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Non sono d'accordo! Adolescenti in corsia
«Questa storia inizia un giorno a caso, uno qualunque, magari un giorno cui ti trovi in vacanza con i tuoi, con gli amici o con la ragazza o il ragazzo. Un giorno mentre pensi a cosa farai nel weekend, a quale festa parteciperai. Un giorno nel quale penserai che quest’anno ci sono gli esami e dopo ti godrai tutta l’estate. Un giorno di ordinaria amministrazione, in cui i pensieri più bui riguardano un’insufficienza in latino o la tipa o il tipo che non ti vuole.rnrnMentre sei lì, che scorri la pagina facebook, qualcosa nel tuo corpo richiama la tua attenzione, una febbriciattola fastidiosa che “magari se ne andrà domani”, un doloretto al braccio o forse alla gamba o altrove nel corpo, forse avrai sbattuto in un mobile, forse sarai caduto durante gli allenamenti, beh! “Una cosa da due minuti dal medico”. Deciderai di dirlo ai tuoi genitori, e magari neanche subito, che prontamente ti porteranno da lui. Per due minuti di visita attenderai ore in fila, entrerai e ti dirà “facciamo degli accertamenti!” che poi diventano motivo di altri accertamenti che poi diventeranno la causa di un trasferimento in ospedale per fare altri accertamenti.rnrnIn un attimo, in un giorno qualunque, ti troverai su una giostra, senza aver pagato il biglietto, con vari buchi nelle braccia, neuro immagini del tuo scheletro e dei tuoi organi, magari un buchetto per fare un prelievo di midollo osseo e tanta confusione nella testa.rnrnNel migliore dei casi, i medici dell’ospedale riusciranno ad orientarsi e dunque orientare te e la tua famiglia rispetto a ciò che ti sta accadendo, in un tempo comprensibilmente breve; nel peggiore dei casi, ci vorranno altri accertamenti o esami diagnostici per fare, appunto, la diagnosi di quel qualcosa che in un giorno qualunque, nel tuo corpo, ha attirato la tua attenzione.rnrn[…] Quello che è necessario che tu sappia è che loro, i tuoi genitori, insieme a te sono sulla giostra sulla quale sei salito qualche giorno fa, e come te si sentono sballottati e confusi. La buona notizia è che non sarai l’unico a sentirti perso, spaesato e con tanti punti interrogativi in testa.»rnrnValentina Corsini -
I distretti dell’economia civile. Come sviluppare la sostenibilità ambientale, sociale ed economica dei territori
Questo libro, da intendersi quasi più come un manuale, nasce per dare un contributo di senso e di sguardo a tutte quelle esperienze diffuse, animate da amministrazioni locali, realtà del terzo settore, imprese, cittadini attivi che sperimentano quotidianamente pratiche territoriali di cambiamento. Progetti e iniziative che si sviluppano grazie a un pensiero teorico che vede nel binomio economia civile tutta la sua forza suggestiva, culturale ma allo stesso tempo anche e soprattutto operativa. Un approfondimento sui presupposti teorici, sul metodo, gli attori e le azioni in grado di contribuire a dare risposte a bisogni (di beni e servizi), capaci di creare valore economico e di moltiplicare i benefici sociali e ambientali, anche grazie alla partecipazione, alla gratuità e al dono. Ridurre le distanze abbattendo steccati, nel rispetto delle differenze di ognuno degli attori coinvolti: è il contributo, di confronto e discussione, che auspichiamo possa arrivare da questo approfondimento e da tutta la sperimentazione in atto in Italia, a cominciare da quella promossa da Legambiente attraverso la diffusione dei Distretti dell'Economia civile. -
La Grande Guerra lontano dal fronte. Barberino Val d'Elsa e Tavarnelle Val di Pesa
La Prima guerra mondiale trascinò nel suo vortice milioni di soldati, uomini di città e campagne, donne, anziani, bambini e ragazzi coinvolti nella mobilitazione totale lontano dal fronte. Un secolo dopo, possiamo capire impatto e conseguenze della Grande Guerra analizzando casi di studio significativi, come quello offerto dai Comuni di Barberino e Tavarnelle. Qui si troveranno notizie sui soldati partiti per il fronte e su quelli mai tornati, sulla classe dirigente municipale e i suoi rapporti con i poteri centrali, la propaganda e gli strumenti di controllo sociale, su economia e cultura locale, abitudini alimentari e vita quotidiana, malattie ed emergenze prima e dopo Caporetto, sulla conta dei caduti e l'elaborazione del lutto, gettando uno sguardo sugli anni del fascismo e la creazione di memorie che giungono al tempo presente. Emerge il profilo originale di un territorio toscano che arricchisce ma mette anche in discussione alcune chiavi di lettura che si ritenevano consolidate. Presentazioni di David Baroncelli e Trentanovi Giacomo. -
Nazionalismi, letteratura e plurilinguismo
A 100 anni dalla fine della Grande Guerra ricordiamo l'Europa disastrata dalle due guerre mondiali, apice del nazionalismo per il quale la guerra è congenita. Anche se ha perso, quindi, ogni legittimazione morale e storica, esso non è scomparso e in momenti di crisi riemerge. Ad esso si contrappone la costruzione di entità sovra-nazionali che fanno del multiculturalismo e dell'interculturalità elementi fondanti. Il nazionalismo è una fede secolarizzata che penetra nei più remoti angoli dell'esistenza. Perciò anche la dimensione estetica della sua comunicazione risulta centrale per la sua diffusione, come anche nel caso dei modi d'essere multi- e interculturali. La letteratura, nel suo modo peculiare di analisi e costruzione estetica del mondo, coinvolge la soggettività tutta e contribuisce alla sua modellazione. Essa occupa il centro delle indagini qui raccolte, collegandosi in un discorso dialettico di reciproca fecondazione con la storiografia e la linguistica. -
«Quel giorno a Le Mans» (341.3)
Cosa lasciano un tempo e un luogo? Storie. Potremmo dire così. Parlando di una gara come la 24 Ore di Le Mans non si tratta semplicemente di disquisire di un particolare evento. È come se avvenisse un salto quantico vero e proprio in una dimensione spazio-temporale, fuori da qualsiasi contesto quotidiano. Raccontare la vita, i momenti che hanno reso questa cittadina unica al mondo grazie al suo circuito, significa entrare a far parte di una realtà che, per una settimana all'anno esegue liturgie, riti e tradizioni capaci di renderla con quel pizzico di Grandeur francese ""l'Olimpo dell'Endurance"""". In queste particolari circostanze nasce la storia di """"CetilarVillorba Corse - The Italian Spirit of Le Mans"""" in grado di raccontare attraverso le voci dei suoi protagonisti ciò che ha lasciato in loro un folgorante debutto, fino all'oggi, e al loro ritorno. Sul ciglio della Sarthe."" -
Pittori e dipinti del Novecento pisano. Nel secolo andato
La nostra non vuole essere una storia della pittura a Pisa del primo Novecento e neppure una breve sintesi dei pittori più significativi. Si tratta, molto più modestamente, di tredici medaglioni biografici di alcuni tra i principali pittori pisani del primo Novecento che, secondo il personalissimo parere di chi scrive, furono tra i più importanti, con l'aggiunta di qualcuno che forse così significativo non fu, ma che è stato pressoché totalmente dimenticato, e che meriterebbe invece una qualche riconsiderazione. -
Insegnare le lingue on line e su app. Strategie, aspetti culturali, inclusione e performance nell'apprendimento linguistico
Come migliorare la gestione dei corsi di lingua on line e su app? Il volume risponde a questo interrogativo individuando strategie glottodidattiche, indicando in che modo veicolare gli aspetti culturali della lingua e come gestire la videoscrittura in modo inclusivo. Inoltre, fornisce istruzioni per scegliere un corso a distanza, valutandone potenzialità e criticità. Il testo è indicato sia per la formazione sia per l'aggiornamento dei docenti di didattica della lingua (seconda e straniera) ma anche di altre discipline, dei tutor e degli instructional designer, prendendo in considerazione le nuove competenze richieste ai docenti e i differenti metodi di studio e stili di apprendimento delle nuove generazioni. Il taglio pratico - che si avvale anche di memorandum visivi e brevi test di autovalutazione - è pensato per accrescere l'abilità di gestire con più consapevolezza critica e controllo il processo di insegnamento a distanza. Infine, viene stilato un Mini Vademecum che riassume le risposte alle domande poste nel volume e che, nella sua brevità, può essere recuperato mentalmente senza sforzo come guida durante l'attività di insegnamento. -
Metamorfosi dei «topoi» nella poesia europea dalla tradizione alla modernità. Vol. 1: Figure della soggettività e «imitatio» dal romanticismo al decadentismo.
«Questa ricerca parte dal celebre studio Europaeische Literatur und Lateinisches Mittelalter (La letteratura europea e il Medio Evo latino) del 1948 dove Ernst Robert Curtius ricostruisce una linea di continuità tra antichità classica e letteratura europea moderna sulla base comune della letteratura latina medievale. Al progetto dello studioso tedesco, già concepito una ventina d'anni prima, era anche sotteso un intento politico, quello di individuare l'unità di questa tradizione nello spazio e nel tempo a fronte del caos spirituale contemporaneo avviato a deflagrare nel conflitto mondiale. Dello studioso spicca una immagine nella memoria che è a suo modo eroica, quella di un uomo che lavorava, negli ultimi anni della seconda guerra mondiale, in una modesta biblioteca privata, dentro a un appartamento le cui finestre erano state frantumate dalla esplosione delle bombe. Qualcuno ha definito Curtius un ""umanista della guerra fredda"""", alludendo al suo conservatorismo politico; ma quel progetto concepito negli anni '20-'30 della """"trahison des clercs"""" appare come una risposta coerente alla grande sfida intellettuale e politica come la si percepiva in Germania in quegli anni, allorché egli portò a coscienza l'imminente caduta della """"mente germanica"""", reagendo alla Krisis con la proposta di un umanesimo integrale fondato sulla retorica antica e, nella modernità, sulle sue matrici cristiane. Se questo libro è la aristocratica difesa di un ideale che possiamo chiamare """"l'Europa dello spirito"""", è anche però il prodotto storico di una particolare generazione, quella che raggiunse la sua maturità durante gli anni venti del secolo, fra cui Curtius annoverava compagni di strada come Gide, Ortega e, soprattutto, Eliot. Nella sua prospettiva di lunga durata, il grande romanista indica dunque nel Medioevo latino e cristiano, piuttosto che nel Rinascimento e nella classicità tradizionalmente intesa, la radice di un nuovo umanesimo garante dell'unità spirituale dell'Europa. E individua nella retorica i principi normativi di un sistema il cui tessuto connettivo è costituito dai topoi: ovvero, quel repertorio di costanti morfologiche che costituiscono l'ossatura della tradizione letteraria occidentale. I topoi nascono dalla forza di esemplarità che spinge i poeti a imitare (ed emulare) certi prodotti letterari autorevoli, consacrati dalla tradizione (la Bibbia e i Classici, in particolare): essi vivono infatti sul punto di tensione fra tendenza conservativa e spinta innovativa del sistema letterario assicurando la continuità della tradizione nel momento in cui la loro variazione incessantemente la riscrive. La natura iterativa che li caratterizza riguarda tanto le forme che si irrigidiscono in formule, quanto i contenuti che si cristallizzano in luoghi comuni...» (Sergio Zatti)"" -
Laghat. Un cavallo speciale. Ediz. illustrata
Questa è la storia di un cavallo realmente esistente: si chiama Laghat, è un Purosangue Inglese, ed è stato allevato per diventare un cavallo da corsa e vincere i Grandi Premi negli ippodromi. Non sempre, però, la vita va nella direzione attesa e Laghat, quando è ancora puledro, a seguito di una malattia diventa quasi completamente cieco. A quel punto il suo destino sembrerebbe segnato ma Laghat è un cavallo fortunato perché è circondato da persone che si prendono cura di lui e che riescono a capire che, nonostante il suo ""svantaggio"""", potrebbe ugualmente fare quello per cui è nato, correre e vincere. E questo è quello che accade: Laghat vince ben 26 corse negli ippodromi! Da qualche anno è in """"pensione"""" e si gode, coccolato da tutti, il suo meritato riposo. Età di lettura: da 6 anni."" -
Come si mangia l'olio. Con la carne, le verdure e i dolci, il terzo manuale pratico di abbinamento gastronomico con l’olio extra vergine di oliva. Ediz. italiana e inglese
«L’olio extra vergine di oliva è l’alleato ideale del cibo. Non solo, è al suo servizio e trae da esso l’energia per autodeterminarsi ed esaltare quello che accompagna.rnrnLo è sempre stato ma lo è adesso ancor di più perché lo si conosce meglio e soprattutto, facendolo sempre meglio, si conferisce all’olio extra vergine di oliva una personalità propria che nell’alimentazione si pone al pari di tutti gli altri ingredienti. Siamo in grado di elencare, oggi, tantissimi sapori e aromi sprigionati dall’olio extra vergine di oliva e ne contiamo così tanti che siamo in grado di unirli consapevolmente ai tanti sapori e aromi che gli alimenti regalano al nostro gusto.rnrnQuesto libro ha avuto come titolo un’affermazione che ha trovato forza nella nostra attività quotidiana del mangiare perché, appunto, che cos’è che mangiamo? Il cibo o l’unione degli ingredienti che lo formano? Ancora ci chiediamo: in quale alchemica formula gli ingredienti si uniscono tra loro? E noi, mangiamo il cibo o l’olio a cui lo accompagnamo? L’olio extra vergine di oliva è un prodotto che appartiene alla storia dell’uomo così come a tutte le sue pratiche che ha adottato nel tempo per perseguire il buon vivere, comprese quelle spirituali; ha peculiarità ancora non del tutto esplorate così che il suo fascino, proprio di tutte le cose in natura, aumenta ogni giorno e ci lega ad una continua comparazione di quello che è e quello che consacra. L’olio ci rimanda all’arcaicità della tradizione, dà calore, emozione, dà salute e soprattutto dà amore e appartenenza alla terra che viviamo.rnrnAbbiamo fatto un grande percorso, incontrato grandi produttori di olio e grandi interpreti della cucina. Da tutti abbiamo compreso che la cultura di questa eccellenza non è un argomento finito e siamo contenti di avere ancora tanto da imparare. -
Il Museo Archeologico di Rosignano Marittimo. Risorse e insediamenti nell'Etruria settentrionale costiera. Ediz. italiana e inglese
Il Museo Civico Archeologico di Rosignano Marittimo è nato nel 1957, ad opera del locale Gruppo Archeologico, per accogliere i corredi di alcune tombe di età tardo-etrusca rinvenute a Castiglioncello e si è ampliato, in seguito, con reperti provenienti dal territorio comunale. Gli scavi al quartiere portuale di S. Gaetano di Vada, condotti dallo stesso Gruppo tra il 1957 e il 1979, dotano il Museo del suo nucleo più consistente. Con l’inizio degli anni ’80 il Dipartimento di Scienze Storiche del Mondo Antico dell’Università di Pisa assume la direzione scientifica degli scavi di S. Gaetano e parallelamente inizia un’ampia ricognizione topografica del litorale e della valle del fiume Fine. Dal 1987 anche la Val di Cecina, da Volterra al mare, diviene oggetto di indagini sistematiche, nell’ambito del “Progetto Volterra”, promosso dalla Regione Toscana e condotto dal Dipartimento di Scienze Archeologiche dell’Università di Pisa e dai Musei di Volterra e Rosignano. Il nuovo Museo, inaugurato nel 1996 nel cinquecentesco Palazzo Bombardieri, è nato dall’incontro di queste esperienze e si è poi progressivamente arricchito grazie a numerose altre ricerche, condotte soprattutto dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana. Meritano particolare attenzione, tra queste, oltre al prosieguo delle campagne di scavo nel quartiere portuale di Vada Volaterrana, tuttora in corso, le indagini di scavo condotte tra il 2001 e il 2005 nella necropoli tardo-etrusca di Pian dei Lupi e il recupero di alcuni relitti lungo la costa livornese. Con una particolare attenzione al rapporto fra l’uomo e l’ambiente e alla vocazione marittima del territorio, il Museo ripercorre la storia degli insediamenti e dello sfruttamento delle risorse della fascia costiera compresa tra Castiglioncello e il fiume Cecina e del suo entroterra, dalla preistoria al Medioevo. L’esposizione, dal carattere fortemente didattico ed arricchita da ricostruzioni, plastici e strumenti multimediali, vuole anche essere un’introduzione alla visita del territorio, suggerendo itinerari e percorsi alla riscoperta della storia e delle tradizioni di un paesaggio variegato e suggestivo. -
Alessandreide. Testo latino a fronte. Ediz. critica
Nel medioevo il personaggio di Alessandro Magno suscitò un tale interesse che su di lui si scrissero romanzi in latino e in volgare, poemi, cronache, commenti biblici e sermoni. Tra queste opere si colloca il poema epico-mitologico ""Alexandreis"""" di Gualtiero di Châtillon, monumento della poesia epica mediolatina, tra i testi più letti nella scuola e fuori. L'autore, che reagisce alla tradizione leggendaria volgare ispirandosi per il contenuto alle """"Historiae"""" di Quinto Curzio Rufo e per la forma a Virgilio e Lucano, offre una narrazione avvincente e non acritica delle imprese di Alessandro. Il testo latino, accompagnato a fronte dalla traduzione italiana completa, si giova di un puntuale commento e di una introduzione che ricostruisce la biografia dell'autore, affronta la questione dell'epoca di stesura e pubblicazione dell'opera, esamina le fonti impiegate dall'autore, tratta dell'ampia ricezione del poema e infine offre una sintetica valutazione delle peculiarità stilistiche."" -
Vallis Arni # Arno Valley: la Toscana dal fiume al mare. Tra eredità storica e prospettive future
L'Arno è la matrice dell'assetto territoriale di gran parte della Toscana: per secoli esso ha rappresentato un 'sistema a rete' esteso ai suoi affluenti, alle paludi e al mare, che abbracciava anche le città e i territori dell'interno. La sua rilevanza economica e sociale si estese anche all'ambito politico e culturale. Gli importanti cambiamenti sviluppatisi dall'Ottocento hanno segnato il declino del fiume, finché nel secondo Novecento la scomparsa definitiva di attività e funzioni svolte per secoli ha privato l'Arno non solo del ruolo storico di collegamento tra la Toscana interna e il mare, ma anche della funzione di catalizzatore sociale, culturale e politico. Il volume, che vede il contributo di autori di diversi settori disciplinari, intende ricomporre un quadro d'insieme sulla base delle ricerche condotte fino ad oggi, utile per valutare la possibilità di rinascita di quel sistema territoriale nei suoi diversi aspetti. -
Gli statuti di Monterappoli del 1393
Il volume, promosso dall'Associazione Amici dell'Archivio Storico Comunale di Empoli, contiene l'edizione dello statuto di Monterappoli del 1393, preceduta nel testo da un'introduzione di Vanna Arrighi e da due saggi di corredo di Paolo Santini e Marco Frati. Lo statuto monterappolese si inquadra in un ampio e variegato panorama riferibile ai numerosi testi statutari delle comunità soggette a Firenze, e presenta diverse peculiarità che contribuiscono a rendere molto interessante l'analisi del documento e soprattutto la ricostruzione del contesto nel quale viene elaborato. Nella sua introduzione Vanna Arrighi si sofferma proprio sulla storia materiale del codice, sulle procedure di approvazione da parte degli organi fiorentini, e sulla conseguente attività di conservazione dei manoscritti e delle copie negli archivi centrali. Nel saggio di Paolo Santini vengono indagati, inquadrandoli nel contesto storico generale di riferimento, da una parte i rapporti fra le istituzioni territoriali del contado e i vari livelli delle magistrature fiorentine, dall'altra le fitte relazioni fra Monterappoli e le comunità dell'area in una zona di confine. Nel saggio di Marco Frati, infine, l'autore propone un attento esame del territorio di Monterappoli dal punto di vista del paesaggio e dell'architettura dalle origini al tempo degli statuti del 1393, indagando le trasformazioni da corte a curia a comune, con uno sguardo attento alla demografia e al popolamento, all'economia, alla viabilità, alle acque, mantenendo l'attenzione sull'analisi del contesto territoriale sul quale insistono i castelli, i borghi, le chiese. -
L' Arno a Pisa. Storie, personaggi, immagini
Un fiume come pochi altri l'Arno, che a Pisa conclude il suo corso trasportando secoli di storia. Da Dante a Leonardo, dal Savonarola ai Medici e i Lorena, fino a Manzoni e D'Annunzio, è stato scenario di molte altre storie, da quelle racchiuse nei palazzi che vi si affacciano, alle altre legate alla guerra, alle alluvioni, alle grandi manifestazioni spettacolari e folcloristiche. Un libro dunque che racconta il fiume come mai è stato fatto, mettendo a fuoco tutto ciò che ad esso è collegato. -
I paesaggi del vino. Immagini e rappresentazioni
È ormai assodato che l'alimentazione è uno degli elementi fondamentali di una civiltà. Oltre che fonte di nutrimento e di godimento sensibile, l'uva e il vino forniscono stimoli intellettuali che ne fanno complessivamente una forma di esperienza euristica, come sanno bene gli scrittori, registi e artisti menzionati e indagati in questo volume, che raccoglie interventi di archeologi, storici dell'arte e dell'architettura, antropologi, oltre a studiosi delle letterature classiche, medioevali e moderne, in un viaggio antico quanto l'uomo. Scopo di questa miscellanea, che si muove fra ricerca di prima mano e divulgazione di alto livello, e che trova il suo zoccolo duro nella cultura europea antica e contemporanea, con approfondimenti notevoli in altri ambiti geografici, è contribuire all'emersione e alla diffusione dei saperi, antichi e nuovi, collegati al vino e alla sua coltura. I paesaggi del vino appartengono infatti a una dimensione agro-alimentare portatrice, oltre che di valori nutrizionali e dei noti e immediati piaceri finali, di un senso identitario in lenta, ma continua evoluzione, che cambia unitamente alle tecnologie e alle strutture produttive e di distribuzione, ai consumi, alle politiche e alle norme che li condizionano. -
La critica letteraria negli autori latini
In questo volume sono affluite varie ricerche dedicate alla critica letteraria negli autori romani, in una specie di fil rouge che accomuna autori di epoche diverse, sulla base dell'impiego di un lessico ormai entrato a far parte di un bagaglio espressivo di tipo tecnico e specialistico. Gli autori più rappresentativi sono Quintiliano e Velleio Patercolo, ma non mancano anche Persio, con il suo giudizio su due tragici latini, e Catullo con l'utilizzazione di un termine critico-letterario come libellus. Che Velleio si inserisca in questo panorama e che anzi anticipi in vari casi i successivi usi quintilianei, è la testimonianza del fatto che nel I secolo d.C. si era ormai costituito a Roma un lessico critico consolidato, sorto attraverso la lettura di auctores come Cicerone e Orazio. Quintiliano è nel volume analizzato per i suoi giudizi su molti scrittori greci: Alceo, Archiloco, commedia antica, Antimaco, Callimaco ed altri scrittori, che sono come cibi sostanziosi per la formazione del futuro oratore. -
Vittorio Locchi. Sol chi cammina è degno d'arrivare. Il tempo, l'opera e la storia di un giovane intellettuale. Catalogo della mostra (Figline e Incisa Valdarno, 15 febbraio-13 maggio 2017). Ediz...
Critico letterario, drammaturgo, scrittore di canzoni, ma soprattutto poeta, Vittorio Locchi è stato accettato e amato ancora oggi come il ""cantore del dolore dei soldati""""; una generazione intera distrutta nelle trincee del Carso e dell'Isonzo nella prima guerra mondiale, che si è riconosciuta nei versi """"E voliam nel sole anima mia!"""" che aprono la sua opera più conosciuta: """"La sagra di Santa Gorizia"""", pubblicata postuma, che gli ha dato giusta fama e riconoscimenti. A cento anni dalla morte nel 2017 il Comune di Figline e Incisa Valdarno, con il contributo di alcune associazioni, collezionisti e semplici cittadini innamorati della sua poesia, ha voluto ricordare la sua figura di giovane intellettuale, figlio del proprio tempo, appassionato e anticonformista, sincero ricercatore del proprio ideale, rendendogli il giusto omaggio, fuori da ogni retorica ormai superata dalla storia. Con questo libro si è voluto raccogliere e rendere accessibile tutto il materiale, i documenti, le foto e i ricordi che tuttora legano tanti al ricordo del nostro poeta. Tante le tracce lasciate nel paese dove è nato, ancora tante le pubblicazioni che hanno continuato a divulgare la sua opera nelle nuove generazioni di lettori. Un'altra operazione di divulgazione quindi, di ricerca di una memoria, anche identitaria, che appartiene a tutti e che sentiamo il dovere di tramandare. Introduzione di Giulia Mugnai."" -
Fra principi, mercanti e partigiani. Francesco Aringhieri politico e diplomatico senese nel Quattrocento
«Negli ultimi decenni la storiografia è stata oggetto di una profonda revisione interpretativa che ha fatto registrare importanti acquisizioni sotto il profilo della storia dei linguaggi, delle pratiche e delle istituzioni politiche e di governo. Merito di un dibattito sempre più articolato attorno ad un pluralismo di corpi e di soggetti e di una più generale riconsiderazione dei concetti di 'pubblico' e 'privato' indotta dal progressivo riesame del 'mito' storiografico dello Stato regionale. Negli anni Settanta dello scorso secolo alcuni studiosi italiani hanno cominciato a mettere in forte discussione il 'paradigma statalista' (elaborato dagli studi giuridici e politici europei di fine Ottocento) che vedeva nello Stato del Rinascimento il traguardo inevitabile di un'evoluzione istituzionale e politica imperniata sulla costruzione di un apparato di potere accentrato e razionale. Evidenziando la funzione unificatrice di quello che era andato sempre più identificandosi come il nuovo Stato Moderno infatti, questi studi erano andati definendo l'evoluzione delle formazioni politiche italiane del Quattrocento secondo i principi di sovranità, burocrazia, razionalità organizzativa ed istituzionale. In particolare, gli studi di Elena Fasano Guarini e di Giorgio Chittolini hanno avuto il merito di inserire un forte correttivo, sottolineando l'estrema complessità di un sistema politico basato sulla costante dialettica tra i poteri. Da qui l'immagine di uno stato 'pattizio' o contrattuale, scevro da ogni interpretazione evoluzionista basata sulla indivisibilità del potere, sulla sua personalità giuridica unitaria e sulla razionalità amministrativa. Queste tesi non hanno mancato di suscitare ampi consensi e la discussione ha finito per animare il dibattito storiografico degli anni Ottanta e Novanta del Novecento sino alla compiuta identificazione dello Stato del Rinascimento nel risultato di una complementarietà di poteri, pratiche e sistemi di mediazione, frequentemente indagati attraverso uno studio dei linguaggi, dei rapporti sociali e di rete. Nuove tematiche si sono imposte al centro del dibattito e gli approcci più innovativi della ricerca si sono caratterizzati per una crescente integrazione tra la storia istituzionale (particolarmente in voga durante gli anni Novanta) ed una rinnovata attenzione per un'analisi antropologica delle 'pratiche privatistiche' come quelle di patronato, clan, fazione, parentela. In quest'ottica gli assetti istituzionali dei vari stati non vivrebbero affatto una sorta di 'grado zero' della statualità, ma risulterebbero fortemente permeabili all'influenza dei soggetti politici di cui appaiono ogni volta diretti strumenti di espressione. La conoscenza dei molteplici meccanismi di interazione tra le pratiche politiche ed il funzionamento ordinario dei sistemi pubblici di governo sarebbe dunque in grado di evidenziare i peculiari organigrammi politici degli stati...» -
Il ritorno a casa degli Ulissi. Le professioni al tempo della rigenerazione urbana
"Il ritorno a casa degli Ulissi. Le professioni al tempo della rigenerazione urbana"""" ovvero un racconto collettivo di undici storie di progettisti che con le proprie azioni cambiano i territori e disegnano la propria vita in base a direzioni inaspettate, ma felici. Il volume è il risultato della seconda edizione del bando PRiNT della collana New Fabric per scrivere collettivamente e indagare il cambiamento del mondo del lavoro e delle professioni legate al fenomeno della rigenerazione urbana: nuove competenze, ma anche nuove scoperte e nuovi modi di stare assieme. Un misto di racconto e di analisi puntuale, anche grazie all'intervento di esperti del settore, sulle sfide di una realtà professionale ancora non pienamente riconosciuta e soggetta a grande mutazione."