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Donne che urlano senza essere ascoltate
L'amore può essere sublime, la via per un'esistenza migliore, ma può avere anche un volto crudele e malato e farsi strumento di oppressione. Khalil Gibran ne ha narrato entrambe le facce con parole vibranti di luce e poesia che invitano a navigare nello spazio dei sogni; e con parole dure che si levano come un grido contro l'infamia e la perfidia di uomini che considerano la donna un mero oggetto di piacere. In questi scritti Gibran ci trasporta nel mondo orientale, dove le donne e i deboli sono vittime di sopraffazioni e prepotenze. Una denuncia da ascoltare ancora oggi. Un'antologia ricca, curata da uno dei principali conoscitori dell'opera di Gibran. -
Le dimensioni dell'alternativa. Spazi e tempi per un altro mondo necessario
La gestione dello spazio, del tempo e del loro rapporto da parte del capitalismo ha determinato forme e potenza del suo dominio globale, oggi concretizzato in un sistema di potere apparentemente sfuggente, impalpabile e infrangibile. Un dominio che produce un'accelerazione della vita individuale e sociale che sembra non lasciare spazio alle possibilità di cambiamento. Obiettivo del libro è dimostrare l'inadeguatezza da parte della Sinistra e dei movimenti antisistemici esistenti nell'affrontare il capitalismo nello spazio-tempo globalizzato e accelerato, ricercando le cause della loro sconfitta. L'analisi, suddivisa in tre parti, non si sviluppa in termini meramente teorici, ma è calata nella realtà storica e geopolitica passata e contemporanea. Quale senso possiamo dare ai concetti di democrazia, etica, politica, Destra, Sinistra, classe sociale, che per tutta un'epoca hanno rappresentato le coordinate dell'azione trasformatrice ma che oggi sembrano girare a vuoto? Dopo la definizione di una sorta di ""cassetta degli attrezzi"""" concettuale, vengono qui delineati scenari e proposte, suggerite strategie e prassi per un rilancio della speranza nella realizzazione di quell'altro mondo possibile che oggi sembra sempre più lontano ma necessario. Insomma, un libro dedicato a tutti coloro che ancora non si arrendono allo stato di cose presenti, o che sono a un passo dalla rinuncia, per provare a far loro cambiare idea."" -
La madre dei cretini ci tiene a precisare che i figli hanno preso dal padre. I tweet più divertenti della rete
Non ascoltate le bionde che vi dicono che i diamanti sono i migliori amici delle donne, ascoltate la vostra Perla che regala a tutti voi, uomini compresi, una scintillante collana di risate! Solo una matta come Miseria Perla poteva scovare, in quei centoquaranta caratteri che compongono un tweet, le perline per comporre questa collana di risate, una per ogni cinguettio! Dal mirabolante mondo della politica alle peripezie della vita di tutti i giorni, c'è sempre un #cancelletto da aprire per far entrare una risata nella nostra giornata... e dato che Perla è ricca per natura, le piace poter donare a tutti il vero lusso della vita: la risata! -
L' amore al tempo dei voucher
Tra colloqui di lavoro finiti male, una tesi di laurea in cui l'imprevisto è sempre in agguato, assunzioni in nero, voucher dal valore poco chiaro e serate in cui libertà è la parola d'ordine, si intrecciano le storie di cinque giovani distanti tra loro per classe economica e non solo, ma accomunati da personalità eccentriche, spavalde e fragili, in un crescendo di sentimenti confusi che vanno alla sola ricerca del «chi è giusto per chi?». Uno spaccato sulle attuali difficoltà di inserimento dei giovani nel mondo del lavoro, dove l'amore insegue tutti per collegare il passato di ognuno a un futuro che, per vedere uno spiraglio di luce, dovrà per forza affrontare il buio del presente. A fare da cornice genitori dalla mentalità chiusa e autoritaria, ma colmi di segreti che non aspettano altro che venire a galla al momento giusto: ogni cosa a suo tempo. -
Trenta giornate
"Tutti abbiamo giocato il nostro personale campionato, le nostre trenta giornate. Chi con successo, chi con fatica: e continuiamo a giocarle, sperando di chiudere in bellezza.""""rn""""Trenta giornate"""" non rivive solo un campionato sui campi da calcio delle categorie minori. Non segue solo le grandi e piccole peripezie quotidiane di un ventenne alla ricerca della propria strada. Non ci conduce solo in quell'Italia inesplorata che è il profondo Nordest. Perché Trenta giornate è tutto questo assieme. Un romanzo a """"scontri diretti"""", quante sono le partite di una stagione, dove è difficile separare la finzione dalla realtà autobiografica. Raccontato in prima persona con leggerezza e ironia, Trenta giornate è un romanzo che segue le grandi e piccole vicende quotidiane dell'autore, """"libero"""" della squadra di calcio di provincia in cui ha giocato da ragazzo, in quel tempo dove si mescolano speranze e difficoltà, passioni e incertezze, voglia di farsi largo nella vita e paura per l'inaspettato. Ambientato nel Veneto tra gli anni Ottanta e Novanta, il calcio, la squadra, il mister, i sacrifici in allenamento, lo spogliatoio e l'attesa delle partite sono solo il pretesto per raccontare le storie, i personaggi e le esperienze che sono la fibra del vissuto di ognuno di noi, ciò che dà senso alla nostra personale partita. Un romanzo per chi non smette di lottare fino al novantesimo minuto, per chi sa che a volte sarà dura, per chi va avanti perché «non è finita finché non è finita», per chi spera che le cose migliorino, senza rendersi conto che """"il bello"""" deve ancora succedere: perché è sempre stato così." -
Il quinto dominio
Le telecomunicazioni sono come il petrolio: servono a fare politica. Non sono semplice business.rnrnDopo ""Golden Standard"""" l'econometrista Flavio Altedo viene richiamato come agente fuori quadro dal Dipartimento di Intelligence Economica dei Servizi di Informazione. Obiettivo: scoprire cosa nasconde la scelta di Lorenzo Borghi, presidente della Italcom, di riportare in Italia il domicilio fiscale della controllata Trans Ocean Cable, società proprietaria di cavi sottomarini per le telecomunicazioni. In un intreccio tra jet set e cronaca nera, tra un capitalismo italiano che ha perso le figure carismatiche di un tempo e una classe politica che reclama nuovamente la ribalta del Potere, Altedo si troverà al centro di un affaire internazionale la cui posta in gioco è un nuovo modello per la rete internet, il """"quinto dominio"""" bellico dopo terra, mare, aria e spazio. Dall'Italia alla Francia, dalla Giamaica all'Argentina fino a una sperduta isola dell'Oceano Indiano, Altedo seguirà le tracce della memoria personale e di un Paese - l'Italia - danzando sul crepuscolo di un'epoca mentre l'alba di una nuova deve ancora sorgere."" -
Scritti XIII. Vol. 13: Colorado Springs Notes (1899-1900).
Nel periodo 1899-1900 Nikola Tesla si trasferì a Colorado Springs, dove costruì un laboratorio sul Pike's Peak; qui lavorò senza sosta per sviluppare la trasmissione dell'energia senza fili e compilò il leggendario Colorado Springs Notes (alla lettera, Diario di Colorado Springs) che relaziona in dettaglio le prove ed i risultati ottenuti. Il diario di ricerca scritto da Nikola Tesla presso Colorado Springs a differenza degli altri suoi lavori, non fu pubblicato mentre l'autore era in vita. Tale manoscritto è in lingua inglese ed è divenuto disponibile per la prima volta nel dicembre 1977, a cura del Nikola Tesla Museum di Belgrado. Si tratta di un documento storico importante, poiché permette di cogliere le idee di Tesla in un periodo in cui la sua creatività nel campo delle alte frequenze era all'apice. Il volume è corredato da una serie di immagini del laboratorio e degli esperimenti commentate da Tesla. -
La musica dell'universo scienza, arte e mistero
Con linguaggio semplice e privo, sia delle difficili astrazioni matematiche sia del particolare linguaggio dei musicisti, comprensibili solo agli addetti ai lavori, l'autrice ci permette di comprendere a fondo lo stretto legame che esiste tra la fisica e la musica. Successivamente, dopo averci descritto come funziona il nostro meraviglioso apparato sensoriale dell'udito, l'autrice ci trasporta nell'universo misterioso e intrigante degli aspetti insoliti delle onde sonore. Si inizia così un viaggio in mondi ancora non del tutto esplorati: il bioelettromagnetismo, con la percezione sonora delle microonde, il suono di batteri e piante e come questi interagiscono con i nostri campi endogeni cellulari, solo da pochi anni predetti e rilevati dagli scienziati. Conosceremo lo stretto legame esistente tra la cute, lo specchio della nostra anima, la personalità e la pratica della musicoterapia. -
Nuove tecniche in medicina
Fisiologia energetica e kinesiologia: il ruolo dei muscoli nella libertà del movimento. Biodanza. Riconoscersi nel movimento. I principi Yin e Yang nel Tao Yin Fa: un esercizio per il risveglio dell'energia interna. Tao Yin Fa: la via dell'armonia tra terra, uomo e cielo. Consci del fatto che la ricerca di una dimensione affettiva del movimento si costruisce giorno per giorno attraverso le relazioni, sarà nostro compito stimolare e facilitare una dimensione di gruppo ov sussistano requisiti di solidarietà e non di mera competitività. Questo significa per esempio accettare il nostro movimento e quello dell'altra persona così come è possibile che si esprima, abbassando pertanto il livello di giudizio che molto spesso ci impedisce una maggiore libertà di espressione. Secondo la fisiologia energetica cinese il lavoro sul movimento permette di cambiare la forma, questo perché il movimento è ""energia informata"""". Una determinata struttura corporea sarà destinata a produrre determinati movimenti, e gli stessi movimenti ripetuti nel tempo tenderanno a creare una determinata forma corporea. È l'energia che crea la materia. È l'informazione che crea la struttura."" -
Il cammino immortale. La strada per Santiago di Compostela
Con oltre un milione di visitatori dal 2005 ad oggi, Santiago di Compostela è senza ombra di dubbio una delle mete di pellegrinaggio più gettonate dei nostri tempi. Tra viandanti, mistici, coppiette in scarpe da ginnastica e turisti seduti sui sedili di comodi pullman, il medico e autore di best seller Jean-Christophe Rufin affronta il suo personale ""apprendistato del vuoto"""". Ottocento chilometri da Hendaye, all'estremo sud-ovest della Francia, fino alla maestosa Cattedrale di San Giacomo. Tra dettagli concreti, riflessioni storiche e religiose e il desiderio di smascherare gli impostori degli ultimi chilometri, l'autore restituisce al Cammino per antonomasia la sua verità. Si tratta di una verità fatta di organizzazione capillare ed esasperante improvvisazione; di fango, case sbilenche e meravigliose coste battute dalle onde; di pellegrini solitari ingabbiati in una lunga sequenza di mode e tic alla ricerca di se stessi. È un percorso che può cominciare ovunque, e finire nella piazza dell'Obradoiro o tra le pagine di un libro. Perché anche se la caratteristica del Cammino è far dimenticare in fretta le ragioni per cui si è partiti, la strada continua ad agire su chi l'ha percorsa. Un' """"alchimia dell'anima"""" che non necessita di spiegazioni. Basta partire, lungo i sentieri o sulla carta poco importa. Come Rufin ben sa, il Cammino immortale è fatto per chi va alla ricerca di niente. Tranne la voglia di continuare ad andare."" -
I lanciafiamme
Manhattan, 1977. Da poco giunta dal Nevada, la giovane e bellissima Reno viene introdotta nel mondo artistico da Sandro Valera, italiano la cui famiglia possiede una celebre fabbrica di moto e pneumatici e con cui presto allaccia una relazione. In questa New York in cui tutti paiono brillanti e inafferrabili, in fuga da se stessi e da relazioni stabili, dal proprio passato e da famiglie troppo ingombranti, la fusione tra l'arte e la vita è la prospettiva più elettrizzante: Reno trova lì la sua strada al sesso e all'amore e trasforma la sua grande passione per le due ruote in un progetto artistico. Ma sarà un viaggio in Italia a cambiarne per sempre l'esistenza. Mentre incalzano le notizie di rapimenti e attentati e dilagano gli scioperi operai, Reno si ritrova dapprima immersa nella placida vita borghese della famiglia Valera, in una villa sul lago di Como che trasuda nostalgie fasciste, e poi all'improvviso proiettata nella Roma dei movimenti e delle manifestazioni, coinvolta in eventi di cui le sfugge la portata. ""I lanciafiamme"""" è un'esplorazione intensa e coraggiosa dell'arte, del femminino, della menzogna e del radicalismo politico."" -
Qualcosa di scritto
Roma, primi anni Novanta. Mentre i sogni del Novecento volgono a una fine inesorabile e Berlusconi si avvia a prendere il potere, uno scrittore trentenne cinico e ingenuo, sbadato e profondo assieme trova lavoro in un archivio, il Fondo Pier Paolo Pasolini. Su quel dedalo di carte racchiuso in un palazzone del quartiere Prati, regna una bisbetica Laura Betti sul viale del tramonto: ma l'incontro con la folle eroina di questo libro, sedicente eppure autentica erede spirituale del poeta friulano, equivale per il giovane a un incontro con Pasolini stesso, come se l'attrice di ""Teorema"""" fosse plasmata, posseduta dalla sua presenza viva, dal suo itinerario privato di indefesso sperimentatore sessuale e dalla sua vicenda pubblica d'arte, eresia e provocazione. """"Qualcosa di scritto"""" racconta la linea d'ombra di questo contagio e l'inevitabile congedo da esso - un congedo dall'adolescenza e da un'intera epoca; ma racconta anche un'altra vicenda, quella di un'iniziazione ai misteri, di un accesso ai più riposti ed eterni segreti della vita. Una storia nascosta in """"Petrolio"""", il romanzo incompiuto di Pasolini che vide la luce nel 1992 e che rivive qui in un'interpretazione radicale e illuminante. Una storia che condurrà il lettore per due volte in Grecia, alla sacra Eleusi: come guida, prima il libro postumo di Pier Paolo Pasolini, poi il disincanto della nostra epoca - in cui può tuttavia brillare ancora il paradossale lampo del mistero."" -
In difesa delle cause perse
La rivoluzione globale è una causa persa? I valori universali sono reliquie di un'età perduta o di un'epoca superata? Per paura dell'orrore totalitario che abbiamo alle spalle, siamo costretti a rassegnarci a una misera terza via fatta di liberismo in economia e di pura amministrazione dell'esistente in politica? Nella sua opera maggiore degli ultimi anni, che ha acceso feroci controversie nel mondo inglese e ne ha consacrato il successo presso un vasto pubblico, il cecchino filosofico Slavoj Zizek mira all'ideologia regnante, sostenendo che dobbiamo riappropriarci di numerose «cause perse» e cercare un nocciolo di verità nelle politiche totalitarie della modernità. Perché se è vero che i Terrori di Robespierre, di Mao e dei bolscevichi si sono rivelati catastrofici fallimenti, questo giudizio non racconta tuttavia l'intera storia: in ciascuno di essi è presente un'aspirazione di «redenzione», che va del tutto persa nelle società liberaldemocratiche, con il loro (proclamato) rifiuto dell'autoritarismo e la loro (ipocrita) esaltazione di una politica soft, consensuale e decentralizzata. Le ricette? Zizek non lesina massimalismi e ripropone in declinazioni contemporanee ma senza attenuazioni le categorie di giustizia rivoluzionaria e uguaglianza universale. Il risultato è una salutare staffilata d'utopia, un balsamo di rara forza per i nostri giorni angusti e le nostre menti rese asfittiche dal pensiero unico, un libro capace di guardare con occhi nuovi ai più vari fenomeni culturali e politici del mondo d'oggi e di farci «pensare l'impensabile» con strumenti impensati. Un libro che rischia molto, certo, e che sfida la possibilità della disfatta, in nome di quanto scriveva Samuel Beckett in Worstward Ho: «Prova ancora. Fallisci ancora. Fallisci meglio». -
Breve storia del libro (a modo mio)
C'è George Bernard Shaw che rimprovera Alfred Nobel: ""Si può perdonargli l'invenzione della dinamite, ma soltanto un diavolo travestito da uomo avrebbe potuto inventarsi il premio Nobel"""". Oppure Beckett, che a ritirare il riconoscimento proprio non ci va; c'è Gutenberg che inventa la stampa a caratteri mobili e poi fallisce miseramente, dimenticato da tutti; ci sono i reading di poesia degli antichi romani, per un pubblico distratto come e quanto quello dei nostri contemporanei; ci sono i censori del Seicento che tagliano e tagliano, e poi tagliano ancora; o un poeta inglese contemporaneo che trova nella spazzatura il libro con la dedica fatta a mamma e papà. Ci sono i rotoli di pergamena che a Roma si chiamano volumina. Ci sono Petrarca e John Milton, Cervantes ed Erasmo da Rotterdam; c'è Albert Camus che muore in macchina con il suo editore; c'è Voltaire che scrive libelli tra un arresto e l'altro e c'è la pagina più erotica del Padrino. Ci sono libri fondamentali che vendono qualche decina di copie, successi commerciali di scarsissimo valore, e librai attenti alla qualità con le mani nei capelli. C'è Quasimodo che litiga con Montale, che se la prende con Ungaretti, """"la iena egiziana"""". Ci sono gli olandesi che danno rifugio ai censurati, nel Seicento e durante il nazismo. C'è Molière che scrive lettere dedicatorie imbarazzanti; ma anche Shakespeare e Machiavelli in fondo non scherzano. Ci sono quelli che """"Mamma mia, l'invenzione della stampa, chissà dove ci porterà""""..."" -
Dove troverete un altro padre come il mio
Rossana Campo, ancora una volta senza infingimenti e con lo stile dirompente e ""difforme"""" che caratterizza la sua produzione letteraria, ma mettendosi in gioco forse più che in ogni altro suo libro, racconta qui il rapporto con Renato, il padre amatissimo e difficile scomparso di recente; o meglio con le molteplici figure, spesso contraddittorie, che Renato ha incarnato lungo tutta la sua vorticosa esistenza: il maestro di vita che fin da piccola esorta la figlia a rifuggire ogni forma di condizionamento e ipocrisia, ma anche l'irresponsabile che per niente e nessuno si separerebbe dalla sua amica più fidata: la bottiglia; l'individuo gioviale e irriducibilmente ottimista, ma anche l'attaccabrighe, dominato da una rabbia incontenibile; e ancora lo """"zingaro"""" che non sopporta alcuna imposizione e non riconosce alcuna autorità, il contaballe prodigioso, il casinista indefesso, il terrone orgoglioso in un Nord che lo respinge... in una parola un essere infinitamente vitale e tremendamente fragile. Ne emerge un racconto, magari spudorato, ma proprio per questo di rara autenticità, della parte più profonda di sé."" -
Finanza per indignati
L'Italia è in recessione. Cittadini e lavoratori pagheranno di nuovo il conto di una crisi causata da una finanza-casinò ai cui profitti non partecipano, ma di cui scontano le perdite. La speculazione prosegue indisturbata, mentre i piani di austerità, ci si dice, costituiscono i soli modi per ""restituire fiducia ai mercati"""". Restituire fiducia: come se al contrario non fosse il sistema finanziario a doversi riconquistare la nostra fiducia. Sentiamo parlare tutti i giorni di debito pubblico, di derivati, di spread: ma è difficile capirci qualcosa, e sembra difficilissimo intervenire come singoli per cambiare le cose. Non è complicato comprendere la finanza, e neppure agire in prima persona: """"Finanza per indignati"""" lo dimostra, partendo dagli argomenti più semplici - cos'è la finanza, come funzionano le borse e le banche - e conducendo progressivamente il lettore a comprendere a fondo i meccanismi della speculazione, i nuovi strumenti finanziari, la situazione dei conti italiani, l'impasse dell'Europa. Negli ultimi capitoli, il lettore avrà gli strumenti per valutare con cognizione di causa le soluzioni indicate dagli economisti critici e dai movimenti di protesta di tutto il mondo: e, siamo pronti a scommetterci, si ritroverà più indignato di prima, ma meno pessimista e meno disposto a tollerare soprusi nel nome del (presunto) Libero Mercato."" -
Correre è una filosofia. Perché si corre
"Correre rende felici"""". Si potrebbe riassumere così il percorso che Gaia De Pascale traccia in queste pagine: unica fra tutte le discipline sportive, la corsa è una filosofia di vita, e insieme metafora stessa del vivere. Chi corre lo fa per spezzare ogni condizionamento o limite: si oppone al destino, esprime la propria nostalgia per l'infanzia perduta o per un ideale di purezza e autenticità a cui tendere, sfoga emozioni e tensioni sopite da troppo tempo, supera le barriere che la vita gli ha imposto. In una parola, correre è sinonimo di libertà, oltre i vincoli sociali, culturali, oltre le sbarre di qualsiasi prigione, mentale o reale, fisica o emotiva. Ecco quindi una ricchissima carrellata di figure, ognuna emblema di tale pulsione, dal mito greco ai conflitti sociali del Novecento, dalla savana africana ad Alice nel Paese delle Meraviglie, dagli scatti brucianti dei velocisti alle imprese titaniche degli ultrarunner, fra cui spicca il leggendario Marco Olmo. Le storie raccolte in questo libro sono tante e diversissime fra loro, lontane nello spazio e nel tempo della storia, ma non è difficile riconoscerne un centro comune. Quando si tratta di correre, agonismo e competizione non contano più di tanto: l'obiettivo non è sconfiggere l'avversario o inanellare l'ennesimo record, ma arrivare in fondo, raggiungere il traguardo, vincere la sfida che prima di tutto affrontiamo con noi stessi, le paure, le prove durissime di cui il destino ha costellato la nostra strada." -
Dieta o non dieta. Per un nuovo equilibrio tra cibo, piacere e salute
Nel V secolo a.C. Ippocrate raccomandava l'equilibrio nell'alimentazione e nell'attività fisica, sostenendo che la salute dipendesse soprattutto dal cibo: «Che il cibo sia la tua medicina, che la medicina sia il tuo cibo». Eppure solo oggi, oltre duemila anni dopo, pare che gli insegnamenti del padre della medicina comincino a essere presi davvero sul serio. Da decenni obesità e sovrappeso sono riconosciuti come vere e proprie pandemie delle opulente società occidentali. Assai più controverso, invece, è il dibattito sui rimedi, in particolare su quella che tutti considerano come la panacea universale dei problemi legati all'alimentazione: la famigerata «dieta». Gli autori di questo libro propongono una visione innovativa che sostituisce le diete «miracolose» e l'ossessione per le calorie con un regime alimentare e, soprattutto, con uno stile di vita rispettosi del nostro metabolismo ed equilibrio psicologico. Pur con approcci differenti, i contributi di nutrizionisti, psicologi e terapeuti qui raccolti sono accomunati da una visione olistica dell'umano, mettendo al centro la strettissima relazione tra mente e soma: non è un caso che, accanto a obesità e sovrappeso, si stiano diffondendo in proporzioni sempre più preoccupanti disturbi psichici come bulimia, anoressia, vomiting ed exercising, altrettante conseguenze di un comportamento alimentare distorto e paradossale. Insomma, ogni volta che ci mettiamo a tavola o saliamo sulla bilancia, o quando ci infliggiamo estenuanti sedute in palestra per bruciare grassi e calorie, dovremmo semplicemente ricordarci che «siamo quello che mangiamo». Nel solo nel corpo, ma anche nella mente. -
Malinteso a Mosca
Nicole e André, professori francesi in pensione, partono per Mosca nella seconda metà degli anni Sessanta. Vanno a trovare Maša, figlia di primo letto di André, che ha sposato un russo. Rimarranno lì per un mese, il tempo di rivedere Mosca e altre città, per quanto la burocrazia russa permetterà loro. Maša li accompagnerà per tutto il tempo facendogli da guida: un semplice malinteso, una crisi tra i due, nata per motivi futili, si risolverà alla fine in un nuovo equilibrio sentimentale. È il cambiamento, del resto, il tema centrale del libro: il cambiamento dell'età matura, la necessaria trasformazione dei rapporti, della realtà, della politica. Questo romanzo breve di grande intensità, scritto all'incirca nel 1965, fu escluso dalla raccolta Una donna spezzata per motivi non del tutto chiari, probabilmente non letterari, vista la sua indubbia qualità: ragioni di ordine forse politico, forse personale, legate al carattere di alter ego dei due protagonisti, che corrispondono all'autrice stessa e al suo compagno Jean-Paul Sartre. Quel che è certo è che Malinteso a Mosca dev'essere annoverato fra le più interessanti riscoperte editoriali degli ultimi anni, come scrive il curatore dell'edizione statunitense, anche perché «presenta caratteristiche uniche nella produzione narrativa della Beauvoir: va dunque considerato parte integrante del suo corpus, arricchendo così in maniera considerevole la reputazione dei suoi scritti». -
Le infradito di Buddha. Guida orientale per disorientati
«Grazie per aver aperto questo libro. Che c'è dentro? Non lo saprete mai, se non lo leggete. Ma vi daremo qualche piccola indicazione. Giusto per disorientarvi un po'. Se non siete disposti a deragliare di un millimetro dalle vostre rassicuranti abitudini, dal primo caffè mattutino all'ultimo film prima di andare a letto, questo libro non vi serve. Se non vi solletica l'idea di incontrare sui sentieri meno battuti dell'Himalaya filosofi orientali demolitori dell'Io, architetti della Supermente, maestri della deprogrammazione razionale, virtuosi dello zen e pensatori straordinariamente originali e spiazzanti, questo non è il vostro libro. Se non sentite il richiamo delle leggende indiane, dei punti di vista radicalmente opposti e non siete attratti dall'inatteso, rimettete pure il libro sullo scaffale. In giro troverete qualcosa di più interessante. Se invece siete curiosi, amate gli sguardi inediti e vi attira l'idea che una cultura agli antipodi della nostra possa condurci per mano in un'eccitante ricerca di prospettive nuove, allora questo libro fa al caso vostro. Date fiducia alla vostra mente, se volete che essa ricambi». (Zap Mangusta)