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Le quattro vite di Bombarda
Il nuovo libro della Trossarelli, scomparsa da un paio di anni, fu scritto prima di ""Luigia Sola"""" opera editoriale d'esordio. """"Bombarda"""" nacque a due voci con la sorella Lidia, con la quale giocavano a chi aggiungeva il pezzo più avvincente. Il romanzo è un'opera gioiosa, un po’ per ragazzi, ma soprattutto è una favola per tutte l'età, ambientata nella Russia d'inizio Novecento, prima, durante e dopo lo scoppio della Rivoluzione d'Ottobre. Bombarda, oppure il Grande Acciughetta, è uno straordinario acrobata che incanta le piazze dei villaggi della steppa come il grande teatro di Mosca. Ma poi diventa pasticciere sopraffine, ed infine locandiere in val Pellice. Come? Bisogna leggere per scoprire le meravigliose avventure di questo personaggio unico uscito dalla penna della grande scrittrice piemontese."" -
Una vita da secondo. Storia di Mirko Ferretti, l'allenatore nell'ombra. Ediz. illustrata
Mirko Ferretti è un uomo di calcio. Ha giocato nelle massime categorie (come già il padre negli anni '30 e '40) indossando le maglie del Como, del Catania, della Fiorentina, del Torino. Fu un mediano degli anni '60, quando le carriere finivano presto, Mirko divenne allenatore, e come secondo di Radice si sedette sulle panchine del Toro, del Bologna e del Milan. In seguito rimase nell'ambiente granata, tra i giovani, come guida ed esempio di uomo-squadra. Demichelis e Ruggiero marrano la persona, il calciatore, l'allenatore. un ritratto a tutto tondo, da leggere come un romanzo, da vivere come una partita. -
Un'esperienza formidabile. La resistenza di Giorgio Bocca: un'intervista
Intervista a Giorgio Bocca, il grande giornalista e scrittore, testimone dell'Italia e delle sue trasformazioni sociali, antropologiche, politiche per più di mezzo secolo, ma soprattutto partigiano, ""partigiano della montagna"""". Il libro contiene interventi di Marco Revelli, Ezio Mauro, Giovanni De Luna. Testimonianze di Silvia Giacomoni e Nicoletta Bocca."" -
1919. L'anno sconosciuto della grande guerra
Il 20 luglio 1918 partono da Napoli con destinazione Russia truppe dell'esercito italiano per sostenere, con altre spedizioni dell'Intesa, l'esercito bianco antibolscevico. Fra loro Daniele Morra, operaio socialista che paga con l'arruolamento nell'esercito l'aver partecipato a insurrezioni popolari. Si ferma a Massaua, naviga nell'Oceano, sbarca in Cina e a Tientsin conosce Stefano Rosolen, triestino fatto prigioniero come soldato austriaco e sopravvissuto a interminabili marce sul ghiaccio fatte per riunirsi agli altri irredenti italiani. Nel 1919 la battaglia li avvicina a Josif, boemo prigioniero dei russi e poi volontario nella legione ceca. Nel gelo siberiano si trasmettono il loro passato, gli amori sfiorati o rinviati e, attorno a loro, si aprono impensabili finestre su disillusioni ideologiche, nuove tendenze dell'arte del '900, femminismo militante, rifiuto del colonialismo. L'intreccio di patrie odiate o sognate, la disperazione, la speranza disegnano il loro nuovo futuro da sempre voluto e come sempre imprevedibile. -
Dodici piccole follie
Undici racconti, come una pellicola in bianco e nero, uno di quei film a episodi di una volta, di piacevole visione e di confortevole fruizione. Lingua e genere letterario di Walter Bonagura fuori tempo? Nemmeno per sogno, considerando che, attualmente, accanto a un effluvio di trame non-trame che richiamano un immaginario Proust o altri, solo sognati e/o invocati, capostipiti novecenteschi, assistiamo specialmente in determinati filoni cinematografici e televisivi, al ritorno di trame di sapore dickensiano con personaggi, del bel tempo passato; parroci di campagna, sensali di matrimonio, follie per una moto, cani randagi in cerca di padroni. E un ipotetico regista che volesse sceneggiare gli undici racconti, in bianco e nero o in strisce da fumetto, non avrebbe che l'imbarazzo della scelta... -
Quaranta novelle della globalizzazione
Il mondo è un villaggio. Non ci spostiamo più a piedi (se non i pellegrini verso Santiago) ma piuttosto con gli aerei, sempre più veloci, sempre più ovunque. Sia per lavoro, che per turismo, il viaggio è una costante quotidiana. Le distanze sono azzerate, il folklore del mondo non è più leggenda, ma una visione quasi normale. L'autore con ironia e leggerezza, ci narra del nostro pianeta ravvicinato, dove le merci e le persone sono sballottate da un porto all'altro, da un aeroporto all'altro. Come container, come uccelli migratori. Il mondo è piccolo, sempre più piccolo. Ma è sempre un bene? -
Papaveri e fiordalisi
Racconti di vita campestre. -
Route 6
Gabì è un camionista italiano che ha passato la vita sulla strada, fra l'Italia del Nord e la Francia. Ha appena compiuto settant'anni: da quasi venti il suo tempo scorre tranquillo accanto a Pierrette, una vedova francese che lo ha convinto a trasferirsi in un bucolico villaggio dove nulla accade. La vecchiaia avanza inesorabile, accompagnata da visioni di un'epopea nostalgica e una realtà falsata dai vuoti di memoria, scandita da spunti comici e surreali. Ma un giorno, all'improvviso, Gabì è costretto a rientrare in Italia con l'inganno. Quando se ne rende conto, fugge nottetempo, con un solo obiettivo: tornare a casa. Comincia così un'avventura tragicomica on the road, fra la pianura padana scorticata da capannoni e autogrill, e una Francia mitizzata, punteggiata da incontri che lo riportano a un passato mai dimenticato. Un viaggio stralunato nella memoria, combattuto tra il bisogno di chiudere il cerchio e di farsi perdonare, e il desiderio di rivivere emozioni e sentimenti, in un presente che non corrisponde più ai ricordi. Un viaggio folle e disperato verso la vita, verso la donna amata, verso il sogno impossibile del ritorno. -
Montagna senza tempo
Una raccolta di articoli pubblicati sulle riviste del Club Alpino nell'arco di sessant'anni; la montagna per l'autore, è il luogo privilegiato dove cogliere il segno di una religiosità panteistica, dove anche un laico orgoglioso e fiducioso nella ragione, può riconciliarsi, per un momento, con una dimensione ""altra"""". E lì fermarsi, in ascolto."" -
Ricordi, vita e pensiero in Luigi Bettazzi
Partendo da un'intervista a più riprese con Luigi Bettazzi, Vescovo emerito di Ivrea, gli autori hanno raccontato la vita di un uomo di fede che ha camminato per novant'anni sulle strade del mondo, con coraggio e profezia, senza compromessi e allineamenti, ma con un solo scopo: annunciare la parola di Dio e costruire un'umanità più giusta nella città dell'uomo.rnSullo sfondo si alternano le sue origini familiari, la formazione negli ambienti dell'associazionismo cattolico, la chiesa bolognese, il rapporto con il cardinale Giacomo Lercaro, il Concilio Vaticano II, la missione nella chiesa del post concilio nella Diocesi di Ivrea e nel mondo dal 1966 ad oggi. Monsignor Bettazzi è stato infatti un protagonista nel movimento della pace alla testa di Pax Christi e contro ogni forma di ingiustizia.rnSu Monsignor Bettazzi sono state pubblicate diverse biografie ed ampia, articolata è la produzione editoriale sui temi del Concilio e dimensione ecclesiale. Luca Rolandi e Michele Ruggiero hanno però pensato di rileggere in controluce anche il suo rapporto con la storia italiana e piemontese, il suo ruolo di veescovo di Ivrea, la città di Olivetti e dell'Olivetti, la sua personale amicizia e stima reciproca con il cardinale di Torino Michele Pellegrino nella Torino di una fase difficile e straordinaria ad un tempo come gli anni Settanta. -
Giuro che me ne vado!
Età di lettura: da 11 anni. -
Un mantello per Esmeraldo
Età di lettura: da 10 anni. -
I miei, i tuoi, i nostri. Parentele baravantan-e
Inizio il mio racconto, datandolo primi del Novecento. Parto dai miei bisnonni materni, nati e cresciuti in Piemonte, in un paesino del basso pinerolese, una cascina fra Villafranca Piemonte e Vigone. Qui, ogni giorno, lavoravano sodo per produrre latte, burro e formaggi derivanti dall'allevamento di loro capi bovini. L'attività veniva svolta con l'essenziale aiuto di tre figli maschi descritti da mia nonna belli e robusti e di due figlie minori, mia nonna e mia sorella, che si occupavano della casa e della contabilità. Era una solida famiglia di gran lavoratori. La nonna affermava, teneramente fiera, che sapevano tutti leggere e scrivere, genitori e figli. -
La vita dell'avvocato
Il primo libro degli autori de Il regalo del Mandrogno. Un ritratto della categoria professionale - e umana - più bistrattata della letteratura. -
Vite accanto
Una storia di famiglia, di amore, di passione, di dolori sullo sfondo della Racconigi del '900, tra gli anni della Belle époque, la guerra di Libia, il fascismo, la liberazione, il secondo dopoguerra. Figure femminili indimenticabili attraversano la storia, subiscono pregiudizi del loro tempo, spesso li alimentano, a volte li combattono, ma alla fine si affrancano e prendono in mano il loro destino. -
La casa di Pompeo
"La casa di Pompeo"""" è una storia di tante storie. Inizia nei favolosi anni '60 per poi piombare nei cupi mesi della Seconda Guerra Mondiale, là sulla Linea Gotica, dove rappresaglie, bombardamenti, fucilazioni erano un fatto quotidiano. Ma è sempre la casa di Pompeo il centro delle vicende, sia che avvengano in un futuro medievale, sia che il lettore si trovi catapultato in un parallelo universo """"fantascientifico"""". Forse una casa stregata, o forse un luogo dell'anima. Un libro, tra passato, presente e futuro, non sapendo mai bene quale di questi tempi stiamo vivendo. Un romanzo storico, un romanzo di formazione, un romanzo di fantascienza." -
Ombre sul sentiero. Vol. 2: I re della montagna di sabbia
Con questo secondo albo, dopo ""Il cammino verso le tenebre"""", prosegue la saga di Ombre sul sentiero. Nei """"re della montagna di sabbia"""", i fratelli Garino si spingono a raccontare di una montagna onirica. Nei sogni, appunto, è celato il bandolo della matassa di questa intricata storia. I vari personaggi che la popolano, scopriranno che a separare i sogni dalla realtà vi è solo un sottile velo. Ma, al di là del velo, invece di semplici risposte, troveranno qualcosa che andrà profondamente sentito e poi interpretato. Potrebbe darsi che i sogni non siano le proiezioni di quello che più desideriamo o più temiamo, ma, piuttosto, la continuazione di una storia interrotta da qualche parte, in un altro tempo, o in un'altra vita."" -
Non m'importa se non hai trovato l'uva fragola
Una famiglia borghese astigiana degli anni venti sullo sfondo di un Piemonte arcaico e contadino. Giulia Fiorn compie con questo libro una rivisitazione della propria infanzia, quella di una bambina rifiutata dai suoi stessi famigliari: un'esperienza sofferta riscattata da uno straordinario senso del comico, una vicenda commovente e divertente, in cui i personaggi sono dipinti con freschezza e realismo. -
Funghi e Ceva, una storia. Il gruppo micologico cebano
Nel 1962 un gruppo di amici decide di avviare un'iniziativa per ridare smalto ai festeggiamenti di fine estate a Ceva. Decidono di ricostruire uno spaccato di sottobosco con il fungo, il suo ""re"""", a farlo da padrone. Nasce così la mostra del fungo. Si costituisce così il gruppo micologico, con le finalità di studio dei funghi, divulgando le conoscenze micologiche per migliorare e ampliare l'utilizzazione dei miceti e prevenirne gli eventuali inconvenienti; dalla salvaguardia del patrimonio naturale, specialmente micologico, educando all'amore e al rispetto della natura."" -
Cento...ottanta. La psichiatria tra storia e memoria di un ottuagenario (1956-2015). Arricchimento con contributi originali di psichiatri protagonisti (2017)
“L’autore ci accompagna nel passaggio dalla segregazione manicomiale all’odierna organizzazione della psichiatria con tratto garbato e profonda onestà intellettuale. […] Arata, pur essendo stato fra i protagonisti del passaggio dall’ospedale psichiatrico all’assistenza territoriale, evita accuratamente trionfalismi narcisistici. Ritengo di poter dire che l’Autore è ben consapevole che la soluzione totale non è nel cervello, né nel conflitto “vero”, né nella società cattiva; quello che ci deve impegnare è lo studio umile e attento di quello che ci può aiutare a combattere le profonde sofferenze di chi è affetto da disturbo psichiatrico. È comunque naturale che non si poteva prescindere dal restituire ai nostri pazienti la libertà, e questo mi pare il messaggio fondamentale del libro di Arata.” (Dalla Presentazione del Prof. Filippo Bogetto)