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La congiura della verità. Testo latino a fronte
Domenica 26 aprile 1478, durante la messa post-pasquale celebrata nel Duomo di Firenze, Lorenzo e Giuliano de' Medici furono aggrediti da due drappelli di assassini: mentre Lorenzo scampò miracolosamente all'assalto, Giuliano stramazzò sotto una scarica di colpi efferati. Poliziano, poeta e amico dei fratelli Medici, ne contò diciannove, contemplando con orrore il cadavere dello sventurato venticinquenne che giaceva immerso nel suo sangue, miserabilmente martoriato. Lasciando incompiute le ""Stanze per la giostra"""", iniziate per Giuliano nel 1475, compose di getto il """"Commentarium Pactianae coniurationis"""", una drammatica rievocazione del sanguinoso attentato. Ma qual era la verità di quella congiura? Poliziano raccontò soltanto metà della storia, ritraendo in gran dettaglio l'immoralità dei cospiratori, ma non rivelando chi erano i registi occulti del complotto. Tale compito fu assunto dal furioso Gentile Becchi, ex tutore di Lorenzo e Giuliano e vescovo di Arezzo."" -
Chi siamo. Letteratura e identità italiana
A differenza di altri Paesi europei (come la Francia, la Spagna e l'Inghilterra) l'Italia ha raggiunto la propria unità e indipendenza molto tardivamente: nella seconda metà dell'Ottocento. Si può dunque dire che fino al Risorgimento l'Italia è esistita soltanto in virtù della letteratura, nella quale ha trovato paradossalmente l'identità che non aveva sul piano politico, civile e sociale. Ne è derivata una condizione singolare e contraddittoria, fatta di miseria e di grandezza, di vizi e di splendori, della quale Mario Andrea Rigoni evoca, in questa acuta analisi, sia le cause storico-antropologiche remote sia le conseguenze attuali. -
Leggendo Lucrezio. Ediz. italiana e tedesca
Pubblicata nel 1924 all'interno dell'edizione del ""De rerum natura"""" curata da Hermann Diels, la Prefazione di Albert Einstein costituisce un curiosum di non trascurabile interesse. Lungi dal considerare Lucrezio un precursore della fisica moderna, Einstein rivolge al poeta romano una critica che è, come ha notato Luciano Canfora, intelligentissima, e al tempo stesso rispettosa e severa."" -
Fuga dalla storia? La rivoluzione russa e la rivoluzione cinese oggi
Nel 1818, in piena Restaurazione e in un momento in cui il fallimento della rivoluzione francese appariva evidente, anche coloro che inizialmente l'avevano salutata con favore prendevano le distanze dalla vicenda storica iniziata nel 1789: era stata un vergognoso tradimento di nobili ideali. In questo senso Byron cantava: ""Ma la Francia si inebriò di sangue per vomitare delitti/ Ed i suoi Saturnali sono stati fatali/ alla causa della Libertà, in ogni epoca e per ogni Terra"""". Dobbiamo oggi far nostra questa disperazione, limitandoci solo a sostituire la data del 1917 a quella del 1789 e la causa del socialismo alla """"causa della libertà""""? Confutando i luoghi comuni dell'ideologia dominante, Losurdo analizza e documenta l'enorme potenziale di emancipazione scaturito dalla rivoluzione russa e dalla rivoluzione cinese. Quest'ultima, dopo aver liberato prima dal dominio coloniale e poi dalla fame un quinto dell'umanità, mette oggi in discussione al tempo stesso l'""""epoca colombiana"""" e il modo tradizionale di intendere la lezione di Marx."" -
Eros e pulchritudo. Tra antico e moderno
Perché eros e pulchritudo? Per risalire l'impervio crinale, da cui è possibile scorgere due abissi di incomparabile profondità, eros e pulchritudo, occorre sapere guardare, con attenta esegesi storico-critica, i rapporti intimi e segreti delle cose, le corrispondenze, le analogie, cioè il singolare intreccio di temi costituitosi tra i due topoi nella storia della tradizione filosofica dell'Occidente; nondimeno occorre prendere coscienza al tempo stesso della fitta rete di immagini, sottesa all'indagine speculativa, simile a un filtro opaco che interdice alla mediazione concettuale la sua piena esplicazione. È un limite certo, nel quale tuttavia risiede l'inconfondibile risorsa del linguaggio filosofico: la sua capacità di restituire, e di tornare a definire con crescente puntualità, la costellazione semantica di eros/pulchritudo a partire dagli itinerari intellettuali più diversi. Lo scarto teorico che, da questo punto di vista, separa l'antico dal moderno è netto, ma non tale da offuscare il legame di continuità tra una concezione dell'eros come generazione dell'eterno nella bellezza, accadimento, evento e, per dirla con Platone, riflesso dell'ordine ideale dell'universo, e i complessi e variegati percorsi contemporanei offerti in questo volume. -
Riccardo Dalisi disegno/design di Capua
La doppia esposizione di Riccardo Dalisi nel centro storico e nel Museo d'Arte Contemporanea di Capua diventa occasione per una riflessione teorica sul rapporto tra design, contesti urbani e rappresentazione: da un lato le sculture, realizzate in epoche differenti in ferro, latta e rame, e installate in luoghi non convenzionali e in prospettive oblique e diagonali; dall'altro il disegno di visionari oggetti rappresentati con la tecnica del collage su diciannove grandi fotografie di Capua. Il museo e la città interagiscono assieme mettendo in scena una immagine del paesaggio urbano che nasce alla confluenza tra la poetica di Riccardo Dalisi e le ricerche sull'oggetto urbano che Giuseppe Coppola conduce da anni, documentate nel suo recente libro ""Le luci e la pietra"""". Lungo questo percorso la doppia esposizione di Capua segna una evoluzione che si esprime attraverso la metafora del viaggio e la rappresentazione del paesaggio urbano, arrivando ad immaginare Dalisi come un viaggiatore del Settecento che riproduce del territorio un'immagine che è allo stesso tempo reale e visionaria, geometrica e concettuale."" -
Difesa della natura difesa dell'uomo
Solo un'approfondita conoscenza del territorio ci può fornire gli strumenti per la sua salvaguardia [...] e due soprattutto sono i princìpi che devono ispirare questo nuovo avvicinamento all'ambiente naturale. Il primo è che dobbiamo rinunciare alla vecchia pretesa di padroni e sfruttatori della terra, per considerarci invece come fratelli di ogni altra specie vivente o essere inanimato: che è poi l'insegnamento di quel santo dimenticato che è Francesco d'Assisi, patrono dell'ecologia. Il secondo è che il territorio è una risorsa limitata e scarsa per definizione, che una volta distrutta non può essere ricostituita: ogni sua manomissione significa soltanto una perdita secca e senza contropartita, un impoverimento per l'intera collettività. Nella sua utilizzazione devono guidarci parsimonia e razionalità: perché la violenza contro il territorio e contro le sue risorse, quali che siano i pretesti con cui siamo soliti mascherarla, non è che una forma della più generale violenza contro uomini e cose che imbarbarisce il mondo. -
De laudibus Monasterii Westphaliae metropolis
L'intento di questa pubblicazione è quello di far rivivere l'antica tradizione umanistica attraverso la narrazione in latino della storia culturale di una regione. Il testo raccoglie principalmente le testimonianze dei grandi umanisti della Westfalia dei secoli XV-XVII come Rodolfo Langio, Giovanni Murmellio, Ermanno Buschio, Ferdinando Fürstenberg. Questi grandi umanisti strinsero rapporti con le personalità più importanti della cultura europea come Rodolfo Agricola, Giacobbe Balde, Gian Lorenzo Bernini, Daniele e Nicolao Einsio, Erasmo, Ficino, Filelfo, Aldo Manuzio, Luca Olstenio, Pico della Mirandola, Poliziano, Lorenzo Valla, Giovanni Gerardo Vossio e tanti altri. Oltre alle testimonianze delle relazioni internazionali dei grandi umanisti e alle autobiografie di Ferdinando Fürstenberg e Bernardo Mallinckrodt, il testo raccoglie notizie relative ai soggiorni in Westfalia di personalità autorevoli quali Giusto Lipsio, Fabio Chigi (poi divenuto papa Alessandro VII) e Cristina di Svezia. -
Organi senza corpi. Deleuze e le sue implicazioni
Dopo essere passato già da tempo per ""rockstar del mondo accademico"""", Slavoj Zizek incontra uno dei protagonisti più influenti e popolari degli ultimi decenni di filosofia: Gilles Deleuze. Un dialogo? [...]. Si tratta piuttosto di un match appassionato, ma senza esclusione di colpi. Lo sloveno guarda a Deleuze come a una figura indispensabile per la contemporaneità - tanto da ricavare dalla sua opera [...] indicazioni preziose relative ai campi della scienza [...], dell'arte (il cinema, soprattutto), della politica [...]. [...]. Giocare l'autore di Differenza e ripetizione, [...] contro il filosofo dell'Anti-Edipo e più in generale dei libri realizzati in collaborazione con Félix Guattari. Opporre il Deleuze dalle risonanze riconoscibilmente freudiane, lacaniane e persino hegeliane a quello della """"produzione del desiderio"""" e dei relativi [...] echi marxisti. Di conseguenza, Organi senza corpo è anche un'acuta presa di posizione nei riguardi dei """"deleuzismi"""" sbocciati in questi anni. Ma è soprattutto la (ri)scoperta, attraverso Deleuze [...], di un paradossale, nuovo e arcinoto al tempo stesso, materialismo."" -
Lo sfacelo del bel paese
"Il tema dell'opera è il malgoverno del territorio, il disfacimento delle città, l'abrogazione del paesaggio, la distruzione della natura, l'eliminazione dello spazio fisico necessario alla salute pubblica, lo smantellamento di un'immensa e insostituibile eredità di cultura, la privatizzazione sistematica del suolo nazionale in nome della rendita parassitaria. Negli ultimi trent'anni abbiamo assistito al rifiuto costante o al costante fallimento di ogni tentativo di pianificazione urbanistica, all'indiscriminata depredazione di un bene considerato, anziché patrimonio collettivo e risorsa per definizione limitata e non reintegrabile, terra di nessuno.""""" -
Giorni di festa. Dispute umanistiche e strane storie di sogni, presagi e fantasmi. Testo latino a fronte
In una cornice frammentaria, nella quale affiorano i ricordi personali dell'autore e che dà alla sua enciclopedica operazione antiquaria il sapore e la vivacità del dibattito culturale umanistico, i Giorni di festa (Geniales dies) del giureconsulto napoletano Alessandro d'Alessandro (1461-1523) procedono di capitolo in capitolo affrontando al di fuori di un'organica architettura e di un ordine prestabilito gli argomenti più eterogenei riguardanti il mondo antico: dalla storia agli ordinamenti militari, sociali e religiosi, al diritto pubblico e privato e alla vita quotidiana, da questioni di filosofia, scienze naturali, archeologia, grammatica e critica testuale alle curiosità, alle leggende, alle arti magiche e alla superstizione. -
Lettere veneziane. Ediz. italiana e inglese
Agli inizi di aprile del 1783, Dreams Waking Thoughts and Incidents, il volume che raccoglie le memorie di viaggio di William Beckford, è pronto per la pubblicazione. Il giorno 15 dello stesso mese di aprile, però, cedendo alle pressioni familiari, Beckford ritira l'intera tiratura e la brucia. Delle cinquecento copie stampate ne salva appena sei, che custodisce nella biblioteca di famiglia, a Fonthill, a disposizione di pochi selezionati amici. Dreams vedrà la luce solo nel 1834, puntigliosamente revisionato da Beckford nella forma, nello stile e nel contenuto, come primo volume di Italy; with Sketches of Spain and Portugal, incontrando favore di pubblico e di critica. Qui si presentano in traduzione, tratte dall'edizione del 1834, le lettere relative al soggiorno a Venezia, la tappa iniziale del viaggio in Italia. -
Napoli e il suo regno. Studi di storia moderna e contemporanea
Il volume raccoglie una parte assai significativa dell'attività di studio e ricerca che Raffaele Colapietra ha svolto su questioni della storia politica e culturale del Mezzogiorno d'Italia per circa un trentennio a partire dagli anni Sessanta. Un percorso storico, finora disponibile solo consultando le decine di riviste che nel corso degli anni hanno ospitato i contributi dello studioso abruzzese, che attraverso momenti della storia meridionale, dal Rinascimento all'età dei lumi, dalla travagliata stagione politica dell'Ottocento al fenomeno fascista, consente di inquadrare storicamente l'opera e l'origine di personaggi quali Masaniello, Giannone, Ferdinando Galiani e Francesco De Sanctis all'interno delle epoche a cui essi propriamente appartennero. -
Libertà di ricerca e organizzazione della cultura
Il primo passo da fare quando si parla di libertà di ricerca e di organizzazione della cultura è di inquadrare i termini della questione nel contesto storico-culturale che le è proprio. È la condizione preliminare per avere l'alfabeto necessario a interpretare le forme e i linguaggi attraverso cui i poteri costituiti hanno esercitato ed esercitano la loro forza di coercizione sulle istituzioni culturali. In questo saggio Nicola Capone soddisfa tali condizioni. L'autore dimostra che ""come la fine delle Università medioevali fu segnata dal prevalere del dogmatismo"""", allo stesso modo la fine dell'Università moderna è stata segnata dalla perdita dell'indipendenza della ricerca unitamente alla crescente specializzazione in nome dei """"valori"""" del mercato. Come ha reagito il mondo della cultura e della scienza dinanzi a questa perdita di autonomia? Tranne rare eccezioni, coraggiosi tentativi solitari, la """"cultura ufficiale"""" ha accettato tutto ciò come una sorta di destino ineluttabile."" -
La fisiologia della conoscenza in Girolamo Fracastoro
Girolamo Fracastoro (1476-1553), noto soprattutto come studioso delle malattie contagiose, è altresì autore di dialoghi nei quali vengono discussi nuclei centrali della riflessione antropologica. L'analisi qui svolta del ""Turrius sive de intellectione"""", si concentra su ambiti tematici ben precisi: sulla base di un costante confronto critico con la tradizione galenica e peripatetica, l'indagine si concentra su argomenti classici della gnoseologica peripatetica, dal tema dell'intellectio, a quello delle immagini intese come privilegiato veicolo conoscitivo. Sono questi i contenuti che fungono peraltro da premesse ad un'analisi più ampia, che spazia dal problema della distinzione tra memoria e reminiscenza, alla formazione dei concetti universali, dai modi del disucursus all'istinto naturale, dalla teoria dell'errore alla fenomenologia del sonno e degli stati alterati di coscienza. Tali questioni sono affrontate da Fracastoro con un approccio che non si esaurisce in uno sterile astrattismo, ma assume quale costante riferimento la fisiologia umana, che trova nel corporeo il suo fondamento naturale ed offre in tal modo al lettore una giustificazione delle conclusioni raggiunte."" -
La città, il sole, le stelle. Temi astrologici e astronomici in Tommaso Campanella
Nella storia del pensiero filosofico occidentale tra la fine del Cinquecento e la prima metà del Seicento si assiste alla progressiva inarrestabile affermazione di nuovi modelli cosmologici, nonostante la tenace resistenza dei vecchi paradigmi aristotelico e tolemaico. Tommaso Campanella (1568-1639) si inserisce nell'acceso dibattito cosmologico con una riflessione per molti versi originale, che prende le distanze tanto dalla tradizione aristotelicotolemaica ereditata dal Medioevo, quanto dai più recenti sistemi proposti da Copernico e Brahe. Per lo Stilese, infatti, i saperi cosmologico e astronomico non si esauriscono nella pretesa di fornire coerenti descrizioni dell'universo, ma assumono il ruolo di premesse indispensabili per una più profonda analisi sul senso e il/la fine della storia umana. Alla luce della tradizione profetologica e apocalittica, la cosmologia assume nell'opera di Campanella un senso del tutto peculiare, che rivela al contempo l'utilità dei saperi astronomici ma anche i limiti intrinseci delle vane pretese degli astronomi. -
Descartes. «Principia philosophiae» (1644-1994)
Questo volume raccoglie gli Atti del Convegno internazionale ""Descartes: Principia Pholosophiae a 350 anni dalla pubblicazione (1644-1994)"""", tenutosi a Parigi e a Lecce nel corso del 1994. Il volume, diviso in tre sezioni metafisica, scienza, diffusione e traduzione - raccoglie ventisei saggi e si presenta come un ampio commentario ai Principia Philosophiae. L'opera è stata letta e interpretata in un intreccio fecondo con le loro fonti, cercando di metterne a nudo la genesi, il contesto, la diffusione e la ricezione. I saggi toccano, infatti, tutte le problematiche interne (analisi e confronto tra testo latino e testo francese, rapporto contenuto/genere letterario, concetti di conoscenza e certezza, dottrina delle distinzioni, della sostanza e della relazione anima-corpo, teoria dei tourbillons, legge del movimento, leggi della natura, concetti di forza ed inerzia, rapporto metafisica-fisica) ed esterne (confronto tra i Principia ed i manuali di filosofia in uso nelle scuole, ricezione e diffusione dell'opera, primi risultati della lemmatizzazione) al testo."" -
Gotthold Ephraim Lessing e i suoi contemporanei in Italia
I testi qui raccolti rappresentano gli Atti di un Convegno di Studi su Lessing e i suoi contemporanei in Italia, con cui si inaugurava a Napoli, nel 1991, la mostra ""Da Vienna a Napoli in carrozza"""". Il viaggio di Lessing in Italia. Gli studi hanno riguardato principalmente l'interpretazione degli appunti raccolti da Lessing durante il suo viaggio in Italia, analizzati in base alla loro importanza nella storia dell'erudizione settecentesca ed esplorati attraverso la dimensione, particolarmente italiana, legata al genere letterario della descrizione dei caratteri, usi e costumi dei diversi paesi d'Europa. Lo scrittore illuminista, d'intelletto cosmopolita, scopriva, così, la topografia particolare dei diversi governi."" -
Il dialogo di Antonio e il canto di Sertorio. Testo latino a fronte
In questo dialogo, che imita la forma teatrale, è raccontata da Giovanni Pontano la rifondazione dell'Accademia sorta nella Napoli aragonese per merito di Antonio Panormita. L'autore, politico, poeta e prosatore illustre del Quattrocento, vi celebra la conversazione gioviale, l'ironia socratica, l'attenzione verso la varietà dei problemi, la resistenza e il rinnovamento dei valori letterari, che ne fecero uno dei centri più rinomati della civiltà umanistica. L'originale struttura del dialogo include il carme epico dedicato alla guerra di Sertorius, unica prova pontaniana del genere e raffinata imitazione di Virgilio al limite dello scherzo, qui presentato in una nuova traduzione in versi eroici italiani, che cercano di interpretarne la motivazione austera e giocosa. -
Napoli viceregno spagnolo. Una capitale della cultura alle origini dell'Europa moderna (sec. XVI-XVII)
A differenza dei cinquant'anni del regno della dinastia aragonese, alla quale l'Umanesimo europeo deve la fondazione dell'Accademia Pontaniana, i due secoli in cui Napoli fu sottoposta al dominio dei viceré spagnoli (1503-1707) non hanno trovato un'adeguata considerazione da parte delle discipline moderne. La mancanza di una valutazione obiettiva dei contributi culturali che Napoli apportò all'Europa è dovuta, probabilmente, alla molteplicità e complessità delle attività intellettuali, culturali e scientifiche allora presenti nel Mezzogiorno d'Italia. Se è vero che tutto quel periodo fu teatro di violenti antagonismi tra la volontà di affermazione della città partenopea e il desiderio di potere assolutistico della monarchia degli Asburgo, ben presto la città più popolosa del Mediterraneo si trasformò in un centro così fiorente di attività filosofica, scientifica, letteraria ed artistica che, nei momenti gloriosi del Siglo de Oro, superò, per la sua capacità d'attrarre gli spiriti più creativi dell'impero spagnolo, la corte di Madrid.