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Il disastro americano. Riuscirà Obama a cambiare Wall Street e Washington?
Chi è veramente Barack Obama? Un'altra espressione dell'establishment americano sempre uguale e guerrafondaio? Oppure il vero homo novus della politica internazionale? Per capirlo, molto dipenderà dalla sua capacità di svincolarsi dai pescecani della finanza di Wall Street. Al momento, però, sembra impossibile, perché il presidente ha voluto nel suo governo (o gli è stata imposta?) la squadra dell'ex ministro del Tesoro di Clinton, Bob Rubin. Figura di spicco della politica economica degli ultimi anni, Rubin è stato l'artefice dell'ingresso dei democratici a Wall Street: una lunga stagione di successi che si è tragicamente conclusa con il fallimento di Citigroup. Con la benedizione di Rubin, sono arrivati ai vertici dell'amministrazione Obama personaggi come Geithner e Summers, tra i principali responsabili della crisi. Ecco perché Washington tace su quanto è accaduto e ancora non è intervenuta per cambiare le leggi che hanno reso possibili gli eccessi della finanza virtuale. Mario Margiocco traccia un bilancio del primo anno di mandato e delle incognite che Obama ha dovuto affrontare in campo economico. Del suo parziale successo, con la riforma sanitaria. E dei passi falsi compiuti finora sulla più importante e cruciale riforma finanziaria. -
Gli illuminati
Diventato ormai maestro nell'arte di manipolare la realtà, Sliv si ritrova in parte testimone, in parte attore del nuovo scenario geopolitico nato dopo l'attentato dell'n settembre. Manipolando con destrezza i fatti, con il pretesto di allertare un Occidente poco attento al pericolo terrorista, i ""falsificatori"""" mettono così in piedi un'apocrifa fatwa antioccidentale, mentre crollano le Torri Gemelle, scoppia la guerra contro l'Afghanistan, vengono manomesse le prove riguardo all'esistenza di armi di distruzione di massa in mano agli islamici. Verità storica e finzione romanzesca sembrano cedersi continuamente il passo: chi mente di più? E di fronte alla menzogna di Stato, come """"de-falsificare"""" la realtà? Al pari degli illuministi, gli uomini del CFR tentano intanto di mostrare la Via da seguire - avendo come unico riferimento i Lumi degli Enciclopedisti, artigiani di quella vasta impresa che Jules Michelet qualificò come una """"cospirazione vittoriosa dello spirito umano"""". I temi posti in campo sono i più vari, dallo sfruttamento minerario in Indonesia alla vendita di uranio all'Iraq: scenari resi credibili da una documentazione pressoché perfetta, che l'estensione e la precisione delle fonti rendono, paradossalmente, inattaccabile. Riflessione vertiginosa sulle infinite reinterpretazioni della storia, """"Gli illuminati"""" penetrano nel cuore di una contemporaneità nella quale la manipolazione dell'informazione ha assunto proporzioni un tempo impensabili."" -
Il lago di Venere
Agosto 1993. Il caldo torrido, le giornate interminabili e un vento di scirocco fanno da sfondo alla sparizione di un giornalista milanese nell'isola di Pantelleria. Sulla sua scomparsa indaga Martin Mandara, un disilluso poliziotto dell'antimafia. Un anno dopo l'uccisione di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, la furia della mafia sembra estendersi a tutto il Paese. Da maggio a luglio a Roma, Firenze, Milano esplodono bombe che hanno come misterioso obiettivo opere d'arte e monumenti. È tutto parte di un progetto eversivo dai contorni oscuri, che non può essere soltanto frutto di strategie mafiose. Sicilia come metafora, scriveva Sciascia. E in questo romanzo d'esordio, Domizia Yankov ricorre spesso al linguaggio simbolico per cercare di dare una risposta ai tanti enigmi irrisolti di quel tragico periodo. Difficile collocare entro i confini di un genere letterario la materia incandescente di questo libro. Realistico e insieme visionario, il racconto attraversa l'orrore delle stragi e l'eco degli scandali di quel difficile anno, gli eventi politici e i destini privati che si intrecciano tra mafia e Stato. Ad alleggerire la carica di realismo, l'autrice riprende con linguaggio divertito gli schemi del giallo classico, da Chandler a Simenon, da P.D. James a Patricia Cornwell, senza però intaccare la credibilità della storia. -
Le maschere della notte
Nel giardino di un villino nella periferia chic di Bruges una bambina ritrova uno scheletro umano. Il commissario Van In viene incaricato di svolgere le indagini; lo affianca la sua Hannelore, che da lui aspetta un figlio ma sembra non riuscire a stare a riposo neppure un attimo. Si scopre così come, anni prima, la casa in cui la piccola abita ospitasse un bordello di lusso, il Love, frequentato dai notabili della zona; l'esame dello scheletro rivela intanto che la vittima si era sottoposta a un intervento di chirurgia plastica. L'inchiesta giunge a un'ulteriore svolta quando la giovane poliziotta Carine Neels decide di voler provare a tutti i costi le proprie capacità investigative, alle quali il commissario non rimarrà a lungo indifferente: tanto più che la collega è giovane e graziosa... Al centro della terza inchiesta di Pieter Van In si accampano le miserie e i fragili splendori del bel mondo belga: giochi sessuali ai limiti del lecito, corruzione politica, compromissione delle forze dell'ordine, pedofilia, prostituzione. -
Non ricordo se ho ucciso
Jennifer White ha passato la maggior parte della sua vita a esercitare la professione di chirurgo, attività nella quale ha raggiunto traguardi eccellenti, assicurandosi una carriera brillante e remunerativa. È vissuta in un appartamento elegante, di classe, dove insieme al marito ha cresciuto i suoi due figli, Mark e Fiona. Lo scorrere del tempo ha portato con sé inevitabili delusioni e qualche lutto, però l'amica più cara, Amanda, è stata sempre lì, alla porta accanto, presenza sororale che ha custodito tutte le pieghe della vita di Jennifer come solo le amiche più vere sanno fare. Ora la dottoressa White ha sessantacinque anni, è in pensione e da qualche mese Magdalena, infermiera premurosa, vive in casa sua. Ed è qui che comincia questa storia, con la notizia della morte di Amanda e la polizia che bussa alla porta di Jennifer, perché lei conosceva bene la vittima e perché le ha vissuto accanto per tanto tempo. La donna è stata ritrovata con quattro dita di una mano amputate, un'operazione fatta con precisione, con mestiere, un taglio netto da bisturi. Esiste un legame tra l'omicidio e la dottoressa? Sarà necessario attraversare la mente di lei, ferita dall'Alzheimer, privata della possibilità di registrare e ricordare, e dai frammenti di memoria ricostruire cosa è successo. ""Non ricordo se ho ucciso"""" è un viaggio lontano, un gioco di specchi dove il racconto privato incrocia la vicenda criminale, dove ogni personaggio è una scoperta..."" -
Tutta colpa di Miguel Bosè
Roma, anni Ottanta.Tra cartoni animati, videoclip, film e telefilm, il protagonista di questo romanzo si crea un immaginario confuso e colorato. La televisione commerciale, vera grande babysitter dei nati in quei favolosi anni, scandisce i gusti e le scelte di questo bambino ""metrosessuale"""" che sente un irresistibile """"calore dietro alle orecchie e un formicolio bizzarro in fondo allo stomaco"""" in presenza tanto di Heather Parisi che di Miguel Bosé. Le sue spontanee curiosità sul sesso si scontrano però con la consapevolezza di crescere in una famiglia """"tipicamente italiana"""", con un fratello maggiore virilmente iscritto al Movimento Sociale, una sorella integralista cattolica, un padre militare di carriera e una madre cantante di piano-bar un po' svampita. L'esilarante racconto dei graduali coming out ai famigliari, la scoperta degli ambienti omosessuali, le prime esperienze con compagne e ragazzi conosciuti per corrispondenza si intrecciano alle stravaganti e dettagliatissime informazioni sui """"classici"""" di quegli anni. Tutta colpa di Miguel Bosé è la saga della famiglia Chiericato, che si svolge sullo sfondo di una storia del costume italiano lunga trentanni. Con uno stile brillante e un'irresistibile ironia, l'autore mette in scena situazioni e dialoghi esplosivi definendo in modo originale la personalità di uno dei quattrocentomila partecipanti del World Gay Pride del 2000."" -
Gandhi. Il risveglio degli umiliati
È una delle rare figure che hanno saputo cambiare il mondo con la sola forza dello spirito. Ma com'è riuscito, quest'uomo fragile e dalla voce esitante, questo giovane avvocato fallito, a riunire milioni di uomini? Com'è avvenuto che le sue mille sconfitte si siano mutate in trionfo? La vita di questo ""santo laico"""" mostra che per non essere più umiliati bisogna prima smettere di umiliare, cambiare il proprio rapporto con l'altro. E Gandhi lo fece, dando l'esempio piuttosto che lezioni, insegnando il coraggio di cambiare se stessi prima di pretendere di trasformare l'altro. Oggi è quanto mai attuale, perché mai come ora la violenza nel mondo è tanto minacciosa e multiforme. La sua prodigiosa contemporaneità emerge da molti fattori, tra cui l'idea di economia etica, la condanna della violenza, l'appello all'opinione pubblica, il ripudio della nozione di """"potere"""". Furono i voti di sincerità, castità, nonviolenza e povertà a far si che la sua lotta non deragliasse mai? Gandhi scrisse che in lui la fede """"divenne una forza vivente"""". Tutti conoscono la sua storia, ma lui rimane comunque un enigma."" -
Il mondo a metà
Miraflores porta il nome di una delle chiuse del Canale di Panama, ma sa ben poco del paese in cui è stata concepita e ancor meno delle sue origini. È convinta di essere il frutto di una relazione passeggera fra la madre e un uomo del posto che l'ha poi rifiutata. Un fascio di lettere nascoste per troppo tempo le svelerà tuttavia come la sua vita avrebbe potuto prendere altre direzioni, fino a che punto la persona a lei più vicina l'abbia separata dalle radici che costituiscono l'altra metà del suo mondo. È il punto di svolta. Miraflores decide di partire, d'inseguire le tracce di quell'uomo che per lei, finora, non è stato che un'ombra, e di rimettere insieme i frammenti di un'identità che riteneva persa, smarrita. Ad accoglierla c'è Panama, con le sue strade affollate di voci, con la sua provvisoria e scalcinata bellezza; e c'è Danilo - un giovane venditore ambulante - che l'accompagnerà nelle ricerche senza mai chiedere nulla in cambio. La città, che finora era per lei poco più che una cartolina sbiadita, le si rivela dunque più vicina di quanto non avesse mai immaginato: diviene una forma cui è possibile dare un contenuto, un luogo riconoscibile e reale in cui scoprirsi, ritrovarsi. Con questo romanzo d'esordio, forte di una rara compiutezza espressiva e formale, Cristina Henriquez si qualifica come una delle migliori voci della nuova narrativa statunitense. -
Il punto sublime
Andrea De Giacomi, pubblicitario trentenne, è un'anima in panne, ed è tutta colpa sua. Sì, un filo di scalogna, ma tutto sommato nella media; e sì, c'è l'incubo delle Pentole Miranda, per le quali non riesce proprio a trovare uno slogan efficace. Ma questo non gli impedisce di starsene aggrappato alla sua quotidianità spensierata, al poker settimanale con gli amici, alla sua adorata BMW cabrio non ultimo modello, mentre l'amore, con i suoi misteri e le sue complicanze, resta sullo sfondo, come una possibilità infinita e mai tentata. Per scuotere Andrea ci vuole ben altro, qualcuno capace di piombare a gamba tesa nella sua vita. Qualcuno come Eloisa, globetrotter compulsiva, un po' folle e, ovviamente, bellissima. Per inseguire lei, Andrea si ritroverà a Parigi, nel bel mezzo di un'azione di guerriglia anticapitalista, e poi in Finlandia, tra situazioni e personaggi surreali, all'origine di un idillio amoroso che proprio lui, assurdamente, farà di tutto per mandare all'aria. Dietro la vivace patina di commedia sentimentale, il romanzo d'esordio di Marcello Pozzato ci offre un'originale riflessione sull'impasse dei trentenni di oggi, insieme a uno sguardo brillante e impietoso sui grotteschi risvolti di un idealismo romantico portato agli estremi, di un sogno procrastinato di giovinezza al quale aggrapparsi come a un alibi per la mancata comprensione di ciò che si è, di ciò che si vuole, oltre i confini rarefatti e rassicuranti della grande storia d'Amore che tutti sognano. -
Dizionario innamorato dell'ebraismo
Che strano oggetto culturale è mai un ""dizionario innamorato""""? Ancora più bizzarro se si considera che il destinatario dell'amore in questione è quell'ebraismo da molti """"denunciato come dottrina degli assassini del Messia, come pratica degli usurai che sfruttano il mondo intero, dei cospiratori e degli assetati di sangue, pretesto di milioni di omicidi"""". Ma questo non è certo il punto di vista di Attali, nato in Algeria da genitori ebrei francesi e dedito allo studio di questa religione non solo per averla ereditata dalla sua famiglia, ma anche in risposta a un vivo interesse culturale. Quello che ci restituisce in questa serie di voci, da """"Abele"""" a """"Zohar"""", non è affatto un sapere enciclopedico o nozionistico, bensì il tentativo di interpretare e vivificare un'eredità personale e culturale dalla portata globale. Il mosaico che si compone voce dopo voce, tassello dopo tassello, ci offre un ritratto dell'ebraismo profondo e lontano dai luoghi comuni. Un ebraismo la cui storia millenaria, sintetizzata da Attali nelle pagine introduttive, è segnata dal confronto e dallo scambio con le altre civiltà e che diviene oggi, in forza della sua spiccata singolarità, un baluardo della resistenza a una certa globalizzazione. Da leggere tutto d'un fiato o da sfogliare saltando di voce in voce, questo dizionario è un percorso di autoconoscenza anche per chi dell'ebraismo è solo curioso."" -
Democrazia S.p.A. Stati Uniti: una vocazione totalitaria?
"Il sistema politico americano non è nato democratico, semmai ha avuto sin dall'inizio inclinazioni antidemocratiche"""", scrive Sheldon Wolin procedendo a una radiografia del potere negli Stati Uniti. Nell'America di oggi si assiste a uno scontro sempre più impari tra una democrazia incompiuta e un'antidemocrazia che non osa definirsi tale. Denunciando la simbiosi ormai congenita di Stato e impresa, Wolin descrive un paese in cui i cittadini sono politicamente demotivati e le multinazionali globali si sono sostituite al governo. Emergono così i tratti di un sistema perverso di gestione privata del potere, una sorta di """"totalitarismo rovesciato"""", frutto dell'impatto sulla politica interna della linea imperialistica della Superpotenza. Il governo è nelle mani di oligarchie finanziarie e di élite repubblicane, le elezioni sostituiscono la partecipazione reale, i programmi sociali vengono smantellati e i sistemi di persuasione di massa incidono sull'immaginario collettivo. Destinato a diventare un punto di riferimento nel dibattito politico degli anni a venire, """"Democrazia S.p.A."""" è anche un appassionato invito ai cittadini di tutte le democrazie occidentali a uscire dal letargo politico. È infatti un monito anche per noi: molti dei suoi argomenti risultano fin troppo calzanti per l'Italia di oggi. Prefazione di Remo Bodei." -
Un ebreo come esempio
Payerne, Svizzera, aprile 1942. La gente ha fame: dall'occhio cieco del suo fanatismo antisemita il pastore locale Lugrin monta la folla contro ""il nemico ebreo"""", l'eterno capro espiatorio. Un garagista del villaggio, Fernand Ischi un ragazzotto volgare, con fama di dongiovanni e inclinazioni sadiche -, cova il sogno di diventare capo della sezione locale del Partito Nazista e mettere in pratica quanto Lugrin predica ormai da anni: trovare un ebreo che dia l'esempio facendolo morire come un cane, come una bestia al macello. Un ebreo la cui uccisione dica a ciascuno che si può fare, che l'assassinio del giudeo è un atto """"esemplare"""". Un padre di famiglia, un uomo conosciuto e stimato sarebbe la vittima ideale. Arthur Bloch, mercante di bestiame. Jacques Chessex all'epoca dei fatti era un bambino. Anni dopo, in un caffè, incontrerà Lugrin, il mandante dell'omicidio di Bloch. L'uomo gli rivela un rimpianto: non essere stato più radicale, non avere spinto abbastanza a fondo la lama contro gli ebrei. Perché il pastore è una creatura che non appartiene più agli uomini. Appartiene al giudizio di Dio. Il racconto breve di un caso di cronaca realmente accaduto. Un'atroce pagina di storia, narrata da un autore che nel descrivere la stupidità dei carnefici, lo stridio dei loro richiami alla purezza, la loro grigia, rattrappita ombra d'uomini indegni non alza mai i toni, restituendo il compito di una qualificazione morale alla tersa evidenza della verità."" -
Dentro il labirinto
Radko Suban, alter ego dell'autore, torna a Trieste dopo la drammatica esperienza del lager e la degenza nel sanatorio dove l'amore per l'infermiera francese Arlette gli ha fatto riscoprire il gusto per la vita. La città natale, con i suoi caffè che un tempo echeggiavano delle conversazioni di una intellighenzia tra le più brillanti d'Europa, è la stessa di ieri ma Radko fatica a riconoscerla, mentre le grandi potenze ne tengono ancora in sospeso il destino. La comunità slovena è più straziata che mai dopo la costituzione della Jugoslavia che un tempo sembrava incarnare l'anima della resistenza a tutti i fascismi e che già versa, appena nata, nella peggiore caricatura totalitaria. Arlette, che prometteva di aiutarlo con la sua presenza, gli scrive ma si guarda bene dal raggiungerlo. Presto Radko comprende che i rapporti che riesce a intessere sono falsati dalle ideologie, dal calcolo. Ormai dovrà avanzare su un terreno minato, eredità trasmessa dalla guerra alla pace ritrovata, ricavarsi la strada in un labirinto ostile. Imparare di nuovo a orientarsi nella notte: questo è il compito che si trova davanti. Impossibile, forse, il solo però che valga la pena di affrontare se si è uomini. -
Stammi vicino
"Ti consiglio di porre la tua fiducia negli sconosciuti. Certe volte è bello restare sulla superficie delle cose"""". David Anderton, 56 anni, è il nuovo parroco della cittadina scozzese di Dalgarnock. Ama le piccole gratificazioni, il buon vino dell'Alsazia, i Notturni di Chopin e disquisire in giardino con la sua perpetua, la signora Poole, sulla varietà delle rose. Padre Anderton è un uomo acuto, colto, di grande sensibilità, e il suo sguardo sull'esistenza non è mai definitivo, perché la sua mente è in una continua ricerca che non conosce posa. Gli studi a Oxford l'hanno dotato di una coscienza critica raffinata e inquieta e lui ha scelto Dalgarnock perché ha preferito isolarsi, allontanarsi da chi conosceva e da qualcosa nel suo passato. Ma questa piccola comunità che da principio sembrava salvifica nasconde delle strettoie: il giudizio facile e l'ignoranza travestita da moralità di quella gente non possono comprendere il cuore di David Anderton, che rimane abbagliato dalla vita disperata e priva di scrupoli di una coppia di adolescenti, Mark e Lisa. Di fronte ai due ragazzi, l'uomo cede, trascinato in una spirale inesorabile, ogni sua resistenza." -
Se è mezzanotte nel secolo
Sono uomini e donne deportati in Siberia i protagonisti del romanzo, e le storie di questi trotzkisti - che si incontrano in uno sperduto villaggio ai confini del mondo, si legano di amicizia, si confrontano, si amano - ci raccontano gli anni strazianti in cui tanti, come Serge, furono imprigionati a causa della loro aperta opposizione al regime staliniano. Sono uno spaccato, a forti tinte autobiografiche, del mondo di brutalità dove Stalin ha già rinnegato gli ideali di una rivoluzione che si è appena messa in moto e l'onesto credo in un mondo migliore dei bolscevichi della prima ora è totalmente tradito dal cinismo e dalla crudeltà degli uomini che tengono le redini del potere. Pubblicato per la prima volta nel 1940, ""Se è mezzanotte nel secolo"""" precede di anni le opere di Koestler e Solgenitsyn e offre un ritratto della Russia staliniana come di una macchina atta ad annientare uomini, corpi e anime. In un paese dove gli avversari del regime muoiono nell'anonimato svanendo come se non fossero mai nati, Serge, uno dei primi a far sentire la propria voce, svela con fermezza e coraggio l'uso della tortura fisica e psicologica, restituendo loro un nome e un volto e salvandoli dall'oblio del silenzio. Introduzione di Goffredo Fofi."" -
Balistica. Testo inglese a fronte
L'insistente abbaiare di un cane, un cappello appeso a un attaccapanni o un bonsai accanto a una tazza. Sono i momenti e gli oggetti della realtà più ordinaria a legare tra loro i testi di ""Balistica"""". È in tal senso, nella connotazione propriamente fisica della realtà, Collins utilizza un linguaggio piano, comune, con il ritmo della lingua parlata, senza enfasi o retorica, a volte comico e divertito, a volte ironico e commovente. Una poesia che vive dell'immaginazione che investe le cose, gli elementi della natura, rifuggendo ogni suggestione visionaria. Ne discende una scrittura """"suburbana, domestica, che appartiene alla classe media, e senza alcuna vergogna"""", come ha sottolineato lo stesso poeta, celebre per i reading con cui riempie i teatri statunitensi. Per l'alchimia che scaturisce da un'insolita capacità immaginifica e da una sorvegliata abilità nell'uso e nella disposizione delle parole, questa poetica apparentemente """"quotidiana"""" ha conquistato il cuore di moltissimi lettori americani, facendo di Billy Collins un acclamato autore di bestseller, in un mercato ovunque poco generoso con la poesia."" -
Al di là del nero
Nella grigia periferia inglese, dove il cibo è insapore e la vita è offuscata dalla nebbia del disincanto, la corpulenta Alison si guadagna da vivere come medium, interpellando i morti durante affollate sedute. La sua assistente è Colette, donna scheletrica dal cuore di pietra, cinica quasi quanto lei e reduce dalla rottura con l'inetto marito. A completare il quadro c'è Morris, fantasma volgare, lascivo e dispettoso, sempre tra i piedi. In un bizzarro viaggio on the road lungo le desolate tangenziali del Sudest, i tre si spostano di spettacolo in spettacolo, di motel in motel, dando vita a una serie di performance architettate ad hoc per soddisfare i clienti. Alison sa bene come coniugare le sue doti di deduzione psicologica con la credulità del pubblico, eppure non è una ciarlatana: sa leggere davvero nella mente delle persone ed è davvero in contatto con il mondo degli spiriti, il luogo ""al di là del nero"""". Lei stessa è perseguitata di suoi demoni: inquietanti figure maschili, spauracchi di un passato di cui porta ancora le cicatrici che s'impadroniscono della sua casa, del suo corpo e della sua anima, e più cerca di liberarsene più loro acquistano forza e cattiveria. La penna di Hilary Mantel confeziona un romanzo che scorre lungo quella linea sottile tra paradiso e inferno, veglia e sonno, vita e morte."" -
La quarta forma di Satana
Quarto episodio della serie che ha come protagonista Pieter Van In, il poliziotto più scontroso del Belgio, appassionato di belle donne e di birra Duvel, sul punto di diventare padre quando è chiamato a occuparsi di morti più che sospette e di crimini oscuri. Una giovane donna, Trui Andries, viene trovata cadavere in un canale di fronte alla propria casa. Di lì a poco, il suo fidanzato si getta dal quarto piano dell'ospedale psichiatrico dove è stato ricoverato per aver tentato di uccidere la madre. Van In fatica a credere alla tesi del doppio suicidio. Tanto più che un giovane orfano - ladro e tossicodipendente -, di cui Trui si è occupata tempo prima, rivela che loro tre avevano appena tagliato i ponti con una misteriosa setta satanica. Quando poi un attentato mortale all'uscita della messa dalla chiesa di Sint-Jakob, in pieno centro di Bruges, provoca la morte di otto persone, Van In, convinto che i fatti siano legati tra loro, brancola nel buio. A coronare il tutto, mentre la sua compagna Hannelore sta per portare a termine la gravidanza, il capo della polizia gli impone la presenza di un'affascinante giornalista, incaricata di una inchiesta sui rapporti tra gendarmeria e polizia... -
Mirador. Irène Némirovsky mia madre
"Mirador"""" non è una semplice biografia di Irène Némirovsky. È la scrittrice stessa che, attraverso la voce della figlia, Élisabeth Gille, ci racconta in prima persona di sé e della propria vita. E rievoca con accenti intimi e originali la Russia lacerata e suggestiva dell'infanzia e dell'adolescenza. Poi, dopo l'esilio seguito alla Rivoluzione d'Ottobre, sono la Francia e Parigi lo scenario in cui Irene spicca il volo e diventa famosa. Infine la provincia francese è il teatro che vede svolgersi l'ultimo atto della sua esistenza, che è anche l'ultimo atto di una borghesia colta ma incapace di cogliere i segni premonitori della tragedia che si sta abbattendo sull'Europa e che troppo tardi si accorge della furia che travolgerà milioni di persone, come la stessa Irène, deportata nel 1942 ad Auschwitz, dove morì di tifo un mese dopo. """"Mirador"""" è uno sguardo intimo e privilegiato sui suoi legami con il padre e la madre, il marito e le figlie, la fatica della continua fuga fino alla drammatica fine. Numerosi sono i nodi affrontati - la fama e le sue illusioni, il giudaismo e la Shoah -, ma è il tema fondamentale della vita familiare e della maternità a dominare la narrazione. Il rapporto tormentato, seppur breve, tra Elisabeth e la madre Irène è il filo rosso che lega ogni vicenda di questo racconto... Prefazione e intervista di René de Ceccatty." -
Wicked lovely. I racconti del deserto. Vol. 1: Un rifugio sicuro.
Il deserto è lontano dai giochi di potere delle Corti Fatate, e Rika non potrebbe esserne più felice. Prima mortale, ora un essere fatato, vive in solitudine sfruttando la sua dote di rendersi invisibile agli esseri umani. Poi incontra Jayce, artistico e gentile, l'ultima persona da cui Rika vorrebbe nascondersi. Ma a dispetto di qualsiasi aspettativa, la solitudine confortante in cui vive verrà turbata dall'arrivo inatteso di altri esseri fatati, che le imporranno nuove e faticose rivoluzioni.