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Il borghese diffidente. Vita e certezze di Pellegrino Artusi
Chi era veramente Pellegrino Artusi? Un arguto bon viveur che coltivava la passione per la cucina? Un filantropo che lasciò quasi tutta la sua imponente ricchezza alla sua città natale? O un uomo profondamente amareggiato e diffidente sulla vera natura degli uomini? Un misantropo che nascondeva la sua identità dietro lo schermo brillante dell'ironia? E come un celebre brigante segnò la sua vita, cambiandola per sempre? A queste, e a molte altre domande, cerca di rispondere questo libro, in cui Pellegrino si presenta direttamente a noi e si rivela ben oltre l'immagine consueta, e parziale, del gastronomo spensierato. -
Io sono io
"Io sono io"""" non potrà né dirsi un romanzo né un saggio. Forse potremmo definirlo un libro di avventure, per quanto nulla abbia a che fare con praterie e foreste, castelli incantati o viaggi nell'infinito. Qui si racconta infatti un'avventura reale e umanissima e se in essa il protagonista è un'eroina, si tratta tuttavia di una persona reale, fatta di carne, di fragilità ed emozioni, il cui campo di battaglia non è l'orizzonte infinito dell'immaginario bensì la vita assunta sia nella quotidianità, sia nei suoi significati assoluti. L'eroina si chiama Greta ed è una giovanissima ragazza transgender la cui storia è raccontata da Cinzia, sua madre, in minute ricostruzioni di giorni e sentimenti, emozioni e progetti. Io sono io è quindi, nello stesso tempo, testimonianza e """"diario di viaggio"""", ricco del sapore agrodolce cui diamo il nome di vita, ma senza mai cedere al pietismo, alle consolazioni o all'autocompiacimento: racconta i fatti, presentandoli addirittura, non di rado, attraverso il filtro dell'ironia." -
Le epidemie nella storia di Faenza. Oro, fuoco e forca, dalla Peste Antonina al Coronavirus
Questo libro propone al lettore una passeggiata attraverso due millenni di storia di Faenza, con frequenti finestre sul mondo, l'Italia e la Romagna, per raccontare delle ""altre volte"""" in cui i nostri antenati si sono trovati drammaticamente a fare i conti con epidemie e pestilenze, devastanti per la vita individuale e collettiva e per lo spirito pubblico. Dalla Peste Antonina alla Peste di Giustiniano, dalla Morte Nera alla Bissa Bova, dal Colera alla """"Spagnola"""". Si tratterà dell'oro, del fuoco e della forca, cioè delle modalità di governo politico e sanitario delle emergenze, delle reazioni del popolo disperato e del ricorso sistematico al Signore Iddio, alla Madonna e ai Santi, per averne conforto e liberazione. Ci faremo largo attraverso i faticosi progressi della scienza medica, ai quali molti scienziati e dottori faentini e romagnoli hanno dato un rilevante contributo. Senza trascurare il permanere di una strisciante irrazionalità popolare, alimentata dal panico e dalla paura, alla ricerca persecutoria di capri espiatori, di """"untori"""" a cui dare la colpa per morbi che non si riusciva a debellare. Molto è cambiato ma, nella profondità dell'animo umano, c'è qualcosa di immutato e immutabile."" -
Attraversare l'abbandono. Vivere e trasformare la sofferenza d'amore
Romanzo e saggio si intrecciano in questo libro in cui si racconta la storia di sofferenza e rinascita dopo un abbandono, nel percorso che va dalla disperazione alla possibilità di tornare nuovamente a vivere. Questa è ""una storia"""". Ogni singola storia è declinata secondo le tante variabili umane e le differenti caratteristiche di personalità di chi vi è coinvolto. Tuttavia alcuni elementi comuni possiamo trovarli in ognuna, per il semplice fatto che apparteniamo al genere umano e dunque soggetti alla """"legge dell'attaccamento"""", così come John Bowlby l'ha definita: la legge del legame affettivo, che ci programma per vivere insieme agli altri e in cui il bisogno di vicinanza è la forza che modella i legami dalla nascita alle relazioni sentimentali adulte. Quando un legame si interrompe, di qualsiasi motivo si tratti, entrano in gioco stati emotivi che alterano l'equilibrio psichico e fisiologico: ci troviamo di fronte ad angosce e reazioni primordiali: la """"protesta"""", la """"disperazione"""" e il """"distacco"""". Questo è il tema del libro, racconto ricco di umanità e di sapienza, di un amore che muore, di un orizzonte che si chiude per sempre e della possibilità di una rigenerazione."" -
Dante e il suo mondo. La vita, le opere e la Romagna
Dante e il suo mondo, nel settecentesimo della morte, vuole essere una guida integrale alla lettura di Dante, ricchissima di informazioni e di analisi e stesa in uno stile di trasparente chiarezza. Il libro, articolato in sette ampi capitoli e in una appendice, dà conto minutamente della vita e delle opere del poeta, in una ricostruzione fondata sulla lunga frequentazione con i testi della Commedia e delle opere minori e con la lettura di storici e saggisti, compresi i più recenti e valorosi. Non mancano ampi richiami alla Romagna, che abitò nel cuore del poeta con i suoi paesaggi e le sue città, con i suoi briganti e i suoi eroi e con l'esperienza di una ospitalità generosa e magnanima nella Ravenna del suo ultimo rifugio. L'autore si augura che il libro possa aiutare il lettore a riscoprire la grandezza del poeta, in una rivisitazione che ogni volta arricchisce la nostra sensibilità, alimenta l'amore per la poesia e l'etica comunitaria, quella che Dante raccoglie sotto il mito della cortesia e dei costumi che rallegrano la vita (l'amore e l'ardimento, l'amicizia e l'arte), e dunque «Le donne e ' cavalier, li affanni e li agi / che ne 'nvogliava amore e cortesia», come il grande poeta riassumeva quanto alla Romagna mitica del buon tempo andato: le strade lungo le quali, ancora oggi, è possibile progredire umanamente. -
Quel che vedevano in cielo. Comete, «prodigi», oggetti volanti nelle cronache e testimonianze dall'antichità alla fine del XVII secolo (con particolare riguardo all'area romagnola ed emiliana)
Fin dalla più remota antichità, il cielo e i fenomeni «straordinari» che vi si verificano sono stati guardati con attenzione, sconcerto, paura e meraviglia. Le comete, o altre apparizioni in svariate forme (travi di fuoco, draghi fluttuanti, spiriti combattenti, luci e colorazioni anomale, strani oggetti volanti), le piogge di sangue, le eclissi erano osservate con timore e con fervore pronosticante, anche perché ritenute segni arcani di sventure e di accadimenti eccezionali, in un connubio duraturo di astronomia e di astrologia. Non di rado, poi, i fatti e i loro presunti significati venivano piegati da chi li registrava e li commentava ad esigenze strumentali di carattere politico o religioso e ad intenti finalizzati a una ridondanza iperbolica, e la loro interpretazione era condizionata dai livelli culturali e dalle conoscenze scientifiche relativi alle varie epoche. Detto ciò, sarebbe superficiale liquidare sempre e comunque i racconti di certi eventi come fantasie o operazioni «editoriali»: i resoconti (numerosissimi in ogni epoca storica) di eventi celesti ritenuti «prodigiosi» possono infatti contenere, oltre a inevitabili esagerazioni, fraintendimenti e scopi strumentali, anche importanti elementi di «verità» e rappresentare, quantunque conditi dalla maraviglia del pensiero pre-scientifico, cronache e testimonianze relative a qualcosa di concreto e non sempre di facile decifrazione persino alla luce delle attuali conoscenze. Con un lungo e meticoloso lavoro di ricerca e di ricognizione in una mole enorme di fonti antiche, medievali e d'età moderna, oltre che con il ricorso a comparazioni con i più recenti studi scientifici ed astronomici, Eraldo Baldini ci conduce con questo libro in un viaggio tra le incredibili osservazioni fatte nei secoli dagli uomini europei, italiani e soprattutto dell'area emiliano-romagnola. Un viaggio ricco di informazioni e di implicazioni che non mancherà di affascinare i lettori, di condurli a risposte e di rinnovare in loro suggestive domande. -
Quando la vita si diverte...
Autrice di romanzi di coinvolgente interesse e di una raccolta di racconti - Romagnolate, tra folclore, memorie e puro gusto del narrare - Giovanna Gualdi trova forse nella misura del racconto uno dei suoi orizzonti più felici, come mostra in tutta evidenza questa raccolta di novelle, nata da un esercizio di scrittura e di inventiva che si è steso per un lungo ordine d'anni e che qui trova finalmente una sua sintesi di particolare valore. Vari nei loro temi narrativi, sorretti da una scrittura alacre e leggera, i ventisei racconti chiamano il lettore ai molti orizzonti di una fantasia di brillante inventiva, ma incardinata nel realismo dei fatti e nella verità dei personaggi, ciò che assicura una multiforme e multanime esperienza d'uomini e donne, ognuno di loro aperto alle molte occasioni assicurate dal vivere, alle ironie degli accadimenti, al divertimento del loro svolgersi e al dramma che pur brivida sotto la varietà dei casi e la commedia del loro svolgersi [rc]. -
Ansiagirl
"Credo sia presente in ognuno di noi quale sia e in che consista la dimensione straordinaria dell'adolescenza, l'età nella quale definiamo il senso e il significato del vivere, i progetti del futuro, il complesso delle idee che resteranno a fondamento della nostra vita; e poi le amicizie e, sopra ogni altra cosa, la scoperta dell'amore: un'età fondatrice e sognante, che non ritroveremo mai più nel corso della vita, irripetibile nelle sue tensioni, nelle sue filosofie, nelle sue esperienze di una ricchezza ineguagliabile. Aprirsi ai racconti proposti da narratori giovanissimi significa riscoprire quel tempo, come se fosse nuovo, ora che ne siamo lontani, e meravigliarci della sua bellezza dimenticata e della sua complessità, come Maria Vittoria ci dimostra in questo romanzo di scoperte e di attese, dunque di ansie, ma anche della meravigliosa costruzione della propria personalità: naturalmente ora in dissonanza con gli altri, i nostri avversari - in rapporto coi quali misuriamo la nostra forza - o in consonanza con coloro che amiamo, orizzonte di luce nei giorni della nostra meraviglia""""." -
Federico Fellini mio cugino. Dai ricordi di Fernanda Bellagamba
Delle sue origini gambettolesi Federico Fellini ha parlato con sentimento di poetica nostalgia, temperata dall'ironia propria del suo stile narrativo. Su questa traccia, Ezio Lorenzini ripercorre i diversi fili del rapporto tra Fellini e Gambettola, secondo le coordinate della vasta letteratura che ritrae i grandi nel loro privato e che ce li fa sentire, come noi, comuni mortali. Il genere conosce molta fortuna: va infatti incontro al diffuso gusto, incrementato dalla televisione, di frugare nella vita più intima di persone famose e di cercarvi l'inedito. Nel migliore dei casi emerge una aneddotica nella quale compaiono curiosità e notizie utili alla conoscenza del personaggio; nel peggiore dei casi vengono amplificati frammenti di vita, specie se pruriginosi, per aumentare le tirature... Il lavoro di Ezio Lorenzini va ben oltre, non solo perché ci porta a conoscenza di una serie di vicende familiari verosimilmente comuni, e tuttavia non prive di peripezie da romanzo, ma soprattutto perché avvolge la trama di un calore umano che, senza nulla togliere alla cura, infonde nel lettore un tale sentimento di partecipazione, da farlo sentire uno della famiglia [Massimiliano Filippini]. -
La Romagna delle pievi
L'esteso territorio rurale che circonda le città della Romagna è spesso costellato di piccole chiesette, molte delle quali denunciano, anche all'osservatore più sprovveduto, una esistenza in vita di molti secoli. Quando poi vi entriamo, a volte vi scopriamo dei veri e propri scrigni di arte e cultura: vecchi marmi lavorati, mosaici, lacerti di pitture, colonne e capitelli che trovano il pari solo nelle chiese dell'età d'oro ravennate. Questo patrimonio disperso nelle campagne e nelle colline del vecchio Esarcato e della vecchia Pentapoli, non è sconosciuto agli studi, anzi possiamo dire che è uno dei temi maggiormente affrontati da storici dell'arte e archeologi, a partire dagli anni in cui fu Soprintendente a Ravenna Giuseppe Gerola, il quale avviò una campagna di restauro in molte di quelle piccole fabbriche dimenticate. La possibilità di indagare a fondo la struttura degli edifici, che spesso si scoprivano essere costruzioni molto distanti nel tempo, innescò anche per la Romagna un filone di studi che ha visto discutere storici dell'arte di altissimo livello e l'azione di archeologi che hanno tentato di dare risposte ai numerosi interrogativi ancora aperti. Di molte pievi romagnole non conosciamo, ad esempio, la cronologia di costruzione. Inoltre, come si pongono le nostre chiese rurali nel contesto dello sviluppo dell'architettura altomedievale? Quest'opera non vuole certo trovare risposte a questi quesiti, ma vuole offrire, tenendo insieme l'intera Romagna, un percorso a chi volesse ripercorrere le indagini sulle tracce degli studiosi e degli archeologi del passato e una sintesi di quanto scritto fino ad oggi. -
I delitti del borgo marinaro
Storia d'amore e d'amicizia, di passioni, delitti e tradimenti, di denaro, sentimenti e sesso da leggersi nelle fredde sere d'inverno, accoccolati nell'intimità in semplice compagnia di un calice di Sangiovese o di un bel boccale di birra fresca e spumeggiante mentre fuori c'è una notte stellata che te la raccomando con una palla di luna grande così. -
Di corsa
Cosa lega un eccentrico dantista americano a un'infermiera che corre veloce, un professore squilibrato a una giustiziera di uomini violenti, una lituana bella e terribile a un avvocato di provincia, un giovane sardo rockettaro a un gruppo di ladri professionisti? Il piacere e lo spirito della corsa in tutte le sue manifestazioni, un colpo ardito ai danni delle vestigia di Dante, ma soprattutto un traguardo che tutti cercano di raggiungere, ognuno con i propri metodi e il proprio vissuto. Storie personali destinate a intrecciarsi sull'asfalto di una maratona, tra antiche basiliche e arcani mosaici, in una città magica e bella che non si lascia mai catturare fino in fondo. -
Il monaco e la volpe
Una favola tenera e struggente? Così ""Il monaco e la volpe"""" appare al suo aprirsi e nel suo svolgimento. E invece è una storia vera, ma di una tale densità e complessità da assumere le polivalenze di una storia esemplare e fin l'andamento di una parabola: nella quale, come ben sappiamo, i fatti assumono i valori del simbolo. E non a caso la prosa stessa par quasi avere il sapore di una preghiera. Ma anche si tratta di un puro raccontare, disponibile a farsi leggere ad ogni età, per quanto di semplice e di coinvolgente allo stesso tempo vi è nel suo distendersi. Semplice il tema, l'incontro di un monaco e di una volpe e il nascere di una sorprendente fraternità tra due mondi pur così lontani; suggestivo il paesaggio, tra boschi, sentieri e stagioni; immediata la disponibilità a farsi leggere; destinata a un lungo ricordo la storia che racconta della vita nella sua semplice assolutezza, nel suo nascere e svolgersi e finire. E nel suo segreto, quello del ricordo che la rende infinita nel suo durare nella memoria. Senza contare che le parole che narrano sono accompagnate da una serie di tavole a colori nelle quali è piena e perfetta la complicità tra il narratore e l'illustratrice [rc]."" -
Mais e miseria. Storia della pellagra in Romagna
In questo libro è raccontata la storia della pellagra in Romagna, una malattia ora quasi sconosciuta, diffusa tra i contadini più poveri tra la fine del Settecento e la prima metà del secolo scorso. Si trattava di un morbo nuovo, determinato dall'alimentazione a base di cibi (polenta e piadotto) derivati dalla farina di granoturco, consumati per molti mesi all'anno, che colpì centinaia di migliaia di persone e che spesso si concludeva con la demenza e il ricovero in manicomio. Attingendo a centinaia di documenti, spesso inediti, consultati in archivi, biblioteche e musei, l'autore ha ricostruito il suo arrivo nella Romagna Toscana, la sua diffusione nel territorio indagato e gli sconvolgimenti che provocava nei malati, nelle loro famiglie e nelle comunità rurali. Oltre alle informazioni desunte dalle descrizioni dei medici, sono qui raccontate le storie di alcuni pellagrosi ricoverati nel Manicomio di Imola e ne sono descritte le condizioni di vita e salute. Ampio spazio hanno anche le testimonianze sulla pellagra e sui pellagrosi presenti nelle opere letterarie (poesia, teatro, romanzo, etc.) pubblicate in Italia e anche quelle raccolte e documentate dai folkloristi in Emilia Romagna in proverbi, indovinelli, canti popolari ed altro ancora. Ne emerge una storia drammatica, determinata da un complesso intreccio di fattori di natura scientifica, geografica, ecologica, climatica, demografica, economica ed amministrativa, la cui conoscenza aiuta a comprendere meglio le precarie condizioni di vita di gran parte della popolazione rurale della Romagna in quel periodo. -
Corsivi romagnoli. Cronache, progetti e ricordi di Lugo e del suo territorio. Un nido di memorie
Nella sua nota introduttiva, l'autore confessa di aver sempre amato raccontar fatti, spinto da un amore per la sua terra che, come il lettore vedrà, attraversa ogni pagina del libro: una disposizione al narrare che si accompagna alla passione per il melodramma e per il circo e per il gusto di conoscere e di sapere. Da questo incrocio nasce un mondo di riflessioni, aneddoti, memorie, fatti e personaggi descritto in una prosa svelta e cordiale: un mondo chiamato a recitare la sua propria commedia perché nulla di essa vada perduto nella memoria dei nipoti, degli amici, degli uomini e delle donne di Lugo e dei suoi dintorni, fino alla Massa Lombarda nativa e ai territori vicini. Passano così pagine ora commosse dalle piena dei ricordi, ora rese allegre dall'aria di commedia nella quale il narratore evoca spesso i suoi orizzonti di vita, tra musici e maestri circensi, cantanti d'opera e attori di teatro, figure minute di intellettuali e di amici, progetti e passioni intorno alla vita culturale del territorio, memorie di antichi fatti, e insomma le città della Bassa nei cui quotidiani fermenti passa la storia del loro e del nostro mondo [rc]. -
La valigia delle idee
La poesia di Piero Poggialini trae la sua linfa vitale dall'esistenzialità più vibrante e sincera: qualcosa, per stessa definizione del suo autore, che deve suscitare la curiosità e il piacere di essere letto perché ognuno può rispecchiarvisi e confrontarvisi originandosi la scrittura da emozioni che hanno il loro comune denominatore in esperienze di vita condivise da tanti. Scaturito da un nucleo incandescente di ricordi vivi, di struggimenti, di nostalgie, di rimpianti, di nodi esistenziali mai pienamente sciolti e per ciò stesso ancora oggi fecondi, ma anche di squarci sereni e di un afflato costante verso l'amore e l'affettività diffusa, il dèmone ispiratore di questa poesia è quello di voler fissare su carta, in una forma sempre mutevole di equilibri sfuggenti e indefiniti (gli indefiniti confini, appunto), la sublimazione estetica di una materia tuttora vivissima nell'autore e quasi inafferrabile nella sua cangiante natura. Una poesia rievocativa ed introspettiva al tempo stesso, che delle memorie compie un'analisi lucida ma ancora sospesa e non definitiva. Da qui l'evoluzione, la ricerca, il venire a patti con sé stessi che ne costituiscono la cifra formale e sostanziale più evidente [dalla presentazione di Leardo Mascanzoni]. -
Cesena criminale
Un viaggio nella storia di Cesena: questo è quello che ci propone Paolo Turroni in questo volume, che idealmente chiude la sua trilogia cesenate, comprendente i testi sulla Biblioteca Malatestiana e sulla festa di San Giovanni. Si tratta di un viaggio molto diverso dai precedenti, che pone l'attenzione alle pagine più oscure della storia cesenate. Crimini, delitti, violenze di ogni tipo aspettano il lettore che voglia scoprire il passato più tenebroso della città a forma di scorpione. Iniziando da un famosissimo lancio di dadi percorrerete duemila anni di storia, passando per la peggiore strage della storia cesenate, il sacco dei Bretoni del 1377, per la dominazione malatestiana, lungo l'età pontificia, fino agli albori del XX secolo, quando un celebre letterato rischiò che un marito geloso ponesse fine alla sua vita. In mezzo eretici, fenomeni paranormali, principi crudeli, minatori arrabbiati, donne e fanciulle abusate. Non ci saranno solo tragedie in queste pagine, perché a volte anche certi crimini possono persino essere un po' comici, come la storia di un dottore trasformato in mummia. Di questo e molto altro potrete leggere in questo libro, che si raccomanda sia agli amatori della storia locale, sia a chi vuole leggere delle storie interessanti, narrate quasi fossero un romanzo. -
La Romagna nel Cinquecento. Vol. 3: Ambiente, uomini, colture del territorio.
Questo volume della Romagna nel Cinquecento - il terzo della serie, dedicato ad ambiente, uomini, colture del territorio - è un'opera ricca di stimoli per la vasta offerta di dati e materiali utili alla migliore conoscenza intorno agli di usi e costumi del nostri territori e alla storia nel contesto regionale. L'opera è suddivisa in tre sezioni: Ambiente e territorio, Uomini, Colture del territorio. Nella prima si assumono come oggetto di studio le descrizioni della Romagna e dei suoi territori, variamente osservati, comprese le terra disegnate e rappresentate, senza dimenticare bonifiche, insediamenti e strutture urbane; nella seconda si presta attenzione a dinamiche, contesti e rilevazioni della popolazione fra Stato e Chiesa con particolare attenzione ai due casi di Forlì e Ravenna, nonché a società e famiglia a Rimini; nella terza si considerano colture, paesaggio e cultura del territorio, acque e mulini, delizie del cielo e del mare, dalla produzione di vini al sale, non trascurando la ricerca sulla terra e sotto terra, dal guado alla seta, allo zolfo. Segue un'appendice relativa alle città e ad alcune descrizioni particolari, e soprattutto alla popolazione romagnola, con dati generali e dati particolari riferiti alle città e ai territori di Imola, Ravenna, Cervia, Faenza, Forlì, Bertinoro, Cesena, Sarsina e Rimini. -
Quel mattino che...
Nel suo saggio ""Della Bellezza"""", Francis Bacon scrive: """"Non c'è bellezza eccellente che non abbia qualche stranezza nelle proporzioni"""". Quale migliore definizione per un saggio divulgativo che ha la struttura del romanzo? Quel mattino che, attraverso le vicende di quotidiane avversità o fortunati incontri dei suoi personaggi, voci narranti che guidano il lettore, si dipana come un percorso di conoscenza emotiva divulgando in maniera semplice e comprensibile i meccanismi e i contenuti dell'astrologia evolutiva. Raccontare - anzi, diffondere come una abat-jour notturna - la luce tenue delle stelle, trasforma il saggio in un atto dell'immaginazione, anche se si tratta in parte di una memoria biografica e in parte di una conoscenza acquisita con lunghi anni di studio, qui condivise. Abilmente suddiviso fra affetti e comunione d'intenti, le autrici propongono al lettore un abile mix di umane passioni e di viaggio nel nostro mondo interiore. Nel romanzo-saggio infatti si ha una narrazione funzionale soggetta a un'inserzione di discorso astratto che rallenta e amplifica il tempo dell'azione, permette aggiunte e libertà delle storie narrate che il saggio puro e semplice, costretto a un'aderenza empirica a fatti realmente avvenuti, non può concedersi. La vita di Loretta Lombardi ha una svolta: """"quel mattino che..."""" le fu diagnosticato un tumore al seno (risolto nel migliore dei modi) si manifesta il suo bisogno di cambiare rotta e seguire la sua passione per diffondere l'astrologia qualificata."" -
Specchio d'ombra
Una silloge poetica, risultato di un'esperienza di meditazione e studio, frutto di una immersione totale nel mondo della Poetica d'autore. Non vi è fedeltà a uno stile bensì una ricerca costante che sperimenta, con la disciplina dell'allievo che studia il Maestro, cosa significhi oggi ""fare/scrivere poesia"""" traendo costante regola dalle metriche e dai ritmi degli amatissimi Poeti, compagni nel cammino dell'anima, da Antonio Machado a Leonardo Sinisgalli. Una Poetry Therapy che si avvale della guida ferma e puntigliosa di chi ben conosce il benedetto tocco rivelatore del componimento poetico. Una conseguenza evidente del modo di vivere dell'autore, del suo affrontare la realtà con l'esigenza di penetrarne le pieghe più oscure e con la perseveranza di chi rifiuta di rassegnarsi al non vedere oltre la superficie delle cose, cogliendo in profondità verità nascoste, riscoprendo emozioni e sentimenti per esprimere la propria sofferta interiorità. Scaturisce così tra i versi una indagine puntigliosa e invitta che mira a cogliere quelle verità difficili da negare per recuperare le proprie origini di appartenenza al consorzio umano sempre più depauperato da uno smodato consumo emotivo finalizzato al nulla [Rosarita Berardi].""