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Il buon Gesù e il cattivo Cristo
Ci sono storie destinate a scolpirsi nella memoria di chi le legge o le ascolta, a durare in eterno, e che, nonostante lo scorrere dei secoli, mantengono intatto il mistero dei loro protagonisti, che a loro volta diventano linfa per altre storie. E così per il Vangelo, forse la storia più universalmente conosciuta, senz'altro la più controversa e dibattuta, perché controversa e dibattuta è la figura su cui è incentrata: Gesù Cristo. A distanza di anni dal grande successo e dalle accese polemiche della sua grandiosa trilogia ""Queste oscure materie"""", Philip Pullman torna a confrontarsi con la visione religiosa e la critica alla teocrazia, e lo fa partendo proprio dal suo fulcro vitale: la figura di Gesù. Con un linguaggio semplice e immediato, proprio come quello evangelico, fautore ci restituisce un'affascinante rivisitazione della vita del Cristo, regalandoci una nuova storia, che spalanca le porte a nuove letture e interpretazioni, destinate a risuonare ben oltre la pagina finale."" -
Le virtù guerriere
Che cosa significa essere un buon guerriero? È possibile diventarlo? Lo psicologo americano Charles Hackney ne è convinto e, per spiegarci la sua posizione, parte dall'analisi di una pratica sempre più diffusa anche nel nostro paese, quella delle arti marziali. Tralasciandone però gli aspetti più prettamente tecnici, si concentra soprattutto su quelli etici, individuandone le virtù basilari, che permettono di raggiungere i propri obiettivi senza calpestare gli altri. Lungi dall'essere una persona violenta, infatti, il vero guerriero, nel combattimento come nella vita, è colui che sintetizza in sé l'istanza etica e le doti marziali, proprio come insegnano i guerrieri di ogni epoca e latitudine, dagli eroi delle Termopili ai samurai, da Confucio a Bruce Lee. Coraggio, giustizia, temperanza, fortezza, benevolenza: sono queste le qualità del buon guerriero, e questo libro ci racconta come ognuno di noi può coltivarle dentro di sé, migliorando noi stessi e il rapporto con il mondo circostante. -
Io ti fotto. L'Italia è un Paese fondato sulla fregatura: ecco tutti i modi in cui gli italiani raggirano gli altri (e sé stessi)
In Italia, fottere l'altro - una parola più tenue non renderebbe l'idea - è un vizio che è quasi un vanto, ""lo ti fotto"""" è una legge: di più, un comandamento. Convinti di questo, due giovani e brillanti giornalisti hanno esplorato ogni angolo d'Italia alla ricerca dei mille versanti del fottere, dai più quotidiani e apparentemente veniali ai più imprevisti e diabolici: dai meccanici e i tassisti pronti a fregare il prossimo cliente fino ai professionisti del raggiro, abili a evadere il fisco e poi a passare per moralisti, lenti a dichiarare bancarotta, lesti a scappare. E ancora: i mutui e le carte di credito patacca, le vacanze-estorsione, il fottere in rete, la carità truffaldina di Onlus inesistenti o sprecone... Per finire con il """"fottere pubblico"""": gli appalti, le consulenze, gli espedienti micro e macro per svuotare le casse dell'Italia. Una progressiva """"estensione del dominio del fottere"""" che rischia di coinvolgere non solo le alte sfere, i grandi criminali e i poveri diavoli, ma oramai la stessa classe media, impoverita e resa cinica dalla sensazione di esser rimasta l'unica a farsi ancora imbrogliare. In """"lo ti fotto"""" c'è dunque di tutto e ce n'è per tutti: è un libro spassoso, scritto con una verve rara nei libri d'inchiesta, ma al contempo un reportage impietoso e allarmante, che - speriamo - scuoterà i lettori: se si continua a fottere perché """"tanto in Italia tutti fottono"""", il Paese ha i giorni contati."" -
L' evoluzione di Bruno Littlemore
Bruno Littlemore, detenuto per omicidio, decide di dettare le proprie memorie per ammonire e divertire i posteri. Si capisce subito che è un individuo bizzarro e narciso, un pittore di una certa fama e un attore shakespeariano dilettante, con un'impressionante padronanza linguistica, qualche goffaggine e una buona dose di ironia. E si capisce che la sua vicenda è stata segnata dall'amore per una donna, Lydia, che lo ha accudito in momenti difficili, una donna con cui ha condiviso un raro tragitto, oramai tragicamente concluso. Quel che si capisce più tardi è che Bruno è una scimmia. Proprio così, uno scimpanzé d'intelligenza umana, uno scimpanzé che si è fatto uomo, si è innamorato a prima vista della zoologa che ne aveva scoperto l'eccezionale talento e ne è stato riamato, ha scoperto l'arte e la musica, il teatro e la letteratura, ha viaggiato per l'America con la sua compagna, si è sottoposto a chirurgia per attenuare le sue fattezze, ha vissuto nella sua esistenza unica una forma abbreviata d'evoluzione - e tuttavia gli sarà sempre impossibile essere uomo, come oramai tornare ad esser scimmia. La voce estranea e vicinissima di Bruno ci racconta non semplicemente che cosa significa, ma come ci si sente, che cosa si prova a diventare donne e uomini: la meraviglia, l'ironia e il terrore di essere quel che noi siamo. -
Senza offesa, fai schifo. La critica che fa bene agli altri e fa star meglio te
"Criticare diceva il filosofo Michel Foucault è una delle cose più facili che gli esseri umani sanno fare"""". La nostra società, a cominciare dalle piccole cose quotidiane, in famiglia come sul lavoro, è segnata dalla diffidenza, dall'ansia, dalla frustrazione. Critichiamo tutto e tutti, in continuazione, perché non siamo soddisfatti di ciò che abbiamo, ma soprattutto perché vogliamo """"avere ragione"""". La chiave del cambiamento sta nel trasformare le critiche in forme speciali di desiderio: non più parole che feriscono, svalutano, sminuiscono, respingono, ma parole con cui ci apriamo all'emergenza e agli altri, anche quelli che non sopportiamo, prendendoci cura di loro, interpretandone i bisogni, le aperture come le chiusure. Questo libro inaugura un atteggiamento nuovo, un """"micromisticismo applicato"""" alla vita quotidiana. Secondo Ludovica Scarpa la critica può diventare un regalo, all'insegna di un """"rinascimento comunicativo"""" che superi la cultura della paura e del controllo, il linguaggio del rifiuto: """"essere critici ed empatici, autentici e gentili"""", anche se il mondo intero sembra avercela con noi, spezzando il circolo vizioso del risentimento e lasciando emergere lo stupore e il sorriso." -
Illuminismo estremo. Controstoria della filosofia. Vol. 4
In questo nuovo volume della sua Controstoria, Onfray demolisce il mito di un Illuminismo razionalista e materialista, denunciando il carattere assai moderato o persino retrivo di alcuni fra i suoi più celebrati esponenti, e tracciando inedite demarcazioni fra i ""buoni"""" materialisti e edonisti e i """"cattivi"""" idealisti del secolo dei Lumi. Anche se messi all'Indice dal Sant'Uffizio, Voltaire e in fondo anche Diderot rimangono infatti deisti e antiatei, vincolati in maniera ambigua ai ricatti della trascendenza. Kant? Misogino e per di più razzista, come Diderot e Buffon. Sade? Un protofascista, che predica la sopraffazione, lo sfruttamento e il disgusto del corpo. Rousseau poi, oltre che criptoidealista, è un reazionario luddista, contrario alla scienza e favorevole alla cieca obbedienza e all'ignoranza del popolo. Chi è da salvare sono invece gli esponenti di una corrente minore e storicamente perdente dell'Illuminismo """"estremista"""": pensatori come Meslier, La Mettrie, Maupertuis, Helvétius, d'Holbach, di cui Onfray scrive: """"L'immanenza, la terra, l'aldiquà: l'ateismo; la materia, la scienza, il mondo sensibile, l'universo visibile: il materialismo; la felicità, la voluttà, il piacere, il corpo, la carne: l'edonismo; il bene pubblico, il comunitarismo, il comunismo, il socialismo: la rivoluzione. Ecco i mattoni con cui gli ultra dei Lumi costruiscono il loro edificio""""."" -
Gli occhi degli alberi
Il protagonista di questo racconto, diviso in voci enciclopediche, potrebbe essere uno studioso che guarda la realtà con altri occhi divertendosi a rompere gli schemi, a ribaltare i normali punti di vista. Ora descrive la nascita dell'aria, ora la corrente di un oceano invisibile che attraversa le città come un vento, ora le diverse, intricate trame del destino. A poco a poco, le voci si uniscono sempre più l'una all'altra formando un vortice, una cosmologia meravigliosa e poetica che rivela la visione di una Natura spiazzante. Nelle pagine potrete incontrare filosofi presocratici, misteriosi scienziati, ma anche Baudelaire, Mozart o una lontana parente di Jung. E tante creature straordinarie: alberi mammiferi, tarli del tempo, meduse che si aggirano nel cielo, insetti luciferi, uccelli sotterranei e persino batteri pensanti. La destinazione, però, non è altrove, questa non è una storia che porta in mondi fantastici paralleli, ma all'interno dell'apparente normalità quotidiana che è sotto gli occhi di tutti: le creature e gli elementi del cosmo narrati sono stati anche fotografati. Perché, come dice uno dei personaggi del libro, non esiste nulla di più incredibile della realtà. Fotografie di Massimiliano Tappari. -
Soldi rubati
L'Italia è in stallo, i bilanci perennemente in affanno, la produttività arretra, gli investimenti latitano. Nel frattempo le cronache, così come i dati molto meno noti degli istituti di ricerca, ci raccontano di un'economia ogni giorno più inquinata, che sta affogando nell'illegalità. In questo libro - un'inchiesta che associa un'enorme documentazione di prima mano e un grande mestiere di divulgatrice - Nunzia Penelope raccoglie e classifica tutte le forme d'illegalità economica, risalendo al totale: quanto ci costano ogni anno l'evasione fiscale, il lavoro nero, gli abusi edilizi, la corruzione, la grande criminalità, il riciclaggio e gli altri reati finanziari? In che modo ciascuna di queste voci, e tutte assieme con le fitte relazioni che intrattengono, stanno divorando la nostra ricchezza? Come cambierebbe il Paese se l'illegalità tornasse anche solo ai livelli ""fisiologici""""? Quanti tagli alla sanità, all'istruzione, alle pensioni potremmo evitare? Le cifre sono da capogiro, e ci restituiscono in pieno la gravità della situazione: al contempo, tuttavia, ci dicono chiaramente che se mai riuscissimo a cambiar rotta avremmo un'Italia più ricca e più sana, con molte più risorse a disposizione per affrontare le sfide e i conflitti del prossimo futuro."" -
Caccia al tesoro
Un colossale furto planetario, un bottino senza precedenti. Spicciolo più spicciolo meno, stiamo parlando di circa trentamila miliardi di dollari: il doppio della ricchezza prodotta ogni anno dagli Stati Uniti o dall'Europa, venti volte quella prodotta in Italia. È un capitale che sfugge a qualunque controllo e a qualunque fisco, una sottrazione di risorse inarrestabile che sta mettendo in ginocchio l'economia mondiale. Una buona metà di questo tesoro è posseduta da meno di centomila soggetti: una élite globale tanto potente quanto difficilmente identificabile, in cui ai soliti noti - evasori del fisco, speculatori di ogni risma e organizzazioni criminali - si affiancano grandi multinazionali e banche d'affari, non esclusi i ""campioni"""" della nostra industria nazionale o i promotori del capitalismo """"virtuoso"""" della Silicon Valley. Tutti, sia pure con modalità differenti, rappresentano i clienti ideali dei paradisi fiscali: un mondo parallelo le cui dimensioni non sono mai state calcolate adeguatamente, ma che si ritiene contenga oltre un terzo di tutta la ricchezza mondiale. Nunzia Penelope, attingendo come sempre a fonti e documenti di solida attendibilità, prosegue la sua indagine sul lato oscuro del capitalismo contemporaneo, stavolta su scala globale."" -
Chi manovrava le Brigate rosse? Storia e misteri dell'Hyperion di Parigi, scuola di lingue e centrale del terrorismo internazionale
Articoli, saggi, inchieste giudiziarie, sentenze, testimonianze: abbondano analisi e ricostruzioni sulla più potente e sanguinaria organizzazione terroristica italiana, le Brigate rosse. Eppure sono ancora molte le lacune, i passaggi non chiariti, i personaggi rimasti nell'ombra. Con questo libro, il giudice Rosario Priore, protagonista di alcuni dei più importanti processi della nostra storia, e il giornalista Silvano De Prospo tentano di colmarne alcune. Lo fanno collegando a doppio filo la storia delle BR, sin dai suoi esordi, con quella di un gruppo di persone di cui ancora troppo poco si è scritto: Corrado Simioni, Duccio Beno e Vanni Mulinaris, fondatori agli inizi degli anni Settanta del Superclan - misteriosa organizzazione clandestina nata come costola delle Brigate rosse - successivamente riparati a Parigi, e qui diventati insegnanti di lingue in un istituto, il centro Hyperion, su cui grava da decenni un sospetto: che fosse un centro di coordinamento dell'eversione internazionale. Attraverso un meticoloso lavoro sulle fonti storiche e giudiziarie, ""Chi manovrava le Brigate rosse?"""" riesce a dare riscontro fondato all'ipotesi che le BR non agissero in autonomia, ma che dietro all'organizzazione si muovesse un reticolo d'interessi legato al terrorismo internazionale, agli apparati dello Stato italiano, al lavorio incessante dei principali servizi stranieri."" -
Il nostro inquilino segreto. La coscienza. Psicologia e psicoterapia
Nonostante la crescita esponenziale del sapere scientifico la coscienza continua a essere una realtà elusiva e misteriosa. Con il termine coscienza si indica l'esperienza che facciamo del mondo attraverso noi stessi e di cui gli altri ci attribuiscono vari gradi di consapevolezza senso-percettiva e di controllo. Pur essendo noti alcuni dei meccanismi neurologici che la rendono possibile, la conoscenza di questi meccanismi rimane insufficiente inadeguata a comprendere la sfuggente natura psicologica della coscienza. Difficoltà che secondo molti studiosi è dovuta a un insuperabile problema epistemologico. Nel saggio ""Il nostro inquilino segreto"""" sono raccolti i lavori di un gruppo internazionale, costituito da ricercatori e clinici, che si richiama all'opera di Julian Jaynes. Gli autori esplorano le differenti forme di cosa voglia dire 'essere coscienti', le identificano con i linguaggi usati e le azioni in cui siamo impegnati. Da ciò la pluralità delle possibili configurazioni della coscienza. Essa non è una 'cosa in sé', un oggetto psichico, ma il nome che diamo a una classe di 'operazioni' interattive. Tra cui, ad esempio, il riflesso delle relazioni che intratteniamo con noi stessi, con gli altri e il mondo. Il risultato di questo 'dialogo' sistemico contribuisce a costruire diversi modi di essere e di sentirsi coscienti."" -
I cani di Roma
La canicola dell'agosto romano pesta duro. Dagli alberi le cicale berciano il loro canto ipnotico. Nel vicinato i televisori stanno vomitando programmi per casalinghe assopite e Arturo Clemente viene assassinato in casa sua da un uomo che neanche conosce. Quando il commissario Alee Blume arriva sulla scena già fin troppo affollata del delitto, scopre che la vittima, impegnata in prima persona contro le violenze sugli animali, non è uno qualsiasi: si dà il caso che la vedova sia una parlamentare dell'opposizione. Blume, americano di origine, romano d'adozione e sbirro per vocazione, benché abbia passato oramai più di metà della sua vita nella capitale, non ha ancora imparato a piegarsi alle convenienze e alle clientele a cui i colleghi sembrano tanto attenti. Sarà così costretto a giostrarsi continuamente tra la ricerca della verità e le pressioni da parte dei diretti superiori e dei palazzi del potere perché dia ai giornali un colpevole; si troverà a lottare per mantenere il controllo del caso in una città in cui anche un'indagine per omicidio deve piegarsi alle esigenze della politica. -
Crepuscolo di un idolo. Smantellare le favole freudiane
Michel Onfray, coerente con sé stesso, prende di mira in questo libro una religione che, ancor più dei monoteismi del suo Trattato di ateologia, sembra dover ancora avere vita lunga e felice. Questa religione è la psicoanalisi, e più in particolare il freudismo. L'idea di Onfray è semplice e radicale: Freud ha tentato di costruire una scienza e non vi è riuscito; ha voluto provare che l'inconscio ha le sue leggi, la sua logica intrinseca, può essere studiato mediante protocolli che riteneva scientifici, e tuttavia ha mentito, per potersi fregiare degli emblemi della scientificità. Tutto ciò merita una controinchiesta. Con il rigore e la pazienza di un archivista, Onfray riprende daccapo in mano i testi sacri della nuova Chiesa. E senza timore dello stigma che si sarebbe senz'altro procurato, li mette a confronto con le testimonianze e ne esamina le contraddizioni. Il bilancio è terribile: la psicoanalisi è un'appendice della psicologia, della letteratura, della filosofia, ma non può assolutamente aspirare allo statuto di scienza «dura». -
Matematica. Tutto quello che avreste voluto sapere. 101 domande e risposte
Albrecht Beutelspacher è noto ormai anche in Italia per la sua straordinaria capacità di rendere divertente una materia apparentemente ostica e noiosa come la matematica. In tanti anni di attività ha registrato un entusiasmo e un interesse tali da decidere di raccogliere in un libro le domande più frequenti e originali che gli sono state rivolte da grandi e piccini. Frutto di un'accurata selezione dei quesiti ricevuti, il testo è suddiviso per argomenti e offre un'ampia panoramica della materia, lasciando al lettore la scelta del percorso da seguire. E così, sia che decidiate di sbirciare nella storia della matematica, sfatare una volta per tutte alcuni luoghi comuni oppure rispolverare i fondamenti appresi a scuola, sfogliando ""Matematica. Tutto quello che avreste voluto sapere"""" potete essere certi di trovare una spiegazione concisa e puntuale, che soddisferà la vostra curiosità e la voglia di imparare."" -
Vivere alla fine dei tempi
La mossa base del pensiero di Zizek è prendere una nostra credenza invalsa e rovesciarla come un guanto, capovolgerla con l'abilità e l'apparente naturalezza del prestigiatore, con quel tanto in più di nevrosi, o di umorismo, che la gravità dei temi comporta, mostrandoci con veemente chiarezza che le cose ' nella Storia, nella politica, nell'inconscio, nei rapporti fra gli esseri umani, nell'arte ' non sono mai state come abbiamo sempre creduto fossero, e stanno invece in un modo tutto diverso, un modo che ora ci pare evidente. Questo è il libro del Zizek-futuro, il libro in cui, smazzate le mille carte del presente, Zizek tira fuori dal cappello il coniglio mai visto dell'avvenire: che non è apocalissi, come fa pensare il titolo, ma nuovo inizio. E, scommettiamo, vedendo il coniglio molti esclameranno: Sì, proprio questo, giusto! Eccolo! -
Il corpo incantato. Una genealogia faustiana
Da quando la biologia e la genetica hanno promesso all'uomo moderno nuovi mezzi per indirizzare il proprio destino - manipolazioni, diagnostica prenatale, clonazione ecc. - si scontrano nell'opinione pubblica due opposti atteggiamenti: da un lato i ""comitati etici"""", tradizionalmente conservatori, tentano di """"moralizzare"""" le scienze della vita; dall'altro, un esercito di Stranamore si dichiarano disposti ad avventurarsi in sperimentazioni demenziali. Per denunciare la vacuità di questa contrapposizione, e per interrogarne il comune nucleo metafisico, Michel Onfray ha scelto di gettare le basi di una vera e propria bioetica libertaria, che non mancherà di affascinare e provocare. Dalla transgenesi allo """"sperma digitale"""", dall'elogio della clonazione alla difesa radicale dell'eutanasia all'attacco frontale alle cure palliative, da una riattivazione di alcune tesi classiche sul suicidio alla celebrazione della chirurgia e dei trapianti: attraverso un'ampia difesa dei modi che la scienza ha trovato per modificare la nascita, la vita, l'amore e la morte degli esseri umani, questo libro definisce un """"corpo faustiano"""", decristianizzato o meglio post-cristiano, modellato dall'artificio, libero e strutturato secondo una nuova energetica vitalista. Con """"Il corpo incantato"""" Michel Onfray, filosofo risolutamente """"tecnofilo"""", sostiene dunque che la tecnica e la scienza non sono mai negative in sé, neppure quando applicate alla vita: può avere risultati negativi solamente il loro utilizzo."" -
Politiche della felicità. Controstoria della filosofia. Vol. 5
Come rifondare la sinistra? Onfray non ha dubbi: ispirandosi ai coraggiosi filosofi che, nell'Ottocento, seppero ripensare la felicità umana e tradurla in programma politico. L'anarchico Bakunin, gli utopisti Fourier e Owen, il ""liberalista radicale"""" John Stuart Mill, l'utilitarista Jeremy Bentham progettarono infatti nuove umanità liberate, basandosi sui principi della felicità materiale per il massimo numero di persone: un ideale anche oggi perseguibile e da perseguire a fondo. Proseguendo la sua opera di demistificazione di venticinque secoli di storiografia filosofica, Onfray dedica questo suo nuovo libro a mostrare la dimensione utopica degli edonismi liberali ottocenteschi e a sottolineare le potenzialità degli edonismi socialisti, comunisti, libertari e anarchici. Contro un aspetto importante della mitologia marxista, che relega nell'utopia ogni altro pensiero socialista, Onfray riabilita varie forme di socialismo che anticiparono acquisizioni moderne: un socialismo femminista con Flora Tristan, individualista con Stuart Mill, sperimentale con Owen, gnostico dionisiaco ed ecologico con Fourier, libertario con Bakunin. Un inno all'epoca filosofica che ha saputo immaginare futuri possibili forse più di ogni altra; una dimostrazione definitiva della validità e della fecondità del pensiero di tanti dei suoi filosofi cosiddetti minori."" -
L' inchiesta
Giunto in città per indagare su un'ondata di suicidi tra i dipendenti di una fantomatica Azienda, l'Inquirente si ritrova catapultato in una realtà surreale, ai limiti dell'assurdo, inizialmente grottesca ma poi sempre più inquietante e sinistra. E così, quella che in prima battuta sembrava una missione come tante compiute in passato, per il povero Inquirente si trasforma in un'impresa impossibile, dove l'ordine normale delle cose è sovvertito, i confini tra il bene e il male diventano labili e la possibilità di far luce su quelle morti ormai passate in secondo piano una speranza sempre più flebile. Attraverso pagine di fortissimo impatto emotivo, a fronte di uno stile essenziale, quasi lapidario, Philippe Claudel mette in scena un mondo non poi così distante dall'abominio di un certo nostro presente, dove l'individuo, a partire dal suo essere lavoratore, ha perso gran parte della dignità, è stato trasformato in una creatura robotomizzata, anello anonimo all'interno di un meccanismo imperscrutabile, che tutto controlla e tutto decide in maniera inappellabile. Traendo spunto dai drammatici fatti di cronaca che hanno sconvolto la Francia tra il 2008 e il 2009, Claudel tesse in questo romanzo una delicata e sapiente riflessione filosofica sull'odierna condizione umana. -
Una volta l'Argentina
Se in ogni vita si celano molti romanzi, quante vite si nascondono in questo! .Una volta l'Argentina. racconta la storia della famiglia di Andrés Neuman, una stirpe incantevole e variopinta, arrivata da ogni parte del mondo in un Paese letteralmente costruito dai milioni di immigrati. Capostipiti, il russo Jacobo, nato sotto gli zar, e René, scultore eretico che lasciò la Francia con la moglie Louise Bianche per un remoto villaggio dell'Argentina del nord. Metà creature di fantasia metà donne e uomini in carne e ossa, al cospetto dei suoi ascendenti la penna di Neuman mantiene assieme tenerezza e lucidità: ne risulta il racconto personale di un Paese che è un mondo intero, con le sue mille tragedie e resurrezioni, e di un secolo lunghissimo, il tremendo Novecento, corso via troppo veloce perché ci accorgessimo di quanto lontano ci stava portando. Con una delicatezza e un'intensità rare, combinando elegia, tragedia e umorismo, Neuman dispiega di fronte ai nostri occhi una genealogia reale e fantastica, in un romanzo storico e di formazione. -
Uscire dalla trappola. Abbuffarsi vomitare torturarsi: la terapia in tempi brevi
Abbuffarsi e vomitare, tagliarsi con una lametta o ustionarsi con una sigaretta, abusare di alcol e droghe: spesso dietro questi comportamenti, solo apparentemente autodistruttivi, si cela la trappola della compulsione, che da espediente sedativo e valvola di sfogo della sofferenza psichica si trasforma in piacere irrefrenabile. E da qui che è possibile dimostrare come bulimia e autolesionismo, oggi sempre più diffusi fra giovani e adolescenti, non siano categorie diagnostiche distinte, bensì due facce della stessa medaglia, e che come tali vadano trattate. Gli autori sostengono la possibilità di un intervento rapido e strategico, di un modello terapeutico costruito su misura per il paziente e in grado di ribaltare la logica perversa del disturbo. Secondo l'approccio ""tecnologico"""" discusso in queste pagine, sono le soluzioni più efficaci, elaborate """"sul campo"""", a definire e descrivere la patologia: in altre parole, la conoscenza deriva dal cambiamento concreto nella vita del paziente, e non da un quadro teorico o statistico che si presuppone infallibile e immutabile. Accanto all'esposizione di diversi casi clinici, viene presentato un vastissimo e fantasioso repertorio di stratagemmi terapeutici messi a punto da Matthew Selekman e Giorgio Nardone, accomunati da un percorso ventennale di ricerca e intervento che rispetta la singolarità sociale e familiare del paziente, facendo leva sui suoi talenti e sulle sue risorse, in una sintesi mai definitiva di rigore e creatività.""