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Il medico dimenticato
Cosa avviene se Gesù viene considerato nella sua accezione più terrena, come medico e dottore, piuttosto che come operatore di miracoli? Don Sandro si è posto questa domanda e ne rende partecipi i suoi lettori, alla luce della sua esperienza a contatto con la malattia e della sua approfondita conoscenza dei Vangeli. Lungi dal voler essere esaustivo o strettamente tecnico dal punto di vista medico, il testo si propone come una serie di riflessioni brevi che mettono in relazione esperienze direttamente vissute da don Sandro e letture del testo evangelico. -
La voce di Don Bensi. Vangeli a San Michelino
È la raccolta delle omelie che don Bensi svolgeva ogni domenica nella messa di mezzogiorno della sua parrocchia di San Michele Visdomini da cui per diversi decenni, sia col sacramento della confessione, sia con il consiglio, ha svolto la sua missione cristiana di curato delle anime di tanti che hanno scritto la storia fiorentina fra il 1925 e il 1985. -
Esodo e terra promessa. Esperienze parrocchiali dagli Appennini a Firenze
Mino Tagliaferri, classe 1924, è canonico della cattedrale di Santa Maria del Fiore a Firenze. Con questo libro racconta la storia della sua esperienza umana e cristiana nelle parrocchie di cui è stato parroco e prima ancora giovane popolano sulle montagne dell'Appennino Tosco-Romagnolo fino al trasferimento in città e alla sua missione nella parrocchia di Santa Felicita a Firenze. -
La buona notizia riferita da Marco, Luca, Matteo, Giovanni
Questa traduzione dei Vangeli in italiano corrente a partire dal testo originale greco, datata 1982, si ripresenta oggi in una seconda edizione leggibile e corredata dall'imprimatur della Diocesi di Fiesole. La ristampa ripropone il testo con l'apporto delle piccole ma numerose modifiche che il traduttore, Giuseppe Sandri avrebbe voluto inserire in una eventuale edizione successiva, da lui direttamente mai realizzata. L'intento assolutamente pedagogico che sottostà alla stesura di questa versione, e che aiuta a vedere con occhi nuovi il racconto evangelico, deriva dalla profonda conoscenza accademica dell'autore e dalla sua fede sincera, risultano essere ancora oggi attuali, per chi desidera avvicinarsi ai Vangeli con uno sguardo completamente privato di filtri e strettamente legato al testo originale, senza ""scopo di studio ma solo di godimento e di preghiera""""."" -
Manifesto della moda durevole. Liberare il sistema moda dallo spreco e dall'effimero
La moda si muove per provocazioni e questo libro è la massima delle provocazioni, una critica totale al sistema della moda contemporanea e addirittura il suo bombardamento con idee nuove e antiche che ripropongono i costumi non come un'imposizione dall'alto ma come una libera scelta, una nuova moda senza più moda. Si tratta, nella parte disegnata, quasi di un libro di urbanistica del vestire e nel testo di una rottura di tutti i tantissimi tabù della modernità sedicente liberata. Ma è fra la gente e i giovani, fra coloro che non possono evitare il senso di una catastrofe imminente, che le idee di un cambiamento epocale e strutturale si fanno sempre più strada. Questo libro perciò è rivolto a coloro che con le proprie invenzioni, interpretazioni e stili di vita sono capaci di fare moda e speriamo ""costume"""", anticipando una via felice a una decrescita verso un'economia e una società stabili."" -
La via delle spezie
Una veloce carrellata storica sul ruolo che le spezie hanno avuto nella storia dell'alimentazione e non solo in quella: per capire la loro importanza basta pensare alle sole resine aromatiche o alle primarie funzioni che gli aromi, insieme al sale, svolgevano nell'impedire il deterioramento dei cibi. Altre funzioni delle spezie e delle erbe aromatiche nell'antichità: erano conosciute da sumeri, egizi, fenici, assiro-babilonesi, cinesi, persiani, greci e romani per l'impiego sia per riti sacri che come medicine e profumi. La parola Spezie deriva dal latino ""Species"""" che significa merce speciale o di valore in confronto alla merce ordinaria. Carovane, carovane e carovane di cammelli tra le oasi del deserto seguirono il percorso per arrivare nei luoghi pieni di fascino e di profumi della leggendaria via delle Indie attraverso la quale quei carichi preziosi arrivarono in quasi tutto il mondo. Casse profumate imbarcati in porti esotici, velieri tra le onde e i venti dei monti d'oriente seguirono le rotte avventurose e profumate delle antichi spezie."" -
Il fior fiore di Santa Maria del Fiore. Ediz. inglese
Questa pubblicazione nasce per soddisfare un turismo sempre più affrettato ma anche attento e curioso, a cui le guide, spesso, non riescono a dare risposte. Le domande rivolte a chi giornalmente lavora in una delle piazze più visitate del mondo, sono le più varie e riguardavano opere, personaggi e fatti che hanno fatto la storia della Cattedrale di Santa Maria del Fiore e di Firenze, e le cui risposte si trovano in opere difficilmente reperibili. E questo volume che non ha la pretesa di essere un trattato esaustivo, offre in ogni caso una risposta ai visitatori attenti ai particolari. Il volume è arricchito dalla traduzione di tutte le lapidi e le iscrizioni, che ci ricordano i personaggi e gli avvenimenti che hanno reso grande questo complesso monumentale. -
Il mantello della giustizia. Il diritto secondo la Chiesa nei Promessi sposi
«Si è detto che Alessandro Manzoni non è stato solo grande scrittore, poeta, e letterato, ma anche teologo, filosofo, economista, storico, filologo e giurista, ed io vorrei aggiungere anche canonista. La sua padronanza di queste scienze, è mostrata nelle opere cosiddette ""minori"""", con riflessioni e note appropriate anche originali. Ma è soprattutto nei Promessi sposi, attraverso la trama, direi l'orditura, del romanzo che essa appare in tutta la estensione. Il romanzo, infatti, con la narrazione delle circostanze che accompagnano le vicende dei protagonisti presenta, nel rispetto della verità e della competenza e con episodi esemplari, delle cognizioni e delle nozioni scientifiche. In una storia religiosa, come quella dei Promessi sposi, che si svolge anche all'interno dell'istituzione ecclesiastica, non potevano non mancare numerosi richiami al diritto canonico...»."" -
Le piante officinali. Risorse naturali per farci stare bene
Sul nostro pianeta sono note oltre ventimila varietà di piante utilizzate a scopi medicinali e ogni giorno i principi attivi medicinali estratti da nuove specie destano un notevole interesse per la cura di malattie più o meno gravi. I risultati ottenuti da recenti studi condotti da ricercatori cinesi su di un esteso numero di piante sembrano evidenziare la possibilità di combattere, entro pochi anni, anche alcune forme tumorali. È utile ricordare che il nostro paese, per la sua variabilità di suoli e per le differenti condizioni climatiche, costituisce una vera miniera di specie vegetali. Questa grande ricchezza della natura ci dovrà indurre ad amarla e a rafforzare la nostra conoscenza sistematica e pratica delle piante, delle loro caratteristiche qualitative, delle loro applicazioni nella medicina, nella cosmetica e nella cucina. -
Un giardino ancóra
Il giardino, nel suo riconoscimento dentro la storia del paesaggio, occupa la stessa posizione di piccolo nipote rispetto al nucleo di famiglia: sono sul bordo piuttosto che al centro. Questa è l'analogia, che percorre il racconto. Giornale illustrato e composto da appunti che variano attorno a un tema con sottili cambiamenti, fino a raggiungere alcune convinzioni e lasciare svanire quanto sia diventato superfluo e non necessario alla vita del buon paesaggio. Ultimo libro di Oliva di Collobiano trasmette il messaggio di una esistenza dedicata a compensare la fine dei contadini con la moltiplicazione dei giardinieri del paesaggio che producono cibo e bellezza per il corpo della terra e dell'anima delle persone. Il libro è decorato da alcune riproduzioni di acquerelli dell'autrice. -
La cicerchia. Coltivazione e usi alimentari
Simbolo di stenti e di fame, la cicerchia è il legume povero delle cucine contadine, che veniva portato in tavola quando non c'era altro di cui sfamarsi. Rustica e saporita è per lo più sconosciuta soprattutto alle nuove generazioni, a causa di una politica economica che, favorendo la monocultura intensiva, ha lentamente abbandonato la biodiversità e la varietà delle coltivazioni agricole. In controtendenza però, la cicerchia viene oggi riscoperta nelle produzioni a km 0 per soddisfare la richiesta di alcuni consumatori, sempre più orientati verso prodotti alimentari locali, tradizionali, a coltivazione biologica e a ridotto impatto ambientale. Sulla scia dei precedenti scudi che molto successo hanno riscosso nel pubblico, gli autori portano il lettore alla riscoperta di questo legume, dalle tecniche di coltivazione, alle sue proprietà organolettiche fino alla sua preparazione in cucina con sfiziose e pratiche ricette. -
L' obbedienza nella chiesa
La pubblicazione de l'Obbedienza nella Chiesa, che è la trascrizione di una lezione tenuta da don Lorenzo Milani alla Scuola di Barbiana con una nuova introduzione di Michele Gesualdi insieme a lettere già note del priore sullo stesso argomento, offre una luce nuova anche su ""L'obbedienza non è più una virtù"""". Cioè per don Milani mentre l'obiezione di coscienza nei confronti delle leggi ingiuste dello stato è un dovere morale, l'obbedienza nella Chiesa è una condizione indispensabile per radicare la libertà del cristiano e illuminare la coscienza garantendogli un legame con la Verità che è Dio."" -
La sapienza analfabeta del bambino
Il libro raccoglie le lezioni che Marcel Jousse ha tenuto alla Sorbona negli anni '30 e che hanno ispirato le tendenze più avanzate e critiche sulla pedagogia, compresa la radicale visione contenuta nei libri di Ivan Illich ""Descolarizzare la società"""" e """"Nella vigna del testo"""". Jousse conferma qui con dimostrazioni scientifiche che il bambino, prima ancora di imparare a parlare, ha in sé la conoscenza dell'universo e la parola non è altro che un modo di riecheggiare i ritmi dell'universo che trova in sé e intorno a sé."" -
La serra del giardino dell'orticoltura a Firenze
Piccolo gioiello all'interno del Giardino dell'Orticoltura di Firenze è il tepidario Roster, dal nome del suo costruttore. Questa agile monografia, ricca di tavole storiche e foto a colori, ne ripercorre l'origine, voluta nel 1878 dalla Società Toscana di Orticoltura per rimediare alla ""deficienza di locali coperti nel giardino sperimentale"""", come si legge in una circolare che in quell'anno la società inviò ai suoi soci. Questo suggestivo e elegante giardino d'inverno, """"bellissimo ornamento del nostro giardino sperimentale"""", tutto in ferro e cristalli, fu realizzato per l'Esposizione che si tenne a Firenze nel maggio 1880, per dare prestigio e lustro alla città in un momento in cui l'orticultura e il giardinaggio risultavano di particolare interesse a livello europeo. Con questo libretto, l'architetto Daniele Vannetiello, dottore di ricerca del polo universitario fiorentino, getta luce su una delle più suggestive e quasi sconosciute opere architettoniche della città."" -
Popoli sovrani. Il valore della persona umana indigena
Selvaggi, arretrati, incivili. Molti sono gli stereotipi che colorano le definizioni dei popoli primari. Eppure, con questa raccolta di articoli apparsi sugli Ecologist nelle varie edizioni, si dimostra come in realtà queste popolazioni siano molto più che semplici ""persone da acculturare"""". Ancora oltre, si mette in luce come la società occidentale si ostini a pensare di rappresentare il futuro di tutte le società e come concepisca i suoi interventi come missioni di soccorso per """"aiutare queste popolazioni tribali a svilupparsi"""", errando. Si impone in questo modo una riflessione sullo sviluppo tecnologico e umano e ci si interroga sul senso dell'affanno occidentale verso la crescita e la pienezza di mezzi, servizi e cose. È allora che si riscopre il valore della persona indigena, come contenitore che raccoglie in sè, nella pacatezza e nella semplicità della propria esistenza, i valori dell'intera umanità che l'Occidente, nella sua corsa sfrenata verso lo sviluppo, ha dimenticato."" -
Cucinare con i fiori
Il mondo floreale gode fin dall'antichità di una grande considerazione che va oltre la semplice erboristeria, o la farmacopea tradizionale. Si ha notizia di ricette con i fiori nella cucina dell'antica Roma come nei manoscritti medioevali, nella cucina tradizionale del Medio o Lontano Oriente Importanti soprattutto nel mondo rurale, oggi i fiori vengono riscoperti anche nelle nostre cucine. Questa raccolta di ricette da preparare con i fiori è una piccola selezione relativa a quelli più comuni che si possono trovare facilmente, per preparazioni dolci e salate. Per un più semplice utilizzo, sono state indicate, nella prima parte della raccolta, le ricette per fiore con l'aggiunta di una piccola nota sulle caratteristiche più salienti in merito alle proprietà curative della tradizione. Nella parte finale sono state date indicazioni più generali che riguardano le modalità di utilizzo di vari fiori raggruppandole per preparazioni. -
Il lino. Una pianta dai molteplici usi
Conosciuto e apprezzato fin dal Neolitico, è coltivato principalmente come pianta da fibra. Dal suo filato si ottengono infatti tessuti freschi e traspiranti di alta qualità, usati nell'antichità per confezionare indumenti sacri. La pianta ha inoltre una coltivazione alimentare. I semi di lino, ricchi di omega-3, si possono impiegare in varie ricette che aiutano ad abbassare il livello di colesterolo e dei trigliceridi. Inoltre, i semi di lino costituiscono un prezioso alleato per il benessere del nostro corpo, grazie alle loro proprietà anti-infiammatorie ed esfolianti. -
La fame: perché? Una sfida sempre aperta
Il problema della fame è presente molto spesso nelle nostre vite di occidentali indaffarati solo come una cattiva coscienza un po' vaga. Eppure non si pensa che la fame nel terzo mondo è divenuta endemica a causa della colonizzazione da parte dell'Occidente e che tutte le politiche e le tecniche usate per combatterla non hanno fatto altro che incrementarla. La grande industria ha infatti esteso la propria produzione espropriando i piccoli contadini, mentre la liberalizzazione dei prodotti agricoli è andata di pari passo con il protezionismo delle grandi multinazionali e una progressiva chiusura verso le piccole produzioni agricole e i loro coltivatori. ""La fame: perché?"""", traduzione italiana dal francese dell'agronomo e studioso François de Ravignan, ripercorre i dibattiti cui l'autore ha partecipato e fornisce un quadro esaustivo sui caratteri della fame nel mondo d'oggi, i rischi gravi che fa correre e, di fronte a questi, le capacità fisiche del pianeta di rispondere ai bisogni della sua intera popolazione, oggi e in futuro. In particolare, l'autore si sofferma sul ruolo essenziale dei contadini, dei più poveri, nell'affermare la loro dignità facendo regredire la fame. """"I contadini poveri - afferma de Ravignan - hanno enormemente innovato, moltiplicando le loro associazioni, precisando le loro rivendicazioni, rendendo efficaci le loro azioni. (...) Sicché ci si può chiedere se non siamo già all'alba di un risveglio politico dalle conseguenze impreviste"""".."" -
Il contadino come maestro. Lezioni alla Sorbona
Il pensiero di Jousse parte da una semplice considerazione: di solito abbiamo l'idea che la scuola autentica consista nello stare tra quattro mura, davanti ai libri. Abbiamo fatto cioè totale ""astrazione"""" della """"scuola delle cose"""" e non vediamo altro che la scuola dei libri. Invece, scrive Jousse, dobbiamo ricordare che è la scuola delle cose che orienta verso il senso della vita e verso il senso del linguaggio e che essa è parte integrante nella nostra esperienza pratica. Fondamentale a questo scopo è quindi il contatto con la terra perchè di essa ci nutriamo, da essa apprendiamo e contemporaneamente la modelliamo con la nostra intelligenza per ottenerne i frutti utili alla nostra sussistenza. Il lavoro della terra riacquista, nelle parole di Jousse, la sua nobiltà, tanto da rivalutare la figura del contadino elevandola a maestro. Maestro per i ragazzi, insegnante per gli insegnanti, che dalla sua mimica, dalla sua azione possono comprendere come appassionare i ragazzi. È qui la grande forza della pedagogia contadina che Jousse rivendica con decisione in queste pagine. Il testo riprende le Lezioni alla Sorbona di Jousse, a cura di Antonello Colimberti."" -
La bancarella di Porta Romana. Le storie
Firenze, Porta Romana. Da anni (quasi un secolo), tutto il mondo ruota attorno a una piccola bancarella di frutta e verdura, oggi gestita da Gianfranco e Silvana. Amicizie, amori, litigi e dissapori si alternano agli aranci d'inverno e ai cocomeri d'estate, nello scorrere lento della quotidianità. Questo mezzo scudo raccoglie le testimonianze preziose (anche in simpatico vernacolo) di tutti gli amici che arricchiscono ogni giorno questo microcosmo umano: un piccolo angolo di Firenze che ci riporta il sapore antico dell'autenticità e dell'amicizia.