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Viaggio intorno all'amore
Un'antologia di scritti sull'amore risponde al bisogno di riproporre qualche suggestione su un tema che desta ancora oggi un indiscusso interesse e al tempo stesso resta in gran parte misterioso. Da sempre la poesia e la letteratura si sono occupate dell'argomento; per non parlare della psicologia, dell'antropologia, della psicoanalisi e recentemente anche delle neuroscienze che hanno dedicato al tema studi e ricerche mirate, scoprendo che l'innamoramento è associato con la volontà, con la motivazione, con la concentrazione e con il desiderio, e costituisce dunque un processo primario. Del resto sappiamo che in tutto il mondo le persone amano: gli antropologi hanno trovato testimonianze di amore romantico in 170 società. Non ne hanno mai trovata una in cui fosse assente. -
Canti umani
Seppur in un'accezione meno ironica e cinica, Diogene, filosofo greco, trasfigurato nel quadro in copertina, potrebbe essere un alter ego dell'io narrante di questo libro. Diogene, è risaputo, uscì di casa in pieno giorno con una lanterna in mano e alla domanda su cosa stesse facendo, rispose: «cerco l'uomo!». Ammissione pregnante e medesimo senso, denso leitmotiv che corre tra le poesie di questa raccolta. In ""Canti umani"""" si cerca l'uomo e vi si approda mettendo in luce quegli esseri che, in continuità, tendono a essere se stessi, che vivono secondo la loro più autentica umanità, che, al di là di tutte le esteriorità, le convenzioni imposte dalla società o al di là del capriccio della sorte e della fortuna, ritrovano la propria essenza di esseri umani. Infine, non solo un ritrovo della genuina e autentica natura dell'uomo, come ricorda Diogene, ma anche un ricongiungimento all'humanitas di latina memoria, al sentire dell'anima, un sentimento da coltivare nell'esistenza di ogni umano errare."" -
La magia di Emma
"Si voltò e la vide: la sfera dorata era lì accanto a lei. Un brivido le fece vibrare il corpo, il suo viso pallido si riempì di meraviglia e capì che era successo qualcosa di magico. Non c'era più confine tra il sogno e la realtà.""""" -
Parole in bilico
Caratteristica eminente della poesia di Giancarla Goracci è il saper mutare le sensazioni più forti ed evidenti, i ricordi, le esperienze vissute e i sentimenti, in immagini vive e visive, al fine di dare alla realtà descritta una più marcata capacità rappresentativa, meglio rispondente al vero, quasi in teatrale e più eclatante soluzione. Vige uno spirituale canovaccio, un orientamento della mente e del pensiero dosato e confacente, a seconda del testo in esame e dell'argomento, su tutto quanto di bello, o negativo possa essere oggetto delle molteplici esperienze della vita, sia nei baratri, che alle eccelse vette, dai pianti e commozioni alle passioni, alle gioie, ai patimenti, alle sublimi essenze dei piaceri. Quanto deliberatamente voluto dall'autrice, o quasi inconsciamente praticato a soluzione, non importa sapere; il risultato è del tutto positivo e attraente, evidente in una lettura fatta con la dovuta attenzione. -
Icone sull'oltre
Nella poesia di Giancarla Goracci si sente il peso di un passato problematico; è bello, tuttavia, constatare che il dolore che l'autrice porta con sé non le ha mai impedito di sperare, anche se, come lei stessa osserva, la speranza è uno scandalo e l'amore è un paradosso. Certo, sembra sempre che tutto sfugga, inafferrabile; il copione antico incombe e presenta ogni giorno il suo conto a volte crudele. Pur tuttavia dalle sue poesie si 'af-faccia' pian pian una persona vera, che porta un fardello gravoso di cui è consapevole e che insiste nella ricerca di risposte a un quesito che è sempre lo stesso. Non c'è nulla di estemporaneo, mai la suggestione di un momento effimero. Tutto ha una densità consistente, compresa la gioia, e non potrebbe alleggerirla anche se lo volesse. -
A palpitante altezza
«Questa raccolta rappresenta la scrematura di tutte le poesie che negli anni ho dedicato ai miei genitori. Le poesie della Prima Parte ""Le stanze del 1988"""" sono riprese da due sezioni del mio primo libretto """"Stanze (1976-1986)"""", Feltre, 1988, e ora riproposte con ritocchi e modifiche. Le poesie della Seconda Parte """"La cantilena delle vecchie stanze"""", tranne la poesia d'apertura """"Sotto le spoglie esauste"""", sono inedite.» (Gian Citton)"" -
A. A. A. Alessia. Autismo. Amore
"La vita è meravigliosa anche se non va quasi mai come l'avresti immaginata, sognata, desiderata. Ti può regalare belle sorprese o improvvisi risvegli che ti mettono a dura prova, ma quando sei consapevole che la vita è un dono, tutto puoi affrontare, anche l'autismo di tua figlia."""" (Beatrice Bartolini)" -
Solfeggi (o del misurarsi nello smarrimento che battute dello spirito quotidiano provocano)
"Cinzia Della Ciana riesce nell'impresa, in sé originale, di raccontare ciò che potremmo chiamare 'reiterazione quieta all'errore'. Come il solfeggio, che vive della sua ripetitività necessaria, anche i protagonisti - donne e uomini felicemente qualsiasi - scontano una sorta di ineluttabilità dello sbaglio. Dodici ritratti, così uguali e così diversi, al termine dei quali sapranno solo dire: 'Mai più'. Ben sapendo invece che accadrà tante altre volte ancora, perché è nella nostra natura non imparare nulla. Men che meno dagli errori."""" (dalla prefazione di Andrea Scanzi)" -
Piccoli racconti del nonno
I racconti scritti da Fulvio Gagliardi oltre all'impegno di far divertire e svagare i suoi lettori hanno sicuramente un fine più alto che consiste nel lasciare un insegnamento che sia destinato a durare nel tempo. Attraverso lezioni, soprattutto di vita, i suoi piccoli personaggi entrano in contatto con verità importanti acquisendo maggiore consapevolezza e maturità. Vi è nell'autore un gusto per la narrazione unito alla delicatezza espositiva. Età di lettura: da 8 anni. -
Di-vino narrare. Di-vino amore
"La scrittura di Tathiana Myricae è inebriante, caratterizzata da un connubio armonico tra natura e poesia. Fin da tempi remoti la parola poetica ha sempre assunto una valenza simbolica importante perché capace di superare le barriere e andare al di là delle apparenze per raggiungere nuove verità e dunque consapevolezze. Per realizzare questo obiettivo è necessario ricreare, con la natura, un rapporto unitario che, con il tempo e con l'avanzare della società, si è smarrito.""""" -
Il volo della viola mammola
Stefania, una bambina di nove anni, nel gennaio del 1979 comincia a scrivere e annotare nel nuovo diario, ricevuto in dono a Natale, i suoi sentimenti e le vicende che coinvolgono lei e la sua numerosa famiglia (sono dieci fratelli tra figli naturali, adottati o in affido), riportando anche 'notizie dall'esterno' di carattere politico e sociale, che sono spesso motivo di animate discussioni tra i fratelli maggiori. E va avanti a scrivere fino alla fine del 1980, quando nel suo diario non restano più pagine bianche. La famiglia di Stefania si è trasferita da Roma a Pisa quattro anni prima e lei frequenta la quarta elementare in una scuola della città. Età di lettura: da 8 anni. -
Storie della valle del Serchio
Persone vere e personaggi di fantasia s'incontrano sulle rive di un fiume dimenticato. In precario equilibrio tra amore e follia, gioia e dolore, salute e malattia, vita e morte. Un'epopea conosciuta di prima mano e narrata per racconti da uno che da quelle parti è nato e cresciuto. -
Il suono della neve
Già con il titolo della sua raccolta ""Il suono della neve"""" il poeta Fabio De Mas riesce ad evocare l'attesa di qualcosa di puro, lieve, silenzioso, incontaminato. Ma in verità gli argomenti trattati toccano tematiche molto reali e profonde che hanno spesso a che fare con l'uomo e la sua dimensione mortale, la passione, la quotidianità, la sofferenza. La parola è usata in tutto il suo potere evocativo e serve per creare una realtà intensa e piena, pur impiegando spesso immagini tenui e rarefatte. (...)"" -
Incontrando Igino. Renzino 1921
L'autore ci permette di affacciarsi su una realtà d'inizio Novecento, osservando in un quadro pressoché completo le principali piaghe della società di un tempo: intolleranza, ingiustizia, angheria, sopraffazione e odio; racchiuse tutte in una sola parola: guerra. -
Canzoniere amoroso
Il canzoniere di Antonella Azzoni si segnala per l'ammirevole coraggio con cui trascrive in una compatta sequenza la tenacia del sentimento, l'ostinazione del cuore; ma lo fa scegliendo il registro elegante della parodia. Ogni episodio, ogni motivo, si carica di un'enfasi consapevole, ed è con la consapevolezza, sorretta anche da una giusta dose di malizia, che questa poesia ricalca e rimodula un tòpos letterario secolare e illustre, il tòpos dell'amore vissuto in dedizione totale da una sola parte, quella del poeta (che nella fattispecie è una donna). -
Eleonora e altri racconti
Ambientato nella Torino degli anni Settanta, ""Eleonora"""" è un racconto giallo. Il narratore - Paolo Farina, un giovane cronista appena approdato a La Stampa, con un buon fiuto da investigatore, ereditato dal padre poliziotto - viene incaricato di approfondire un caso di omicidio che aveva sconvolto la città solo qualche anno prima. (...)"" -
Pro e contro La Gerusalemme liberata
La pubblicazione della Gerusalemme Liberata, fin dalle prime stampe non autorizzate, segnò non solo l'inizio dei tormentati e intricati percorsi testuali ed editoriali della maggiore opera tassiana, ma suscitò un aspro e coinvolgente dibattito critico. Incentrandosi su diverse tipologie di analisi (dallo stile al linguaggio, dalla struttura del poema all'invenzione della trama), la polemica segnò soprattutto il culmine di tutta quella riflessione teorica ed estetica seguita alla traduzione e divulgazione della Poetica aristotelica. -
La mia bici è sgonfia
Nella raccolta di poesia di Andrea Pericoli, intitolata ""La mia bici è sgonfia"""", quale metafora di una velocità rallentata o bloccata, la scrittura decide un proprio tracciato, ponendosi al servizio dell'accadere e del travalicare il tempo, mentre la parola poetica si fa sempre più essenziale ed è memore del proprio stato aurorale ed epifanico, muovendosi per iniziativa dei tratti che fanno da supporto al ritmo naturale della stessa metrica, presente e volta ad arricchire il verso libero, divenendo, in tal senso, approdo ad un retro-mondo dello stesso poeta, tra lampi e silenzi, tristezze e gioie, secondo una profondità ab imis che talora perviene allo smarrimento, alla resa, altre volte alla pienezza della consapevolezza di vivere nell'unità spezzata, mentre il pensiero razionale possiede e si porta alla velatezza dell'essere, sempre colta nella sua essenza più profonda pur vicina alla realtà. Le liriche sono svelte e brevi, quasi ungarettiane, composte tutte da dieci versi, come ricorda lo stesso poeta nel prologo al suo lavoro. (...)"" -
Dalla periferia del giorno
È poesia autobiografica e narrativa questa della raccolta ""Dalla periferia del giorno"""" di Maria Cristina Fineschi, che ben si presta anche al recitato (...) le belle metafore sono capaci di segnare le tappe di un cammino di vita dal quale proviene un forte senso di solitudine e, per ossimoro, un forte amore per la vita in quanto se ne sa esaltare la bellezza, attraverso il non detto, che indica la via regia per camminare con gli altri nella giustezza delle proprie idee senza imporre a nessuno in quanto si possiede la tolleranza. (...) Ed è così che si va a comprendere il senso del titolo della raccolta, che per tutti i poeti è un mantra, e, nel caso specifico, invia il proprio messaggio con le parole """"dalla periferia del giorno"""" come a volere dire che se l'esistenza è un divenire eterno la si può meglio osservare dal limen che poi è la periferia della vita dove tutto si oggettiva e sembra più accettabile poiché in fondo l'esistere è... vivere."" -
Effigi... da un interno
La Natura è la grande ispiratrice dei poeti e, Maria Enrichetta Giornelli non si sottrae a questo schema, affascinata come è dai tramonti, dal mare, dal sole, dai prati e dalle stagioni; questi sono alcuni degli elementi con i quali essa dialoga e che ispirano i suoi fervidi versi come ad esempio nella lirica ""Tramonto""""...""