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Storia dei ragazzi del «Duomo». Com'erano belli quei tempi al Prato
"Si racconta di un'adolescenza di altri tempi, di ragazzi nati tra la fine degli anni '50 e l'inizio dei '60 che hanno trascorso i più bei momenti della vita adolescenziale e giovanile a giocare negli spazi e all'interno dei giardini del Prato. È una riscoperta del più antico parco di Arezzo, è un riconoscimento alla sua bellezza e al suo valore educativo e socializzante per i giovani protagonisti dei pomeriggi al Prato. Uno spazio aperto a tutti dove non si viveva solo di calcio, ma, grazie ad esso si cementavano le amicizie e si formavano le squadre, come ad esempio quella dell''U.S. Duomo', che ha legato molti ragazzi a quel magico luogo e dove possono riconoscersi tutti coloro che hanno vissuto simili esperienze."""" (Gian Paolo Barbagli e Fabio Pecchi)" -
L'avventura de Il Saggiatore di Firenze 1819. Alle soglie dell'Antologia di Viesseux
«Lei vuol fare un giornale a Firenze?!» esclamò sbigottito Gaetano Cioni udendo la proposta del Vieusseux di fondare un nuovo giornale, poco tempo dopo il fallimento del «Saggiatore» di Collini e Capponi. Siamo nel 1819 e il Granducato di Toscana, ed in generale l’intera penisola italiana, sta vivendo un periodo storico piuttosto complesso minando seriamente lo sviluppo socio-economico del paese, ma soprattutto frenando quella crescita culturale che nel resto d’Europa sembra inarrestabile. Fondare un giornale a Firenze, dopo i vari fallimenti editoriali di quegli anni, sembrava un’impresa impossibile, soprattutto in un contesto storico come quello dell’Italia dell’immediato post Restaurazione. (...) -
Di terra e di sale
Un'estate alla fine. O una fine d'estate. Le parole e i ricordi s'intrecciano alle note vellutate di un pianoforte, col mare taciturno sullo sfondo, tra silenzi eloquenti e luci soffuse. L'atmosfera è densa e così la lettura, nel breve afflato di un racconto che scorre e si dilata, come il tempo inesorabile e l'attesa vischiosa. E si indugia di gusto tra le righe e le pause, col piacere di chi ci si immedesima, di chi ci si ritrova, di chi si proietta alla fine, senza volerla mai intuire fino in fondo. Un po' come in una storia vera, prima che finisca, o d'estate, prima che sia l'ultima. -
La diaspora del senso
Liriche scorrevoli, dolcemente ritmate, in cui un lessico quotidiano si interseca con un linguaggio aulico pieno di reminiscenze classiche danno origine alla silloge di Stefano Colli per il quale la parola, la ricerca di essa, è alla base di tutto. In ogni poesia emerge, infatti, il valore della parola che diventa poesia, metro e verso ed è capace di custodire memorie sepolte o elevare le azioni umane al di sopra della mediocrità. (...) -
Voglio distruggere il sito ed altri racconti
"Voglio distruggere il sito"""" è il viaggio di Giorgio che procede dal """"virtuale"""" della rete, al """"reale"""" del corpo, fino al """"sovrareale"""" dello stadio immaginifico. 7 racconti brevi sui sette vizi capitali, sono sette chiodini conficcati nella vita di personaggi che orbitano, come tutti, intorno alle pulsioni cardinali." -
Che cosa è l'amore?
Celebre e amato tra gli anni Dieci e Trenta del secolo scorso, Alfredo Panzini (Senigallia, 1863 - Roma, 1939) è stato novelliere, romanziere, critico, elzeverista, lessicografo, traduttore e saggista, una figura di primo piano nel panorama delle lettere italiane del tempo che fu, ma poi nel secondo Novecento, ignorato dalla critica, è stato consegnato ad un oblìo che lo ha tagliato fuori dal mercato editoriale. Il curatore Michele Rossi ripropone, con un'ampia e approfondita postfazione, tre divertenti e brillanti novelle incentrate sull'universo femminile tratte da ""Che cosa è l'amore?"""", una raccolta edita nel lontano 1912 e ingiustamente ignorata dal grande pubblico, come purtroppo il suo autore."" -
Il nuovo profeta
Libro poetico e sapienziale questo ""Nuovo profeta"""" di Hafez Haidar, poeta e scrittore di alta e raffinata sensibilità. Su tutto il nuovo meraviglioso testo aleggia spirito soave del Cantico dei Cantici con la sua capacità immaginifica e la delicata e forte sensualità. Se però il Cantico dei Cantici può essere considerato metafora del legame tra Dio e il popolo di Israele, il testo di Haidar assume, attraverso la sua grande esperienza umana, politica, poetica, un valore più generale, direi quasi ecumenico. Il legame che Haidar ci rappresenta e documenta è metafora del legame di Dio con gli uomini tutti, a qualunque etnia e a qualunque religione essi appartengano. (...)"" -
Acqua stretta nel pugno
Più che una silloge, una raccolta di tanti diversi testi poetici, questa di Adriana de Carvalho Masi può essere considerata un'opera poematica per l'estrema coerenza dei temi e per la quasi assoluta omogeneità dell'ispirazione. L'amore è il centro di tutta la narrazione, è l'amore universale, l'amore giovanile, l'amore appagante e completo dell'età adulta, è infine l'amore ferito dall'assenza definitiva della persona amata. Un amore che va e che torna e colma tutti gli interstizi dell'anima e non lascia spazio al dubbio per quello che verrà e sarà amore ancora. La narrazione è ampia e vastissima e percorre tutte le fasi della vita, è storia di una vita, è la vita stessa. -
Canto notturno
"Francesca De Marco distilla le sue meditazioni nei versi, che escono immediati, a volte con caute confidenze, a volte più diretti, a volte più allusivi, ma sempre con la leggerezza delle sue espressioni, senza finzioni. Si nota qualche onirica visione, fugace, o trattenuta, che pare si connetta a un sogno a occhi aperti, a qualche desiderio privo di parole. È l'anima gentile di una donna che mostra qualche sofferenza, forse sussulto, o intuizione.""""" -
Pen-insul-aria. Raccolta di scritture poetiche
È l'era moderna con i suoi miasmi, dovuti all'inquinamento, all'abbandono di una Terra ferita nei suoi elementi più vitali, come l'acqua e l'aria, a essere tema di analisi ed esegesi oculata, da un occhio critico per eccellenza. È quanto si evince dalla lettura della raccolta poetica di Francesca Monnetti dal titolo ""Pen-insul-aria. Raccolta di scritture poetiche"""", il cui sottotitolo suggerisce quasi il non voler enfatizzare l'essere poetessa da parte della scrittrice che, peraltro, poetessa lo è."" -
Roccia, spine e terra buona
"Come nasce un racconto? Ci sarebbero mille risposte da dare, una per ogni scrittore; il sogno di una notte, il risveglio di un mattino, lo sbadiglio di un uomo sdraiato al sole, un foglio di carta lasciato cadere per terra. Oppure un bambino che gioca assorto, catturato nel mondo della fantasia e un vecchio che cammina a fatica, appoggiato al suo bastone. Una idea folle che un giorno ti attraversa la mente o il lampo di un flash che ti imprime negli occhi una immagine indelebile e importuna. E mille e mille altri piccoli eventi tra quelli che ad ognuno è dato incontrare sul tracciato di ogni giornata, insignificanti, ordinari, e anche la parte del vecchio fondale di una scena ormai scontata, per lo scrittore possono diventare quella cosa che, una volta insinuata nella mente, vi gira informe, poi vi si adagia, trova un suo posto, inizia a tormentarlo e non finisce più finché, completamente trasformata, spesso irriconoscibile, non se ne torna fuori in parole, rovesciata su un foglio di carta."""" (Cristina Saviozzi)" -
Altre occasioni
Un libro di poesia, sapienziale prima che confessionale, conoscitivo invece che soggettivo, universale più che narcisisticamente individuale. -
Un nonno per amico
«Un vecchio che muore è una biblioteca che brucia» dice un antico proverbio d'Africa. E, proprio tale semenza, sembra custodire fra le sue righe più intime questo libro di racconti di Armido Malvolti. L'eterno scontro-incontro fra le generazioni qui riaccade sciogliendosi in storie plurime che, dopo brevi incipit didascalici in forma di ouverture, funzionano come morali operette dalle dialettiche serratissime. Di dialoghi ben incalzati, si tratta, che niente lasciano di sfuggente o di irrisolto e che raccontano anzi ogni passaggio più minimo della materia trattata conservando le unità spazio-temporali e risolvendo tutti i risvolti semantici conseguenti. Malvolti preferisce non ricordare ai più giovani che la vecchiaia ""non è una battaglia, ma è un massacro"""", come diceva invece Philip Roth, e neppure, senechianamente, che """"la vecchiaia è una malattia inguaribile"""". Sembra ispirarsi piuttosto, fin dalle prime battute, a tutt'altra dimensione, affidandosi semmai alle parole del grande cinquecentesco de Montaigne quando questi diceva che """"la vecchiaia ci segna più rughe nello spirito che sulla faccia"""". (...)"" -
La donna sbagliata
La mente elabora il passato modificandolo con un fine lavoro sartoriale: taglia ricordi e ne ripara altri per dare loro una forma migliore. La verità rimane intrappolata nei fondali dell'inconscio, in attesa che incontri, eventi o sogni la riportino inaspettatamente a galla. Perché Celeste aveva dimenticato? -
Longevità
In questi testi poetici Neuro Bonifazi pone in primo piano, come per una resa di conti delle colpe e dei meriti, la sua stessa, quasi incredibile, rara longevità ultranovantennale, nei vari aspetti attuali, senili e propriamente biografici, tra memorie e ripensamenti, errori e nostalgie. È un'impresa realizzata, come la precedente (Tradimento dei tempi) nel ritiro familiare della collinare campagna teatina, a due passi dal mare e vicino alla vastità del cielo, lontano dall'estraneità ormai ""emerita"""" dell'Università urbinate."" -
Dizionario critico della nuova letteratura italiana
"Il Dizionario critico della Nuova Letteratura Italiana"""" è un compendio di voci in ordine alfabetico sugli scrittori e sui poeti più noti del panorama letterario italiano contemporaneo e sugli autori emergenti. Una lettura in sequenza che intende mettere ordine all'inevitabile disordine del nuovo. Un album di scatti sulla produzione letteraria dei nostri giorni, una raccolta di precise informazioni storico-critiche di rapida consultazione, ma soprattutto un invito a fermare lo sguardo sulle scritture contemporanee, a interrogare le parole, il contenuto e lo stile degli autori inclusi nel volume (da Eraldo Affinati a Valentino Zeichen). Un'opera utile, dunque, a quanti desiderano approfondire lo studio della letteratura del terzo millennio e a coloro che vogliono orientarsi nella caotica e complessa stratificazione narrativa e poetica, e desiderano intraprendere un originale e intelligente percorso di letture. Il Dizionario è introdotto da una corona di saggi di Marino Biondi, Giancarlo Quiriconi e Silvio Ramat." -
Navigante
Il viaggio di Naletto procede per sei stazioni, che sono le varie sezioni di cui si compone la silloge: ""Canti del navigare"""", """"Stagioni"""", """"Incanti"""", """"Hortus conclusus"""", """"Domani"""", """"Traduzioni da Shakespeare"""". Sei fermate in cui possiamo ascoltare un dettato poetico denso di suggestioni e di richiami. Temi, argomenti, situazioni, che rivelano il carattere composito di una poesia che si propone di aderire alla vita in tutte le sue manifestazioni, da quelle più semplici e quotidiane, fino a quelle più complesse e oscure."" -
Sulla scia del destino
Sentimenti forti e avvincenti dominano in questo romanzo di Wanda Lombardi ambientato in un paese dell'Italia centro-meridionale ove la vita si svolge nel lento susseguirsi dei giorni, senza attrattive e senza risorse. Due sorelle, dal carattere diverso, indirizzano i loro passi per strade differenti. La piccola è scostante e orgogliosa; la grande, mite e infelice, effettua un viaggio in Ruanda, dove malgrado i disordini etnici degli Anni Sessanta, spera di riprendere in mano la sua vita. Eventi inaspettati trasformano l'esistenza delle due sorelle e inducono a riflettere sull'inesorabile destino che decide per ciascun individuo. -
Un universo piccolo piccolo
Vi è nella raccolta ""Un universo piccolo piccolo"""" una visione cosmica tattile, sonora, visibile dell'immagine poetica che coglie il valore dell'Oltre, dell'invisibile, dell'inafferrabile, cioè del non segnico, pur esistente nella sua vita. (...) Un cammino, questo della raccolta, che procede partendo dalla presa di coscienza verso un'ascesi pensata e sognata, secondo una dialettica mentale e dello spirito che ha una consistenza ed un centro, dal quale si irradiano anche le idee civili e politiche, mentre """"Doudou è il mio universo piccolo"""" che poi piccolo non è. (...)"" -
La bici Cletta e altri racconti
"In questo percorso narrativo sono tornata bambina: ho ripescato nella memoria le scene della mia luminosa infanzia, perciò mi sono rivista a giocare nell'immenso giardino davanti casa, beata tra le corse a nascondino, i giri in bicicletta, l'esplorazione di sentieri sempre nuovi, la raccolta di fiori e la creazione di disegni dai vivaci colori. I ricordi personali, intrecciati a spunti letterari e a richiami culturali legati alle tradizioni toscane, hanno dato origine a questa raccolta di racconti, rivolta specialmente ai bambini in età prescolare, alle loro famiglie e a tutti i loro educatori. L'idea di scrivere questo libro è nata quattro anni fa quando, dopo un repentino acquazzone estivo, è tornato a splendere il sole, facendo comparire, quasi per magia, l'arcobaleno. Da un tale miracolo della natura, apparentemente banale, sono rimasta incantata, arrivando a tradurre su carta le sensazioni provate: ne è derivato il pensiero sulla scomposizione del nome, l'arco baleno, intorno al quale ho costruito la prima storia, basata sui giochi di parole come le altre."""" (Irene Bendinelli). Età di lettura: da 6 anni."