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Il sapore dell'acqua
"La lettura della silloge di Simona Massa, 'Il sapore dell'acqua', mi ha tenuta sospesa tra due stati d'animo, o per meglio dire, due condizioni esistenziali polarizzate, ma che convivono, commiste e connesse, nella poetessa: lungo una sponda scorre l'elant vital che accende passioni incontenibili e crea pulsioni fino alla 'febbre del sentire' come dice Pessoa, fino alla 'follia', alla 'paura', alla 'malinconia' osservata con inquietudine da Graham Greene e, lungo la sponda opposta, la scrittura come 'terapia' di questa stessa magnifica ossessione' che è la pulsione del vivere, il caos' creativo fino alla cura' guaritrice della forma nell'armonia della parola. Tra un argine e l'altro l'acqua della poesia scorre ora limpida, ora piana, ora riavvolta in mulinelli pulsanti di emozioni e di smarrimenti, tracimando detriti di sogni dai fondali dell'inconscio, cullando le alghe flessuose delle illusioni. (...)"""" (Patrizia Napoleone)" -
Eden Hotel
"'Eden Hotel', un nome che è già tutto un programma: il giardino dell'Eden in chiave moderna. L'albergo di un villaggio turistico, che ha questa suggestiva denominazione, è il luogo in cui si incrociano vite, si intrecciano amori e passioni, si nascondono e si rivelano segreti. Ed è anche la meta di una coppia formata da un uomo e una donna ormai maturi e con esperienze di matrimoni falliti alle spalle, che, sperando di poter costruire una nuova storia d'amore, decidono di andare in vacanza insieme per rafforzare il loro legame."""" (Cristiana Vettori)" -
Increspature elementari
"Dopo la splendida prova poetica di 'Scacco matto', Lorenzo Cimino, con questa nuova raccolta dei suoi misteriosi testi, riprende in mano tutti i pezzi della scacchiera artistica e li dispone per una nuova performance. L'ispirazione è per una partita poetica che della metafora di quel giuoco giovanile e 'paradisiaco', simbolico certamente della sua visione della vita, conservi i preziosi silenzi meditativi e gli artifici di ogni mossa e gli inganni, aggiungendo, all'esultanza della vittoria, anche l'ombra di una frustrazione per una possibile sconfitta, e segua in tal modo la necessità di un approfondimento. (...)"""" Neuro Bonifazi" -
Ombre
"Con la consueta eleganza stilistica, panneggiando il periodare con aliti lirici di effusiva e inedita pregnanza, l'autrice offre inconsueti quanto indimenticabili scorci d'ambiente, ma così colmi di allusive densità da trascendere il tratto pittoresco o l'istanza descrittiva per trasformare l'originalità dell'immagine e del tema in situazione eticamente implicativa."""" Rodolfo Tommasi" -
Protoagonia della rinascita
"Il discorso poetico di Anna Teresa Laurita si propone come un discorso amoroso nei confronti di Gea, la Terra, il nostro pianeta - con la sua storia e preistoria ultramillenaria e il cammino, non sempre felice e lodevole, percorso dai suoi abitanti - e come un prototipo o una nuova rappresentazione, attuale e realistica, della sua lotta per la rinascita e il risollevamento dalla rovina morale e dalla decadenza politica. Rovina e rinascita, così come sono indicate dal titolo ambiguo della raccolta (ProtoAgonia o Proto Agonia o Protoagonia o addirittura Protagonia), che probabilmente fa riferimento al primo ottocentesco esemplare o 'prototipo' delle fotografie 'istantanee', che rappresentava realisticamente una ragazza malata di tbc, intitolato proprio Agonia, del fotografo Henry Peach Robinson, precursore delle avanguardie storiche, che hanno adoperato questo termine per indicare un'operazione artistica indipendente e rivoluzionaria (anche Ungaretti, nell'Allegria, o Cesare Pavese, hanno scritto versi su questo tema e con questo titolo). (...)"""" Neuro Bonifazi" -
All'ombra della luna
"Francesco Salvini vuole aprirsi il varco, con questa sua prima fatica letteraria, che lo immetta in un mondo di intese e di confronti, che solo uno spirito, nel suo fervere iniziale, nella ridda degli impetuosi avvisi, può avvertire con imperioso impulso. Ora i sentimenti si presentano, per l'ineluttabile ragione di una età ancora acerba, in modo un po' confuso, avvertiti senza mediazione, per l'animo sincero, spoglio di malizia che genuinamente e senza cauta attesa, non indulge e dice, dichiara, esterna, lasciandovi un flusso di tenerezza in chi lo segue."""" (Ignazio Gaudiosi)" -
Dipingendo la vita
"Chi entra nel regno libero, e quasi senza confini e senza problemi, di un sicuro poeta naturalista, come Alberto Nessi, un regno governato e osservato e scrutato e ammirato, anche fanciullescamente, dal suo sguardo religioso e fiducioso e incuriosito, persino 'ammaliato', chi lo segue instancabile nel suo cammino ('A lungo nella terra ho camminato...') e nel suo ripetuto e continuo illuminarsi e intenerirsi, o nel suo ricordare o descrivere o lodare o invece denunciare, non può non ammirare la sua straordinaria capacità discorsiva e osservativa dell'intero mondo che ci circonda. Un mondo pieno di cose belle e spesso, specialmente le più belle, 'avvolte dal mistero'. Cose belle e misteriose, che sono da cercare e da guardare e descrivere, ossia da raccogliere come le 'bellissime conchiglie', perché '... la bellezza autentica, paziente, /.../ resta sempre in attesa / di essere raccolta da uno sguardo'.(...)"""" Neuro Bonifazi" -
Parlami d'amore. Sotto la pioggia... un giorno
"L'Amore, quello vero, quando è scritto con la A maiuscola, è il protagonista principale di questo romanzo, sconsigliato ai deboli di cuore e a chi vive di preconcetti. Il narratore protagonista, distaccato dal resto del mondo dal suo trono ricavato su una vecchia panchina, delinea subito nell'incipit il paradosso dell'innamoramento, un fenomeno tanto divino quanto diabolico. In questo ambiente surreale, carico di ironia, si combinano stati di coscienza, di immagine e di percezione di due realtà umane che sembrerebbero essere, ma forse non sono, un'identità sola (il narratore ed il poeta)."""" (Marina Leto)" -
5° comandamento... non uccidere. Dalla città dei duchi d'Este al placido Don... e ritorno
"Se il titolo vi lascia perplessi e vi fa pensare a quelle tante storie sugli eventi bellici come succedersi di fatti propri della condizione umana prima di tutto, allora lasciatevi prendere da questa lettura dove i personaggi negativi e le profonde intimità individuali si intrecciano. Si passa da abusi di potere a gesti di profonda umanità con quelle espressioni vive, leggere e penetranti al contempo, che intrigano il lettore. Questa storia, apparentemente complessa, densa come solo quelle vere sanno essere, ci racconta il vissuto, peregrinando nelle steppe russe, sotto attacchi bellici improvvisi, cruenti ed anche imprevisti, di soldati italiani male equipaggiati e privi di viveri, fra quelle popolazioni che sarebbero dovuto essere nemiche e che invece rivelarono una profonda umanità, quella dei poveri fra i poveri, tanto da essere, per questi soldati, salvezza."""" (Mirella Romagnoli)" -
Ricordi come ciliege
Durante la conversazione tra amici in una serata estiva, l'autrice ritrova nello spazio segreto della memoria un forte legame con il passato. Inizia così la spinta a fermare sulla carta ricordi di episodi reali, privati e non, che attraversano una ventina di anni di vita romana tra dittatura, guerra e rinascita economica, accompagnati da impressioni personalissime, spesso gioiose, e da immagini inedite. -
La stella di Alessandro Magno spuntò due volte e altri racconti
"L'autrice con questo ultimo volume ha voluto raccogliere gli scritti sparsi e i racconti, molti dei quali, sono già stati pubblicati in antologie e raccolte varie; così nell'interezza di questa produzione, prende corpo ancor più il carattere della sua personalità altamente femminile, con un profondo sentimento, dolce e materno, specifico della donna del sud, di quel sud culla della nostra civiltà e italianità, intenso nei colori violacei del mare e forte come l'asperità dei suoi monti, ora innevati ora coperti dai fiori più belli."""" Lara Pasquini" -
Liriche sospese
"L'invenzione poetica, in questa raccolta di componimenti, è il tempo della fretta, ossia il tempo dell'ansia e della passione che preme, ed è indicato simbolicamente dall'unico e insistente avverbio """"presto"""", riferito allo slancio che deve prendere e al successo che deve ottenere subito questa poesia""""" -
Il sogno di Bruno
"(...) E dunque di tante emozioni ci arricchisce quest'opera ricordandoci come la poesia abbia questa straordinaria caratteristica: di essere una sorta di """"assoluto presente"""", in quanto, come il teatro o la danza, essa è performativa e vibra insieme a noi nel momento in cui la leggiamo e fino a che risuona nell'aria la sua parola. E i versi di Nicola Maggiarra vibrano e ci fanno intensamente vibrare."""" (Cristiana Vettori)" -
Sirio e il pomodoro d'oro
La storia di Sirio, dai lunghi capelli simili a fili d'oro e dagli occhi azzurri come pietre preziose incastonate, e del suo strano compagno di giochi, un pomodoro di latta. Un incontro che segnerà una svolta nella vita della protagonista, oppressa dall'amore soffocante delle sorelle maggiori, generando altri felici incontri: il grande albero parlante, saggio e premuroso, e il Principe Turchino... Età di lettura: da 4 anni. -
Uomini di creta. I diari di un soldato novarese nella grande guerra
"'Uomini di creta', che porta come sottotitolo esplicativo 'I diari di un soldato novarese nella grande guerra', è insieme un libro testimoniale e uno studio critico-testuale di grande fascinazione e di sicura intelligenza. L'autore, Giancarlo Romiti, partendo dai documenti presenti nell'Archivio Ligure della Scrittura Popolare dell'Università di Genova, ha rintracciato altri materiali di un contadino-soldato impegnato come infermiere e barelliere nella prima guerra mondiale sul fronte del Carso. Si tratta di Bartolomeo Baccalaro, classe 1894, di Fara Novarese, che in cinque taccuini (due dei quali scoperti dall'autore) e in un gruppo di lettere testimonia la propria avventura umana tra il 1915 e il 1919, riconfermando quanto in quella drammatica evenienza sia stata indispensabile, anche per persone con grado di istruzione minimo, la necessità della scrittura intesa - insieme - come strumento testimoniale e riflessivo e come mezzo - l'unico forse - per opporre un minimo ma importante diaframma all'atrocità della guerra, a quel sentimento condiviso di precarietà ingigantito ed estremizzato dagli eventi, dal quotidiano spettacolo della morte e della distruzione."""" (Giancarlo Quiriconi)" -
De perfectione
Fino ad ora credevo di vivere nel mondo degli uomini, nel mondo delle case e delle cose, della scuola e della storia, della pace e della guerra, del reale e della finzione. Pensa questo del mondo il professor Alighieri, ma ancora non sa che sta per attenderlo il suo vero viaggio verso gli Inferi, questa volta non condotto dal barbuto Caronte, ma dalla sua illimitata curiosità e da uno sfrenato coraggio di non saper fare a meno della verità. D'altronde, il suo unico coraggio. La collisione con una realtà acerba ed agghiacciante, così irreale e contemporaneamente tangibile, costruita su un trinomio portato alla sublimazione: ambizione, violenza e terrore sono le parole d'ordine in vista della perfezione. Da una parte un'illogica lotta contro la natura, dall'altra una morbosa battaglia contro il passato, la solitudine e una malattia che avanza imperterrita. Una guerra contro le apparenze e le certezze. In fondo al buio puzzle della sua vita, il tassello mancante della verità: una verità clandestina, criminale, che sta dietro e davanti all'uomo. Verità devastanti nel mondo in cui vige, occulto, un quanto mai radicato stato di natura. Un mondo di attori chiamati uomini. -
Preziose presenze
"Poesia che gioca tutto il suo fascino immediato e passionale nell'elusione quotidiana e biografica della realtà figurativa delle cose vane del tempo, il tempo crudele che tutto distrugge e incalza verso la fine, e predilige costruirsi, con rara perizia di """"parole"""" senza risonanza, la propria immagine di solitudine, staccata dal mondo del presente e involta nel disegno generazionale e mitico della vita, nella sua """"preziosità"""", calcolata, come una """"presenza"""" imperitura, amorosa e vitale e notturna, solo dall'immaginazione, oltre il tempo della vana luce diurna e dell'età."""" (Neuro Bonifazi)" -
Il canto delle cicale
"...Tutto il libro grida voglia di famiglia, desiderio di tenerezza vera, ansia di non essere capiti. Non a caso la famiglia è tedesca, immagine di sicurezza che non lascia spazio a elucubrazioni tipiche del sud. Di amore, quello cantato e descritto da quasi tutti gli autori, qui non se ne parla se non mascherandolo tra un'amicizia, molto vicina alla definizione lesbica, il rapporto con un amante che la imbottisce di pillole antifecondative e poi& il nulla..."""" (Marco Caputi)" -
Sogni ed altro
"Dunque, in quanti modi è legittimo leggere 'Sogni ed altro?' Non credo vi siano davvero dei limiti, e tantomeno i limiti dettati dal supponente rigore classificatorio di certe arbitrarie valutazioni di appartenenza circa i generi letterari. Il libro muove il suo scintillamento nella costellazione delle polivalenze. Si apre alla gettata affabulatoria (lo avrebbe certamente molto amato Borges); a quella metaforica, spesso con lievi venature apologetiche e tuttavia mai sentenziosamente affetto da sindrome gnostica o incline a equivoci climi enunciativi di carattere escatologico; la pulsione della simbologia, presente e inevitabile quanto originale, non è mai fine a se stessa e si fonde con una fluenza di morbida naturalità al voluto presupposto onirico; il sogno (...) mostra alla lettura il suo lato esperienziale, e di conseguenza non si sottrae a una stimolante, doppia vulnerabilità, ossia si offre senza remore all'analisi intima e al contempo sollecita e ramifica la disamina culturale delle nozioni generate dall'inconscio. (...)"""" (Rodolfo Tommasi)" -
Isola fui e resto
"Una forte personalità, decisa a menar persino le mani (ossia propensa a una pratica azione politica e a un deciso intervento contro 'criminali, forestieri, invasori e masnadieri'), dà risalto alla sua autentica coscienza morale, oltre che a una passionalità sincera e profonda, esprimendo variamente ogni aspetto del genere letterario della satira. E in primo luogo la solitudine, una solitudine orgogliosa e amara, polemica e pessimistica, cioè la posizione di distacco, l'isolamento doloroso, l'isola di cui giustamente si vanta, e il mostrarsi offeso dalle 'turpitudini' del contesto nazionale ed europeo e persino 'globale', da cui prende le distanze, e quindi la sua preoccupata riflessione sui mali dell'intera società umana. E poi l'ironia, e la proclamata ed esaltata sua indipendenza da ogni imitazione o influenza altrui."""" (Neuro Bonifazi)"