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Percorsi nell'arte del Quattrocento toscano
In un linguaggio semplice, piano, divulgativo: in una parola Spontaneo, Vittorio Fosella accompagna il lettore in un viaggio immaginario: un Museo Virtuale della Toscana Rinascimentale. Un libro dunque come strumento per accostarsi all'opera d'arte, finalizzato alla divulgazione e alla comprensione di alcuni artisti del '400 toscano e dei loro capolavori. I saggi descrivono opere di Filippo Lippi, Piero della Francesca, Benozzo Gozzoli, Sandro Botticelli e il Ghirlandaio. -
Il risveglio del giardino. Dall'hortus al paesaggio, studi, conferenze, confronti
Di fronte agli interessi sempre più focalizzati sul paesaggio, ripensare il giardino come luogo di cultura, sperimentazione, poesia, tecniche, memorie da conservare, intrecci disciplinari, vuole essere un messaggio di ripresa - e di risveglio appunto - del filone di studi. Gli autori dei saggi dimostrano quanto ancora d'inedito ci sia da dire. Questo libro contiene infatti una serie di sondaggi puntuali che tracciano una mappa di luoghi e nuove riflessioni sui giardini italiani: dal castello di Racconigi (Parco più bello d'Italia nel 2010, grazie alle cure di Mirella Macera) e dai giardini piemontesi, a quelli veneti, romani, campani, tra storia e conservazione, perché ogni giardino, attraverso la ricerca di studiosi e professionisti, possa continuare a vivere nell'orizzonte irreversibile delle continue modifiche che il tempo impone alla materia e dove la conoscenza possa essere strumento di nuova vita. -
Bagni di Lucca nella grande guerra
A cent'anni di distanza è doveroso rendere omaggio a coloro che presero parte al primo conflitto mondiale: la Grande Guerra, come fu immediatamente detta dal popolo e poi dagli storici, e l'inutile strage, come fu definita dal pontefice Benedetto XV. Il fronte, però, non fu il solo luogo dove si visse la Grande Guerra. Il Fronte Interno, come fu denominato dalla propaganda nazionale, costituito dalla società civile, fu utilizzato e sfruttato per i fini bellici. Le donne e i ragazzi rimpiazzarono gli uomini nelle fabbriche e in altri lavori, tutte le famiglie furono chiamate a contribuire allo sforzo bellico con l'invio ai soldati di materiale di prima necessità. Tutta la società fu mobilitata per portare a compimento un'impresa, forse troppo grande, per il giovane Regno d'Italia. Dopo la guerra niente fu come prima. Una società nuova, forse smarrita, composta dai reduci e da tante famiglie rimaste orfane dei loro cari cercò di elaborare il lutto delle tante perdite attraverso l'erezione di monumenti a ricordo. Fu il lutto di una intera Nazione che, forse per la prima volta, fu veramente unita. -
Il diario del giovane Federico
L'autore di questo ""Diario"""" è uno dei pochissimi, tuttora viventi, che nell' autunno del 1942, studenti universitari, ricevettero la cartolina-precetto per frequentare un Corso accelerato di sei mesi per sottotenenti di complemento, ed essere inviati, subito dopo, in una zona di guerra. Rifiutatosi di aderire alla Repubblica sociale costituita da Benito Mussolini, iniziò presto per lui un lungo periodo di vicende drammatiche, che dovette affrontare con tanti altri giovani fermamente decisi a non collaborare con l' esercito tedesco, sorretti dal desiderio che, caduta la dittatura fascista, il popolo italiano avrebbe potuto organizzarsi democraticamente. E riunitisi in gruppi partigiani, con l'aiuto dell' esercito inglese, contribuirono, con la loro dedizione totale, alla liberazione dell' Italia. Purtroppo nel settembre del ' 44, quando l' esercito tedesco in Italia fu costretto ad arretrarsi e costituire la linea gotica di difesa nella regione tosco-emiliana, con l'organismo stremato da sacrifici e privazioni, dovette abbandonare la lotta partigiana, riuscì a raggiungere la sua famiglia residente a Foggia, e dopo qualche settimana, per una grave tubercolosi al polmone destro, fu ricoverato in un ospedale sanatoriale dal quale poté essere dimesso soltanto nella primavera del 1948. Poté descrivere in un """"Diario"""" le difficili traversie, le lotte cruente che i gruppi partigiani ai quali appartenne dovettero sostenere contro le truppe tedesche e la milizia fascista."" -
Milano. Il duomo e il cibo
Prende vita, in queste pagine, un itinerario pieno di fascino tra la narrazione della costruzione di un tempio della cristianità e la storia dell'evolversi dell'alimentazione e del gusto, in modo coevo. Adeguandolo al tema trattato, quello del rapporto fra un'opera d'arte quale è un Duomo ed il cibo che, quasi fisicamente, vi girò d'attorno essendo la chiesa un punto di raggruppamento, d'incontro, di riferimento, l'autore pone un punto fermo in quell'assioma che afferma essere la cucina italiana una cucina di popolo. Molteplici e svariate tradizioni, vecchie di secoli, sono qui forza di attrazione di usanze ancora in vita. Come si è trovato un aggancio fra il Duomo ed i prodotti, cardine del nostro mangiare? Tra i fregi della cattedrale, fra le falconature delle terrazze, ma anche nelle lesene delle facciate vi è un tripudio di frutti ed animali, perfino scene di pranzi e feste e l'autore ha documentato 'ab antiqu'o come la vita dei nostri padri fosse, gastronomicamente, segnata dalla condivisione. -
L' Accademia lucchese di scienze, lettere e arti attraverso i secoli
Il volume di Paolo Mencacci sulla storia dell'Accademia Lucchese di Scienze, Lettere e Arti, antica istituzione cittadina le cui origini risalgono all'anno 1584 rappresenta un auspicato contributo divulgativo utile alla conoscenza di questa Istituzione, che fin dalle origini e pur assumendo nel tempo denominazioni diverse, ha rappresentato la più viva aderenza all'evolversi della cultura umanistica, artistica e scientifica che, dall'ambito locale, è sempre stata rapportata ad un contesto di diffusione ben più ampio. Tra i membri dell'Accademia si annoverano molti nomi illustri, di rilievo non solo locale, che sono stati importanti protagonisti della scienza, della storia, della cultura o del governo stesso della città di Lucca. -
Conoscere e coltivare le hepatica
Questo lavoro, tratto dalla tesi discussa al termine del Royal Horticultural Society Master of Horticulture qualification nel giugno del 2014, non vuole essere una monografia ufficiale sul genere Hepatica, ma un testo più snello. Le informazioni su ogni specie e sugli ibridi sono infatti sintetiche e si concentrano particolarmente sulle novità e gli aspetti inediti. Nel 1988 nella seconda edizione del ""The Plant Finder"""" erano elencate solo quattro specie e sette varietà (Lord, 1988) mentre adesso tutte le specie note sono in coltivazione, con la sola eccezione di Hepatica falconeri, sono anche disponibili in commercio. La gamma di cultivar disponibili in vendita da allora ha visto un aumento significativo soprattutto per quanto riguarda le cultivar di Hepatica japonica che venticinque anni fa erano praticamente sconosciute. In questo testo analizzo e valuto criticamente le specie e gli ibridi in coltivazione e li colloco in un contesto cronologico che servirà come fonte di informazioni in futuro. La tassonomia del genere è stata riesaminata perché questo avrà un impatto sui programmi di produzione vivaistica. Le tecniche di coltivazione sono state perfezionate dagli appassionati, alcuni dei quali hanno ideato strutture appositamente costruite per ospitare nel miglior modo le collezioni di Hepatica. I più autorevoli coltivatori sono stati quindi intervistati per confrontare e definire le differenze nelle tecniche di coltivazione esposte in questo studio."" -
Levita e l'impegno di Arturo Pacini. Documenti e testimonianze
Il volume, ricco di note bibliografiche e completo della documentazione delle principali fonti storiche, ci riporta alla seconda metà del XX secolo, rappresentando il progressivo affermarsi dell'uomo Arturo Pacini e al contempo dell'evoluzione politica e sociale nel contesto cittadino e nazionale. L'incontro con l'antifascista Arturo Paoli, l'attenzione, con Giorgio La Pira, al tema della pace fino all'ideale europeista; questi e non solo gli aspetti che emergono da questo ritratto. La narrazione delle vicende umane del protagonista, impegnato nell'Azione Cattolica fin dagli anni '30, nella Cisl e della Democrazia Cristiana dal 1945. -
Ariosto. I volgari e i latini suoi
Ci sono dei testi per i quali l'indagine intertestuale è imprescindibile: il Furioso tra questi: non c'è quasi verso del poema, infatti, che non rimandi a una voce precedente. Ariosto esige che il buon lettore se ne renda conto. Pur contemplando anche un tipo di lettore ""ingenuo"""", soddisfatto della bella storia, egli ammicca di continuo all'intendente, al quale riserva il piacere squisito dell'agnizione. Questo libro indaga alcuni aspetti della vasta dimensione intertestuale del Furioso: l'indagine mira non tanto a un incremento quantitativo dei dati, quanto ad approfondire la funzione che """"la voce degli altri"""" svolge all'interno del poema."" -
Ilaria Maior. Storia e alterna fortuna del capolavoro di Jacopo della Quercia nella cattedrale di San Martino a Lucca. Ediz. illustrata
Monografia dedicata al monumento sepolcrale di Ilaria Del Carretto, capolavoro di Iacopo della Quercia. -
2: Ricerche e riflessioni sul tema della coppia
Un nuovo lavoro della Scuola Normale Superiore di Pisa indaga sul tema della coppia nella letteratura. Quattordici saggi divisi in tre sezioni: (Contro) il canone, Anomalie, Patti chiari, La funzione-coppia, ci portano nella letteratura e nell'arte italiana dal '600 fino al recente Pasolini. -
Le ricette di Collodi
La tradizione culinaria di Collodi si basava sul fatto che ""in cucina non si butta via nulla"""" (non scordiamoci che fino agli anni '20 esso era in provincia di Lucca). Ecco perché il piatto più rappresentativo e antico di questa filosofia è proprio il pattumino lucchese, fatto con gli avanzi delle verdure per il minestrone. Sulla storia del paese di Collodi e sul celebre burattino Pinocchio creato dalla fantasia di Carlo Lorenzini, detto Carlo Collodi, non mancano certo libri, informazioni, riviste e quindi non mi soffermo su questa storia. Ciò che l'autrice cerca di raccontare e trasmettere attraverso queste pagine, è il paese visto dagli occhi di una bimba che ha vissuto il periodo più bello e importante per il paese dei Balocchi. Perché è intorno agli anni '50 che la già conosciuta Villa Garzoni diventa punto di riferimento turistico, iniziano i lavori per il Parco di Pinocchio, vengono allestite le prime bancarelle di souvenirs. Inoltre, con l'avvento del cinema, arrivano in paese personaggi celebri come Vittorio Gassman, Steve Rives, Diana Dors, Fred Buscaglione ed altri ancora. Significativa è la presenza del mondo dell'arte, legata alla realizzazione delle opere dedicate al Parco di Pinocchio, degli scultori Emilio Greco e Venturino Venturi..."" -
Come into my house. Nove storie di fuga e resistenza
Nove storie per tutte le età, ma in particolare per i più giovani, per i cosiddetti millenials, che possano diventare memorials, cittadini in grado di orientarsi in questa nostra realtà polverizzata e ti orienti solo se conosci dove sei e da dove vieni. Nove storie di resistenza al pessimismo e al rancore, all'ignoranza e all'indifferenza. Nove storie piene di vita e fiducia nel futuro e in un modo diverso di esistere. Nove storie che parlano di noi Nove storie contemporanee. Ci sono storie ormai iscritte nel nostro calendario civile, come quelle di don Aldo Mei o dei Martiri lunatesi, storie che hanno riscontrato riconoscimenti anche importanti come quelle di salvezza degli ebrei. Ma ci sono anche le storie rimaste a lungo ""sussurrate"""", come quel bisbiglio che percorse la campagna e i borghi capannoresi - come into my house - in cui si espresse la solidarietà corale che uomini e donne manifestarono verso ex prigionieri alleati, fuggiaschi""""."" -
Gianna Manzini
Nell?anno di Pistoia capitale italiana della Cultura, una nuova biografia di una Pistoiese illustre. Una Italiana, una scrittrice come poche altre. «Raccogliermi l?anima e tenerla in fronte come la lampada dei minatori: nient?altro che una particolare attenzione, in virtù della quale le cose escono da un?ombra che le preserva, un?ombra fermentante, faticosa, bruta, l?ombra dell?attimo che precede una nascita, per entrare in un cerchio di chiarità». Delle cose la scrittrice Manzini cattura un?immagine frantumata e distorta, bislacca quanto il riflesso dello specchio. Però, come lo specchio, alle cose aggiunge un luccichio sepolto, dietro l?apparenza sorprende la realtà. La ricerca espressiva è ardimentosa. I libri procedono per approssimazioni, sospensioni e dilatazioni dell?intreccio; sperimentano la costruzione del racconto secondo angolature e piani diversi, il continuo spostamento del fuoco narrativo. «Certamente la Manzini», ha scritto Giacomo Debenedetti, «è riuscita e riesce a pronunciare parole che, fino all?attimo precedente, avevamo creduto impronunciabili. [...] In tal modo [...] ci può descrivere un visibile che anche noi dovremmo vedere, ma da soli non vedremmo mai». -
Sara Simeoni
La prima donna al mondo ad abbattere il muro dei 2 metri. La più grande atleta italiana di tutti i tempi, ineguagliata per quantità e qualità di successi ed elevato rendimento. Divenuta primatista italiana assoluta quando era ancora nella categoria juniores, aveva tra le sue armi migliori tecnica e determinazione. Nelle manifestazioni più importanti, sia indoor sia all?aperto. Nel suo curriculum vanta una medaglia d?oro ai Giochi olimpici di Mosca 1980 ed anche due medaglie d?argento ai giochi olimpici (Montreal 1976 e Los Angeles 1984), un oro e due bronzi agli europei, quattro ori agli europei al coperto, due vittorie alle Universiadi e ai Giochi del Mediterraneo e 24 titoli italiani; ha indossato la maglia azzurra per 72 volte. È stata alfiera azzurra durante la cerimonia d?apertura delle olimpiadi di Los Angeles, e il 26 febbraio 2006 è stata portatrice della bandiera olimpica nel corso della Cerimonia di chiusura della XX Olimpiade invernale di Torino. -
Lina Merlin
Classe 1887, nativa di Pozzonovo di Padova, membro della Costituente e senatrice socialista. È difficile raccontare di Lina Merlin perché è un?icona del femminismo ante litteram ed è inchiodata alla legge che porta il suo nome. Ed è anche vituperata, per questo. Bacchettona, irresponsabile, utopista: da una decina d?anni ne abbiamo sentite e lette tante su di lei. Lina Merlin ha semplicemente pagato, in memoria, il prezzo di una troppo persistente notorietà, adulatoria o denigratrice, dovuta all?ignavia del Parlamento italiano che, fatta la riforma del 1958 che abolì il regime della prostituzione di Stato, non è stato più capace di legiferare in materia, di riformare quella legge diventata con gli anni sempre più inadeguata alla realtà cambiata, nella prostituzione e non solo. -
Maria Eletta Martini
Nella seconda metà del '900 la posizione della donna nella società e nella chiesa è profondamente mutata. Protagoniste di questo processo di cambiamento sono state le stesse donne che hanno avuto la capacità la costanza di ribellarsi in modo non violento alle discriminazioni che le colpivano, di cogliere ogni occasione per affermare i propri diritti e di realizzare punti di convergenza al di sopra delle differenze politiche o ideologiche. Di questo cammino una delle protagoniste più significative è stata Maria Eletta Martini. Anche al suo impegno si devono leggi fondamentali del nostro ordinamento giuridico quali la riforma del diritto di famiglia ed il diffondersi della logica di solidarietà che fa del volontariato uno dei più significativi fattori di sviluppo civile e sociale del Paese. -
Lorenzo Viani racconta Carducci, D'Annunzio, Pascoli e Puccini. Viaggio letterario nella costa toscana
Quattro grandi toscani del XX secolo raccontati da un altro grande Lorenzo Viani. Una preziosa memoria che riporta in vita la prosa unica del Viani giornalista, capace di rievocare episodi vissuti spesso in prima persona, di tratteggiare vite straordinarie raccontando del loro rapporto con il territorio, con il vino e il cibo della Toscana. Un viaggio letterario nella costa toscana, tra grandi CRU e un paesaggio famoso nel mondo, fra filari e ruote di frantoio, travi e botti, il vino, la campagna, le olive e l'olio di una terra indimenticabile. Giovanni Pascoli, Giacomo Puccini, Gabriele d'Annunzio e Giosuè Carducci come ciceroni e di un territorio. Un libro che possiede, grazie a questo connubio, un'indimenticabile dimensione che al contempo è sia memoria privata che ricordo collettivo della Toscana, della sua costa e dei suoi sapori. -
Ecuba
L'Ecuba è la tragedia di Euripide più letta e studiata nel Cinquecento, sulla scia di una lunga tradizione, antica e bizantina; la sua celebrità spiega l'interesse di Michelangelo il Giovane (1568-1647) che tradusse questo testo in competizione con le versioni latine e italiane di alcuni dei più celebri letterati dell'epoca (Erasmo, Melantone, Porto, Dolce, Gelli). Michelangelo rielaborò a lungo la sua resa in endecasillabi italiani, sottoponendo alcune delle numerose versioni del testo al giudizio di amici competenti, come Maffeo Barberini, il futuro papa Urbano VIII. Si pubblicano qui, disponendole a fronte e dotandole di apparato, le due fasi nelle quali può suddividersi il complesso processo creativo di quest'Ecuba italiana. L'introduzione descrive il modo in cui Michelangelo, traducendo dal greco, cercò di raggiungere un equilibrio tra aderenza all'originale e ricercatezza poetica. -
Tra sacro e profano a Lucca e dintorni. Graffiature 2
Graffiature 3 raccoglie gli interventi relativi ad interventi, usanze e tradizioni, apparsi sulle pagine di ""Lucca sette"""", allegato al settimanale """"Toscana oggi"""", dal 2013 al 2017. Il volume completa una trilogia un po' particolare con i primi due volumi usciti nel 2002 e nel 2012: infatti Graffiature ha come oggetto quanto avvenuto nella società civile e nella Chiesa in questi ultimi anni, in particolare nella Diocesi di Lucca e nella sua provincia. L'autore, Don Cerri, graffia s^, ma senza l'intento di offendere, casomai di far riflettere, speso col sorriso osulla bocca, su quanto avviene attorno a noi ogni giorno. Graffi che tendono a togliere una patina di apatia che spesso ci avvolge e che ci fa considerare, spesso, come normali anche cose che invece ci dovrebbero far riflettere; del nostro rapporto con noi stessi, con la nostra famiglia, con gli altri e la società in generale. Graffiare, dice l'autore, è sempre un rischio. Non tutti capiscono, molti si offendono. E l'umorismo nella Chiesa è spesso osteggiato, piace infatti a tutti apparire senza difetti. La verità, si sa, fa male, ma fa anche bene. Basta accettarla.""