglior prova di Maria Messina nella sua letteratura per ragazzi. In questo racconto di ambientazione borghese la scrittrice dedica alla gioventù italiana del dopoguerra una riflessione sul primo conflitto mondiale. Costretti dalle circostanze ad abbandonare la Sicilia e la casa in cui sono cresciuti, i protagonisti Ninetta e Pepè intraprendono un viaggio avventuroso alla ricerca della cosiddetta """"zona di guerra"""". Il loro percorso, costellato dagli incontri con le nuove figure eroiche dell'epoca - dal soldato reduce dal fronte alla crocerossina - coincide con la scoperta della dolorosa immagine delle conseguenze dell'evento bellico. Un'esperienza che comporta la brusca fine dell'era della spensieratezza. Il romanzo è una testimonianza del richiamo al senso di unità nazionale che si estendeva a quel tempo anche ai più piccoli, instillando in loro i valori patriottici, attraverso l'educazione e la lettura. Grazie al suo stile moderno, alla colloquialità dei dialoghi e alla costruzione lineare della vicenda, l'autrice riesce nell'intento di arrivare ai suoi giovani lettori, invitati a interrogarsi sull'abbandono precoce e forzato del giardino della propria infanzia. Età di lettura: da 12 anni."" -
Casa Danesbury
Pubblicata a Londra nel 1860, Casa Danesbury, di cui si offre qui la prima traduzione italiana, è l'opera di esordio di Ellen Wood. Il romanzo, che si inscrive nel genere sociale vittoriano, mostra già elementi della scrittura sensazionale che più tardi caratterizzerà la prosa woodiana. Eastborough, sede dell'importante Ferriera Danesbury, ha l'apparenza di una tranquilla cittadina ma nasconde, appena dietro la facciata di borghese perbenismo, un intreccio di drammi relazionali, alcolismo e iniquità sociali. La realtà più oscura e problematica si annida proprio dietro l'angolo, negli attraenti ma ingannevoli gin palaces. Dopo la tragica scomparsa della prima moglie, John Danesbury convola a seconde nozze con Eliza St. George, convinto di perseguire il bene dei figli. La nuova Mrs Danesbury stravolge gli equilibri della casa, rendendola scenario di conflitti e scontri continui, in cui i rapporti familiari si complicano fino a deteriorarsi. I giovani eredi Danesbury vedono le loro relazioni intrecciarsi progressivamente alla piaga dell'alcolismo che ne affligge in qualche modo l'esistenza. L'idea di saga familiare suggerita dal titolo cede il passo al conflitto, destabilizzando il modello vittoriano della ""casa"""" come nucleo d'amore e della famiglia quale garanzia dell'ordine sociale. Narrando la storia di due generazioni, l'autrice incrocia i destini di padroni, amici e servitori e fa dell'inarrestabile avanzata del vizio la forza trainante del racconto. Casa Danesbury inaugura un progetto di rivalutazione dell'opera di Ellen Wood in Italia."" -
Nel labirinto
Pubblicato nel 1872 dalla già famosa Ellen Wood, ""Nel labirinto"""" riscuote un enorme successo di pubblico e viene ristampato più volte nei decenni successivi. Al centro della storia vi è la famiglia degli Andinnian, retta da una madre esigente e morbosamente legata al figlio maggiore, Adam. Il secondogenito, Karl, un giovane schietto e onesto, soffre della mancanza di attenzioni da parte di Mrs Andinnian, pur mostrandosi sempre affettuoso e disponibile verso i due congiunti. Al contrario del fratello, Adam è un uomo testardo e svogliato, ben adagiato sulla sua posizione di erede dei possedimenti di famiglia a Foxwood, cittadina tranquilla, quasi al limite della monotonia. Eppure Foxwood è destinata a diventare un luogo sensazionale nella seconda parte della narrazione - un luogo in cui si nasconde un segreto legato a un efferato omicidio che getterà ombra sulla vita dei due giovani. Emblema e fulcro del mistero è la cosiddetta casa del Labirinto, in grado di turbare, qualche anno più tardi, l'amore coniugale di Karl e Lucy. Dopo aver trovato un'iniziale felicità con la sua sposa, Karl è infatti sottoposto a varie pressioni che mettono a rischio la loro unione. Solo la pazienza e la devozione della donna riescono a salvaguardare, in qualche modo, il loro legame, nell'attesa che l'enigma oggetto della crisi venga risolto. Intessendo una trama densa di insidie e sperimentando con una efficace mescolanza di generi, la romanziera trascina il lettore in un mondo di verità taciute e in un crescendo emozionale che rischia di compromettere in modo irreversibile la felicità dei personaggi."" -
Estate artica
"Estate artica"""", di cui si offre qui la prima traduzione italiana, fu scritto nel 1911 e pubblicato postumo solo nel 1980. È un romanzo che rappresenta uno dei momenti più intellettualmente raffinati della produzione narrativa di E.M. Forster sul tema del desiderio e del progresso. Nella stazione di Basilea, una folla di passeggeri tenta di salire su un treno diretto in Italia. Qui Martin Whitby cade e rischia di venire ucciso dal convoglio. A salvarlo c'è il repentino intervento di un giovane militare, Clesant March. Nonostante il profondo abisso che li divide, Martin prova per lui un sentimento di gratitudine e al tempo stesso un'immediata quanto indicibile attrazione. Se in un primo momento il rapporto tra i due appare solo circostanziale, più tardi assumerà una sfumatura di ambiguità. Rientrato in Inghilterra, Martin viene inaspettatamente contattato dal giovane March per un'urgente richiesta di soccorso, che da lì a breve si scopre essere l'inizio di una tragedia. Il romanzo costituisce un terreno di esplorazione inedito per Forster. In piena sintonia con il programma estetico modernista, """"Estate artica"""" vuole infine mettere in discussione l'essenza stessa del codice cavalleresco, ancora in voga all'inizio del ventesimo secolo. Qui, con il lirismo che lo contraddistingue, l'autore dissemina tra le pagine messaggi inequivocabili e intense riflessioni sulle forti contraddizioni della sua epoca." -
L' invenzione della luna. 1969-1979
"L'invenzione della Luna. 1969-1979"""" racconta la storia di una giovane coppia di sposi che dalla Basilicata e dall'Abruzzo si ritrovano a metter su famiglia nella Roma degli anni Cinquanta del secolo scorso, integrandosi con fatica nella vita della capitale. Il romanzo si dipana attraverso lo sguardo e le esperienze di Stella, la figlia più grande, appassionata di astronomia. Ed è proprio dall'atterraggio dell'uomo sulla Luna, il 20 luglio del 1969, che prende il via la narrazione che vede procedere in parallelo la storia di Stella e della sua famiglia e i principali eventi dei travagliati anni Settanta, in un costante intreccio di vita personale e di vicende storiche e politiche." -
Oltre l'autostima
"Oltre l'autostima"""" è la raccolta di molteplici esperienze che nascono dall'analisi di centinaia di ore di coaching condotte con tante persone, un lavoro che è stavo via via analizzato, strutturato, elencato in statistiche, le quali hanno mostrato che l'analisi transazionale, l'analisi comportamentale, crea benefici nel 97% dei soggetti che l'hanno conosciuta e successivamente applicata." -
La fattoria degli animali. Racconti bestiali
Racconti di: Stefano Benaglia; Pino Blasone; Cristiano Maria Carta; Adriana Cavallo; Irene Calvo Crespo; Fabio Croce; Cinzia Di Tosto; Gisella Porli; Maria Alba Maiorana; Samantha Petrucci; Franco Piol; Ida Verrei. -
La metamorfosi di Giano
Il percorso da un dialogo ad una filosofia come luoghi di comprensione della realtà è il tema di questo racconto, che offre anche spazi ampi a questioni morali politiche religiose che da sempre coinvolgono l'umanità. Il dialogo si svolge tra un Io umano e Giano, dio delle porte, della duplicità e del dubbio. Giano predica con durezza la tranquilla visione dell'ambiguità del mondo. L'Io difende l'unicità umana, prodotto o riflesso di una superiore creazione divina. Ben oltre la predicazione, il nume vuole poi imporre la sua dottrina come Religione. Subisce un rifiuto, e vede, anzi ridursi il suo ruolo da dio a simbolo. Incapace di rinunciare alla suprema vocazione, egli sfida l'antagonista sul suo stesso terreno, che riconosce essere la filosofia, fino a umanizzarsi e riunire i suoi profili in un solo volto. Ma così Giano, entrato nell'ordine del tempo e decaduto da signore della duplicità ad altro da sé, scompare del tutto. Dal suo gesto finale, però, e dalla forte richiesta umana trae origine e nome la Filosofia Gianuaria che dal rigore della disputa e dall'ansia rinnovata di conferma verso un ordine superiore è volta alla conoscenza di una realtà multiforme e magmatica. Nella vicenda, spesso si avverte come imminente un epilogo, poi sovvertito dalle mutazioni del dio. La Filosofia Gianuaria è il terzo elemento del Trittico di Giano, dopo il Dialogo e la Conversione. -
La città delle parole che parlano
C'era una volta... ed ecco lupi e streghe, maghi e cacciatori, re e regine, cappuccetti rossi e pesciolini d'oro raccontare alla nostra infanzia quello che non c'è più. E mentre con voce dolce la nonna intrattiene i nipotini, le parole, fiaba dopo fiaba, a forza di ripetersi perdono significato, e tornano a farsi suono. E se gli eroi fossero invece popoli bambini in felice stato d'in/fanzia, cittadini, cioè di un universo non ancora parlato? E se, insomma, il linguaggio tutto nascesse dal suono del loro stupore mentre se ne vanno a zonzo nel paesaggio delle cose? Abbandonati i lupi e le streghe sarà questa allora la favola che la nonna decide di raccontare: «la storia dei nomi che affiorano ancora inconclusi nel rumore delle voci, il loro divenire nome», in un mondo che è figlio delle parole che lo indicano. Comincia a disegnarsi così una piccola genesi, fantastica e umoristica insieme, che narra della Creatura allevata dal popolo delle api e cacciata dal giardino terrestre; del popolo del deserto che abbandona il deserto e si innamora dell'acqua; del popolo delle foreste che s'inalbera al di là del tetto di foglie e scopre segrete altitudini, del popolo del ghiaccio che si lascia sterminare dal fuoco, del popolo delle voci che trovano un corpo che non avevano mai cercato... Storie a cui prestare orecchio – ammonisce la nonna – liberando i suoni prigionieri del senso comune per tornare insieme a un'infanzia del linguaggio, felici e contenti di incapricciarsi «dei giochi del dire». -
L' anima semplice. Suor Giovanna della Croce
Pubblicato nel 1901, ""L'anima semplice"""" rappresenta un punto di svolta nello stile narrativo di Matilde Serao. In seguito alla soppressione del suo convento, suor Giovanna è costretta a tornare """"nel secolo"""": l'irruzione della Storia in quell'angolo di pace, fino a quel momento strappato allo scorrere degli eventi, la costringe a fare i conti con il passato e con un futuro incerto. La catabasi di questa monaca sessantenne, da ormai quaranta nascosta al mondo e costretta all'improvviso a farvi ritorno in modo traumatico, è descritta dalla Serao con commossa partecipazione, ed è anche una catabasi nel """"ventre"""" di Napoli: lo spazio ha un valore sia realistico che simbolico, dal signorile convento Suor Orsola Benincasa, ai vicoli bui e maleodoranti in cui brulica un'umanità «fra povera e corrotta, fra misera e feroce». La poetica corale, particolarmente congeniale all'autrice, qui si integra con il romanzo sociale, con l'epopea di una """"vinta"""", che nella verghiana lotta per la sopravvivenza ha avuto la peggio. Appare in controluce anche una critica ai rapporti sociali e familiari, spesso permeati di cinismo e interesse. La scrittura uniforme ed equilibrata, improntata al realismo e lontana dagli stilemi letterari, va oltre la mera aderenza al dato concreto per trasfigurarsi in un'adesione emotiva controllata e scevra da eccessi.""