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L' ombra o sul cammino della virtù
Il De profectu di Celio Calcagnini, proposto qui in una lingua moderna, costituisce un'importante riflessione sul tema dell'ombra - uno dei maggiori archetipi della cultura occidentale -, oltre che una parte essenziale della sua vasta e ancora in gran parte inesplorata produzione. Muovendosi tra etica ed estetica, il discorso rielabora tutta una biblioteca di citazioni, che vanno dal Plutarco morale a Seneca all'ancora poco diffuso Lucrezio a numerose altre fonti. La ricca intertestualità greco-latina fa del De profectu anche un esempio eccellente di arte della memoria e una messa in atto di quei princìpi imitativi per cui Calcagnini è oggi soprattutto noto. -
Ispettore Felicino. Storie a colori di sicurezza sul lavoro
Ispettore Felicino è un progetto innovativo, volto a divulgare la materia della sicurezza e della salute nei luoghi di lavoro in una forma facile e accessibile. Attraverso cinquanta storie illustrate da Riccardo Pieruccini, il personaggio dell'Ispettore Felicino proietterà il lettore nel mondo produttivo italiano con le sue luci e le sue ombre in materia di salute e sicurezza. Promuovere la cultura della sicurezza significa fare anche educazione alla convivenza civile colmando quel gap lasciato dalla mancanza della ""vecchia educazione civica""""»."" -
Marinaio di nuova poesia
In questi versi c'è una costante e reiterata presenza dell'acqua, reale e metaforica, mare e/o fiume. Petrescu, donna di due culture, due appartenenze, la Romania di nascita e l'Italia di residenza. In Romania l'ha vista il fiume Danubio, in Italia è il mar Tirreno che bagna le sue giornate sanremesi. Due sponde unite idealmente e storicamente dalla cultura classica, greco-latina e ebraico-cristiana -
Le ricette di casa mia
Molte ricette le ho ritrovate scritte a mano su fogli sparsi; arrivano a noi da tempi lontani, memoria di persone appartenenti alla mia famiglia, ma non solo. Altre sono più recenti e sono le ricette ""di casa"""" ma anche quelle degli amici che qui non cito - sarebbero troppi e non voglio rischiare di dimenticarne qualcuno - che negli anni ci hanno sorpreso con le loro preparazioni. Non potevo e non volevo certo competere con l'Artusi, né per completezza di informazioni né per dimensioni. Ho solo voluto lasciare una traccia nella memoria, per paura che tutto questo andasse perduto. Ho quindi iniziato a trascrivere le ricette, a ricordare i momenti che le hanno accompagnate e quanto più il lavoro proseguiva, tanto più mi rendevo conto che la quantità di quelle ricette registrate necessitava di una scelta, a volte dolorosa, per poter essere raccolte in un piccolo libro di facile consultazione. Ho seguito il consiglio del mio cuore e ho scelto quei piatti """"di casa nostra"""" che non solo stuzzicano il nostro palato, ma che, soprattutto, scaldano il nostro cuore."" -
Ricette di integrazione
Perché non lasciare un ricordo degli anni passati insieme a scuola? Di questa ricchezza umana che diviene parte del nostro zaino culturale che ci portiamo sulle spalle tutta la vita? Ecco allora la nascita di questo libretto che, attraverso le ricette tipiche dei paesi dei vari alunni della classe V B dell’Istituto Tecnico per il Turismo di Lucca (2016-17), lascia un segno concreto della bellezza e anche della gioia di “vivere la scuola” . Vengono presentate le ricette tipiche di ogni paese di origine dei vari alunni con consigli pratici perché vengano cucinate secondo le usanze, gli ingredienti e i tempi di cottura locali. Una seconda parte dà alcune ricette di “cibo scolastico” da offrire per una scuola più gustosa e saporita, per attuare un “clima d’integrazione”. Infine l’ultima parte presenta l’esperienza di alcuni studenti: difficoltà, speranze, obiettivi raggiunti. Sono testimonianze ricche di emozioni, di coraggio, di conquiste, di paure che ci aiutano a riflettere: è la storia di accoglienza di questi “nostri fratelli”. -
Le stanze della principessa. Arredi preziosi a villa Paolina Viareggio
Le sale di villa Paolina tornano a raccontare una storia che ancora oggi, a due secoli di distanza, avvince e affascina. Osservando la residenza della Principessa Borghese e gli arredi che ci restituiscono l'atmosfera di quell'epoca nasce una domanda che può sembrare un""esagerazione: Paolina ha inventato Viareggio? Paolina scelse Viareggio per edificare la sua casa al mare, una residenza unica e in parte inedita per l'epoca. Una dimora principessa ma, nello stesso tempo, moderna e borghese, in stretto rapporto con la natura, sulla spiaggia in riva al mare, con la pineta alle spalle. Paolina fornì uno stile che precorse e innescò quello che sarebbe diventato il turismo balneare e che avrebbe caratterizzato la città con architetture preziose e tante presenze rilevanti."" -
Le città labirinto. Anno domini 1630
Fu la notte prima della battaglia di Breitenfeld che Michele uccise il suo primo uomo a sangue freddo, guardandolo negli occhi, cosciente e convinto di ciò che faceva. Vegliava ancora accanto al fuoco, guardando ben più in là delle ombre che lo circondavano. Pensando al penoso addio dato a Davide poco prima, quando lui lo aveva raggiunto, abbandonando senza permesso il suo posto di veglia accanto ai pezzi di artiglieria già schierati per la battaglia del giorno dopo. Se n'erano stati per un po' in silenzio, seduti l'uno accanto all'altro, intenti ad ascoltare i tuoni e a guardare i lampi che si inseguivano in lontananza. «Tutto questo tuonare non è una promessa di pioggia, purtroppo, ma solo la minaccia di un'altra giornata umida e afosa», aveva detto Davide rompendo per primo il silenzio. Michele non aveva risposto, perché non era ai tuoni o ai fulmini che pensava, ma stava ascoltando semplicemente il suo cuore. Il distacco da Davide, dopo quell'anno incredibile vissuto insieme, lo aveva colpito crudelmente, ma era quella serata, quella specie di vigilia d'armi, che lo metteva di fronte a pensieri che non avrebbe mai voluto avere. -
Rita Levi Montalcini
Nella collana ""Italiane"""", dedicata alle figure di donne che per il loro impegno culturale, politico, civile, umano hanno dato il loro apporto alla storia del nostro Paese, non poteva mancare un volume su Rita Levi Montalcini. L'autrice Marcella Filippa, che la conobbe personalmente, ci offre un ritratto approfondito, e per certi versi inedito, di questa icona dell'eccellenza nella ricerca scientifica, Premio Nobel per la Medicina nel 1986; la scienziata che lungo tutto l'arco della sua lunga vita si dedicò indefessamente alla ricerca nel campo appassionante e in parte ancora ignoto delle neuroscienze. Ma ci offre anche l'altro grande aspetto della sua personalità: quello di donna che agisce instancabilmente per la giustizia nei confronti delle donne, il loro riconoscimento e la crescita nel mondo della ricerca, della cultura e della società civile, fino alla creazione di una fondazione rivolta a sostenere giovani studentesse africane. Infine, con la figura di scienziata e di donna di grande impegno, l'autrice intreccia con delicatezza la vicenda familiare e personale, il mondo degli affetti, le convinzioni, i gusti e le predilezioni di questa """"piccola signora dalla volontà indomita e dal portamento di una principessa"""" come la descrisse Primo Levi."" -
Il farro e le sue ricette
La riscoperta del farro non è semplicemente dovuta al rinnovato interesse per le vecchie tradizioni o al riavvicinamento ai cibi della cultura contadina meno sofisticati e tutti indistintamente ritenuti più salutari: il benessere che si può ottenere da un costante consumo di farro è reale. Addentrandosi ancora di più nelle sue qualità si scopre che il farro è una ricca fonte di vitamine del gruppo A-B-C-E e di sali minerali, contiene fosforo, sodio, calcio, potassio e magnesio. Svolge azione ricostituente ed antianemica per la presenza di proteine, acidi grassi polinsaturi ed essenziali, ferro, manganese, rame e cobalto. La crusca e gli olii contenuti nel suo germe lo rendono un emolliente intestinale, antistipsi e rinfrescante. La sua caratteristica principale è comunque il suo potere antiossidante, dovuta all'alto contenuto di selenio ed acido fìtico che si oppongono alla eccessiva formazione dei radicali liberi, che risultano i maggiori responsabili dell'invecchiamento e di ogni forma di degenerazione cellulare. -
Il baule del Furioso. La fortuna del poema ariostesco nel melodramma
Questo lavoro si occupa delle riscritture per il melodramma dell'Orlando furioso, nel XVII e XVIII secolo. Tenendo conto di un ampio corpus di libretti, l'autrice ne scompone le strutture narrative, ne distingue i nuclei tematici e le sequenze sceniche, in parallelo con i dati narrativi del poema ariostesco e notevoli acquisizioni interpretative. Muovendosi in questa costellazione di nomi e dati non sempre chiari, si ricostruisce il cammino compiuto dai personaggi del celebre poema sulla scena teatrale, in un percorso che vede coesistere le riflessioni ad ampia gittata con analisi più puntuali. Entro un campo di studi che si rivela sempre più cruciale, la ricerca segue l'interferenza tra codici e generi che hanno costituito un essenziale punto di forza della cultura italiana nell'orizzonte europeo e permette di riflettere tanto sulla ricezione di uno dei capolavori della nostra letteratura, quanto sull'evoluzione del melodramma. In una prospettiva diacronica e sincronica, il lettore vede tracciare sotto i suoi occhi uno dei possibili percorsi all'interno di questo materiale ricco e sfuggente che, per le sue stesse caratteristiche, offre molteplici prospettive di ricerca. -
La rosa. Favola
"La rosa"""" (1621) è la prima opera teatrale composta interamente in napoletano; assieme al Cunto de li Cunti di Giovan Battista Basile, essa è uno dei capolavori della letteratura dialettale seicentesca. Muovendosi sempre sul sottile confine che separa emulazione e parodia, Giulio Cesare Cortese si misura con autori del calibro di Aretino, Guarini, Della Porta e Buonarroti il Giovane, contaminando però la lezione dei maestri del teatro cinquecentesco con spunti che gli derivano dalla coeva Commedia dell'Arte. Quella che ne risulta è un'opera di strepitosa novità e irriducibile vivacità espressiva, destinata a un successo durato più di due secoli. De """"La rosa"""" si propone qui un'edizione moderna, fondata sulla recentemente riemersa editio princeps dell'opera. Il testo critico è corredato da una traduzione a fronte e da un ampio commento a piè di pagina. Questi due strumenti sono pensati per funzionare sinergicamente: la traduzione fornisce un primo aiuto al lettore anche del tutto inesperto del dialetto napoletano seicentesco; il commento ambisce invece a una capillare spiegazione del testo." -
Le braccia al collo. Amore e politica nel '68
"E occupazione sia. Riprendiamoci l'università"""". Così tuonò Giuseppe nell'assemblea del movimento studentesco, nell'Aula Magna di Lettere affollatissima e ribollente dell'entusiasmo di studenti di tutte le facoltà. 'Il Cinese', come veniva chiamato lo studente siciliano, era riconosciuto come leader e addirittura come ideologo degli studenti romani. [...] All'unisono tutte le facoltà dell'Università di Roma, compresa quella di Giurisprudenza da sempre feudo degli studenti di destra, videro l'occupazione che interrompeva ogni attività didattica e non permetteva nemmeno l'accesso dei docenti ai propri uffici. [...] Nel suo cuore aveva fatto irruzione l'amore per Giuliana che aveva capovolto l'ordine dei suoi obiettivi. Continuava comunque a sentire molto forte anche l'impegno e il contributo personale che, con entusiasmo e tenacia, voleva dare per il cambiamento della situazione politica del paese. [...]""""" -
Nel tempo di una vita
Il libro è diviso in due parti: l'infanzia sotto il fascismo, le prime esperienze scolastiche, gli incontri con personaggi importanti (come il preside del Parini Virginio Garavoglia), l'amicizia con i compagni di classe che durerà tutta la vita. Fra questi compagni ci sono ragazzi che diventeranno personaggi di primo piano a Milano a partire dagli anni Sessanta fino alla fine degli anni Novanta. Il periodo è contrassegnato da grandi eventi storici come la dichiarazione di guerra, la caduta del fascismo, la ricostruzione. Segue il periodo dell'attività professionale come insegnante all'Istituto Cattaneo con l'esperienza della contestazione e delle prime visite ai campi di sterminio, di cui è stata un'antesignana. Si intrecciano a queste esperienze personali le vicende della vita familiare, la nascita dei figli, l'attività di neurologo e psichiatra del marito, Max Beluffi, primario al manicomio di Mombello, legato da un rapporto di amicizia con Mario Tobino. Dopo il pensionamento e le gravi malattie neurologiche del marito, inizia la seconda parte dell'autobiografia con il trasferimento in Versilia, e con l'apertura di una Galleria d'Arte a Querceta di Seravezza che porta alla riscoperta di un grande pittore locale dell'Ottocento, Filadelfo Simi, che, vissuto fra Impressionisti e Macchiaioli, era stato accantonato come seguace della grande tradizione rinascimentale ritenuta, in un'epoca trasgressiva, troppo accademica. -
Baccio da Montelupo. Architetto nella Repubblica di Lucca
Baccio da Montelupo è universalmente conosciuto per essere stato uno dei maggiori scultori fiorentini al passaggio tra i secoli XV e XVI. Amico di Michelangelo, prese parte ad alcune delle maggiori imprese artistiche della sua epoca, lavorò tra Firenze, Bologna e Venezia. Tuttavia, esiste un lato meno noto e meno indagato della sua carriera: già Giorgio Vasari parlò della sua attività di architetto che si svolse soprattutto, ma non solo, nell'ultimo quindicennio della sua vita, trascorso a Lucca. L'obiettivo di questo studio è quello di ricostruire il percorso architettonico di Baccio da Montelupo, partendo dalle prime opere effimere, realizzate in occasione della visita di Leone X a Firenze, nel 1515, per arrivare alle imprese lucchesi. La scansione della documentazione d'archivio, delle fonti secondarie e, soprattutto, un'attenta analisi dell'architettura lucchese del primo Cinquecento, hanno permesso di definire in maniera dettagliata un aspetto tra i meno studiati ma tra i più interessanti del pieno Rinascimento. -
Mediavalle e Garfagnana. Lucca a fumetti. Misteri e leggende
Misteri e leggende dalla riva del Serchio alla vetta delle Apuane. Sette storie che da Lucca ci portano nella valle del Serchio fra i suoi paesi e le sue valli fin sulla cima dei monti, alla scoperta di un territorio ricco di storia e di storie. La pietra del diavolo: perché gli inganni del maligno agiscono spesso nella superbia degli uomini. Il ponte del diavolo: eterna testimonianza di una beffa al demonio. La Befana: Giovanni Pascoli e Castelvecchio, quiete e poesia di una valle incantata. Il Linchetto: Attenti! Dispetti e sberleffi sono sempre in agguato. Ludovico Ariosto in Garfagnana: La storia si fa leggenda, la leggenda si fa letteratura. Il Monte Croce: Sulle vette apuane un amore che vince il tempo. L'Omo Morto: simbolo della Garfagnana e di un sentimento immortale. Età di lettura: da 7 anni. -
Sei miglia e contado. Lucca nella storia dei suoi ordinamenti dal XII al XX secolo. Il caso Pescaglia
Ad una prima parte di più ampio respiro sulle vicende istituzionali che dal Duecento hanno interessato il territorio lucchese fino alla perdita della sua indipendenza statuale, segue una seconda incentrata prevalentemente sui fatti del periodo postunitario riguardanti quella che era divenuta allora la Provincia di Lucca ed in particolare i due Comuni anomali di Pescaglia e di Capannori. È questo un periodo ricco di spunti interessanti non solo per un'analisi limitata a temi specifici quali le mutevoli vicende amministrative del territorio, ma anche per dibattiti e studi più organici ed approfonditi. -
Veg & veg
La ""cucina vegetale"""" che trovate in questo ricettario è adatta a tutti coloro che amano cucinare per mantenersi in salute, per la famiglia, per i momenti conviviali e per tutti coloro che cercano nuove idee in cucina. Senza etichette o restrizioni. È semplicemente una raccolta di ricette dove frutta, verdura e ortaggi sono i protagonisti indiscussi. Cucinare """"veg"""" non è per me un'etichetta, ma un modo di valorizzare gli alimenti che ci circondano ed esaltarli nelle ricette in ogni singola stagione. Presto attenzione a quello che cucino da portare sulla mia tavola e focalizzo l'interesse sulle materie prime che acquisto... come mi piacerebbe avere un orto tutto mio perché mi piace guardare i pomodori, i cavoli e le zucchine dritte negli occhi. Non mi rimane che comprare soprattutto da chi produce, conversando con loro mentre faccio la spesa. Acquistando direttamente da chi produce è normale seguire l'avvicendarsi delle stagioni, con la naturale sequenzialità degli ortaggi che troviamo in vendita."" -
«La filosofia del cavaliere». Emblemi, imprese e letteratura nel Cinquecento
Questo libro offre un percorso nella tradizione emblematica e impresistica italiana del Cinquecento. Emblemi e imprese, oggi di nuovo al centro di un dibattito sempre più fertile, trovano il loro spazio tra la parola e l'immagine, tra ciò che si legge e ciò che si vede. La loro natura e la loro funzione sembrano sfuggire a una risposta unica e risolutiva, mobilitano categorie poetiche, retoriche ed estetiche differenti, sfaccettate, talora contraddittorie. Questo volume attraversa queste categorie, mostrando come il coevo dibattito teorico su tali esperienze culturali si intrecci alle problematiche storico-letterarie concomitanti: il disciplinamento tridentino, la questione della lingua, del canone poetico e del decorum stilistico, la storiografia, il ruolo dell'accademia e la tradizione ludica, la mnemotecnica e la predicazione. Fin dalla loro nascita, le immagini significanti, che sembrano quasi porsi a lato della letteratura cinquecentesca, sono nei fatti tangenti a numerosi aspetti della cultura del secolo. È proprio questa natura plastica e mutevole, incerta e riadattabile, a conferir loro uno statuto idealmente permeabile, trasparente e opaco, a far sì che proprio su un terreno, dove diverse strade si intrecciano, rimangano più evidenti e profondi i segni del legame costitutivo (sempre aperto) tra invenzione, composizione e decifrazione. -
Stazioni di posta. Lunigiana Garfagnana Lucchesia Versilia in 20 tappe storico-gastronomiche
Venti tappe nell'Alta Toscana alla ricerca delle tradizioni culinarie e delle storie locali. Un viaggio quindi non solo culinario ma che di cucina e di piatti locali, spesso poco conosciuti, parla. Venti idee di viaggio, sulle strade storiche che collegavano e collegano tutt'oggi paesi e stazioni di posta fra Lunigiana, Garfagnana, Versilia e Lucchesia. I pellegrini di oggi, che in ben altre condizioni affrontano questi percorsi oggi tornati di gran moda perché estremamente affascinanti, daranno anch'essi il loro contributo ad arricchire e far crescere la nostra cultura. La Toscana, regione al centro geografico, storico e culturale della penisola italiana, ha giocato un ruolo fondamentale per questa divulgazione di questo fantastico mondo che per secoli ha scandito lo scorrere del tempo: il mondo dei pellegrini. -
Maria Montessori
Pedagogista, femminista, modernista, teosofa, ambientalista, pacifista, spirito libero... ma chi è stata veramente Maria Montessori? La sua intensa vita ce la mostra come un'intellettuale libera da posizioni dogmatiche, desiderosa di conoscere e attenta allo sviluppo della vita interiore che lei vedeva presente già a partire dalla prima infanzia. Per Maria Montessori i bambini non erano contenitori da riempire, ma soggetti dotati di unicità e singolarità da rispettare e educare alla libertà e alla responsabilità. Vide in loro le potenzialità per una rigenerazione e redenzione dell'umanità e nell'educazione un diritto di tutti e una imprescindibile esperienza di pace.