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Viaggio in Corsica. A primavera, in motocicletta
"Un viaggio in solitaria sulla motocicletta del cuore per l'andirivieni dei colli e delle montagne, delle marine luminose e dei paesi colmi di colore di una Corsica dalle bellezze misteriose e ridenti e dagli orizzonti infiniti. Moreno Agosti racconta la sua avventura dandoci conto delle scoperte e delle emozioni di un uomo che vede nel viaggio non solo l'incanto delle valli e dei boschi, né solo il colore delle città, ma anche l'attraversamento della propria interiorità: il viaggio è conoscenza di sé, della propria anima che si svela a se stessa in quello stesso andare da un luogo a un altro del mondo. Diceva Petrarca nell''Itinerarium syriacum' che quando si torna a casa si scopre che quel che cercavamo nel nostro cammino era già tutto presente nella nostra interiorità, ed è vero; ma intanto, in quell'andare nel mondo, è il nostro intimo che muta, che si arricchisce di nuove esperienze, di nuove consapevolezze, sicché torniamo a casa arricchiti, e magari con la nostalgia, per sempre, dei luoghi che abbiamo attraversato, delle persone che abbiamo incontrato: Moreno Agosti ce ne dà una testimonianza preziosa nello scorrere limpido, avventuroso e meditativo, della sua scrittura."""" (RC)" -
Enciclopedia gastronomica della Romagna. Vol. 1
Una collana in tre volumi - ognuno dei quali autonomo e in sé concluso - per raccogliere e riassumere l'intera esperienza del maggior esperto della civiltà enogastronomica della Romagna: come a dire, sottolinea Ernesto Giuseppe Alfieri, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, «l'essenza, lo spirito antico dei romagnoli, la civiltà del nostro mangiare, la sua gente, la divulgazione dei migliori prodotti della nostra terra, dimenticati, scoperti e riscoperti». Pozzetto convoca sulla scena contadini e gastronomi, norcini di antica sapienza e allevatori di alto rango, narratori e poeti, cucinieri e saggisti per renderci, nelle sue pagine affascinati e militanti, la civiltà delle province romagnole, con i loro colori e i loro ""eccessi"""", così ben rappresentandoli, per non dire d'altro, nelle cascate di numerose ricette o nella galleria, qui ricostruita in pagine memorabili, dei grandi mangiatori."" -
La Romagna dei castelli e delle rocche
Nella Romagna tra Medievo ed Evo Moderno è ovunque in atto una lotta per la sopravvivenza e per il dominio e ovunque perciò fioriscono strutture di difesa e di offesa. Così avviene lungo l'Appennino, ove rocche e castelli paiono dare nuovo slancio all'aguzzo delle cime, così su meschini rilievi, come a Cesena o a Santarcangelo, oppure nella piena pianura, ove rocche e castelli si acquattano minacciosi a strettissimo contatto con i dominati (a Imola, a Faenza, a Forlì, a Forlimpopoli, a Rimini, a Ravenna, a Lugo): bastioni potentissimi a garanzia di un potere inestirpabile. Ricostruendone le vicende, il libro diviene una storia della Romagna sotto la specie degli incastellamenti: passano nelle sue pagine figure memorabili; rivivono le ambizioni degli uomini che abitarono quelle torri e quei masti; si celebra l'eroismo di donne di ardente sorprendente coraggio, protagoniste di una Romagna appassionata e corrusca; si rievocano le sofferenze delle popolazioni, la prepotenza dei signori, le tecniche della guerra, gli afrori delle ambizioni umane, infine gli amori che pure fiorirono in sale costruite per altro che per l'abbandono alle tenerezze dei sentimenti. -
Tutto, tanto, troppo
"Elisa Petroni mette alla prova la possibilità rivelatrice della parola con una poesia carica di passione, di voglia di scoprire e assaporare la vita, ora in momenti legati alla fisicità (la passione dei sensi, le fiamme, cuore...), altre volte alla natura, altre ancora a immagini pure che richiamano al sogno, alle dolcezze del ricordo... L'anelito alla libertà è il fondamento della sua poesia: la libertà di vivere seguendo le proprie inclinazioni, di desiderare e di respingere, di amare, infine: un anelito che Elisa esprime nella sua essenzialità e nella sua sensualità: libera e 'ubriaca di vita', la giovane donna non può accontentarsi delle briciole, vuole il tutto, il tanto il troppo ('Voglio di te il corpo, il cuore, la mente'), vuole l'amore nella sua suprema totalità. In 'Tutto, tanto, troppo', insieme con questa vitalità, si respira la melanconia del presente, dell'attimo che fugge e che non tornerà, e se tornerà non sarà mai lo stesso. Malinconia dell'amante che se n'è andato; malinconia del sogno che al risveglio s'infrange nella realtà."""" (dalla presentazione di Marco Viroli)" -
L' economia oltre il profitto. Un modello di sviluppo all'insegna della sostenibilità, della giustizia e del bene comune. Saggio di morale sociale
Che cos'è l'economia? Come si articola oggi? L'esaltazione del profitto è l'unica possibilità oppure esiste un'altra via che tenga in considerazione la dignità umana e il rispetto dell'ambiente naturale? L'autore del libro si propone di fornire una risposta a questi e ad altri interrogativi di fondo, passando in rassegna i personaggi più autorevoli della storia della filosofia economica dall'antichità alla modernità. Inoltre, intende approfondire il sistema economico ""capitalista"""", con i suoi aspetti positivi e negativi (capitale, industrializzazione, esaltazione del profitto, globalizzazione, mondo del lavoro), che determina il modo di vivere dell'uomo all'interno della società. Infine delinea un paradigma economico differente a servizio dell'uomo, ma più attento a quelli che risultano essere i principi fondamentali di sostenibilità, giustizia e bene comune. Non si può prescindere da un'analisi che evidenzi il valore della cura dell'ambiente naturale e degli altri esseri viventi cui l'uomo non può e non deve sottrarsi, cercando di porre un limite alla sua attività sfrenata e studiando criteri d'investimento alternativi."" -
Traiettorie del talento. Il musicista cesenate Carlo Bersani dai ceciliani al pianismo tra Amintore Galli e Renato Serra
Carlo Bersani (Sogliano al Rubicone 1882 - Cesena 1965) contribuì autorevolmente alla crescita musicale di Cesena, soprattutto mediante la sua privata scuola di pianoforte, ma entro un'identità artistica radicata nelle vicende nazionali. Nondimeno, l'attenzione degli studiosi verso Bersani è sempre stata marginale, legando il suo nome agli interessi musicali di Renato Serra. Nei decenni vicini a noi, le eccezioni si devono soprattutto a Cino Pedrelli, che aveva apprezzato in vita quel profondo musicista cieco; per il resto, l'attuale letteratura critica serriana talvolta incrocia perifericamente l'amicizia di Carlo - salvo l'immancabile attenzione di Marino Biondi. La verità è che la parabola bersaniana appare di complessa valutazione, inquadrabile in una rete culturale-musicale sparsa tra concertismo, didattica, riforma musicale sacra, estetica e filosofi a musicale. Fu questo talento d'insieme ad accompagnare Bersani lungo la vita, unito ad uno spiccato idioma etico. Ne sarebbero rimaste attratte personalità dallo sguardo aperto, tra cui Renato Serra ed Amintore Galli, che lo ammirarono e ne cercarono consiglio. -
Romagna alla garibaldina! I romagnoli nell'impresa dei Mille e la battaglia del Volturno
Nel nostro generalizzato oblio della storia, non vi è spazio per gli umili eroi che pur lasciarono la loro vita (il lavoro, la famiglia, la casa, gli affetti... ) per correre alle armi. Di essi, solitamente, non resta una traccia, un nome, come se non fossero mai esistiti: richiamarli per nome, per luoghi, per origini familiari significa emendare una colpa della storia, ridare loro vita, confermare che essi vissero e che si alimentarono di istanze ideali, di progetti, di attese... Di questo orizzonte vive la ricerca compiuta da Gian Ruggero Manzoni intorno ai Romagnoli che corsero alle armi al richiamo di Garibaldi nel tempo dei Mille. Con una acribia e una passione che esaltano la vastità della sua ricerca, lo storico ha scavato negli Archivi di Torino, Genova e Roma alla ricerca minuta di nomi, origini, mestieri, famiglie, destini, e in tal modo ha potuto ricostruire l'anagrafe dei volontari garibaldini romagnoli inquadrati nel cosiddetto Esercito Meridionale. Il libro non è solo questo pur preziosissimo elenco di garibaldini romagnoli: l'autore ha arricchito la sua ricerca con un vasto saggio, documentatissimo, sull'impresa garibaldina nel Regno delle Due Sicilie. -
«Mi trovo in buona salute e così voglio sperare che sia di tutti voi». Lettere di Galeatesi dai campi di prigionia della seconda guerra mondiale
Prendendo le mosse dal ritrovamento presso gli uffici del Comune di Galeata di un piccolo fondo documentario costituito da lettere e cartoline di giovani galeatesi prigionieri di guerra durante il secondo conflitto mondiale, il volume passa in rassegna le diverse forme di prigionia di guerra sperimentate dai militari italiani nel corso della seconda guerra mondiale e ricostruisce brevi profili biografici dei 41 uomini di Galeata di cui sono stati ritrovati i messaggi. Si tratta di 13 giovani catturati da statunitensi, britannici e francesi nel quadro della guerra in Africa settentrionale e nelle fasi dello sbarco in Sicilia tra il 1941 e il 1943, di un soldato preso dai sovietici durante la campagna di Russia nel 1942, di 26 internati militari fatti prigionieri dai nazisti dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 e di un lavoratore civile impiegato nell'economia bellica del Terzo Reich. -
I «Casi di coscienza» primo trattato di deontologia medica (1589)
"I casi di coscienza"""" (1589) del medico imolese Giovanni Battista Codronchi (1547-1628), testo poi rielaborato nel """"De christiana ac tuta medendi ratione"""" (edita nell'Impero nel 1591), costituiscono il primo trattato di deontologia medica italiano ed europeo. La professione medica, fra scienza e società, guarda alla realizzazione di un buon operato con conoscenze tecniche, come anche filosofiche e spirituali, al rapporto con i colleghi come con i pazienti, alla complessa realtà dell'uomo e al suo stretto rapporto fra anima e corpo. La preparazione professionale si concretizza in una serie di doveri nei confronti del malato, sia sotto il profilo terapeutico che morale, rispondendo ad interrogativi etici, valorizzando la propria coscienza come quella altrui a partire dal senso del buon operato della propria disciplina a servizio della comunità. Si illustrano le regole comportamentali da seguire, importanti anche per la cultura e la formazione medica, portando alla diffusione di un codice uniforme." -
I giorni del sacro e del magico. Tradizioni «dimenticate» del ciclo dell'anno in Romagna
Eraldo Baldini, l'antropologo culturale che più di ogni altro ha sapientemente indagato la cultura popolare della Romagna, ci conduce con questo libro in un viaggio fra diverse occasioni del festivo, portandoci a scoprirne le vecchie forme e i reconditi significati: si va dal giorno di Sant'Antonio Abate, patrono degli animali ed erede di un arcaico nume pagano, ai balli e alle «battaglie rituali» nel tempo di Carnevale, alla Segavecchia, ai Mattutini delle Tenebre della Settimana Santa, residui forse di cerimonie di cacciata del male e degli spiriti, agli scherzi primaverili delle Mischief Nights, ai talismani magici dell'Ascensione, alle ritualità velate di mistero della notte di San Giovanni, alla credenza nello Spirito del Grano, ai bagni propiziatori in mare nel giorno di San Lorenzo, alle ricorrenze autunnali dedicate sia ai morti che alla nuova vita insita nelle semine, ai dolci tipici del giorno di Santa Caterina, alle virtù suggestive del ceppo natalizio. Un viaggio nel passato per meglio comprendere un substrato culturale che ancora oggi ci definisce e ci influenza più di quanto possiamo credere. -
Storie e leggende della vecchia Romagna. Elzeviri e racconti di un grande narratore
"Francesco Serantini è stato l'autentico anche se occasionale scrittore che, come nessuno con tanta forza e verismo poetici, ha raccontato la Romagna minima fra Otto e Novecento. La critica ha tutto il tempo di verificare non tanto la validità ma la tenuta della sua opera, iniziata a sessant'anni, quando stava per concludere la sua lunga attività professionale di avvocato. Ma per ora si può tranquillamente affermare che Serantini fu il vero e unico grande interprete della Romagna, impareggiabilmente capace di fermare sulla pagina ciò che oggi è già storia, è già leggenda. Passano nelle sue pagine guerre e battaglie ferocemente combattute, avventure di sangue, fatti e misfatti amorosi, vicende di briganti e di fame, di valli e di larghe distese: luoghi dove si sfiancava e fioriva la vita di una umanità ignota e ignorata, di personaggi che solo Serantini ha saputo far rivivere in una colorita e viva presenza, altrimenti dimenticata e senza storia"""". (Walter Della Monica)" -
Il bugiardino per i maschi. Manuale di sopravvivevnza per le donne
Nella sua decennale collaborazione al quotidiano «La Voce di Romagna» l'autrice ha curato la rubrica La Piadinara, una sorta di Sex & The City, alla romagnola. Da quella esperienza ha tratto ispirazione per ritratti ironici sull'altra metà del cielo, quegli ometti che si incontrano sul cammino di ogni donna. Si tratta dei malcapitati che hanno avuto la sventura di abbordarla - inconsapevoli del fatto che le avrebbero offerto materiale per questo libro - e soprattutto dei ""Santi"""" che l'hanno sopportata e che, involontariamente, le hanno """"prestato"""" i loro difetti per alimentare la sua disposizione al sorriso e al sarcasmo. Il libro è dedicato alle sue amiche, """"apette sagaci e operose"""", che le hanno offerto spunti gustosi per le sue storie."" -
Alle soglie dell'anima
"Pietro non ha certezze assolute da trasmettere se non quelle ancorate al suo mondo: i campi, la fatica, l'alternarsi delle stagioni, l'osservazione attenta della natura, soprattutto nelle sue espressioni più minute: la formica, «il briciolo di vita di un pettirosso», una margherita, «un cespo di papaveri», un olmo... Egli nutre dentro di sé un desiderio imperioso, una sete struggente di infinito perché intuisce, sente, è certo che «ci sono luoghi oltre l'orizzonte del tempo e dello spazio, luoghi dell'anima e della mente dove, nel silenzio, puoi ascoltare l'universo palpitare»: un universo che palpita, sì, ma di cui, purtroppo l'uomo oggi non sembra avvertire la sofferenza, lo sfregio, l'indifferenza: «...se fossi Colui che non posso nominare, aggiungerei un nuovo comandamento: non sciupare». Lo muove il rimpianto struggente di un mondo che non c'è più e la speranza di un nuovo mondo, nel quale «i contadini semineranno le parole e i poeti coltiveranno il frumento»: un nuovo tempo nelle cui notti le lucciole, forse, torneranno a dare luce."""" Dalla presentazione di Enzio Strada." -
Segreti e sotterranei di Ravenna
La storia di una città può essere raccontata scegliendo tagli diversi, e non sempre ripercorrendone le vicende secondo uno sviluppo diacronico. Si possono rileggere gli eventi attraverso i personaggi che in vario modo hanno agito in città o per la città, si può prediligere un aspetto caratterizzante come il folklore o la struttura sociale, si possono collocare le vicende in rapporto al territorio e infine si possono rievocare episodi apparentemente slegati fra loro, ma che, attraverso un denominatore comune, forniscono uno spaccato inconsueto. È il caso di questa monografia che, prendendo le mosse da fonti epigrafiche, documentarie e archeologiche, rende noti episodi e notizie della Ravenna del passato sconosciuti ai più. -
Castelli e poteri signorili nella Romagna settentrionale (secoli XI-XII)
Il libro ricostruisce la geografia dei poteri signorili e territoriali nella Romagna settentrionale a partire dalla seconda metà del X secolo. L'analisi di fonti documentarie in larga parte inedite e l'incrocio tra i dati ricavati da atti notarili, fonti narrative e indagini archeologiche confermano come il fenomeno della concentrazione dei poteri castrensi ed agrari nelle mani di pochi domini loci sia avvenuto anche in Romagna negli stessi decenni in cui si verificò altrove e con le medesime caratteristiche di molte altre regioni dell'Italia centro-settentrionale. L'indagine si concentra, in particolare, sui soggetti politici detentori di castelli e di funzioni pubbliche nella Romagna nord-occidentale. Vengono prese in esame le signorie degli arcivescovi di Ravenna e quelle rurali dei conti di Imola, Donigallia, Cunio e Bagnacavallo in significativa continuità dinastica, patrimoniale e politica con il gruppo parentale dei Guidi. Il libro esamina infine i rapporti tra queste signorie rurali, la Casa di Svevia e il movimento comunale. In conclusione, il saggio mette sulla scena una pluralità di forze, protagoniste di una complessa dinamica politica, economica e sociale. -
Racconti di vita e di politica. Istria Romagna Lombardia 1940-1990
L'Istria e le foibe del 1943, l'arrivo degli ""alleati"""" in un paese del Friuli e la prima elementare nel paese emiliano della nonna, dove la bambina mangia la prima pesca e vede il primo film, Bernardette. Cresce sulle rive dell'Adriatico romagnolo, scoprendo che il Premio Nobel Grazia Deledda amava quel paese scompigliato dal vento. A Ravenna, in un liceo impostato come l'accademia dei Carracci bolognesi, avviene la prima formazione culturale e nella Chiesa post conciliare, gli incontri con alcuni tra i protagonisti: padre Ernesto Balducci, la teologa eremita Adriana Zarri, il piccolo fratello Carlo Carretto. La Democrazia Cristiana attrae l'impegno militante di una ragazza inquieta, affascinata da personaggi come Benigno Zaccagnini ed Ermanno Gorrieri. Nel Movimento Femminile nascono amicizie per sempre con donne straordinarie come Tina Anselmi e Rosa Russo Jervolino. Abbandonerà il partito per il gruppo del Manifesto e saranno altri legami: come quello con Rossana Rossanda e con Dacia Maraini. Infine, la partecipazione al movimento ambientalista: nasce il partito dei Verdi che parteciperà alle elezioni parlamentari. È tempo di altri impegni, in Lombardia, sul finire del secolo."" -
Leo Longanesi. Una vita controcorrente
"Capiterà anche a me. Rievocheranno le mie battute, anche quelle che non ho mai pronunciato e magari mi chiameranno Maestro..."""" (Leo Longanesi). Una biografia di Leo Longanesi raccontata attraverso aneddoti e curiosità, ma dando anche voce alle sue opinioni che cambiarono il modo di pensare e di fare giornalismo. La sua morte prematura colse tutti di sorpresa. Per Vincenzo Cardarelli fu l'estremo dispetto che ha voluto farci. Oggi, a poco più di sessant'anni dalla scomparsa, Longanesi è ancora vivo e queste pagine intendono essere innanzitutto un omaggio a un grande romagnolo e alla sua indiscussa genialità. Per tutta la vita ha sferzato e castigato, litigando magari anche con se stesso senza mai rinunciare a quella missione di """"grillo parlante"""" che molti avrebbero preferito schiacciare. Si autodefinì """"carciofino sott'odio"""" e considerò l'odio """"un grande ricostituente"""". Ma nel suo intimo fu un uomo solo. Talmente solo che """"nemmeno lo specchio mi riflette più""""." -
Scandali e intrighi malatestiani. Paolo e Francesca e altri racconti di Umberto Malatesta
Il romanzo dai ricordi e dalle considerazioni di Uberto Malatesta, figlio di quel Paolo trucidato con l'amante Francesca, entrambi citati tra gli adulteri dalla penna dantesca e già da allora illeggiadriti pietosamente nella colpa e celebrati da una lunghissima tradizione letteraria. La tecnica narrativa si avvale di resoconti d'arme e di scaramucce amorose, di schieramenti di fazioni e di avvicendamenti politici, mediante anticipazioni e flashback che movimentano il racconto in maniera quasi cinematografica, degna di una saga di amore e di sangue, consona ai racconti delle canzoni di gesta. Il linguaggio rimodellato sovente sugli stilemi antichi e sorretto frequentemente da osservazioni minuziose, rivela un'analisi psicologica svolta con tecniche di concezione moderna, offerta in veste stilisticamente consona. Dalle vicende individuali alla notazione storiografica documentata, appare un quadro sinottico di una Cesena alla fine del '200, che in parte credevamo di conoscere, ma non certo sotto un così efficace aspetto di attualità: un quasi «io c'ero» che trasporta il lettore in un universo di inconsueto fascino. Dalla presentazione di Mario Mercuriali. -
Ricordi del tempo andato
"Romano Buratti affida al lettore le esperienze, i luoghi, gli eventi nei quali si è macerata la sua vita e dai quali nascono non solo le memorie rivelatrici della sua personalità, bensì anche l'anima dei suoi dipinti. Si va in tal modo dal macero (la piscina delle nostre generazioni) alla severità del padre che ne inibiva l'uso; dalla passione per la bicicletta alla Millemiglia; dagli incanti della giovinetta di città, capitata all'improvviso tra lo stupore di contadinelli innamorati, alle fatiche della trebbiatura; dalla inconsulta paura per i cani alle ferocie della guerra. Né Romano dimentica le figure tipiche della sua e della nostra infanzia, come quella di Birimbo, così spesso presente, con la sua fisarmonica, nella Cesena remota dei nostri primi anni. Senza dire della guerra, ove tutto muore, ove tutto fiorisce, al suo morire, a nuova vita: i bombardamenti, la vecchia megera delatrice, lo scempio degli ammazzati al ponte di Ruffio o per le campagne e le vie di città; ma anche, per i bambini, le cose nuove, sorprendenti, che la guerra aveva portato. In conclusione, un libro ricco di infanzia e di promesse, di attese e di scoperte""""." -
Malatesta Novello Malatesti. Signore di Cesena
Il volume si propone di fornire al più vasto pubblico, con un linguaggio appropriato e accessibile ma senza rinunciare alle prerogative della ricerca storica, con il fondamentale ausilio degli esiti e dei frutti della più aggiornata letteratura, un ritratto informato e sintetico sul signore di Cesena negli anni 1433-1465: l'età che vede rinascere e fiorire la città con uno splendore e una lungimiranza ancora oggi testimoniati dalla magnificenza della Biblioteca, il vero ""monumento"""" di Malatesta Novello e della consorte Violante che l'UNESCO nel 2005 ha proclamato """"Memoria del mondo"""". Da questo breve segmento cronologico dipendono l'aggettivo e il sostantivo che fanno di Cesena una città malatestiana e la città della Malatestiana. Gli autori hanno dunque pensato in primis ai Cesenati, per fornire loro un profilo conciso ma esaustivo sul concittadino forse più illustre, che realizzò una sorta di doppia respublica. Di qui la narrazione ordinata di fatti e vicende con l'apporto dei documenti, alcuni medaglioni sugli aspetti maggiori della personalità del Malatesti, un ritratto della moglie, le peculiarità della Biblioteca, le vicende delle spoglie mortali.""