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Tutti pazzi per le fiabe... E voi?
Età di lettura: da 4 anni. -
2033. Nostalgia di domani
Uno sconvolgente amore proibito rischia di minare un progetto di rinnovamento di un mondo dominato dalla logica dei mercati. Il ricordo di questi giorni però non obnubila l'alba del terzo decennio di questo secolo. Una donna si fa carico di cambiare il corso di una palpitante storia. Una favola o un sogno in cui, attraverso le avventure e i dialoghi di una padre e di una figlia, si delinea una società nuova. -
Di polvere e di altre gioie
C'è una trasmissione televisiva i cui concorrenti vengono puniti fisicamente; e c'è una serie di prostitute che vengono torturate e uccise barbaramente durante riti crudeli e cruenti. In mezzo a tutto ciò c'è Oscar Fiori - esperto di figure retoriche e di professione l'Operatore Sociale - che investiga suo malgrado aiutato dalla propria famiglia da cartone animato composta da una sorella incinta per miracolo, nipoti geniali, un cane, Wittgenstein, e una gatta, Camus. E poi c'è Edera, una ragazza che non può muoversi e che puòcomunicare solo attraverso un sintetizzatore vocale assistita dallo stesso Oscar. Una giostra tra suspence e divertimento, tra giornalisti indelicati e sindacaliste orgogliose, donne divine e poliziotti dalla cravatta sgualcita. -
Sua altezza!
"Un classico della letteratura per ragazzi che supera i confini di genere, l'intento meramente formativo e i toni edificanti di tanti suoi simili dell'epoca. La prosa poetica e spigliata della Vivanti, recente e unanime riscoperta del nostro panorama editoriale, consegna al lettore di oggi la delicata finezza di un'opera visionaria che ricorda le meraviglie di Carrol e le magie di Baum""""." -
Mal giocondo
Ripubblicare dopo 125 anni l'esordio poetico di Luigi Pirandello significa tornare su una questione affrontata dalla critica soprattutto in virtù della produzione futura, trascurando quanto di buono (multa bona mixta malis, scrisse in proposito Arturo Graf) si può ancora ottenere da una lettura vergine di ""Mal giocondo"""", la raccolta che l'autore ventiduenne era riuscito a farsi stampare dalla libreria """"Pedone Lauriel"""" appena acquisita dal torinese Carlo Clausen, a Palermo, nel 1889, cioè alla vigilia della sua partenza per Bonn, dove si recava per terminare gli studi filologici dopo un attrito avuto a Roma con il professore di letteratura latina Onorato Occioni. La prima stagione pirandelliana, sia per un motivo di precedenti culturali che per il calibro spontaneo di una velleità imbevuta di tradizione, è dunque in poesia."" -
Il fuoco sacro della poesia. Conversazioni con Maria Luisa Spaziani
Raccolta delle interviste di Leone D'Ambrosio a Maria Luisa Spaziani. -
E tornarono le stelle
In un futuro non troppo lontano tutte le certezze passate vengono meno: la mobilità, la comunicazione, i progressi scientifici e tecnologici sembrano crollare davanti a un domani sconosciuto. In poche ore il genere umano dovrà abituarsi a lasciare le sicurezze di ieri per vivere in una nuova era in cui il giorno e la notte si alterneranno, dove la mancanza della luce elettrica riporterà gli uomini a uno stato primordiale, costringendoli a rinnovare le conoscenze per garantirsi la sopravvivenza e un nuovo, possibile futuro. -
Il marinaio migliore
Intensa raccolta poetica dell'autrice torinese Catia Manna. -
Alito e calce
Autore di teatro, scrittore, poeta. Francesco Randazzo, autore siciliano ma esule volontario a Roma, in questa matura raccolta poetica valorizza il suo intenso percorso artistico. -
Presente indicativo
Nuova raccolta per Nicolò Sorriga, una delle voci poetiche più interessanti della nuova generazione. -
Nebbia
In una società incapace di autogestirsi, tra riflessioni sulla vita e sull'arte e numerosi flussi di coscienza, si delinea l'avventura che porta alla scoperta della verità. -
La malattia di scrivere. Conversazione con Guillaume Chpaltine
Il nuovo libro di Leone D'Ambrosio è una lunga intervista a Guillaume Chpaltine, uno scrittore francese - romanziere, drammaturgo, traduttore - che vive a Parigi. Chpaltine ha vissuto più di trent'anni in Italia. È stato il corrispondente culturale di «France Observateur» a Roma negli anni Sessanta. Ha collaborato con Fellini a «La città delle donne». Ha scritto una versione ""maccheronica"""" di «Prova d'orchestra» su richiesta dello stesso Fellini. Ha collaborato con Fabio Carpi alla sceneggiatura del film «L'amore necessario/L'amour nécessaire». La traduzione letteraria è una passione che occupa una parte della sua vita e che esprime pienamente il suo amore per l'Italia. Vegetariano, milita per il riconoscimento di una Dichiarazione dei diritti dell'animale. È vicino al movimento ecologico e ai Radicali italiani."" -
I piani inferiori della luna
Michele Manna ci presenta una raccolta di racconti in cui personaggi, luoghi, parole sono affreschi di quadri senza tempo. -
Rio
Vediamo: ""Rio"""" non è un romanzo, non è un testo teatrale. È un genere misto a cui manca un nome. Didascalie, note di regia, dialoghi e monologhi. Quattro personaggi, due giovani donne, due uomini, ma non fa differenza, """"nessuno si accorge se l'acqua piange"""". Quattro storie tanto diverse, o forse no: J, il Ricordatore mai nato, Perla, la migrante figlia dell'acqua, Jamelia, l'africana albina, bambina delle premonizioni, Varud, il medico che gira il mondo per incontrare il suo passato, perché spazio e tempo sono la stessa cosa. Intorno a loro una città ostile, che esplode, un porto diviso da un muro che, costruito per la guerra, ora spartisce e ferma i migranti. Il muro non è altro che il """"fastidio nel contatto"""", come lo chiama Richard Sennett."" -
Benzine
Luigi ha trent'anni e vive nella periferia nord-est di Roma, simbolico e pasoliniano luogo di ibride esistenze. Studente universitario, si divide tra l'impegno sociale, lavori saltuari e amicizie. Antonio, Verena e Natalia costituiscono il gruppo eterogeneo con cui Luigi vive singolari avventure, finché un avvenimento importante cambierà l'esistenza di tutti. Lo stile è ironico, a volte demenziale; esso avvolge la realtà multirazziale e bizzarra sia del quartiere in cui l'io narrante vive, sia del contesto universitario col quale egli viene a contatto durante l'occupazione della Facoltà. Tra episodi eccentrici e rapporti conflittuali, l'ideale romantico dell'esistenza per Luigi rimane intatto. -
Tu prova ad avere un'idea. Ripensando De André e Gaber
Nuova edizione per ""Tu prova ad avere un'idea. Ripensando a De André e Gaber"""", un volume nato per approfondire gli aspetti psicosociali di questi due """"liberi pensatori"""", come li definisce Flavio Oreglio nella prefazione. Un percorso accurato nell'universo emotivo e culturale di queste due fondamentali figure della musica e del pensiero italiano del Novecento."" -
Contemplazione della morte
Nell'aprile 1912 D'Annunzio pubblica sul ""Corriere della sera"""" quattro scritti, in memoria di Giovanni Pascoli e dell'amico Adolphe Bermond. Fortemente scosso dalla grave perdita di questi due personaggi molto importanti per la sua vita e la sua arte, decide di commemorarne la scomparsa. Nella prima prosa, D'Annunzio manifesta la sua stima per Pascoli, arrivando poi a descrivere attraverso aneddoti e piccoli episodi l'amicizia che li legava. Le successive invece sono principalmente costruite intorno ai ricordi del rapporto che l'autore aveva con Adolphe Bermond e di alcuni indelebili momenti biografici, come la visita all'amico in fin di vita. Il Bermond, forte della sua profonda fede, tentò più volte, invano, di convertire lo scrittore. Proprio per questo, nella seconda parte dell'opera a lui dedicata, l'autore si interroga sul significato della morte e sulla propria mancanza di fede, arricchendo il testo di citazioni bibliche ed evangeliche. """"Contemplazione della morte"""" è quindi considerato da molti il suo testamento spirituale."" -
Bath's life. Anche in bagno non c'è pace! (A)
Esiste un posto fantastico in cui possiamo rifugiarci in caso di bisogno, un posto in cui possiamo trovare benessere e pulizia, un posto in cui possiamo godere di una rara quiete sapendo di non essere disturbati. Un posto perfetto, insomma, e per di più facilmente raggiungibile. Qual è? - chiederete. La risposta è fin troppo facile: il bagno! Eppure, negli ultimi tempi, nemmeno dentro al bagno regna più la pace. Specialmente in quello dei coniugi Walter e Mira Closet. Specialmente dopo l'arrivo di Tim. -
Museo. La poesia ceneriera di Libero de Libero
Il presente lavoro - basato soprattutto sul periodo degli esordi - può contare su notevoli indagini attinenti la poesia deliberiana e sull'ipotesi di rinnovamento sia del linguaggio sia della tematica maturata nel tempo dall'autore. Nell'idea di modernità per la lirica pura a cui Libero De Libero più tiene, ""Museo"""" è un libretto di trentanove poesie inedite, scritte a china, prevalentemente tra il 1935 e il 1940, accostate senza un ordine preciso. Apre la raccolta una poesia del 1936: Avvertimento; a chiudere è una poesia datata """"aprile 1943"""": Per G. che voleva una poesia dedicata a Isotta. A metà libretto è collocata invece """"la più vecchia poesia"""": Giuoco, datata 1921, assieme a un gruppo di nove poesie numerate e senza titolo, """"gruppo scritto tra il '30 e '33, insieme ad altre smarrite"""". Ma è lo stesso De Libero a piè di pagina di copertina a precisare che ne è l'editore (""""1935 - io editore"""") e che è a lui dedicato (""""a me dedicato"""") e che """"questa raccolta va riguardata come una ceneriera e non come un'ambiziosa opera. Cose nate morte, e cose unicamente alla memoria di certe giornate""""."" -
Dove le parole non si spezzano
La sua poesia, che a volte prende le connotazioni di una prosa poetica, racconta le imposizioni subite per mano dei colonizzatori, le barbarie, le ferite dell'essere, lo sfruttamento delle loro ricchezze da parte di dominatori stranieri senza scrupoli. La forza e l'intensità del verbo di Abad cercano di svegliare, tra la gente, la coscienza di una propria identità: quella stessa identità smarrita con l'assimilazione forzata portata avanti prima dagli spagnoli e poi, negli ultimi cento anni, dagli americani. Per questo Abad è una voce struggente e scomoda, anticoloniale, che esprime le condizioni di sofferenza e di miseria nelle quali ancora oggi si trova la popolazione indigena, dopo quattro secoli di colonizzazione e di dittature spietate appoggiate dall'Occidente. La riscoperta dell'identità nazionale tramite la lingua e la cultura degli antenati è certamente uno dei messaggi più importanti della sua poesia, nella consapevolezza di riconoscersi in un linguaggio inconfondibile filippino. L'autore conosce il suo passato e, seppur in inglese, sogna il futuro anche in tagaiog, la lingua degli antenati.